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Quarta Edizione
21 settembre 2019
XXVI GIORNATA MONDIALE
DELL’ALZHEIMER
TAVOLA ROTONDA
«Insieme, molto è ancora possibile»
Qual è il contributo delle varie professioni e
delle istituzioni nell'utilizzo e
nell'implementazione della mappa web a
supporto del PDTA regionale delle demenze?
Moderatore: Cristina Basso
21 settembre 2019
Fabiola Talato
MEDICO DI MEDICINA GENERALE
ULSS 6 EUGANEA
MEDICINA DI GRUPPO INTEGRATA GUIZZA
MEDICO PRESSO CENTRO SERVICI OIC S.CHIARA
1) RISPETTO
AL TEMA
DEMENZA
QUAL’E’ LA
MISSION,
NELLA VOSTRA
PROFESSIONE ?
2) Come si concretizza
la vostra Mission nel
lavoro con le persone
che con-vivono con la
demenza?
MEDICINA DI ATTESA
MEDICINA DI OPPORTUNITA’
SOMMINISTRAZIONE DEL TEST
GPCog
COLLOQUIO CON IL MMG
RICHIESTA DI ACCERTAMENTI
DI PRIMO LIVELLO
IN AMBULATORIO
A DOMICILIO… IN CENTRO SERVIZI
1.FORMAZIONE MMG
2.PREVENZIONE
3.FAVORIRE LA DIAGNOSI PRECOCE SOMMINISTRAZIONE GPCog
4.MAGGIORE APPROPRIATEZZA DEGLI INVI AI CDCD
5.PRESA IN CARICO
RICORSO DEL MMG ALLE TERAPIE NON FARMACOLOGICHE
MAGGIORE ASCOLTO DEL MALATO ANCHE AI BISOGNI INESPRESSI
MAGGIORE SINERGIA E DIALOGO INTERDISCIPLINARE
(SUPERAMENTO DEL RUOLO)
QUANDO POSSIBILE RACCOGLIERE PRECOCEMENTE UNA DICHIARAZIONE
CON PREFERENZE SU TRATTAMENTI FINE VITA
3) Cosa posso fare di più come professionista?
PREVENZIONE
Anna Ceccon
Responsabile CDCD distretto 4 e
Referente interdistrettuale CDCD AULSS6
1) Qual è la Mission della vostra professione, rispetto al tema
demenza?
Il CDCD secondo la normativa:
“…Sistema integrato in grado di garantire la diagnosi, la presa
incarico, la continuità assistenziale e il corretto approccio
alle persone ed alle famiglie nelle diverse fasi di malattia e nei
diversi contesti di vita e di cure…”
….che significa…..
2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con
le persone che con-vivono con la demenza?
Accogliere
e
Interpretare
3) Cosa può fare di più il CDCD?
COLLEGAMENTI,
COORDINAMENTO,
SINERGIE
STRUTTURATE,
RETE
Medici di
Medicina
Generale
Psicologi
Professioni
Infermieristiche
Assistenti
sociali
CENTRI
SERVIZI per
ANZIANI
Associazioni
Volontariato,
CENTRI SOLLIEVO
Fisioterapisti
Logopedisti
Educatori, Terapia
Occupaz.
MAPPA
Ospedale
Distretti
Tavola rotonda:
Emanuele Vignali
Rappresentante Centri Servizi
1) Qual è la Mission della vostra professione, rispetto al
tema demenza?
Dare una cura professionalmente qualificata e integrata che
dia dignità alla persona
In una logica di presa in carico di tutto il nucleo familiare,
essergli di supporto e accompagnamento in un percorso che
unisce le risorse e non le divide
Garantire una costellazione di servizi e di interventi che
siano in grado di rispondere ai bisogni che le diverse fasi
della malattia esprimono
2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con
le persone che con-vivono con la demenza?
Nell’approccio globale ed evolutivo dell’accoglienza e della
cura alla persona
Nell’offerta di servizi e interventi dedicati e differenziati
Nella formazione specifica di tutto il personale che opera
nei servizi
Nell’intervento multidisciplinare e integrato di tutte le
professionalità che operano nei nostri centri
3) Cosa può fare di più l’ordine, i professionisti?
Intercettare la persona affetta da demenza e la sua famiglia fin
dalle fasi immediatamente successive alla diagnosi
Migliorare la presa in carico estendendola a tutto il sistema
famiglia della persona affetta da demenza
Migliorare l’integrazione con la rete dei Servizi e delle iniziative
che operano a favore delle persone affette da demenza
Tavola rotonda:
Diego Ruzza
Rappresentante dell’Ordine degli Psicologi
del Veneto
1) Qual è la Mission della vostra professione, rispetto al tema demenza?
Il contributo del professionista Psicologo al complesso tema delle Demenze,
consente di promuovere un livello assistenziale che prenda in esame
i bisogni sanitari, sociali, emotivi e relazionali della persona malata e
dei suoi familiari.
Queste condizioni infatti, a prescindere dalla situazione sanitaria
e dei livelli di autosufficienza, sono
parte integrante della cura e della presa in carico.
Tutto questo si concretizza attraverso:
ü
valutazione cognitiva e funzionale a fini diagnostici e di monitoraggio
dell’evoluzione della malattia
ü
valutazione dei bisogni, delle risorse e delle capacità di paziente e caregiver;
ü
trattamento riabilitativo (non farmacologico);
ü
promozione di interventi informativi ed educativi ed attività verso il paziente e la
sua famiglia, lungo tutto il percorso di cura;
ü
utilizzo di tecniche di empowerment per la gestione a domicilio delle
problematiche quotidiane come i disturbi del comportamento
e strategie assistenziali per l’adattamento all’ambiente di vita
(ambiente protesico, ecc.);
ü
continuità di assistenza, informazione e sostegno al paziente e alla famiglia;
ü
facilitazione del percorso assistenziale, con coinvolgimento attivo dei caregiver
con particolare attenzione all’aspetto relazionale e alla funzione educativa;
2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con le persone che con-vivono
con la demenza?
•
Nell’aiutare il «Caregiver» ed il malato a mantenere una efficace capacità comunicative
•
Nello stimolare il mantenimento delle proprie autonomie personali e funzionali rispetto a sé stesso e all’ambiente
•
Nel far comprendere, con un linguaggio adatto e comprensibile, l’evoluzione della sintomatologia (cognitiva e
comportamentale)
•
Potenziare gli aspetti affettivo-emozionali, soprattutto nel rinforzo di quelli positivi
•
Nella progettualità di nuove strategie per migliorare la qualità di vita
3) Cosa può fare di più l’ordine, i professionisti?
Sostenere e sollecitare il Ministero della Salute e le Istituzioni
competenti a continuare e, se possibile, potenziare la ricerca a
favore di interventi farmacologici e non farmacologici
Costruire percorsi formativi sulle competenze specifiche da
parte dello psicologo
Promuovere linee guida e buone prassi per un costante
miglioramento in fase diagnostica, clinica e riabilitativa
Potenziare la rete di servizi Territoriali e Domiciliari per una
presa in carico globale della persona e dei suoi familiari
Affinare strumenti diagnostici per una diagnosi sempre più
accurata e precoce
Tavola rotonda:
Fabio Castellan
Presidente dell’Ordine delle Professioni
Infermieristiche di Padova
Nella mappa web le competenze dell’infermiere in ambito di demenze sono
dettagliate e differenziate in base alle varie situazioni
•
funzione di promozione e prevenzione della salute
•
assistenza tecnica, relazionale ed educativa
•
visione olistica nella valutazione dei bisogni e della qualità di vita
•
osservare: livello di stress del caregiver, tenuta della rete familiare,
clima relazionale
•
offre sostegno
•
costruisce relazioni di fiducia, condivide l’adeguatezza degli
interventi assistenziali
•
chiarisce, aiuta a comprendere, riassume, dirime dubbi
•
favorisce sviluppo di processi di cura e di assistenza improntati sulla
continuità in una logica di lavoro e di collaborazione
multiprofessionale
•
partecipa attivamente al percorso di cura
1) Quale è la Mission della professione infermieristica, rispetto al tema demenza?
2) Come si concretizza la Mission della professione infermieristica nel lavoro con le
persone che con-vivono con la demenza?
La mappa dà delle indicazioni chiare
sulle competenze dettagliando il percorso
•
VALORIZZANDO LE COMPETENZE specifiche
•
FAVORENDO la cultura dell’INTERCETTAZIONE TEMPESTIVA nei diversi setting
assistenziali
•
FORNENDO le conoscenze sulla patologia e sulle opportunità che vengono offerte
•
GARANTENDO la CONTINUITA’ tra polo specialistico e territorio
(MMG e assistente sociale)
Un infermiere consapevole e informato può
•
informare malati e familiari
•
indirizzarli all’osservazione del MMG
•
rapportarsi con loro in maniera adeguata
3) Cosa può fare di più l’ordine delle professioni infermieristiche?
•
Cogliere l’innovazione portata dal PDTA e dalla mappa
•
Promuovere la cultura del cambiamento verso una presa in carico
interdisciplinare
•
Contribuire concretamente a diffondere e implementare il PTDA
regionale delle demenze e la relativa mappa a supporto
•
Organizzare eventi formativi mirati, in sinergia con il tavolo
regionale del PDTA favorendo momenti di interscambio con le
istituzione e le associazioni
•
Creare tavoli di lavoro interdisciplinari di collaborazione tra i
diversi ordini professionali
Tavola rotonda
Eleonora Zini e Alessandra Zapparoli
Rappresentanti dell’Ordine degli Assistenti Sociali
del Veneto
1) Qual è la Mission della vostra professione, rispetto al
tema demenza?
• Garantire il supporto sociale che diventa fattore
determinante di benessere della persona
• Promuovere l’autodeterminazione della persona che vive
con demenza e il ruolo attivo in tutto il percorso
• Promuovere il cambiamento sociale,la coesione sociale
e l’empowerment coinvolgendo le persone, i gruppi e la
comunità nel miglioramento del benessere
2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con le persone che
con-vivono con la demenza?
Influenza positivamente il
percorso di cura
Consente aderenza al percorso
Permette una pianificazione
attenta e reale ai bisogni
3) Cosa può fare di più l’ordine, i professionisti?
•
Condividere e accettare la sfida innovativa di cambiamento
all’approccio di presa in carico interdisciplinare lanciata dal
PDTA e dalla mappa:
– Diffondendo e implementando il PTDA e divulgando lo strumento
operativo di supporto della mappa delle demenze nei territori
– Organizzando momenti formativi sperimentali in accordo con il
tavolo regionale del PDTA
– Creando tavoli di lavoro interdisciplinari in collaborazione tra i
diversi albi professionali
Tavola rotonda:
Davide Ceron
Rappresentante dell’Ordine TSRM-PSTRP
1) Qual è la Mission della vostra professione, rispetto al tema demenza?
Tra i professionisti della sanità, L’EDUCATORE PROFESSIONALE…
“… è l'operatore sociale e sanitario che, ….attua specifici progetti educativi e riabilitativi, nell'ambito di un progetto
terapeutico elaborato da un'equipe multidisciplinare, volti a uno sviluppo equilibrato della personalità con obiettivi
educativo/relazionali in un contesto di partecipazione e recupero alla vita quotidiana; cura il positivo inserimento o
reinserimento psico-sociale dei soggetti in difficoltà” (DM 520/98)
QUALE EDUCAZIONE rispetto al tema demenza
Obiettivi intrinseci: BENESSERE = migliore "qualità della vita“,
(migliorare il tono dell’umore, ridurre l’ansia, favorire il mantenimento delle funzioni residue ,…)
Ragioniamo su:
RIABILITAZIONE
STIMOLAZIONE
INCLUSIONE
Ma anche …
riabilitazione e interventi psicosociali
Anche assieme alle altre professioni PSTRP
Fisioterapisti, logopedisti, terapisti
occupazionali , TSRM , TSLB, altri
2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con le persone che
con-vivono con la demenza?
Domiciliarietà e territorio = CREARE un ambiente di vita inclusivo, con Obiettivi: Sicurezza,Orientamento spaziale,
Rafforzamento abilità residue, Elementi di identità personale, Controllo dei disturbi comportamentali
Centro Sollievo, Centro Diurno e semiresidenzialità = ATTIVITA’ su PROGETTO
Terapia reminescenza, attività laboratoriale/occupazionale, IADL, comunicazione verbale/non verbale, relazione educativa
Residenzialità = specifici progetti educativi e riabilitativi volti al mantenimento, recupero e valorizzazione delle
potenzialità residue della persona nella sua globalità.
Nel GRUPPO INTERPROFESSIONALE individua e definisce le strategie più idonee al soddisfacimento
dei bisogni della persona.
Comune denominatore di ogni intervento educativo è la relazione:
aprirsi all’altro per fare spazio alla sua dimensione, alla sua persona e ai suoi bisogni.
ALCUNI SPUNTI DI RIFLESSIONE:
- attenta valutazione della persona, abilità residue, storia di vita, aspettative
-
progettazione, realizzazione e verifica di attività con lo scopo di:
§
MANTENERE le abilità residue e
§
RITARDARE la progressione della malattia
§
RISPETTARE i diritti e i desideri della persona
-
utilizzare tecniche che è importante conoscere, imparare, affinare con la pratica
-
elaborare piani di lavoro particolareggiati e competenze di comunicazione
per singolo paziente, caregiver e familiari
3) Cosa può fare di più l’Ordine, i professionisti?
§
Promuovere la consapevolezza delle peculiarità della gestione delle persone ‘fragili‘
§
Favorire il dialogo interprofessionale, rafforzare il concetto di RETE: lavorare per il
superamento dei "muri“ che dividono le professioni, per creare invece degli ambiti
consapevoli di sovrapposizione / interazione / integrazione delle competenze
§
Proporre metodi di lavoro e aggiornamento professionale su queste tematiche
§
Implementare l’identificazione delle risorse professionali appropriate
§
Facilitare nelle Università INSEGNAMENTI CONDIVISI su questi temi
per costruire la formazione delle future generazioni di professionisti
§
Rafforzare l’identità dell’EDUCATORE CON POTENZIALITA’ E KNOW HOW:
l’EP deve possedere strumenti per delineare nuove progettualità stardardizzate
§
Rafforzare il concetto di PRESA IN CARICO CENTRATA SULLA PERSONA
(mappa regionale)
Tavola rotonda:
Margherita De Cinti
Rappresentante delle 9 Associazioni del Progetto
Sollievo dell’AULSS6
1) Qual è la Mission delle Associazioni, rispetto al tema demenza?
9 Associazioni di volontariato
20 Centri Sollievo, nel territorio dell’Ulss 6 Euganea
Obiettivo comune:
q Aiutare le famiglie e i caregiver nella presa in carico di una persona con declino
cognitivo
q Proporre attività mirate e specifiche per evitare l’isolamento sociale e per
stimolare le capacità residue
q Organizzare incontri di informazione/formazione per coinvolgere
e sensibilizzare la cittadinanza
2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con le persone che
con-vivono con la demenza?
Nelle attività proposte puntiamo a mantenere il più possibile:
Ø le autonomie fisiche (proposta di ginnastica dolce - attività di ballo - laboratori
occupazionali - risata terapeutica);
Ø le risorse cognitive (stimolazione cognitiva – orientamento – musicoterapia – arte terapia)
Ø le capacità relazionali (socializzazione – giochi di gruppo – interventi di intergenerazionalità)
Tutte le attività proposte sono condivise con i
professionisti della cura (educatore-psicologo) che:
Ø coordinano il gruppo dei volontari
Ø collaborano nelle varie proposte dell’associazione
Ø garantiscono una formazione costante
3) Cosa possono fare di più le Associazioni?
q Assicurare la qualità delle proposte e dei servizi offerti (puntare sulla competenza, non sulla
improvvisazione)
q Dare valore all’esperienza sul territorio
q Assicurare che i volontari di ogni singola realtà siano adeguatamente formati e competenti per
potersi relazionare con le persone affette da demenza
q Creare una rete di supporto tra tutti i servizi che si dedicano a questa malattia, che siano essi
associazioni/enti o professionisti della cura
q Far sentire la persona compresa nella sua difficoltà, accolta e seguita con cura e professionalità
q Continuare a dare qualità di vita per garantire il benessere della persona e della sua famiglia
q Considerare la malattia come una disabilità
q Cogliere la capacità di provare emozioni e percepire quelle altrui
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(GK. Chesterton)

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Mappa per le Demenze, il ruolo delle professioni

  • 1. Quarta Edizione 21 settembre 2019 XXVI GIORNATA MONDIALE DELL’ALZHEIMER
  • 2. TAVOLA ROTONDA «Insieme, molto è ancora possibile» Qual è il contributo delle varie professioni e delle istituzioni nell'utilizzo e nell'implementazione della mappa web a supporto del PDTA regionale delle demenze? Moderatore: Cristina Basso 21 settembre 2019
  • 3. Fabiola Talato MEDICO DI MEDICINA GENERALE ULSS 6 EUGANEA MEDICINA DI GRUPPO INTEGRATA GUIZZA MEDICO PRESSO CENTRO SERVICI OIC S.CHIARA
  • 4.
  • 5. 1) RISPETTO AL TEMA DEMENZA QUAL’E’ LA MISSION, NELLA VOSTRA PROFESSIONE ?
  • 6. 2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con le persone che con-vivono con la demenza? MEDICINA DI ATTESA MEDICINA DI OPPORTUNITA’ SOMMINISTRAZIONE DEL TEST GPCog COLLOQUIO CON IL MMG RICHIESTA DI ACCERTAMENTI DI PRIMO LIVELLO IN AMBULATORIO
  • 7. A DOMICILIO… IN CENTRO SERVIZI
  • 8. 1.FORMAZIONE MMG 2.PREVENZIONE 3.FAVORIRE LA DIAGNOSI PRECOCE SOMMINISTRAZIONE GPCog 4.MAGGIORE APPROPRIATEZZA DEGLI INVI AI CDCD 5.PRESA IN CARICO RICORSO DEL MMG ALLE TERAPIE NON FARMACOLOGICHE MAGGIORE ASCOLTO DEL MALATO ANCHE AI BISOGNI INESPRESSI MAGGIORE SINERGIA E DIALOGO INTERDISCIPLINARE (SUPERAMENTO DEL RUOLO) QUANDO POSSIBILE RACCOGLIERE PRECOCEMENTE UNA DICHIARAZIONE CON PREFERENZE SU TRATTAMENTI FINE VITA 3) Cosa posso fare di più come professionista?
  • 10. Anna Ceccon Responsabile CDCD distretto 4 e Referente interdistrettuale CDCD AULSS6
  • 11. 1) Qual è la Mission della vostra professione, rispetto al tema demenza? Il CDCD secondo la normativa: “…Sistema integrato in grado di garantire la diagnosi, la presa incarico, la continuità assistenziale e il corretto approccio alle persone ed alle famiglie nelle diverse fasi di malattia e nei diversi contesti di vita e di cure…” ….che significa…..
  • 12. 2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con le persone che con-vivono con la demenza? Accogliere e Interpretare
  • 13. 3) Cosa può fare di più il CDCD? COLLEGAMENTI, COORDINAMENTO, SINERGIE STRUTTURATE, RETE Medici di Medicina Generale Psicologi Professioni Infermieristiche Assistenti sociali CENTRI SERVIZI per ANZIANI Associazioni Volontariato, CENTRI SOLLIEVO Fisioterapisti Logopedisti Educatori, Terapia Occupaz. MAPPA Ospedale Distretti
  • 15. 1) Qual è la Mission della vostra professione, rispetto al tema demenza? Dare una cura professionalmente qualificata e integrata che dia dignità alla persona In una logica di presa in carico di tutto il nucleo familiare, essergli di supporto e accompagnamento in un percorso che unisce le risorse e non le divide Garantire una costellazione di servizi e di interventi che siano in grado di rispondere ai bisogni che le diverse fasi della malattia esprimono
  • 16. 2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con le persone che con-vivono con la demenza? Nell’approccio globale ed evolutivo dell’accoglienza e della cura alla persona Nell’offerta di servizi e interventi dedicati e differenziati Nella formazione specifica di tutto il personale che opera nei servizi Nell’intervento multidisciplinare e integrato di tutte le professionalità che operano nei nostri centri
  • 17. 3) Cosa può fare di più l’ordine, i professionisti? Intercettare la persona affetta da demenza e la sua famiglia fin dalle fasi immediatamente successive alla diagnosi Migliorare la presa in carico estendendola a tutto il sistema famiglia della persona affetta da demenza Migliorare l’integrazione con la rete dei Servizi e delle iniziative che operano a favore delle persone affette da demenza
  • 18. Tavola rotonda: Diego Ruzza Rappresentante dell’Ordine degli Psicologi del Veneto
  • 19. 1) Qual è la Mission della vostra professione, rispetto al tema demenza? Il contributo del professionista Psicologo al complesso tema delle Demenze, consente di promuovere un livello assistenziale che prenda in esame i bisogni sanitari, sociali, emotivi e relazionali della persona malata e dei suoi familiari. Queste condizioni infatti, a prescindere dalla situazione sanitaria e dei livelli di autosufficienza, sono parte integrante della cura e della presa in carico.
  • 20. Tutto questo si concretizza attraverso: ü valutazione cognitiva e funzionale a fini diagnostici e di monitoraggio dell’evoluzione della malattia ü valutazione dei bisogni, delle risorse e delle capacità di paziente e caregiver; ü trattamento riabilitativo (non farmacologico); ü promozione di interventi informativi ed educativi ed attività verso il paziente e la sua famiglia, lungo tutto il percorso di cura; ü utilizzo di tecniche di empowerment per la gestione a domicilio delle problematiche quotidiane come i disturbi del comportamento e strategie assistenziali per l’adattamento all’ambiente di vita (ambiente protesico, ecc.); ü continuità di assistenza, informazione e sostegno al paziente e alla famiglia; ü facilitazione del percorso assistenziale, con coinvolgimento attivo dei caregiver con particolare attenzione all’aspetto relazionale e alla funzione educativa;
  • 21. 2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con le persone che con-vivono con la demenza? • Nell’aiutare il «Caregiver» ed il malato a mantenere una efficace capacità comunicative • Nello stimolare il mantenimento delle proprie autonomie personali e funzionali rispetto a sé stesso e all’ambiente • Nel far comprendere, con un linguaggio adatto e comprensibile, l’evoluzione della sintomatologia (cognitiva e comportamentale) • Potenziare gli aspetti affettivo-emozionali, soprattutto nel rinforzo di quelli positivi • Nella progettualità di nuove strategie per migliorare la qualità di vita
  • 22. 3) Cosa può fare di più l’ordine, i professionisti? Sostenere e sollecitare il Ministero della Salute e le Istituzioni competenti a continuare e, se possibile, potenziare la ricerca a favore di interventi farmacologici e non farmacologici Costruire percorsi formativi sulle competenze specifiche da parte dello psicologo Promuovere linee guida e buone prassi per un costante miglioramento in fase diagnostica, clinica e riabilitativa Potenziare la rete di servizi Territoriali e Domiciliari per una presa in carico globale della persona e dei suoi familiari Affinare strumenti diagnostici per una diagnosi sempre più accurata e precoce
  • 23. Tavola rotonda: Fabio Castellan Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Padova
  • 24. Nella mappa web le competenze dell’infermiere in ambito di demenze sono dettagliate e differenziate in base alle varie situazioni • funzione di promozione e prevenzione della salute • assistenza tecnica, relazionale ed educativa • visione olistica nella valutazione dei bisogni e della qualità di vita • osservare: livello di stress del caregiver, tenuta della rete familiare, clima relazionale • offre sostegno • costruisce relazioni di fiducia, condivide l’adeguatezza degli interventi assistenziali • chiarisce, aiuta a comprendere, riassume, dirime dubbi • favorisce sviluppo di processi di cura e di assistenza improntati sulla continuità in una logica di lavoro e di collaborazione multiprofessionale • partecipa attivamente al percorso di cura 1) Quale è la Mission della professione infermieristica, rispetto al tema demenza?
  • 25. 2) Come si concretizza la Mission della professione infermieristica nel lavoro con le persone che con-vivono con la demenza? La mappa dà delle indicazioni chiare sulle competenze dettagliando il percorso • VALORIZZANDO LE COMPETENZE specifiche • FAVORENDO la cultura dell’INTERCETTAZIONE TEMPESTIVA nei diversi setting assistenziali • FORNENDO le conoscenze sulla patologia e sulle opportunità che vengono offerte • GARANTENDO la CONTINUITA’ tra polo specialistico e territorio (MMG e assistente sociale) Un infermiere consapevole e informato può • informare malati e familiari • indirizzarli all’osservazione del MMG • rapportarsi con loro in maniera adeguata
  • 26. 3) Cosa può fare di più l’ordine delle professioni infermieristiche? • Cogliere l’innovazione portata dal PDTA e dalla mappa • Promuovere la cultura del cambiamento verso una presa in carico interdisciplinare • Contribuire concretamente a diffondere e implementare il PTDA regionale delle demenze e la relativa mappa a supporto • Organizzare eventi formativi mirati, in sinergia con il tavolo regionale del PDTA favorendo momenti di interscambio con le istituzione e le associazioni • Creare tavoli di lavoro interdisciplinari di collaborazione tra i diversi ordini professionali
  • 27. Tavola rotonda Eleonora Zini e Alessandra Zapparoli Rappresentanti dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Veneto
  • 28. 1) Qual è la Mission della vostra professione, rispetto al tema demenza? • Garantire il supporto sociale che diventa fattore determinante di benessere della persona • Promuovere l’autodeterminazione della persona che vive con demenza e il ruolo attivo in tutto il percorso • Promuovere il cambiamento sociale,la coesione sociale e l’empowerment coinvolgendo le persone, i gruppi e la comunità nel miglioramento del benessere
  • 29. 2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con le persone che con-vivono con la demenza? Influenza positivamente il percorso di cura Consente aderenza al percorso Permette una pianificazione attenta e reale ai bisogni
  • 30. 3) Cosa può fare di più l’ordine, i professionisti? • Condividere e accettare la sfida innovativa di cambiamento all’approccio di presa in carico interdisciplinare lanciata dal PDTA e dalla mappa: – Diffondendo e implementando il PTDA e divulgando lo strumento operativo di supporto della mappa delle demenze nei territori – Organizzando momenti formativi sperimentali in accordo con il tavolo regionale del PDTA – Creando tavoli di lavoro interdisciplinari in collaborazione tra i diversi albi professionali
  • 32. 1) Qual è la Mission della vostra professione, rispetto al tema demenza? Tra i professionisti della sanità, L’EDUCATORE PROFESSIONALE… “… è l'operatore sociale e sanitario che, ….attua specifici progetti educativi e riabilitativi, nell'ambito di un progetto terapeutico elaborato da un'equipe multidisciplinare, volti a uno sviluppo equilibrato della personalità con obiettivi educativo/relazionali in un contesto di partecipazione e recupero alla vita quotidiana; cura il positivo inserimento o reinserimento psico-sociale dei soggetti in difficoltà” (DM 520/98) QUALE EDUCAZIONE rispetto al tema demenza Obiettivi intrinseci: BENESSERE = migliore "qualità della vita“, (migliorare il tono dell’umore, ridurre l’ansia, favorire il mantenimento delle funzioni residue ,…) Ragioniamo su: RIABILITAZIONE STIMOLAZIONE INCLUSIONE Ma anche … riabilitazione e interventi psicosociali Anche assieme alle altre professioni PSTRP Fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali , TSRM , TSLB, altri
  • 33. 2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con le persone che con-vivono con la demenza? Domiciliarietà e territorio = CREARE un ambiente di vita inclusivo, con Obiettivi: Sicurezza,Orientamento spaziale, Rafforzamento abilità residue, Elementi di identità personale, Controllo dei disturbi comportamentali Centro Sollievo, Centro Diurno e semiresidenzialità = ATTIVITA’ su PROGETTO Terapia reminescenza, attività laboratoriale/occupazionale, IADL, comunicazione verbale/non verbale, relazione educativa Residenzialità = specifici progetti educativi e riabilitativi volti al mantenimento, recupero e valorizzazione delle potenzialità residue della persona nella sua globalità. Nel GRUPPO INTERPROFESSIONALE individua e definisce le strategie più idonee al soddisfacimento dei bisogni della persona. Comune denominatore di ogni intervento educativo è la relazione: aprirsi all’altro per fare spazio alla sua dimensione, alla sua persona e ai suoi bisogni. ALCUNI SPUNTI DI RIFLESSIONE: - attenta valutazione della persona, abilità residue, storia di vita, aspettative - progettazione, realizzazione e verifica di attività con lo scopo di: § MANTENERE le abilità residue e § RITARDARE la progressione della malattia § RISPETTARE i diritti e i desideri della persona - utilizzare tecniche che è importante conoscere, imparare, affinare con la pratica - elaborare piani di lavoro particolareggiati e competenze di comunicazione per singolo paziente, caregiver e familiari
  • 34. 3) Cosa può fare di più l’Ordine, i professionisti? § Promuovere la consapevolezza delle peculiarità della gestione delle persone ‘fragili‘ § Favorire il dialogo interprofessionale, rafforzare il concetto di RETE: lavorare per il superamento dei "muri“ che dividono le professioni, per creare invece degli ambiti consapevoli di sovrapposizione / interazione / integrazione delle competenze § Proporre metodi di lavoro e aggiornamento professionale su queste tematiche § Implementare l’identificazione delle risorse professionali appropriate § Facilitare nelle Università INSEGNAMENTI CONDIVISI su questi temi per costruire la formazione delle future generazioni di professionisti § Rafforzare l’identità dell’EDUCATORE CON POTENZIALITA’ E KNOW HOW: l’EP deve possedere strumenti per delineare nuove progettualità stardardizzate § Rafforzare il concetto di PRESA IN CARICO CENTRATA SULLA PERSONA (mappa regionale)
  • 35. Tavola rotonda: Margherita De Cinti Rappresentante delle 9 Associazioni del Progetto Sollievo dell’AULSS6
  • 36. 1) Qual è la Mission delle Associazioni, rispetto al tema demenza? 9 Associazioni di volontariato 20 Centri Sollievo, nel territorio dell’Ulss 6 Euganea Obiettivo comune: q Aiutare le famiglie e i caregiver nella presa in carico di una persona con declino cognitivo q Proporre attività mirate e specifiche per evitare l’isolamento sociale e per stimolare le capacità residue q Organizzare incontri di informazione/formazione per coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza
  • 37. 2) Come si concretizza la vostra Mission nel lavoro con le persone che con-vivono con la demenza? Nelle attività proposte puntiamo a mantenere il più possibile: Ø le autonomie fisiche (proposta di ginnastica dolce - attività di ballo - laboratori occupazionali - risata terapeutica); Ø le risorse cognitive (stimolazione cognitiva – orientamento – musicoterapia – arte terapia) Ø le capacità relazionali (socializzazione – giochi di gruppo – interventi di intergenerazionalità) Tutte le attività proposte sono condivise con i professionisti della cura (educatore-psicologo) che: Ø coordinano il gruppo dei volontari Ø collaborano nelle varie proposte dell’associazione Ø garantiscono una formazione costante
  • 38. 3) Cosa possono fare di più le Associazioni? q Assicurare la qualità delle proposte e dei servizi offerti (puntare sulla competenza, non sulla improvvisazione) q Dare valore all’esperienza sul territorio q Assicurare che i volontari di ogni singola realtà siano adeguatamente formati e competenti per potersi relazionare con le persone affette da demenza q Creare una rete di supporto tra tutti i servizi che si dedicano a questa malattia, che siano essi associazioni/enti o professionisti della cura q Far sentire la persona compresa nella sua difficoltà, accolta e seguita con cura e professionalità q Continuare a dare qualità di vita per garantire il benessere della persona e della sua famiglia q Considerare la malattia come una disabilità q Cogliere la capacità di provare emozioni e percepire quelle altrui “ C’è una strada che va dagli occhi al cuore senza passare dall’intelletto” (GK. Chesterton)