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Rita Levi MONTALCINI – Rosalind FRANKLIN – Nadia COMANECI
Tre donne che hanno fatto la storia
"La scienza, per me, dà una
spiegazione parziale della
vita. Per quanto mi riguarda,
si basa sui fatti, sperimenta
un esperimento"
"Tutti dicono che il cervello sia l'organo più
complesso del corpo umano, da medico
potrei anche acconsentire. Ma come donna
vi assicuro che non vi è niente di più
complesso del cuore, ancora oggi non si
conoscono i suoi meccanismi. Nei
ragionamenti del cervello c'è logica, nei
ragionamenti del cuore ci sono le emozioni"
"Non scappo da una sfida
perché ho paura. Piuttosto
corro verso di essa, perché
l'unico modo per sfuggire
alla paura è calpestarla
sotto i tuoi piedi"
Rita Levi Montalcini
Rita Levi
Montalcini
di famiglia ebrea, figlia di Adamo Levi, ingegnere
elettrotecnico e matematico e della pittrice
Adele Montalcini, nasce il 22 aprile 1909 a Torino,
insieme a sua sorella gemella Paola.
Lei non fa la sua scoperta da sola ma l'aiutano anche i
suoi due assistenti: Salvatore Luria e Renato
Dulbecco. Si laurea in medicina all’Istituto di Anatomia
Umana dell’Università di Torino con il Prof. Giuseppe
Levi. Sin dai primi anni dell’università si dedica allo
studio del sistema nervoso. Nel 1938 la proclamazione
delle leggi razziali le vieta di continuare i propri studi
all’università. Questo, non le impedisce però di
continuare gli studi sui meccanismi della differenziazione
del sistema nervoso prima in Belgio e poi di nuovo a
Torino nel 1940, in un piccolo laboratorio privato.
Durante l’occupazione tedesca, lei e la sua famiglia
trascorrono un periodo a Firenze per nascondersi dai
nazisti pur rimandendo in costante contatto con i dirigenti
del Partito d’Azione. Su invito del Prof. Viktor Hamburger
nel 1947 si trasferisce negli Stati Uniti alla Washington
University di St Louis nel Missouri, per continuare le
ricerche iniziate a Torino e per insegnare neurobiologia.
Nel 1952 si reca in Brasile per continuare i
propri esperimenti di cultura in vitro, presso l’Istituto di
Biofisica dell’Università di Rio de Janeiro, ospite del
direttore Prof. Carlo Chagas.
Gli esperimenti effettuati in Brasile nel dicembre 1952 portano all’identificazione del fattore di
crescita delle cellule nervose (Nerve Growth Factor, acronimo NGF). In seguito al suo ritorno a St.
Louis nell’inverno 1953, viene affiancata nella ricerca dal giovane biochimico Stanley Cohen. Insieme,
usando il sistema in vitro ideato da Rita Levi Montalcini, effettuano la prima caratterizzazione
biochimica del fattore di crescita. Questo lavoro viene premiato con il premio Nobel per la
Medicina nel 1986.
Nel 1969 si stabilisce definitivamente in Italia per assumere la direzione dell’Istituto di Biologia
Cellulare del CNR a Roma, al quale dedica parte del suo tempo. Dal 1983 al 1998 ha diretto l’Istituto
dell’Enciclopedia Italiana, inoltre era membro delle più prestigiose accademie scientifiche,
come l'Accademia Nazionale dei Lincei, l´Accademia Pontificia, l´Accademia delle Scienze, the
National Academy of Sciences negli USA e la Royal Society. E' presidente della Fondazione Rita Levi-
Montalcini Onlus, che finanzia borse di studio a sostegno dell'istruzione di donne africane.
Nel 2001 è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica.
Nel 2002 ha fondato l'EBRI di cui è stata Presidente fino alla sua scomparsa, avvenuta il 30 dicembre
2012, all'età di 103 anni.
Renato Dulbecco
Salvatore Luria
Rosalind Franklin
Rosalind Franklin
nacque il 25 luglio 1920 a Londra da una famiglia di banchieri di
origine ebraica. Contro il volere del padre, decise di dedicarsi allo
studio delle scienze naturali. Si iscrisse alla Facoltà di chimica e
fisica dell'Università di Cambridge dove si laureò e conseguì il
dottorato con ricerche inerenti le caratteristiche colloidali del
carbone. A guerra finita si trasferì a Parigi per specializzarsi nella
tecnica della diffrazione ai raggi X, un metodo utilizzato anche per
analizzare molecole di grandi dimensioni. Il suo interesse si volse
sempre più verso le molecole biologiche e studiò in particolare la
struttura del carbonio. Per le sue competenze venne invitata da
John Randall al King's College di Londra dove erano iniziate le
ricerche sul DNA, acido desossiribonucleico, la componente
principale dei cromosomi e quindi dei geni. Alla stessa ricerca
lavorarono contemporaneamente all'Università di Cambridge il
biofisico Maurice Wilkins (1916), il biologo James Watson (1928)
e il biochimico Francis Crick (1916). L'esperienza acquisita le
permise di realizzare un particolare dispositivo per scattare
fotografie ad alta definizione di singoli filamenti di DNA e di
ottenerne una serie di immagini per diffrazione dei raggi X. Nello
stesso anno, la scienziata potè definire due caratteristiche
strutturali decisive della molecola del DNA: da un lato la forma ad
elica, e dall'altro la forma B, un tipo di disposizione in cui due
catene molecolari formate da gruppi di zuccheri e di fosfati sono
rivolte verso l'esterno, mentre le basi nucleiche si trovano tra
queste catene. Dimostrò che questa fase è distinta dalla forma A
con la quale veniva prima confusa. Il modello della struttura del
DNA fu elaborato da Crick e Watson, grazie ad un furto operato ai
danni di Rosalind Franklin
Watson si impossessò dei dati delle immagini realizzate da Rosalind con i raggi X,
provenienti dal laboratorio della scienziata e su questi fondò il celebre modello a doppia
elica. Quando i due scienziati resero noto il loro risultato, Rosalind se ne rallegrò non
immaginando che quel successo fosse basato sulla sua prova sperimentale. Negli articoli da
loro pubblicati sulla rivista "Nature" non comparve mai il riconoscimento dell'apporto dato
alla ricerca dalla scienziata. La versione "ufficiale" venne ripresa anche dagli Annali
scientifici per cui divenne opinione comune che il modello del DNA fosse stato elaborato
senza l'utilizzo dei dati di Rosalind. Poiché non si era mai sentita a proprio agio al King's
College, nella primavera del 1953 la scienziata si trasferì al Birkbeck College di Londra,
dove si occupò di uno dei virus che causano la poliomielite. Grazie al suo eccezionale
metodo di preparazione e registrazione, potè fornire la prova della particolare struttura a
spirale di questo virus. Collaborando con alcuni scienziati degli USA e dell'Università di
Tubinga dimostrò che non si trattava di una particella compatta, bensì a forma di cilindro
cavo. Nel 1958 si ammalò di tumore e morì, dopo aver lavorato fino all'ultimo alla
spiegazione della struttura del virus. Nel 1962 James Watson, Francis Crick e Maurice
Wilkins ottennero il Premio Nobel per la Medicina per la scoperta della struttura del DNA.
Non riconobbero il contributo di Rosalind Franklin neppure durante il loro discorso di
ringraziamento visto che il Premio Nobel si conferisce solo a persone vive. Il fatto che i suoi
dati stessero alla base del modello del DNA venne reso noto soltanto nel 1968, quando
venne pubblicato il libro di Watson "La doppia elica", in cui lo scienziato descrive la storia
della scoperta della struttura dell'acido nucleico, dipingendo un quadro di Rosalind così
sprezzante che diversi esponenti della comunità scientifica vi riconobbero la mancanza delle
più elementari regole dell'etica professionale. Il riconoscimento del lavoro della scienziata fu
reclamato dalla ricercatrice Anne Sayre, sua amica, e dal movimento femminista.
Nadia Comaneci
Nadia
Comaneci
Nasce a Gheorghe Gheorghiu-Dej il 12 novembre 1961, figlia di
Gheorghe Comaneci e Ștefania-Alexandrina Comaneci. La madre
scelse il suo nome dopo aver visto, durante la gravidanza, un film la
cui protagonista si chiamava Nadia, diminuitivo di Nadežda
(speranza in russo). Inizia a fare ginnastica a 3 anni presso la
Società sportiva "Flacăra" ("Fiamma"). All'età di 6 anni viene notata
da Béla Károlyi nel cortile della scuola mentre gioca con un'amica.
Károlyi, in visita nell'Iistituto alla ricerca di nuovi talenti, chiese alle
due bambine di entrare a far parte della nuova società sportiva
condotta insieme alla moglie Marta. A 12 anni partecipa al Junior
Friendship Tournament in Russia, un importante meeting fra giovani
ginnaste, in cui vince l'oro nel concorso generale individuale, nel
volteggio e nelle parallele asimmetriche. I primi importanti successi
internazionali arrivano nel 1975 ai Campionati europei di Skien
in Norvegia, dove si aggiudica il titolo all-around in tutti gli
attrezzi, tranne nel corpo libero dove si piazza seconda. Nel
marzo del 1976 partecipa all'edizione inaugurale della American
Cup al Madison Square Garden di New York. A 14 anni diviene la
stella delle Olimpiadi di Montréal. Il 18 luglio diventa la prima
ginnasta a ricevere il massimo punteggio ottenibile alle
parallele asimmetriche. Tornata in Romania dopo i successi
olimpici canadesi, diviene una celebrità. Ceaușescu la invita spesso
a palazzo e viene insignita delle più grandi onorificenze rumene, tra
le quali quella di Eroe del lavoro socialista rumeno.
"Le donne hanno
sempre dovuto
lottare
doppiamente.
Hanno sempre
dovuto portare
due pesi, quello
privato e quello
sociale.
Le donne sono
la colonna
vertebrale
delle società"
Rita LEVI MONTALCINI
Le DONNE devono essere rispettate
Realizzato da:
CIARDIELLO Antonio
CARRIERI Sofia
FARUOLO Chiara Pia
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VODOLA Angelo
Classe 2 B a.s.2020/2021

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  • 1. Rita Levi MONTALCINI – Rosalind FRANKLIN – Nadia COMANECI Tre donne che hanno fatto la storia "La scienza, per me, dà una spiegazione parziale della vita. Per quanto mi riguarda, si basa sui fatti, sperimenta un esperimento" "Tutti dicono che il cervello sia l'organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire. Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore, ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi. Nei ragionamenti del cervello c'è logica, nei ragionamenti del cuore ci sono le emozioni" "Non scappo da una sfida perché ho paura. Piuttosto corro verso di essa, perché l'unico modo per sfuggire alla paura è calpestarla sotto i tuoi piedi"
  • 3. Rita Levi Montalcini di famiglia ebrea, figlia di Adamo Levi, ingegnere elettrotecnico e matematico e della pittrice Adele Montalcini, nasce il 22 aprile 1909 a Torino, insieme a sua sorella gemella Paola. Lei non fa la sua scoperta da sola ma l'aiutano anche i suoi due assistenti: Salvatore Luria e Renato Dulbecco. Si laurea in medicina all’Istituto di Anatomia Umana dell’Università di Torino con il Prof. Giuseppe Levi. Sin dai primi anni dell’università si dedica allo studio del sistema nervoso. Nel 1938 la proclamazione delle leggi razziali le vieta di continuare i propri studi all’università. Questo, non le impedisce però di continuare gli studi sui meccanismi della differenziazione del sistema nervoso prima in Belgio e poi di nuovo a Torino nel 1940, in un piccolo laboratorio privato. Durante l’occupazione tedesca, lei e la sua famiglia trascorrono un periodo a Firenze per nascondersi dai nazisti pur rimandendo in costante contatto con i dirigenti del Partito d’Azione. Su invito del Prof. Viktor Hamburger nel 1947 si trasferisce negli Stati Uniti alla Washington University di St Louis nel Missouri, per continuare le ricerche iniziate a Torino e per insegnare neurobiologia. Nel 1952 si reca in Brasile per continuare i propri esperimenti di cultura in vitro, presso l’Istituto di Biofisica dell’Università di Rio de Janeiro, ospite del direttore Prof. Carlo Chagas.
  • 4. Gli esperimenti effettuati in Brasile nel dicembre 1952 portano all’identificazione del fattore di crescita delle cellule nervose (Nerve Growth Factor, acronimo NGF). In seguito al suo ritorno a St. Louis nell’inverno 1953, viene affiancata nella ricerca dal giovane biochimico Stanley Cohen. Insieme, usando il sistema in vitro ideato da Rita Levi Montalcini, effettuano la prima caratterizzazione biochimica del fattore di crescita. Questo lavoro viene premiato con il premio Nobel per la Medicina nel 1986. Nel 1969 si stabilisce definitivamente in Italia per assumere la direzione dell’Istituto di Biologia Cellulare del CNR a Roma, al quale dedica parte del suo tempo. Dal 1983 al 1998 ha diretto l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, inoltre era membro delle più prestigiose accademie scientifiche, come l'Accademia Nazionale dei Lincei, l´Accademia Pontificia, l´Accademia delle Scienze, the National Academy of Sciences negli USA e la Royal Society. E' presidente della Fondazione Rita Levi- Montalcini Onlus, che finanzia borse di studio a sostegno dell'istruzione di donne africane. Nel 2001 è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica. Nel 2002 ha fondato l'EBRI di cui è stata Presidente fino alla sua scomparsa, avvenuta il 30 dicembre 2012, all'età di 103 anni. Renato Dulbecco Salvatore Luria
  • 6. Rosalind Franklin nacque il 25 luglio 1920 a Londra da una famiglia di banchieri di origine ebraica. Contro il volere del padre, decise di dedicarsi allo studio delle scienze naturali. Si iscrisse alla Facoltà di chimica e fisica dell'Università di Cambridge dove si laureò e conseguì il dottorato con ricerche inerenti le caratteristiche colloidali del carbone. A guerra finita si trasferì a Parigi per specializzarsi nella tecnica della diffrazione ai raggi X, un metodo utilizzato anche per analizzare molecole di grandi dimensioni. Il suo interesse si volse sempre più verso le molecole biologiche e studiò in particolare la struttura del carbonio. Per le sue competenze venne invitata da John Randall al King's College di Londra dove erano iniziate le ricerche sul DNA, acido desossiribonucleico, la componente principale dei cromosomi e quindi dei geni. Alla stessa ricerca lavorarono contemporaneamente all'Università di Cambridge il biofisico Maurice Wilkins (1916), il biologo James Watson (1928) e il biochimico Francis Crick (1916). L'esperienza acquisita le permise di realizzare un particolare dispositivo per scattare fotografie ad alta definizione di singoli filamenti di DNA e di ottenerne una serie di immagini per diffrazione dei raggi X. Nello stesso anno, la scienziata potè definire due caratteristiche strutturali decisive della molecola del DNA: da un lato la forma ad elica, e dall'altro la forma B, un tipo di disposizione in cui due catene molecolari formate da gruppi di zuccheri e di fosfati sono rivolte verso l'esterno, mentre le basi nucleiche si trovano tra queste catene. Dimostrò che questa fase è distinta dalla forma A con la quale veniva prima confusa. Il modello della struttura del DNA fu elaborato da Crick e Watson, grazie ad un furto operato ai danni di Rosalind Franklin
  • 7. Watson si impossessò dei dati delle immagini realizzate da Rosalind con i raggi X, provenienti dal laboratorio della scienziata e su questi fondò il celebre modello a doppia elica. Quando i due scienziati resero noto il loro risultato, Rosalind se ne rallegrò non immaginando che quel successo fosse basato sulla sua prova sperimentale. Negli articoli da loro pubblicati sulla rivista "Nature" non comparve mai il riconoscimento dell'apporto dato alla ricerca dalla scienziata. La versione "ufficiale" venne ripresa anche dagli Annali scientifici per cui divenne opinione comune che il modello del DNA fosse stato elaborato senza l'utilizzo dei dati di Rosalind. Poiché non si era mai sentita a proprio agio al King's College, nella primavera del 1953 la scienziata si trasferì al Birkbeck College di Londra, dove si occupò di uno dei virus che causano la poliomielite. Grazie al suo eccezionale metodo di preparazione e registrazione, potè fornire la prova della particolare struttura a spirale di questo virus. Collaborando con alcuni scienziati degli USA e dell'Università di Tubinga dimostrò che non si trattava di una particella compatta, bensì a forma di cilindro cavo. Nel 1958 si ammalò di tumore e morì, dopo aver lavorato fino all'ultimo alla spiegazione della struttura del virus. Nel 1962 James Watson, Francis Crick e Maurice Wilkins ottennero il Premio Nobel per la Medicina per la scoperta della struttura del DNA. Non riconobbero il contributo di Rosalind Franklin neppure durante il loro discorso di ringraziamento visto che il Premio Nobel si conferisce solo a persone vive. Il fatto che i suoi dati stessero alla base del modello del DNA venne reso noto soltanto nel 1968, quando venne pubblicato il libro di Watson "La doppia elica", in cui lo scienziato descrive la storia della scoperta della struttura dell'acido nucleico, dipingendo un quadro di Rosalind così sprezzante che diversi esponenti della comunità scientifica vi riconobbero la mancanza delle più elementari regole dell'etica professionale. Il riconoscimento del lavoro della scienziata fu reclamato dalla ricercatrice Anne Sayre, sua amica, e dal movimento femminista.
  • 9. Nadia Comaneci Nasce a Gheorghe Gheorghiu-Dej il 12 novembre 1961, figlia di Gheorghe Comaneci e Ștefania-Alexandrina Comaneci. La madre scelse il suo nome dopo aver visto, durante la gravidanza, un film la cui protagonista si chiamava Nadia, diminuitivo di Nadežda (speranza in russo). Inizia a fare ginnastica a 3 anni presso la Società sportiva "Flacăra" ("Fiamma"). All'età di 6 anni viene notata da Béla Károlyi nel cortile della scuola mentre gioca con un'amica. Károlyi, in visita nell'Iistituto alla ricerca di nuovi talenti, chiese alle due bambine di entrare a far parte della nuova società sportiva condotta insieme alla moglie Marta. A 12 anni partecipa al Junior Friendship Tournament in Russia, un importante meeting fra giovani ginnaste, in cui vince l'oro nel concorso generale individuale, nel volteggio e nelle parallele asimmetriche. I primi importanti successi internazionali arrivano nel 1975 ai Campionati europei di Skien in Norvegia, dove si aggiudica il titolo all-around in tutti gli attrezzi, tranne nel corpo libero dove si piazza seconda. Nel marzo del 1976 partecipa all'edizione inaugurale della American Cup al Madison Square Garden di New York. A 14 anni diviene la stella delle Olimpiadi di Montréal. Il 18 luglio diventa la prima ginnasta a ricevere il massimo punteggio ottenibile alle parallele asimmetriche. Tornata in Romania dopo i successi olimpici canadesi, diviene una celebrità. Ceaușescu la invita spesso a palazzo e viene insignita delle più grandi onorificenze rumene, tra le quali quella di Eroe del lavoro socialista rumeno.
  • 10. "Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società" Rita LEVI MONTALCINI Le DONNE devono essere rispettate Realizzato da: CIARDIELLO Antonio CARRIERI Sofia FARUOLO Chiara Pia SANTORO Gabriella VODOLA Angelo Classe 2 B a.s.2020/2021