Questo tema tratta di un argomento che è ancora poco conosciuto e dibattuto nel nostro paese nonostante le tantissime denunce di migliaia di donne e ragazze con disabilità che vivono situazioni di discriminazione, ogni giorno, in ogni aspetto della loro vita, la salute, il lavoro, lo studio, la sessualità e il riconoscimento della propria femminilità. La discriminazione multipla che le donne con disabilità subiscono e vivono quotidianamente è molto difficile da contrastare, perché non dipende solo da stereotipi e pregiudizi culturali ma anche dall’inadeguatezza dei servizi del territorio che a volte sono inaccessibili. Perché siamo abituati a lavorare per settori e per ambiti delimitati non abbiamo una visione sistemica, ogni persona è unica e ha bisogno di un ascolto differente. Questo talk ci vuole far riflettere in modo profondo sul tema della violenza di genere delle donne con disabilità, e sull’enorme sforzo che come prassi e ricerca con l’aiuto delle istituzioni pubbliche del mondo dell’associazionismo va ancora molto presidiato e sviluppato per dare sempre più voce e consapevolezza ad un tema ancora molto poco conosciuto.
2. Donne e doppia discriminazione
La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ha lo scopo di
promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti
umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità e di
favorire il rispetto per la loro dignità, senza discriminazioni.
riconoscendo che le”donne e le minori con disabilità corrono sempre maggiori
rischi nell’ambiente domestico ed all’esterno, di violenze, abusi, lesioni, di
abbandono o mancanza di cure, maltrattamento e sfruttamento”.
3. Donne e doppia discriminazione
L’art.6 della Convenzione ONU affronta in modo specifico il tema della
discriminazione multipla di cui sono vittime spesso le donne con disabilità in
ragione dell’intersezione del fattore di genere e di quello di disabilità.
Nel 2018 il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sulla situazione delle
donne con disabilità.
In particolare, la Risoluzione EU, negli Stati Membri ha rilevato una grave
discrepanza e gravi mancanze che impediscono le donne europee con disabilità
di accedere in condizioni di parità ai servizi nei settori;
4. Donne e doppia discriminazione
1. istruzione
2. trasporti
3. pianificazione ed edilizia abitativa
4. inserimento lavorativo
5. tutela del posto di lavoro
6. presidi a protezione delle vittime di violenza
7. sanità, mancanza di servizi medici adeguati per rispondere alle esigenze
delle donne con disabilità in campi della consulenza ginecologica, sessuale e
riproduttiva, screening di prevenzione
5. Donne e doppia discriminazione
Qualche numero:
la Risoluzione EU segnala come nell’unione europea vivono 46 milioni di donne e
ragazze con disabilità pari circa il 16% della popolazione totale femminile europea
e al 60% della popolazione europea complessiva delle persone con disabilità.
le donne con disabilità abbiano la probabilità di essere vittime di violenza da due a
cinque volte superiore rispetto alle donne non disabili, violenze che avvengono
frequentemente dentro le mure domestiche, a causa della posizione di maggiore
fragilità e vulnerabilità sofferta.
6. Discriminazione nel campo medico sanitario
In media il 13% secondo l’indice EIGE (2017) indice dell’uguaglianza di genere, le
donne con disabilità denunciano di non avere soddisfatti i propri bisogni medici,
mentre nel caso delle donne senza disabilità risale al 5%
i tassi del tumore al seno per le donne disabili sono molto più elevati di quella
della popolazione femminile in generale a causa della mancanza di strutture e
apparecchiature per lo screening e diagnosi adeguate.
di assicurare la piena accessibilità dei servizi e dei presidi sanitari, sociosanitari e
sociali da parte delle ragazze e delle donne con disabilità, in conformità ai principi
della progettazione universale sanciti dalla Convenzione ONU .
7. Donne e doppia discriminazione: accessibilità
Dii assicurare alle donne con disabilità di tutte le informazioni necessarie in modo
adeguato secondo le diverse tipologie di disabilità, permettere a loro di assumere
decisioni sulla propria salute e sul proprio corpo senza alcuna coercizione e a tal
fine, dare una formazione specifica e di aggiornamento al personale medico e dei
servizi sanitari (LIS).
8. Donne e doppia discriminazione e lavoro
Si è visto che il 45% delle donne con disabilità in età lavorativa (20-64 anni) è
inattivo, mentre per gli uomini la % equivalente è del 35%
Persiste una logica discriminatoria anche sulla retribuzione salariale anche tra
uomini e donne con disabilità, considerato come il trattamento salariale impiegato
per i primi sia superiore rispetto a quello applicato alle donne.
In considerazione a tutto questo la risoluzione EU invita la Commissione degli
Stati Membri a integrare una prospettiva relativa alle donne e alle minori con
disabilità nei loro programmi, strategie e politiche in materia di parità di genere,
una prospettiva di genere nelle loro strategie in materia di disabilità e una
prospettiva sia di genere che di disabilità in tutte le altre politiche.
9. Donne e doppia discriminazione e violenza
Un’indagine ISTAT del 2014 denuncia che le donne con disabilità gravi il 36%
abbia subito violenze, stupri e come per queste il rischio di subire stupri sia il 10%
contro il 4,7% delle donne senza disabilità.
Il Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne del 2017 ,
richiama la necessità di individuare delle azioni rivolte alle donne caratterizzate da
vulnerabilità multiple, tra cui le donne con disabilità. Inoltre, il Piano individua le
azioni idonee a rispondere alle problematiche che devono affrontare le donne con
disabilità vittime di violenza, sia nella fase della denuncia che nella fase
successiva del percorso di assistenza e accompagnamento.