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La guerra civiLe
La guerra civiLe
spagnoLa
spagnoLa
1936-1939
1936-1939
Tra il luglio del 1936 e il marzo del 1939, una sanguinosa guerra civile
contrappose due Spagne:
l’esercito, le gerarchie ecclesiastiche i latifondisti, contro le classi popolari.
La pressione popolare per giustizia sociale e democrazia è sempre più
forte. Nel 1931 si affermano i partiti repubblicani.
Il 14 aprile 1931, mentre Alfonso XIII lascia il paese, viene proclamata
.
la R e p u b b lic a
Niceto Alcalà Zamora forma un governo che punta ad una nuova
costituzione e ad una serie di riforme liberali.
L’idea di una transizione ordinata è messa in discussione
dall’intransigente opposizione delle forze della tradizione, a cominciare
dalla Chiesa, e dall’impazienza rivoluzionaria delle masse popolari, con
un’ondata di scioperi e di
manifestazioni di anticlericalismo
La coalizione repubblicani-socialisti realizza alcune riforme essenziali per
una modernizzazione democratica.
Nell’ottobre 1 9 3 1 le Cortes approvano una C o s t it u z io n e la ic a
e d e m o c r a t ic a .
Nel 1932 vengono approvati gli statuti di autonomia per i paesi Baschi e
per la Catalogna, la legge di riordino degli ordini religiosi, l’istituzione di un
sistema
di istruzione pubblica, la riforma agraria
Ma la destra, alleata con i radicali , vince le elezioni del 1933.
I suoi governi smantellano le riforme democratiche.
Nell’ottobre 1934, nelle Asturie, uno sciopero si trasforma in insurrezione
generale, contro la quale il governo impiega l’esercito guidato da
F r a n c is c o F r a n c o .
I dirigenti politici della sinistra sono arrestati o costretti all’esilio.
Alle elezioni politiche del febbraio 1936
repubblicani, socialisti, comunisti si
uniscono nel Frente Popular.
Il F r o n t e p o p o la r e v in c e le
e le z io n i con un margine di voti che si
trasforma in una maggioranza
schiacciante di seggi. Azaña diventa
presidente della repubblica, Casares
Quiroga forma un governo di
repubblicani appoggiato dall’esterno da
PSOE e PCE, mentre a Madrid e
Barcellona si respira un clima di attesa
rivoluzionaria e un gruppo di alti ufficiali
tesse la trama della sollevazione
antirepubblicana
La sollevazione militare inizia in Marocco
i1 17 luglio, per poi estendersi nella
penisola. Il 21 luglio la situazione è
abbastanza chiara: l’insurrezione ha vinto
in Galizia, Leon, Vecchia Castiglia,
Aragona, Siviglia, Marocco, ha fallito nel
resto della Spagna.
Tra i ribelli cresce il ruolo di Franco.
Nella repubblica le milizie di partito
prevalgono, fra entusiasmo e
disorganizzazione.
Fallito il golpe, inizia la g u e r r a
c iv ile
La guerra civile complica una situazione internazionale già tesa per
l’aggressività di Hitler e Mussolini.
Alla richiesta di aiuto del governo repubblicano Francia e Inghilterra
rispondono con il “ n o n in t e r v e n t o ” internazionale, mentre Italia e
Germania, pur aderendovi ufficialmente, inviano subito mezzi decisivi per le
forze nazionaliste.
Da settembre l’URSS comincia ad inviare aiuti alla repubblica, per la cui
difesa si mobilita l’opinione pubblica in tutto il mondo, anche con migliaia di
volontari, che poi saranno organizzati nelle Brigate internazionali, primo
esempio dei movimenti di resistenza antifascista della seconda guerra
mondiale
La partecipazione degli Italiani al conflitto, dall’una e dall’altra parte,
è particolarmente intensa.
Mussolini invia un corpo di spedizione di quasi 50.000 uomini, che
partecipa alle principali battaglie della guerra, rendendosi
responsabile anche di numerosi eccidi di civili.
Diverse migliaia sono anche i volontari antifascisti per la repubblica,
provenienti dall’esilio o emigrati clandestinamente dall’Italia;.
La guerra civile spagnola mobilita ovunque artisti e scrittori,
colpiti dalle passioni in campo e dalla posta in gioco. La
maggioranza si schiera con la repubblica, baluardo di
democrazia contro il fascismo. Molti vi combattono e
dedicano opere alla vicenda: Hemingway, Orwell, Malraux,
Koestler, Neruda, Machado, Mirò, Picasso: per tutti la
Spagna resta un’esperienza indimenticabile.
Lo videro camminare tra i fucili,
per una strada larga,
uscire nel campo freddo,
nonostante le stelle dell’alba.
Uccisero Federico
quando luce si affacciava
Morto cadde Federico.
- sangue sulla fronte e piombo nel petto -.
...Fu a Granada il crimine
sapete - povera Granada!-, nella sua
Granada...
Antonio Machado, Il delitto fu a Granada
F e d e r ic o G a r c ia Lo r c a
Fucilato a Granada il 18 agosto 1936
Franco con Mussolini
Franco con Hitler
L’appoggio delle gerarchie ecclesiastiche, l’abile
relazione con il re, il controllo dell’estrema
destra, permettono a Franco di presentarsi tanto
come versione spagnola del fascismo, per
avere l’aiuto di Italia e Germania, quanto come
difensore della “civiltà cristiana” e occidentale,
per ingraziarsi i conservatori liberali.
La “ c r o c ia t a c o n t r o
’
l A n t is p a g n a ”, è il perno ideologico dei
nazionalisti, che usano implacabilmente la
tattica del terrore
Alla vigilia di Natale Franco attacca la Catalogna, presa nel gennaio
1939, mentre un fiume di profughi attraversa la frontiera francese.
Nel 1937 Franco si concentra nella campagna del nord, Paesi baschi,
Santander e Asturie, regioni minerarie e industriali.
I bombardamenti indiscriminati (tra cui quello di Guernica) e le
esecuzioni sommarie dei prigionieri, mostrano il carattere programmatico
del terrore da parte franchista, rendendo impraticabili le ipotesi di pace.
A novembre, con l’arrivo delle armi russe e della prima Brigata
internazionale, la resistenza popolare (al grido ¡No pasaran! )
riesce a ricacciare indietro le truppe già entrate nella città: la
resistenza di Madrid rianima la repubblica che avvia la
costruzione di un vero esercito.
Franco, capo supremo dei nazionalisti, imposta una guerra di
logoramento, tanto prudente nelle offensive quanto sistematica
nella “pulizia” dei territori conquistati
Le tappe del conflitto
Oggi, dopo aver fatto prigioniero
Oggi, dopo aver fatto prigioniero
l’esercito rosso e averlo disarmato, le
l’esercito rosso e averlo disarmato, le
truppe hanno raggiunto i loro obiettivi
truppe hanno raggiunto i loro obiettivi
militari. La guerra è terminata
militari. La guerra è terminata.
Dopo il riconoscimento da parte di Francia e Inghilterra del governo di
Franco la Spagna centrale e iValencia cadono senza combattere: oltre al
generale sfaldamento dell’esercito, è il golpe di Casado a segnare la fine.
Il 27 marzo i nazionalisti entrano a Madrid, mentre da Alicante migliaia di
profughi cercano di fuggire via mare.
Il 28 lasciano la Spagna gli ultimi dirigenti antifascisti.
Il bollettino finale delle armate di Franco, che dichiara conclusa la guerra,
porta la data del 1 1 9 3 9
° a p r ile
La vendetta dei vincitori è implacabile, con centinaia di migliaia di
arresti e migliaia di esecuzioni.
Franco costruisce un regime personale, fondato sull’omaggio alle
istituzioni tradizionali, puntellato dalle gerarchie ecclesiastiche,
centrato sul partito unico. La mancata partecipazione alla seconda
guerra mondiale e il successivo inserimento nel blocco occidentale
“salvano” la dittatura.
La crescita economica, l’opposizione clandestina di antifascisti e
baschi, creano diverse tensioni. La morte del primo ministro
Carrero Blanco in un attentato dell’ETA è il segno del declino del
regime, che non regge alla morte di Franco (20 novembre 1975)

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  • 1. La guerra civiLe La guerra civiLe spagnoLa spagnoLa 1936-1939 1936-1939
  • 2. Tra il luglio del 1936 e il marzo del 1939, una sanguinosa guerra civile contrappose due Spagne: l’esercito, le gerarchie ecclesiastiche i latifondisti, contro le classi popolari.
  • 3. La pressione popolare per giustizia sociale e democrazia è sempre più forte. Nel 1931 si affermano i partiti repubblicani. Il 14 aprile 1931, mentre Alfonso XIII lascia il paese, viene proclamata . la R e p u b b lic a Niceto Alcalà Zamora forma un governo che punta ad una nuova costituzione e ad una serie di riforme liberali. L’idea di una transizione ordinata è messa in discussione dall’intransigente opposizione delle forze della tradizione, a cominciare dalla Chiesa, e dall’impazienza rivoluzionaria delle masse popolari, con un’ondata di scioperi e di manifestazioni di anticlericalismo
  • 4. La coalizione repubblicani-socialisti realizza alcune riforme essenziali per una modernizzazione democratica. Nell’ottobre 1 9 3 1 le Cortes approvano una C o s t it u z io n e la ic a e d e m o c r a t ic a . Nel 1932 vengono approvati gli statuti di autonomia per i paesi Baschi e per la Catalogna, la legge di riordino degli ordini religiosi, l’istituzione di un sistema di istruzione pubblica, la riforma agraria
  • 5. Ma la destra, alleata con i radicali , vince le elezioni del 1933. I suoi governi smantellano le riforme democratiche. Nell’ottobre 1934, nelle Asturie, uno sciopero si trasforma in insurrezione generale, contro la quale il governo impiega l’esercito guidato da F r a n c is c o F r a n c o . I dirigenti politici della sinistra sono arrestati o costretti all’esilio.
  • 6. Alle elezioni politiche del febbraio 1936 repubblicani, socialisti, comunisti si uniscono nel Frente Popular. Il F r o n t e p o p o la r e v in c e le e le z io n i con un margine di voti che si trasforma in una maggioranza schiacciante di seggi. Azaña diventa presidente della repubblica, Casares Quiroga forma un governo di repubblicani appoggiato dall’esterno da PSOE e PCE, mentre a Madrid e Barcellona si respira un clima di attesa rivoluzionaria e un gruppo di alti ufficiali tesse la trama della sollevazione antirepubblicana
  • 7. La sollevazione militare inizia in Marocco i1 17 luglio, per poi estendersi nella penisola. Il 21 luglio la situazione è abbastanza chiara: l’insurrezione ha vinto in Galizia, Leon, Vecchia Castiglia, Aragona, Siviglia, Marocco, ha fallito nel resto della Spagna. Tra i ribelli cresce il ruolo di Franco. Nella repubblica le milizie di partito prevalgono, fra entusiasmo e disorganizzazione. Fallito il golpe, inizia la g u e r r a c iv ile
  • 8. La guerra civile complica una situazione internazionale già tesa per l’aggressività di Hitler e Mussolini. Alla richiesta di aiuto del governo repubblicano Francia e Inghilterra rispondono con il “ n o n in t e r v e n t o ” internazionale, mentre Italia e Germania, pur aderendovi ufficialmente, inviano subito mezzi decisivi per le forze nazionaliste. Da settembre l’URSS comincia ad inviare aiuti alla repubblica, per la cui difesa si mobilita l’opinione pubblica in tutto il mondo, anche con migliaia di volontari, che poi saranno organizzati nelle Brigate internazionali, primo esempio dei movimenti di resistenza antifascista della seconda guerra mondiale
  • 9. La partecipazione degli Italiani al conflitto, dall’una e dall’altra parte, è particolarmente intensa. Mussolini invia un corpo di spedizione di quasi 50.000 uomini, che partecipa alle principali battaglie della guerra, rendendosi responsabile anche di numerosi eccidi di civili. Diverse migliaia sono anche i volontari antifascisti per la repubblica, provenienti dall’esilio o emigrati clandestinamente dall’Italia;.
  • 10. La guerra civile spagnola mobilita ovunque artisti e scrittori, colpiti dalle passioni in campo e dalla posta in gioco. La maggioranza si schiera con la repubblica, baluardo di democrazia contro il fascismo. Molti vi combattono e dedicano opere alla vicenda: Hemingway, Orwell, Malraux, Koestler, Neruda, Machado, Mirò, Picasso: per tutti la Spagna resta un’esperienza indimenticabile.
  • 11. Lo videro camminare tra i fucili, per una strada larga, uscire nel campo freddo, nonostante le stelle dell’alba. Uccisero Federico quando luce si affacciava Morto cadde Federico. - sangue sulla fronte e piombo nel petto -. ...Fu a Granada il crimine sapete - povera Granada!-, nella sua Granada... Antonio Machado, Il delitto fu a Granada F e d e r ic o G a r c ia Lo r c a Fucilato a Granada il 18 agosto 1936
  • 13. L’appoggio delle gerarchie ecclesiastiche, l’abile relazione con il re, il controllo dell’estrema destra, permettono a Franco di presentarsi tanto come versione spagnola del fascismo, per avere l’aiuto di Italia e Germania, quanto come difensore della “civiltà cristiana” e occidentale, per ingraziarsi i conservatori liberali. La “ c r o c ia t a c o n t r o ’ l A n t is p a g n a ”, è il perno ideologico dei nazionalisti, che usano implacabilmente la tattica del terrore
  • 14. Alla vigilia di Natale Franco attacca la Catalogna, presa nel gennaio 1939, mentre un fiume di profughi attraversa la frontiera francese.
  • 15. Nel 1937 Franco si concentra nella campagna del nord, Paesi baschi, Santander e Asturie, regioni minerarie e industriali. I bombardamenti indiscriminati (tra cui quello di Guernica) e le esecuzioni sommarie dei prigionieri, mostrano il carattere programmatico del terrore da parte franchista, rendendo impraticabili le ipotesi di pace.
  • 16. A novembre, con l’arrivo delle armi russe e della prima Brigata internazionale, la resistenza popolare (al grido ¡No pasaran! ) riesce a ricacciare indietro le truppe già entrate nella città: la resistenza di Madrid rianima la repubblica che avvia la costruzione di un vero esercito. Franco, capo supremo dei nazionalisti, imposta una guerra di logoramento, tanto prudente nelle offensive quanto sistematica nella “pulizia” dei territori conquistati
  • 17. Le tappe del conflitto
  • 18. Oggi, dopo aver fatto prigioniero Oggi, dopo aver fatto prigioniero l’esercito rosso e averlo disarmato, le l’esercito rosso e averlo disarmato, le truppe hanno raggiunto i loro obiettivi truppe hanno raggiunto i loro obiettivi militari. La guerra è terminata militari. La guerra è terminata.
  • 19. Dopo il riconoscimento da parte di Francia e Inghilterra del governo di Franco la Spagna centrale e iValencia cadono senza combattere: oltre al generale sfaldamento dell’esercito, è il golpe di Casado a segnare la fine. Il 27 marzo i nazionalisti entrano a Madrid, mentre da Alicante migliaia di profughi cercano di fuggire via mare. Il 28 lasciano la Spagna gli ultimi dirigenti antifascisti. Il bollettino finale delle armate di Franco, che dichiara conclusa la guerra, porta la data del 1 1 9 3 9 ° a p r ile
  • 20. La vendetta dei vincitori è implacabile, con centinaia di migliaia di arresti e migliaia di esecuzioni. Franco costruisce un regime personale, fondato sull’omaggio alle istituzioni tradizionali, puntellato dalle gerarchie ecclesiastiche, centrato sul partito unico. La mancata partecipazione alla seconda guerra mondiale e il successivo inserimento nel blocco occidentale “salvano” la dittatura. La crescita economica, l’opposizione clandestina di antifascisti e baschi, creano diverse tensioni. La morte del primo ministro Carrero Blanco in un attentato dell’ETA è il segno del declino del regime, che non regge alla morte di Franco (20 novembre 1975)