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Avv. Silvano Donato Lorusso
Avv. Alessandro Benedetti
1
Anno %
2010 10,60
2011 9,50
2012 7,74
2013 7,68
2014 7,351
2015 6,9
Crescita del PIL reale cinese, 2010-2015
2
3
4
• La “One Belt and One Road è una delle iniziative politiche più
interessanti di Xi Jinping: si riferisce al rilancio della Via della Seta,
terrestre e marittima;
• prevede la realizzazione di corridoi economici dalla Cina all’Europa
con il coinvolgimento dei Paesi centro-asiatici via terra e di quelli del
sud-est asiatico via mare;
• il Piano, ribattezzato come “Piano Marshall cinese” prevede ingenti
investimenti per realizzare infrastrutture e favorire
percorsi turistici adeguati;
• l’obiettivo è accrescere l’integrazione economica regionale fra le
Province cinesi e i paesi confinanti;
• la Nuova Via della Seta è una opportunità per l’Europa di stabilire
un rapporto privilegiato con la Cina, bilanciando lo spostamento
dell’asse di politica estera mondiale dall’Atlantico al Pacifico.
5
(investimenti diretti esteri)
Unctad* 2015: “la Cina supera gli USA divenendo la 1° destinazione al
mondo di IDE”.
Sarà per i prossimi tre anni la destinazione più promettente per gli IDE delle
principali multinazionali.
*United Nations Conference on Trade and Development 6
7Fonte:”UNCTAD 2015 (United Nations Conference on Trade and Development)”
IMPRESE a CAPITALE ITALIANO in CINA
INIZIATIVE ITALIANE
Cina Hong Kong Totale
Imprese
italiane
partecipate
1.600 400 2.000
Dipendenti 150.000 7.000 157.000
Fatturato
(milioni di €)
15.200 1.800 17.000
Fonte: “stime su dati Istat e banca dati Reprint, R&P-Politecnico di Milano”
8
Nel PASSATO… OGGI…
Attività manifatturiera Settore terziario
Consulenza legale
Consulenza strategica
Logistica
Settore assicurativo
Settore finanziario
Fonte: “la Cina nel 2015-scenari e prospettive per le imprese”
9
• Maturità del mercato
• Flessibilità
• Dinamismo
• Rapida innovazione del prodotto
• Distribuzione efficiente
• Riduzione costo del lavoro
10
• Management capace
• Eccellenza dal punto di vista operativo
• Spostamento in Cina degli headquarter
• Parametri decisionali corretti
• Produzione e rete distributiva a basso
costo
• “Go–West policy”
• Marketing e branding efficaci;
• Riduzione costo del lavoro
(giusto mix tra tecnologia e forza lavoro).
11
DOVE investire?
“ ”
Perchè?
1) Crescita costi operativi nelle aree
costiere
2) Crescente infrastrutturazione aree
centrali
12
della Cina
• Eliminare la povertà nelle province occidentali.
• Ridurre il divario di sviluppo tra l’est e l’ovest della Cina.
Come?
• Investimenti in infrastrutture, risorse idriche, trasporti, energia;
• arresto del degrado ambientale, prevenzione dell’inquinamento;
• miglioramento della competitività dei prodotti agricoli, del
turismo, delle industrie high tech;
• aumento del livello di istruzione e miglioramento delle risorse
umane;
• aumento del volume degli investimenti esteri;
• agevolazioni fiscali: imposta sul reddito ridotta del 15% per i
primi tre anni.
13
• Nel 2014 il tasso di URBANIZZAZIONE in Cina ha raggiunto il
• La Cina possiede 6 “mega città” (popolazione sopra i 10 milioni
di abitanti) e 10 grandi città (con popolazione tra i 5 e i 10
milioni di abitanti);
• entro il 2030 avrà 7 città sopra i 10 milioni e 16 città tra i 5 e i
10 milioni di abitanti;
• Attualmente la Cina ha circa 100 città con popolazione
superiore ad un milione di persone, l’Europa 35,
gli Stati Uniti solo 9.
14
15
SHANGHAI
PECHINO
HONG KONG
CHONGQUING
TIENTSIN
CANTON
SHENYANG
WUHAN
NANJING
CHENGDU
DONGGUAN
SHENZHEN
GUANGZHON
HARBIN
FOSHAN
Ufficio di
Rappresentanza
(RO)
Joint Venture
WFOE
16
Come iniziare a conoscere il mercato cinese?
È la forma più semplice di presenza in Cina
per le imprese straniere.
17
• Consente il collegamento con le imprese, clienti o fornitori
locali in nome e per conto della società madre, e può svolgere
attività di promozione delle vendite, marketing, ricerche di
mercato, organizzazione dei controlli qualità, e monitoraggio
delle vendite.
• Non è un ente giuridico, non può svolgere direttamente attività
commerciali, non può firmare contratti di compravendita, non
può ricevere pagamenti, emettere fatture e rimpatriare utili.
Eccezione: RO studi legali, tributari, di consulenza,
contabili, commerciali.
• Non richiede un capitale minimo per la sua costituzione, ma la
società madre deve essere stata costituita da almeno 2 anni.
18
APERTURA di un RO:
•Modulo di domanda
•Visura della società madre
•Lettera di referenze sulla affidabilità finanziaria della società madre
rilasciata da una banca
•Lettera di nomina del rappresentante legale
•Documenti che contengono dettagli azionisti e direttori, atto di costituzione
della società
•Verbale dell’assemblea che ha deliberato la crezione del RO
•Ultimo bilancio approvato
Questi documenti per essere validi in Cina devono essere LEGALIZZATI in Italia
19
(forma mista)
EJV
(EQUITY JOINT
VENTURE)
CJV
(COOPERATIVE
JOINT VENTURE)
20
• Sul tipo della società a responsabilità limitata.
• Uno o più soggetti cinesi ed uno o più soggetti stranieri,
costituiscono insieme una nuova società di diritto
cinese, contribuendo alla sua capitalizzazione.
• La ripartizione degli utili e delle perdite e la gestione,
avviene in base alla quota di partecipazione al capitale.
• Socio straniero: almeno 25% del capitale.
• Socio cinese: no limite minimo.
• I contributi delle parti possono essere sia in denaro che
in natura.
• No apporti consistenti in prestazione d’opera o di
servizi.
21
• È un accordo di collaborazione tra partner stranieri e cinesi
che può dar vita ad una società e in tal caso la responsabilità
dei partner è limitata alla quota conferita; oppure essere nella
forma dell’accordo di collaborazione e in tal caso la
responsabilità dei partner è illimitata.
• No requisito minimo di capitale straniero.
• I contributi non devono essere espressi in un valore
monetario e possono consistere anche in conferimenti di
lavoro o servizi (vs EJV).
22
JV
① La parte cinese sottopone
all’amministrazione un progetto di
collaborazione e un preliminare studio di
fattibilità;
② Autorizzazione amministrativa;
③ Stesura del contratto di JV;
Deve essere approvato dall’autorità ed è spesso
oggetto di negoziazione tra l’autorità e gli investitori.
23
( Wholly foreign-owned enterprise)
• Società di capitali nella quale la totalità delle quote è
detenuta da investitori stranieri, quindi non è necessaria
la presenza di alcun investitore cinese.
• È un’entità giuridica indipendente ed è una società a
responsabilità limitata in cui gli azionisti rispondono
limitatamente alla quota sottoscritta.
• Oggetto del conferimento: denaro, beni materiali, diritti
di proprietà intellettuale, diritti d’uso sui terreni.
• No conferimenti di prestazioni d’opera o di servizi.
24
Perchè scegliere questa forma societaria?
• Indipendenza e libertà in ordine all’attuazione delle
strategie della società madre, senza dover
considerare il coinvolgimento del partner cinese (vs
JV).
• Capacità di svolgere formalmente le proprie attività
commerciali (vs RO).
• Costi operativi più bassi.
• Capacità di emettere fatture e ottenere ricavi (vs RO).
• Maggiore efficienza nelle operazioni e nella gestione.
• Maggiore tutela del know-how, marchi, brevetti,
proprietà intellettuale.
• Pieno controllo delle risorse umane.
25
WFOE:
• Ostilità delle autorità: i dirigenti statali
preferiscono sempre che nella società sia presente
un partner cinese.
• Assenza di un partner locale che tuteli la società
dalle insidie della burocrazia.
• NO possibilità di essere quotate in borsa (vs JV).
• Requisiti per l’export più rigorosi (vs JV): una
WFOE deve esportare tra il 50/70% della sua
produzione).
26
della WFOE
- La società deve incaricare uno o più commercialisti
cinesi, iscritti all’albo pubblico, di verificare le
dichiarazioni contabili, i documenti di liquidazione e i
rendiconti annuali.
- Le dichiarazioni relative all’attivo e al passivo e ai
profitti e alle perdite devono essere annualmente
sottoposte all’agenzia delle entrate, al Ministero
dell’Economia, all’AIC (Local Adiministration for
Industry and Commerce).
27
N.B.: In alcuni settori non è consentito alle imprese straniere
di investire in forma di WFOE.
Prima di decidere la forma dell’investimento occorre
verificare il Catalogue for the Guidance of Foreign
Investment Industries 2015, che contiene l’elenco dei settori
industriali in cui gli investimenti stranieri sono incoraggiati,
ristretti, proibiti. In alcuni casi è consentito investire nella
sola forma della Joint Venture (stampa di pubblicazioni,
costruzione e gestione di teatri e di cinema, costruzione e
gestione di parchi a tema, prestazioni di intermediazione,
svolgimento di indagini di mercato) in cui la parte cinese è
socio di maggioranza.
28
29
• La AIC (Local Administration for Industry
and Commerce) è incaricata di fornire la
preventiva approvazione per il nome della
società.
• Tale approvazione è notificata alla società e
il nome in tal modo autorizzato ha una
validità di 6 mesi.
30
• L’ufficio locale del ministero dell’Economia (MOFCOM
locale) ha il compito di approvare la costituzione della
società. A tal fine la società deve inviare lo statuto, la
lettera di nomina degli
amministratori/supervisori/direttori, una lettera della
banca di riferimento.
• Entro 90 giorni il Ministero decide se approvare. In
caso positivo, emette un certificato e una lettera di
approvazione.
31
• Entro 30 giorni dalla ricezione del certificato di
approvazione emesso dal MOFCOM, l’investitore
straniero deve proporre istanza di registrazione alla
AIC, allo scopo di ottenere la licenza commerciale.
• In caso di mancato rispetto dei termini, il certificato
di approvazione decade e diviene invalido con effetto
immediato.
32
• Dopo il rilascio della licenza commerciale, al
fine di intraprendere validamente la propria
attività, la società deve registrarsi presso:
 La locale agenzia delle entrate;
 L’ufficio doganale;
 L’ufficio del lavoro e della previdenza
sociale;
 L’ufficio di pubblica sicurezza;
33
• No capitale sociale minimo per WFOE con
ambito di attività di consulenza commerciale,
trading, commercio al dettaglio,
tecnologie dell’informazione;
• Capitale sociale minimo per alcuni settori
industriali in Cina (Beijing, Shanghai,
Guangzhou, Shenzhen, Ningbo & Hangzhou):
 100.000<RMB<1.000.000
•
34
35
• Il governo richiede solo 1.730 HKD per la
registrazione della società e 2.250 HKD
all’anno per il certificato per il business.
• Chiunque può aprire una società a patto di
utilizzare una agenzia.
• Il capitale sociale richiesto è inferiore a quello
della maggior parte dei paesi: solo 10.000
HKD, ovvero meno di 1.000€ al cambio attuale.
36
• Hong Kong è un luogo privilegiato per fare
business con la Cina: il Closer Economic
Partnership Arrangement (CEPA) fornisce alle
società con base ad Hong Kong un accesso
esclusivo al mercato cinese.
• Hong Kong appartiene politicamente alla
Cina, ma nel suo sistema legale prevalgono le
leggi britanniche (il motivo è che Hong Kong
è stata colonia britannica per più di un
secolo).
37
38
Il sistema d’imposte cinese che grava
sulle società straniere è alquanto
complesso. Tuttavia è possibile
identificare alcune tipologie di
imposta:
CIT
VAT
BT
39
1)
(Imposta sul reddito delle società):
È applicata sugli utili della società;
unifica la disciplina in materia di trattamento
del reddito aziendale delle imprese nazionali
cinesi e delle imprese straniere e ad
investimento straniero; sostituisce dal
1°gennaio 2008 la EIT (Enterprise Income Tax) e
la FEIT (Foreign Enterprise Income Tax).
40
2)
(Imposta sul Valore Aggiunto):
È pagata da tutte le imprese manifatturiere e
commerciali. È la tassa sui consumi, calcolata
sul valore aggiunto nel corso della produzione
di merci, vendita e fornitura di servizi
tassabili.
41
Grava sulle imprese di servizi ed è una tassa
indiretta complementare alla VAT.
Si applica a quei servizi esclusi dal pagamento
della VAT, ai trasferimenti di proprietà
immobiliare e alla vendita di immobilizzazioni
immateriali.
42
ALIQUOTE FISCALI BASE IMPONIBILE
CIT
(Corporate Income
Tax)
25% “Taxable Profits”
VAT
(Value Added Tax)
17% “Value Added”
BT
(Business Tax)
5% “Capital Gain”
Fonte: “Doing Business 2015-Economic Profile 2015-China”
43
• Le società pagano il 16,5% di tasse su ogni
profitto generato nel territorio di Hong Kong e
nessuna tassa sui profitti generati al di fuori.
• NO applicazione VAT (Value Added Tax) o tasse
su beni e servizi.
44
• Ad Hong Kong l’accordo si applica all’imposta sugli utili, sui salari,
sulla proprietà.
• In Italia l’accordo trova applicazione con riferimento all’IRPEF,
IRES e IRAP.
45
DIVIETO DI DOPPIE IMPOSIZIONI
16 LUGLIO 2015: data di ratifica dell’accordo
10 AGOSTO 2015: entrata in vigore dell’accordo
1° GENNAIO 2016: produzione di effetti
• In Italia deve essere riconosciuto un credito sulla tassa pagata ad
Hong Kong: una persona non può essere tassata due volte per lo
stesso reddito;
• Applicazione di una ritenuta che non può eccedere:
 Il 10% per i dividendi
 Il 12,5% per gli interessi
 Il 15% per le royalties
Pertanto le imprese residenti in Hong Kong con riferimento ai passive
income di fonte italiana, potranno beneficiare delle aliquote di
favore previste dall’accordo, in luogo delle più onerose aliquote
previste dalla legislazione italiana.
46
La Cina offre incentivi fiscali con l’intento di
attirare investitori stranieri in certi settori
considerati di interesse strategico.
• Protezione ambientale.
• Sviluppo dell’agricoltura.
• Conservazione delle risorse idriche.
• Alta tecnologia.
47
Stabilita nel e in espansione, è una importante
zona di libero scambio nella Cina continentale.
Il il governo cinese ha approvato
tre nuove aree a libero scambio istituite in
Guangdong, Fujian e Tianjin.
La realizzazione di FTZ in Cina costituisce il
utilizzato per modellare la realtà economica cinese
sull’esempio di Hong Kong.
48
La Shanghai FTZ prevede…
• facilitazioni nella costituzione di società,
eliminando numerosi requisiti, incluso il
capitale minimo di registrazione.
• Apertura di numerosi settori commerciali agli
investimenti stranieri, come il manifatturiero,
l’immobiliare, il finanziario, la ricerca
scientifica e tecnologica, la cultura e
l’intrattenimento.
49
①Nuova “NEGATIVE LIST”.
②Nuovo sistema di ARBITRATO.
50
Strumento esclusivo della FTZ che
garantisce agli investitori stranieri di
godere dello stesso trattamento riservato
agli operatori cinesi.
La revisione della lista ha portato il numero
di settori vietati ai capitali stranieri a
100, rispetto ai precedenti 135.
51
• Giugno 2014: introduzione delle ADR (Alternative
Dispute Resolution).
OBIETTIVO: creare misure che facilitino gli investimenti
esteri e favoriscano tutte le attività commerciali
condotte in Cina con un particolare occhio di riguardo
per le piccole e medie imprese.
• La procedura più rapida e flessibile, è gradita a tutti
gli operatori stranieri che non vogliono interfacciarsi
con le lungaggini e le incertezze di battaglie legali in
sede di contenzioso.
52
53
• 4 zone di sviluppo: Porto di Shenzhen Yantian FTZ,
Shenzhen Futian Free Trade Zone, Shenzhen Futian FTZ,
Shenzhen Shatoujiao FTZ, Porto logistico di Shenzhen
Yantian;
• Ottima rete di infrastrutture: porti, stazioni ferroviarie,
aeroporti;
• Valore delle esportazioni a Shenzhen è stato superiore a
US$271.37 billion nel 2012, pari al 13,2% del tot. della Cina
e al 47,3% del Guangdong;
• Maggiori investitori: es. Sony, Samsung, Thomson, Philips,
Lenovo, Wal-Mart etc.
• Settori di investimento incoraggiati: magazzino, logistica,
commercio, export.
54
• Fondi speciali a sostegno dello sviluppo
dell’industria software a Shenzhen;
• fondi per la scienza e la tecnologia;
• sussidi a favore del personale che ritorna a
Shenzhen;
• incoraggiamento a Università e Istituti per la
ricerca a stabilire basi operative a Shenzhen.
55
56
Visto D
Residenza
permanente
Visto F
Visita non
commerciale
Visto M
Visita
commerciale
Visto J1,J2
Attività
giornalistica
Visto L
Turismo Visto Z
Lavoro
Visto
X1,X2
Studio
Visto G
Transito
57
• Viene rilasciato a chi si reca in Cina per attività
commerciali.
• Ha una durata massima di un anno e può essere esteso
per ulteriori 180 giorni in Cina.
Dove puoi richiedere il visto M?
In Italia al CVASC (Chinese Visa Application Service Center)
di Roma o di Milano;
i residenti di Toscana e Umbria possono inoltre richiedere il
visto al consolato di Firenze.
58
per ottenere un visto M:
• passaporto originale con almeno 6 mesi di
validità;
• due fotografie;
• lettera d’invito da parte di una fiera commerciale
o da parte di un’azienda cinese;
• copia della licenza commerciale dell’azienda
cinese;
• business card con il nome dell’azienda italiana e i
dati per essere contattati.
59
• Necessario per soggiorni di durata
superiore a quella consentita con il
visto M.
MODALITÀ di RICHIESTA
La domanda va inoltrata ad uno dei CVASC di
Roma e Milano, o al consolato di Firenze.
60
per la richiesta del visto Z:
• passaporto valido almeno 6 mesi;
• due foto tessera;
• modulo di richiesta del visto;
• uno dei seguenti documenti a seconda del lavoro da
svolgere in Cina:
 per esperti, insegnanti, manager,dirigenti aziendali:permesso
di lavoro per esperti stranieri rilasciato dal Dipartimento
nazionale degli esperti stranieri (è il datore di lavoro a
richiederlo);
 per coloro che sono a capo di uffici di rappresentanza di
aziende straniere: certificato di registrazione dell’ufficio di
rappresentanza emesso dal dipartimento competente;
 per tutti gli altri: permesso di lavoro per stranieri rilasciato dal
ministero per le risorse umane ( è il datore di lavoro a
richiederlo).
61
• Il visto Z può essere utilizzato nei 3 mesi successivi
all’emissione e non indica la durata del soggiorno.
• Colui che ha richiesto ed ottenuto il visto deve
sottoporsi ad una serie di esami medici. Ottenuto il
certificato di buona salute,deve recarsi presso una
stazione di polizia o un ufficio immigrazione per
convertire il visto Z in un permesso di soggiorno
temporaneo della durata del contratto di lavoro.
• Tempo di rilascio: 4 giorni.
62
• non è richiesto ai cittadini italiani che si
recano ad Hong Kong per turismo o per
affari per un max di 90 giorni;
• Per motivi di studio, lavoro o per fare un
investimento, la richiesta di apposito visto
va fatta presso uno dei consolati cinesi in
Italia;
63
Visto di lavoro ad Hong Kong
• passaporto valido almeno 6 mesi;
• due foto tessera;
• Modulo di richiesta del visto;
• Modulo compilato dal datore di lavoro;
• CV e ogni altro documento comprovante il
percorso di studi e professionale del
richiedente;
64
Visto per investimenti ad Hong Kong
• passaporto valido almeno 6 mesi;
• due foto tessera;
• modulo di richiesta del visto;
• modulo compilato da un residente di Hong
Kong o da una ditta di Hong Kong che è stata
scelta come sponsor dal richiedente;
• CV e ogni documento comprovante il percorso
di studi e professionale del richiedente;
• piano di investimento per I prossimi due anni.
65
Ringraziamo per
l’attenzione
66
BLB Studio Legale | www.blblex.it
Via G. Carducci, 38 | 20123 Milano
T +39 02 36 51 55 80| F +39 02 36 51 55 81 | milano@blblex.it
67

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Smau Milano 2015 - BLB studio legale

  • 1. Avv. Silvano Donato Lorusso Avv. Alessandro Benedetti 1
  • 2. Anno % 2010 10,60 2011 9,50 2012 7,74 2013 7,68 2014 7,351 2015 6,9 Crescita del PIL reale cinese, 2010-2015 2
  • 3. 3
  • 4. 4
  • 5. • La “One Belt and One Road è una delle iniziative politiche più interessanti di Xi Jinping: si riferisce al rilancio della Via della Seta, terrestre e marittima; • prevede la realizzazione di corridoi economici dalla Cina all’Europa con il coinvolgimento dei Paesi centro-asiatici via terra e di quelli del sud-est asiatico via mare; • il Piano, ribattezzato come “Piano Marshall cinese” prevede ingenti investimenti per realizzare infrastrutture e favorire percorsi turistici adeguati; • l’obiettivo è accrescere l’integrazione economica regionale fra le Province cinesi e i paesi confinanti; • la Nuova Via della Seta è una opportunità per l’Europa di stabilire un rapporto privilegiato con la Cina, bilanciando lo spostamento dell’asse di politica estera mondiale dall’Atlantico al Pacifico. 5
  • 6. (investimenti diretti esteri) Unctad* 2015: “la Cina supera gli USA divenendo la 1° destinazione al mondo di IDE”. Sarà per i prossimi tre anni la destinazione più promettente per gli IDE delle principali multinazionali. *United Nations Conference on Trade and Development 6
  • 7. 7Fonte:”UNCTAD 2015 (United Nations Conference on Trade and Development)”
  • 8. IMPRESE a CAPITALE ITALIANO in CINA INIZIATIVE ITALIANE Cina Hong Kong Totale Imprese italiane partecipate 1.600 400 2.000 Dipendenti 150.000 7.000 157.000 Fatturato (milioni di €) 15.200 1.800 17.000 Fonte: “stime su dati Istat e banca dati Reprint, R&P-Politecnico di Milano” 8
  • 9. Nel PASSATO… OGGI… Attività manifatturiera Settore terziario Consulenza legale Consulenza strategica Logistica Settore assicurativo Settore finanziario Fonte: “la Cina nel 2015-scenari e prospettive per le imprese” 9
  • 10. • Maturità del mercato • Flessibilità • Dinamismo • Rapida innovazione del prodotto • Distribuzione efficiente • Riduzione costo del lavoro 10
  • 11. • Management capace • Eccellenza dal punto di vista operativo • Spostamento in Cina degli headquarter • Parametri decisionali corretti • Produzione e rete distributiva a basso costo • “Go–West policy” • Marketing e branding efficaci; • Riduzione costo del lavoro (giusto mix tra tecnologia e forza lavoro). 11
  • 12. DOVE investire? “ ” Perchè? 1) Crescita costi operativi nelle aree costiere 2) Crescente infrastrutturazione aree centrali 12
  • 13. della Cina • Eliminare la povertà nelle province occidentali. • Ridurre il divario di sviluppo tra l’est e l’ovest della Cina. Come? • Investimenti in infrastrutture, risorse idriche, trasporti, energia; • arresto del degrado ambientale, prevenzione dell’inquinamento; • miglioramento della competitività dei prodotti agricoli, del turismo, delle industrie high tech; • aumento del livello di istruzione e miglioramento delle risorse umane; • aumento del volume degli investimenti esteri; • agevolazioni fiscali: imposta sul reddito ridotta del 15% per i primi tre anni. 13
  • 14. • Nel 2014 il tasso di URBANIZZAZIONE in Cina ha raggiunto il • La Cina possiede 6 “mega città” (popolazione sopra i 10 milioni di abitanti) e 10 grandi città (con popolazione tra i 5 e i 10 milioni di abitanti); • entro il 2030 avrà 7 città sopra i 10 milioni e 16 città tra i 5 e i 10 milioni di abitanti; • Attualmente la Cina ha circa 100 città con popolazione superiore ad un milione di persone, l’Europa 35, gli Stati Uniti solo 9. 14
  • 17. Come iniziare a conoscere il mercato cinese? È la forma più semplice di presenza in Cina per le imprese straniere. 17
  • 18. • Consente il collegamento con le imprese, clienti o fornitori locali in nome e per conto della società madre, e può svolgere attività di promozione delle vendite, marketing, ricerche di mercato, organizzazione dei controlli qualità, e monitoraggio delle vendite. • Non è un ente giuridico, non può svolgere direttamente attività commerciali, non può firmare contratti di compravendita, non può ricevere pagamenti, emettere fatture e rimpatriare utili. Eccezione: RO studi legali, tributari, di consulenza, contabili, commerciali. • Non richiede un capitale minimo per la sua costituzione, ma la società madre deve essere stata costituita da almeno 2 anni. 18
  • 19. APERTURA di un RO: •Modulo di domanda •Visura della società madre •Lettera di referenze sulla affidabilità finanziaria della società madre rilasciata da una banca •Lettera di nomina del rappresentante legale •Documenti che contengono dettagli azionisti e direttori, atto di costituzione della società •Verbale dell’assemblea che ha deliberato la crezione del RO •Ultimo bilancio approvato Questi documenti per essere validi in Cina devono essere LEGALIZZATI in Italia 19
  • 21. • Sul tipo della società a responsabilità limitata. • Uno o più soggetti cinesi ed uno o più soggetti stranieri, costituiscono insieme una nuova società di diritto cinese, contribuendo alla sua capitalizzazione. • La ripartizione degli utili e delle perdite e la gestione, avviene in base alla quota di partecipazione al capitale. • Socio straniero: almeno 25% del capitale. • Socio cinese: no limite minimo. • I contributi delle parti possono essere sia in denaro che in natura. • No apporti consistenti in prestazione d’opera o di servizi. 21
  • 22. • È un accordo di collaborazione tra partner stranieri e cinesi che può dar vita ad una società e in tal caso la responsabilità dei partner è limitata alla quota conferita; oppure essere nella forma dell’accordo di collaborazione e in tal caso la responsabilità dei partner è illimitata. • No requisito minimo di capitale straniero. • I contributi non devono essere espressi in un valore monetario e possono consistere anche in conferimenti di lavoro o servizi (vs EJV). 22
  • 23. JV ① La parte cinese sottopone all’amministrazione un progetto di collaborazione e un preliminare studio di fattibilità; ② Autorizzazione amministrativa; ③ Stesura del contratto di JV; Deve essere approvato dall’autorità ed è spesso oggetto di negoziazione tra l’autorità e gli investitori. 23
  • 24. ( Wholly foreign-owned enterprise) • Società di capitali nella quale la totalità delle quote è detenuta da investitori stranieri, quindi non è necessaria la presenza di alcun investitore cinese. • È un’entità giuridica indipendente ed è una società a responsabilità limitata in cui gli azionisti rispondono limitatamente alla quota sottoscritta. • Oggetto del conferimento: denaro, beni materiali, diritti di proprietà intellettuale, diritti d’uso sui terreni. • No conferimenti di prestazioni d’opera o di servizi. 24
  • 25. Perchè scegliere questa forma societaria? • Indipendenza e libertà in ordine all’attuazione delle strategie della società madre, senza dover considerare il coinvolgimento del partner cinese (vs JV). • Capacità di svolgere formalmente le proprie attività commerciali (vs RO). • Costi operativi più bassi. • Capacità di emettere fatture e ottenere ricavi (vs RO). • Maggiore efficienza nelle operazioni e nella gestione. • Maggiore tutela del know-how, marchi, brevetti, proprietà intellettuale. • Pieno controllo delle risorse umane. 25
  • 26. WFOE: • Ostilità delle autorità: i dirigenti statali preferiscono sempre che nella società sia presente un partner cinese. • Assenza di un partner locale che tuteli la società dalle insidie della burocrazia. • NO possibilità di essere quotate in borsa (vs JV). • Requisiti per l’export più rigorosi (vs JV): una WFOE deve esportare tra il 50/70% della sua produzione). 26
  • 27. della WFOE - La società deve incaricare uno o più commercialisti cinesi, iscritti all’albo pubblico, di verificare le dichiarazioni contabili, i documenti di liquidazione e i rendiconti annuali. - Le dichiarazioni relative all’attivo e al passivo e ai profitti e alle perdite devono essere annualmente sottoposte all’agenzia delle entrate, al Ministero dell’Economia, all’AIC (Local Adiministration for Industry and Commerce). 27
  • 28. N.B.: In alcuni settori non è consentito alle imprese straniere di investire in forma di WFOE. Prima di decidere la forma dell’investimento occorre verificare il Catalogue for the Guidance of Foreign Investment Industries 2015, che contiene l’elenco dei settori industriali in cui gli investimenti stranieri sono incoraggiati, ristretti, proibiti. In alcuni casi è consentito investire nella sola forma della Joint Venture (stampa di pubblicazioni, costruzione e gestione di teatri e di cinema, costruzione e gestione di parchi a tema, prestazioni di intermediazione, svolgimento di indagini di mercato) in cui la parte cinese è socio di maggioranza. 28
  • 29. 29
  • 30. • La AIC (Local Administration for Industry and Commerce) è incaricata di fornire la preventiva approvazione per il nome della società. • Tale approvazione è notificata alla società e il nome in tal modo autorizzato ha una validità di 6 mesi. 30
  • 31. • L’ufficio locale del ministero dell’Economia (MOFCOM locale) ha il compito di approvare la costituzione della società. A tal fine la società deve inviare lo statuto, la lettera di nomina degli amministratori/supervisori/direttori, una lettera della banca di riferimento. • Entro 90 giorni il Ministero decide se approvare. In caso positivo, emette un certificato e una lettera di approvazione. 31
  • 32. • Entro 30 giorni dalla ricezione del certificato di approvazione emesso dal MOFCOM, l’investitore straniero deve proporre istanza di registrazione alla AIC, allo scopo di ottenere la licenza commerciale. • In caso di mancato rispetto dei termini, il certificato di approvazione decade e diviene invalido con effetto immediato. 32
  • 33. • Dopo il rilascio della licenza commerciale, al fine di intraprendere validamente la propria attività, la società deve registrarsi presso:  La locale agenzia delle entrate;  L’ufficio doganale;  L’ufficio del lavoro e della previdenza sociale;  L’ufficio di pubblica sicurezza; 33
  • 34. • No capitale sociale minimo per WFOE con ambito di attività di consulenza commerciale, trading, commercio al dettaglio, tecnologie dell’informazione; • Capitale sociale minimo per alcuni settori industriali in Cina (Beijing, Shanghai, Guangzhou, Shenzhen, Ningbo & Hangzhou):  100.000<RMB<1.000.000 • 34
  • 35. 35
  • 36. • Il governo richiede solo 1.730 HKD per la registrazione della società e 2.250 HKD all’anno per il certificato per il business. • Chiunque può aprire una società a patto di utilizzare una agenzia. • Il capitale sociale richiesto è inferiore a quello della maggior parte dei paesi: solo 10.000 HKD, ovvero meno di 1.000€ al cambio attuale. 36
  • 37. • Hong Kong è un luogo privilegiato per fare business con la Cina: il Closer Economic Partnership Arrangement (CEPA) fornisce alle società con base ad Hong Kong un accesso esclusivo al mercato cinese. • Hong Kong appartiene politicamente alla Cina, ma nel suo sistema legale prevalgono le leggi britanniche (il motivo è che Hong Kong è stata colonia britannica per più di un secolo). 37
  • 38. 38
  • 39. Il sistema d’imposte cinese che grava sulle società straniere è alquanto complesso. Tuttavia è possibile identificare alcune tipologie di imposta: CIT VAT BT 39
  • 40. 1) (Imposta sul reddito delle società): È applicata sugli utili della società; unifica la disciplina in materia di trattamento del reddito aziendale delle imprese nazionali cinesi e delle imprese straniere e ad investimento straniero; sostituisce dal 1°gennaio 2008 la EIT (Enterprise Income Tax) e la FEIT (Foreign Enterprise Income Tax). 40
  • 41. 2) (Imposta sul Valore Aggiunto): È pagata da tutte le imprese manifatturiere e commerciali. È la tassa sui consumi, calcolata sul valore aggiunto nel corso della produzione di merci, vendita e fornitura di servizi tassabili. 41
  • 42. Grava sulle imprese di servizi ed è una tassa indiretta complementare alla VAT. Si applica a quei servizi esclusi dal pagamento della VAT, ai trasferimenti di proprietà immobiliare e alla vendita di immobilizzazioni immateriali. 42
  • 43. ALIQUOTE FISCALI BASE IMPONIBILE CIT (Corporate Income Tax) 25% “Taxable Profits” VAT (Value Added Tax) 17% “Value Added” BT (Business Tax) 5% “Capital Gain” Fonte: “Doing Business 2015-Economic Profile 2015-China” 43
  • 44. • Le società pagano il 16,5% di tasse su ogni profitto generato nel territorio di Hong Kong e nessuna tassa sui profitti generati al di fuori. • NO applicazione VAT (Value Added Tax) o tasse su beni e servizi. 44
  • 45. • Ad Hong Kong l’accordo si applica all’imposta sugli utili, sui salari, sulla proprietà. • In Italia l’accordo trova applicazione con riferimento all’IRPEF, IRES e IRAP. 45 DIVIETO DI DOPPIE IMPOSIZIONI 16 LUGLIO 2015: data di ratifica dell’accordo 10 AGOSTO 2015: entrata in vigore dell’accordo 1° GENNAIO 2016: produzione di effetti
  • 46. • In Italia deve essere riconosciuto un credito sulla tassa pagata ad Hong Kong: una persona non può essere tassata due volte per lo stesso reddito; • Applicazione di una ritenuta che non può eccedere:  Il 10% per i dividendi  Il 12,5% per gli interessi  Il 15% per le royalties Pertanto le imprese residenti in Hong Kong con riferimento ai passive income di fonte italiana, potranno beneficiare delle aliquote di favore previste dall’accordo, in luogo delle più onerose aliquote previste dalla legislazione italiana. 46
  • 47. La Cina offre incentivi fiscali con l’intento di attirare investitori stranieri in certi settori considerati di interesse strategico. • Protezione ambientale. • Sviluppo dell’agricoltura. • Conservazione delle risorse idriche. • Alta tecnologia. 47
  • 48. Stabilita nel e in espansione, è una importante zona di libero scambio nella Cina continentale. Il il governo cinese ha approvato tre nuove aree a libero scambio istituite in Guangdong, Fujian e Tianjin. La realizzazione di FTZ in Cina costituisce il utilizzato per modellare la realtà economica cinese sull’esempio di Hong Kong. 48
  • 49. La Shanghai FTZ prevede… • facilitazioni nella costituzione di società, eliminando numerosi requisiti, incluso il capitale minimo di registrazione. • Apertura di numerosi settori commerciali agli investimenti stranieri, come il manifatturiero, l’immobiliare, il finanziario, la ricerca scientifica e tecnologica, la cultura e l’intrattenimento. 49
  • 50. ①Nuova “NEGATIVE LIST”. ②Nuovo sistema di ARBITRATO. 50
  • 51. Strumento esclusivo della FTZ che garantisce agli investitori stranieri di godere dello stesso trattamento riservato agli operatori cinesi. La revisione della lista ha portato il numero di settori vietati ai capitali stranieri a 100, rispetto ai precedenti 135. 51
  • 52. • Giugno 2014: introduzione delle ADR (Alternative Dispute Resolution). OBIETTIVO: creare misure che facilitino gli investimenti esteri e favoriscano tutte le attività commerciali condotte in Cina con un particolare occhio di riguardo per le piccole e medie imprese. • La procedura più rapida e flessibile, è gradita a tutti gli operatori stranieri che non vogliono interfacciarsi con le lungaggini e le incertezze di battaglie legali in sede di contenzioso. 52
  • 53. 53
  • 54. • 4 zone di sviluppo: Porto di Shenzhen Yantian FTZ, Shenzhen Futian Free Trade Zone, Shenzhen Futian FTZ, Shenzhen Shatoujiao FTZ, Porto logistico di Shenzhen Yantian; • Ottima rete di infrastrutture: porti, stazioni ferroviarie, aeroporti; • Valore delle esportazioni a Shenzhen è stato superiore a US$271.37 billion nel 2012, pari al 13,2% del tot. della Cina e al 47,3% del Guangdong; • Maggiori investitori: es. Sony, Samsung, Thomson, Philips, Lenovo, Wal-Mart etc. • Settori di investimento incoraggiati: magazzino, logistica, commercio, export. 54
  • 55. • Fondi speciali a sostegno dello sviluppo dell’industria software a Shenzhen; • fondi per la scienza e la tecnologia; • sussidi a favore del personale che ritorna a Shenzhen; • incoraggiamento a Università e Istituti per la ricerca a stabilire basi operative a Shenzhen. 55
  • 56. 56
  • 57. Visto D Residenza permanente Visto F Visita non commerciale Visto M Visita commerciale Visto J1,J2 Attività giornalistica Visto L Turismo Visto Z Lavoro Visto X1,X2 Studio Visto G Transito 57
  • 58. • Viene rilasciato a chi si reca in Cina per attività commerciali. • Ha una durata massima di un anno e può essere esteso per ulteriori 180 giorni in Cina. Dove puoi richiedere il visto M? In Italia al CVASC (Chinese Visa Application Service Center) di Roma o di Milano; i residenti di Toscana e Umbria possono inoltre richiedere il visto al consolato di Firenze. 58
  • 59. per ottenere un visto M: • passaporto originale con almeno 6 mesi di validità; • due fotografie; • lettera d’invito da parte di una fiera commerciale o da parte di un’azienda cinese; • copia della licenza commerciale dell’azienda cinese; • business card con il nome dell’azienda italiana e i dati per essere contattati. 59
  • 60. • Necessario per soggiorni di durata superiore a quella consentita con il visto M. MODALITÀ di RICHIESTA La domanda va inoltrata ad uno dei CVASC di Roma e Milano, o al consolato di Firenze. 60
  • 61. per la richiesta del visto Z: • passaporto valido almeno 6 mesi; • due foto tessera; • modulo di richiesta del visto; • uno dei seguenti documenti a seconda del lavoro da svolgere in Cina:  per esperti, insegnanti, manager,dirigenti aziendali:permesso di lavoro per esperti stranieri rilasciato dal Dipartimento nazionale degli esperti stranieri (è il datore di lavoro a richiederlo);  per coloro che sono a capo di uffici di rappresentanza di aziende straniere: certificato di registrazione dell’ufficio di rappresentanza emesso dal dipartimento competente;  per tutti gli altri: permesso di lavoro per stranieri rilasciato dal ministero per le risorse umane ( è il datore di lavoro a richiederlo). 61
  • 62. • Il visto Z può essere utilizzato nei 3 mesi successivi all’emissione e non indica la durata del soggiorno. • Colui che ha richiesto ed ottenuto il visto deve sottoporsi ad una serie di esami medici. Ottenuto il certificato di buona salute,deve recarsi presso una stazione di polizia o un ufficio immigrazione per convertire il visto Z in un permesso di soggiorno temporaneo della durata del contratto di lavoro. • Tempo di rilascio: 4 giorni. 62
  • 63. • non è richiesto ai cittadini italiani che si recano ad Hong Kong per turismo o per affari per un max di 90 giorni; • Per motivi di studio, lavoro o per fare un investimento, la richiesta di apposito visto va fatta presso uno dei consolati cinesi in Italia; 63
  • 64. Visto di lavoro ad Hong Kong • passaporto valido almeno 6 mesi; • due foto tessera; • Modulo di richiesta del visto; • Modulo compilato dal datore di lavoro; • CV e ogni altro documento comprovante il percorso di studi e professionale del richiedente; 64
  • 65. Visto per investimenti ad Hong Kong • passaporto valido almeno 6 mesi; • due foto tessera; • modulo di richiesta del visto; • modulo compilato da un residente di Hong Kong o da una ditta di Hong Kong che è stata scelta come sponsor dal richiedente; • CV e ogni documento comprovante il percorso di studi e professionale del richiedente; • piano di investimento per I prossimi due anni. 65
  • 67. BLB Studio Legale | www.blblex.it Via G. Carducci, 38 | 20123 Milano T +39 02 36 51 55 80| F +39 02 36 51 55 81 | milano@blblex.it 67