'Vivere con quel che passa il convento', un modello per il futuro, di Simona Perolo
1. 33ECO DI BIELLA
GIOVEDÌ 7 LUGLIO 2016 VITA & ARTI
SELVATICA2016/ALLATRAPPAPRESENTATOL’ULTIMOLIBRODELFONDATOREDELMOVIMENTOPERLADECRESCITAFELICE
Vivereconquelchepassailconvento
Pallante:«Sitrattadiriuscireafarlobene,epossibilmenteanchemeglio,consumandounpo’meno,econsumandoinmododiverso»
LO SPETTACOLO MUSICALE/ SABATO ALLE 21 A MIAGLIANO E DOMENICA DUE LABORATORI
SimonaColonnapresenta“Folliefolletti”
Sabato, alle ore 21, nel-
l’ambito di Wool Experien-
ce, stagione culturale che si
svolge da giugno a ottobre
nel paese di Miagliano, la
cantante-violoncellista in-
ternazionale Simona Co-
lonna (foto) presenta il con-
certo “Folli e folletti” nella
cornice dello storico Lani-
ficio Botto, in via Vittorio
Veneto, 2 a Miagliano.
Lo spettacolo per voce e
violoncello vuole essere un
racconto musicale che narra
la storia di Chisciotte, il
violoncello, alla ricerca del-
la sua Dulcinea. Simona
Colonna, infatti, è accom-
pagnata dal fedele Chisciot-
te, il suo violoncello, per
uno spettacolo ribattezzato
“duo-in-uno”, per solo voce
e violoncello con brani in
italiano e in dialetto pie-
montese.
Interprete fine e sensibile
quanto poderosa e coinvol-
gente, Simona Colonna si è
distinta particolarmente
proprio grazie a questa for-
mula che l’ha portata a var-
care le frontiere della mu-
sica e a spingersi in una
sorta di interpretazione di
vita tra i suoni e le parole,
dialetti e magiche sensazio-
ni, raccontando l’arte mu-
sicale.
Nei suoi repertori, pro-
posti in teatri e sale d’a-
scolto italiane e internazio-
nali, e nei suoi lavori di-
scografici troviamo un ori-
ginale mélange tra le ar-
monie contemporanee e le
melodie classiche, attraver-
so le sfumature della musica
folk e jazz.
«Il mio nuovo spettaco-
lo-concerto, nonché la pre-
sentazione del mio nuovo
disco dal titolo Folli e fol-
letti, racconta di un viaggio
percorso da Chisciotte, il
mio violoncello alla ricer-
ca della sua Dulcinea (che
sarei io ovviamente). Chi-
sciotte nel suo vagabondar
errando, incontra perso-
naggi diversi, piemontesi,
italiani (così i testi delle
canzoni 8 in italiano e 7 in
piemontese), situazioni
tragiche e altre romantiche
e poetiche, altre buffe. In-
somma è alla ricerca della
sua Dulcinea ma in realtà
è il percorso, quello che
incontro, che vado a de-
scrivere e a cantare. In una
situazione che vibrerà tra
emozione e suggestio-
ne…salate e pepate dai
suoni».
L'evento è organizzato
da Amici della Lana, in
collaborazione con il Co-
mune di Miagliano, Biella
Turismo e con il sostegno
di Cassa di Risparmio di
Biella, e altre associazioni
del territorio. Ingresso 10
euro, ridotto per associati.
Simona Colonna inoltre
domenica sempre al La-
nificio Botto conduce due
workshop: alle ore 10 Ac-
qua in musica con Simona
Colonna e Ted Martin
Consoli. (Riservato ai so-
ci); alle ore 14 Il ritmo di
amigdala con Simona Co-
lonna, aperto a tutti. Wor-
kshop con lavoro in grup-
po, esercizi istintivi e gio-
chi alla scoperta ed esplo-
razione dei suoni, attra-
verso la nostra voce e il
nostro corpo. Quota 20
euro. Prenotazione obbli-
gatoria scrivendo a ami-
cidellalana@gmail.com
l R.E.B.
Un modello non solo spi-
rituale, ma anche economi-
co, sociale, filosofico: questo
il ruolo che i monasteri han-
no svolto per secoli e che
potrebbero, mutatis mutan-
dis, tornare a svolgere oggi,
mostrandoci la via per supe-
rare la crisi di un modello
industriale ormai imploso.
E’ la tesi suggestiva di Mau-
rizio Pallante, teorico della
‘decrescita felice’ nel suo li-
bro ‘Monasteri del terzo
millennio’.
Strutture autosufficienti
dal punto di vista alimenta-
re ed energetico, basate su
rapporti personali di condi-
visione, i monasteri non era-
no però – sostiene l’autore –
strutture chiuse in se stesse
ma, al contrario, mantene-
vano un rapporto vivo e at-
tivo con il mondo esterno:
basti pensare al ruolo pre-
zioso delle loro biblioteche,
o alla coltivazione e studio
delle piante officinali a cui i
monaci si dedicavano.
Non isole, dunque, ma
piuttosto ‘penisole’, dove il
lavoro – quel ‘saper fare’
che oggi stiamo perdendo –
rappresenta non solo un
mezzo di sussistenza ma
una occasione di spirituali-
tà: ‘ora et labora’, non ne-
cessariamente nella accezio-
ne religiosa della preghiera,
ma anche nel significato –
laico e più che mai attuale –
della capacità di riflessione
e contemplazione del frutto
della propria attività, che nel
lavoro alienato del sistema
industriale è andata perdu-
ta.
Recuperare, dunque, la
capacità di provvedere – al-
meno in parte – ai nostri bi-
sogni attraverso l’autopro-
duzione, lo scambio, il do-
no: un sistema virtuoso, che
può ridurre la nostra dipen-
denza dalle merci (e quindi
dai meccanismi del consu-
mismo) e ‘raffreddare’ l’au-
mento della produzione, e
con esso la febbre che sta
surriscaldando il pianeta. E
questo significherebbe an-
che recuperare una dimen-
sione etica nel lavoro (l’a-
more per il ‘lavoro ben fat-
to’), nei rapporti con gli altri
(liberati dalle dinamiche
economiche e dai conflitti
che esse producono), nel
rapporto con l’ambiente, ri-
ducendone lo sfruttamento.
Ma non si tratta di un im-
possibile ritorno al passato:
«Non possiamo certo pensa-
re – dice Pallante – di fare a
meno delle merci e del de-
naro, o di tornare a vivere
come nel Medioevo. Si trat-
ta di riuscire a vivere bene, e
possibilmente anche meglio,
consumando un po’ meno,
e consumando in modo di-
verso».
L’orto, inteso come rap-
porto simbiotico con l’am-
biente, la comunità, cioè la
rivalutazione di rapporti
umani non mercificati e la
spiritualità, laicamente inte-
sa come capacità di rifles-
sione sul proprio agire: sono
i pilastri del ‘modello mona-
stero’ che oggi, reinterpreta-
ti e attualizzati, possono for-
nirci una via di uscita da
una crisi che è, nel contem-
po, economica, sociale e
ambientale. E non si tratta,
secondo Pallante, di creare
delle nicchie, dei microco-
smi autosufficienti, quanto
invece di sperimentare nuo-
vi modelli, esperienze ma-
gari piccole ma capaci di
‘fare scuola’, di contaminare
positivamente il mondo
esterno.
Per l’incontro - che ha
concluso il calendario di
eventi di Selvatica 2016 sul
tema dello sviluppo econo-
mico sostenibile, in collabo-
razione con il movimento
Biellese in Transizione –
una cornice quanto mai in-
dicata, la Trappa di Sorde-
volo, che un monastero lo è
stato davvero, sebbene per
pochi anni, e che oggi vive
la sua nuova vita di spazio
aperto e accogliente, dove –
auspica l’associazione che la
gestisce – chiunque arrivi
per una esposizione, un in-
contro, o anche solo per
dormire una notte o per
mangiare, si possa sentire in
una grande casa comune,
dove si respira il passato ma
si vive il presente, con tutte
le sue sfide. Una realtà che
sembra incarnare benissimo
l’utopia del ‘monastero del
futuro’ prefigurata nel libro:
«Quando ho conosciuto
questo luogo – dice l’autore
Maurizio Pallante – ne sono
rimasto davvero colpito: tut-
te le cose che ho scritto, qui
sembrano essersi realizzate:
è un’utopia realizzata».
l Simona Perolo
Sopra, Maurizio Pallante e Giuseppe Pidello durante
la presentazione alla Trappa di Sordevolo, anche a lato
IL PERSONAGGIO
MaurizioPallante,poetaereticocheamaimonasteri
Vive in una cascina del Monfer-
rato e ama definirsi un eretico e
un irregolare della cultura Mauri-
zio Pallante, umanista (laureato in
lettere, autore di poesie, insegnan-
te, preside e poi assessore di Rivo-
li) che fin dal 1985, quando parte-
cipò alla costituzione del partito
dei Verdi, si occupa di economia e
tecnologie per l’ambiente. Nel
2007 ha fondato il Movimento per
la decrescita felice, di cui è attual-
mente presidente onorario.
Tra i molti libri pubblicati, ri-
cordiamo: - La decrescita felice,
Editori Riuniti 2005, - La felicità
sostenibile, Rizzoli 2009, - Meno e
meglio, Bruno Mondadori 2011, -
Decrescita. Sai cos’è (ebook), Bru-
no Mondadori 2013, - Sono io che
non capisco, Considerazioni sul-
l’arte contemporanea di un obiet-
tore alla crescita, Edizioni per la
decrescita felice, 2013, - Monasteri
del terzo millennio, Lindau, Tori-
no 2013, - Pilli, Silvia e la decre-
scita felice (libro per ragazzi illu-
strato da Gabriella Arduino), Edi-
zioni per la decrescita felice 2011,
- Destra e sinistra addio. Per una
nuova declinazione dell’uguaglian-
za, Lindau 2016.
PerBiellaDanzaunasettimanaartisticadisuccesso
Bilancio ampiamente positivo per la manife-
stazione BiellaDanza, organizzata da Opificio-
dellarte diretto da Claudia Squintone e svoltasi
dal 25 giugno al 2 luglio, caratterizzata da un’al-
ternanza di momenti di spettacolo pubblico e
momenti di studio. La kermesse artistica è ini-
ziata con “In Urbana” manifestazione itinerante
che ha visto alcuni punti significativi del centro
cittadino animarsi con performance di danza
contemporanea sostenute da alcuni commer-
cianti biellesi, per proseguire allo stadio La Mar-
mora con le prove aperte di “Defilè 2016“, alla
Nuova Biblioteca Civica di Biella con le lezioni
gratuite (foto Trevisan) e a Palazzo La Marmora
con “ Fuori Luogo ...Performance a Palazzo”.
Dal 27 giugno al 2 luglio all’Opificiodellarte si è
tenuto lo stage BiellaDanza appuntamento or-
mai consolidato e importante momento di for-
mazione dedicato a bambini e ragazzi che ha
accolto oltre un centinaio di allievi danzatori
provenienti anche da fuori regione.”