IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
Rischio elettrico, di Veronica Gallo
1. Art.
37
D.Lgs.
81/08
e
s.m.i.
Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011
2. 20/04/15 2
— NORMATIVA
SPECIFICA
— DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
— MISURE
DI
PREVENZIONE
E
PROTEZIONE
— SITUAZIONI
CORRETTE/NON
CORRETTE
SOMMARIO
3. 20/04/15 3
CAPO III IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE
Art.
80.
(Obblighi
del
datore
di
lavoro)
Il
datore
di
lavoro
prende
le
misure
necessarie
affinché
i
lavoratori
siano
salvaguarda@
dai
tuA
i
rischi
di
natura
eleBrica
connessi
all’impiego
dei
materiali,
delle
apparecchiature
e
degli
impian@
eleBrici
messi
a
loro
disposizione
ed,
in
par@colare,
da
quelli
derivan@
da:
a)
contaG
eleHrici
direG;
b)
contaG
eleHrici
indireG;
c)
innesco
e
propagazione
di
incendi
e
di
usNoni
dovuN
a
sovratemperature
pericolose,
archi
eleHrici
e
radiazioni;
d)
innesco
di
esplosioni;
e)
fulminazione
direHa
ed
indireHa;
f)
sovratensioni;
g)
altre
condizioni
di
guasto
ragionevolmente
prevedibili.
NORMATIVA
4. 20/04/15 4
Il
datore
di
lavoro
esegue
una
valutazione
dei
rischi,
tenendo
in
considerazione:
a) le
condizioni
e
le
caraHerisNche
specifiche
del
lavoro,
ivi
comprese
eventuali
interferenze;
b)
i
rischi
presenN
nell’ambiente
di
lavoro;
c)
tuHe
le
condizioni
di
esercizio
prevedibili.
NORMATIVA
5. 20/04/15 5
Il
datore
di
lavoro
prende
le
misure
necessarie
affinché
le
procedure
di
uso
e
manutenzione
siano
predisposte
ed
aHuate
tenendo
conto
delle
disposizioni
legislaNve
vigenN,
delle
indicazioni
contenute
nei
manuali
d'uso
e
manutenzione
delle
apparecchiature
ricadenN
nelle
direGve
specifiche
di
prodoHo
e
di
quelle
indicate
nelle
perNnenN
norme
tecniche.
A
seguito
della
valutazione
del
rischio
eleHrico
il
datore
di
lavoro
adoHa
le
misure
tecniche
ed
organizzaNve
necessarie
ad
eliminare
o
ridurre
al
minimo
i
rischi
presenN,
ad
individuare
i
disposiNvi
di
protezione
colleGvi
ed
individuali
necessari
alla
conduzione
in
sicurezza
del
lavoro
ed
a
predisporre
le
procedure
di
uso
e
manutenzione.
NORMATIVA
6. 20/04/15 6
Art.
81.
(RequisiN
di
sicurezza)
TuG
i
materiali,
i
macchinari
e
le
apparecchiature,
nonché
le
installazioni
e
gli
impianN
eleHrici
ed
eleHronici
devono
essere
progeHaN,
realizzaN
e
costruiN
a
regola
d’arte.
Ferme
restando
le
disposizioni
legislaNve
e
regolamentari
di
recepimento
delle
direGve
comunitarie
di
prodoHo,
i
materiali,
i
macchinari,
le
apparecchiature,
le
installazioni
e
gli
impianN
di
cui
al
comma
precedente,
si
considerano
costruiN
a
regola
d’arte
se
sono
realizzaN
secondo
le
perNnenN
norme
tecniche
NORMATIVA
7. 20/04/15 7
Art.
82
(Lavori
soHo
tensione)
È
vietato
eseguire
lavori
soHo
tensione.
Tali
lavori
sono
tuHavia
consenNN
nei
casi
in
cui
le
tensioni
su
cui
si
opera
sono
di
sicurezza,
secondo
quanto
previsto
dallo
stato
della
tecnica
o
quando
i
lavori
sono
eseguiN
nel
rispeHo
delle
seguenN
condizioni:
a) le
procedure
adoHate
e
le
aHrezzature
uNlizzate
sono
conformi
ai
criteri
definiN
nelle
norme
tecniche;
b)
per
sistemi
di
categoria
0
e
I
purché
l'esecuzione
di
lavori
su
parN
in
tensione
sia
affidata
a
lavoratori
riconosciuN
dal
datore
di
lavoro
come
idonei
per
tale
aGvità
secondo
le
indicazioni
della
perNnente
normaNva
tecnica.
NORMATIVA
8. 20/04/15 8
Per
sistemi
di
II
e
III
categoria
purché:
1. i
lavori
su
parN
in
tensione
siano
effeHuaN
da
aziende
autorizzate,
con
specifico
provvedimento
del
Ministero
del
lavoro,
della
salute
e
delle
poliNche
sociali,
ad
operare
soHo
tensione
2. l'esecuzione
di
lavori
su
parN
in
tensione
sia
affidata
a
lavoratori
abilitaN
dal
datore
di
lavoro
ai
sensi
della
perNnente
normaNva
tecnica
riconosciuN
idonei
per
tale
aGvità.
NORMATIVA
9. 20/04/15 9
Art.
83
(Lavori
in
prossimità
di
parN
aGve)
1.
Non
possono
essere
eseguiN
lavori
non
eleBrici
in
vicinanza
di
linee
eleBriche
o
di
impian@
eleBrici
con
parN
aGve
non
proteHe,
o
che
per
circostanze
parNcolari
si
debbano
ritenere
non
sufficientemente
proteHe,
e
comunque
a
distanze
inferiori
ai
limiN
di
cui
alla
tabella
1
dell’allegato
IX,
salvo
che
vengano
adoHate
disposizioni
organizzaNve
e
procedurali
idonee
a
proteggere
i
lavoratori
dai
conseguenN
rischi.
2.
Si
considerano
idonee
ai
fini
di
cui
al
comma
1
le
disposizioni
contenute
nelle
per@nen@
norme
tecniche
NORMATIVA
10. 20/04/15 10
Art.
84
(Protezioni
dai
fulmini)
1.
Il
datore
di
lavoro
provvede
affinché
gli
edifici,
gli
impianN,
le
struHure,
le
aHrezzature,
siano
proteG
dagli
effeG
dei
fulmini
realizzaN
secondo
le
norme
tecniche.
NORMATIVA
11. 20/04/15 11
Art.
85
(Protezione
di
edifici,
impianN
struHure
ed
aHrezzature)
1.
Il
datore
di
lavoro
provvede
affinché
gli
edifici,
gli
impianN,
le
struHure,
le
aHrezzature,
siano
proteG
dai
pericoli
determinaN
dall’innesco
eleHrico
di
atmosfere
potenzialmente
esplosive
per
la
presenza
o
sviluppo
di
gas,
vapori,
nebbie
infiammabili
o
polveri
combus@bili
infiammabili,
o
in
caso
di
fabbricazione,
manipolazione
o
deposito
di
materiali
esplosivi.
2.
Le
protezioni
di
cui
al
comma
1
si
realizzano
uNlizzando
le
specifiche
disposizioni
di
cui
al
presente
decreto
legislaNvo
e
le
perNnenN
norme
tecniche
di
cui
all’allegato
IX.
NORMATIVA
12. 20/04/15 12
Art.
86
(Verifiche
e
controlli)
1.
Ferme
restando
le
disposizioni
del
decreto
del
Presidente
della
Repubblica
22
oHobre
2001,
n.
462,in
materia
di
verifiche
periodiche,
il
datore
di
lavoro
provvede
affinché
gli
impianN
eleHrici
e
gli
impianN
di
protezione
dai
fulmini
siano
periodicamente
soHoposN
a
controllo
secondo
le
indicazioni
delle
norme
di
buona
tecnica
e
la
normaNva
vigente
per
verificarne
lo
stato
di
conservazione
e
di
efficienza
ai
fini
della
sicurezza.
2.
Con
decreto
del
Ministro
dello
sviluppo
economico,
di
concerto
con
il
Ministro
del
lavoro,
della
salute
e
delle
poliNche
sociali,
adoHato
senNta
la
Conferenza
permanente
per
i
rapporN
tra
lo
Stato,
le
Regioni
e
le
province
autonome
di
Trento
e
di
Bolzano,
sono
stabilite
le
modalità
ed
i
criteri
per
l’effeHuazione
delle
verifiche
e
dei
controlli
di
cui
al
comma
1.
3.
L’esito
dei
controlli
di
cui
al
comma
1
è
verbalizzato
e
tenuto
a
disposizione
dell’autorità
di
vigilanza.
NORMATIVA
13. 20/04/15 13
75%
la
persona
infortunata
aveva
eseguito
qualcosa
di
errato
o
non
era
in
grado
di
valutare
esaHamente
ciò
che
stava
eseguendo;
11%
degli
infortuni
è
da
considerarsi
non
prevedibile
nell’ambito
di
azioni
normali;
14%
dei
casi
è
aHribuito
a
organizzazione
difeHosa
o
a
macchine
e
aHrezzature
non
adeguate.
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
14. 20/04/15 14
Le
principali
Npologie
di
infortunio
derivanN
da
incidenN
di
natura
eleHrica
possono
essere
ricondoHe
a:
-‐ Incendio,
dovuto
alla
contemporanea
presenza
di
materiale
infiammabile
e
fenomeni
eleHrici
aG
ad
innescare
l’incendio.
-‐ Esplosione,
dovuta
alla
contemporanea
coesistenza
di
atmosfera
pericolosa
e
fenomeni
eleHrici
aG
ad
innescare
l’esplosione.
-‐ EleBrocuzione,
dovuta
al
passaggio
di
corrente
nel
corpo
umano,
per
contaHo
direHo
o
indireHo.
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
15. 20/04/15 15
In
Italia
si
verificano
mediamente
cinque
infortuni
eleHrici
mortali
ogni
seGmana
(per
folgorazione):
un
primato
europeo.
Gli
infortuni
eleHrici
sono
equamente
divisi
fra
domesNci
e
non
domesNci.
I
luoghi
più
pericolosi,
dal
punto
di
vista
eleHrico,
sono
i
canNeri
edili
e
i
locali
da
bagno
o
per
la
doccia.
Circa
il
10
-‐
15%
di
tuG
gli
incendi
hanno
origine
dall'impianto
eleHrico
o
dagli
apparecchi
eleHrici
uNlizzatori,
il
che
equivale
ogni
anno
a
circa
cinquemila
incendi
"eleHrici"
nel
nostro
Paese,
con
alcune
decine
di
viGme.
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
16. 20/04/15 16
(1) assenza di reazioni
(2) nessun effetto fisiologico pericoloso
(3) Possono verificarsi effetti patofisiologici, in genere
reversibili
(4) Probabile fibrillazione ventricolare, arresto del cuore,
arresto della respirazione, gravi bruciature.
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
17. 20/04/15 17
-Sovracorrenti nei cavi
-Dispersioni e correnti di guasto
-Cattivi contatti
-Guasti nelle apparecchiature
-Archi elettrici
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
18. 20/04/15 18
Sovracorrenti nei
cavi
Cause
• Errato
dimensionamento dei
cavi
• Condizioni di
funzionamento diverse
da quelle di progetto
Conseguenze
• Effetti termici
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
19. 20/04/15 19
Cattivi contattiCause
•
Connessioni
dife*ose
o
allentate
Dinamica
•
Surriscaldamen3
localizza3
•
Corrente
insufficiente
all’intervento
delle
protezioni
Conseguenze
•
Effe:
termici
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
21. 20/04/15 21
Corto circuitiContaHo
tra
due
parN
a
tensione
differente:
GUASTO
Cause
• Ro*ure
meccaniche,
invecchiamento
dell’isolante,
interposizione
di
solidi
o
liquidi
…
Conseguenze
• Effe:
termici
• Effe:
ele*rodinamici
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
23. 20/04/15 23
Contatto indiretto
Un
contaHo
si
dice
invece
indireHo
quando
una
parte
del
corpo
umano
viene
a
contaHo
con
una
massa
o
con
altra
parte
conduHrice,
normalmente
non
in
tensione,
ma
che
accidentalmente
si
trova
in
tensione
in
seguito
ad
un
guasto
o
all’usura
dell’isolamento
24. 20/04/15 24
Contatto diretto
Si
ha
un
contaHo
direHo
quando
una
parte
del
corpo
umano
viene
a
contaHo
con
una
parte
dell’impianto
eleHrico
normalmente
in
tensione
(conduHori,
morseG,
ecc.)
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
25. 20/04/15 25
Assicurarsi
della
rispondenza
dell’impianto
eleHrico
al
DM
n.
37/2008
aHraverso
la
dichiarazione
di
conformità
o
di
rispondenza.
Essere
a
conoscenza
dei
luoghi
in
cui
sono
posizionaN
i
quadri
eleHrici
per
essere
in
grado
di
togliere
tensione
in
caso
di
pericolo.
Essere
a
conoscenza
della
funzione
dei
vari
interruHori
del
quadro
di
zona
per
essere
in
grado
di
isolare
l´ambiente
desiderato.
Verificare
spesso
il
buon
funzionamento
dell´interruHore
differenziale
(pulsante
test).
Non
lasciare
accesi
apparecchi
che
potrebbero
provocare
un
incendio
durante
la
vostra
assenza
o
di
noHe.
Non
chiudere
mai
la
stanza
a
chiave
se
dentro
vi
sono
uNlizzatori
pericolosi
accesi.
Non
uNlizzate
mai
apparecchi
nelle
vicinanze
di
liquidi
infiammabili.
MISURE
DI
PREVENZIONE
E
PROTEZIONE
26. 20/04/15 26
Leggere
sempre
l´eNcheHa
dell’apparecchio
uNlizzatore,
specie
se
sconosciuto,
per
verificare
la
quanNtà
di
corrente
assorbita,
l´esistenza
dei
marchi
CE
o
IMQ.
Gli
impianN
vanno
revisionaN
e
controllaN
solo
da
personale
qualificato.
Non
eseguire
riparazioni
di
fortuna
con
nastro
isolante
o
adesivo
a
prese,
spine
e
cavi.
Le
prese
sovraccaricate
possono
riscaldarsi
e
divenire
causa
di
corto
circuiN,
con
conseguenze
anche
gravissime.
Evitare
di
servirvi
di
prolunghe:
in
caso
di
necessità,
dopo
l’uso
staccarle
e
riavvolgerle.
Non
uNlizzare
mulNprese
Npo
"triple"
collegate
a
"ciabaHe"
che
a
loro
volta
provengono
da
altre
"triple"
collegate
a...
.
In
questo
modo
si
determina
un
carico
eccessivo
sul
primo
collegamento
a
monte
del
"groviglio"
con
rischio
di
incendio.
MISURE
DI
PREVENZIONE
E
PROTEZIONE
27. 20/04/15 27
Non
uNlizzare
mai
spine
italiane
collegate
(a
forza)
con
prese
tedesche
(schuko)
o
viceversa,
perché
in
questo
caso
si
oGene
la
conNnuità
del
collegamento
eleHrico
ma
non
quella
del
conduHore
di
terra.
Nel
togliere
la
spina
dalla
presa
non
Nrare
mai
il
cavo
e
ricordare
di
spegnere
prima
l’apparecchio
uNlizzatore.
Non
uNlizzare
mai
l´acqua
per
spegnere
un
incendio
di
natura
eleHrica.
Sezionare
l
´impianto
e
uNlizzare
esNntori
a
polvere
o
CO2
Se
qualcuno
è
in
contaHo
con
parN
in
tensione
non
tentare
di
salvarlo
trascinandolo
via,
prima
di
aver
sezionato
l´impianto
eleHrico.
MISURE
DI
PREVENZIONE
E
PROTEZIONE
28. 20/04/15 28
L’interruzione
automaNca
dell’alimentazione,
associata
al
collegamento
delle
masse
dell’impianto
eleHrico
ad
un
impianto
di
terra,
rappresenta
il
metodo
più
diffuso
per
la
protezione
contro
i
contaG
indireG.
Questo
accorgimento
ha
lo
scopo
di
scaricare
a
terra
le
correnN
che
si
possono
aGvare
a
seguito
di
alcuni
guasN
e
che,
se
non
«guidate»
verso
terra,
possono
produrre
gravi
danni.
Concretamente
l'impianto
di
messa
a
terra
si
compone
di
un
terzo
filo
(oltre
ai
due
di
fase)
di
colore
giallo/verde.
MISURE
DI
PREVENZIONE
E
PROTEZIONE
29. 20/04/15 29
Interviene
quando
l’impianto
presenta
una
dispersione
di
corrente
verso
terra.
Questo
disposiNvo,
sensibile
alla
corrente
omopolare,
esegue
in
conNnuazione
la
somma
veHoriale
delle
correnN
di
linea
del
sistema
monofase
o
trifase
e
finché
questa
somma
è
uguale
a
zero,
consente
l’alimentazione
eleHrica
dell’utenza;
la
interrompe
invece
rapidamente
quando
la
risultante
supera
un
valore
prefissato
secondo
la
sensibilità
dell’apparecchio.
MISURE
DI
PREVENZIONE
E
PROTEZIONE
30. 20/04/15 30
Quando
la
protezione
contro
i
contaG
indireG
viene
aHuata
con
sistemi
che
non
prevedono
l’interruzione
automaNca
del
circuito,
si
ha
la
protezione
passiva.
In
questo
caso
si
tende
a
limitare
non
il
tempo
di
permanenza
di
un
guasto,
ma
il
valore
della
tensione
alla
quale
il
soggeHo
umano
può
essere
soHoposto.
Sono
sistemi
di
protezione
passiva:
•
bassissima
tensione
di
sicurezza
•
doppio
isolamento
•
luoghi
non
conduHori
•
collegamento
equipotenziale
locale
non
connesso
a
terra
•
separazione
eleHrica.
MISURE
DI
PREVENZIONE
E
PROTEZIONE
31. 20/04/15 31
Protezioni
Parziali:
DesNnate
a
persone
formate
nel
seHore,
e
applicate
nei
luoghi
dove
solo
ad
esse
è
consenNto
accedere
Protezioni
Totali:
Per
coloro
che
non
sono
edoG
sui
rischi
derivanN
dal
contaHo
con
l’energia
eleHrica
MISURE
DI
PREVENZIONE
E
PROTEZIONE