2. Storia
Plinio, uno storico e naturalista del
I secolo d.C., la chiamò lapis
obsianus o obsidianus in onore di
un certo Obsidius, che citò la pietra
per primo in alcune zone
dell'Etiopia. Alcuni ritrovamenti
fanno ipotizzare la conoscenza della
pietra in epoca antica: la civiltà
nuragica la utilizzò
prevalentemente per costruire lance
e frecce ed utensili di vario tipo, gli
antichi Egizi usavano l'ossidiana
per fabbricare scarabei e sigilli
mentre in America centrale veniva
utilizzata dalle civiltà
precolombiane.
3. Processo di formazione
L’ossidiana è un vetro vulcanico che ha
origine dal veloce raffreddamento di lave
ricche di silice: lo shock termico
impedisce la formazione di cristalli e
produce una massa amorfa e rigida, ricca
di inclusioni di varie minerali. Di
colore nero e generalmente opaco, può
assumere anche un
colore argento (ossidiana argentata) se
nel magma originario sono presenti bolle
di gas finemente distribuite oppure un
aspetto variopinto e brillante se sono di
acqua (ossidiana arcobaleno). Se nel
processo di formazione della roccia si
trovano feldspati grigi allora assume una
colorazione a macchie bianco-grigie, la
cosiddetta ossidiana fiocco di neve.
4. Il suo impiego nella vita quotidiana
Attualmente l'ossidiana viene
utilizzata per fabbricare la lana di
roccia: una sorta di vetro in fibre
sottilissime ottenuto fondendo
l'ossidiana a 1300 °C. Inoltre è
usata per creare collane molto
preziose e per produrre delle lame
per bisturi in ossidiana, che
alcuni chirurghi preferiscono
rispetto all'acciaio per il taglio più
netto e l'assenza
di particolato metallico, possibile
causa di allergia.
5. Ritrovamenti in luoghi geografici
I principali centri di estrazione dell'ossidiana in Italia
sono: Lipari (Sicilia), Pantelleria (Sicilia) e il Massiccio del Monte
Arci (Sardegna).
Su quest’ultimo, in provincia di Oristano, si trova il giacimento di ossidiana
più grande di tutto il mediterraneo, mentre l’ossidiana di Pantelleria è l’unica
ad avere un colore verde a luce trasmessa. Nell’isola di Palmarola invece
ritroviamo vari resti di ceramica e alcuni oggetti di ossidiana lavorati di età
eneolitica
Oltre all’Italia, gli altri ritrovamenti geografici sono:
Europa: Ungheria, Islanda;
America: Stati Uniti, Messico, Perù, Brasile;
Asia: Armenia, Turchia, Yemen, Indonesia, Giappone;
Africa: Etiopia, Gibuti.
6. Varietà
Abbiamo diversi tipi di ossidiana oltre a quella che già conosciamo, che sono:
-Ossidiana nera: è la più comune con i bordi traslucidi;
-Ossidiana arcobaleno;
-Ossidiana fiocco di neve: con inclusioni biancastre di cristobalite con i bordi
traslucidi;
-Ossidiana dorata: con inclusioni giallastre;
-Ossidiana mogano: con chiazze rossastre su sfondo nero;
-Ossidiana argentata;
-Lacrima di Apache;
-Ossidiana di fuoco;
7.
8. Lacrima di Apache
La Lacrima di Apache è un tipo di ossidiana
che si forma quando la lava calda entra in
contatto con dell'aria fredda e si solidifica
rapidamente prima di cadere al suolo. Il
nome di questa pietra deriva da un'antica
leggenda in cui tutte le lacrime sparse dalle
donne Apache per i loro guerrieri morti in
battaglia si siano trasformate in queste
pietre di ossidiana. Secondo questa leggenda
chi ne possiede una non piangerà più, in
quanto una donna Indiana ha già versato le
lacrime al posto suo.