2. Maggiore opera latina di Petrarca
Dialogo filosofico
Ambientato nel 1342-43
Composto 1347 - 1353
«Secretum meum»
Sorta di diario personale, non destinato
alla pubblicazione
3. Dialogo immaginario, in prosa, tra Petrarca e
S.Agostino, che ricalca le modalità del dialogo tra
penitente e confessore.
Al dialogo assiste, muta, la Verità: garante della
sincerità del dialogo stesso
Il dialogo si protrae per tre giorni,
ogni giorno corrisponde a un libro.
Petrarca riflette sul rapporto tra desideri
terreni e aspirazione alla purezza morale e alla
salvezza eterna
Struttura e contenuto
I due protagonisti sono proiezioni di Petrarca
stesso, incarnano la parte morale e quella mondana
del suo animo
«Comincia a pesarmi quello che ho fatto e desidero di
non desiderare nulla. Ma sono travolto dalle mie perverse
abitudini e sento sempre che in fondo al cuore c’è un non
so che di insoddisfatto» (inexpletum quidam, III,92)
4. Petrarca descrive la visione della Verità, che chiede a
S.Agostino di salvare il poeta dalla dannazione, dando così
avvio al dialogo tra i due
Agostino interlocutore perfetto:
1)autore delle Confessiones
2)devozione di Petrarca per le opere del santo
3)giunto alla fede con un percorso travagliato
Proemio
IL TITOLO
"Tuque ideo, libelle, conventus hominum fugiens,
mecum mansisse contentus eris, nominis proprii non
immemor. 'Secretum' enim meum es et diceris; …
tu, dunque, libretto, stai in disparte dagli altri e sii
contento di rimanere con me, memore del tuo nome.
Infatti sei ‘Il mio Segreto’ …
IL GENERE: dialogo filosofico.
«ho imparato appunto da Cicerone questo modo di scrivere,
ed egli l’aveva a sua volta imparato da Platone» (I, 26)
(il dialogo socratico) - (Cic. Tusculanae Disputationes)
5. Petrarca e Agostino
Augustinus può curare Franciscus per aver vissuto «multa huic similia»
(Secr. 24) e soprattutto perché, avendo patito le stesse contraddizioni
«Expertus loquor: hoc et mihi contigit»; egli è «passionum expertarum
curator optime, scrutator veritatis acerrimus, magnus medicus
animorum» (Secr. 100)
Familiares I, IV, I Ascesa al Monte Ventoso: «E vanno gli uomini a
contemplare le cime dei monti, i vasti flutti del mare, le ampie correnti
dei fiumi, l’immensità dell’oceano, il corso degli astri e trascurano se
stessi»
«Non igitur monstrum partim velle, partim nolle, sed aegritudo animi
est» (Confessiones, 9,21); "periculosa et longa egritudine......que eo
propinquior morti est, quo eger ipse a proprii morbi cognitione remotior"
(Secretum, I, 24-26 )
6. S.Agostino sprona il poeta a rinunciare alle sue
ambizioni mondane e a mirare a ciò che è
realmente importante e benefico, ovvero la virtù
e la fede religiosa che conducono
alla conoscenza di Dio, unico bene che
sopravvive anche alla morte
Petrarca, a differenza del fratello Gherardo,
fattosi monaco, non riesce però a rinunciare
davvero a beni ed illusioni del mondo terreno, ed
è questo il peccato da cui scaturiscono le sue
sofferenze e i suoi mali
Primo libro
I vizi e la volontà umana
Agostino dice che la serenità spirituale può essere
raggiunta attraverso la volontà: 1. meditare la
propria miseria 2.desiderare la salute 3. cambiare
vita Proteste di Francesco. Agostino propone
come medicina la meditatio mortis
7. Ripercorre idealmente la traccia dei
‘penitenziali’
Si passano in rassegna, uno alla volta, i sette
peccati capitali per individuare le colpe di
Francesco: SUPERBIA, LUSSURIA, ACCIDIA
Secondo libro
I sette peccati capitali e l’esame di coscienza
Francesco pecca soprattutto di ACCIDIA,
l’incapacità di operare per il bene per
eccessiva pigrizia, noia o indifferenza.
Egli è incapace di tendere verso il bene (e
verso Dio) perché eccessivamente legato al
desiderio di beni materiali.
8. Agostino tocca Petrarca nei suoi punti più
deboli e scoperti, sottolineando con forza i due
peccati cui non riesce a rinunciare:
l’amore per Laura e il desiderio di gloria
letteraria
Il Santo annovera questi due sentimenti tra i
vani affanni mondani che distolgono il poeta
da Dio e dalla salvezza dell’anima
Terzo libro
analisi delle passioni
Il poeta riconosce la vanità della passione
amorosa, ma non rinuncia alla gloria poetica,
promettendo che si dedicherà alla propria
interiorità dopo aver portato a compimento l’
Africa e il De viris illustribus
9. Conclusione aperta.
1) Francesco riconosce la propria condizione
peccaminosa e precaria e rimanda la sua
conversione: “sparsa anima fragmenta
recolligam”
2) Agostino rinuncia a indirizzare il
comportamento di Francesco e gli promette
il sostegno della sua preghiera
Analisi
Modernità dell’opera: «psicodramma» e
scissione dell’anima
10. Primo dialogo filosofico dell’Umanesimo
•modelli classici (il dialogo filosofico):
- Cicerone
- Platone (in quanto a sua volta modello di
Cicerone)
- Seneca (Epistulae ad Lucilium, De
tranquillitate animi)
•modelli cristiani:
- Agostino (Soliloquia, il dialogo serrato con
la Ragione)
- Boezio (De consolatione philosophiae: il
dialogo con la Verità)
Genere
11. • Il Secretum giustifica l’interruzione delle due grandi opere
classiciste: De viris Illustribus e Africa, da abbandonare in
nome di una scrittura dell’io
• Allusione al titolo della nuova opera: “sparsa animae
fragmenta recolligam” > Rerum vulgarium fragmenta
• Raccolta di poesie volgari: scrittura dell’interiorità vs
classicismo ambizioso delle opere maggiori
• Secretum e Rvf: autobiografie spirituali del Petrarca, seguono
la storia della sua anima, il dissidio interiore tra attaccamento
ai beni terreni e tensione verso Dio (“in sul mio primo
giovenile errore” “Vergine bella che di sol vestita”)
• Molti dei temi del Rvf sono rifusi nel Secretum (pagine in
prosa che riscrivono i sonetti già scritti)
• Il significato ultimo del Secretum è condensato nel primo
sonetto dei Rvf: “quanto piace al mondo è breve sogno”
Secretum e Rerum vulgarium fragmenta