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A N N O N A
D O T T . S S A A G R . T R O P . E S U B T R O P . I R E N E B A G L I E R I
I R E N E B A G L @ I N W I N D . I T
A N N O N A
• Le annone sono piante appartenenti alla famiglia delle Annonaceae e al
genere Annona. Quella che in Italia viene, in termine volgare, definita
Anona o Annona, in termini scientifici si indica col binomio Annona
cherimola Mill. In Italia è coltivata soprattutto nella provincia di Reggio
Calabria.
• Coltivazioni specializzate di Anona, per fini commerciali, esistono soltanto in
pochi paesi. Nel bacino del Mediterraneo lo sviluppo industriale nella coltura
si è avuto soltanto in Spagna e Israele.
• Le annone non, sono attaccate da molte crittogame.
• i patogeni che causano i danni più seri nel caso dell’anonasono: Glomerella
cingulata (forma conidica: Colletotrichum spp.) e Phytophthora cinnamomi
2 . 2 A N T R A C N O S I ( A N T H R A C N O S E )
• Sintomi - I frutti sono gli organi più sensibili, se l’attacco avviene quando questi sono in fase giovanile, marciscono o
mummificano sugli alberi. Allorché sono maturi manifestano piccole aree rotondeggianti, scure, depresse. I fiori
presentano imbrunimenti interni dei petali, che precedono la caduta. Sulle foglie invase dal fungo si sviluppano delle
lesioni verde chiaro che si espandono in aree irregolari, marroni, che appaiono come delle bruciature causando dei
fori sulle foglie, spesso si verifica filloptosi. Sui rametti si formano frequentemente, alla base, piccoli cancri di colore
nerastro, che si lacerano divenendo via d’ingresso di altri organismi. Questo patogeno causa perdita di frutti, in fase
giovanile, e deprezzamento sui frutti maturi.
• La forma conidica (Colletothrichum sp.) è la più frequente (mettere immagine)
• la forma perfetta afferisce agli Ascomycotina: Glomerella cingulata. Il microrganismo è reperibile sulle foglie, sui
peduncoli fogliari, sulle brattee, sia vivi che marcescenti. La sopravvivenza è affidata agli acervuli o al micelio
presenti essenzialmente su foglie e piccioli, ma talvolta anche su porzioni fogliari marcescenti a terra. I conidi,
essendo avvolti in una massa mucillaginosa, per essere liberati necessitano di acqua
• Non appena raggiungono i frutti immaturi, se è presente un velo d’acqua, ad una temperatura di 20-32°C, con un
optimum tra 26 - 28 °C germinano (inserire foto)
• Non appena raggiungono i frutti immaturi, se è presente un velo d’acqua, ad una temperatura di 20-32°C, con un
optimum tra 26 - 28 °C germinano formando un appressorio dal quale l’ifa infettiva prende origine e penetra il frutto,
rimanendo in uno stato di dormienza fino alla maturazione del frutto stesso. Se il frutto ha subito lesioni, la
penetrazione è più rapida. Un altro momento di infezione è rappresentato dai bagni ai quali i frutti sono sottoposti:
nelle vasche di lavaggio possono essere presenti conidi, i quali vanno a penetrare attraverso la superficie di taglio.
A N T R A C N O S I - M I S U R E D I L O T T A
• Misure di lotta - è indispensabile eliminare
immediatamente tutte le parti infette.
• Per proteggere i frutti immaturi, si consiglia un
intervento a base di Ossicloruro di Rame.
• Si raccomanda una conservazione a 10-12°C.
2 . 3 M A R C I U M E D E L T R O N C O E D E L L E R A D I C I ( S T E M R O T
A N D R O O T R O T )
• Sintomi - Phytophthora cinnamomi, è un microrganismo del suolo
che causa danni alle radici, ad un gran numero di specie vegetali
• A seguito dell’infezione del sistema radicale, allorché questo è
ridotto in volume e si ha minore assorbimento, cominciano a
manifestarsi fenomeni di microfillia, accompagnati da clorosi
diffuse. A tale stato segue un’intensa filloptosi, avvizzimento e
disseccamento dei rami. I frutti riducono gli accrescimenti. Si
possono talvolta osservare formazioni cancerose lungo il fusto,
dalle quali si hanno emissioni mucillaginose. Il danno causato è
severo, a seguito della filloptosi e del disseccamento dei rami, si
hanno riduzioni di crescita e morte dell’intera pianta.
M A R C I U M E D E L T R O N C O E D E L L E
R A D I C I ( S T E M R O T A N D R O O T R O T )
• Le zoospore sono prodotte in sporangi in particolare
quando il suolo è umido e caldo, e sono rilasciate nel suolo,
un gran numero di esse può essere prodotto e diffondersi
abbastanza rapidamente, infettando le piante vicine in
special modo quelle che si trovano in pendio, dando luogo
all’infezione. Queste spore sono facilmente trasportate con
la pioggia, da acqua di drenaggio, contaminando in tal
modo il suolo, gli attrezzi di lavoro, le calzature, veicoli, ecc.
• Sopravvive nel terreno per mezzo di oospore e/o
clamidospore per 5-6 anni, anche in assenza di ospiti.
M A R C I U M E D E L T R O N C O E D E L L E
R A D I C I - M I S U R E D I L O T T A
• La lotta alla P. cinnamomi non è semplice, bisogna integrare, misure sanitarie atte a prevenire
l’instaurarsi di condizioni favorevoli allo sviluppo del fungo, assicurando un buon drenaggio al
terreno, l’uso di fungicidi sistemici e l’utilizzo di materiale di propagazione sano. Tutti questi
mezzi possono essere adottati per prevenire o ritardare l’attività del patogeno in questione.
• L’aggiunta di sostanza organica al terreno, incrementa il livello di microrganismi ad esempio di
funghi del genere Trichoderma, Attinomiceti e batteri, che hanno la capacità di sopprimere
l’attività della P. o al limite di ritardare lo sviluppo della malattia. Altre misure preventive, quali
l’inerbimento, o la copertura del terreno con strami o paglia, riducono il contatto, tra gli attrezzi
da lavoro e il calpestio dell’uomo in modo da evitare la diffusione del patogeno altrove.
• Si deve assicurare alle piante una concimazione equilibrata, che favorisca lo sviluppo delle
radici, in modo da compensare quelle danneggiate.
• Quando si rimuovono delle piante infette è essenziale rimuovere ogni resto della coltura
precedente, (tessuto, radici, ecc.), in quanto il patogeno può rimanere vitale nei tessuti morti, o
nel terreno per molti anni. E se è possibile non bisogna reimpiantare la coltura nello stesso
appezzamento
2 . 5 M A R C I U M I D A B O T R Y O D I P L O D I A ( B O T R Y O D I P L O D I A
R O T )
• Causato da Botryodiplodia theobromae, inizialmente appaiono
delle macchie color porpora, in seguito compaiono dei foruncoli,
con picnidi neri.
• Le misure di controllo includono una buona pulizia del frutteto,
per minimizzare le fonti di spore del fungo; trattamenti con
fungicidi in pre-raccolta; un’accurata manipolazione dei frutti per
ridurre i danni fisici, in modo da evitare che i frutti s’infettino;
• una temperatura di conservazione di circa 10°C, e il
susseguente mantenimento dell’optimum di temperature ed
umidità relativa nella fase di commercializzazione dei frutti.
2 . 6 A L T E R A Z I O N I F I S I O L O G I C H E
• Danni da freddo - L’esposizione dei frutti di anonaa
temperature al di sotto di 8- 12°C, in base alle cultivar
considerate, e allo stato di maturazione, causa dei danni
da freddo, i sintomi comprendono, scurimento e
indurimento dell’epidermide, il mancato sviluppo del
sapore completo, e la polpa diventa farinosa.
• Spaccature - In qualche cultivar si verificano, delle
spaccature nei frutti con l’avanzare del periodo di
maturazione e l’incremento del tasso di etilene durante
la conservazione.

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Annona

  • 1. A N N O N A D O T T . S S A A G R . T R O P . E S U B T R O P . I R E N E B A G L I E R I I R E N E B A G L @ I N W I N D . I T
  • 2. A N N O N A • Le annone sono piante appartenenti alla famiglia delle Annonaceae e al genere Annona. Quella che in Italia viene, in termine volgare, definita Anona o Annona, in termini scientifici si indica col binomio Annona cherimola Mill. In Italia è coltivata soprattutto nella provincia di Reggio Calabria. • Coltivazioni specializzate di Anona, per fini commerciali, esistono soltanto in pochi paesi. Nel bacino del Mediterraneo lo sviluppo industriale nella coltura si è avuto soltanto in Spagna e Israele. • Le annone non, sono attaccate da molte crittogame. • i patogeni che causano i danni più seri nel caso dell’anonasono: Glomerella cingulata (forma conidica: Colletotrichum spp.) e Phytophthora cinnamomi
  • 3. 2 . 2 A N T R A C N O S I ( A N T H R A C N O S E ) • Sintomi - I frutti sono gli organi più sensibili, se l’attacco avviene quando questi sono in fase giovanile, marciscono o mummificano sugli alberi. Allorché sono maturi manifestano piccole aree rotondeggianti, scure, depresse. I fiori presentano imbrunimenti interni dei petali, che precedono la caduta. Sulle foglie invase dal fungo si sviluppano delle lesioni verde chiaro che si espandono in aree irregolari, marroni, che appaiono come delle bruciature causando dei fori sulle foglie, spesso si verifica filloptosi. Sui rametti si formano frequentemente, alla base, piccoli cancri di colore nerastro, che si lacerano divenendo via d’ingresso di altri organismi. Questo patogeno causa perdita di frutti, in fase giovanile, e deprezzamento sui frutti maturi. • La forma conidica (Colletothrichum sp.) è la più frequente (mettere immagine) • la forma perfetta afferisce agli Ascomycotina: Glomerella cingulata. Il microrganismo è reperibile sulle foglie, sui peduncoli fogliari, sulle brattee, sia vivi che marcescenti. La sopravvivenza è affidata agli acervuli o al micelio presenti essenzialmente su foglie e piccioli, ma talvolta anche su porzioni fogliari marcescenti a terra. I conidi, essendo avvolti in una massa mucillaginosa, per essere liberati necessitano di acqua • Non appena raggiungono i frutti immaturi, se è presente un velo d’acqua, ad una temperatura di 20-32°C, con un optimum tra 26 - 28 °C germinano (inserire foto) • Non appena raggiungono i frutti immaturi, se è presente un velo d’acqua, ad una temperatura di 20-32°C, con un optimum tra 26 - 28 °C germinano formando un appressorio dal quale l’ifa infettiva prende origine e penetra il frutto, rimanendo in uno stato di dormienza fino alla maturazione del frutto stesso. Se il frutto ha subito lesioni, la penetrazione è più rapida. Un altro momento di infezione è rappresentato dai bagni ai quali i frutti sono sottoposti: nelle vasche di lavaggio possono essere presenti conidi, i quali vanno a penetrare attraverso la superficie di taglio.
  • 4. A N T R A C N O S I - M I S U R E D I L O T T A • Misure di lotta - è indispensabile eliminare immediatamente tutte le parti infette. • Per proteggere i frutti immaturi, si consiglia un intervento a base di Ossicloruro di Rame. • Si raccomanda una conservazione a 10-12°C.
  • 5. 2 . 3 M A R C I U M E D E L T R O N C O E D E L L E R A D I C I ( S T E M R O T A N D R O O T R O T ) • Sintomi - Phytophthora cinnamomi, è un microrganismo del suolo che causa danni alle radici, ad un gran numero di specie vegetali • A seguito dell’infezione del sistema radicale, allorché questo è ridotto in volume e si ha minore assorbimento, cominciano a manifestarsi fenomeni di microfillia, accompagnati da clorosi diffuse. A tale stato segue un’intensa filloptosi, avvizzimento e disseccamento dei rami. I frutti riducono gli accrescimenti. Si possono talvolta osservare formazioni cancerose lungo il fusto, dalle quali si hanno emissioni mucillaginose. Il danno causato è severo, a seguito della filloptosi e del disseccamento dei rami, si hanno riduzioni di crescita e morte dell’intera pianta.
  • 6. M A R C I U M E D E L T R O N C O E D E L L E R A D I C I ( S T E M R O T A N D R O O T R O T ) • Le zoospore sono prodotte in sporangi in particolare quando il suolo è umido e caldo, e sono rilasciate nel suolo, un gran numero di esse può essere prodotto e diffondersi abbastanza rapidamente, infettando le piante vicine in special modo quelle che si trovano in pendio, dando luogo all’infezione. Queste spore sono facilmente trasportate con la pioggia, da acqua di drenaggio, contaminando in tal modo il suolo, gli attrezzi di lavoro, le calzature, veicoli, ecc. • Sopravvive nel terreno per mezzo di oospore e/o clamidospore per 5-6 anni, anche in assenza di ospiti.
  • 7. M A R C I U M E D E L T R O N C O E D E L L E R A D I C I - M I S U R E D I L O T T A • La lotta alla P. cinnamomi non è semplice, bisogna integrare, misure sanitarie atte a prevenire l’instaurarsi di condizioni favorevoli allo sviluppo del fungo, assicurando un buon drenaggio al terreno, l’uso di fungicidi sistemici e l’utilizzo di materiale di propagazione sano. Tutti questi mezzi possono essere adottati per prevenire o ritardare l’attività del patogeno in questione. • L’aggiunta di sostanza organica al terreno, incrementa il livello di microrganismi ad esempio di funghi del genere Trichoderma, Attinomiceti e batteri, che hanno la capacità di sopprimere l’attività della P. o al limite di ritardare lo sviluppo della malattia. Altre misure preventive, quali l’inerbimento, o la copertura del terreno con strami o paglia, riducono il contatto, tra gli attrezzi da lavoro e il calpestio dell’uomo in modo da evitare la diffusione del patogeno altrove. • Si deve assicurare alle piante una concimazione equilibrata, che favorisca lo sviluppo delle radici, in modo da compensare quelle danneggiate. • Quando si rimuovono delle piante infette è essenziale rimuovere ogni resto della coltura precedente, (tessuto, radici, ecc.), in quanto il patogeno può rimanere vitale nei tessuti morti, o nel terreno per molti anni. E se è possibile non bisogna reimpiantare la coltura nello stesso appezzamento
  • 8. 2 . 5 M A R C I U M I D A B O T R Y O D I P L O D I A ( B O T R Y O D I P L O D I A R O T ) • Causato da Botryodiplodia theobromae, inizialmente appaiono delle macchie color porpora, in seguito compaiono dei foruncoli, con picnidi neri. • Le misure di controllo includono una buona pulizia del frutteto, per minimizzare le fonti di spore del fungo; trattamenti con fungicidi in pre-raccolta; un’accurata manipolazione dei frutti per ridurre i danni fisici, in modo da evitare che i frutti s’infettino; • una temperatura di conservazione di circa 10°C, e il susseguente mantenimento dell’optimum di temperature ed umidità relativa nella fase di commercializzazione dei frutti.
  • 9. 2 . 6 A L T E R A Z I O N I F I S I O L O G I C H E • Danni da freddo - L’esposizione dei frutti di anonaa temperature al di sotto di 8- 12°C, in base alle cultivar considerate, e allo stato di maturazione, causa dei danni da freddo, i sintomi comprendono, scurimento e indurimento dell’epidermide, il mancato sviluppo del sapore completo, e la polpa diventa farinosa. • Spaccature - In qualche cultivar si verificano, delle spaccature nei frutti con l’avanzare del periodo di maturazione e l’incremento del tasso di etilene durante la conservazione.