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AVOCADO
Dott.ssa Agr. Trop. e subtrop. Irene Baglieri
irenebagl@inwind.it
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1.AVOCADO (PERSEA AMERICANA)
➤ Origine: sud del Messico e parte nord dell’America Centrale
➤ Sinonimi: aguacate (nei paesi di lingua spagnola)
➤ famiglia: Lauraceae
➤ genere: Persea
➤ specie: Persea Americana
➤ pianta sempreverde
➤ apparato radicale superficiale con radici sprovviste di peli.
➤ Coltivazione a scopo commerciale aree dell’Italia dove la
temperatura non scende al di sotto di -1°C (per brevi periodi)
➤ danni contenuti e rimediabili fino a -2 °C
➤ Le malattie di natura crittogamica che colpiscono l’avocado nei luoghi di origine di
maggiore diffusione sono parecchie e alcune di importanza capitale per il buon esito
della coltura.
➤ dove la coltura non si è diffusa su larga scala e da lungo tempo le infezioni da agenti
fungini e batterici sono molto meno incidenti.
➤ l’avocado Root rot è la più importante malattia dell’avocado in tutti i paesi di
maggiore coltivazione della coltura.
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2.MALATTIE DELL’AVOCADO
3.MALATTIE DA CRITTOGAME
3.1 Marciume radicale (avocado Root rot)
➤ agente patogeno: Phytophthora Cinnamomi
➤ famiglia: Pythiaceae
➤ in California è presente nel 60% delle piantagioni
➤ danni per 3 milioni di dollari
➤ fungo molto poligamo (più di 1000 specie ne sono ospiti)
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3.1 MARCIUME RADICALE (AVOCADO ROOT ROT)
➤ sintomi:
➤ foglie impallidiscono e cadono precocemente
➤ nuove foglie piccole semi accorciate
➤ distaccamento degli apici dei rami
➤ radici lessate, annerite a cominciare da quelle capillari.
➤ epidemiologia: le oospore e/o clamidospore vivono nel terreno 5-6 anni.
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Distribuzione di P. cinnamomi nel mondo (fonte cabi.org)
7
distribuzione nell’ambiente di P. cinnamomi (fonte cabi.org)
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Piante ospiti P. cinnamomi
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Piante ospiti P. cinnamomi
Misure di lotta:
➤ si tratta di una specie molto polifaga, la diffusione si ha soprattutto dai vivai contaminati, per
mezzo di persone, animali, attrezzi di lavoro infetti…
➤ prevenzione utilizzo di materiale sano
➤ (inserire trattamenti consentiti in agricoltura biologica)
➤ Root rot suppressive soil (scoperti in Sud africa) per la presenza di funghi
antagonisti
1. Paecilomyces lilacinus
2. Aspergillus candidus
3. Trichoderma Hamatum
L’efficacia di questi si è evidenziata nelle nuove piante messe a dimora.
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3.1 MARCIUME RADICALE (AVOCADO ROOT ROT)
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3.2 TRACHEOVEERTICILLIOSI (VERTICILLIUM WILT)
➤ varie specie polifaghe
➤ circa 350 piante ospiti
➤ agenti causali: Verticillium albo-atrum (Nord Europa) e Verticillium dahliae( il più diffuso nel mondo)
➤ Sintomi:
➤ tracheofusariosi e verticilliosi : nanismo, ispessimento, giallume e necrosi. anche se sintomi simili sono causati da malattie di
tutt’altro tipo come ad es. marciumi radicali.
➤ caratteristica costante è l’imbrunimento dell’apparato vascolare legnoso.
➤ Penetramento dalle radici, sintomi su foglie : marcescenza e colore marrone
➤ danni economici di maggiore entità dopo il trapianto della coltura.
➤ l’accesso del patogeno è facilitato da ferite causate da nematodi operazioni di trapianto, insetti
➤ la colonizzazione dello xilema è accompagnata da deposito di geli o gomme di natura pectinacea ed emicellulosica. Queste
occlusioni contribuiscono con la presenza fisica determinare la disfunzione del sistema vascolare legnoso.
➤ epidemiologia: la sopravvivenza del fungo è assicurata da microsclerozi e dalla presenza di numerose specie spontanee e coltivate
che è in grado di infettare.
➤ temperature favorevoli al fungo: 20 - 28 °C - umidità 70-75%.
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MISURE DI LOTTA VERTICILLIUM WILT
➤ le misure di lotta contro le malattie vascolari comprendono interventi di tipo preventivo,
estintivo, come rotazioni e disinfezione del terreno.
➤ Curativo e genetico.
➤ usare portinnesti di razza messicana (più resistenti)
➤ evitare la consociazione con orticole (pomodoro, patata, melanzana, peperone) e floricole
che ospitano il parassita.
➤ impedire la disseminazione del fungo (l’insetto vettore non è ancora stata segnalato in
Italia, fonte: cabi.org).
➤ i metodi curativi sono più difficili.
➤ le rotazioni colturali sono efficaci solo se prolungate nel tempo.
➤ metodo estintivo: disinfezione del terreno
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3.3 CANCRO DEL COLLETTO (PHYTOPHTORA CANKER)
➤ diverse specie appartenenti al genere Phytophthora possono produrre cancri al colletto.
➤ vie di ingresso del patogeno nella pianta: ferite nelle piante in terreni umidi
➤ attaccano diverse specie di piante.
➤ nella maggior parte dei casi l’agente causale di questa malattia è la Phytophthora citricola.
➤ s’insedia alla base delle piante, ma può anche provocare infezioni sull’albero se ci sono delle ferite.
➤ Sintomi:
➤ zona scura che spesso da origine a un essudazione rossa, resinosa che diventa bianca quando asciuga.
➤ effettuando un taglio il cancro rivela una lesione pigmentata color marrone rossiccio
➤ la lesione se esposta all’aria emana un odore fruttato.
➤ in base ai portinnesti utilizzati la pianta può guarire e rimarginare le lesioni.
➤ può sussistere sulla pianti per svariati anni provocando un lento declino di questa.
➤ in alcuni casi progredisce rapidamente uccidendo piante giovani o vecchie in alcuni mesi (distruggendo il floema).
➤ conferma della malattia con l’isolamento del fungo in laboratorio.
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Phytophthora citricola su tronco
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MISURE DI LOTTA (PHYTOPHTHORA CANKER)
➤ P. citricola può diffondersi facilmente in un vivaio contaminato per mezzo di veicoli irrigazione, attrezzi di lavoro infetti, ecc.
➤ i mezzi preventivi esaminati per il marciume radicale valgono anche per questa malattia.
➤ i portinnesti derivanti da semenzali sono molto più sensibili delle varietà clonali
➤ in California da prove di campo sperimentali le cultivar :” Toro Canyon” , “Duke 9”, Barr duke” hanno mostrato una
moderata tolleranza rispetto ad altre cultiva più sensibili (come ad esempio “G1033”)
➤ in California queste le due malattie causate da Phytophthora si trovano sempre più spesso associate.
➤ quindi delle adeguate strategie di controllo devono essere adottate.
➤ non bisogna bagnare o mantenere umida la base del tronco , sistemando i gocciolatoi o microirrigatori lontano dal tronco.
➤ evitare di procurare ferite ai tronchi.
➤ se i cancri sono scoperti prontamente la malattia può essere controllata tagliando i tessuti infetti.
➤ disinfettare gli attrezzi di lavoro prima del loro utilizzo
➤ ridurre al minimo gli apporti di azoto.
➤ adottare sesti d’impianto e forme di potatura che favoriscano una buona circolazione dell’aria.
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3.4 MARCIUME DEL COLLETTO (COLLAR ROT)
➤ agente patogeno: Phytophthora cactorum
➤ temp. di sviluppo 20 - 28 °C
➤ presente anche su Pomaceae e Drupacee( sulle quali causa la morte dell’individuo).
➤ presente anche su piante erbacee (ad. es. fragola)
➤ attacca anche la Fejoa.
➤ tipico abitante del terreno viene disseminato dall’acqua di percolazione
e dallo spostamento delle particelle di terreno.
➤ Sintomi:
➤ decolorazione della corteccia del colletto, emissione di essudati
➤ imbruttimento dei tessuti corticali e legnosi.
➤ Progressivo deperimento della pianta.
➤ abnorme produzione di frutti
➤ il danno di procurato di solito è modesto, ma talvolta la pianta può anche morire.
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MISURE DI LOTTA (COLLAR ROT)
➤ buon drenaggio del terreno.
➤ utilizzo di materiale di moltiplicazione sano.
➤ trattamenti con poltiglia bordolese (vedere se è ammessa in agricoltura biologica)
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3.5 AVVIZZIMENTO DEI SEMENZALI (PHYTOPHTHORA SEEDLING BLIGHT)
➤ Agenti causali: Phytophthora palmivora, P. paralitica.
➤ Sintomi:
➤ macchie di forma irregolare di color rossiccio -marrone, sulle foglie che si espandono
lungo le nervature principali.
➤ le lesioni sulle foglie giovani sono di un colore più scuro.
➤ la gemma terminale di molte giovani piantine muore.
➤ molto probabilmente la malattia compare dopo pioggia violente e alta umidità quando le
piantine sono tenere e succulente.
➤ Garantendo una buona aerazione delle piante in vivaio e trattamenti con fungicidi rameici
si riducono i danni causati da questo patogeno.
➤ In vivaio le piante in vaso dovrebbero essere tenute lontano dal suolo
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3.6 CANCRO DELLE BRANCHE (DOTHIORELLA CANKER)
➤ gli ambienti umidi sono i più adatti allo sviluppo del parassita
➤ in genere questo tipo di cancro non costituisce
un serio problema come quello causato da diverse specie di Phytophthora.
➤ Agente causale: Dothiorella Gregaria
➤ Sintomi:
➤ su tronco e branche colorazione marrone della corteccia attaccata
➤ polvere bianca che si sprigiona dalla stessa zona.
➤ la corteccia si distacca e le ulcerazioni rimangono evidenti.
➤ nel caso l’infezione sia molto grave gli alberi infetti possono morire.
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MISURE DI LOTTA (DOTHIORELLA CANKER)
➤ la malattia non è frequente, in genere non si adottano specifiche misure di controllo.
➤ le cultivar messicane sono più resistenti rispetto a quelle guatemalteche.
➤ non lasciare accumulare foglie o frammenti di corteccia alla base degli alberi o in
vicinanza dei rami più bassi (soprattutto per le varietà guatemalteche).
➤ in caso di lesioni abbondanti bisogna eliminare e distruggere la parte esterna della
corteccia ed incoraggiare la rigenerazione di questa.
➤ il cancro dell’avocado può anche essere causato dai batteri Pseudomonas syringae
(solato in sud Africa) e Xanthomonas Campestris.
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3.7 MARCIUMI RADICALI FIBROSI
➤ Armillaria mellea è il più comune e diffuso agente di marciumi radicali fibrosi
➤ specie polifagia, ubiquitaria capace di vivere come parassita, saprofita e persino in simbiosi
micorrizica.
➤ diverse specie con diversa distribuzione geografica.
➤ nello specifico Armillaria melllea è comunissima in pianura collina e nelle zone pedemontane su vite,
fruttiferi e alberi forestali.
➤ si diffonde da un posto all’altro tramite legno infetto( frammento di radice infetta, di pianta, o parte
di essa)
➤ Quando specie suscettibili come ad esempio agrumi, pesche o lo stesso avocado vengono coltivate in
terreni che hanno ospitato il patogeno, le nuove radici entrano in contatto con il fungo, e sono
esposte a possibili infezioni.
➤ il fungo si diffonde da pianta a pianta nelle aree del frutteto infetto crescendo assieme alle radici
malate e infettando le radici sane degli alberi adiacenti.
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SINTOMI ( ARMILLARI ROOT ROT)
➤ primi sintomi visibili sulle radici
➤ in seguito all’attacco la pianta perde di vigore, le foglie ingialliscono e possono cadere
tutte o in parte, possono verificarsi appassimenti o crolli improvvisi dell’intera pianta.
➤ sintomo più evidente della presenza dell’Armillaria micelio del fungo, di
colore bianco, sotto la corteccia delle radici malate.
➤ rizomorfe di colore marrone e violacee, che qualche volta assomigliano a radici
capillari, crescono sulla superficie delle radici infette.
➤ durante l’inverno o nei periodi più umidi, il fungo produce le sue fruttificazioni intorno
alla base delle piante infette (color crema miele nero)
➤ produzione di spore, ma sembra che non siano molto importanti nella diffusoione del
fungo (in California).
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MISURE DI LOTTA (ARMILLARIA MELLEA)
➤ specie molto sensibile al secco, la vita dell’albero può essere prolungata, attraverso
l’esposizione della base dell’albero all’aria (tecnica che viene usata per gli agrumi in
California).
➤ lotta biologica Trichoderma Harzianum
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3.8 CERCOSPORIOSI (CERCOSPORA SPOT)
➤ il genere Micosphaerella presenta prevalentemente forme conidiche del genere
Cercospora o di generi affini, per questo data la sua prevalenza in natura sulla forma
perfetta viene chiamata cercosporiosi.
➤ Cercospora: un gruppo ricchissimo di specie, per lo più parassite di piante spesso di
grande importanza economica.
➤ diffusi nei paesi tropicali, alcune specie sono presenti anche nei nostri climi.
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SINTOMI (CERCOSPORA SPOT)
➤ si diffonde nell’epoca delle piogge, danni maggiori con temperature elevate.
➤ sulle foglie macchie irregolari color caffè chiaro che successivamente diventano violacee, sono
deformate è assumono l’aspetto di danni da gelate, nei bordi e sulla punta si accumulano le spore.
➤ in caso di attacchi gravi defogliazione.
➤ Pseudocercospora purpurea, causa sui frutti macchie con punti di piccole dimensioni verdastro -
bianche che si espandono leggermente in macchie marroni - irregolari, incavate(0,5 cm circa), ma
le fessure e lesioni provocate, costituiscono una via di entrata per altri funghi.
➤ la malattia non si approfondisce nella polpa, ma come detto in precedenza da l’avvio ad altre
infezioni ad opera del fungo dell’antracnosi ad esempio.
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MISURE DI LOTTA (CERCOSPORA SPOT)
➤ prodotti cuprici in pre-raccolta
➤ impiego di cultivar resistenti ( ad es. “Fuchs” o “Pollock”).
32
3.10 ANTRACNOSI (ANTHRACNOSE)
➤ antracnosi: malattie caratterizzate da lesioni contornate da aloni imbruniti che
portano al collasso dei tessuti sottostanti l’epidermide, sono depresse a partire dal
centro.
➤ prodotte da funghi del genere Glomerella (an. Colletothrichum) sintomi simili
possono essere causati anche da altri funghi che mettono in opera analoghi
meccanismi infettivi.
➤ S’insinua nei tessuti del frutto colpito da altri funghi.
➤ difficilmente riesce a danneggiare frutti sani.
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SINTOMI ANTRACNOSI
➤ lesioni bruno-chiare, depresse, circolari che si estendono e si ricoprono superficialmente
di numerosissime pustule disposte in cerchi concentrici, di consistenza cremosa di
colore rosa salmone, s’approfondiscono nella polpa dando luogo ad un marciume e
conferendo un sapore amaro.
➤ marciumi possono comparire dopo una lunga refrigerazione.
➤ appena il frutto matura penetra nella polpa facendole assumere una colorazione verde-
scura.
➤ I sintomi si possono presentare su frutti maturi, immaturi o ancora sulla pianta.
➤ sui frutti immaturi si verificano intorno a ferite o punture provocate da insetti.
➤ i frutti infetti tendono a cadere.
➤ se l’umidità è molto alta i sintomi compaiono anche sulle foglie (80-90 %)
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MISURE DI LOTTA ANTRACNOSI
➤ oltre a quelli già visti in precedenza un momento di infezione può essere
rappresentato dai bagni a i quali i frutti vengono sottoposti.
➤ il danno causato da questo fungo è severo si può avere la totale perdita del frutto sia
sulla pianta che dopo la raccolta.
➤ in funziona preventiva è bene prevedere un buon arieggiamento dell’impianto
produttivo, per abbattere il tenore di umidità.
➤ l’immagazzinamento deve avvenire a temperature non più basse di 7 °C (a 6°C
l’antracnosi non si sviluppa ma si possono verificare danni da freddo soprattutto
nelle cv. più sensibili)
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3.10 SCABBIA (SCAB)
➤ agente causale: Sphaceloma perseae (parassita frequente nei climi caldo - umidi )
➤ colpisce giovani germogli foglie e frutti (in particolare subito dopo l’allegagione)
➤ Sintomi: il fungo provoca sui frutti macchie scure circolari o ovali, coriacee
sopraelevate, che butterano l’epicarpo.
➤ Non interessa la polpa, ma i frutti perdono valore commerciale.
➤ Le lesioni costituiscono la via di ingresso per altri patogeni.
➤ il fungo rimane latente come rogna sui rami durante l’inverno.
➤ In primavera vengono attaccate le foglie più tenere, macchie color caffè.
➤ attacco sui frutti dopo la caduta dei petali, fino alla metà dello sviluppo dei frutticini.
➤ non si sviluppa dopo la raccolta.
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MISURE DI LOTTA
➤ La difesa sia attua pre-raccolta (dalla caduta dei petali fino a quando hanno
raggiunto 1/3 - 1/2 del loro sviluppo) con prodotti cuprici e c.v resistenti :
“Fuchs”,”Pollock”,”Booth”,”Waldin”.
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3.11 MARCIUMI POST RACCOLTA
➤ in questa categoria sono inclusi una nutrita serie di micromiceti, che concorrono con
incidenza variabile secondo le condizioni ambientali, a causare perdite di prodotto talora
ingenti.
➤ Tra questi:
➤ Botryodiplodia theobromae (parassita delle ferite)
➤ Dothiorella spp.
➤ Phomopsis spp., P. perseae
➤ Thyronectria pseudotrichia
➤ Diplodia natalensis
➤ Lasiodiplodia spp.
➤ Botryosphaeria dothidea, B. parva
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MARCIUMI POST RACCOLTA
➤ possono essere causati da infezioni cottage in campo e rimaste latenti nel corso della
loro conservazione e commercializzazione, oppure in post raccolta.
➤ nel primo caso marciumi da Colletothricum spp.
➤ La maturazione del frutto è condizione favorevole allo sviluppo dei marciumi in
generale.
➤ Ferite e lesioni, non solo quelle accidentali ma anche quelle prodotte sui peduncoli alla
raccolta, sono una comune via d’ingresso degli agenti dei marciumi in generale.
➤ trasmissione del marciume per contatto fra i frutti ammassati.
➤ Se l’ambiente di conservazione e ben ventilato e refrigeriato vi sono scarse possibilità
che le infezioni si sviluppano ( con attenzione alle temperature per evitare danni da
freddo)
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3.11.1 Marciume peduncolare
➤ marciumi causati dai generi Diplodia sp., Dothiorella sp., Phomopsis sp.
➤ marciume dapprima consistente di colore marrone incentrato sull’area peduncolare, dai
margini irregolari. In seguito, l’accrescimento dell’area alterata si sviluppa verso il polo
stilare, interessando l’intero frutto.
➤ l’infezione di Rhizopus stolonifer, si palesa sui frutti maturi, a temperature relativamente
elevate, con aree ampie di rapido accrescimento di colore marrone, dai margini sfumati.
➤ Ad elevata umidità relativa, la superficie si ricopre di una muffosità, abbondante di colore
grigio con minuscoli corpuscoli nerastri (sporangi).
➤ i tessuti alterati, emettono un essudato colore ambra e nauseabondo.
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3.11.2 Rizopo
3.11.3 Fruit Rot
➤ agente causale : Phomopsis perseae
➤ distribuzione incerta, attacca solo l’avocado.
➤ Pigmentazioni scure nell’area del peduncolo che evolvono verso un marciume
profondo.
➤ la polpa è interessata solo marginalmente.
➤ conservazione del fungo affidata a micelio e conidi.
➤ Temperature favorevoli 22-26 °C.
➤ Deprezzamento del frutto
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Marciumi post raccolta
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MISURE DI LOTTA AI MARCIUMI POST RACCOLTA
➤ per limitare l’incidenza dei marciumi post raccolta si raccomanda di:
1. raccogliere i frutti allo stadio di maturazione più idoneo alla durata ed alle
modalità di conservazione previste.
2. evitare di raccogliere in tempo umido.
3. evitare di produrre ferite ed ogni genere di lesioni che possano favorire la
penetrazione dei parassiti e stimolare la produzione dell’etilene (ormone della
maturazione);
4. disinfettare cassette e magazzini.
5. adottare le misure di condizionamento dei magazzini adatte a rallentare la
maturazione dei frutti.
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3.12 ALTRE MALATTIE FUNGINE
A. Cotton Root Rot
➤ agente patogeno: Phymatothrichum omnivorum (finora pochi casi segnalati)
➤ attacca alberi molto giovani che con il tempo divengono resistenti.
➤ le piante infette appassiscono improvvisamente, il colore delle foglie vira al marrone
successivamente le foglie muoio rimanendo attaccate sugli alberi.
➤ la superficie intorno agli alberi si ricopre di spore bianche.
➤ quando la malattia si è insediata non ci sono metodi di controllo.
➤ Evitare di impiantare nuove piante in terreni che hanno ospitato piante malate.
B. Oidio
➤ Sull’avocado è raro, è stato trovato più spesso su piante in vivaio o in campi insistenti in
luoghi ombreggiati e umidi.
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4 MALATTIE BATTERICHE - CANCRO BATTERICO
➤ Agenti causali :
1. Pseudomonas siringae,
2. Xanthomonas campestris.
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4.1 CANCRO BATTERICO DA PSEUDOMONAS SYRINGAE
➤ Su avocado e passiflora
➤ può causare oltreché cancri corticali anche maculature fogliari.
➤ può risultare particolarmente pericoloso perché molti isolati sono centri di
enucleazione del ghiaccio sugli organi vegetali.
➤ provocando su questi in tal modo, microferite che possono favorire l’ingresso anche
ad altri patogeni.
➤ temperature ottimali per il patogeno 8-19 °C e con alti tenori di umidità relativa
dell’aria.
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SINTOMI - PSEUDOMONAS SYRINGAE
➤ Sui rami sulle branche tessuto corticale , più scuro rispetto al tessuto
circostante, leggermente rigonfio o idropico nelle fasi iniziali.
➤ successivamente i tessuti si disseccano, il bordo del cancro diviene ben evidente e la
sua superficie può essere percorsa da screpolature.
➤ asportando un sottile strato di corteccia si mettono in evidenza i tessuti sottocorticali
che si presentano idropici o imbruniti
➤ quando la necrosi interessa l’intera circonferenza del ramo o della branca, si osservano
rapidi distaccamenti della parte aerea sovrastante.
➤ se è il tronco ad essere colpito dalla batteriosi l’intera pianta può morire.
➤ dalle superfici dei cancri possono fuoriuscire gocciole di essudato batterico dapprima di
colore biancastro poi ambrato o bruno.
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EPIDEMIOLOGIA - PSEUDOMONAS SYRINGAE
➤ molti batteri fitopatogeni hanno la possibilità di sopravvivere sulle superfici degli organi della pianta come le
foglie ed i rami (batteri epifiti), e svilupparsi in condizioni favorevoli.
➤ possono svernare entro le gemme e le cicatrici di caduta delle foglie.
➤ hanno potere criogeno
➤ possono rimanere asintomatici anche per alcuni anni tipicamente rilevabili sulle sementi o anche
sulle piante propagate per via vegetativa. Sono piuttosto subdole perché sfuggono al controllo visivo
rendendo rischioso il commercio di materiale vegetale.
➤ condizione fondamentale per l’inoculazione dei batteri è l’acqua presente sulle superfici come sottile film
liquido entro cui i batteri possono essere veicolati ai punti di rottura della continuità delle superfici stesse
degli organi della pianta (stomi, lenticelle, idatodi, trinomi, strutture fiorali, ecc, ).
➤ elevata umidità ambientale (maggiore dell’80%), temperature idonee ed adeguato inoculo batterico,
condizioni di suscettibilità della pianta ospite possono portare all’insorgere o allo sviluppo
della batteriosi.
➤ Durante un una stagione vegetativa si possono verificare più cicli di infezione secondaria.
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MISURE DI LOTTA - PSEUDOMONAS SYRINGAE
➤ Prevenzione
➤ utilizzo di materiale di propagazione sano (esente da batteriosi)
➤ Adegiati interventi agronomico - colturali possono conturbiuire a tenere sotto controllo le
batteriosi ( rotazioni colturali ampie).
➤ Concimazioni azotate non eccessive ed un’equilibrato apporto di concimi potassici
aumentano generalmente la resistenza delle piante alle batteriosi.
➤ Sconsigliabili i metodi di irrigazioni che comprato la bagnatura delle superfici vegetali e
favoriscono al diffusione dei batteri da una pianta all’altra e da un campo all’altro.
➤ Particolare attenzioni alle operazioni che causano ferite alle piante.
➤ eliminazione delle piante infette.
➤ Trattamenti rameici (preventivi).
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CANCRO BATTERICO - XANTHOMONAS CAMPESTRIS
➤ Generalmente l’incidenza in un frutteto è di pochi alberi infetti.
➤ Sintomi:
➤ sulla corteccia aree leggermente incavate, scure con un area necrotica acquosa
sotto la superficie.
➤ Con il procedere della malattia, la corteccia si fende, generalmente da un solo lato, e
fuoriesce un liquido acquoso, che asciugandosi lascia una polvere bianca intorno e sopra
le lesioni.
➤ Dimensioni cancri 2 -10 cm di diametro.
➤ di solito prima alla base degli alberi e poi si diffondono verso la parte superiore.
➤ le striature si diffondono poi nel legno.
➤ le piante infette possono mostrare sintomi di boro deficienza sulle foglie.
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MISURE DI LOTTA - XANTHOMONAS CAMPESTRIS
➤ normalmente la malattia è un problema minore non necessita di controllo.
➤ Nei casi più gravi le piante devono essere rimosse.
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5 MALATTIE DA VIROIDI
➤ 5.1 Scottatura solare dell’avocado (Avocado Sunblotch Viroid- ASBVD)
➤ letteralmente “macchia da sole”, da non confondere con le macchie che si formano di
tanto in tanto su alcuni frutti per esposizione violenta ai raggi del sole.
➤ Si tratta infatti di una malattia provocata da un viroide , che è stato separato, purificato
e studiato, fu descritto per la prima volta in California nel 1928, come disordine
fisiologico.
➤ Negli anni 70 fù scoperto che la causa di questa malattia era attribuibile ad un viroide.
➤ In passato si sono verificate delle epidemie, oggi la malattia causata da questo viroide è
ritenuta un problema minore, che può essere evitato adottando piante sicuramente sane.
➤ Il viroide è trasportato con i tessuti della pianta ospite, i sintomi sulla pianta variano
in base a: varietà, condizioni ambientali e tipo di viroide.
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SINTOMI AVOCADO SUNBLOTCH VIROID- ASBVD
➤ “Symptomless carriers” : così sono chiamate le piante che ospitano il tiroide senza tuttavia manifestarne i sintomi.
➤ Grandi riduzioni del vigore dell’albero
➤ I semi di avocado infetti non mostrano i sintomi, ma se vengono usati come portainnesto, la malattia si manifesta nella parte
superiore delle piante innestate.
➤ trasmissione tramite innesto, gemme o portinnesti infetti, meno frequentemente tramite ferite.non si conoscono insetti vettori per
la diffusione del viroide.
➤ sui rami restrizioni gialle, rosse o striature necrotiche che spesso sono associate ad intagliatore superficiali lungo il ramo.
➤ sul frutto macchie bianche o gialle sulle buccia o striature che possono essere o no depresse.
➤ il frutto che di solito a maturità rimane verde presenta invece un’area di colore bianco o giallo
➤ Nelle varietà in cui il frutto a maturità diventa nero, sei videnziano delle aree biancastre che diventano rosse ma mano che il frutto
matura.
➤ foglie deformi, con variegature bianche o giallastre
➤ “alligator Bark” fenditura rettangolare della corteccia sul tronco e sulle branche.
➤ alberi striminziti con crescita anomala.
➤ sui germogli talvolta striature longitudinali di colore giallino.
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MISURE DI LOTTA
➤ Non vi è cura per questa malattia
➤ Prevenzione: utilizzo di materiale sano certificato.
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5.2 STRIE NERE DELL’AVOCADO (AVOCADO BLACK STREAK - ABS)
➤ probabilmente l’agente causale di questa malattia è un viroide.
➤ descritta in California e Israele.
➤ Sintomi:
➤ Compare dopo periodi prolungati di stress ambientali o colturali.
➤ una volta infetto l’albero subisce un graduale declino fino morire o collassare rapidamente.
➤ La produzione dell’albero infetto è scarsa.
➤ I sintomi sono comuni a quelli provocati da altre cause.
➤ Cancri sul tronco e sulle branche.
➤ Sul cancro polvere zuccherina che trasuda attraverso piccole fessure sulla corteccia.
➤ Aree marroni sotto la corteccia
➤ Gli alberi muoiono anche se sono presenti poche lesioni.
➤ Altri sintomi includono: clorosi, fioritura anticipata, morte die rami, macchi sulle foglie, sintomi di zinco deficienza,
crescita irregolare, appassirento del fogliame.
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MISURE DI LOTTA AVOCADO BLACK STREAK
➤ la strategia di controllo consiste nel mantenere la pianta in condizioni ottimali con
un’adeguata fertilizzazione, irrigazione e prevenendo gli stress.
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6 MALATTIE AD EZIOLOGIA SCONOSCIUTA
➤ Flower Degeneration - i sintomi sui fiori finemente dettati da apparire come
un insieme di grossi peli da spazzola. deperimento e riduzione produzione.
➤ Segmented Tree Deformation - deformazione delle foglie, branche e crescita
rallentata.
➤ Corking - chiazze suberose su frutti. Componente genetica tra le cause.
➤ End Spotting - Componente genetica, si manifesta prevalentemente nei climi caldi e
secchi e in difetto idrico. Sui frutti macchia bruna app’apice distale.
62
7 MALATTIE E ALTERAZIONI NON PARASSITARIE
➤ Asfissia radicale - in terreni a tessitura fine, in difetto di drenaggio. Predispone all’attacco del marciume
delle radici.
➤ Colpo di sole - più frequente negli ambienti desertici, chiazza gallina sui frutti con zona centrale necrotica e
scura.
➤ Leaf burn - (fisiologico) sulle foglie : la punta e i margini delle foglie muoio, divenendo marroni, cadono
prematuramente. Causato da accumulazione di sali nel suolo, inadeguata umidità, venti forti o freddi.
➤ Danni da freddo - sintomi diversi in base alla cultivar. danno nei frutti: polpa grigio marrone. non matura
normalmente, sapore e aroma anomali.
➤ la soglia critica varia in base al c.v., alla maturità del frutto, all’andamento stagionale in pre- raccolta, alla
durata dell’esposizione termica patogena. (inserire tabella con sensibilità al freddo delle varie c.c)
➤ Eccesso di cloro - scottatura della punta e del margine, defogliazione prematura, ingiallimento a chiazze.
➤ Eccesso di sali (Na e Cl) - Spesso confusa con deficienze nutrizionali. L’avocado è particolarmente sensibili
ai sali. Scottatura alla base o sulla punta delle foglie, filloptosi, mancanza di crescita vegetativa, scarsa
produzione di frutti.
63
MALATTIE ALTERAZIONI NON PARASSITARIE
➤ Azoto carenza - sintomi su foglie frutti. Aree clorotiche tra le venature, cominciano
ai margini delle foglie, e poi si estendono. Foglie piccole e strette. frutti piccoli forma
ovale. filloptosi.
➤ Zinco carenza - ingiallimento aree internervali, scottatura della punta e margine
della foglia, defogliazione, morte di ramoscelli, ridotta produttività.
➤ Ferro carenza - sintomi sui foglie e frutti. In suoli alto pH causato da eccesso di
carbonato di calcio. Portinnesti di razza messicana meno sensibili.
➤ clorosi sugli organi verdi della pianta. riduzione anche drastiche dello sviluppo
delle foglie e dei rami, morte apici vegetativi. necrosi sui rami.
64
65
66
67
DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI
Insetti acari e nematodi di maggiore importanza nei luoghi di origine dell’avocado, presenti anche in Italia:
➤ Heliotrips Haemorrhoidalis - tripide delle serre presente su diverse specie di piante compresi gli agrumi (inserire testo dai
due file cercati su internet)
➤ cocciniglia Protopulvinaria piriformis (presente in Sicilia segnalata In Sicilia, dove è stata riscontrata nel 1995, è ormai
ampiamente diffusa e dannosa)- deve il suo nome scientifico alla forma del corpo delle femmine, dapprima trasparente e
depresso, quindi di colore ocra, con l’estremità anteriore (cefalica) acuta e quella posteriore (caudale) arrotondata.
Le femmine ovigere secernono un ovisacco stretto e ceroso, entro il quale depongono in media 200 uova. La specie,
di origine sudamericana, è ormai ampiamente diffusa in America, Africa e Asia, ecc…Nel Bacino mediterraneo è
presente in Israele, nella penisola Iberica, in Francia, in Grecia e in Italia dove è stata segnalata 20 anni fa a Roma.
In Sicilia, dove è stata riscontrata nel 1995, è ormai ampiamente diffusa e dannosa. La specie è partenogenetica e le
femmine svolgono da 2 a 3 generazioni nel corso dell’anno in rapporto alle condizioni ambientali e alla pianta
ospite. Nei nostri ambienti infesta numerose piante di interesse agrario (agrumi, avocado) e ornamentale (edera,
alloro). Nell’ultimo quinquennio le infestazioni della cocciniglia si sono progressivamente estese in varie zone
agrumetate siciliane dove sta vicariando gli altri ben noti coccidi Saissetia oleae e Ceroplastes rusci.
Oltre ai danni diretti, che si manifestano con l’accartocciamento del lembo fogliare e il disseccamento dei rametti,
l’abbondante produzione di melata, attrae le api mellifere.
68
PROTOPULVINARIA PIRIFORMIS
➤ Dopo il primo insediamento numerosi
sono gli antagonisti presenti nei nostri
ambienti che riescono a contrastare la
diffusione della cocciniglia e tra questi
il :
➤ coccinellide Chilocorus bipustulatus
➤ e Imenotteri Encirtidi (Metaphycus
spp.)parassitoidi anche della
Cocciniglia "mezzo grano di
pepe" (Saissetia oleae)
69
DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI
➤ Araecerus fasciculatus (tonchio del caffè)
➤ Chrysomphalus dictyospermi:
un tempo assai frequente e nociva negli agrumeti italiani, è divenuta rara negli ultimi decenni;
Cocciniglia biancarossa degli agrumi, già agli inizi del ‘900 era diffusa in varie regioni italiane su olivo, palme, cycas, alloro, oleandro,
acacie, fico, evonimo, camelie, ligustri, annona, e soprattutto su agrumi.
➤ Il suo nome comune fa anche riferimento al fatto che le neanidi neonate, dopo essersi fissate al substrato, secernono una sostanza
follicolare bianca, a forma di cappuccio, che ne ricopre il corpo;
➤ pertanto le foglie e i frutti infestati si presentano punteggiati di bianco e di rosso, colore del follicolo delle femmine adulte.
➤ I danni arrecati agli agrumi dal diaspino, che arrivava ricoprire interamente la pagina superiore delle foglie e i frutti, consistevano in
ingiallimenti, filloptosi e raggrinzimento dei frutti, con conseguente deprezzamento commerciale delle produzioni. Considerata la gravità
delle infestazioni registrate nei primi decenni del ‘900, con D.M. del 23 aprile 1928, fu resa obbligatoria la lotta alle cocciniglie degli
agrumi in Sicilia e in provincia di Reggio Calabria e venne istituito il Commissariato Generale Anticoccidico con sede a Catania;
successivamente, con D.M. 20 aprile 1956, l’obbligatorietà della lotta venne estesa alla Campania e al Lazio.
➤ Come nella maggior parte delle Cocciniglie, le generazioni si sovrappongono ed esistono periodi di emissioni di larve che lo
testimoniano.
➤ La Cocciniglia rossa è polifaga; infesta l'Olivo, gli Agrumi, il Fico, l'Avocado (Perse americana), le Palme (Phoenix), ecc.
➤ La specie inverna sotto forma di giovani femmine e di larve al secondo stadio.
➤ nemici naturali :
➤ Coccinellidi, gli Imenotteri Calcidoidei e da alcuni funghi patogeni. 70
Follicoli bianchi delle neanidi e rossi delle femmine adulte di Biancarossa
dei cui stiletti boccali si nota in trasparenza la traccia
e fase avanzata dell’infestazione che ha provocato la caduta della foglia.(su ficus benjamin)
DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI
➤ Cryptoblabes gnidiella (tignola rigata della vite e degli agrumi)
➤ In Italia le infestazioni di Cryptoblabes  gnidiella su vite e agrumi
 sono segnalate da oltre un secolo.
➤ La tignola rigata appartiene alla famiglia Pyralidae ed è ampiamente diffusa in tutte le aree viticole del mondo.
Gli adulti, lunghi 7-9 mm, hanno ali anteriori grigio scure striate longitudinalmente da squame rossastre e attraversate
trasversalmente da due fasce più chiare dai contorni non ben definiti. Le ali posteriori sono invece uniformemente biancastre
con bordi scuri. La colorazione generale del corpo è grigio scuro sebbene l’addome sia leggermente più chiaro e lucente.
➤ Generalmente le larve si nutrono dei liquidi zuccherini che fuoriescono dai frutti lesionati dagli attacchi di altri tofagi o si
sviluppano sulla melata prodotta da insetti che succhiano la linfa vegetale.
➤ La tignola rigata è assai polifaga. Tra i principali ospiti spontanei e coltivati si ricordano Actinidia, Citrus spp., Daphne
spp., Daucus carota, Diospyros kaki, Eriobotrya japonica, Gossypium herbaceum, Malus spp., Persea americana, Prunus
spp., Pyrus spp.,ecc.
In letteratura l’associazione di C. gnidiella con varie specie e organi vegetali risulti frequentemente mediata dalla presenza di
attacchi pregressi o in atto da parte di altri fitofagi.
71
DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI
➤ lotta:
La difesa della vite dalle infestazioni di C. gnidiella non è di particolare difficoltà
In primo luogo bisogna eliminare le cause che favoriscono le popolazioni di questo lepidottero: contenere, cioè, la presenza
di altri lepidotteri carpofagi o delle cocciniglie a cui spesso si associano le larve di tignola rigata.
Nei casi in cui la specie diventi un insetto primario si rende necessario ricorrere al monitoraggio delle popolazioni e
all’applicazione di metodi di lotta specifici. Il volo degli adulti può essere monitorato con trappole innescate col feromone
sessuale.
A livello preventivo è opportuno controllare gli eventuali attacchi di cocciniglie e L. botrana.
È opportuno utilizzare Bacillus thuringiensis sub. kurstaki e spinosad effettuando un trattamento 7-8 giorni dopo l’inizio
del volo e ripetendo l’intervento dopo 7-10 giorni.
72
DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI
➤ Heliothrips haemorroidalis (tripide del tè nero degli agrumi e delle serre)
è un tripide (circa 1,5 mm di lunghezza) di colore nero,
con gli ultimi due segmenti addominali bruno-rossicci; è dotato di ali strette e frangiate. Le neanidi sono di colore
giallognolo.
Il Tripide degli agrumi e delle serre è una specie polifaga che si adatta a climi caldi e di conseguenza molto diffusa
nelle serre; vive prevalentemente nella pagina inferiore delle foglie.
Il danno si manifesta sulle foglie; tuttavia sugli Agrumi (limone) anche sui frutti, mentre su alcune piante da fiore
(Gladiolo) colpisce anche i fiori.
Il danno è determinato dalle punture trofiche e dagli escrementi puntiformi e nerastri che imbrattano foglie e
frutti; sulle foglie si manifesta con argentature del lembo, necrosi e successiva filloptosi.
Sui frutti degli Agrumi, soprattutto del limone, provoca una caratteristica rugginosità, in seguito alla
suberificazione dei tessuti; la rugginosità assume colore biancastro, sui frutti maturi, mentre è di colore
marroncino, sui frutti verdi.
73
74
Distribuzione di Heliothrips Haemorroidalis nel mondo
DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI
Gli elementi favorevoli al proliferare delle infestazioni sono le temperature di circa 25 °C
e l’elevata umidità che viene trattenuta soprattutto dove il fogliame è più fitto.
Il Tripide degli Agrumi compie, a seconda degli ambienti, fino a 6-7 generazioni all’anno.
➤ Lotta:
la lotta agronomica consiste essenzialmente in pratiche di potatura che tendono a sfoltire
la chioma, per limitare la pullulazione del fitofago evitando i ristagni di umidità che lo
favoriscono.
Gli adulti possono essere monitorati mediante l’applicazione di trappole cromotropiche
blu (1 ogni 50 metri quadrati circa).
➤ Nemici naturali : acari fitoseidi
75
DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI
➤ Longidorus sp. ; Thricodorus:
nematodi vettori di virus che infettano la vite oltre che l’avocado.
I nematodi non si limitano a pungere e aspirare il contenuto cellulare ma iniettano saliva
tossica.
Doppio danno: meccanico e biochimico.
alcune specie si limitano a causare una limitata distruzione meccanica delle cellule, provocando
nell’ospite soltanto reazioni di tipo necrotico (3-4 punture di stiletto al secondo)
altre specie, maggiormente specializzate, danno luogo ad alterazioni istologiche complesse:
le secrezioni iniettate alterano la fisiologia della pianta con crescita disordinata di cellule
e/o lisi delle pareti cellulari con formazione di iperplasie o galle sincizi o cellule giganti.
76
DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI
Le infestazioni delle colture possono avere origine:
1.Con l’introduzione dei nematodi con le piante, semi e tuberi contaminati o con la terra ad essi aderenti
2.Per la presenza di nematodi nel terreno
3. stanchezza del terreno, danni maggiori nelle zone a coltivazione intensiva, dove non si effettuano sufficienti rotazioni
➤ L’attività di una popolazione di nematodi fitoparassiti spesso non si esaurisce con l’infestazione di una determinata superficie di
terreno e di una sola o di poche specie vegetali, in quanto l’elenco delle piante ospiti coltivate o spontanee, per la maggior parte
dei gruppi di nematodi fitoparassiti interessa, sovente, famiglie botanicamente tra loro distanti sia ERBACEE che ARBOREE.
Lotta con mezzi agronomici :
2. Rotazioni.
3. Piante esca.
4. Piante resistenti.
5. Lavorazioni.
77
DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI
➤ Mezzi fisici:
1. Acqua calda.
2. Vapore.
3. Solarizzazione.
➤ Lotta biologica:
➤ Funghi: Paecilomyces lilacinus è un fungo Ascomicete (ordine Eurotiales), isolato nelle Filippine negli anni ‘70. Si tratta di
un microrganismo ubiquitario, saprofita e comune in natura, noto da tempo per la sua azione antagonistica nei confronti di
diverse specie di nematodi fitoparassiti tra cui quelli appartenenti ai generi Meloidogyne, Globodera e Rhadopholus.
Recentemente è stato migliorato il processo produttivo e la formulazione di P. lilacinus, pertanto nel prodotto registrato
anche in Italia sono presenti soltanto le spore e non il micelio, con un incremento dell’efficacia in campo e con la riduzione
del potenziale rischio di allergie.
➤ Estratto d’aglio (sulle forme libere)
➤ Piante biocide
➤ Nematodi predatori
➤ Biofumigazione
78
DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI
➤ Parthenolecanium persicae (Fabricius) cocciniglia barchetta del pesco, oltre
all’avocado attacca anche vite, susino, ecc.
➤ Trappola cromotropica e feromoni di colore bianco per il monitoraggio di Cocciniglie.
79
Distribuzione Parthenolecanium persicae nel mondo
Dott.ssa Agr. trop. e sub. Irene Baglieri
irenebagl@inwind.it
80
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE.

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  • 1. AVOCADO Dott.ssa Agr. Trop. e subtrop. Irene Baglieri irenebagl@inwind.it 1
  • 2. 2 1.AVOCADO (PERSEA AMERICANA) ➤ Origine: sud del Messico e parte nord dell’America Centrale ➤ Sinonimi: aguacate (nei paesi di lingua spagnola) ➤ famiglia: Lauraceae ➤ genere: Persea ➤ specie: Persea Americana ➤ pianta sempreverde ➤ apparato radicale superficiale con radici sprovviste di peli. ➤ Coltivazione a scopo commerciale aree dell’Italia dove la temperatura non scende al di sotto di -1°C (per brevi periodi) ➤ danni contenuti e rimediabili fino a -2 °C
  • 3. ➤ Le malattie di natura crittogamica che colpiscono l’avocado nei luoghi di origine di maggiore diffusione sono parecchie e alcune di importanza capitale per il buon esito della coltura. ➤ dove la coltura non si è diffusa su larga scala e da lungo tempo le infezioni da agenti fungini e batterici sono molto meno incidenti. ➤ l’avocado Root rot è la più importante malattia dell’avocado in tutti i paesi di maggiore coltivazione della coltura. 3 2.MALATTIE DELL’AVOCADO
  • 4. 3.MALATTIE DA CRITTOGAME 3.1 Marciume radicale (avocado Root rot) ➤ agente patogeno: Phytophthora Cinnamomi ➤ famiglia: Pythiaceae ➤ in California è presente nel 60% delle piantagioni ➤ danni per 3 milioni di dollari ➤ fungo molto poligamo (più di 1000 specie ne sono ospiti) 4
  • 5. 3.1 MARCIUME RADICALE (AVOCADO ROOT ROT) ➤ sintomi: ➤ foglie impallidiscono e cadono precocemente ➤ nuove foglie piccole semi accorciate ➤ distaccamento degli apici dei rami ➤ radici lessate, annerite a cominciare da quelle capillari. ➤ epidemiologia: le oospore e/o clamidospore vivono nel terreno 5-6 anni. 5
  • 6. 6
  • 7. Distribuzione di P. cinnamomi nel mondo (fonte cabi.org) 7 distribuzione nell’ambiente di P. cinnamomi (fonte cabi.org)
  • 8. 8 Piante ospiti P. cinnamomi
  • 9. 9 Piante ospiti P. cinnamomi
  • 10. Misure di lotta: ➤ si tratta di una specie molto polifaga, la diffusione si ha soprattutto dai vivai contaminati, per mezzo di persone, animali, attrezzi di lavoro infetti… ➤ prevenzione utilizzo di materiale sano ➤ (inserire trattamenti consentiti in agricoltura biologica) ➤ Root rot suppressive soil (scoperti in Sud africa) per la presenza di funghi antagonisti 1. Paecilomyces lilacinus 2. Aspergillus candidus 3. Trichoderma Hamatum L’efficacia di questi si è evidenziata nelle nuove piante messe a dimora. 10 3.1 MARCIUME RADICALE (AVOCADO ROOT ROT)
  • 11. 11
  • 12. 3.2 TRACHEOVEERTICILLIOSI (VERTICILLIUM WILT) ➤ varie specie polifaghe ➤ circa 350 piante ospiti ➤ agenti causali: Verticillium albo-atrum (Nord Europa) e Verticillium dahliae( il più diffuso nel mondo) ➤ Sintomi: ➤ tracheofusariosi e verticilliosi : nanismo, ispessimento, giallume e necrosi. anche se sintomi simili sono causati da malattie di tutt’altro tipo come ad es. marciumi radicali. ➤ caratteristica costante è l’imbrunimento dell’apparato vascolare legnoso. ➤ Penetramento dalle radici, sintomi su foglie : marcescenza e colore marrone ➤ danni economici di maggiore entità dopo il trapianto della coltura. ➤ l’accesso del patogeno è facilitato da ferite causate da nematodi operazioni di trapianto, insetti ➤ la colonizzazione dello xilema è accompagnata da deposito di geli o gomme di natura pectinacea ed emicellulosica. Queste occlusioni contribuiscono con la presenza fisica determinare la disfunzione del sistema vascolare legnoso. ➤ epidemiologia: la sopravvivenza del fungo è assicurata da microsclerozi e dalla presenza di numerose specie spontanee e coltivate che è in grado di infettare. ➤ temperature favorevoli al fungo: 20 - 28 °C - umidità 70-75%. 12
  • 13. 13
  • 14. MISURE DI LOTTA VERTICILLIUM WILT ➤ le misure di lotta contro le malattie vascolari comprendono interventi di tipo preventivo, estintivo, come rotazioni e disinfezione del terreno. ➤ Curativo e genetico. ➤ usare portinnesti di razza messicana (più resistenti) ➤ evitare la consociazione con orticole (pomodoro, patata, melanzana, peperone) e floricole che ospitano il parassita. ➤ impedire la disseminazione del fungo (l’insetto vettore non è ancora stata segnalato in Italia, fonte: cabi.org). ➤ i metodi curativi sono più difficili. ➤ le rotazioni colturali sono efficaci solo se prolungate nel tempo. ➤ metodo estintivo: disinfezione del terreno 14
  • 15. 3.3 CANCRO DEL COLLETTO (PHYTOPHTORA CANKER) ➤ diverse specie appartenenti al genere Phytophthora possono produrre cancri al colletto. ➤ vie di ingresso del patogeno nella pianta: ferite nelle piante in terreni umidi ➤ attaccano diverse specie di piante. ➤ nella maggior parte dei casi l’agente causale di questa malattia è la Phytophthora citricola. ➤ s’insedia alla base delle piante, ma può anche provocare infezioni sull’albero se ci sono delle ferite. ➤ Sintomi: ➤ zona scura che spesso da origine a un essudazione rossa, resinosa che diventa bianca quando asciuga. ➤ effettuando un taglio il cancro rivela una lesione pigmentata color marrone rossiccio ➤ la lesione se esposta all’aria emana un odore fruttato. ➤ in base ai portinnesti utilizzati la pianta può guarire e rimarginare le lesioni. ➤ può sussistere sulla pianti per svariati anni provocando un lento declino di questa. ➤ in alcuni casi progredisce rapidamente uccidendo piante giovani o vecchie in alcuni mesi (distruggendo il floema). ➤ conferma della malattia con l’isolamento del fungo in laboratorio. 15
  • 17. MISURE DI LOTTA (PHYTOPHTHORA CANKER) ➤ P. citricola può diffondersi facilmente in un vivaio contaminato per mezzo di veicoli irrigazione, attrezzi di lavoro infetti, ecc. ➤ i mezzi preventivi esaminati per il marciume radicale valgono anche per questa malattia. ➤ i portinnesti derivanti da semenzali sono molto più sensibili delle varietà clonali ➤ in California da prove di campo sperimentali le cultivar :” Toro Canyon” , “Duke 9”, Barr duke” hanno mostrato una moderata tolleranza rispetto ad altre cultiva più sensibili (come ad esempio “G1033”) ➤ in California queste le due malattie causate da Phytophthora si trovano sempre più spesso associate. ➤ quindi delle adeguate strategie di controllo devono essere adottate. ➤ non bisogna bagnare o mantenere umida la base del tronco , sistemando i gocciolatoi o microirrigatori lontano dal tronco. ➤ evitare di procurare ferite ai tronchi. ➤ se i cancri sono scoperti prontamente la malattia può essere controllata tagliando i tessuti infetti. ➤ disinfettare gli attrezzi di lavoro prima del loro utilizzo ➤ ridurre al minimo gli apporti di azoto. ➤ adottare sesti d’impianto e forme di potatura che favoriscano una buona circolazione dell’aria. 17
  • 18. 3.4 MARCIUME DEL COLLETTO (COLLAR ROT) ➤ agente patogeno: Phytophthora cactorum ➤ temp. di sviluppo 20 - 28 °C ➤ presente anche su Pomaceae e Drupacee( sulle quali causa la morte dell’individuo). ➤ presente anche su piante erbacee (ad. es. fragola) ➤ attacca anche la Fejoa. ➤ tipico abitante del terreno viene disseminato dall’acqua di percolazione e dallo spostamento delle particelle di terreno. ➤ Sintomi: ➤ decolorazione della corteccia del colletto, emissione di essudati ➤ imbruttimento dei tessuti corticali e legnosi. ➤ Progressivo deperimento della pianta. ➤ abnorme produzione di frutti ➤ il danno di procurato di solito è modesto, ma talvolta la pianta può anche morire. 18
  • 19. MISURE DI LOTTA (COLLAR ROT) ➤ buon drenaggio del terreno. ➤ utilizzo di materiale di moltiplicazione sano. ➤ trattamenti con poltiglia bordolese (vedere se è ammessa in agricoltura biologica) 19
  • 20. 3.5 AVVIZZIMENTO DEI SEMENZALI (PHYTOPHTHORA SEEDLING BLIGHT) ➤ Agenti causali: Phytophthora palmivora, P. paralitica. ➤ Sintomi: ➤ macchie di forma irregolare di color rossiccio -marrone, sulle foglie che si espandono lungo le nervature principali. ➤ le lesioni sulle foglie giovani sono di un colore più scuro. ➤ la gemma terminale di molte giovani piantine muore. ➤ molto probabilmente la malattia compare dopo pioggia violente e alta umidità quando le piantine sono tenere e succulente. ➤ Garantendo una buona aerazione delle piante in vivaio e trattamenti con fungicidi rameici si riducono i danni causati da questo patogeno. ➤ In vivaio le piante in vaso dovrebbero essere tenute lontano dal suolo 20
  • 21. 21
  • 22. 3.6 CANCRO DELLE BRANCHE (DOTHIORELLA CANKER) ➤ gli ambienti umidi sono i più adatti allo sviluppo del parassita ➤ in genere questo tipo di cancro non costituisce un serio problema come quello causato da diverse specie di Phytophthora. ➤ Agente causale: Dothiorella Gregaria ➤ Sintomi: ➤ su tronco e branche colorazione marrone della corteccia attaccata ➤ polvere bianca che si sprigiona dalla stessa zona. ➤ la corteccia si distacca e le ulcerazioni rimangono evidenti. ➤ nel caso l’infezione sia molto grave gli alberi infetti possono morire. 22
  • 23. 23
  • 24. MISURE DI LOTTA (DOTHIORELLA CANKER) ➤ la malattia non è frequente, in genere non si adottano specifiche misure di controllo. ➤ le cultivar messicane sono più resistenti rispetto a quelle guatemalteche. ➤ non lasciare accumulare foglie o frammenti di corteccia alla base degli alberi o in vicinanza dei rami più bassi (soprattutto per le varietà guatemalteche). ➤ in caso di lesioni abbondanti bisogna eliminare e distruggere la parte esterna della corteccia ed incoraggiare la rigenerazione di questa. ➤ il cancro dell’avocado può anche essere causato dai batteri Pseudomonas syringae (solato in sud Africa) e Xanthomonas Campestris. 24
  • 25. 3.7 MARCIUMI RADICALI FIBROSI ➤ Armillaria mellea è il più comune e diffuso agente di marciumi radicali fibrosi ➤ specie polifagia, ubiquitaria capace di vivere come parassita, saprofita e persino in simbiosi micorrizica. ➤ diverse specie con diversa distribuzione geografica. ➤ nello specifico Armillaria melllea è comunissima in pianura collina e nelle zone pedemontane su vite, fruttiferi e alberi forestali. ➤ si diffonde da un posto all’altro tramite legno infetto( frammento di radice infetta, di pianta, o parte di essa) ➤ Quando specie suscettibili come ad esempio agrumi, pesche o lo stesso avocado vengono coltivate in terreni che hanno ospitato il patogeno, le nuove radici entrano in contatto con il fungo, e sono esposte a possibili infezioni. ➤ il fungo si diffonde da pianta a pianta nelle aree del frutteto infetto crescendo assieme alle radici malate e infettando le radici sane degli alberi adiacenti. 25
  • 26. SINTOMI ( ARMILLARI ROOT ROT) ➤ primi sintomi visibili sulle radici ➤ in seguito all’attacco la pianta perde di vigore, le foglie ingialliscono e possono cadere tutte o in parte, possono verificarsi appassimenti o crolli improvvisi dell’intera pianta. ➤ sintomo più evidente della presenza dell’Armillaria micelio del fungo, di colore bianco, sotto la corteccia delle radici malate. ➤ rizomorfe di colore marrone e violacee, che qualche volta assomigliano a radici capillari, crescono sulla superficie delle radici infette. ➤ durante l’inverno o nei periodi più umidi, il fungo produce le sue fruttificazioni intorno alla base delle piante infette (color crema miele nero) ➤ produzione di spore, ma sembra che non siano molto importanti nella diffusoione del fungo (in California). 26
  • 27. 27
  • 28. MISURE DI LOTTA (ARMILLARIA MELLEA) ➤ specie molto sensibile al secco, la vita dell’albero può essere prolungata, attraverso l’esposizione della base dell’albero all’aria (tecnica che viene usata per gli agrumi in California). ➤ lotta biologica Trichoderma Harzianum 28
  • 29. 3.8 CERCOSPORIOSI (CERCOSPORA SPOT) ➤ il genere Micosphaerella presenta prevalentemente forme conidiche del genere Cercospora o di generi affini, per questo data la sua prevalenza in natura sulla forma perfetta viene chiamata cercosporiosi. ➤ Cercospora: un gruppo ricchissimo di specie, per lo più parassite di piante spesso di grande importanza economica. ➤ diffusi nei paesi tropicali, alcune specie sono presenti anche nei nostri climi. 29
  • 30. SINTOMI (CERCOSPORA SPOT) ➤ si diffonde nell’epoca delle piogge, danni maggiori con temperature elevate. ➤ sulle foglie macchie irregolari color caffè chiaro che successivamente diventano violacee, sono deformate è assumono l’aspetto di danni da gelate, nei bordi e sulla punta si accumulano le spore. ➤ in caso di attacchi gravi defogliazione. ➤ Pseudocercospora purpurea, causa sui frutti macchie con punti di piccole dimensioni verdastro - bianche che si espandono leggermente in macchie marroni - irregolari, incavate(0,5 cm circa), ma le fessure e lesioni provocate, costituiscono una via di entrata per altri funghi. ➤ la malattia non si approfondisce nella polpa, ma come detto in precedenza da l’avvio ad altre infezioni ad opera del fungo dell’antracnosi ad esempio. 30
  • 31. 31
  • 32. MISURE DI LOTTA (CERCOSPORA SPOT) ➤ prodotti cuprici in pre-raccolta ➤ impiego di cultivar resistenti ( ad es. “Fuchs” o “Pollock”). 32
  • 33. 3.10 ANTRACNOSI (ANTHRACNOSE) ➤ antracnosi: malattie caratterizzate da lesioni contornate da aloni imbruniti che portano al collasso dei tessuti sottostanti l’epidermide, sono depresse a partire dal centro. ➤ prodotte da funghi del genere Glomerella (an. Colletothrichum) sintomi simili possono essere causati anche da altri funghi che mettono in opera analoghi meccanismi infettivi. ➤ S’insinua nei tessuti del frutto colpito da altri funghi. ➤ difficilmente riesce a danneggiare frutti sani. 33
  • 34. SINTOMI ANTRACNOSI ➤ lesioni bruno-chiare, depresse, circolari che si estendono e si ricoprono superficialmente di numerosissime pustule disposte in cerchi concentrici, di consistenza cremosa di colore rosa salmone, s’approfondiscono nella polpa dando luogo ad un marciume e conferendo un sapore amaro. ➤ marciumi possono comparire dopo una lunga refrigerazione. ➤ appena il frutto matura penetra nella polpa facendole assumere una colorazione verde- scura. ➤ I sintomi si possono presentare su frutti maturi, immaturi o ancora sulla pianta. ➤ sui frutti immaturi si verificano intorno a ferite o punture provocate da insetti. ➤ i frutti infetti tendono a cadere. ➤ se l’umidità è molto alta i sintomi compaiono anche sulle foglie (80-90 %) 34
  • 35. MISURE DI LOTTA ANTRACNOSI ➤ oltre a quelli già visti in precedenza un momento di infezione può essere rappresentato dai bagni a i quali i frutti vengono sottoposti. ➤ il danno causato da questo fungo è severo si può avere la totale perdita del frutto sia sulla pianta che dopo la raccolta. ➤ in funziona preventiva è bene prevedere un buon arieggiamento dell’impianto produttivo, per abbattere il tenore di umidità. ➤ l’immagazzinamento deve avvenire a temperature non più basse di 7 °C (a 6°C l’antracnosi non si sviluppa ma si possono verificare danni da freddo soprattutto nelle cv. più sensibili) 35
  • 36. 3.10 SCABBIA (SCAB) ➤ agente causale: Sphaceloma perseae (parassita frequente nei climi caldo - umidi ) ➤ colpisce giovani germogli foglie e frutti (in particolare subito dopo l’allegagione) ➤ Sintomi: il fungo provoca sui frutti macchie scure circolari o ovali, coriacee sopraelevate, che butterano l’epicarpo. ➤ Non interessa la polpa, ma i frutti perdono valore commerciale. ➤ Le lesioni costituiscono la via di ingresso per altri patogeni. ➤ il fungo rimane latente come rogna sui rami durante l’inverno. ➤ In primavera vengono attaccate le foglie più tenere, macchie color caffè. ➤ attacco sui frutti dopo la caduta dei petali, fino alla metà dello sviluppo dei frutticini. ➤ non si sviluppa dopo la raccolta. 36
  • 37. 37
  • 38. MISURE DI LOTTA ➤ La difesa sia attua pre-raccolta (dalla caduta dei petali fino a quando hanno raggiunto 1/3 - 1/2 del loro sviluppo) con prodotti cuprici e c.v resistenti : “Fuchs”,”Pollock”,”Booth”,”Waldin”. 38
  • 39. 3.11 MARCIUMI POST RACCOLTA ➤ in questa categoria sono inclusi una nutrita serie di micromiceti, che concorrono con incidenza variabile secondo le condizioni ambientali, a causare perdite di prodotto talora ingenti. ➤ Tra questi: ➤ Botryodiplodia theobromae (parassita delle ferite) ➤ Dothiorella spp. ➤ Phomopsis spp., P. perseae ➤ Thyronectria pseudotrichia ➤ Diplodia natalensis ➤ Lasiodiplodia spp. ➤ Botryosphaeria dothidea, B. parva 39
  • 40. MARCIUMI POST RACCOLTA ➤ possono essere causati da infezioni cottage in campo e rimaste latenti nel corso della loro conservazione e commercializzazione, oppure in post raccolta. ➤ nel primo caso marciumi da Colletothricum spp. ➤ La maturazione del frutto è condizione favorevole allo sviluppo dei marciumi in generale. ➤ Ferite e lesioni, non solo quelle accidentali ma anche quelle prodotte sui peduncoli alla raccolta, sono una comune via d’ingresso degli agenti dei marciumi in generale. ➤ trasmissione del marciume per contatto fra i frutti ammassati. ➤ Se l’ambiente di conservazione e ben ventilato e refrigeriato vi sono scarse possibilità che le infezioni si sviluppano ( con attenzione alle temperature per evitare danni da freddo) 40
  • 41. 3.11.1 Marciume peduncolare ➤ marciumi causati dai generi Diplodia sp., Dothiorella sp., Phomopsis sp. ➤ marciume dapprima consistente di colore marrone incentrato sull’area peduncolare, dai margini irregolari. In seguito, l’accrescimento dell’area alterata si sviluppa verso il polo stilare, interessando l’intero frutto. ➤ l’infezione di Rhizopus stolonifer, si palesa sui frutti maturi, a temperature relativamente elevate, con aree ampie di rapido accrescimento di colore marrone, dai margini sfumati. ➤ Ad elevata umidità relativa, la superficie si ricopre di una muffosità, abbondante di colore grigio con minuscoli corpuscoli nerastri (sporangi). ➤ i tessuti alterati, emettono un essudato colore ambra e nauseabondo. 41 3.11.2 Rizopo
  • 42. 3.11.3 Fruit Rot ➤ agente causale : Phomopsis perseae ➤ distribuzione incerta, attacca solo l’avocado. ➤ Pigmentazioni scure nell’area del peduncolo che evolvono verso un marciume profondo. ➤ la polpa è interessata solo marginalmente. ➤ conservazione del fungo affidata a micelio e conidi. ➤ Temperature favorevoli 22-26 °C. ➤ Deprezzamento del frutto 42
  • 44. MISURE DI LOTTA AI MARCIUMI POST RACCOLTA ➤ per limitare l’incidenza dei marciumi post raccolta si raccomanda di: 1. raccogliere i frutti allo stadio di maturazione più idoneo alla durata ed alle modalità di conservazione previste. 2. evitare di raccogliere in tempo umido. 3. evitare di produrre ferite ed ogni genere di lesioni che possano favorire la penetrazione dei parassiti e stimolare la produzione dell’etilene (ormone della maturazione); 4. disinfettare cassette e magazzini. 5. adottare le misure di condizionamento dei magazzini adatte a rallentare la maturazione dei frutti. 44
  • 45. 3.12 ALTRE MALATTIE FUNGINE A. Cotton Root Rot ➤ agente patogeno: Phymatothrichum omnivorum (finora pochi casi segnalati) ➤ attacca alberi molto giovani che con il tempo divengono resistenti. ➤ le piante infette appassiscono improvvisamente, il colore delle foglie vira al marrone successivamente le foglie muoio rimanendo attaccate sugli alberi. ➤ la superficie intorno agli alberi si ricopre di spore bianche. ➤ quando la malattia si è insediata non ci sono metodi di controllo. ➤ Evitare di impiantare nuove piante in terreni che hanno ospitato piante malate. B. Oidio ➤ Sull’avocado è raro, è stato trovato più spesso su piante in vivaio o in campi insistenti in luoghi ombreggiati e umidi. 45
  • 46. 4 MALATTIE BATTERICHE - CANCRO BATTERICO ➤ Agenti causali : 1. Pseudomonas siringae, 2. Xanthomonas campestris. 46
  • 47. 4.1 CANCRO BATTERICO DA PSEUDOMONAS SYRINGAE ➤ Su avocado e passiflora ➤ può causare oltreché cancri corticali anche maculature fogliari. ➤ può risultare particolarmente pericoloso perché molti isolati sono centri di enucleazione del ghiaccio sugli organi vegetali. ➤ provocando su questi in tal modo, microferite che possono favorire l’ingresso anche ad altri patogeni. ➤ temperature ottimali per il patogeno 8-19 °C e con alti tenori di umidità relativa dell’aria. 47
  • 48. SINTOMI - PSEUDOMONAS SYRINGAE ➤ Sui rami sulle branche tessuto corticale , più scuro rispetto al tessuto circostante, leggermente rigonfio o idropico nelle fasi iniziali. ➤ successivamente i tessuti si disseccano, il bordo del cancro diviene ben evidente e la sua superficie può essere percorsa da screpolature. ➤ asportando un sottile strato di corteccia si mettono in evidenza i tessuti sottocorticali che si presentano idropici o imbruniti ➤ quando la necrosi interessa l’intera circonferenza del ramo o della branca, si osservano rapidi distaccamenti della parte aerea sovrastante. ➤ se è il tronco ad essere colpito dalla batteriosi l’intera pianta può morire. ➤ dalle superfici dei cancri possono fuoriuscire gocciole di essudato batterico dapprima di colore biancastro poi ambrato o bruno. 48
  • 49. 49
  • 50. EPIDEMIOLOGIA - PSEUDOMONAS SYRINGAE ➤ molti batteri fitopatogeni hanno la possibilità di sopravvivere sulle superfici degli organi della pianta come le foglie ed i rami (batteri epifiti), e svilupparsi in condizioni favorevoli. ➤ possono svernare entro le gemme e le cicatrici di caduta delle foglie. ➤ hanno potere criogeno ➤ possono rimanere asintomatici anche per alcuni anni tipicamente rilevabili sulle sementi o anche sulle piante propagate per via vegetativa. Sono piuttosto subdole perché sfuggono al controllo visivo rendendo rischioso il commercio di materiale vegetale. ➤ condizione fondamentale per l’inoculazione dei batteri è l’acqua presente sulle superfici come sottile film liquido entro cui i batteri possono essere veicolati ai punti di rottura della continuità delle superfici stesse degli organi della pianta (stomi, lenticelle, idatodi, trinomi, strutture fiorali, ecc, ). ➤ elevata umidità ambientale (maggiore dell’80%), temperature idonee ed adeguato inoculo batterico, condizioni di suscettibilità della pianta ospite possono portare all’insorgere o allo sviluppo della batteriosi. ➤ Durante un una stagione vegetativa si possono verificare più cicli di infezione secondaria. 50
  • 51. MISURE DI LOTTA - PSEUDOMONAS SYRINGAE ➤ Prevenzione ➤ utilizzo di materiale di propagazione sano (esente da batteriosi) ➤ Adegiati interventi agronomico - colturali possono conturbiuire a tenere sotto controllo le batteriosi ( rotazioni colturali ampie). ➤ Concimazioni azotate non eccessive ed un’equilibrato apporto di concimi potassici aumentano generalmente la resistenza delle piante alle batteriosi. ➤ Sconsigliabili i metodi di irrigazioni che comprato la bagnatura delle superfici vegetali e favoriscono al diffusione dei batteri da una pianta all’altra e da un campo all’altro. ➤ Particolare attenzioni alle operazioni che causano ferite alle piante. ➤ eliminazione delle piante infette. ➤ Trattamenti rameici (preventivi). 51
  • 52. CANCRO BATTERICO - XANTHOMONAS CAMPESTRIS ➤ Generalmente l’incidenza in un frutteto è di pochi alberi infetti. ➤ Sintomi: ➤ sulla corteccia aree leggermente incavate, scure con un area necrotica acquosa sotto la superficie. ➤ Con il procedere della malattia, la corteccia si fende, generalmente da un solo lato, e fuoriesce un liquido acquoso, che asciugandosi lascia una polvere bianca intorno e sopra le lesioni. ➤ Dimensioni cancri 2 -10 cm di diametro. ➤ di solito prima alla base degli alberi e poi si diffondono verso la parte superiore. ➤ le striature si diffondono poi nel legno. ➤ le piante infette possono mostrare sintomi di boro deficienza sulle foglie. 52
  • 53. 53
  • 54. MISURE DI LOTTA - XANTHOMONAS CAMPESTRIS ➤ normalmente la malattia è un problema minore non necessita di controllo. ➤ Nei casi più gravi le piante devono essere rimosse. 54
  • 55. 5 MALATTIE DA VIROIDI ➤ 5.1 Scottatura solare dell’avocado (Avocado Sunblotch Viroid- ASBVD) ➤ letteralmente “macchia da sole”, da non confondere con le macchie che si formano di tanto in tanto su alcuni frutti per esposizione violenta ai raggi del sole. ➤ Si tratta infatti di una malattia provocata da un viroide , che è stato separato, purificato e studiato, fu descritto per la prima volta in California nel 1928, come disordine fisiologico. ➤ Negli anni 70 fù scoperto che la causa di questa malattia era attribuibile ad un viroide. ➤ In passato si sono verificate delle epidemie, oggi la malattia causata da questo viroide è ritenuta un problema minore, che può essere evitato adottando piante sicuramente sane. ➤ Il viroide è trasportato con i tessuti della pianta ospite, i sintomi sulla pianta variano in base a: varietà, condizioni ambientali e tipo di viroide. 55
  • 56. SINTOMI AVOCADO SUNBLOTCH VIROID- ASBVD ➤ “Symptomless carriers” : così sono chiamate le piante che ospitano il tiroide senza tuttavia manifestarne i sintomi. ➤ Grandi riduzioni del vigore dell’albero ➤ I semi di avocado infetti non mostrano i sintomi, ma se vengono usati come portainnesto, la malattia si manifesta nella parte superiore delle piante innestate. ➤ trasmissione tramite innesto, gemme o portinnesti infetti, meno frequentemente tramite ferite.non si conoscono insetti vettori per la diffusione del viroide. ➤ sui rami restrizioni gialle, rosse o striature necrotiche che spesso sono associate ad intagliatore superficiali lungo il ramo. ➤ sul frutto macchie bianche o gialle sulle buccia o striature che possono essere o no depresse. ➤ il frutto che di solito a maturità rimane verde presenta invece un’area di colore bianco o giallo ➤ Nelle varietà in cui il frutto a maturità diventa nero, sei videnziano delle aree biancastre che diventano rosse ma mano che il frutto matura. ➤ foglie deformi, con variegature bianche o giallastre ➤ “alligator Bark” fenditura rettangolare della corteccia sul tronco e sulle branche. ➤ alberi striminziti con crescita anomala. ➤ sui germogli talvolta striature longitudinali di colore giallino. 56
  • 57. 57
  • 58. MISURE DI LOTTA ➤ Non vi è cura per questa malattia ➤ Prevenzione: utilizzo di materiale sano certificato. 58
  • 59. 5.2 STRIE NERE DELL’AVOCADO (AVOCADO BLACK STREAK - ABS) ➤ probabilmente l’agente causale di questa malattia è un viroide. ➤ descritta in California e Israele. ➤ Sintomi: ➤ Compare dopo periodi prolungati di stress ambientali o colturali. ➤ una volta infetto l’albero subisce un graduale declino fino morire o collassare rapidamente. ➤ La produzione dell’albero infetto è scarsa. ➤ I sintomi sono comuni a quelli provocati da altre cause. ➤ Cancri sul tronco e sulle branche. ➤ Sul cancro polvere zuccherina che trasuda attraverso piccole fessure sulla corteccia. ➤ Aree marroni sotto la corteccia ➤ Gli alberi muoiono anche se sono presenti poche lesioni. ➤ Altri sintomi includono: clorosi, fioritura anticipata, morte die rami, macchi sulle foglie, sintomi di zinco deficienza, crescita irregolare, appassirento del fogliame. 59
  • 60. 60
  • 61. MISURE DI LOTTA AVOCADO BLACK STREAK ➤ la strategia di controllo consiste nel mantenere la pianta in condizioni ottimali con un’adeguata fertilizzazione, irrigazione e prevenendo gli stress. 61
  • 62. 6 MALATTIE AD EZIOLOGIA SCONOSCIUTA ➤ Flower Degeneration - i sintomi sui fiori finemente dettati da apparire come un insieme di grossi peli da spazzola. deperimento e riduzione produzione. ➤ Segmented Tree Deformation - deformazione delle foglie, branche e crescita rallentata. ➤ Corking - chiazze suberose su frutti. Componente genetica tra le cause. ➤ End Spotting - Componente genetica, si manifesta prevalentemente nei climi caldi e secchi e in difetto idrico. Sui frutti macchia bruna app’apice distale. 62
  • 63. 7 MALATTIE E ALTERAZIONI NON PARASSITARIE ➤ Asfissia radicale - in terreni a tessitura fine, in difetto di drenaggio. Predispone all’attacco del marciume delle radici. ➤ Colpo di sole - più frequente negli ambienti desertici, chiazza gallina sui frutti con zona centrale necrotica e scura. ➤ Leaf burn - (fisiologico) sulle foglie : la punta e i margini delle foglie muoio, divenendo marroni, cadono prematuramente. Causato da accumulazione di sali nel suolo, inadeguata umidità, venti forti o freddi. ➤ Danni da freddo - sintomi diversi in base alla cultivar. danno nei frutti: polpa grigio marrone. non matura normalmente, sapore e aroma anomali. ➤ la soglia critica varia in base al c.v., alla maturità del frutto, all’andamento stagionale in pre- raccolta, alla durata dell’esposizione termica patogena. (inserire tabella con sensibilità al freddo delle varie c.c) ➤ Eccesso di cloro - scottatura della punta e del margine, defogliazione prematura, ingiallimento a chiazze. ➤ Eccesso di sali (Na e Cl) - Spesso confusa con deficienze nutrizionali. L’avocado è particolarmente sensibili ai sali. Scottatura alla base o sulla punta delle foglie, filloptosi, mancanza di crescita vegetativa, scarsa produzione di frutti. 63
  • 64. MALATTIE ALTERAZIONI NON PARASSITARIE ➤ Azoto carenza - sintomi su foglie frutti. Aree clorotiche tra le venature, cominciano ai margini delle foglie, e poi si estendono. Foglie piccole e strette. frutti piccoli forma ovale. filloptosi. ➤ Zinco carenza - ingiallimento aree internervali, scottatura della punta e margine della foglia, defogliazione, morte di ramoscelli, ridotta produttività. ➤ Ferro carenza - sintomi sui foglie e frutti. In suoli alto pH causato da eccesso di carbonato di calcio. Portinnesti di razza messicana meno sensibili. ➤ clorosi sugli organi verdi della pianta. riduzione anche drastiche dello sviluppo delle foglie e dei rami, morte apici vegetativi. necrosi sui rami. 64
  • 65. 65
  • 66. 66
  • 67. 67
  • 68. DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI Insetti acari e nematodi di maggiore importanza nei luoghi di origine dell’avocado, presenti anche in Italia: ➤ Heliotrips Haemorrhoidalis - tripide delle serre presente su diverse specie di piante compresi gli agrumi (inserire testo dai due file cercati su internet) ➤ cocciniglia Protopulvinaria piriformis (presente in Sicilia segnalata In Sicilia, dove è stata riscontrata nel 1995, è ormai ampiamente diffusa e dannosa)- deve il suo nome scientifico alla forma del corpo delle femmine, dapprima trasparente e depresso, quindi di colore ocra, con l’estremità anteriore (cefalica) acuta e quella posteriore (caudale) arrotondata. Le femmine ovigere secernono un ovisacco stretto e ceroso, entro il quale depongono in media 200 uova. La specie, di origine sudamericana, è ormai ampiamente diffusa in America, Africa e Asia, ecc…Nel Bacino mediterraneo è presente in Israele, nella penisola Iberica, in Francia, in Grecia e in Italia dove è stata segnalata 20 anni fa a Roma. In Sicilia, dove è stata riscontrata nel 1995, è ormai ampiamente diffusa e dannosa. La specie è partenogenetica e le femmine svolgono da 2 a 3 generazioni nel corso dell’anno in rapporto alle condizioni ambientali e alla pianta ospite. Nei nostri ambienti infesta numerose piante di interesse agrario (agrumi, avocado) e ornamentale (edera, alloro). Nell’ultimo quinquennio le infestazioni della cocciniglia si sono progressivamente estese in varie zone agrumetate siciliane dove sta vicariando gli altri ben noti coccidi Saissetia oleae e Ceroplastes rusci. Oltre ai danni diretti, che si manifestano con l’accartocciamento del lembo fogliare e il disseccamento dei rametti, l’abbondante produzione di melata, attrae le api mellifere. 68
  • 69. PROTOPULVINARIA PIRIFORMIS ➤ Dopo il primo insediamento numerosi sono gli antagonisti presenti nei nostri ambienti che riescono a contrastare la diffusione della cocciniglia e tra questi il : ➤ coccinellide Chilocorus bipustulatus ➤ e Imenotteri Encirtidi (Metaphycus spp.)parassitoidi anche della Cocciniglia "mezzo grano di pepe" (Saissetia oleae) 69
  • 70. DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI ➤ Araecerus fasciculatus (tonchio del caffè) ➤ Chrysomphalus dictyospermi: un tempo assai frequente e nociva negli agrumeti italiani, è divenuta rara negli ultimi decenni; Cocciniglia biancarossa degli agrumi, già agli inizi del ‘900 era diffusa in varie regioni italiane su olivo, palme, cycas, alloro, oleandro, acacie, fico, evonimo, camelie, ligustri, annona, e soprattutto su agrumi. ➤ Il suo nome comune fa anche riferimento al fatto che le neanidi neonate, dopo essersi fissate al substrato, secernono una sostanza follicolare bianca, a forma di cappuccio, che ne ricopre il corpo; ➤ pertanto le foglie e i frutti infestati si presentano punteggiati di bianco e di rosso, colore del follicolo delle femmine adulte. ➤ I danni arrecati agli agrumi dal diaspino, che arrivava ricoprire interamente la pagina superiore delle foglie e i frutti, consistevano in ingiallimenti, filloptosi e raggrinzimento dei frutti, con conseguente deprezzamento commerciale delle produzioni. Considerata la gravità delle infestazioni registrate nei primi decenni del ‘900, con D.M. del 23 aprile 1928, fu resa obbligatoria la lotta alle cocciniglie degli agrumi in Sicilia e in provincia di Reggio Calabria e venne istituito il Commissariato Generale Anticoccidico con sede a Catania; successivamente, con D.M. 20 aprile 1956, l’obbligatorietà della lotta venne estesa alla Campania e al Lazio. ➤ Come nella maggior parte delle Cocciniglie, le generazioni si sovrappongono ed esistono periodi di emissioni di larve che lo testimoniano. ➤ La Cocciniglia rossa è polifaga; infesta l'Olivo, gli Agrumi, il Fico, l'Avocado (Perse americana), le Palme (Phoenix), ecc. ➤ La specie inverna sotto forma di giovani femmine e di larve al secondo stadio. ➤ nemici naturali : ➤ Coccinellidi, gli Imenotteri Calcidoidei e da alcuni funghi patogeni. 70 Follicoli bianchi delle neanidi e rossi delle femmine adulte di Biancarossa dei cui stiletti boccali si nota in trasparenza la traccia e fase avanzata dell’infestazione che ha provocato la caduta della foglia.(su ficus benjamin)
  • 71. DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI ➤ Cryptoblabes gnidiella (tignola rigata della vite e degli agrumi) ➤ In Italia le infestazioni di Cryptoblabes  gnidiella su vite e agrumi  sono segnalate da oltre un secolo. ➤ La tignola rigata appartiene alla famiglia Pyralidae ed è ampiamente diffusa in tutte le aree viticole del mondo. Gli adulti, lunghi 7-9 mm, hanno ali anteriori grigio scure striate longitudinalmente da squame rossastre e attraversate trasversalmente da due fasce più chiare dai contorni non ben definiti. Le ali posteriori sono invece uniformemente biancastre con bordi scuri. La colorazione generale del corpo è grigio scuro sebbene l’addome sia leggermente più chiaro e lucente. ➤ Generalmente le larve si nutrono dei liquidi zuccherini che fuoriescono dai frutti lesionati dagli attacchi di altri tofagi o si sviluppano sulla melata prodotta da insetti che succhiano la linfa vegetale. ➤ La tignola rigata è assai polifaga. Tra i principali ospiti spontanei e coltivati si ricordano Actinidia, Citrus spp., Daphne spp., Daucus carota, Diospyros kaki, Eriobotrya japonica, Gossypium herbaceum, Malus spp., Persea americana, Prunus spp., Pyrus spp.,ecc. In letteratura l’associazione di C. gnidiella con varie specie e organi vegetali risulti frequentemente mediata dalla presenza di attacchi pregressi o in atto da parte di altri fitofagi. 71
  • 72. DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI ➤ lotta: La difesa della vite dalle infestazioni di C. gnidiella non è di particolare difficoltà In primo luogo bisogna eliminare le cause che favoriscono le popolazioni di questo lepidottero: contenere, cioè, la presenza di altri lepidotteri carpofagi o delle cocciniglie a cui spesso si associano le larve di tignola rigata. Nei casi in cui la specie diventi un insetto primario si rende necessario ricorrere al monitoraggio delle popolazioni e all’applicazione di metodi di lotta specifici. Il volo degli adulti può essere monitorato con trappole innescate col feromone sessuale. A livello preventivo è opportuno controllare gli eventuali attacchi di cocciniglie e L. botrana. È opportuno utilizzare Bacillus thuringiensis sub. kurstaki e spinosad effettuando un trattamento 7-8 giorni dopo l’inizio del volo e ripetendo l’intervento dopo 7-10 giorni. 72
  • 73. DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI ➤ Heliothrips haemorroidalis (tripide del tè nero degli agrumi e delle serre) è un tripide (circa 1,5 mm di lunghezza) di colore nero, con gli ultimi due segmenti addominali bruno-rossicci; è dotato di ali strette e frangiate. Le neanidi sono di colore giallognolo. Il Tripide degli agrumi e delle serre è una specie polifaga che si adatta a climi caldi e di conseguenza molto diffusa nelle serre; vive prevalentemente nella pagina inferiore delle foglie. Il danno si manifesta sulle foglie; tuttavia sugli Agrumi (limone) anche sui frutti, mentre su alcune piante da fiore (Gladiolo) colpisce anche i fiori. Il danno è determinato dalle punture trofiche e dagli escrementi puntiformi e nerastri che imbrattano foglie e frutti; sulle foglie si manifesta con argentature del lembo, necrosi e successiva filloptosi. Sui frutti degli Agrumi, soprattutto del limone, provoca una caratteristica rugginosità, in seguito alla suberificazione dei tessuti; la rugginosità assume colore biancastro, sui frutti maturi, mentre è di colore marroncino, sui frutti verdi. 73
  • 74. 74 Distribuzione di Heliothrips Haemorroidalis nel mondo
  • 75. DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI Gli elementi favorevoli al proliferare delle infestazioni sono le temperature di circa 25 °C e l’elevata umidità che viene trattenuta soprattutto dove il fogliame è più fitto. Il Tripide degli Agrumi compie, a seconda degli ambienti, fino a 6-7 generazioni all’anno. ➤ Lotta: la lotta agronomica consiste essenzialmente in pratiche di potatura che tendono a sfoltire la chioma, per limitare la pullulazione del fitofago evitando i ristagni di umidità che lo favoriscono. Gli adulti possono essere monitorati mediante l’applicazione di trappole cromotropiche blu (1 ogni 50 metri quadrati circa). ➤ Nemici naturali : acari fitoseidi 75
  • 76. DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI ➤ Longidorus sp. ; Thricodorus: nematodi vettori di virus che infettano la vite oltre che l’avocado. I nematodi non si limitano a pungere e aspirare il contenuto cellulare ma iniettano saliva tossica. Doppio danno: meccanico e biochimico. alcune specie si limitano a causare una limitata distruzione meccanica delle cellule, provocando nell’ospite soltanto reazioni di tipo necrotico (3-4 punture di stiletto al secondo) altre specie, maggiormente specializzate, danno luogo ad alterazioni istologiche complesse: le secrezioni iniettate alterano la fisiologia della pianta con crescita disordinata di cellule e/o lisi delle pareti cellulari con formazione di iperplasie o galle sincizi o cellule giganti. 76
  • 77. DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI Le infestazioni delle colture possono avere origine: 1.Con l’introduzione dei nematodi con le piante, semi e tuberi contaminati o con la terra ad essi aderenti 2.Per la presenza di nematodi nel terreno 3. stanchezza del terreno, danni maggiori nelle zone a coltivazione intensiva, dove non si effettuano sufficienti rotazioni ➤ L’attività di una popolazione di nematodi fitoparassiti spesso non si esaurisce con l’infestazione di una determinata superficie di terreno e di una sola o di poche specie vegetali, in quanto l’elenco delle piante ospiti coltivate o spontanee, per la maggior parte dei gruppi di nematodi fitoparassiti interessa, sovente, famiglie botanicamente tra loro distanti sia ERBACEE che ARBOREE. Lotta con mezzi agronomici : 2. Rotazioni. 3. Piante esca. 4. Piante resistenti. 5. Lavorazioni. 77
  • 78. DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI ➤ Mezzi fisici: 1. Acqua calda. 2. Vapore. 3. Solarizzazione. ➤ Lotta biologica: ➤ Funghi: Paecilomyces lilacinus è un fungo Ascomicete (ordine Eurotiales), isolato nelle Filippine negli anni ‘70. Si tratta di un microrganismo ubiquitario, saprofita e comune in natura, noto da tempo per la sua azione antagonistica nei confronti di diverse specie di nematodi fitoparassiti tra cui quelli appartenenti ai generi Meloidogyne, Globodera e Rhadopholus. Recentemente è stato migliorato il processo produttivo e la formulazione di P. lilacinus, pertanto nel prodotto registrato anche in Italia sono presenti soltanto le spore e non il micelio, con un incremento dell’efficacia in campo e con la riduzione del potenziale rischio di allergie. ➤ Estratto d’aglio (sulle forme libere) ➤ Piante biocide ➤ Nematodi predatori ➤ Biofumigazione 78
  • 79. DANNI DA INSETTI ACARI E NEMATODI ➤ Parthenolecanium persicae (Fabricius) cocciniglia barchetta del pesco, oltre all’avocado attacca anche vite, susino, ecc. ➤ Trappola cromotropica e feromoni di colore bianco per il monitoraggio di Cocciniglie. 79 Distribuzione Parthenolecanium persicae nel mondo
  • 80. Dott.ssa Agr. trop. e sub. Irene Baglieri irenebagl@inwind.it 80 GRAZIE PER L’ATTENZIONE.