3. 12
8
2
16
20
22
24
26
INDICE
Museo di Arte Contemporanea
Rilievo e Restauro di una Chiesa Rurale
Tesi di laurea: La Scuola ed il Borgo
Stazione della Tramvia
Quartiere Mille
3D Studio Max Modeling e Rendering
Edificio ad Alte Prestazioni
Autocad 3D Modeling e Rendering
4. Il sito su cui sorge il nuovo istituto tecnico
“Antonio Meucci” è un interessante vuoto
urbano trapezoidale, confinante a nord con via
del Filarete, a est e a sud con campi agricoli ed
a ovest con una cortina di edifici a schiera degli
anni ‘40 che si affacciano su via di Scandicci,
importante arteria storica che connetteva Firenze
all’omonima cittadina.
Via di Scandicci rappresenta un vero e proprio
confine tra la zona più urbanizzata di Firenze e
le vicine colline, con le caratteristiche cascine, le
case rurali e le ville storiche.
Il progetto del nuovo istituto parte dall’incontro
fra queste due realtà, mirando al recupero dei
caratteri del luogo. L’impianto generale della
scuola è infatti frutto di una riflessione sulle forme
che caratterizzano la zona di progetto, sulle
relazioni tra spazi aperti e costruito, tra percorsi
ed edifici e tra questi ultimi ed il paesaggio.
Il progetto sorge dunque in rapporto col luogo
e mira ad un’integrazione armonica con esso. La
semplicitàformaleedillinguaggioessenzialesono
in risposta alla delicatezza del contesto urbano,
considerata la presenza del vicino cimitero. Viene
rifiutata quindi ogni esibizione formale lasciando
che siano le forme, la composizione dei volumi
ed i materiali a stabilire una connessione con
l’intorno.
TESI DI LAUREA
LA SCUOLA ED IL BORGO
Nuovo istituto professionale“Antonio Meucci”
Firenze
5. 3
COPERTURA DELL’AUDITORIUM
BIBLIOTECA SU DUE LIVELLI
E AMMINISTRAZIONE
CORTE VERDE BIBLIOTECA
INGRESSO PRINCIPALE E ATRIO
PALESTRA
SPAZIO RICREATIVO CENTRALE
SU TRE LIVELLI
PARCHEGGIO MOTO E MOTORINI
PIAZZA PUBBLICA
E PROSPETTO PRINCIPALE
LABORATORIO
LABORATORIO
PARETE MOBILE
AULA
GIARDINO INTERNO
CORRIDOIO VETRATO
DI COLLEGAMENTO CON LA PALESTRA
PALAZZINA MECCANICA
PARCHEGGIO AUTO
CORTE VERDE INTERNA
SPAZIO PER ATTIVITà INFORMALI
AULA
Le corti all’interno degli isolati nascono
per soddisfare l’esigenza di una sufficiente
aero-illuminazione degli ambienti.
I pieni e i vuoti si completano in un gioco
di incastri, dove spazi di varia forma e con
caratterepiùomenoprivatodidispongono
in una sequenza che determina buona
parte del loro fascino.
La funzione delle corti è anche quella di
filtro tra spazi di varia natura.
Ad esempio una corte aperta antistante
il fronte principale funge da filtro tra
la strada pubblica e lo spazio privato
dell’edificio, mentre una corte sul retro,
aperta sui campi agricoli, è un filtro tra
questi e lo spazio più raccolto dell’interno.
Più di frequente il fronte dell’edificio si
dispone parallelamente alla strada.
In altri casi un disallineamento rispetto alla
giacituradellastradapermettelacreazione
di un piccolo orto o giardino antistante il
fronte principale e di esaltare la volumetria
dell’edificio, grazie alla visione simultanea
di due facciate.
Negliesempiconsideratiilfronteprincipale
è per lo più rettilineo e compatto, mentre
la parte del corpo di fabbrica rivolta verso
i campi si spezza varie volte, articolandosi
in una serie di cortili, orti e giardini, e
aprendosi in certi casi a ventaglio in modo
da abbracciare visivamente una notevole
porzione di paesaggio.
RAPPORTO TRA PIENI E VUOTI LA CORTE COME FILTRO RAPPORTO TRA EDIFICIO E STRADA GERARCHIA ED ELEMENTI PRIMARI MORFOLOGIA ARCHITETTONICA
Gli elementi primari, ovvero le parti
dell’edificio gerarchicamente superiori
alle altre, si dispongono solitamente
sull’angolo più vicino alla strada, esaltando
ulteriormente l‘imponenza dell’edificio, o
in posizione centrale.
Si tratta per lo più di torri o di corpi
aggettanti o sopraelevati rispetto al corpo
principale dell’edificio.
LA PERMANENZA DELLA FORMA: L’ANALISI DEI BORGHI E DELLE VILLE STORICHE
9. 7
L’istituto è composto da una serie di
elementi: un blocco di testata, visibile
direttamente dall’incrocio tra via del Filarete
e via di Scandicci, il blocco che ospita le
aule, i laboratori e la palazzina meccanica,
un atrio che connette questi due blocchi, ed
infine la palestra.
Presenta un fronte compatto e lineare
che dà su via del Filarete, mentre la parte
retrostante si apre a ventaglio in modo da
abbracciare visivamente il paesaggio.
All’interno dell’edificio, parallelamente a
via del Filarete, corre una strada interna
coperta che taglia trasversalmente l’istituto
e che propone una successione di spazi
con differenti funzioni, altezze, livelli di
luminosità, di permeabilità e trasparenza,
aperture al paesaggio e al contesto urbano.
Due profonde corti verdi di forma
trapezoidale fungono da filtro tra lo spazio
dedicato alla circolazione principale,
parallelo alla facciata, e lo spazio aperto dei
campi agricoli, subito a sud del lotto.
Nel suo allontanarsi dalla strada l’istituto
diminuisce in altezza e si frammenta:
la palestra diventa un edificio isolato e
ciò permette la creazione di uno spazio
verde dedicato alla biblioteca ed un gioco
di incastri tra pieni e vuoti, costruito e
paesaggio.
Gli edifici sul lato ovest del lotto, più vicini
a via di Scandicci, sono destinati ai servizi
legati al quartiere e sono frutto della precisa
volontà di trasformare l’istituto in un vero e
proprio civic center.
Comprendono infatti la biblioteca su due
livelli, di circa 1000 mq, l’auditorium per
circa 350 persone, e infine la palestra,
dotata di accesso indipendente in modo
da garantire il suo uso anche in orario extra
scolastico.
LO SPAZIO RICREATIVO CENTRALE SU TRE LIVELLI
10. RILIEVO E RESTAURO
CHIESA RURALE DI YECLA
Yecla (Spagna)
La piccola chiesa si trova nei pressi di Yecla, una
cittadina nella comunità autonoma di Murcia, nel
sud ovest della Spagna.
È della fine del XVIII secolo e si suppone fu
costruita dall’architetto Pedro Guilabert.
È in stile barocco ed è la più importante chiesa
rurale dell’intera zona.
La chiesa ha una pianta a croce greca, con
cupola all’intersezione dei bracci, poggiata su
un tamburo con quattro aperture quadrate, che
all’interno appaiono invece circolari.
La cupola, che attualmente presenta una
superficie intonacata con cemento, era con tutta
probabilità ricoperta di tegole bianche e azzurre,
asportate per essere riusate negli edifici vicini.
Lo stesso è accaduto per la copertura della torre
campanaria, situata a lato del presbiterio.
Le pareti sono in muratura, intonacata da vari
strati di intonaco di terra cruda o di terra mista
a calce, mentre gli angoli della fabbrica sono
rinforzati da conci di pietra squadrata.
La facciata principale, orientata a sud, possiede un
elegante portico su archi a tutto sesto in mattoni
poggianti su pilastri a sezione quadrata.
Nel riquadro superiore era presente uno scudo
araldico che fu rubato negli anni‘90.
11. 9
ORTOFOTO PROSPETTO EST
PROSPETTO EST: CREPE E FESSURAZIONI
crepe
FESSURAZIONI
CREPE APERTE SUPERIORMENTE
CREPE APERTE INFERIORMENTE
CREPE CON LATI PARALLELI
CREPE APERTE NELLA PARTE
CENTRALE E CHIUSE ALLE ESTREMITà
0 1 2 5
0 1 2 5
METODOLOGIA
Il primo approccio all’edificio è stata
un’accurata ricognizione di esso, con la
valutazione degli aspetti dimensionali e
formali, e poter programmare il successivo
lavoro di rilievo.
Parallelamente è stata fatta un’ampia
ricerca sulla sua storia, in modo da avere
preventivamente il maggior numero di
informazioni possibili, e poter considerare
la piccola chiesa calata nel suo contesto
storico.
Il rilievo strumentale dell’edificio è stato
compiuto con l’ausilio di rotella metrica,
livella a bolla, livella ad acqua, filo a piombo
e puntatore laser.
Di supporto a questo, e specialmente per
le zone irraggiungibili, come le coperture
o la cupola, il rilievo è stato completato
utilizzandodelleimmaginiadaltarisoluzione
scattate a grande distanza, utilizzando
macchine fotografiche professionali.
Sono state collocate otto stazioni attorno
all’edificio, come punti di riferimento per
realizzare le trilaterazioni.
È stata quindi tracciato il piano zero con
l’aiuto della livella a bolla e di quella ad
acqua.
Sono state prese prima le misure in pianta,
poi quelle verticali, dal piano zero verso il
basso usando la rotella metrica ed il filo a
piombo, mentre verso l’alto utilizzando il
puntatore laser (sebbene queste risultino
poco precise per via della semplicità
dell’apparato usato).
Le misure prese sono state riportate sugli
schizzi dell’edificio e successivamente sono
state usate per la definizione dei disegni
cad, su cui poi sono state riportate tutte
le informazioni relative ai fenomeni di
degrado, alla stratigrafia e ai materiali e al
quadro fessurativo dell’edificio.
13. 11
IL PROGETTO DI RESTAURO
Il progetto di restauro si basa sul minimo
intervento, finalizzato:
• al consolidamento della struttura dell’edificio,
in modo da risolvere i cedimenti che hanno
portato alla comparsa di crepe negli archi,
nelle volte e nella parte esteriore della cupola;
• al risanamento delle murature umide e alla
corretta ventilazione dello spazio interno;
• alla rimozione di ogni elemento realizzato
negli ultimi anni al fine di sfruttare la chiesetta
come deposito per materiali e attrezzi agricoli
di vario genere;
• alla completa pulizia sia degli spazi esterni,
invasi dalla vegetazione, che dell’interno,
fortemente deteriorato dall’umidità, dalla
muffa e dalla presenza di numerosi volatili;
• a tutti gli interventi che permetteranno di
trasformare l’edificio in centro di cultura
enogastronomica locale.
Per ogni intervento verranno utilizzati gli stessi
materiali già in uso nell’edificio, evitando però
il completo mimetismo, differenziando quindi
il nuovo dall’originale grazie a lievi variazione di
colore o semplificazioni nelle decorazioni.
Gli interventi nello specifico consistono in:
• eliminazione di ogni rivestimento esterno
o interno posteriore e applicazione di uno
nuovo analogo all’originale;
• liberazione di ogni apertura chiusa in epoca
recente e collocazione di nuovi infissi in legno;
• collocazione di un nuovo portone d’accesso
in legno dal disegno semplice, perché si
comprenda che è di epoca posteriore;
• completamento della cornice della facciata
principale con elementi dello stesso materiale
ma con decorazione semplificata;
• sistemazione della copertura della cupola
principale e della cupoletta della torre
campanaria con tegole bianche e azzurre
analoghe alle originali.
0 1 2 5
14. STAZIONE DELLA TRAMVIA
Firenze
0 10 20 50 100
Parco delle Cascine
trasforma la stazione in un
LUOGO DI INCONTRO
UN COMPLESSO DI SERVIZI
15. 13
PIANTA DEL 1° LIVELLO prospetto NORD SEZIONE A-A’
SEZIONE b-b’
PROSPETTO EST
A’A
B’
B
0 1 2 5 10
0 1 2 5 10
0 1 2 5 10
0 1 2 5 10
SALA ESPOSIZIONI
BOOKSHOP
NEGOZI
APERTURA
SUL PIANO TERRA
PERCORSI AEREI
CAFFETTERIA
ALBERATURA
PREESISTENTE
16. 14
VISTA VERSO IL MUSEO
La stazione è composta da una fermata
della tramvia, due negozi, un museo ed
una caffetteria, questi ultimi su due livelli.
Il museo ed il bar rappresentano due poli
di attrazione all’interno del complesso e
sono collegati da un involucro in vetro e
acciaio sostenuto da strutture reticolari
che poggiano su pilastri in cemento
armato.
L’involucro in vetro permette di godere
della vista del parco e del fiume Arno e
di sfruttare il più possibile l’illuminazione
naturale all’interno della stazione; anche
il bar ed il museo seguono questo
principio, il primo grazie a grandi vetrate
ed il secondo ad un ampio lucernario.
17. 15
VISTA VERSO LA CAFFETTERIA
SALA ESPOSITIVA
COPERTURA VETRATA
STRUTTURA IN ACCIAIO
CAFFETTERIA
CAFFETTERIA
SALA ESPOSITIVA
PERCORSI AEREI
FERMATA TRAMVIA
PIANO TERRA
SERVIZI
LOCALI TECNICI
VISTA INTERNA DEL MUSEO
18. 16
Il progetto comprende 15,8 ettari, di cui
una parte è riservata a parco pubblico;
l’edificato è dimensionato per circa 1000
abitanti e copre un volume di circa 100.000
m³, di cui il 70% a destinazione residenziale
e il 30% adibito a servizi.
Tali servizi, situati nella parte centrale del
quartiere, constano di un centro scolastico,
attualmente mancante nel comune e nelle
zone limitrofe, una biblioteca, un museo
con caffetteria e ristorante, uffici e una
serie di negozi e servizi di quartiere.
Il carattere polifunzionale del quartiere
garantisce una serie di attività ricreative
e culturali che lo rendono più dinamico e
permettono di renderlo un centro “vivo”,
un luogo d’incontro e di relazione per gli
abitanti.
La dimensione degli isolati è stata definita
in base ad un’analisi del tessuto urbano del
comune. Per la definizione della loro forma
si è prima considerata una griglia regolare,
poi si sono introdotte delle deformazioni
in modo da spezzare la monotonia di un
impianto rigido, pur mantenendo una
certa unità di progetto.
Si è deciso di realizzare degli isolati a corti
semi-chiuse per limitare la visione delle
testate degli edifici, in modo da diminuire
la frammentazione dell’immagine urbana.
Particolare attenzione è stata posta
al non costruito che, all’interno del
progetto, possiede un peso pari a quello
CENTRO
SCOLASTICO
(in azzurro)
BIBLIOTECA
(in azzurro)
CORTE VERDESTRADA CARRABILEPARCO PUBBLICO
alberature
come segnali
EDIFICIO
RESIDENZIALE
(in giallo)
EDIFICIO
RESIDENZIALE
(in giallo)
piazze in
successione
uffici
(in viola)
uffici
(in viola)
servizi di
quartiere SOTTO I
PORTICI
MUSEO
(in rosso)
QUARTIERE MILLE
Campi Bisenzio (FI)
19. 17
PIANTA DEL PIANO TIPO DI UN ISOLATO
11m
11m
11 m
11 m
0 1 2 5 10
dell’edificato e non viene inteso
come semplice spazio “di risulta”
tra gli edifici.
Gli spazi aperti sono stati infatti
modellati in una serie di ampie
piazze e corti in successione, le
quali permettono di minimizzare
il contatto tra gli abitanti ed il
traffico e costituiscono luogo di
socializzazione e di incontro.
Il parco e la fascia di verde nella
zona sud dell’area d’intervento
fungono da fascia tampone tra
le strade ad alto flusso di traffico
e l’abitato, per limitare smog ed
inquinamento acustico.
Grande attenzione è stata posta
sia nella progettazione del
parco che nelle alberature dei
viali; queste ultime sono state
disposte in modo da realizzare
una vera e propria scenografia
su cui si stagliano le architetture
e inoltre segnalare percorsi ed
ingressi attraverso la variazione
dell’altezza e della forma della
chioma.
Per quanto riguarda la viabilità,
sono state previste delle strade
principalicarrabilialberateedelle
strade secondarie pedonali e, in
casi speciali carrabili, destinate
esclusivamente al traffico locale.
20. 18
Nella progettazione degli alloggi di base
sono stati previsti appartamenti di diversi
tagli in modo da rispondere alle esigenze
di un maggior numero di utenti.
Gli appartamenti hanno sempre affacci
sull’esterno e sulla corte interna per
garantire ventilazione trasversale.
Gli ambienti degli alloggi sono stati studiati
per consentire una certa flessibilità nell’uso
e nell’arredamento.
Inoltre sono aggregati in modo da
minimizzare le superfici dei disimpegni,
permettendo quindi maggiori superfici dei
singoli ambienti.
Le dimensioni delle cellule residenziali
sono frutto di uno studio su un campione
di progetti contemporanei dai quali si è
dedotto che le dimensioni più adottate
erano di circa 5 m x 12 m.
APPARTAMENTO A
TIPOLOGIA esavano
UTENZA famiglia di 5 persone
SUPERFICIE 140 m2
APPARTAMENTO B
TIPOLOGIA quadrivano
UTENZA famiglia di 4 persone
SUPERFICIE 110 m2
APPARTAMENTO C
TIPOLOGIA esavano
UTENZA famiglia di 4 persone
SUPERFICIE 140 m2
WC
CUCINA E SALA
DA PRANZO
SOGGIORNO
CAMERA
DOPPIA
CAMERA
DOPPIA
BAGNO
BAGNO
5 m5 m
12m
CUCINA
WCSALA
DA PRANZO
SOGGIORNO
CAMERA
SINGOLA
CAMERA
DOPPIA
BAGNO
BAGNO
CAMERA
MATRIMONIALE
5 m 5 m 5 m 5 m
12m
TERRAZZA
LOGGIA
CUCINA WCSALA
DA PRANZO
SOGGIORNO CAMERA
SINGOLA
CAMERA
DOPPIA
BAGNO
BAGNO
CAMERA
MATRIMONIALE
5 m5 m
12m
5 m
LOGGIA
21. 19
L’edificio speciale deriva da uno studio
sulle architetture di Richard Meier e di Le
Corbusier ed è stato pensato come alloggio
di lusso. Diversamente dagli altri alloggi è
su due livelli, con zona giorno al primo
piano e zona notte al secondo.
Ha un ampio salone a doppia altezza con
scala panoramica che conduce al secondo
piano; grandi portefinestre permettono
alla luce di invadere il salone e la sala da
pranzoadiacenteediaccedereadun’ampia
terrazza.
Una terrazza più piccola è stata invece
prevista per il salotto privato, uno spazio
più intimo rispetto al salone principale.
Il resto del primo livello è occupato da una
cucina con dispensa e doppi servizi.
Il secondo piano ospita invece tre camere
da letto ed i relativi servizi.
PIANTA DEL 1° LIVELLO
SALONE
SALOTTO
CUCINALOGGIA
5 m
12m
5 m 5 m
LOGGIA
SALA
DA PRANZO
BAGNO
BAGNO
PIANTA DEL 2° LIVELLO
12m
5 m 5 m 5 m
CAMERA
MATRIMONIALE
CAMERA
SINGOLA
CAMERA
SINGOLA
LOGGIABALCONE
BAGNO BAGNO
22. 20
Sezione A-A’
PROSPETTO EST
PIANTA DEI LIVELLI INFERIORI E DEL PONTE SUPERIORE
uffici
SCALE
MAGAZZINO
ASCENSOREINFO
Il museo è concepito come un grande open
space articolato in una serie di percorsi che
suddividono lo spazio interno in varie aree
tematiche. L’interno è plasmato dalla luce,
che proviene dalla vetrata principale e da
altre fonti artificiali appositamente studiate
per esaltare le opere e guidare il visitatore
nel percorso espositivo.
Come un secondo ponte, l’edificio va a
coprire l’attuale ponte G. da Verrazzano, tra
i quartieri di Gavinana e Campo di Marte.
La struttura in acciaio del museo poggia
su grandi tralicci posti ai quattro vertici ed
è pensata come una struttura reticolare
gigante formata da una serie di travi su cui
poggiano il pavimento galleggiante e gli
impianti e a cui si ancorano le sale sospese.
A’A
B
B’
01 5 10 200 10 20 50 100
sala
proiezioni
CAFFETTERIA
ASCENSORE
ASCENSORE
BOOKSHOP
SCALE
SCALE
WC
MUSEO DI ARTE
CONTEMPORANEA
Firenze
24. 22
Il progetto è consistito nell’elaborazione di un edificio
che conciliasse alte prestazioni e costi contenuti; la
ricerca di una tecnologia che permettesse ciò mi ha
portato a scegliere il calcestruzzo cellulare come
principale elemento strutturale e considerare con
particolareattenzionel’isolamentodell’edificio,iponti
termici, gli impianti, la copertura e la fondazione.
Le alte prestazioni dell’edificio sono garantite da:
• una struttura in blocchi e lastre in calcestruzzo
cellulare, materiale traspirante con ottime proprietà
di isolamento termico, acustico e di inerzia termica. I
tempi e i costi di costruzione diminuiscono grazie alla
leggerezza dei blocchi, che porta ad una veloce posa
in opera e ad una riduzione del peso della struttura del
30% circa, permettendo quindi di ridurre le fondazioni
e risparmiare ulteriormente in materiali e tempi;
• unafondazionemonoliticaventilata,cheimpediscela
risalitadiumiditàegasRadon;utilizzandolecasseformi
insieme ai fermagetto si possono realizzare in un unico
getto travi e soletta, riducendo i costi dell’11% rispetto
ai sistemi tradizionali;
• serramenti ad alte prestazioni, in legno lamellare con
ottime caratteristiche meccaniche, di tenuta all’acqua
e ad alto isolamento termico e acustico;
• un sottotetto ventilato, che permette la fuoriuscita di
calore e umidità;
• una copertura altamente isolata e traspirante,
poiché costituita da lastre in calcestruzzo cellulare e
isolamento aggiuntivo in pannelli in fibra di legno.
Oltre a proteggere l’edificio dagli agenti atmosferici
e garantire un alto isolamento termico e acustico, la
copertura funge da elemento igroregolatore degli
ambienti sottostanti;
• impianto di riscaldamento/raffrescamento a pannelli
radianti, che garantisce un condizionamento degli
ambienti uniforme. La temperatura necessaria al
funzionamento dell’impianto è di circa 26°-27°,
portando ad una riduzione delle spese. PROSPETTO SUD-OVEST
26 m
13m
SEZIONE TRASVERSALE A-A’
12 m
13m
PIANTA DEL PIANO TIPO
26 m
A’
A
12m
SOGGIORNO
CUCINA
BAGNO
BAGNO
CAMERA
DOPPIA
CAMERA
MATRIMONIALE
CAMERA
SINGOLA
SALA
DA PRANZO
LOGGIA
CUCINA - SALA
DA PRANZO
EDIFICIO RESIDENZIALE
AD ALTE PRESTAZIONI
Progetto esecutivo
25. 23
NODOSOLAIO-INFISSO
01. VETROCAMERA 20 MM
02. TELAIO IN LEGNO
03. PAVIMENTO IN GRES 10 MM
04. STRATO DI ALLETTAMENTO 20 MM
05. MASSETTO IN CLS E CANALIZZAZIONE IMPIANTO A PAN-
NELLI RADIANTI 90 MM
06. ISOLANTE IN SUGHERO COMPRESSO 30 MMTRA DUE
FOGLI DI CARTA OLEATA 5 MM
07. PROFILO METALLICO A LVINCOLATO AL CORDOLO
PERIMETRALETRAMITE ZANCHE
08. INTONACO INTERNO 10 MM
09. TUBO PANNELLI RADIANTI IN POLIETILENE ø INTERNO 14
MM E CLIP D’AGGANCIO IN POLIAMMIDE
10. LASTRA SOLAIO IN CLS CELLULARE YTONG ARMATA CON
RETE ELETTROSALDATA 250 MM
11. FALSOTELAIO IN LEGNO
12. CORRIMANO IN ALLUMINIO ø 60 MM
13. MONTANTEVERT. INTUBOLARE DI ALLUMINIO ø 50 MM
14. MONTANTE ORIZZ. INTUBOLARE DI ALLUMINIO ø 30 MM
15. DAVANZALE IN PIETRA
16. GUAINA IMPERMEABILIZZANTE
17. MASSETTO IN CALCESTRUZZO 100 MM
18. CORDOLO IN CALCESTRUZZO ARMATO
19. ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 60 MM
20. INTONACO ESTERNO A BASE DI CALCE 15 MM
21. CASSONETTO AVVOLGIBILE
22. TELAIO IN LEGNO
23. VETROCAMERA 20 MM
NODOCOPERTURA-CHIUSURAVERTICALE-INFISSO
01. TEGOLA PORTOGHESE 410X250 MM
02. LISTELLO SOTTOTEGOLA 50X30 MM
03. GUAINA IMPERMEABILETRASPIRANTE DUPONT TYVEK
04. ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 50 MM
05. LASTRA SOLAIO IN CLS CELLULARE YTONG ARMATA CON RETE
ELETTROSALDATA 250 MM
06. TRAVE IN LEGNO
07. CORDOLO IN CALCESTRUZZO ARMATO
08. ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 60 MM
09. LISTELLO DITESTATA 30X150 MM
10. CANALE DI GRONDA 200 MM
11. LASTRA SOLAIO IN CLS CELLULARE YTONG ARMATA CON RETE
ELETTROSALDATA 250 MM
12. ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 60 MM
13. INTONACO ESTERNO A BASE DI CALCE 15 MM
14. PLUVIALE ø 80 MM
15. MALTA DI LIVELLAMENTO
16. CORDOLO IN CALCESTRUZZO ARMATO
17. INTONACO INTERNO 10 MM
18. FALSOTELAIO IN LEGNO
19. PROFILO METALLICO A LVINCOLATO AL CORDOLO PERIMETRALE
TRAMITE ZANCHE
20. ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO 60 MM
21. CASSONETTO AVVOLGIBILE
22. TELAIO IN LEGNO
23. VETROCAMERA 20 MM
25 cm30 cm
+ 12,20 m
32cm
01 02 03 04 05 06 07 08
09
14
15
16
19
20
21
22
23
17
11 12
18
13
10
NODOFONDAZIONE
01. TERRENO NATURALE
02. CANALETTA PREFABBRICATA IN CEMENTO
03. LETTO DI GHIAIA GROSSA
04. LETTO DI GHIAIA DRENANTE
05. TERRENO NATURALE
06. PAVIMENTAZIONE IN GRES PER ESTERNI 200X200X10 MM
07. STRATO DI ALLETTAMENTO 20 MM
08. TUBO DI DRENAGGIO ø 100 MM
09. PLUVIALE ø 80 MM
10. MASSETTO IN CALCESTRUZZO 40 MM
11. IMPERMEABILIZZAZIONE FONDAZIONE
12. CORDOLO DI FONDAZIONE IN CALCESTRUZZO ARMATO
13. MAGRONE 120 MM
14. CAPPA IN CALCESTRUZZO CON RETE ELETTROSALDATA
15. FERMAGETTO GEOBLOCK ALTEZZA 250 MM
16. GHIAIONE
17. MODULO H30 ALTEZZA 300 MM
18. BLOCCO YTONG IN CLS CELLULARE PER PARETI PORTANTI 500X250X365 MM
CON MALTA COLLANTE YTONG IN GIUNTI SOTTILI 3 MM
19. INTONACO ESTERNO 15 MM
20. TUBO IN PVC ø 80 MM CHIUSO CON RETE ANTI-INSETTI
21. BATTISCOPA
22. PAVIMENTAZIONE IN GRES 200X200X10 MM
23. STRATO DI ALLETTAMENTO 20 MM
24. MASSETTO IN CALCESTRUZZO 60 MM
25. BARRIERA ALVAPORE IN POLIETILENE 40 MM
25 cm30 cm
38 cm
42cm
ESTERNOINTERNO
12
13
14
15
16
070605
10
11
0908
0403
02
01
17
18
19
20
21
22
23
44cm24cm
PORTICATO
0,00 +0,02 m
SGOMBERO
01 02 03 04 05 06 07 08
09
10 11 12 13 14 15 16 17
18
19
20
21
22 23 24 25
40 cm
26. 3D STUDIO MAX MODELING E RENDERING
Eugene Loring House
Richard Neutra
27. 25
Il progetto grafico è consistito nella modellazione della villa realizzata da Richard Neutra
nel 1959 nei pressi di Los Angeles.
Il lavoro è iniziato con un’analisi delle opere dell’architetto, per terminare con la definizione
del modello 3D, la realizzazione dei render e la post produzione per ottenere il risultato
finale.
28. 26
Il progetto grafico è consistito nell’elaborazione di una casa a schiera e nella
sua modellazione in 3D.
Le immagini 2D ed il modello 3D sono stati realizzati utilizzando unicamente
il software Autocad.
Anche i render sono stati realizzati direttamente con Autocad; è poi seguita la
fase di post produzione.
PIANTA DEL PIANO TERRA
PIANTA DEL 1° PIANO
SEZIONE A-A’
A’A
A’A
0 10,5 2 5
AUTOCAD 3D MODELING E RENDERING
Casa a schiera su due livelli