SlideShare a Scribd company logo
1 of 18
Jara Marzulli
Come bocca di pesce i pensieri
LeMuse Giovani
Le Muse Giovani
Via Marconi 22,Adelfia (Ba)
e-mail: lemusegiovani@gmail.com
web: www.lemusegiovani.weebly.com
31 marzo-29 aprile 2012
Mostra a cura di
Roberto Eduardo Maria Mazzarago
Adriana M. Soldini
Catalogo a cura di
DariaToriello
Testo critico a cura di
Adriana M. Soldini
Contributi
Giorgia Monti
Chiara Catapano
Iula Marzulli
Come bocca di pesce i pensieri
Come fili di lama i sorrisi
Come acqua di cascata gli equilibri
Sei in grado di reggere il raggio del sole?
Morso di cancrena sottile
Crepa sul lago ghiacciato
Ho una stanchezza antica
unghie nere e un'aria sfatta
gravida come cavalla
Dialogo interiore e poi si muore
Sempre all'ombra della tua assenza
suoni vuoto come un fiasco
dopo nessuna festa
Volevo raccontarti la musica
nel mezzo di un prato
ma sono rotolata in un fosso
Solo nuvole, stelle e, a tratti, la luna
in una stessità senza profumo
e senza gloria
Tesa la pelle di tamburo
muove i passi
di una circostanza astratta
dove incontrare la mia faccia
mette paura
Come bolla di sapone il respiro
Come il freddo di un tempio
vuoto di ogni dio
Come gomitolo di polvere all'angolo
lì sto io
a sporcarti l'anima
Ma tu ti svegli stiracchiandoti alla finestra
e con uno sbadiglio hai già chiuso la porta
Ma era l'ora sbagliata
finché poi ho smesso di rincorrerti
e il mio miraggio si è spento dentro al tuo
Cammino bene da sola
e voglio che tu sappia
che la luce di questa mattina
è tutta roba mia.
Senza titolo di Giorgia Monti Adriana M. Soldini narratrice d'arte e curatrice
tratto da "Che razza di mondo", Cicorivolta Edizioni, 2012
Come bocca di pesce i pensieri Come bocca di pesce i pensieri
È in quella bambina dal volto imbronciato di Unica fiaba che uno sguardo più
approfondito avrebbe intravisto le prime tracce del nuovo percorso di Jara Marzulli.
Sono il nastro chiaro tendente al rosa che avvolge il petto infantile e la tavolozza di
colori che si arricchisce di nuove sfumature sul corpo della figlia Maya a costituire gli
indizi di un salto di qualità ormai prossimo.
Dopo il filo guidato dall'ago attraverso le carni che ha saputo attrarre l'attenzione dello
spettatore, provocandogli anche un certo turbamento, Jara Marzulli ha scelto di
addolcire il tono delle figure femminili con la delicatezza del nastro per invitarlo a
proseguire un discorso più confidenziale. Striscia di tessuto, piatta e stretta, è da sempre
strumento di lavoro della madre e della nonna, conservato in scatole e in scrigni come
un tesoro prezioso che attende di uscire per abbellire od orlare gli abiti, intrecciare i
capelli, guarnire bomboniere e regali. Ed è con la sua semplicità che riporta Jara
all'infanzia: la lucentezza le evoca i giorni di festa; la morbidezza al tatto la riconduce al
rito, al suo scivolare tra le mani per eseguire fasciature intorno al corpo.
Ma il nastro sa andare oltre al proprio uso materiale. È simbolo dai diversi significati,
come lo è il “nastro della consapevolezza” che diffonde il suo messaggio attraverso
i colori: giallo, rosso, nero…
Il nastro di Jara lega le vite e le racconta; si srotola nella rivelazione del sussurro della
memoria che narra di gioia e di dolore, di sconfitte e di vittorie, per favorire quella
ricerca dell'identità che non ha mai fine.
L'artista ha affinato la capacità di scegliere i soggetti da rappresentare. Ne analizza lo
sguardo per comprenderne la qualità, se è acuto e profondo. E molto sa dirle il modo in
cui si propongono, con parole e azioni. Devono sapersi mettere in gioco; darle fiducia
tanto da rivelarle parti nascoste della propria anima che, unitamente ai suoi propositi,
sintetizzano la formula giusta di cui si serve per creare un'opera d'arte.
È un lavoro che lei e le modelle fanno insieme, scoprendo e plasmando qualcosa di
magico che la fotografia permette di fissare, dopo che i suoi occhi esperti lo hanno
colto, e che la mano pensante riesce ad apporre sulla tela.
La sua pittura acquista un accenno di onirico, percepibile grazie a un colore filtrato con
l'intelletto. Il colore ad olio viene steso sopra una base di acrilico in modo da lasciarlo
trasparire. In Ederlezi e La scomodata, l'acrilico diventa coprotagonista con
addensamenti di colore in alcuni punti della tela che vanno a dialogare direttamente
con l'olio. L'artista lascia intravedere la bozza, vi stende i verdi e i blu, a cui va a
sovrapporre i rossi e le lacche accesi per poi intervenire con i bianchi e i rosati leggeri,
finendo con tocchi spessi che rendono la composizione dinamica.
Le pennellate richiamano la leggerezza dell'acquarello e si avverte la tridimensionalità
dell'immagine. Un procedere per strati che ricorda la nascita e l'evoluzione della tecnica
fotografica a colori, ma che non rende in alcun modo la sua pittura “fotografica”, già a
partire dagli intenti.
In Meltemi, Jara mostra la piena consapevolezza del cambiamento, intuito da lei
stessa poco a poco. E lo rivela allo spettatore con il nastro posto in primo piano che
prende vita e inizia a muoversi nell'aria come un filo di Arianna, trasportato da un vento
secco e fresco – la cui denominazione turca dà il titolo all'opera – per risalire alle
origini del racconto personale e collettivo. Dietro, lo sfondo si anima per la prima volta,
facendo percepire quasi un'aurea di luce attorno alla presenza femminea per
confermarne la centralità ed evocarne la sacralità del suo ruolo di donare la vita con
l'esposizione del triangolo pubico.
Come fece Gustave Courbet con la sua opera L'origine del mondo, l'artista ritorna
indietro nel tempo dando la sua personalissima interpretazione che evoca la prima
divinità adorata dall'uomo, la Dea Madre. Mentre Courbet esalta la capacità di sedurre
della donna avvalendosi di tonalità calde, della posizione del corpo riversa sul letto
dove corre languido il lenzuolo, Jara la pone in piedi con lo sguardo fermo rivolto allo
spettatore e in una posizione non rigida ma rilassata che comunica sicurezza di sé, non
solo del proprio potere attrattivo, ma del sapere magico e ancestrale che detiene.
La dispensatrice di vita protende il suo corpo con le braccia nel gesto di offerta del
nastro, il suo mondo interiore, per dare a quel dono una pienezza di significato:
carnale e spirituale.
Oltre al nastro, altri simboli si aggiungono al repertorio di Jara. Sono come note isolate
che insieme vanno a comporre una melodia. Sono come le prime parole di un nuovo
linguaggio che si esprime con modalità inedite. È importante analizzarli, perché sono
l'accesso alla lettura dell'arte di Jara e al suo pensiero. Con il loro impiego, i concetti si
replicano e si confermano con differenti chiavi di lettura.
Prima a comparire è la parrucca, blu e rossa nelle due figure sedute di
La scomodata e di Osso estraneo.Viene esibita con orgoglio, muovendo la testa e
toccandosela, mentre i nastri sono lasciati pendere, andando a porsi in secondo piano.
La parrucca evoca il travestimento e la capacità di giocare con la propria identità, di
provare a mettersi nei panni dell'altro per meglio comprenderlo, come lasciano intuire
le raffigurazioni di coppie di donne (Acquea,Apice stretto-divento, Ederlezi,
Lyssas), dove i colori sono viola blu e verde.
In Acquea, il nastro passa da una bocca all'altra come se fosse in atto una
conversazione, uno scambio di informazioni; mentre in Apice stretto-divento,
i loro corpi ne sono avvolti, testimoniando la formazione di un legame tra loro.
L'armonia creatasi tra le donne è evidente anche dalla stessa posizione assunta, come
insegna lo studio della comunicazione non verbale.
In Ederlezi, abbiamo una simbologia più complessa. Il titolo riprende una canzone in
lingua romani che si riferisce a una festività serba celebrante la primavera. È a questa
rinascita della natura, del rinnovamento dei corpi, dell'atmosfera di festa e scambio di
doni, che la tela di Jara fa riferimento: la complicità delle mani intrecciate, la posizione
con le schiene appoggiate una contro l'altra, come in un gioco di identità nascoste, il
nastro che le avvolge. L'uso dello specchio che riflette l'immagine della donna con la
parrucca suggerisce labilità di confini, diventa finestra spazio temporale, collegando
passato e futuro; ossia, varco per l'Altrove, a ciò che è altro da noi.
E poi c'è Lyssas. Da Lyssa, Dea greca della rabbia e del furore cieco che nelle Xantriai
di Eschilo fa impazzire le Menadi. Qui, è ritratta una sana follia che è capacità di far
vivere l'emozione più estrema, senza lasciarsi intimorire e senza rinunciare a nulla di se
stesse e che permette di acquisire quella condizione di natura rituale simile a quella
degli officianti di culti antichi o degli sciamani nelle culture primitive. È lo stato che
porta a una elevazione della mente e a un livello superiore di conoscenza che paiono
suggeriti dai colori luminosi delle carni di Jara e dello sfondo. È lei a dominare la scena.
Forte, da essere di sostegno all'amica ancora in preda al suo viaggio estatico; libera, per
essere riuscita a far evadere la sua mente e a condurla nel territorio senza confini
dell'immaginazione.
Jara e le sue donne dall'aspetto fiero compaiono come immerse in un'atmosfera liquida
che ricorda un mare primordiale. Gli sfondi più evoluti si vanno ad accordare ai corpi,
diventando un tutt'uno e dando l'idea di una contestualizzazione delle donne raffigurate.
A dimostrare che l'artista non ha più bisogno di avvalersi di sfondi neutri per
concentrare l'interesse sui corpi. Si sente più libera di muoversi, perché sa che ora lo
spettatore è riuscito ad andare oltre il guardare, si è prestato ad ascoltare il suo racconto
e sta per addentrarsi in un mondo che pare in sospensione, dove tutto può accadere.
La ricerca personale ha fatto apparire sulle tele graffiti e figure ancestrali di animali: il
colibrì (Apice stretto-divento, Lyssas), la sfinge del galio (Diana, Il distacco,
La incantata) e il pesce (Acquea, Ederlezi, La sognatrice, Osso estraneo).
Non un uccello qualunque, ma il colibrì, il più piccolo, dalla tecnica di volo unica che con
lo sbattere rapidissimo delle ali traccia la forma di un otto coricato, simbolo
matematico dell'infinito. Stessa capacità di volo stazionario e vistosa somiglianza per la
sfinge del galio, o farfalla colibrì.Animale simbolico per eccellenza, la farfalla è segno di
trasformazione e di rinascita tra i più diffusi nelle culture dei popoli antichi e
manifestazione della Dea Madre, prima divinità adorata dall'uomo, nel suo aspetto di
vita emergente. Emblema dell'effimero e di ciò che dura in eterno, è simbolo dell'anima,
che fuori dal corpo, raggiunge un grado superiore di perfezione.
Non è un caso la presenza dei pesci. Dalla notte dei tempi, il pesce è simbolo della Dea
Madre, rappresentazione grafica del ventre materno, legato alla sessualità e alla fertilità.
L'artista ha scelto di mettere il pesce nel titolo della mostra:
Come bocca di pesce i pensieri
Inizia così la poesia di Giorgia Monti che richiama la bocca del pesce quando protesa in
avanti assume la forma di un cerchio; qui metafora del pensiero circolare, creativo e
complesso, in cui evolve il pensiero lineare.Alcuni studiosi, come Karl Jaspers,
attribuiscono il pensiero lineare all'uomo e il pensiero circolare alla donna.
Come bocca di pesce i pensieri Come bocca di pesce i pensieri
Come bocca di pesce i pensieri Come bocca di pesce i pensieri
opere
Negli intenti della poetessa, è relativo anche all'impossibilità di tradurre in verbo quel mare
che dimora dentro di noi. Mare dentro e mare fuori.
Colibrì, sfingi di galio e pesci sono strettamente connessi ai personaggi femminili, che sono
lontani dall'esprimere un ideale di bellezza classica e fine a se stessa.
Girano attorno a loro e producono sui corpi ferite che si infettano. Un male necessario
che non vuole di per sé danneggiare, ma alludere alla ricerca dell'identità primaria e
dell'unione con gli elementi. In particolare, la scelta del colibrì e della sfinge di galio per
l'assoluta padronanza dei propri movimenti può suggerire la consapevolezza che quel
dolore sia ben controllato dagli stessi animali che vogliono aiutare, così come in natura
permettono ai fiori di moltiplicarsi per perpetuare le specie. Come la scelta dei pesci
riporta alla genesi della nostra esistenza sulla terra e delle nostre credenze, così Jara non
ha avuto remore nel tornare sui suoi passi per risalire alle origini. Ha mostrato coraggio
nell'incorrere in un'apparente involuzione per ritrovare se stessa e da lì ripartire con
energie e idee rinnovate verso una nuova direzione.
Quindi, uno stato di crisi che sfocia nella riscoperta di se stessi. Nel corso del tempo, Jara
sa che occorre trasformare la propria vita coscientemente, così come saper accettare i
cambiamenti per realizzare le proprie aspirazioni. E si avvale di una libertà conquistata con
fatica, respingendo conformismi e dogmi che la società cerca di imporre al singolo.
Una ricerca appassionata che è stata sollecitata da un'altra simbologia adottata ora da Jara:
le trecce tagliate (Diana, Il distacco, La incantata, La sognatrice), che parrebbero un
affronto alla personalità del soggetto. È indubbio che la testa assume nella donna un
significato di cambiamento emotivo che diventa visibile, come affermano psicologi e
psicanalisti. Così, tagliare i capelli equivale a separarsi dal mondo precedente;rende
manifesto il desiderio di diventare indipendente e di superare un evento che ha causato
sofferenza. Oppure, è la volontà di chiudere una fase della vita a cui non si sente più di
appartenere. Nella sua pittura, questa risolutezza coinvolge soggetti di differenti età, perché
è una dote dai contorni rosati. Dipinta sul volto della protagonista nell'opera Il distacco,
dove il taglio della treccia coincide con l'attimo in cui esterna il suo distacco mentale che
di poco lo precede. Una presa di coscienza che si traduce in azione emblematica per una
scelta compiuta. Con gli occhi rivolti al cielo, la treccia tagliata in mano e la bellezza dei
suoi sogni infiocchettati intorno ai polsi e sui capelli, è la figlia Maya (La sognatrice) che
chiude idealmente il cerchio di questa vicenda intima dal respiro universale.
L'arte di Jara è complessa e si sviluppa su diversi piani che si intersecano tra loro.Animata
dallo stesso slancio sincero e passionale che da sempre la connota, sa andare oltre la
poliedricità di significati insiti. Dipende dalla sensibilità dello spettatore passare da un livello
all'altro e scegliere quanto addentrarsi. Una vista attenta e una mente aperta daranno
l'occasione allo spettatore di farsi coinvolgere in una riflessione su se stesso con
l'aspirazione di godere dello stesso dono ricevuto dall'artista nel suo arduo percorso: la
primavera dell'anima.
Acquea
100x100 cm
olio su tela
2011
Meltemi
100x70 cm
olio su tela
2011
Bucati da un unico sole
incauti, incauti
mi battevano l'ala
come fosse cosa da nulla
il volo o bagnarsi
in quelle acque.
Potrei venire qui ogni giorno
con le tasche piene di sassi
a costruirti un altare di memoria,
ma sotto il sole che
scalcia la tua corteccia dura
non ci sono fondamenta.
Mi hai urlato la paura forte
e l'incanto tutto
e penetravi le ossa
con un suono metallico
di ruggine e nervi.
Ma bellezza paura e penetrazione
sono parole che si consumano
bianche sulle creste
del mare tuo buio.
Mi lanci un mare solido come questa
umanità che si guarda in faccia
che nessuna distanza chiude
e nelle viscere contengo e non capisco
ma di questa estraneità composta
dolcemente son pianto son ciborio.
Meltemi di Chiara Catapano
La scomodata
170x70 cm
olio su tela
2011
Ederlezi
120x100 cm
olio su tela e acrilico
2011
La incantata
100x50 cm
olio su tela
2012
Osso estraneo
200x70 cm
olio su tela
2012
Apice stretto-divento
La memoria
ha il metro
del rammendo
su cui
scivolare
la corrente
ascendente
liscia
l'ala e apre
il volo
- che non parte
più da terra
come la carne
immobile
del tempo-
pizzicare
la pelle
al cielo
a svanire
il sogno
Apice stretto-divento
di Chiara Catapano
120x100 cm
olio su tela
2011
Diana
120x70 cm
olio su tela
2012
50x50 cm
olio su tela
2012
La sognatrice
Lyssas
100x80 cm
olio su tela
2012
Unica fiaba
60x40 cm
olio su tela
2011
Il distacco
50x50 cm
olio su tela
2012
Come bocca di pesce i pensieri Come bocca di pesce i pensieri
schiuma
schiuma di sale
freme
nelle mani, negli occhi rifranti
nel corpo sottile
schiuma
i miei capelli
a te
qui venuta
tu, a me legata
sorella acerba
canto –canticello
qui ti mostro, ti porto all'evidenza
dello sguardo
alla inquieta bellezza che in te risiede
piccola
stupida me
increspatura celeste
volta dei cieli rispecchiati
argilla agile
io volo
mi inarco
ti rendo l'arco di sale
ti invito ogni minuto del giorno
ad avanzarmi
a corroderti
a piegarti
a perderti nelle mie gambe di gazzella
tu dura materia di terra
io sono la rocca
qui termina l'onda
il mio sguardo è granito
che l'onda non spezza
tu me chiami
a te legata
dal tuo richiamo azzurrino
guardo il tuo occhio mobile
perdersi nello scatto nervoso
Testo scritto da Iula Marzulli
per la performance “Mi avvolgi”
dei tuoi inarchi di sale
non mi spezzi
non mi corrodi
sul mio dorso sfibra la sabbia
lingua di grani
che alle rocce sorelle porta
fino alla tua bocca di mare
io, natura incorruttibile
porto nel grano più piccolo
la durezza e la leggerezza delle notti
mi scivoli attorno
mi stringi
mi avvolgi
mi tieni
tuVENTO di alghe e di suoni
Foto di Angela Regina tratta dalla performance “Mi avvolgi” di
Jara e Iula Marzulli con la partecipazione di Marianna Fumai.
Jara Marzulli nasce a Bari nel 1977.
Si diploma al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Bari con il massimo dei voti.
Partecipa presto a esposizioni e concorsi ricevendo premi e riconoscimenti.
Insegna tecniche e discipline artistiche nei laboratori di scuole pubbliche e private.
Collabora in uno studio di design e comunicazione.
Nel 2005, viene selezionata per la XII Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e
del Mediterraneo di Castel Sant’Elmo a Napoli.
Nel 2006, partecipa per Copykiller presso la Galleria AKBANK SANAT, Istanbul
(Turchia), testi a cura della scrittrice Perihan Magden, Elif Kolcuoglu e AdnanYildiz la sua
opera “Sensi” è sulla copertina del romanzo “Due ragazze”di Perihan Magden
dell’edizione turca.
Nel 2008 è selezionata per i concorsi Nuova voce per la Fiera del Levante di Bari,
a cura della fondazione Giorgio Correggiari, e viene premiata per il murales realizzato
durante il progetto “Le strade del paesaggio” dalla Provincia di Cosenza.
Nel 2010, è selezionata per Ceres4artTour e nel 2011 per il Combat Prize,
Wannabee Prize e Premio ORA.
Tra le collettive recenti: Il mito del vero. Il ritratto, il volto (2010) alla Fondazione
Durini di Milano; Urban creatures (2010) presso il Palazzo S. Bernardino di
Rossano (CS) e allo Spazioeventi Mondadori di San Marco aVenezia; Archiviarti
(2010) alla Fabbrica Borroni di Bollate (MI); Less is more (2010-2011)
alla Galleria L.I.B.R.A. di Catania; S{corpo]RO (2011)
alla Pinacoteca Comunale “Giovanni da Gaeta” di Gaeta (LT); Locus Animae,
sesto episodio; BiennaleOut Off (2011) al foyer del Kursaal di Jesolo (VE);
Constellacion 3 (2011) al Museo Maguncia di Buenos Aires (RA); Proposte (2011)
a Le Muse Giovani Gallery di Adelfia (BA).
Si segnalano la personale Sotto-pelle (2009) allo Spazio Nodo di Bari, la bipersonale
Pure/Jara Marzulli (2010) alla Galleria Contemporanea Roma.
Biografia
Come bocca di pesce i pensieri
le
muse
GiovaniG
Come bocca di pesce i pensieri

More Related Content

What's hot

La lirica amorosa nella grecia del periodo arcaico
La lirica amorosa nella grecia del periodo arcaicoLa lirica amorosa nella grecia del periodo arcaico
La lirica amorosa nella grecia del periodo arcaicoCalamo currente
 
2019 - ATTPT - Poeti con nome di donna, percorsi nella poesia femminile conte...
2019 - ATTPT - Poeti con nome di donna, percorsi nella poesia femminile conte...2019 - ATTPT - Poeti con nome di donna, percorsi nella poesia femminile conte...
2019 - ATTPT - Poeti con nome di donna, percorsi nella poesia femminile conte...siciliambiente
 
E' giorno - specimen antologico
E' giorno - specimen antologicoE' giorno - specimen antologico
E' giorno - specimen antologicosigismondi_marco
 
Dante da insegnare sec primo grado
Dante da insegnare sec primo gradoDante da insegnare sec primo grado
Dante da insegnare sec primo gradoGabriSpo
 
Leombianchi: “Archetipi. Libro d’artista”, ottobre 2012
Leombianchi: “Archetipi. Libro d’artista”, ottobre 2012Leombianchi: “Archetipi. Libro d’artista”, ottobre 2012
Leombianchi: “Archetipi. Libro d’artista”, ottobre 2012doc Leombianchi
 
DIVINA COMMEDIA-PLUS
DIVINA COMMEDIA-PLUSDIVINA COMMEDIA-PLUS
DIVINA COMMEDIA-PLUSalunnibsia
 
La Poesia.
La Poesia.La Poesia.
La Poesia.Fulvia
 
Hojas de mi noche larga
Hojas de mi noche largaHojas de mi noche larga
Hojas de mi noche largaisdel91
 
La divina commedia
La divina commediaLa divina commedia
La divina commediaenzagrasso
 
Trasumanar significar per verba non si poria
Trasumanar significar per verba non si poriaTrasumanar significar per verba non si poria
Trasumanar significar per verba non si poriaangela_itsacerbo
 

What's hot (20)

Figurafemminile
FigurafemminileFigurafemminile
Figurafemminile
 
La lirica amorosa nella grecia del periodo arcaico
La lirica amorosa nella grecia del periodo arcaicoLa lirica amorosa nella grecia del periodo arcaico
La lirica amorosa nella grecia del periodo arcaico
 
CAPITOLO 2 – LE RIME
CAPITOLO 2 – LE RIMECAPITOLO 2 – LE RIME
CAPITOLO 2 – LE RIME
 
2019 - ATTPT - Poeti con nome di donna, percorsi nella poesia femminile conte...
2019 - ATTPT - Poeti con nome di donna, percorsi nella poesia femminile conte...2019 - ATTPT - Poeti con nome di donna, percorsi nella poesia femminile conte...
2019 - ATTPT - Poeti con nome di donna, percorsi nella poesia femminile conte...
 
E' giorno - specimen antologico
E' giorno - specimen antologicoE' giorno - specimen antologico
E' giorno - specimen antologico
 
La Poesia Religiosa
La Poesia ReligiosaLa Poesia Religiosa
La Poesia Religiosa
 
I poeti provenzali
I poeti provenzaliI poeti provenzali
I poeti provenzali
 
Dante da insegnare sec primo grado
Dante da insegnare sec primo gradoDante da insegnare sec primo grado
Dante da insegnare sec primo grado
 
Dante Divina Commedia
Dante Divina CommediaDante Divina Commedia
Dante Divina Commedia
 
cortese e gentile
cortese e gentilecortese e gentile
cortese e gentile
 
Leombianchi: “Archetipi. Libro d’artista”, ottobre 2012
Leombianchi: “Archetipi. Libro d’artista”, ottobre 2012Leombianchi: “Archetipi. Libro d’artista”, ottobre 2012
Leombianchi: “Archetipi. Libro d’artista”, ottobre 2012
 
Saffo
SaffoSaffo
Saffo
 
DIVINA COMMEDIA-PLUS
DIVINA COMMEDIA-PLUSDIVINA COMMEDIA-PLUS
DIVINA COMMEDIA-PLUS
 
La Poesia.
La Poesia.La Poesia.
La Poesia.
 
A Silvia
A SilviaA Silvia
A Silvia
 
Hojas de mi noche larga
Hojas de mi noche largaHojas de mi noche larga
Hojas de mi noche larga
 
Dante Divina Commedia
Dante Divina CommediaDante Divina Commedia
Dante Divina Commedia
 
La divina commedia
La divina commediaLa divina commedia
La divina commedia
 
Trasumanar significar per verba non si poria
Trasumanar significar per verba non si poriaTrasumanar significar per verba non si poria
Trasumanar significar per verba non si poria
 
La poesia
La poesiaLa poesia
La poesia
 

Viewers also liked

13 major health benefits of turmeric
13 major health benefits of turmeric13 major health benefits of turmeric
13 major health benefits of turmericBharat Sharma
 
Presentación Día de Los Muertos
Presentación Día de Los MuertosPresentación Día de Los Muertos
Presentación Día de Los MuertosCristina Mella
 
Memoria de-mis-putas-tristes
Memoria de-mis-putas-tristesMemoria de-mis-putas-tristes
Memoria de-mis-putas-tristesCesar Garcia
 
Practica de los valores
Practica de los valoresPractica de los valores
Practica de los valoresricardo1896
 
Crunch Classes for Monday
Crunch Classes for MondayCrunch Classes for Monday
Crunch Classes for MondayCrunch
 
世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版
世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版
世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版祥子 金木
 
JeunesseFinancialRewardsPlanUS
JeunesseFinancialRewardsPlanUSJeunesseFinancialRewardsPlanUS
JeunesseFinancialRewardsPlanUSbisana awases
 
世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版
世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版
世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版祥子 金木
 
¿Qué es la administracion de operaciones? Gestion empresarial
¿Qué es la administracion de operaciones? Gestion empresarial¿Qué es la administracion de operaciones? Gestion empresarial
¿Qué es la administracion de operaciones? Gestion empresarialFermin toro
 
Energy Management (Belize) Brochure 2016
Energy Management (Belize) Brochure 2016Energy Management (Belize) Brochure 2016
Energy Management (Belize) Brochure 2016BelizeEnergyManagement
 
PUBLICACIÓN DE PRESENTACIONES
PUBLICACIÓN DE PRESENTACIONESPUBLICACIÓN DE PRESENTACIONES
PUBLICACIÓN DE PRESENTACIONESDrekpes
 

Viewers also liked (15)

13 major health benefits of turmeric
13 major health benefits of turmeric13 major health benefits of turmeric
13 major health benefits of turmeric
 
Presentación Día de Los Muertos
Presentación Día de Los MuertosPresentación Día de Los Muertos
Presentación Día de Los Muertos
 
Memoria de-mis-putas-tristes
Memoria de-mis-putas-tristesMemoria de-mis-putas-tristes
Memoria de-mis-putas-tristes
 
Practica de los valores
Practica de los valoresPractica de los valores
Practica de los valores
 
Crunch Classes for Monday
Crunch Classes for MondayCrunch Classes for Monday
Crunch Classes for Monday
 
derechos humanos
derechos humanosderechos humanos
derechos humanos
 
Actividad de aprendizaje 8
Actividad de aprendizaje 8Actividad de aprendizaje 8
Actividad de aprendizaje 8
 
hazem maatug pro
hazem maatug prohazem maatug pro
hazem maatug pro
 
世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版
世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版
世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版
 
JeunesseFinancialRewardsPlanUS
JeunesseFinancialRewardsPlanUSJeunesseFinancialRewardsPlanUS
JeunesseFinancialRewardsPlanUS
 
世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版
世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版
世界7ヵ国幼児教育レポート シェア用資料 更新版
 
¿Qué es la administracion de operaciones? Gestion empresarial
¿Qué es la administracion de operaciones? Gestion empresarial¿Qué es la administracion de operaciones? Gestion empresarial
¿Qué es la administracion de operaciones? Gestion empresarial
 
Acrchivo de fisica 1
Acrchivo de fisica 1Acrchivo de fisica 1
Acrchivo de fisica 1
 
Energy Management (Belize) Brochure 2016
Energy Management (Belize) Brochure 2016Energy Management (Belize) Brochure 2016
Energy Management (Belize) Brochure 2016
 
PUBLICACIÓN DE PRESENTACIONES
PUBLICACIÓN DE PRESENTACIONESPUBLICACIÓN DE PRESENTACIONES
PUBLICACIÓN DE PRESENTACIONES
 

Similar to Come bocca di pesce i pensieri | Jara marzulli | Le Muse Giovani

Stanziale.lyrics
Stanziale.lyricsStanziale.lyrics
Stanziale.lyricsAlain Denis
 
Le donne d annunziane
Le donne d annunzianeLe donne d annunziane
Le donne d annunzianegiu89
 
Pascoli e d_annunzio_prima_parte
Pascoli e d_annunzio_prima_partePascoli e d_annunzio_prima_parte
Pascoli e d_annunzio_prima_partemaestrogiu
 
Il rinnovamento della_poesia_nella_seconda_met_dell_800
Il rinnovamento della_poesia_nella_seconda_met_dell_800Il rinnovamento della_poesia_nella_seconda_met_dell_800
Il rinnovamento della_poesia_nella_seconda_met_dell_800maestrogiu
 
Playintings - Successioni Cromatiche
Playintings - Successioni CromatichePlayintings - Successioni Cromatiche
Playintings - Successioni Cromaticherobyragazzo
 
Decarolis - specimen antologico
Decarolis - specimen antologicoDecarolis - specimen antologico
Decarolis - specimen antologicosigismondi_marco
 
Lettere d'amore - la bellezza dell'arte, della cultura e della naturaarole
Lettere d'amore - la bellezza dell'arte, della cultura e della naturaaroleLettere d'amore - la bellezza dell'arte, della cultura e della naturaarole
Lettere d'amore - la bellezza dell'arte, della cultura e della naturaaroleMichele Cignarale
 
a.gi.mus. Venezia
a.gi.mus. Veneziaa.gi.mus. Venezia
a.gi.mus. Veneziaagimus
 
favole musicali
favole musicalifavole musicali
favole musicaliagimus
 
1 il sogno luogo dell'arte 2
 1 il sogno luogo dell'arte 2 1 il sogno luogo dell'arte 2
1 il sogno luogo dell'arte 2domenicolabate
 
Il Circo della Notte .pdf
Il Circo della Notte .pdfIl Circo della Notte .pdf
Il Circo della Notte .pdfVeronicaNannini
 
Autologia - specimen antologico
Autologia - specimen antologicoAutologia - specimen antologico
Autologia - specimen antologicosigismondi_marco
 
La donna nell'arte
La donna nell'arteLa donna nell'arte
La donna nell'artechesarmani
 
Espressionismo tedesco - Alessandra Talento 5D
Espressionismo tedesco - Alessandra Talento 5DEspressionismo tedesco - Alessandra Talento 5D
Espressionismo tedesco - Alessandra Talento 5DPiero Pavanini
 
Narciso io scheda artistica
Narciso io scheda artisticaNarciso io scheda artistica
Narciso io scheda artisticaversiliadanza
 
Le regine dei castelli di carta
Le regine dei castelli di cartaLe regine dei castelli di carta
Le regine dei castelli di cartanovellara
 
The coevasi ointerattivodemo
The coevasi ointerattivodemoThe coevasi ointerattivodemo
The coevasi ointerattivodemoTheCoevas
 

Similar to Come bocca di pesce i pensieri | Jara marzulli | Le Muse Giovani (20)

Stanziale.lyrics
Stanziale.lyricsStanziale.lyrics
Stanziale.lyrics
 
Le donne d annunziane
Le donne d annunzianeLe donne d annunziane
Le donne d annunziane
 
Pascoli e d_annunzio_prima_parte
Pascoli e d_annunzio_prima_partePascoli e d_annunzio_prima_parte
Pascoli e d_annunzio_prima_parte
 
Il rinnovamento della_poesia_nella_seconda_met_dell_800
Il rinnovamento della_poesia_nella_seconda_met_dell_800Il rinnovamento della_poesia_nella_seconda_met_dell_800
Il rinnovamento della_poesia_nella_seconda_met_dell_800
 
Playintings - Successioni Cromatiche
Playintings - Successioni CromatichePlayintings - Successioni Cromatiche
Playintings - Successioni Cromatiche
 
Decarolis - specimen antologico
Decarolis - specimen antologicoDecarolis - specimen antologico
Decarolis - specimen antologico
 
Vecchie e Nuove
Vecchie e NuoveVecchie e Nuove
Vecchie e Nuove
 
Lettere d'amore - la bellezza dell'arte, della cultura e della naturaarole
Lettere d'amore - la bellezza dell'arte, della cultura e della naturaaroleLettere d'amore - la bellezza dell'arte, della cultura e della naturaarole
Lettere d'amore - la bellezza dell'arte, della cultura e della naturaarole
 
Dicembre 2011
Dicembre 2011Dicembre 2011
Dicembre 2011
 
a.gi.mus. Venezia
a.gi.mus. Veneziaa.gi.mus. Venezia
a.gi.mus. Venezia
 
favole musicali
favole musicalifavole musicali
favole musicali
 
Narr 3-2012
Narr 3-2012Narr 3-2012
Narr 3-2012
 
1 il sogno luogo dell'arte 2
 1 il sogno luogo dell'arte 2 1 il sogno luogo dell'arte 2
1 il sogno luogo dell'arte 2
 
Il Circo della Notte .pdf
Il Circo della Notte .pdfIl Circo della Notte .pdf
Il Circo della Notte .pdf
 
Autologia - specimen antologico
Autologia - specimen antologicoAutologia - specimen antologico
Autologia - specimen antologico
 
La donna nell'arte
La donna nell'arteLa donna nell'arte
La donna nell'arte
 
Espressionismo tedesco - Alessandra Talento 5D
Espressionismo tedesco - Alessandra Talento 5DEspressionismo tedesco - Alessandra Talento 5D
Espressionismo tedesco - Alessandra Talento 5D
 
Narciso io scheda artistica
Narciso io scheda artisticaNarciso io scheda artistica
Narciso io scheda artistica
 
Le regine dei castelli di carta
Le regine dei castelli di cartaLe regine dei castelli di carta
Le regine dei castelli di carta
 
The coevasi ointerattivodemo
The coevasi ointerattivodemoThe coevasi ointerattivodemo
The coevasi ointerattivodemo
 

Come bocca di pesce i pensieri | Jara marzulli | Le Muse Giovani

  • 1. Jara Marzulli Come bocca di pesce i pensieri LeMuse Giovani Le Muse Giovani Via Marconi 22,Adelfia (Ba) e-mail: lemusegiovani@gmail.com web: www.lemusegiovani.weebly.com 31 marzo-29 aprile 2012 Mostra a cura di Roberto Eduardo Maria Mazzarago Adriana M. Soldini Catalogo a cura di DariaToriello Testo critico a cura di Adriana M. Soldini Contributi Giorgia Monti Chiara Catapano Iula Marzulli
  • 2. Come bocca di pesce i pensieri Come fili di lama i sorrisi Come acqua di cascata gli equilibri Sei in grado di reggere il raggio del sole? Morso di cancrena sottile Crepa sul lago ghiacciato Ho una stanchezza antica unghie nere e un'aria sfatta gravida come cavalla Dialogo interiore e poi si muore Sempre all'ombra della tua assenza suoni vuoto come un fiasco dopo nessuna festa Volevo raccontarti la musica nel mezzo di un prato ma sono rotolata in un fosso Solo nuvole, stelle e, a tratti, la luna in una stessità senza profumo e senza gloria Tesa la pelle di tamburo muove i passi di una circostanza astratta dove incontrare la mia faccia mette paura Come bolla di sapone il respiro Come il freddo di un tempio vuoto di ogni dio Come gomitolo di polvere all'angolo lì sto io a sporcarti l'anima Ma tu ti svegli stiracchiandoti alla finestra e con uno sbadiglio hai già chiuso la porta Ma era l'ora sbagliata finché poi ho smesso di rincorrerti e il mio miraggio si è spento dentro al tuo Cammino bene da sola e voglio che tu sappia che la luce di questa mattina è tutta roba mia. Senza titolo di Giorgia Monti Adriana M. Soldini narratrice d'arte e curatrice tratto da "Che razza di mondo", Cicorivolta Edizioni, 2012 Come bocca di pesce i pensieri Come bocca di pesce i pensieri È in quella bambina dal volto imbronciato di Unica fiaba che uno sguardo più approfondito avrebbe intravisto le prime tracce del nuovo percorso di Jara Marzulli. Sono il nastro chiaro tendente al rosa che avvolge il petto infantile e la tavolozza di colori che si arricchisce di nuove sfumature sul corpo della figlia Maya a costituire gli indizi di un salto di qualità ormai prossimo. Dopo il filo guidato dall'ago attraverso le carni che ha saputo attrarre l'attenzione dello spettatore, provocandogli anche un certo turbamento, Jara Marzulli ha scelto di addolcire il tono delle figure femminili con la delicatezza del nastro per invitarlo a proseguire un discorso più confidenziale. Striscia di tessuto, piatta e stretta, è da sempre strumento di lavoro della madre e della nonna, conservato in scatole e in scrigni come un tesoro prezioso che attende di uscire per abbellire od orlare gli abiti, intrecciare i capelli, guarnire bomboniere e regali. Ed è con la sua semplicità che riporta Jara all'infanzia: la lucentezza le evoca i giorni di festa; la morbidezza al tatto la riconduce al rito, al suo scivolare tra le mani per eseguire fasciature intorno al corpo. Ma il nastro sa andare oltre al proprio uso materiale. È simbolo dai diversi significati, come lo è il “nastro della consapevolezza” che diffonde il suo messaggio attraverso i colori: giallo, rosso, nero… Il nastro di Jara lega le vite e le racconta; si srotola nella rivelazione del sussurro della memoria che narra di gioia e di dolore, di sconfitte e di vittorie, per favorire quella ricerca dell'identità che non ha mai fine. L'artista ha affinato la capacità di scegliere i soggetti da rappresentare. Ne analizza lo sguardo per comprenderne la qualità, se è acuto e profondo. E molto sa dirle il modo in cui si propongono, con parole e azioni. Devono sapersi mettere in gioco; darle fiducia tanto da rivelarle parti nascoste della propria anima che, unitamente ai suoi propositi, sintetizzano la formula giusta di cui si serve per creare un'opera d'arte. È un lavoro che lei e le modelle fanno insieme, scoprendo e plasmando qualcosa di magico che la fotografia permette di fissare, dopo che i suoi occhi esperti lo hanno colto, e che la mano pensante riesce ad apporre sulla tela. La sua pittura acquista un accenno di onirico, percepibile grazie a un colore filtrato con l'intelletto. Il colore ad olio viene steso sopra una base di acrilico in modo da lasciarlo trasparire. In Ederlezi e La scomodata, l'acrilico diventa coprotagonista con addensamenti di colore in alcuni punti della tela che vanno a dialogare direttamente con l'olio. L'artista lascia intravedere la bozza, vi stende i verdi e i blu, a cui va a sovrapporre i rossi e le lacche accesi per poi intervenire con i bianchi e i rosati leggeri, finendo con tocchi spessi che rendono la composizione dinamica. Le pennellate richiamano la leggerezza dell'acquarello e si avverte la tridimensionalità dell'immagine. Un procedere per strati che ricorda la nascita e l'evoluzione della tecnica fotografica a colori, ma che non rende in alcun modo la sua pittura “fotografica”, già a partire dagli intenti. In Meltemi, Jara mostra la piena consapevolezza del cambiamento, intuito da lei
  • 3. stessa poco a poco. E lo rivela allo spettatore con il nastro posto in primo piano che prende vita e inizia a muoversi nell'aria come un filo di Arianna, trasportato da un vento secco e fresco – la cui denominazione turca dà il titolo all'opera – per risalire alle origini del racconto personale e collettivo. Dietro, lo sfondo si anima per la prima volta, facendo percepire quasi un'aurea di luce attorno alla presenza femminea per confermarne la centralità ed evocarne la sacralità del suo ruolo di donare la vita con l'esposizione del triangolo pubico. Come fece Gustave Courbet con la sua opera L'origine del mondo, l'artista ritorna indietro nel tempo dando la sua personalissima interpretazione che evoca la prima divinità adorata dall'uomo, la Dea Madre. Mentre Courbet esalta la capacità di sedurre della donna avvalendosi di tonalità calde, della posizione del corpo riversa sul letto dove corre languido il lenzuolo, Jara la pone in piedi con lo sguardo fermo rivolto allo spettatore e in una posizione non rigida ma rilassata che comunica sicurezza di sé, non solo del proprio potere attrattivo, ma del sapere magico e ancestrale che detiene. La dispensatrice di vita protende il suo corpo con le braccia nel gesto di offerta del nastro, il suo mondo interiore, per dare a quel dono una pienezza di significato: carnale e spirituale. Oltre al nastro, altri simboli si aggiungono al repertorio di Jara. Sono come note isolate che insieme vanno a comporre una melodia. Sono come le prime parole di un nuovo linguaggio che si esprime con modalità inedite. È importante analizzarli, perché sono l'accesso alla lettura dell'arte di Jara e al suo pensiero. Con il loro impiego, i concetti si replicano e si confermano con differenti chiavi di lettura. Prima a comparire è la parrucca, blu e rossa nelle due figure sedute di La scomodata e di Osso estraneo.Viene esibita con orgoglio, muovendo la testa e toccandosela, mentre i nastri sono lasciati pendere, andando a porsi in secondo piano. La parrucca evoca il travestimento e la capacità di giocare con la propria identità, di provare a mettersi nei panni dell'altro per meglio comprenderlo, come lasciano intuire le raffigurazioni di coppie di donne (Acquea,Apice stretto-divento, Ederlezi, Lyssas), dove i colori sono viola blu e verde. In Acquea, il nastro passa da una bocca all'altra come se fosse in atto una conversazione, uno scambio di informazioni; mentre in Apice stretto-divento, i loro corpi ne sono avvolti, testimoniando la formazione di un legame tra loro. L'armonia creatasi tra le donne è evidente anche dalla stessa posizione assunta, come insegna lo studio della comunicazione non verbale. In Ederlezi, abbiamo una simbologia più complessa. Il titolo riprende una canzone in lingua romani che si riferisce a una festività serba celebrante la primavera. È a questa rinascita della natura, del rinnovamento dei corpi, dell'atmosfera di festa e scambio di doni, che la tela di Jara fa riferimento: la complicità delle mani intrecciate, la posizione con le schiene appoggiate una contro l'altra, come in un gioco di identità nascoste, il nastro che le avvolge. L'uso dello specchio che riflette l'immagine della donna con la parrucca suggerisce labilità di confini, diventa finestra spazio temporale, collegando passato e futuro; ossia, varco per l'Altrove, a ciò che è altro da noi. E poi c'è Lyssas. Da Lyssa, Dea greca della rabbia e del furore cieco che nelle Xantriai di Eschilo fa impazzire le Menadi. Qui, è ritratta una sana follia che è capacità di far vivere l'emozione più estrema, senza lasciarsi intimorire e senza rinunciare a nulla di se stesse e che permette di acquisire quella condizione di natura rituale simile a quella degli officianti di culti antichi o degli sciamani nelle culture primitive. È lo stato che porta a una elevazione della mente e a un livello superiore di conoscenza che paiono suggeriti dai colori luminosi delle carni di Jara e dello sfondo. È lei a dominare la scena. Forte, da essere di sostegno all'amica ancora in preda al suo viaggio estatico; libera, per essere riuscita a far evadere la sua mente e a condurla nel territorio senza confini dell'immaginazione. Jara e le sue donne dall'aspetto fiero compaiono come immerse in un'atmosfera liquida che ricorda un mare primordiale. Gli sfondi più evoluti si vanno ad accordare ai corpi, diventando un tutt'uno e dando l'idea di una contestualizzazione delle donne raffigurate. A dimostrare che l'artista non ha più bisogno di avvalersi di sfondi neutri per concentrare l'interesse sui corpi. Si sente più libera di muoversi, perché sa che ora lo spettatore è riuscito ad andare oltre il guardare, si è prestato ad ascoltare il suo racconto e sta per addentrarsi in un mondo che pare in sospensione, dove tutto può accadere. La ricerca personale ha fatto apparire sulle tele graffiti e figure ancestrali di animali: il colibrì (Apice stretto-divento, Lyssas), la sfinge del galio (Diana, Il distacco, La incantata) e il pesce (Acquea, Ederlezi, La sognatrice, Osso estraneo). Non un uccello qualunque, ma il colibrì, il più piccolo, dalla tecnica di volo unica che con lo sbattere rapidissimo delle ali traccia la forma di un otto coricato, simbolo matematico dell'infinito. Stessa capacità di volo stazionario e vistosa somiglianza per la sfinge del galio, o farfalla colibrì.Animale simbolico per eccellenza, la farfalla è segno di trasformazione e di rinascita tra i più diffusi nelle culture dei popoli antichi e manifestazione della Dea Madre, prima divinità adorata dall'uomo, nel suo aspetto di vita emergente. Emblema dell'effimero e di ciò che dura in eterno, è simbolo dell'anima, che fuori dal corpo, raggiunge un grado superiore di perfezione. Non è un caso la presenza dei pesci. Dalla notte dei tempi, il pesce è simbolo della Dea Madre, rappresentazione grafica del ventre materno, legato alla sessualità e alla fertilità. L'artista ha scelto di mettere il pesce nel titolo della mostra: Come bocca di pesce i pensieri Inizia così la poesia di Giorgia Monti che richiama la bocca del pesce quando protesa in avanti assume la forma di un cerchio; qui metafora del pensiero circolare, creativo e complesso, in cui evolve il pensiero lineare.Alcuni studiosi, come Karl Jaspers, attribuiscono il pensiero lineare all'uomo e il pensiero circolare alla donna. Come bocca di pesce i pensieri Come bocca di pesce i pensieri
  • 4. Come bocca di pesce i pensieri Come bocca di pesce i pensieri opere Negli intenti della poetessa, è relativo anche all'impossibilità di tradurre in verbo quel mare che dimora dentro di noi. Mare dentro e mare fuori. Colibrì, sfingi di galio e pesci sono strettamente connessi ai personaggi femminili, che sono lontani dall'esprimere un ideale di bellezza classica e fine a se stessa. Girano attorno a loro e producono sui corpi ferite che si infettano. Un male necessario che non vuole di per sé danneggiare, ma alludere alla ricerca dell'identità primaria e dell'unione con gli elementi. In particolare, la scelta del colibrì e della sfinge di galio per l'assoluta padronanza dei propri movimenti può suggerire la consapevolezza che quel dolore sia ben controllato dagli stessi animali che vogliono aiutare, così come in natura permettono ai fiori di moltiplicarsi per perpetuare le specie. Come la scelta dei pesci riporta alla genesi della nostra esistenza sulla terra e delle nostre credenze, così Jara non ha avuto remore nel tornare sui suoi passi per risalire alle origini. Ha mostrato coraggio nell'incorrere in un'apparente involuzione per ritrovare se stessa e da lì ripartire con energie e idee rinnovate verso una nuova direzione. Quindi, uno stato di crisi che sfocia nella riscoperta di se stessi. Nel corso del tempo, Jara sa che occorre trasformare la propria vita coscientemente, così come saper accettare i cambiamenti per realizzare le proprie aspirazioni. E si avvale di una libertà conquistata con fatica, respingendo conformismi e dogmi che la società cerca di imporre al singolo. Una ricerca appassionata che è stata sollecitata da un'altra simbologia adottata ora da Jara: le trecce tagliate (Diana, Il distacco, La incantata, La sognatrice), che parrebbero un affronto alla personalità del soggetto. È indubbio che la testa assume nella donna un significato di cambiamento emotivo che diventa visibile, come affermano psicologi e psicanalisti. Così, tagliare i capelli equivale a separarsi dal mondo precedente;rende manifesto il desiderio di diventare indipendente e di superare un evento che ha causato sofferenza. Oppure, è la volontà di chiudere una fase della vita a cui non si sente più di appartenere. Nella sua pittura, questa risolutezza coinvolge soggetti di differenti età, perché è una dote dai contorni rosati. Dipinta sul volto della protagonista nell'opera Il distacco, dove il taglio della treccia coincide con l'attimo in cui esterna il suo distacco mentale che di poco lo precede. Una presa di coscienza che si traduce in azione emblematica per una scelta compiuta. Con gli occhi rivolti al cielo, la treccia tagliata in mano e la bellezza dei suoi sogni infiocchettati intorno ai polsi e sui capelli, è la figlia Maya (La sognatrice) che chiude idealmente il cerchio di questa vicenda intima dal respiro universale. L'arte di Jara è complessa e si sviluppa su diversi piani che si intersecano tra loro.Animata dallo stesso slancio sincero e passionale che da sempre la connota, sa andare oltre la poliedricità di significati insiti. Dipende dalla sensibilità dello spettatore passare da un livello all'altro e scegliere quanto addentrarsi. Una vista attenta e una mente aperta daranno l'occasione allo spettatore di farsi coinvolgere in una riflessione su se stesso con l'aspirazione di godere dello stesso dono ricevuto dall'artista nel suo arduo percorso: la primavera dell'anima.
  • 6. Meltemi 100x70 cm olio su tela 2011 Bucati da un unico sole incauti, incauti mi battevano l'ala come fosse cosa da nulla il volo o bagnarsi in quelle acque. Potrei venire qui ogni giorno con le tasche piene di sassi a costruirti un altare di memoria, ma sotto il sole che scalcia la tua corteccia dura non ci sono fondamenta. Mi hai urlato la paura forte e l'incanto tutto e penetravi le ossa con un suono metallico di ruggine e nervi. Ma bellezza paura e penetrazione sono parole che si consumano bianche sulle creste del mare tuo buio. Mi lanci un mare solido come questa umanità che si guarda in faccia che nessuna distanza chiude e nelle viscere contengo e non capisco ma di questa estraneità composta dolcemente son pianto son ciborio. Meltemi di Chiara Catapano
  • 8. Ederlezi 120x100 cm olio su tela e acrilico 2011
  • 11. Apice stretto-divento La memoria ha il metro del rammendo su cui scivolare la corrente ascendente liscia l'ala e apre il volo - che non parte più da terra come la carne immobile del tempo- pizzicare la pelle al cielo a svanire il sogno Apice stretto-divento di Chiara Catapano 120x100 cm olio su tela 2011
  • 13. 50x50 cm olio su tela 2012 La sognatrice
  • 17. Come bocca di pesce i pensieri Come bocca di pesce i pensieri schiuma schiuma di sale freme nelle mani, negli occhi rifranti nel corpo sottile schiuma i miei capelli a te qui venuta tu, a me legata sorella acerba canto –canticello qui ti mostro, ti porto all'evidenza dello sguardo alla inquieta bellezza che in te risiede piccola stupida me increspatura celeste volta dei cieli rispecchiati argilla agile io volo mi inarco ti rendo l'arco di sale ti invito ogni minuto del giorno ad avanzarmi a corroderti a piegarti a perderti nelle mie gambe di gazzella tu dura materia di terra io sono la rocca qui termina l'onda il mio sguardo è granito che l'onda non spezza tu me chiami a te legata dal tuo richiamo azzurrino guardo il tuo occhio mobile perdersi nello scatto nervoso Testo scritto da Iula Marzulli per la performance “Mi avvolgi” dei tuoi inarchi di sale non mi spezzi non mi corrodi sul mio dorso sfibra la sabbia lingua di grani che alle rocce sorelle porta fino alla tua bocca di mare io, natura incorruttibile porto nel grano più piccolo la durezza e la leggerezza delle notti mi scivoli attorno mi stringi mi avvolgi mi tieni tuVENTO di alghe e di suoni Foto di Angela Regina tratta dalla performance “Mi avvolgi” di Jara e Iula Marzulli con la partecipazione di Marianna Fumai.
  • 18. Jara Marzulli nasce a Bari nel 1977. Si diploma al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Bari con il massimo dei voti. Partecipa presto a esposizioni e concorsi ricevendo premi e riconoscimenti. Insegna tecniche e discipline artistiche nei laboratori di scuole pubbliche e private. Collabora in uno studio di design e comunicazione. Nel 2005, viene selezionata per la XII Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo di Castel Sant’Elmo a Napoli. Nel 2006, partecipa per Copykiller presso la Galleria AKBANK SANAT, Istanbul (Turchia), testi a cura della scrittrice Perihan Magden, Elif Kolcuoglu e AdnanYildiz la sua opera “Sensi” è sulla copertina del romanzo “Due ragazze”di Perihan Magden dell’edizione turca. Nel 2008 è selezionata per i concorsi Nuova voce per la Fiera del Levante di Bari, a cura della fondazione Giorgio Correggiari, e viene premiata per il murales realizzato durante il progetto “Le strade del paesaggio” dalla Provincia di Cosenza. Nel 2010, è selezionata per Ceres4artTour e nel 2011 per il Combat Prize, Wannabee Prize e Premio ORA. Tra le collettive recenti: Il mito del vero. Il ritratto, il volto (2010) alla Fondazione Durini di Milano; Urban creatures (2010) presso il Palazzo S. Bernardino di Rossano (CS) e allo Spazioeventi Mondadori di San Marco aVenezia; Archiviarti (2010) alla Fabbrica Borroni di Bollate (MI); Less is more (2010-2011) alla Galleria L.I.B.R.A. di Catania; S{corpo]RO (2011) alla Pinacoteca Comunale “Giovanni da Gaeta” di Gaeta (LT); Locus Animae, sesto episodio; BiennaleOut Off (2011) al foyer del Kursaal di Jesolo (VE); Constellacion 3 (2011) al Museo Maguncia di Buenos Aires (RA); Proposte (2011) a Le Muse Giovani Gallery di Adelfia (BA). Si segnalano la personale Sotto-pelle (2009) allo Spazio Nodo di Bari, la bipersonale Pure/Jara Marzulli (2010) alla Galleria Contemporanea Roma. Biografia Come bocca di pesce i pensieri le muse GiovaniG Come bocca di pesce i pensieri