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DIGITALMARKETING:
COME AVERE VISIBILITÀ
SUL WEB
ROSARIO COPPOLA | ANTONIO PIZZOFERRATO | FABIANA VARRIALE
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE
TEORIA E TECNOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE
A. A. 2015/2016
Il presente materiale è pubblicato con licenza Creative Commons.
«Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo - 4.0»
La licenza non si estende alle immagini provenienti da altre fonti e agli screenshots,
cui diritti restano in capo ai rispettivi proprietari.
CREATIVE COMMONS
La pubblicità offline non basta più, per esistere
c’è bisogno di conquistare il Web.
In questa presentazione proveremo a spiegare l'importanza
di attuare strategie di Marketing digitale grazie allo sviluppo di
tecniche SEO, Social Media e l’integrazione tra queste.
INDICE
1. Perchè c’è bisogno del Marketing Digitale?
2. SEO GOOGLE
3. SOCIAL NETWORK
4. SEOCIAL
INTRO
PERCHÉ C’È BISOGNO
DEL MARKETING DIGITALE?
Per essere competitivi: le imprese attive sul web crescono più veloce-
mente, generano maggiori contatti all'estero, sono più produttive, assu-
mono di più rispetto ai propri competitor “offline”.
Per essere dove sono i tuoi clienti: perché il digitale è il campo in cui si
sfida oggi il mercato, un mercato fatto di persone che vivono Internet e lo
abitano.
Per comunicare: le persone sono stanche di subire le informazioni e le
promozioni, vogliono interagire, parlare con le aziende, decidere.
Internet è il luogo dove si parla ma dove soprattutto si ascolta.
Un dato impressionante: entro il 2019 quasi il 40% della spesa totale di
marketing delle aziende sarà digitale. (Fonte: http://goo.gl/uIouee)
Fonte: Sole24Ore, DAG (Digital Advisory Group)
Link: http://www.mediarete.it/perche-la-tua-azienda-deve-investire-nel-digitale
SEO
COME HO IMPARATO
A NON PREOCCUPARMI
DELL’ALGORITMO
CHANNELS ROI
(RETURN OF INVESTIMENT) NEL 2015
Fonte: Smart Insight
Link: www.smartinsight.com
ITALIA = GOOGLE
Fare SEO in Italia significa confrontarsi
con Google, il principale motore
di ricerca di tutto l’Occidente.
- Negli Stati Uniti detiene
il 67% del mercato, mentre nella mag-
gior parte dei Paesi Europei e Suda-
mericani le quote di mercato sono
prossime o superiori al 90%.
- A livello mondiale la situazione non è
uniforme: in grandi paesi euroasiatici
quali Cina, Russia, Giappone, Corea
del Sud il mercato è dominato
da importanti realtà locali
(es. Baidu, Yandex).
Google
95%
Bing
2%
Yahoo
2%
Altro
1%
I motori di ricerca in Italia
Fonte: StatCounter (gs.statcounter.com)
Link: http://www.michelebraccini.com/percentuali-di-utilizzo-dei-motori-di-ricerca-nel-mondo/
DENTRO LA RICERCA
Software detti spider o crawler (il più famoso è Google-
bot) eseguono la scansione dei contenuti pubblicati, se-
guendo i link e prendendo nota di nuove aggiunte
o modifiche.
La scansione è seguita dal processo di indicizzazione.
Le pagine ritenute di qualità vengono inserite nell’indice
di Google.
La qualità delle pagine e dunque il loro posizionamento
nelle SERP di Google è deciso dal suo segretissimo algo-
ritmo seguendo logiche complesse che variano in conti-
nuazione.
Google stesso afferma che a influire sul posizionamento
agiscono più di 200 fattori di Ranking, ognuno dei quali
ha migliaia di variabili.
SCANSIONE
INDICIZZAZIONE
CLASSIFICAZIONE
SERP
GOOGLE ALGORITHM UPDATES
Fonte: Oncrawl (www.oncrawl.com)
Link per approfondire: https://moz.com/google-algorithm-change
FATTORI DI RANKING
PIÙ INFLUENTI DEL 2015
SEO: COS’È?
La SEO (Search Engine Optimiza-
tion) comprende le attività di
1. indicizzazione
2. ottimizzazione
3. analisi
volte a rinforzare il posizionamento
(ovvero la visibilità) di un sito nei
risultati dei motori di ricerca
(le cosidette SERP).
Il posizionamento SEO comprende
solo i risultati naturali (detti anche
“organici”) e non quelli a pagamen-
to (es. annunci sponsorizzati con
Google AdWords).
INDICIZZAZIONE:
COME FARSI TROVARE DA GOOGLE?
- Google add url
(http://www.google.it/add_url.htm);
- Sitemap.xml
fornisce ai crawler un elenco di tutte le pagine
e informazioni del sito.
Si può creare qui:
https://www.xml-sitemaps.com/
e inviarla a Google Search Console
https://www.google.com/webmasters/tools
PROVA: scriviamo su Google
«site:*nomesito*» per capire lo stato
dell’indicizzazione. Se il primo risultato non
è l’homepage c’è qualcosa che non va...
COME NON FARSI TROVARE DA GOOGLE?
Il file robots.txt stabilisce quali file e/o direc-
tory NON devono essere considerati dai craw-
ler. Può bloccare un singolo file ma anche
l’intero sito.
È composto da diversi “blocchi” di istruzioni,
ognuno dei quali specifica due parametri:
- User-agent: lo spider di riferimento
- Disallow: il file (o la directory) che non deve
essere considerato dalla scansione.
CAPIRE LE KEYWORDS:
LONG TAIL STRATEGY
Le Keywords sono le interrogazioni degli utenti al motore di ricerca.
Si dividono in:
navigazionali (25%): «voglio andare sul sito di Apple»
informative (40%): «voglio saperne di più di Apple»
transazionali (35%): «voglio comprare un prodotto Apple»
Il volume delle ricerche degli utenti è suddiviso in:
Termini singoli: 10%
Termini composti da 2-3 parole: 15%
Termini composti da 4 o più parole: 75%
Dati: Dati Google
Link: http://www.riccardoperini.com/long-tail-coda-lunga.php
Partire dalla LongTail Strategy dunque si rivela fondamentale
per posizionarsi nelle SERP in tempi.
Le keywords di nicchia sommate possono generare un
volume di accessi pari o superiore a quello delle chiavi
di ricerca più generiche.
STRUMENTI DI RICERCA DI PAROLE CHIAVE
Keyword Planner di Google AdWords:
riceve come input una frase o delle parole importanti che abbiamo indi-
viduato e fornisce una lista di idee per le keywords basate sulla perti-
nenza e sulla media delle ricerche mensili per quelle idee.
E’ possibile personalizzare la ricerca a seconda della geolocalizzazione
(ottimo per la Local SEO), lingua, intervallo di tempo e tanto altro.
Per usarlo basta registrarsi su https://adwords.google.com/
GoogleTrends: esplorare le tendenze del momento, il trend negli anni
e il confronto tra più termini di ricerca.
https://www.google.it/trends/
Ubersuggest: «Google Suggest on stereoids» http://ubersuggest.org/
COME SCEGLIERE LE KEYWORDS
PIÙ EFFICACI?
Frequenza di ricerca: indica il numero di ricerche
effettuate sul motore di ricerca (solitamente mensili)
aventi come oggetto una keyword.
Concorrenza: rappresenta l’indice relativo al numero
di siti web già posizionati nella SERP cercando una
keyword.
Keyword Effectiveness Index (KEI): Il quadrato della
Frequenza di Ricerca fratto Concorrenza. Maggiore è
l’indice, maggiore sarà l’efficienza della keyword.
Keyword difficultyTool: Il grado di difficoltà di una
SERP. (https://moz.com/tools/keyword-difficulty)
ALGORITMO LSI
(LATENT SEMANTIC INDEX)
Non solo keywords ma entità latenti che siano pertinenti e rilevanti per
l’algoritmo e per gli utenti.
Pertinenza: indica la totalità campo
semantico e coincide con la cono-
scenza enciclopedica. L'algoritmo
analizza combinazioni dei termini di
una pagina web per calcolare il SUO
grado di pertinenza all’argomento.
Rilevanza: analizza l'intenzione di ri-
cerca dell'utente (user intent) che si
nasconde nella query.
Espansione del campo semantico:
gli argomenti pertinenti ma non ri-
levanti valorizzano un contenuto.
Nell’esempio: per una query «iscrizio-
ne Facebook» A è pertinente e rile-
vante, B è pertinente ma non rile-
vante, C non è pertinente nè rilevan-
te, D è rilevante ma non pertinente.
SEO RANKING FACTORS:
QUESTIONE DI CHIMICA
ARCHITETTURA DI UN SITO WEB
IN 5 PUNTI
Usabilità : efficacia ed efficienza di utilizzo
Accessibilità: facile per tutte le tipologie di
persone
Fruibilità: visibile da tutti i dispositivi e
browser
Navigabilità: menù, tassonomie, url friendly,
breadcrumbs, link interni, Sitemap.html, Si-
temap.xml, Errori 404, Redirect 301
User Experience: esperienza di piacevolezza
URL SEO Friendly
Devono essere ‘’parlanti’, rispettando la tassonomia.
Devono contenere la parola chiave senza stop words.
Meglio se sotto i 100 caratteri
MOBILE FRIENDLY: BE RESPONSIVE
Fonte: Kore
Link: www.korevolution.com
SEO & COPYWRITING: LE REGOLE D’ORO
Qualità, freschezza, utilità:
contenuti ben scritti, aggiornati che
diano risposte agli utenti
Unicità: contenuti originali, mai du-
plicati o parzialmente copiati
Semplicità: limita le espressioni
complesse, dialettali, proverbi o
metafore
Numero di parole: più un contenu-
to è lungo più aumenta la probabili-
tà di rispondere alle richieste degli
utenti
Keyword: inserire la keyword in maniera naturale, senza ripeterla troppe
volte (rischio di Keyword stuffing). Curare prossimità e prominenza. Usare
l’espansione del campo semantico
Intestazioni – paragrafi - liste
Grassetto - Corsivo - Sottolineato
Immagini - video - infografiche
AnchorText: linkare solo pagine autorevoli e pertinenti
Rich Snippet: Microdati – Microformati - RDFa
Social buttons
AGIRE SUL CODICE HTML
Tag <Title>
- Titoli unici, diretti, informativi
- La keyword più naturale possibile
- Idealmente inferiore a 65 caratteri
- Prominenza della parola chiave
- Brand va nella 2° parte del tag
Tag <Header>
- <h1> definisce la voce più importante,
<h6> la meno importante
- Un solo tag H1 per pagina
- Parole chiave negli headers vanno
se è logico e naturale farlo
Tag <Description>
- Non è fattore di ranking ma
incide come azione pubblicitaria
- Deve essere unica
-Tra i 150-160 caratteri
Tag <Alt>
- È il testo alternativo
delle immagini
(Es. <img src=”hotel_milano.jpg”
alt=”Hotel a Milano”>)
- Usare la keyword
- Ranking da Google Search
GUADAGNAMOCI LA FIDUCIA:
IL CONCETTO DI SITO TRUST
Esistono siti che sono sempre sistematicamente in testa alle SERP.
Pensiamo a Repubblica nel settore News, Giallo Zafferano nel settore
Cucina o Aranzulla nel settoreTecnologia.
Perchè?
Perchè per Google questi sono siti sono Trust ovvero vengono reputati
completamente affidabili.
Per Trust distinguiamo 3 fattori:
Popolarità / Reputazione / Autorevolezza
Come capiamo se un sito èTrust?
PageRank -Trust Rank
Domain Authority e Page Authority: https://moz.com/tools/seo-toolbar
Citation Flow eTrust Flow: https://it.majestic.com/
Quantità, qualità ed età dei backlinks - Età del dominio
L’IMPORTANZA DEI BACKLINKS
“Link are still, for the foreseeble future, going to be a more powerful
signals for search rankings than social signals.’’
[Matt Cutts, Software Engineer e Head ofWebspam
del Google SearchTeam- https://www.mattcutts.com/blog/ ]
L’IMPORTANZA DEI BACKLINKS
I Backlinks (detti anche External Links) sono i link provenienti da domini
esterni e che puntano al nostro sito. Sono considerati indispensabili nella
SEO. L’attività di posizionamento che aumenta il Ranking nelle SERP at-
traverso i link è detta Link Building.
Un backlink da un sitoTrust passa link juice ovvero popolarità,
reputazione e autorevolezza.
Un backlink di scarsa qualità (spam link) rende inaffidabili
agli occhi di Google.
Con tecniche di link building scorrette, il pericolo è di essere penalizzati
o addirittura bloccati dalle SERP.
Attributo rel=‘nofollow’: istruiamo i motori a non seguire il link
DisavowTool: permette di rifiutare i link in entrata (https://goo.gl/ZimjLT)
IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO
DELLA LINK BUILDING
Il Buono (White Hat SEO)
Link Earning / Guest Blog /
Article / Marketing / Contenuti
multimediali / Directory / Com-
ment Blog / Forum / Comunicati
Stampa / Social Signals
Il Cattivo (Black Hat SEO)
Scambio link / Link a pagamento /
PBN (Private Blog Network) /
Software automatici di spam /
Link nascosti / Ghost Links /
Redirect 301 / Cloaking / Cracking
Il Brutto (Gray Hat SEO): non bello da vedere ma forse il più efficace...
Approfondimento: https://moz.com/beginners-guide-to-link-building
UNO STRUMENTO IMPRESCINDIBILE:
GOOGLE ANALYTICS
manca un pezzo...
SOCIAL
NETWORK
I SOCIAL NEWTORK: COSA SONO?
Servizi online che permettono la creazione,
la condivisione e lo scambio di contenuti di vario genere,
all’interno di comunità virtuali.
Secondo la definizione data dalle studiose Danah M. Boyde
e Nicole B. Ellison, si possono definire i social network sites
i servizi web che permettono:
• la creazione di un profilo pubblico o semi-pubblico
all’interno di un sistema vincolato
• l’articolazione di una lista di contatti
• la possibilità di scorrere la lista di amici dei propri contatti
EVOLUZIONE DEI SOCIAL
WEB 1.0 WEB 2.0
1971
invio della prima mail
tra due utenti
1978
nascita dei primi
Black Board System
1988
sviluppo IRC, precursore
della messaggistica
istantanea
UTENTE: fruitore dei servizi del web UTENTE: creatore dei contenuti
2003
My Space
(personalizzazione layout,
condivisione foto, video e musica)
2004
Facebook
2005
YouTube
2006
Twitter
I SOCIAL NEWTORK NEL MARKETING
L’utente delWeb 2.0 è diventato sempre più “multicanale”:
si esprime e condivide esperienze fuori e dentro ilWeb,
obbligando le aziende a riconsiderare
le proprie strategie di marketing.
UTENTE = “OPINION LEADER”
in grado di influenzare la percezione dei brand
e le scelte di acquisto di altri utenti.
BRAND REPUTATION
SOCIAL
MEDIAMARKETING
SOCIAL MEDIA MARKETING: COS’È?
Il Social Media Marketing è quella branca del marketing
che si occupa di generare visibilità su social media, comunità virtuali
e aggregatori 2.0.
Il Social Media Marketing racchiude una serie di pratiche che
vanno dalla gestione dei rapporti online (PR 2.0) all'ottimizzazione
delle pagine web fatta per i social media
(SMO, Social Media Optimization).
PERCHÈ?
Il fine del social media marketing
è quello di creare conversazioni con utenti/consumatori
e instaurare quella che viene definita affinità.
ATTIVITÀ DEL SOCIAL MEDIA MARKETING
1. ASSESSMENT
2. BUZZ MONITORING
3. REPORTING
1. Il risultato di questa fase è quello fornire un’analisi
della presenza, con produzione dei relativi report e creazione
dei presidi Social.
2. Il Buzz Monitoring consiste nell’attività di monitoraggio delle
conversazioni (forum, blog,micro blog, social networks, social bo-
okmarks, siti di video sharing, siti di photo sharing, ecc..).
3. Analisi dei dati raccolti (data analysis).
DATA ANALYSIS
Una delle attività importanti del Social Media Marketing è
la raccolta dei dati, inseriti poi all’interno di report, per analizzare
l’andamento delle politiche di marketing sui social.
Esistono diversi tool da utilizzare per ricavare dati tecnici e non,
da poter poi essere analizzati.
Google Alert: avvisa sugli ultimi articoli e post che parlano di quella
keyword, utile per monitorare i risultati di ricerca
#tagboard: monitoraggio degli hashtag
Buzzsumo: monitoraggio dei social e segmentazione per tipo di
contenuti
Hootsuite: monitoraggio congiunto dei social, con la possibilità di
avere anche dei report
TrueSocialMetrics: fornisce le KPI (indicatori di performance) più
importanti per il settore ovvero tassi di conversazione / amplifi-
cazione / applausi
followerwonk: il migliore per l’analisi diTwitter (è di MOZ)
Facebook Insight: analisi dei dati e grafici della pagina Facebook
SOCIAL MARKETING VIRALE
Un esempio comune di social media marketing è l'azione
di marketing virale che si compie sui social network (Facebook,
Twitter,YouTube, ecc...).
L'azienda, dichiarando o meno la propria reale identità, pubblica
un contenuto interessante e/o di intrattenimento con l'obiettivo di
generare hype e diffusione dello stesso.
Tramite il passaparola spontaneo tra utenti si produce
un effetto virale che porta sempre più persone a visionare
il contenuto, dunque, a far sì che il messaggio raggiunga
più utenti/consumatori possibili.
IL CASO BLENDTEC
Uno dei casi di marketing
virale che ha avuto più succes-
so nel web è stata la campa-
gna realizzata da Blendtec,
una impresa statunitense che
vende frullatori.
Per dimostrare il potere dei
loro prodotti hanno caricato
suYoutube video in cui il fon-
datore dell’impresaTom Dick-
son frulla differenti prodotti di
ogni tipo, dal cibo ad oggetti
elettronici ecc….
856.834 iscritti sul canaleYouTube
269.624.276 visualizzazioni totali
(da 30 Ottobre 2006)
CERES:
L’IRONIA E...
Il real time marketing è la capacità di utilizzare fatti di attualità
per inserirsi nel flusso di conversazione che si innesca riguardo a
questi sui social.
Per fare in modo che questa attività sia proficua è necessario par-
lare di fatti noti al pubblico a cui ci si rivolge, eventi rilevanti e di-
scussi, mettendoli in relazione al brand e facendo sì che il brand
emerga in modo positivo e nel rispetto della sensibilità del suo
target.
...IL REAL TIME MARKETING
IL VIRAL MARKETING SPONTANEO
I NUOVI
SOCIAL
NETWORK
PERISCOPE
Periscope è la nuova applicazio-
ne diTwitter per trasmettere
in diretta una ripresa fatta con il
proprio smartphone.
Acquisita daTwitter nel Gennaio
2015 , prima ancora della sua
pubblicazione.
L’acquisizione è stata annunciata
ufficialmente il 13 Marzo in un
tweet di Periscope, ritwittato da
Dick Costolo (CEOTwitter).
SNAPCHAT
Snapchat è stata fondata nel 2011 da Bobby Murphy ed Evan
Spiegel, con sede a Los Angeles.
È un servizio di messaggistica istantanea per smartphone e tablet.
Consente di inviare agli utenti della propria rete messaggi di testo,
foto e video visualizzabili solo per un certo numero di secondi.
Interessante è la funzione "Storie", che permette agli utenti di
unire snap in una “storia” che può essere vista da altri utenti, in
ordine cronologico, entro le 24 ore dalla loro pubblicazione.
Snapchat cura le “storie live”, con contenuti di diversi utenti che si
focalizzano su un determinato evento o tema.
Maggio 2015: 2 miliardi al giorno di foto e video inviati dagli utenti,
i contenuti delle Storie di Snapchat sono state visti ben 500 milioni di
volte al giorno.
Novembre 2015: 6 miliardi di video al giorno.
Il 17 ottobre 2014 Snapchat ha aperto uffi-
cialmente agli inserzionisti: gli utenti
americani hanno infatti visualizzato il
primo messaggio pubblicitario.
Nel Gennaio 2015 è stata introdotta la se-
zione “Discover”, che estende il concetto
di storia per mostrare contenuti distribuiti
da diversi staff editoriali.
Il servizio è ad-supported, in quanto le in-
serzioni pubblicitarie sono l’unica fonte di
profitto per l’azienda.
Snapchat ha un valore di
10 - 20 miliardi di dollari
PERCHÈ INVESTIRE NEI SOCIAL NETWORK
Businesses on Social Media
Statistics andTrends
(in America)
fonte: Go-Gulf (http://bit.ly/1CdwWIA)
1. Basso prezzo
(rispetto ai mass media tradizionali)
2. Farsi conoscere
3. Creare e mantenere
la brand reputation positiva
4. Interagire e relazionarsi con gli utenti
5. Misurazione e analisi dei dati
6. Incrementare il traffico sul sito web
INTEGRAZIONE DEI SOCIAL CON SEO
UN MATRIMONIO
DA FAVOLA
SEOcial
SEOcial: COS’È?
SEO e Social Media Marketing
sono due nodi fondamentali
dell’ Inbound Marketing.
Essi sono a tutti gli effetti i
primi step del “funnel”, ovvero
la rappresentazione a imbuto
del processo d’acquisto che
termina, o almeno dovrebbe,
con la conversione finale in
vendite e acquisti.
DEAL
Fatta questa introduzione è opportuno chiedersi:
Dobbiamo vedere SEO e Social Media Marketing separatamente
come compartimenti stagni oppure possiamo considerarli come due
strumenti la cui sinergia e integrazione può ottimizzare il risultato
della nostra strategia?
Noi propendiamo per per la seconda, vediamo perché.
UNA DOVEROSA PREMESSA...
Prima di addentrarci nell’argomento è importante
fare una precisazione rispondendo ad una domanda:
I social network influenzano direttamente l’indicizzazione sui
motori di ricerca e in particolare su Google?
La risposta è NO!
- I link provenienti dai social
network sono link “nofollow”.
- Google non privilegia i dati dei
social network ma tratta i posts
degli stessi come ogni altra pagina
presente sulWeb (per ora).
- L’algoritmo di Google non è in
grado di analizzare tutte le pagine
dei social network, quindi non ha
elementi per “fidarsi abbastanza”
di essi.
Per approfondire: la spiegazione di Matt Cutts
(www.youtube.com/watch?v=udqtSM-6QbQ)
COME INTEGRARE SEO E SOCIAL?
Posta la premessa, ci sono diversi modi, strategie e accorgimenti
da mettere in atto per sfruttare al meglio l’integrazione
tra SEO e social network. In particolare parleremo di:
Social Network + SERP
The Social Proof
Google Author Rank
Personalized Search and Google+
Content Sydication
Coordinated Social Content Promotion
E2 : Engagement & Empathy
Content is still King
Sebbene i link “nofollow”
provenienti dai social
non influenzino direttamente
il posizionamento,
di sicuro i profili social
influenzano il contenuto
dei risultati di ricerca.
Sono sempre i primi risultati di
ricerca e non c’è dubbio che
essi siano importanti, per
Google ma anche per chi sta
effettuando la ricerca.
SOCIAL NETWORK + SERP
Il 5 Febbraio scorso Google e
Twitter rendono noto un nuovo
accordo che rivoluziona il rappor-
to tra SERP e Tweets:
Questi ultimi sono visibili
nei risultati di ricerca appena
vengono postati senza la previa
scansione da parte di Googlebot.
In questo modo da un lato Google
guadagna l’accesso alla firehouse
diTwitter;
Twitter, dal suo canto,
un’immediata visibilità per i suoi
utenti.
SERP & TWITTER
SERP & PINTEREST
Le immagini “pinnate” vengono indi-
cizzate da Google e di conseguenza
appaiono nei suoi risultati di ricerca
immagini.
Inoltre le descrizioni dei Pin sono
tenute in grande considerazione nei
risultati testuali.
Se è vero che il futuro della SEO è la
long tail keywords a scapito della
short tail, allora questo social
network sembra prestarsi perfetta-
mente allo scopo.
Infatti le long tail presuppongono
una ricerca mirata e, di conseguenza,
richiedono risultati mirati.
I link nofollow provenienti dai social non hanno effetto diretto.
E’ però probabile che i segnali social influenzino
indirettamente il posizionamento SEO.
Può verificarsi una riprova sociale che mostri un certo gradimento
nei confronti di un contenuto, un link building indiretto
che potrebbe accrescere la credibilità agli occhi di Google.
THE SOCIAL PROOF
“La risposta è SI, ma solo indirettamente.
Quando in generale si comunica bene sui social si entra nella testa delle
persone. E di conseguenza queste persone magari quando
scriveranno qualche articolo ci citeranno o ci linkeranno.”
- Luca Bove
“La risposta è “no, ma allo stesso tempo sì”, ovvero i segnali sociali non
influenzano in modo diretto i rankings. Il social influenza la SEO indiretta-
mente come strumento con cui poter potenziare l’immagine e la familiarità
di un brand.”
- Gianluca Fiorelli
“I social signals non sono determinanti al 100% per un progetto SEO, ma
contribuiscono di sicuro come fattore di posizionamento organico,
quindi a mio avviso devono essere sempre considerati all’interno di una
buona strategia SEO così come altre forme di PR online e Link building.”
- Enrico Ferretti
http://luca.bo.ve.it/
http://www.iloveseo.net/gianluca-fiorelli-web-strategist/
http://www.enricoferretti.com/
GOOGLE AuthorRank
L’AuthorRank di Google
rivoluziona il marketing
dando un’importanza
essenziale all’autorevolezza
del singolo blogger
e alla qualità dei contenuti
pubblicati.
E’importante, quindi, curare
la propria influenza
nelle proprie reti sociali.
A cosa può portare la relazione tra
Social Network e ricerca personaliz-
zata è evidente in particolar modo
con Google+.
Curando le cerchie e i contenuti
pubblicati si ha la possibilità
di apparire più facilmente
nei risultati di ricerca.
La ricerca personalizzata mira
a mostrare i risultati più rilevanti
per chi attua la ricerca, è quindi
plausibile che si attinga alla attività
social di quest’ultimo per capire
quali contenuti mostrare.
PERSONALIZED SEARCH AND GOOGLE+
Le molteplici condivisioni permettono a Google di conoscere
e tenere in considerazione il grado e il valore dei contenuti
pubblicati.
E’ quindi fondamentale creare contenuti condivisibili
facilmente e in maniera immediata.
CONTENT SYNDICATION
COORDINATED
SOCIAL CONTENT PROMOTION
I social network sono diversi tra loro ed hanno caratteristiche
e peculiarità proprie.
Una promozione cross-channel è vincente
se fatta in modo accurato.
Di conseguenza i contenuti condivisi devono essere diversificati
e cuciti su ogni social, sfruttando i punti di forza di ognuno di loro.
E2
: ENGAGEMENT & EMPATHY
Engagement:
è questa la parola magica per
chi voglia fare Seo sui social
media.
Quante condivisioni avrà il
nostro post? Quante azioni ri-
usciremo a indurre ai lettori?
Tutto questo si misura in
termini di engagement, ovvero
successo che il nostro mes-
saggio veicolato tramite un
social media avrà.
Empathy:
presupposto sociale
dell’engagement è l’empatia.
Perché, al di là degli strumen-
ti, dei mezzi tecnici e delle
tecnologie che usiamo,
chiunque voglia fare comuni-
cazione non dovrebbe mai
perdere di vista la base fonda-
mentale e il bisogno primor-
diale di ogni essere umano:
sentirsi compreso.
CONTENT IS STILL KING!
Entrare in empatia e quindi coinvolgere l’altro, invogliarlo all’azione
(call to action), creando contenuti validi ed interessanti resta
sempre e comunque il presupposto fondante senza il quale tecniche
e strategie restano solo fini a loro stesse.
GRAZIEPER L'ATTENZIONE
www.seocial.altervista.org

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Digital Marketing: come avere visibilità sul web

  • 1. DIGITALMARKETING: COME AVERE VISIBILITÀ SUL WEB ROSARIO COPPOLA | ANTONIO PIZZOFERRATO | FABIANA VARRIALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE TEORIA E TECNOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE A. A. 2015/2016
  • 2. Il presente materiale è pubblicato con licenza Creative Commons. «Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo - 4.0» La licenza non si estende alle immagini provenienti da altre fonti e agli screenshots, cui diritti restano in capo ai rispettivi proprietari. CREATIVE COMMONS
  • 3. La pubblicità offline non basta più, per esistere c’è bisogno di conquistare il Web. In questa presentazione proveremo a spiegare l'importanza di attuare strategie di Marketing digitale grazie allo sviluppo di tecniche SEO, Social Media e l’integrazione tra queste. INDICE 1. Perchè c’è bisogno del Marketing Digitale? 2. SEO GOOGLE 3. SOCIAL NETWORK 4. SEOCIAL INTRO
  • 4. PERCHÉ C’È BISOGNO DEL MARKETING DIGITALE? Per essere competitivi: le imprese attive sul web crescono più veloce- mente, generano maggiori contatti all'estero, sono più produttive, assu- mono di più rispetto ai propri competitor “offline”. Per essere dove sono i tuoi clienti: perché il digitale è il campo in cui si sfida oggi il mercato, un mercato fatto di persone che vivono Internet e lo abitano. Per comunicare: le persone sono stanche di subire le informazioni e le promozioni, vogliono interagire, parlare con le aziende, decidere. Internet è il luogo dove si parla ma dove soprattutto si ascolta. Un dato impressionante: entro il 2019 quasi il 40% della spesa totale di marketing delle aziende sarà digitale. (Fonte: http://goo.gl/uIouee)
  • 5. Fonte: Sole24Ore, DAG (Digital Advisory Group) Link: http://www.mediarete.it/perche-la-tua-azienda-deve-investire-nel-digitale
  • 6.
  • 7. SEO COME HO IMPARATO A NON PREOCCUPARMI DELL’ALGORITMO
  • 8. CHANNELS ROI (RETURN OF INVESTIMENT) NEL 2015
  • 9. Fonte: Smart Insight Link: www.smartinsight.com
  • 10. ITALIA = GOOGLE Fare SEO in Italia significa confrontarsi con Google, il principale motore di ricerca di tutto l’Occidente. - Negli Stati Uniti detiene il 67% del mercato, mentre nella mag- gior parte dei Paesi Europei e Suda- mericani le quote di mercato sono prossime o superiori al 90%. - A livello mondiale la situazione non è uniforme: in grandi paesi euroasiatici quali Cina, Russia, Giappone, Corea del Sud il mercato è dominato da importanti realtà locali (es. Baidu, Yandex). Google 95% Bing 2% Yahoo 2% Altro 1% I motori di ricerca in Italia Fonte: StatCounter (gs.statcounter.com) Link: http://www.michelebraccini.com/percentuali-di-utilizzo-dei-motori-di-ricerca-nel-mondo/
  • 11. DENTRO LA RICERCA Software detti spider o crawler (il più famoso è Google- bot) eseguono la scansione dei contenuti pubblicati, se- guendo i link e prendendo nota di nuove aggiunte o modifiche. La scansione è seguita dal processo di indicizzazione. Le pagine ritenute di qualità vengono inserite nell’indice di Google. La qualità delle pagine e dunque il loro posizionamento nelle SERP di Google è deciso dal suo segretissimo algo- ritmo seguendo logiche complesse che variano in conti- nuazione. Google stesso afferma che a influire sul posizionamento agiscono più di 200 fattori di Ranking, ognuno dei quali ha migliaia di variabili. SCANSIONE INDICIZZAZIONE CLASSIFICAZIONE SERP
  • 12. GOOGLE ALGORITHM UPDATES Fonte: Oncrawl (www.oncrawl.com) Link per approfondire: https://moz.com/google-algorithm-change
  • 13. FATTORI DI RANKING PIÙ INFLUENTI DEL 2015
  • 14. SEO: COS’È? La SEO (Search Engine Optimiza- tion) comprende le attività di 1. indicizzazione 2. ottimizzazione 3. analisi volte a rinforzare il posizionamento (ovvero la visibilità) di un sito nei risultati dei motori di ricerca (le cosidette SERP). Il posizionamento SEO comprende solo i risultati naturali (detti anche “organici”) e non quelli a pagamen- to (es. annunci sponsorizzati con Google AdWords).
  • 15. INDICIZZAZIONE: COME FARSI TROVARE DA GOOGLE? - Google add url (http://www.google.it/add_url.htm); - Sitemap.xml fornisce ai crawler un elenco di tutte le pagine e informazioni del sito. Si può creare qui: https://www.xml-sitemaps.com/ e inviarla a Google Search Console https://www.google.com/webmasters/tools PROVA: scriviamo su Google «site:*nomesito*» per capire lo stato dell’indicizzazione. Se il primo risultato non è l’homepage c’è qualcosa che non va...
  • 16. COME NON FARSI TROVARE DA GOOGLE? Il file robots.txt stabilisce quali file e/o direc- tory NON devono essere considerati dai craw- ler. Può bloccare un singolo file ma anche l’intero sito. È composto da diversi “blocchi” di istruzioni, ognuno dei quali specifica due parametri: - User-agent: lo spider di riferimento - Disallow: il file (o la directory) che non deve essere considerato dalla scansione.
  • 17. CAPIRE LE KEYWORDS: LONG TAIL STRATEGY Le Keywords sono le interrogazioni degli utenti al motore di ricerca. Si dividono in: navigazionali (25%): «voglio andare sul sito di Apple» informative (40%): «voglio saperne di più di Apple» transazionali (35%): «voglio comprare un prodotto Apple» Il volume delle ricerche degli utenti è suddiviso in: Termini singoli: 10% Termini composti da 2-3 parole: 15% Termini composti da 4 o più parole: 75% Dati: Dati Google Link: http://www.riccardoperini.com/long-tail-coda-lunga.php
  • 18. Partire dalla LongTail Strategy dunque si rivela fondamentale per posizionarsi nelle SERP in tempi. Le keywords di nicchia sommate possono generare un volume di accessi pari o superiore a quello delle chiavi di ricerca più generiche.
  • 19. STRUMENTI DI RICERCA DI PAROLE CHIAVE Keyword Planner di Google AdWords: riceve come input una frase o delle parole importanti che abbiamo indi- viduato e fornisce una lista di idee per le keywords basate sulla perti- nenza e sulla media delle ricerche mensili per quelle idee. E’ possibile personalizzare la ricerca a seconda della geolocalizzazione (ottimo per la Local SEO), lingua, intervallo di tempo e tanto altro. Per usarlo basta registrarsi su https://adwords.google.com/ GoogleTrends: esplorare le tendenze del momento, il trend negli anni e il confronto tra più termini di ricerca. https://www.google.it/trends/ Ubersuggest: «Google Suggest on stereoids» http://ubersuggest.org/
  • 20. COME SCEGLIERE LE KEYWORDS PIÙ EFFICACI? Frequenza di ricerca: indica il numero di ricerche effettuate sul motore di ricerca (solitamente mensili) aventi come oggetto una keyword. Concorrenza: rappresenta l’indice relativo al numero di siti web già posizionati nella SERP cercando una keyword. Keyword Effectiveness Index (KEI): Il quadrato della Frequenza di Ricerca fratto Concorrenza. Maggiore è l’indice, maggiore sarà l’efficienza della keyword. Keyword difficultyTool: Il grado di difficoltà di una SERP. (https://moz.com/tools/keyword-difficulty)
  • 21. ALGORITMO LSI (LATENT SEMANTIC INDEX) Non solo keywords ma entità latenti che siano pertinenti e rilevanti per l’algoritmo e per gli utenti. Pertinenza: indica la totalità campo semantico e coincide con la cono- scenza enciclopedica. L'algoritmo analizza combinazioni dei termini di una pagina web per calcolare il SUO grado di pertinenza all’argomento. Rilevanza: analizza l'intenzione di ri- cerca dell'utente (user intent) che si nasconde nella query.
  • 22. Espansione del campo semantico: gli argomenti pertinenti ma non ri- levanti valorizzano un contenuto. Nell’esempio: per una query «iscrizio- ne Facebook» A è pertinente e rile- vante, B è pertinente ma non rile- vante, C non è pertinente nè rilevan- te, D è rilevante ma non pertinente.
  • 24. ARCHITETTURA DI UN SITO WEB IN 5 PUNTI Usabilità : efficacia ed efficienza di utilizzo Accessibilità: facile per tutte le tipologie di persone Fruibilità: visibile da tutti i dispositivi e browser Navigabilità: menù, tassonomie, url friendly, breadcrumbs, link interni, Sitemap.html, Si- temap.xml, Errori 404, Redirect 301 User Experience: esperienza di piacevolezza URL SEO Friendly Devono essere ‘’parlanti’, rispettando la tassonomia. Devono contenere la parola chiave senza stop words. Meglio se sotto i 100 caratteri
  • 25. MOBILE FRIENDLY: BE RESPONSIVE Fonte: Kore Link: www.korevolution.com
  • 26. SEO & COPYWRITING: LE REGOLE D’ORO Qualità, freschezza, utilità: contenuti ben scritti, aggiornati che diano risposte agli utenti Unicità: contenuti originali, mai du- plicati o parzialmente copiati Semplicità: limita le espressioni complesse, dialettali, proverbi o metafore Numero di parole: più un contenu- to è lungo più aumenta la probabili- tà di rispondere alle richieste degli utenti
  • 27. Keyword: inserire la keyword in maniera naturale, senza ripeterla troppe volte (rischio di Keyword stuffing). Curare prossimità e prominenza. Usare l’espansione del campo semantico Intestazioni – paragrafi - liste Grassetto - Corsivo - Sottolineato Immagini - video - infografiche AnchorText: linkare solo pagine autorevoli e pertinenti Rich Snippet: Microdati – Microformati - RDFa Social buttons
  • 28. AGIRE SUL CODICE HTML Tag <Title> - Titoli unici, diretti, informativi - La keyword più naturale possibile - Idealmente inferiore a 65 caratteri - Prominenza della parola chiave - Brand va nella 2° parte del tag Tag <Header> - <h1> definisce la voce più importante, <h6> la meno importante - Un solo tag H1 per pagina - Parole chiave negli headers vanno se è logico e naturale farlo Tag <Description> - Non è fattore di ranking ma incide come azione pubblicitaria - Deve essere unica -Tra i 150-160 caratteri Tag <Alt> - È il testo alternativo delle immagini (Es. <img src=”hotel_milano.jpg” alt=”Hotel a Milano”>) - Usare la keyword - Ranking da Google Search
  • 29.
  • 30. GUADAGNAMOCI LA FIDUCIA: IL CONCETTO DI SITO TRUST Esistono siti che sono sempre sistematicamente in testa alle SERP. Pensiamo a Repubblica nel settore News, Giallo Zafferano nel settore Cucina o Aranzulla nel settoreTecnologia. Perchè? Perchè per Google questi sono siti sono Trust ovvero vengono reputati completamente affidabili. Per Trust distinguiamo 3 fattori: Popolarità / Reputazione / Autorevolezza Come capiamo se un sito èTrust? PageRank -Trust Rank Domain Authority e Page Authority: https://moz.com/tools/seo-toolbar Citation Flow eTrust Flow: https://it.majestic.com/ Quantità, qualità ed età dei backlinks - Età del dominio
  • 31. L’IMPORTANZA DEI BACKLINKS “Link are still, for the foreseeble future, going to be a more powerful signals for search rankings than social signals.’’ [Matt Cutts, Software Engineer e Head ofWebspam del Google SearchTeam- https://www.mattcutts.com/blog/ ]
  • 32. L’IMPORTANZA DEI BACKLINKS I Backlinks (detti anche External Links) sono i link provenienti da domini esterni e che puntano al nostro sito. Sono considerati indispensabili nella SEO. L’attività di posizionamento che aumenta il Ranking nelle SERP at- traverso i link è detta Link Building. Un backlink da un sitoTrust passa link juice ovvero popolarità, reputazione e autorevolezza. Un backlink di scarsa qualità (spam link) rende inaffidabili agli occhi di Google. Con tecniche di link building scorrette, il pericolo è di essere penalizzati o addirittura bloccati dalle SERP. Attributo rel=‘nofollow’: istruiamo i motori a non seguire il link DisavowTool: permette di rifiutare i link in entrata (https://goo.gl/ZimjLT)
  • 33. IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO DELLA LINK BUILDING Il Buono (White Hat SEO) Link Earning / Guest Blog / Article / Marketing / Contenuti multimediali / Directory / Com- ment Blog / Forum / Comunicati Stampa / Social Signals Il Cattivo (Black Hat SEO) Scambio link / Link a pagamento / PBN (Private Blog Network) / Software automatici di spam / Link nascosti / Ghost Links / Redirect 301 / Cloaking / Cracking Il Brutto (Gray Hat SEO): non bello da vedere ma forse il più efficace... Approfondimento: https://moz.com/beginners-guide-to-link-building
  • 37. I SOCIAL NEWTORK: COSA SONO? Servizi online che permettono la creazione, la condivisione e lo scambio di contenuti di vario genere, all’interno di comunità virtuali. Secondo la definizione data dalle studiose Danah M. Boyde e Nicole B. Ellison, si possono definire i social network sites i servizi web che permettono: • la creazione di un profilo pubblico o semi-pubblico all’interno di un sistema vincolato • l’articolazione di una lista di contatti • la possibilità di scorrere la lista di amici dei propri contatti
  • 38. EVOLUZIONE DEI SOCIAL WEB 1.0 WEB 2.0 1971 invio della prima mail tra due utenti 1978 nascita dei primi Black Board System 1988 sviluppo IRC, precursore della messaggistica istantanea UTENTE: fruitore dei servizi del web UTENTE: creatore dei contenuti 2003 My Space (personalizzazione layout, condivisione foto, video e musica) 2004 Facebook 2005 YouTube 2006 Twitter
  • 39.
  • 40. I SOCIAL NEWTORK NEL MARKETING L’utente delWeb 2.0 è diventato sempre più “multicanale”: si esprime e condivide esperienze fuori e dentro ilWeb, obbligando le aziende a riconsiderare le proprie strategie di marketing. UTENTE = “OPINION LEADER” in grado di influenzare la percezione dei brand e le scelte di acquisto di altri utenti. BRAND REPUTATION
  • 42. SOCIAL MEDIA MARKETING: COS’È? Il Social Media Marketing è quella branca del marketing che si occupa di generare visibilità su social media, comunità virtuali e aggregatori 2.0. Il Social Media Marketing racchiude una serie di pratiche che vanno dalla gestione dei rapporti online (PR 2.0) all'ottimizzazione delle pagine web fatta per i social media (SMO, Social Media Optimization). PERCHÈ? Il fine del social media marketing è quello di creare conversazioni con utenti/consumatori e instaurare quella che viene definita affinità.
  • 43. ATTIVITÀ DEL SOCIAL MEDIA MARKETING 1. ASSESSMENT 2. BUZZ MONITORING 3. REPORTING 1. Il risultato di questa fase è quello fornire un’analisi della presenza, con produzione dei relativi report e creazione dei presidi Social. 2. Il Buzz Monitoring consiste nell’attività di monitoraggio delle conversazioni (forum, blog,micro blog, social networks, social bo- okmarks, siti di video sharing, siti di photo sharing, ecc..). 3. Analisi dei dati raccolti (data analysis).
  • 44. DATA ANALYSIS Una delle attività importanti del Social Media Marketing è la raccolta dei dati, inseriti poi all’interno di report, per analizzare l’andamento delle politiche di marketing sui social. Esistono diversi tool da utilizzare per ricavare dati tecnici e non, da poter poi essere analizzati. Google Alert: avvisa sugli ultimi articoli e post che parlano di quella keyword, utile per monitorare i risultati di ricerca #tagboard: monitoraggio degli hashtag
  • 45. Buzzsumo: monitoraggio dei social e segmentazione per tipo di contenuti Hootsuite: monitoraggio congiunto dei social, con la possibilità di avere anche dei report TrueSocialMetrics: fornisce le KPI (indicatori di performance) più importanti per il settore ovvero tassi di conversazione / amplifi- cazione / applausi followerwonk: il migliore per l’analisi diTwitter (è di MOZ) Facebook Insight: analisi dei dati e grafici della pagina Facebook
  • 46.
  • 47. SOCIAL MARKETING VIRALE Un esempio comune di social media marketing è l'azione di marketing virale che si compie sui social network (Facebook, Twitter,YouTube, ecc...). L'azienda, dichiarando o meno la propria reale identità, pubblica un contenuto interessante e/o di intrattenimento con l'obiettivo di generare hype e diffusione dello stesso. Tramite il passaparola spontaneo tra utenti si produce un effetto virale che porta sempre più persone a visionare il contenuto, dunque, a far sì che il messaggio raggiunga più utenti/consumatori possibili.
  • 49. Uno dei casi di marketing virale che ha avuto più succes- so nel web è stata la campa- gna realizzata da Blendtec, una impresa statunitense che vende frullatori. Per dimostrare il potere dei loro prodotti hanno caricato suYoutube video in cui il fon- datore dell’impresaTom Dick- son frulla differenti prodotti di ogni tipo, dal cibo ad oggetti elettronici ecc…. 856.834 iscritti sul canaleYouTube 269.624.276 visualizzazioni totali (da 30 Ottobre 2006)
  • 51. Il real time marketing è la capacità di utilizzare fatti di attualità per inserirsi nel flusso di conversazione che si innesca riguardo a questi sui social. Per fare in modo che questa attività sia proficua è necessario par- lare di fatti noti al pubblico a cui ci si rivolge, eventi rilevanti e di- scussi, mettendoli in relazione al brand e facendo sì che il brand emerga in modo positivo e nel rispetto della sensibilità del suo target. ...IL REAL TIME MARKETING
  • 52. IL VIRAL MARKETING SPONTANEO
  • 54. PERISCOPE Periscope è la nuova applicazio- ne diTwitter per trasmettere in diretta una ripresa fatta con il proprio smartphone. Acquisita daTwitter nel Gennaio 2015 , prima ancora della sua pubblicazione. L’acquisizione è stata annunciata ufficialmente il 13 Marzo in un tweet di Periscope, ritwittato da Dick Costolo (CEOTwitter).
  • 55.
  • 56. SNAPCHAT Snapchat è stata fondata nel 2011 da Bobby Murphy ed Evan Spiegel, con sede a Los Angeles. È un servizio di messaggistica istantanea per smartphone e tablet. Consente di inviare agli utenti della propria rete messaggi di testo, foto e video visualizzabili solo per un certo numero di secondi. Interessante è la funzione "Storie", che permette agli utenti di unire snap in una “storia” che può essere vista da altri utenti, in ordine cronologico, entro le 24 ore dalla loro pubblicazione. Snapchat cura le “storie live”, con contenuti di diversi utenti che si focalizzano su un determinato evento o tema.
  • 57. Maggio 2015: 2 miliardi al giorno di foto e video inviati dagli utenti, i contenuti delle Storie di Snapchat sono state visti ben 500 milioni di volte al giorno. Novembre 2015: 6 miliardi di video al giorno.
  • 58. Il 17 ottobre 2014 Snapchat ha aperto uffi- cialmente agli inserzionisti: gli utenti americani hanno infatti visualizzato il primo messaggio pubblicitario. Nel Gennaio 2015 è stata introdotta la se- zione “Discover”, che estende il concetto di storia per mostrare contenuti distribuiti da diversi staff editoriali. Il servizio è ad-supported, in quanto le in- serzioni pubblicitarie sono l’unica fonte di profitto per l’azienda. Snapchat ha un valore di 10 - 20 miliardi di dollari
  • 59. PERCHÈ INVESTIRE NEI SOCIAL NETWORK Businesses on Social Media Statistics andTrends (in America) fonte: Go-Gulf (http://bit.ly/1CdwWIA)
  • 60.
  • 61.
  • 62. 1. Basso prezzo (rispetto ai mass media tradizionali) 2. Farsi conoscere 3. Creare e mantenere la brand reputation positiva 4. Interagire e relazionarsi con gli utenti 5. Misurazione e analisi dei dati 6. Incrementare il traffico sul sito web INTEGRAZIONE DEI SOCIAL CON SEO
  • 64. SEOcial: COS’È? SEO e Social Media Marketing sono due nodi fondamentali dell’ Inbound Marketing. Essi sono a tutti gli effetti i primi step del “funnel”, ovvero la rappresentazione a imbuto del processo d’acquisto che termina, o almeno dovrebbe, con la conversione finale in vendite e acquisti.
  • 65. DEAL Fatta questa introduzione è opportuno chiedersi: Dobbiamo vedere SEO e Social Media Marketing separatamente come compartimenti stagni oppure possiamo considerarli come due strumenti la cui sinergia e integrazione può ottimizzare il risultato della nostra strategia? Noi propendiamo per per la seconda, vediamo perché.
  • 66. UNA DOVEROSA PREMESSA... Prima di addentrarci nell’argomento è importante fare una precisazione rispondendo ad una domanda: I social network influenzano direttamente l’indicizzazione sui motori di ricerca e in particolare su Google? La risposta è NO!
  • 67. - I link provenienti dai social network sono link “nofollow”. - Google non privilegia i dati dei social network ma tratta i posts degli stessi come ogni altra pagina presente sulWeb (per ora). - L’algoritmo di Google non è in grado di analizzare tutte le pagine dei social network, quindi non ha elementi per “fidarsi abbastanza” di essi. Per approfondire: la spiegazione di Matt Cutts (www.youtube.com/watch?v=udqtSM-6QbQ)
  • 68. COME INTEGRARE SEO E SOCIAL? Posta la premessa, ci sono diversi modi, strategie e accorgimenti da mettere in atto per sfruttare al meglio l’integrazione tra SEO e social network. In particolare parleremo di: Social Network + SERP The Social Proof Google Author Rank Personalized Search and Google+ Content Sydication Coordinated Social Content Promotion E2 : Engagement & Empathy Content is still King
  • 69. Sebbene i link “nofollow” provenienti dai social non influenzino direttamente il posizionamento, di sicuro i profili social influenzano il contenuto dei risultati di ricerca. Sono sempre i primi risultati di ricerca e non c’è dubbio che essi siano importanti, per Google ma anche per chi sta effettuando la ricerca. SOCIAL NETWORK + SERP
  • 70. Il 5 Febbraio scorso Google e Twitter rendono noto un nuovo accordo che rivoluziona il rappor- to tra SERP e Tweets: Questi ultimi sono visibili nei risultati di ricerca appena vengono postati senza la previa scansione da parte di Googlebot. In questo modo da un lato Google guadagna l’accesso alla firehouse diTwitter; Twitter, dal suo canto, un’immediata visibilità per i suoi utenti. SERP & TWITTER
  • 71. SERP & PINTEREST Le immagini “pinnate” vengono indi- cizzate da Google e di conseguenza appaiono nei suoi risultati di ricerca immagini. Inoltre le descrizioni dei Pin sono tenute in grande considerazione nei risultati testuali. Se è vero che il futuro della SEO è la long tail keywords a scapito della short tail, allora questo social network sembra prestarsi perfetta- mente allo scopo. Infatti le long tail presuppongono una ricerca mirata e, di conseguenza, richiedono risultati mirati.
  • 72. I link nofollow provenienti dai social non hanno effetto diretto. E’ però probabile che i segnali social influenzino indirettamente il posizionamento SEO. Può verificarsi una riprova sociale che mostri un certo gradimento nei confronti di un contenuto, un link building indiretto che potrebbe accrescere la credibilità agli occhi di Google. THE SOCIAL PROOF “La risposta è SI, ma solo indirettamente. Quando in generale si comunica bene sui social si entra nella testa delle persone. E di conseguenza queste persone magari quando scriveranno qualche articolo ci citeranno o ci linkeranno.” - Luca Bove
  • 73. “La risposta è “no, ma allo stesso tempo sì”, ovvero i segnali sociali non influenzano in modo diretto i rankings. Il social influenza la SEO indiretta- mente come strumento con cui poter potenziare l’immagine e la familiarità di un brand.” - Gianluca Fiorelli “I social signals non sono determinanti al 100% per un progetto SEO, ma contribuiscono di sicuro come fattore di posizionamento organico, quindi a mio avviso devono essere sempre considerati all’interno di una buona strategia SEO così come altre forme di PR online e Link building.” - Enrico Ferretti http://luca.bo.ve.it/ http://www.iloveseo.net/gianluca-fiorelli-web-strategist/ http://www.enricoferretti.com/
  • 74. GOOGLE AuthorRank L’AuthorRank di Google rivoluziona il marketing dando un’importanza essenziale all’autorevolezza del singolo blogger e alla qualità dei contenuti pubblicati. E’importante, quindi, curare la propria influenza nelle proprie reti sociali.
  • 75. A cosa può portare la relazione tra Social Network e ricerca personaliz- zata è evidente in particolar modo con Google+. Curando le cerchie e i contenuti pubblicati si ha la possibilità di apparire più facilmente nei risultati di ricerca. La ricerca personalizzata mira a mostrare i risultati più rilevanti per chi attua la ricerca, è quindi plausibile che si attinga alla attività social di quest’ultimo per capire quali contenuti mostrare. PERSONALIZED SEARCH AND GOOGLE+
  • 76. Le molteplici condivisioni permettono a Google di conoscere e tenere in considerazione il grado e il valore dei contenuti pubblicati. E’ quindi fondamentale creare contenuti condivisibili facilmente e in maniera immediata. CONTENT SYNDICATION
  • 77. COORDINATED SOCIAL CONTENT PROMOTION I social network sono diversi tra loro ed hanno caratteristiche e peculiarità proprie. Una promozione cross-channel è vincente se fatta in modo accurato. Di conseguenza i contenuti condivisi devono essere diversificati e cuciti su ogni social, sfruttando i punti di forza di ognuno di loro.
  • 78. E2 : ENGAGEMENT & EMPATHY Engagement: è questa la parola magica per chi voglia fare Seo sui social media. Quante condivisioni avrà il nostro post? Quante azioni ri- usciremo a indurre ai lettori? Tutto questo si misura in termini di engagement, ovvero successo che il nostro mes- saggio veicolato tramite un social media avrà. Empathy: presupposto sociale dell’engagement è l’empatia. Perché, al di là degli strumen- ti, dei mezzi tecnici e delle tecnologie che usiamo, chiunque voglia fare comuni- cazione non dovrebbe mai perdere di vista la base fonda- mentale e il bisogno primor- diale di ogni essere umano: sentirsi compreso.
  • 79. CONTENT IS STILL KING! Entrare in empatia e quindi coinvolgere l’altro, invogliarlo all’azione (call to action), creando contenuti validi ed interessanti resta sempre e comunque il presupposto fondante senza il quale tecniche e strategie restano solo fini a loro stesse.