1. Il Risorgimento
Il risorgimento significa
“rinascere ancora”
È il periodo che va dal XIX e
il 1870 in cui l’Italia
raggiunse
l’unità nazionale è
conquisto l’indipendenza
2. L’Italia dal 1815 al 1848
• Con l’assetto politico decretato dal Congresso di Vienna e la
Restaurazione, erano ben poche le possibilità d’azione, ai
seguaci del Liberalismo, che volevano semplicemente
modificare lo statuto esistente, per questo non restava altra
possibilità che scegliere la strada dell’attività cospiratoria.
La più importante società segreta dei
primi anni del XIX secolo fu la
CARBONERIA
4. LA CARBONERIA
Così definita perché i sui affiliati
usavano un linguaggio simbolico
mutuato dal mondo dei carbonari
La vendetta I lupi La foresta
Erano i termini più usati per
significare
l’associazione,tiranni, l’italia.
5. Proprio per questo mancava una vera omogeneità ideologica e strategica, per cui la
Lombardia, il Piemonte, il Regno delle due Sicilie, lo Stato Pontificio ecc.. Si facevano
interpreti di esigenze molto diverse che erano anche di chiaro sapore localistico.
L’aspirazione di tutti i carbonari era quella di ottenere la
costituzione, ma i programmi delle varie componenti erano
quanto mai distanti tra di loro e non sempre erano
conosciuti da tutti gli associati.
Priva di una direzione per portare un solo programma unitario alla Penisola, la
Carboneria finiva per essere un associazione molto dispersiva e vellutaria. Inoltre,
L’ECCESSIVA SEGRETEZZA impediva che i suoi aderenti venissero riconosciuti e
perseguitati e bloccava anche la possibilità di una sua fruttuosa espansione fino ad
arrivare al punto di isolare completamente i suoi componenti dalle mosse
E fu proprio questa la debolezza dei moti del
20 e del 21, falliti per l’indifferenza delle mosse
campane e piemontesi.
7. Giuseppe Mazzini
Consapevole di questi grossi limiti creò a Marsiglia nel 1831
LA GIOVANE ITALIA.
Un associazione che avrebbe dovuto
propagandare, invece, il suo programma
nel modo più chiaro e comprensibile
possibile. A differenza dei progetti della
Carboneria che si erano basati sempre
sull’appoggio di qualche sovrano
8. Una nazione UNITA E
REPUBBLICANA
Il programma mazziniano escludeva la partecipazione di
qualsiasi regnante alle lotte risorgimentali, giacche solo il
popolo, detentore della sovranità,avrebbe dovuto portare
a compimento il processo di liberazione dallo straniero,
per fondare:
Retta da un giusto sistema sociale che avesse
trovato nella EQUA DISTRIBUZIONE DELLE
RICCHEZZE e la sua realizzazione sul piano
economico e nel SUFFRAGIO UNIVERSALE la sua
realizzazione sul piano politico.
Il programma Mazziniano
9. Verso gli anni 40
Incomincio a venir alla luce programmi ispirati ad una visione più
moderata del problema dell’unificazione nazionale.
Erano i rappresentanti del riformismo, VINCENZO
GIOBERTI che si fece sostenitore, col suo libro “Del
Primato morale e civile degli Italiani”, di una sorta di
NEO-GUELFISMO, cioè di un sistema politico basato su
una CONFEDERAIZONE di Stati al cui vertice doveva
esserci il papato,l’istituzione più autorevole della nostra
tradizione.
A queste conclusioni egli aveva capito che in molti Paesi, la
religione aveva svolto tra il popolo una forte funzione
aggregante e che tutto il patrimonio cattolico della civiltà
italiana non poteva rimanere estraneo al processo di
unificazione nazionale. Conciliando la religione cattolica con
gli ideali patriottici, Gioberti riuscì a conquistare l’adesione
alle sue idee di una vasta corrente di opinione pubblica che
non divenne mai una vera forza politica
10. Cesare Balbo
Secondo Balbo il Gioberti non aveva chiarito, nella sua
proposta, quale ruolo avrebbe avuto l’Austria nella
Confederazione, e il problema non era affatto secondario,
quando si considerava che l’Austria amministrava il
Lombardo-Veneto e sicuramente non lo avrebbe ceduto
facilmente. Tuttavia a suo parere, la guerra con L’impero
austriaco non era l’unica soluzione possibile, perché il
congresso di Vienna avrebbe potuto cercare nel Balcani
una compensazione alla perdita del possedimento italiano.
Ma per indurre l’Austria a lasciare L’italia era
necessario che il REGNO DI SARDEGNA, fosse stato
a capo della Confederazione prospettata dal
Gioberti.
11. Massimo D’azeglio
Una certa influenza negli abitanti fu esercita
anche da Massimo D’azeglio, che rifiutava
nettamente le idee rivoluzionarie e le
cospirazione e si dimostrava favorevole solo a
una lotta palese, che avesse avuto l’appoggio
del re Carlo Alberto e di tutta l’opinione
pubblica.
12. Di tendenze completamente radicali era il gruppo composto
dal CATTANEO,dal FERRARI e dal CERNUSCHI,
Sostenitori convinti del FEDERALISMO, essi lo inquadravano però nell’abito di una
schietta DEMOCRAZIA fortemente decentrata,dove ad ogni regione e provincia fosse
stata lasciata la più ampia autonomia decisionale.
Cattaneo
Ferrari
Cernuschi