3. Le Origini Di Cappiello Nasce a Livorno il 6 Aprile del 1875. La sua famiglia era desiderosa che diventasse un ottimo ingegnere. A soli sedici anni riuscì ad esporre la sua prima opera. Nel 1898 va a Parigi dove divenne famoso per le sue caricature. L’arte di Cappiello adolescente si avvicina molto ai Macchiaioli e in particolare a Pissarro. Cominciò a disegnare i suoi primi cartelloni pubblicitari alla fine dell’800. Morì a Cannes nel 1942.
10. I Macchiaioli Quasi tutti gli artisti dell’800 avevano aderito al Rinascimento storico, che però sentivano il bisogno di superare. Ciò fu possibile nell’anno 1856, quando Saverio Altamura suscitò nei fiorentini la curiosità di conoscere una nuova tecnica francese chiamata: ”TON GRIS”.
11. I Macchiaioli La Francia ebbe un’ influenza notevole per tutto l’arte toscana che si sviluppò in questo periodo, e dobbiamo anche ringraziare Edgar Degas che insegnò a questi artisti il realismo domestico, con il “Ritratto della Famiglia Bellelli”, realizzato nel periodo di permanenza a Firenze dal 1856 al 1860 .
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13. Giovanni Fattori Nasce a Livorno nel 1825. Vinse nel 1859 un concorso che richiedeva l’illustrazione delle battaglie del Risorgimento, con la rappresentazione de “Il campo italiano durante la battaglia di Magenta”. L’occhio del pittore mira allo stato d’animo dei soldati: anche se non sono visibili i loro volti, è comprensibile la loro stanchezza e paura.
14. Giovanni Fattori Il realismo di Fattori spicca in ogni sua opera. “La rotonda di Palmieri” raffigura un gruppo di donne che ammirano il mare. Lo spazio è delineato dalla tenda che ripara dal sole. L’accostamento dei colori rende benissimo il volume di ogni singolo corpo.
15. Giovanni Fattori La sua pittura sarà caratterizzata anche dall’importanza che dava al rapporto tra vita e morte…
16. Silvestro Lega Come Fattori ricevette una formazione accademica di tipo romantico-purista, e il desiderio di essere verista gli arrivò con alcune rappresentazioni belliche. Lega è molto famoso per le raffigurazioni di vita quotidiana, come “Il canto dello stornello”, dove ritroviamo il vero tanto ricercato dai macchiaioli, senza però affondare troppo nel realismo.
17. Telemaco Signorini Rispetto agli altri macchiaioli, ebbe la fortuna di avere un padre pittore molto stimato. Viaggiò molto, confrontandosi con i pittori di altre nazioni, e cercando di conoscere le diverse abitudini di altre popolazioni. “La toilette del mattino” riprende una scena di vita quotidiana che accomuna tutti, anche se magari in maniera meno minuziosa.
25. Una Vita per i Manifesti I suoi primi affiches riprendono lo stile di Chéret, ma si possono considerare caricature ingrandite. Per esempio “Le Frou Frou” (1899) ha la linearità caricaturale che delimita bene lo spazio tra soggetto raffigurato e ciò che lo circonda. Le stesse caratteristiche si ritrovano in “Odette Dulac” (1899).
26. Una Vita per i Manifesti Cappiello è famoso per come contrappone la didascalia al disegno, tramite accostamenti di colore che esaltano l’immagine in maniera insolita. Primo e celebre esempio fu “Chocolat Klaus” (1903). Sullo stesso stile troviamo… “ Pedro Domecq” (1904) “ Il Thermogène” (1909), della cui progettazione troviamo già traccia nella corrispondenza del novembre 1907 tra Cappiello e Vercasson, la tipografia che collaborò con lui dal 1900 al 1916. “ Cinzano” (1910): i colori sono scelti in modo da risaltare anche nelle gallerie male illuminate delle metropoli. “ Bitter Campari” (1921): il folletto birichino fa da mediatore tra il prodotto e il consumatore; la sua immagine, inseparabile dal prodotto, trasmette allegria e simpatia al prodotto stesso. “ Teatro Nazionale dell’Opera” “ Esposizione di Monaco” (1920) “ Stagione balneare di Livorno” (1901) “ Cognac Monnet” (1921) “ Porto Pitters” In una città raffinata e nobile come Parigi, non potevano certo mancare le pubblicità del tabacco, come nel caso di “Cachou Lajaunie” (1900). “ Quando mi avete proposto la maquette del mio manifesto firmata da Cappiello, io vi ho semplicemente mostrato la mia soddisfazione, mi piacque perché usciva dalla banalità del disegno e per la felice scelta del colore. Questo manifesto ha contribuito molto al successo crescente del mio Cachou. In Francia e all’estero numerosi collezionisti mi hanno chiesto un esemplare, ciò che prova il favore che questo manifesto ha ottenuto presso il pubblico e i conoscitori.” (Lajaunie, 24 gennaio 1903) Tutti i grandi cartellonisti, da Dudovich a Metlicovitz e da Sacchetti a Villa, hanno lavorato per la casa di moda Mele. Fra i numerosi manifesti stampati da Ricordi per Mele ce ne sono quattro di Cappiello.
31. La Fotografia Pubblicitaria Per la fotografia pubblicitaria lavorano moltissime persone; il fotografo entra in gioco solo quando gli viene consegnato un disegno “mappa” ideato dall’art director, e dopo aver acquisito le direttive di composizione dal copy writer. I fotografi, in teoria, dovrebbero essere in possesso di attrezzature che vanno dal reflex 24x36 mm, al banco ottico 20x25 cm. Il luogo di ripresa deve essere molto ampio, in modo da disporre al meglio le varie fonti di luce, l’elemento essenziale della fotografia pubblicitaria, generate da dei bank e da luci spot; inoltre la stanza deve avere la possibilità di essere oscurata completamente.
34. Conclusioni Animali feroci, tigri, leoni, personaggi grandiosi, principi, esseri fiabeschi, folletti, fate e poi ancora ballerini, pagliacci, arlecchini: tutto un mondo fantastico, immaginario e onirico si muove nei disegni di Cappiello. Egli trova i suoi personaggi nel mondo dell’infanzia, un mondo popolato di sogni, di favole e di cose magiche, irreale e surreale, ma che tutti noi abbiamo conosciuto e vissuto.