4. Biografia
Giovanni Fattori, pittore italiano, è considerato il maggior esponente dei Macchiaioli.
Fattori nacque a Livorno il 6 settembre, 1825, e morì a Firenze il 30 agosto, 1908. Si
sa poco della sua vita da giovane tranne il fatto che era nato povero. Si trasferì a
Firenze nel 1846, entrò in contatto con il gruppo del Caffè Michelangelo e divenne
allievo di Giuseppe Bezzuoli. Pochi esempi dei suoi primi lavori ci sono giunti, tutti
schizzi, il che ci fa ritenere che il suo lavoro sia diventato più forte e più maturo solo
dopo il 1851 quando era sui trent'anni. I suoi primi dipinti in questo periodo furono
principalmente scene storiche influenzate da Bezzuoli - spesso scene dalla storia del
Medioevo o del Rinascimento. Caso unico fra gli artisti, tutta la sua pittura nota è stata
fatta dopo i suoi quaranta anni.
Menù Principale
5. Prese parte alle battaglie per l‘ unità d'Italia. Il primo lavoro di soggetto
risorgimentale, "Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta", risale a
questo periodo. A partire da questo il soggetto militare diventa uno dei
favoriti nelle opere di Fattori: battaglie, soldati, cavalli. L'altro tema ricorrente
è il paesaggio, in particolare la sua terra, la maremma toscana.
Descritto spesso come realista, in questo periodo divenne un membro dei
Macchiaioli, una corrente di pittori, che furono i precursori
dell'impressionismo. Fattori è oggi considerato uno dei membri più notevoli
di questo movimento artistico, mentre al suo tempo era considerato
rivoluzionario o ridicolo, secondo il punto di vista, piuttosto che espressione
di un'avanguardia.
Fattori si considerava un pittore di persone anziché di paesaggi, tuttavia queste
figure erano generalmente poste in paesaggi fantastici e illusionari che
dimostrano la sua padronanza del colore sotto l'influenza della luce e delle
ombre.
Biografia Menù Principale
6. Suoi lavori sono, oltre che al Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno, alla
Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Roma; Galleria Civica d'Arte Moderna
e Contemporanea, a Torino, Pinacoteca di Brera, Milano, Galleria d'Arte
Moderna di Palazzo Pitti, Firenze, alla Pinacoteca Civica di Forlì, a Forlì; in
America al Museum of Fine Arts di Boston.
A Livorno gli è stato dedicato il Museo Giovanni Fattori, recentemente spostato
nella cornice di Villa Mimbelli, che ospita un'importante raccolta di opere dei
Macchiaioli e dei Postmacchiaioli.
Biografia
Menù Principale
8. Opere
• Mary Stuart at Crookstone
• Truppe Francesi nel ’59
• Cugina Argia
• Carica della cavalleria a Montebello
• Le Machiaiole
Menù Principale
9. Opere 2
• Silvestro lega dipinge sulle rocce
• Diego Martelli a Castiglioncello
• Pattugliamento (il muro bianco)
• Carri Romani
• L’Aratura
• Ritratto della sua figliastra
• Giornata Grigia
Menù Principale
10. Altre Opere
(Ritratti)
• Autoritratto
• Il nipote
• Il bersagliere
• La signora Martelli
• Ritratto della prima moglie
• Ritratto della seconda moglie
• Ritratto della terza moglie
• Ritratto di Valerio biondi
Menù Principale
11. Altre Opere 2
• Acquaiole Livornesi
• Bovi al carro
• Bovi al pascolo
• Campo Italiano dopo la battaglia di Magenta
• Cavalieri su una strada
• Costumi livornesi
• Grano tra gli ulivi
• Il cavallo morto
• Il pagliaio
• La Battaglia di Custoza
• La Libecciata
Menù Principale
12. Altre Opere 3
• La rotonda di palmieri
• La scolarina
• La Torre Rossa
• L’accampamento dei bersaglieri
• L’amore nei campi
• Lo scoppio del cassone
• Lo staffato
• Marcatura dei Bovi
• Il mercato di San Godenzo
• Militari al bivacco
• Orti al sole
• Paesaggio Maremmano
• Rappezzatori di vele
• Signora al sole
Menù Principale
13. Mary Stuart a Crookstone
1858 – 1861
Olio su tela; 76 x 108
Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo
Pitti
Giovanni Fattori arriva Firenze nel 1846 e
compie il suo debutto con la
rappresentazione di scene storiche
influenzate dal tocco del suo maestro all’
Accademia, Giuseppe Bezzuoli. Dipinge
scene del Rinascimento o del Medioevo già
“dipinte” da scrittori romantici come Scott,
Manzoni, D’Azeglio, Grossi o Cantù. Questa
fase della carriera di fattori è influenzata
inoltre da un altro pittore Toscano: Enrico
Pollastrini.
In questa rappresentazione della Mary
Stuart di Scott, Fattori dimostra di aver
assimilato le esperienze di entrambi gli
artisti. Quest’ opera venne mostrata per la
prima volta nell’ Esposizione Nazionale di
Belle Arti a Firenze nel 1861.
Opere Menù Principale
14. Truppe Francesi nel ’59
1859
legno; 15 x 32
Collezione Privata
Questo dipinto è uno della serie
di pannelli fatti con ineguale
fluidità; sottolinea nel Fattori
una più radicale visione della
realtà. Rappresenta un
reggimento di soldati Francesi
sotto il comando di Jerome
Napoleon, cugino
dell’imperatore Napoleone III.
Questo gruppo di lavori è
considerato sperimentale
perché sottolinea la transizione
da una rappresentazione di
storia antica, con una di storia
moderna che il Fattori traduce
con una non comune abilità.
Opere Menù Principale
15. Cugina Argia
1861
carta; 36 x 29
Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti
Nino Costa (un artista
Romano) convinse il Fattori
ad abbandonare le
rappresentazioni storiche. Il
Fattori inizia allora a lavorare
su una serie di ritratti familiari
a Livorno (dove si trovava con
la giovane moglie Sittimia
Giovannetti). Il Ritratto della
Cugina Argia è il più
importante di questo Gruppo..
La tradizionale posa a tre-
quarti è affiancata da una
diversa posizione del viso che
rivela gli impercettibili
sentimenti che caratterizzano
l’affezionata e intima natura
del ritratto.
Opere Menù Principale
16. Carica della cavalleria a Montebello
1862
olio su tela; 204 x 290
Livorno, Museo Fattori
L’incontro con l’artista Romano
Nino Costa è un fattore molto
importante nella maturazione
artistica del Fattori. Le lunghe
conversazioni con l’artista erano
per il Fattori delle vere e proprie
lezioni nelle quali acquisiva le
caratteristiche principali della
pittura del Costa. Proprio grazie a
questo artista nasce il dipinto. Il
Fattori stava dipingendo una scena
fiorentina del periodo Mediceo
quando Nino Costa, osservando
l’opera, lo convinse a passare dalla
rappresentazione della storia antica
a quella della storia moderna. Così
il Fattori, girò la tavola e dipinse la
battaglia di Montebello.
Opere Menù Principale
17. Le Machiaiole
1865
olio su tela; 90 x 180
Collezione Privata
Nino Costa influenzò il fattori
anche per quel che riguarda i
paesaggi. La raffigurazione
orizzontale dell’immagine
(molto in uso tra gli artisti
Macchiaioli) permette una
nuova percezione del
paesaggio e della luce che
conferisce un nuovo senso
alla Natura che non è più
idealizzata,ma percepita
dall’anima. Fattori non usa la
“macchia” in modo impulsivo,
ma in modo rigorosamente
organizzato in una struttura
geometrica che mantiene
l’armonia tra le luci e il
volume e tra l’intero e lo
specifico.
Opere Menù Principale
18. Silvestro Lega dipinge sulle rocce
1866
legno; 12.5 x 28
Collezione Privata
Nel contesto della
rappresentazione orizzontale
del paesaggio studiata a
Livorno, Fattori dipinge altri
lavori che rivelano il graduale
rafforzamento del suo
linguaggio figurativo. In
questo pannello percepiamo
un processo di sintesi degli
elementi descrittivi e un
avvicinamento della visuale
dell’osservatore che coincide
con quella del pittore. Il suo
uso della “macchia” è
strutturata in specifiche
divisioni che contribuiscono
alla definizione dei volumi.
Opere Menù Principale
19. Diego Martelli a Castiglioncello
1867
olio su tela; 13 x 20
Collezione Privata
Dopo la morte prematura della
moglie nel 1867, Fattori inizia a
frequentare il salotto del critico
d’arte Diego Martelli che fin dal
1864 era stato luogo di continui
soggiorni di artisti Macchiaioli.
Lavorare con importanti artisti di
questa corrente stimola il Fattori a
costruttivi paragoni che danno
risalto a molte raffigurazioni dello
stesso soggetto. I ritratti di Martelli,
di sua moglie e di Valerio Biondi
sono estremamente importanti. In
ognuno di questi, il soggetto,
immerso nell’atmosfera dei giardini
di casa Martelli, diventa un
elemento del nuovo spostamento
nella rigorosa struttura dei volumi
tipica della produzione artistica del
Fattori.
Opere Menù Principale
20. Pattugliamento (il muro bianco)
1872
olio su tela; 37 x 56
Collezione Privata
Questa è una delle opere più
famose de Fattori nel quale
l’equilibrio tra la composizione e i
sentimenti che trasmette
raggiunge i massimi livelli. La
tensione dei volumi del Fattori è
traslata in una prospettiva
allungata che invita lo spettatore
a muoversi “attraverso la tela”. A
differenza di molti dipinti aventi
come oggetto soggetti
Risorgimentali, nei quali gli
eventi erano rappresentati con
enfasi retorica e con un accento
commemorativo, questo dipinto
del Fattori riporta ad una visione
storica della vita militare in
chiave antieroica in un
paesaggio caldo e assolato.
Opere Menù Principale
21. Carri Romani
1873
legno; 21 x 31
Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti
Con la stessa tecnica del
“Pattugliamento” i “Carri
Romani”offre un’unità
cromatica del paesaggio
associata ad un’enfasi lirica
delle figure. Qui sembra che
il tempo sia fermo, tutto
immobile in una sorta di
riposo. Fattori ha raggiunto la
sua massima maturità
artistica e offre viste di realtà
che contengono una
straordinaria forza
emozionale. Se nel
“Pattugliamento” i colori
erano posti in
contrapposizione col muro
bianco e lo sfondo blu, in
questo dipinto ciò è compiuto
attraverso il nero delle
macchie dei carri e il cavallo
sdraiato.
Opere Menù Principale
22. L’Aratura
1881 – 1882
Olio su tela; 102 x 80
Collezione Privata
In questo periodo il Fattori
tende a semplificare la
composizione dello spazio
usando tagli obliqui mentre, allo
stesso tempo, riduce il
contrasto luminoso a due aree
giustapposte: la parte superiore
e quella inferiore.Il desiderio di
rendere più rarefatti gli elementi
porta rapidamente a “colpi di
spazzola”, molto lontani dal
descrittivismo, che per gli
animali diventano punti di luce
contrapposti alla scura
fabbrica. Il realismo che il
Fattori riproduce è il prodotto
dell’incontro tra le percezioni
dell’artista e le emozioni
emanate dal contesto rurale.
Opere Menù Principale
23. Ritratto della sua figliastra
1889
olio su tela; 70 x 55
Firenze, galleria d’Arte Moderna di palazzo Pitti
Questo è uno dei capolavori
dell’ultima fase del lavoro di Fattori.
Giulia, figlia della sua seconda
moglie Marianna Brigazzi, è
presentata in un’ unica, dorata serie
di colori che, comunque, presenta
una molteplicità di modulazioni, le
quali conferiscono “corpo” alla figura.
Il viso emerge dall’ intensità e il
pittore passa attraverso una
registrazione psicologica del
soggetto per creare una fotografica
visione dell’intera persona. Altre
conferme dello straordinario livello
raggiunto dai lavori del Fattori è dato
dal “Ritratto della moglie”, dal famoso
“Autoritratto” e da molte altre opere
di diversi soggetti.
Opere Menù Principale
24. Giornata Grigia
1893
olio su tela; 69 x 100
Livorno, Museo Fattori
E’ il pupillo del Fattori, Giovanni
Melesci, a dare il titolo a
quest’opera. Egli pubblicò il primo
catalogo generale dei lavori del
maestro e notò la vivida oscurità di
questo dipinto. Durante questo
periodo, in cui alcuni suoi
apprendisti si spostavano verso le
soluzioni impressioniste, fattori
delineò la definizione di uno spazio
stereometrico. Questo dipinto, che
è diviso in arre oscure e luminose,
rispetta la solida struttura di
sempre. Mentre il disegno rivela
alcuni inusuali accenti moderni, la
concentrazione cromatica che è
ricca in diversi effetti, rivela una più
introspettiva interpretazione del
paesaggio.
Opere Menù Principale
62. Vita di Giovanni Fattori
1825
Nasce il 6 settembre a Livorno.
1846
Si trasferisce a Firenze e l'anno successivo diventa allievo di Giuseppe Bezzuoli.
1855
Frequenta il caffè Michelangiolo, punto di ritrovo di un gruppo di artisti - tra cui Odoardo Borrani, Vito d'Ancona,
Telemaco Signorini - che danno vita attorno a questa data al gruppo dei macchiauoli.
1859
Partecipa al concorso bandito il 23 settembre da Bettino Ricasoli per un'opera sulle recenti battaglie della seconda
guerra di indipendenza. La manifestazione lo vedrà vincitore con il bozzetto per Il campo italiano alla battaglia di
Magenta, dipinto completato ed esposto nel 1862.
1860
Sposa Settimia Vannucci e si reca a Livorno - meta di soggiorni periodici fino al 1867 - dove dipinge una serie di
ritratti dei familiari tra cui Ritratto della cugina Argia (1861). È con lui Nino Costa dal quale riceve preziosi
suggerimenti.
1865
Esegue tre grandi dipinti: Acquaiole livornesi, Le macchiaiole e Costumi livornesi.
1867
Muore la prima moglie. Iniziano i soggiorni a Castiglioncello presso Diego Martelli.
1869
Diventa professore all'Istituto di belle arti di Firenze.
1873
Si reca per la prima volta a Roma dove esegue alcuni dipinti tra cui Barroci romani (o Riposo).
1875
È ospite a Fauglia, presso Pisa, della famiglia Gioli e si reca durante l'anno a Parigi con Francesco Gioli, Cannicci
e Ferroni. Al Salon parigino viene esposto Barrocci romani.
1876
Il perduto Mercato dei cavalli in piazza della Trinitý a Roma partecipa ed è premiato all'Esposizione internazionale
di Filadelfia.
63. 1880
Durante il viaggio di ritorno dall'Esposizione internazionale di Melbourne il Mercato dei cavalli in
piazza della Trinitý a Roma affonda nel naufragio del piroscafo Europa. È nominato professore
onorario all'Istituto di belle arti di Firenze. Si lega sentimentalmente alla governante di casa Gioli,
Amalia Nollemberg; la relazione giudicata sconveniente dai suoi stessi amici, viene fatalmente
interrotta.
1882
Si reca in Maremma, ospite nella tenuta La Marsiliana, del principe Corsini. Bozzetti e appunti
per dipinti eseguiti anni dopo, fra cui Marcatura dei puledri in Maremma.
1885
Gli viene consegnato un diploma onorifico alla Permanente di Firenze. Inizia una relazione con
Marianna Bigazzi, destinata a diventare la sua seconda moglie.
1887
Espone a Dresda e a Genova dove ottiene alcuni riconoscimenti e invia all'Esposizione
internazionale di Venezia tre dipinti tra cui Marcatura dei puledri in Maremma e Salto delle
pecore.
1888
Insegna figura all'Istituto di belle arti di Firenze; è membro residente dell'Accademia di quella
stessa cittý e membro onorifico dell'Accademia di Bologna.
1889
Dipinge il Ritratto della figliastra e il Ritratto della seconda moglie (noti con questo titolo anche se
a questa data l'artista non ha ancora sposato Marianna Bigazzi). Mercato a San Godenzo riceve
una medaglia d'oro alla rassegna internazionale di Colonia; ottiene una menzione speciale
all'Esposizione universale di Parigi.
1891
. Sposa Marianna Bigazzi. Dall'Accademia di Brera di Milano gli giunge la nomina di membro
onorifico. Si mostra polemico nei confronti di alcuni suoi ex allievi, tra cui Nomellini, che
espongono quell'anno alla Promotrice fiorentina presentando dipinti influenza ti dalla Pittura
neoimpressionista.
64. 1894
Dipinge l'Autoritratto cosiddetto Giustiniani.
1897
Espone diverse opere alla Biennale di Venezia.
1900
È nominato membro nazionale dell'Accademia albertina di Torino. Gli viene conferita una medaglia d'oro
all'Esposizione universale di Parigi.
1901
Risalgono a quest'anno gli appunti autobiografici stilati per Anna Franchi.
1902
Altri appunti autobiografici per Romualdo Patini.
1903
È premiato con una medaglia all'Esposizione di Livorno. Muore la seconda moglie.
1904
Ottiene una medaglia d'argento all'Esposizione universale di St. Louis. Scrive a Gustavo Uzielli una lettera in cui parla
dei suoi rapporti con Nino Costa. Si risposa per la terza volta con Fanny Martinelli, anch'essa ritratta in uno dei
suoi dipinti.
1905
Si risposa per la terza volta con Fanny Martinelli, anch'essa ritratta in uno dei suoi dipinti.
1906
A Giverny, in Francia, Monet inizia la serie delle Ninfee. Gaetano Previati pubblica i Principi scientifici del
divisionismo. Appunti autobiografici per Onorato Roux. Ottiene una medaglia d'argento all'Esposizione
universale di St. Louis. Scrive a Gustavo Uzielli una lettera in cui parla dei suoi rapporti con Nino Costa.
1907
Appunti autobiografici per Ugo Ojetti e vari ricordi profusi in lettere inviate all'allievo Carlo Raffaelli. Muore la terza
moglie.
1908
Muore a Firenze il 30 agosto lasciando suo erede universale l'allievo Giovanni Malesci
Cronologia Menù Principale
66. I Macchiaioli
In un’Italia sottomessa a grandi potenze straniere, un solo stato persevera
forte e stabile: Il granducato di Toscana. Per questo Firenze diventa un
punto di riferimento per tutti i giovani artisti perseguitati dalle grandi forze
che dominavano il Paese. I numerosi intellettuali si ritrovavano nel Caffè
Michelangelo (situato al centro della città) locale allora molto frequentato.
Personaggio indubbiamente più importante del Caffè era Diego Martelli noto
critico d’arte del tempo.
67. Il movimento Macchiaiolo nasce in questo ambiente. Secondo i primi pittori
di questa corrente tutte le percezioni visive dell’uomo avvengono grazie alla
luce ogni nuova pittura che miri al realismo doveva quindi basarsi sulla
riproduzione della stessa luce. Luci ed ombre si basano sui colori e poiché
nella realtà non esistono contorni e disegni, il nostro occhio è colpito solo
dai colori organizzati in macchie contrapposte.
La pittura doveva quindi cercare di riprodurre la realtà attraverso
l’accostamento di macchie di colore. A differenza dell’impressionismo però,
le macchie di colore avevano una forte “corposità” che li rendeva massicci e
stabili.
68. Questa innovazione nella tecnica pittorica conduce inevitabilmente ad un
innovazione nei soggetti rappresentati. Dal soggetto storico (di cui si occupa
il Fattori nel suo primo periodo, vedi Biografia) si passa alla
rappresentazione del vero.
Importanti pittori di questa corrente sono: Giovanni Fattori, Martelli, Signorini,
Nino Costa, Silvestro lega e Raffaello Senesi.
Contesto Artistico Menù Principale