3. 8:00-9:00: Riunione di inizio giornata degli operatori 9:00-9:30: Accoglimento degli ospiti e riunione di inizio giornata con gli ospiti 9:30-10:40: Attività di laboratorio 10:40-11:10: Break: pausa caffè, riordino sala, tempo libero 11:10-12:00: Attività 12:00-12:30: Riunione di fine giornata con ospiti e operatori (12:00-13:00: Pranzo: martedì e giovedì) Una giornata nella struttura
4.
5. Alle 9 Francesca ed io ci siamo trovate davanti alla residenza per la prima riunione con il dr. Russo Alle 10:40, è il momento del break. Leda mi prega di sedermi, perché è una regola del centro: sedersi è una regola, per non fare le cose sempre in fretta, per parlare insieme . Lunedì Alle 11:10 partecipo al gruppo vetri. Leda dice che è necessario fare in prima persona per capire le sensazioni che possono provare gli ospiti. (...) parlare delle propria vita personale, porta poi gli ospiti a fidarsi e a raccontarsi(...) Diari di bordo
6. Oggi sono arrivata alle 8:15. questo mi permette di vedere anche l’organizzazione che sta dietro l’intera giornata. Ogni giorno, viene nominato un referente di giornata e un referente per ogni gruppo. I gruppi verranno poi scritti alla lavagna. Lo scrivere i gruppi sulla lavagna è molto importante, perché permette a chiunque si perda e a chiunque non sappia in che gruppo deve lavorare, di ritrovarsi in ogni momento . Alle 9:30 partecipo al gruppo candele. Qui ho visto i due ospiti in difficoltà, perché è necessaria molta manualità , abilità che gradualmente dovrebbero acquisire grazie a questi gruppi pratico-manuali . Martedì
7. Alle 12:15, il pranzo è pronto, si sente un gran profumo! Anche il momento pranzo è organizzato: in ogni tavolo c’è un capotavola che serve chi è seduto e uno sparecchiatore che sparecchia alla fine di ogni portata consumata . Ci sono però delle regole da seguire: finché tutti non hanno finito di mangiare non ci si alza e non si portano via i piatti di chi ha già finito. È importante imparare ad attendere, a non fare le cose sempre in fretta, fermarsi a parlare con le persone sedute al tavolo: anche questo è uno strumento di socializzazione. “ Finalmente sto superando le mie difficoltà a relazionarmi con gli altri, e qualche ospite si avvicina a me sempre di più, parlandomi anche della sua storia personale e della sua vita.”
8. Mercoledì Oggi è il giorno del gruppo espressivo musica-disegno, ma mancano tre persone su sette e per questo il gruppo non si fa. Io mi dedico al mio disegno sul vetro e finalmente i miei fiori prendono un po’ di vita. Agli ospiti sono già stati assegnati nuovi gruppi e tutti sono al lavoro: gruppo cucina, gruppo vetri e gruppo biglietti. Al gruppo cucina stanno preparando i biscotti per il break…si sente un profumo buonissimo da limone. “ La comunicazione è un elemento importante nella vita sociale, sia per l’integrazione, sia per la stima di sé, è la capacità di vedersi parte di una situazione globale. È necessario evitare che alcune persone siano tagliate fuori dal gruppo, perché questo aumenterebbe e confermerebbe l’idea di essere esterni, l’idea di malessere” Alle 11:35 Francesca ed io partecipiamo alla riunione allargata per la discussione di un caso
9. Giovedì Alle 9:30 partecipo al gruppo favola insieme a tutti gli ospiti presenti al centro. Al centro del tavolo c’è una candela, che sta ad indicare il tempo che scorre, l’unione del gruppo, la vita che va avanti, il calore . Le regole sono: non alzarsi se non per un bisogno urgente, aspettare il proprio turno, rispettare le idee altrui, parlare uno alla volte . Tutti seduti attorno a un tavolo, con il posto assegnato, a turno diciamo un titolo; alla fine, si deciderà a maggioranza il titolo da sviluppare. Ha vinto “Il maialino vagabondo”. Inizia ora la favola chi ha proposto il titolo. A differenza di martedì oggi prepareremo l’intero pranzo. Durante il gruppo cucina si cerca di sviluppare l’area della cura del sé e quella della casa . Infatti, gli ospiti sanno che prima di entrare in cucina, è necessario lavarsi le mani e indossare il grembiule. Inoltre, ogni attrezzo che viene utilizzata in cucina, dovrà poi essere sciacquato e messo in lavastoviglie.
10. Alle 16, Francesca ed io partecipiamo insieme alla riunione di comunità alla residenza Basaglia. Sistemiamo le sedie: un cerchio grandissimo composto da più di venti sedie. Al centro della stanza c’è un tavolo con dell’acqua a disposizione di chiunque.Il dr. Russo ci fa presentare a tutti gli ospiti. Ora il dr. Russo chiede a turno “come vedi il tuo futuro?come te lo immagini?” Alcuni ospiti hanno un’idea ben precisa di come sarà il loro futuro; per altri, invece, il futuro è annebbiato, neanche con l’immaginazione riescono a delinearlo. Durante la riunione, un ospite si accorge che mancava la candela al centro del tavolo; il dr. Russo l’ha ringraziato molto per essersene accorto, e questa gratitudine ha soddisfatto moltissimo l’ospite. Alla fine della riunione ci siamo presi tutti per mano in un grande cerchio e insieme abbiamo sprigionato un grande urlo liberatorio. “ La riunione è stata per me il primo momento di contatto diretto con le storie degli ospiti. Ho capito che all’interno della residenza c’è tanta sofferenza, ma anche tanta speranza per un futuro migliore, per un futuro pieno di affetti e di relazioni sociali (...)Ho capito la vera sofferenza, ho capito come sta veramente chi sta male.”
11. Venerdì Scrivo io alla lavagna i gruppi della giornata, così ho provato tutte le esperienze possibili Oggi, essendo l’ultimo giorno della settimana è anche giorno di paghetta ; durante tutta la settimana ogni ospite ha a disposizione una scheda dove annota le attività e il tempo impegnato in ogni attività (solitamente 50 minuti). Alla fine della settimana vengono conteggiate le ore e viene assegnata una piccola somma di denaro simbolica, per dare un senso alle attività che si fanno al centro diurno . Questo fatto è molto importante perché aumenta l’autostima degli ospiti . E così anche la vendita degli oggetti prodotti al centro, permette uno scambio con l’esterno, perché niente deve essere fisso e statico, ma tutto fluido e mutevole .
12. Alle 9:30 partecipo al gruppo cornici. Finalmente posso incorniciare il mio quadro! Appeso al muro c’è un piccolo promemoria per la procedura dell’incorniciamento. È necessario prima di tutto scegliere un cartoncino che farà da sfondo al quadro, posizionare il cartone della cornice e fissarlo con lo scotch gommato; incollare la carta marrone nel retro del quadro e per ultimo attaccare l’appendino. Alle 11:10 partecipo al gruppo saponi. Facciamo sciogliere a bagno maria l’impasto del sapone, poi aggiungiamo qualche goccia di profumo e qualche goccia di sapone. Negli stampini mattiamo delle decorazioni per i saponi (cereali, caffè, pezzetti di altri saponi, etc.)
13. “ Purtroppo è arrivato il momento di salutare tutti gli ospiti e le operatrici che sono state gentilissime e molto accoglienti nei miei confronti. Ringrazio soprattutto Leda per la sua disponibilità ad ascoltarmi e a recuperami quando mi perdevo. Sono veramente felice di quest’esperienza, perchè oltre ad avere conosciuto delle bellissime persone, ho finalmente le idee più chiare per il mio futuro: sicuramente in questo campo che è pieno di umanità e di solidarietà.”
14. Sabato Mi sono trovata alle 9 davanti alla residenza con Francesca. Oggi partecipiamo insieme al gruppo musica-disegno. Ci sediamo tutti attorno a un tavolo. Ognuno di noi ha a disposizione un foglio bianco e tantissimi colori per tutte le tecniche possibili. Alma ci fa ascoltare una canzone. Al termine della canzone ci chiede a turno che immagini ci ha evocato la musica. Quasi tutti rispondiamo il mare, tranne a quattro ospiti. Ora è arrivato il momento di disegnare. Alla fine appendiamo tutti i nostri disegni al muro. A turno ogni ospite commenta il proprio disegno. Poi insieme decidiamo un titolo che accomuni tutti i disegni. Alma ci ha spiegato le finalità terapeutiche di questo gruppo espressivo, perchè come tutti i gruppi, l’attività non è fine a se stessa, ma è mirata a neutralizzare le capacità socialmente incompetenti e a sviluppare capacità relazionali che serviranno nella vita. FINE
15. Il nostro stage in tre parole… monica Soddisfazione Emozione Speranza FINE