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Social Media Marketing b2b: come applicare una strategia semplice ed efficace di social media marketing alla tua azienda b2b (business to business).
In questa guida/presentazione PDF:
- Saranno spiegate le finalità del social media marketing in ambito b2b ai meno esperti
-Verranno approfonditi i migliori strumenti e le strategie d'azione di successo per chi fa già uso del social media marketing in azienda.
Una guida piena di spunti di riflessione, sia pratica che teorica, capace di fornirti fin da subito nuove competenze e delucidazioni.
Un linguaggio chiaro ed efficace, capace di spiegare un tema complesso nel modo più semplice possibile.
Buona Lettura.
2. Una guida di Dario Vignali
Questa guida è stata realizzata da
Dario Vignali
Autore di dariovignali.net,
Consulente, studioso e divulgatore di Marketing e Business Design.
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2
4. 1. Conversazione
• Controllo della Brand Reputation dell’azienda.
• Sviluppo
e
diffusione
della
brand-‐iden9ty
aziendale
• Ges9one
delle
connessioni
emo9ve
azienda/cliente
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4
5. 2. Autorità
• Autorità
come
effeCo
della
condivisione
di
contenu9,
informazioni
e
strumen9
u9li
ai
potenziali
clien9.
• Autorità
come
capacità
di
influenzare
il
proprio
mercato
di
riferimento.
• Autorità
come
fonte
di
fiducia
per
possibili
clien9.
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6. 3. Risultati
• Dimostrazione
di
consistenza:
l’azienda
“fa
ciò
che
dice
e
dice
ciò
che
fa”.
• Crescita
della
brand
reputa9on
e
maggiore
traffico
verso
il
sito
aziendale.
• Conversione
degli
uten9
del
mercato
b2b
in
potenziali
clien9.
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6
8. 1. Chi.
• Delegare il lavoro ad una moltitudine di persone comporta uno
scarso grado di efficienza.
• Destinare il lavoro ad un’unica persona implica un investimento in
termini di tempo e denaro.
• Pubblicare sui social significa prendersi carico della effettiva qualità
dei contenuti.
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8
9. 2. I Contenuti
• Content creation e/o content distribution?
• La ricerca sul web dei contenuti da pubblicare richiede grande
attenzione verso i canali informativi e i flussi di notizie del mercato.
• L’effettiva qualità dei contenuti può richiedere un grosso lavoro di
revisione a discapito delle tempistiche della micro-informazione.
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9
10. 3. L’azione
• I Social media richiedono consistenza, continuità e tempestività
nell’interazione per ottenere risultati significativi.
• Tempestività e continuità possono essere qualità difformi dalla
“burocrazia” aziendale.
• L’interazione con gli utenti del web presuppone un rapporto dotato
di emotività ed umanità, diverso dallo standard cliente/azienda.
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11. 4. Umanità
• Spesso
dietro
ad
un
account
social
vi
è
un’unica
persona.
E’
in
grado
di
raccontare
e
perseguire
la
vision
aziendale
sul
web?
• Chi
raccoglie
i
contenu9
da
pubblicare
sui
profili
social
aziendali
è
influenzato
dal
proprio
spirito
cri9co
e
dalle
proprie
esperienze.
• L’azienda
è
quindi
capace
di
riporre
la
propria
fiducia
su
questa
persona,
in
modo
da
non
rallentarne
il
flusso
di
lavoro
da
svolgere?
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12. 4. Un profilo per ogni progetto
• Vi è la tendenza a diversificare gli account aziendali per ogni ramo
o per ogni progetto interno all’azienda
• Questo comporta la moltiplicazione dell’impegno e la divisione
della brand popularity (followers e fan ripartiti nei diversi profili)
• Posso pubblicare lo stesso contenuto su due account diversi senza
che sembri fuori luogo? Allora sto sbagliando qualcosa.
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13. 5. Diversi i social, diversi gli obiettivi
• Ogni strumento social media presuppone utilizzi ed obiettivi diversi
l’uno dall’altro.
• Lo stesso impegno su tutti i fronti porta ad una scarsa efficienza.
Diviene essenziale specializzarsi sugli strumenti rivolti al proprio
mercato, b2b o b2c.
• Altresì necessario è riuscire a misurare il ROI di ogni strumento per
valutare le scelte effettuate.
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14. #3 I Social Media
Tratti “somatici” fondamentali utili all’azienda b2b
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14
15. 1. Twitter
• Social Media b2b o b2c di interazione, condivisione e confronto.
Utile nel controllo del “sentiment” degli utenti nei confronti del
brand.
• Offre la possibilità di aggregare più voci sotto forma di “stream” di
notizie durante gli eventi aziendali.
• Permette di partecipare alla conversazione degli utenti riguardo a
particolari key-words (#hashtag): occasione di connessione,
confronto e di promozione della propria attività.
• Gli Hashtag possono essere utilizzati come aggregatori di tweets
riguardo a particolari argomenti, eventi o progetti aziendali.
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16. 2. Linkedin
• Social media collocabile nel mercato b2b. La pagina aziendale è un
utile strumento di diffusione di news, informazioni e contenuti.
• Gli utenti della piattaforma sono attenti al mondo professionale e
interessati ai contenuti riguardanti il loro mercato di riferimento.
• La pagina aziendale permette all’utente di seguire gli aggiornamenti
dell'azienda, ricercare prodotti e servizi, scoprire opportunità
lavorative.
• Linkedin è anche una buona piattaforma di interazione, dove
potersi confrontare con il resto degli utenti, partecipare alle diverse
community e trovare nuovi potenziali clienti in ambito b2b.
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17. 3. Slideshare
• Slideshare è un ottimo strumento di divulgazione con forte impatto sul
mercato b2b.
• Si
raggiungono
eleva9
numeri
di
visualizzazioni
delle
proprie
slide
in
tempi
piuCosto
brevi.
Per
questo
Slideshare
è
una
buona
soluzione
per
generare
traffico
sul
sito
aziendale.
• Slideshare
in
sé,
unito
ad
alcuni
accorgimen9,
è
in
grado
di
indicizzare
piuCosto
bene
le
slide
nei
motori
di
ricerca.
• Pubblicare
contenu9
dota9
di
DHV
(demonstra9on
of
high
value)
aumenta
la
competenza
percepita
dal
visitatore
nei
confron9
dell’azienda
nel
suo
mercato
di
riferimento.
• Gli
uten9
del
web
sono
spesso
interessa9
a
pubblicare
le
slide
sui
propri
blog,
e
questo
è
fonte
di
pubblicità
per
l’azienda.
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18. 4. Facebook
• Facebook è il Social Network per eccellenza, con il più alto numero di iscritti
al mondo rispetto ai suoi simili. La pagina aziendale può essere utilizzata per
condividere news, foto, informazioni e per interagire con il proprio pubblico.
• La realtà dei fatti ha evidenziato però come questo strumento prediliga le
realtà del mercato b2c: il suo utilizzo da parte gli utenti è rivolto allo svago e
all’intrattenimento piuttosto che all’ambito professionale.
• In un mercato b2b può essere utilizzato per il controllo del sentiment del
proprio pubblico e implementato nel processo di brand engagement.
• In caso di scelta obbligata, non rappresenta sicuramente la soluzione ideale
per lo sviluppo di una strategia web aziendale b2b.
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19. 5. Vimeo & Youtube
• Entrambi sono strumenti destinati alla ricerca e alla condivisione di video.
• Valgono
tuCe
le
osservazioni
faCe
nella
slide
precedente
riguardo
a
Slideshare.
• Youtube
vince
per
il
grande
numero
di
uten9
che
ogni
giorno
visualizzano,
commentano
e
condividono
i
video
della
piaCaforma.
• Vimeo
sovrasta
Youtube
nel
grado
di
personalizzazione
dei
profili
degli
uten9
e
per
la
maggiore
qualità
dei
video.
Probabilmente
rappresenta
la
soluzione
più
professionale
in
ambito
aziendale
se
abbinato
al
suo
piano
a
pagamento.
• Secondo
una
visione
strategica
Vimeo
può
essere
considerato
una
vetrina
web
dei
video
aziendali,
mentre
youtube
un
sistema
di
diffusione
e
condivisione
di
contenu9
video.
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20. 6. Flickr & Instagram
• Sono entrambe piattaforme destinate alla ricerca e alla condivisione di foto
ed immagini. Instagram, prettamente Mobile, Flickr, sviluppata su entrambi i
fronti.
• Tue
e
due
i
social
rappresentano
una
buona
soluzione
nella
costruzione
del
brand
engagement
e
nella
presentazioni
di
materiale
fotografico
riguardo
ad
even9
e
momen9
di
vita
aziendale.
• Instagram
ha
un
pubblico
per
lo
più
giovane
e
poco
interessato
all’ambito
professionale
e
richiede
l’u9lizzo
obbligato
di
un
solo
telefono
per
caricare
le
foto,
che
sono
organizzate
in
un
unico
stream
e
non
raggruppabili
in
album.
• Per
questa
serie
di
ragioni,
nel
mercato
b2b,
in
un
oeca
di
scelta,
è
preferibile
optare
per
Flickr.
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20
21. 7. Pinterest
• Pinterest rappresenta una vera e propria rivoluzione nell’ambito social
media. La piattaforma ha messo in evidenza un chiaro interesse degli utenti
del web verso i contenuti di tipo multimediale.
• Con
pinterest
è
possibile
pubblicare
foto
e
video
sul
proprio
profilo
e
suddividerli
in
diverse
boards.
Una
board
non
è
altro
che
una
sorta
di
categoria
o
album
virtuale
creata
dall’utente.
• Il
visitatore
del
profilo
aziendale
può
decidere
se
seguire
una
board
in
par9colare
o
tuCe
quante.
Come
negli
altri
social
media
è
possibile
condividere
(repinnare),
commentare
o
meCere
un
apprezzamento
ai
contenu9.
• Come
Flickr,
Pinterest
non
si
è
mai
schierato
in
nessuno
dei
due
merca9
b2b
o
b2c,
e
si
è
rivelato
una
buona
soluzione
per
presentare
i
contenu9
grafici
aziendali.
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21
22. 8. Google Plus
• Il Social Media di Google è attualmente lo strumento meno utilizzato dalle
aziende.
• Data
l’insistenza
con
la
quale
google
fonde
G+
nei
propri
servizi,
mol9
esper9
hanno
ragione
di
credere
in
un
futuro
successo
della
piaCaforma.
• L’incidenza
dei
profili
Google
plus
nella
SEO
dei
si9
web
aziendali
è
sempre
maggiore.
• L’introduzione
della
Google
Authorship
ha
incrementato
a
dismisura
gli
accessi
ai
si9
web
che
nei
risulta9
di
ricerca
di
Google
mostrano
l’immagine
degli
autori
dei
propri
contenu9.
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23. 7. Medium
• Medium è l’ultima trovata del developer team di twitter: una piattaforma di
content creation destinata a contenuti professionali e di tipo testuale.
• Come
su
pinterest
le
immagini
vengono
divise
in
boards,
i
contenu9,
su
medium,
sono
raccol9
in
“collec9ons”
tema9che,
che
possono
essere
proprie
dell’utente,
ma
anche
pubbliche
e
aperte
a
chiunque.
• Questo
“sistema
aperto”
di
condivisione,
e
l’intera
struCura
del
social,
permeCono
ai
contenu9
di
diffondersi
velocemente
su
larga
scala,
generando
traffico
verso
il
sito
aziendale
in
caso
di
backlink.
• Medium
è
un
social
media
innova9vo,
capace
di
sos9tuirsi
al
blog
d’azienda
in
modo
semplice,
leggero
e
dinamico.
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23
24. #3 Strumenti di lavoro
Facilitare la strategia aziendale sui social media è possibile.
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24
25. 1. IFTTT
• Un
oemo
strumento
adaCo
ad
automa9zzare
il
flusso
di
lavoro
e
creare
una
conversazione
tra
i
diversi
canali
social
media
aziendali.
• Esempio:
pubblico
un
immagine
su
instagram
e
questa
viene
condivisa
anche
su
flickr
automa9camente.
• PermeCe
anche
l’integrazione
strategica
del
proprio
sito
web
nelle
“riceCe”
di
automazione:
esempio,
pubblico
una
news
su
sito
aziendale
e
questa
viene
automa9camente
pubblicata
su
tue
i
profili
social.
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25
26. 2. Bit.ly
• U9le
strumento
per
accorciare
gli
url
che
si
condividono
sui
social
media.
Tiene
conto
delle
sta9s9che
e
delle
visualizzazioni
dei
link
pubblica9
nel
tempo,
in
modo
da
poter
riconoscere
le
preferenze
del
proprio
pubblico.
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26
27. 3. Buffer
• Buffer
consente
di
pianificare
uno
stream
di
posts,
links
e
contenu9
mul9mediali
che
vengano
automa9camente
pubblica9
sui
diversi
canali.
• Si
possono
programmare
orari
e
date
seemanali
nelle
quali
vengano
automa9camente
pubblicate
le
no9zie.
• Buffer
è
in
grado
di
interfacciarsi
con
IFTTT
in
modo
da
estendere
le
sue
funzioni.
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27
28. 4. SocialBro
• SocialBro
è
il
più
potente
tool
di
analisi
e
improvement
per
TwiCer.
• Con SocialBro è possibile analizzare l’intera community di followers,
osservare come varia l’audience nel tempo, studiare i competitors
con strategie di bench marking, mandare direct message a più
utenti, identificare il segmento di mercato dei tuoi followers ecc…
• Social
Bro
è
in
grado
di
comunicare
con
Buffer
per
determinare
quale
siano
i
giorni
della
seemana
e
gli
orari
con
più
uten9
online.
In
questo
modo
è
possibile
pubblicare
nei
momen9
di
maggior
aevità.
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28
29. 5. Mention
• Men9on
è
uno
strumento
di
Community
Management
che
permeCe
di
controllare
la
brand
reputa9on
della
propria
azienda.
• Men9on
no9fica
all’utente
le
menzioni
sul
web
e
sui
social
media
riguardo
a
specifiche
key-‐words.
Le
Key-‐words
possono
essere
il
nome
di
un
brand,
di
un’azienda,
di
un
progeCo
o
anche
solo
di
una
singola
persona.
• Ogni
qualvolta
la
key-‐word
viene
menzionata
su
si9
web
o
profili
social
media
l’utente
viene
avvisato
in
modo
da
poter
controllare
ed
interagire
alla
conversazione.
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30. 6. Clicktotweet
• Clicktotweet
è
un
oemo
tool
per
incen9vare
la
condivisione
dei
propri
contenu9
su
TwiCer.
• Con
clicktotweets
è
possibile
inserire
un
link
testuale
sulle
proprie
pagine
web
o
nei
propri
documen9
pdf
aCraverso
cui
il
leCore
possa
tweeCare
velocemente
un
conceCo
o
una
citazione
riportata
nel
testo.
Un
esempio:
clicktotweet
• I
Clicktotweets
sono
in
grado
di
rendere
più
interaeva
la
leCura
di
un
documento
o
creare
un
effeCo
“virale”
nella
diffusione
dei
contenu9:
Il
vantaggio
consiste
in
un
evidente
ritorno
di
iscrie
e
visitatori
sul
sito
web
o
sul
profilo
twiCer.
dariovignali.net
30
31. 7. Hootsuite
• Hootsuite
è
la
più
potente
dashboard
per
l’ascolto
e
l’analisi
dello
stream
di
informazioni
provenien9
da
tue
i
canali
social
media
aziendali.
• Con
Hootsuite
è
possibile
pubblicare
ed
interagire
su
ogni
profilo
social
da
un
unico
pannello
di
controllo,
senza
dover
accedere
ai
diversi
si9
web
ufficiali
dei
social
media.
• ACualmente
Hootsuite
supporta
Google
plus,
linkedin,
TwiCer,
Facebook,
Wordpress
e
Foursquare.
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31
32. #4 Soluzioni in azienda
Rimedi da cui partire per pianificare una buona strategia d’azione.
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32
33. 1. Allontanarsi da un’identità decentrata
• Riportare la brand identity in capo ai diversi profili aziendali ufficiali
• Ragionare
riguardo
ad
una
possibile
eliminazione
di
“rami
secchi”.
• Concentrare
lo
sforzo
media9co
sui
social
media
adegua9
• Realizzare
una
strategia
media9ca
efficiente
ed
organizzata.
• Evidenziare
la
connessione
progee/azienda
nelle
pagine
web
e
sui
diversi
profili
social
media
lega9
a
progee
terzi.
dariovignali.net
33
34. 2. Una “voce” organica.
• Un dipendente dedicato ai canali media o canali media accessibili a
tutti i dipendenti?
• La
miglior
soluzione
sta
nel
mezzo:
una
voce
organica,
proveniente
dai
componen9
dell’azienda,
dotata
di
comune
umanità,
ma
revisionata
da
una
persona
incaricata.
• Questa
persona
ha
il
ruolo
di
assicurare
una
voce
d’azienda
limitata
alla
sua
area
di
competenza
e
conforme
alla
vision
aziendale.
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34
35. 2. Semplificare la strategia
• Regolare la pubblicazione e l’amministrazione dei contenuti
secondo criteri di efficienza ed efficacia.
• Automa9zzare
la
pubblicazione
dei
contenu9
con
Buffer.
• Migliorare
l’interazione
con
il
proprio
pubblico
tramite
l’u9lizzo
degli
strumen9
indica9
precedentemente.
• EffeCuare
un
controllo
a
consun9vo
per
verificare
l’effeeva
efficacia
della
strategia.
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35
36. 3. Un esempio di strategia efficace
1. Vengono impostati gli orari di maggiore attività online e le date in
cui buffer dovrà pubblicare i contenuti in modo automatico .
2. Viene realizzata una lista di fonti di contenuti autorevoli esterne
all’azienda.
3. Una volta a settimana un incaricato si occupa della ricerca di
contenuti da pubblicare sui diversi profili sociali.
4. I contenuti vengono attinti dalla lista di fonti esterne, dai progetti
editoriali interni all’azienda, dalle comunicazioni aziendali e dalle
piattaforme di sharing interno.
5. Nel mentre, l’incaricato copia i contenuti in un documento e li
sistema in modo da essere pubblicati in 140 caratteri.
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36
37. 3. Un esempio di strategia efficace
6. I contenuti vengono quindi inseriti in buffer in modo da essere
pubblicati automaticamente durante la settimana.
7. Al termine di ogni giornata lavorativa l’incaricato dedica una o due
ore all’analisi dei contenuti pubblicati, rispondendo ad eventuali
commenti e pubblicando notizie dell’ultima ora estranee alla
pianificazione settimanale.
Vantaggi
• In termini di tempo: questa strategia richiede solo un’ora di lavoro
giornaliero (nel caso ve ne sia la reale necessità) e una mezza
giornata a settimana per la stesura della lista di contenuti da
pubblicare.
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37
38. 3. Un esempio di strategia efficace
• In termini di automazione: la creazione di una lista di fonti e l’utilizzo di
strumenti quali buffer e hootsuite semplifica il lavoro dell’incaricato e rende
costante la presenza dell’azienda sul web.
• In termini di contribuzione: con piattaforme di sharing interno, o con gruppi
di discussione aziendale, qualunque dipendente d’azienda può contribuire
presentando i propri contenuti preferiti all’incaricato.
Ma… c’è sempre un ma.
Questa
non
è
la
miglior
soluzione
per
massimizzare
il
ritorno
della
presenza
online
dell’azienda.
I
social
media
richiederebbero
un
occhio
vigile
e
sempre
aCento
alle
conversazioni
che
avvengono
in
rete,
ma
questa
strategia
è
senz’altro
un
oemo
punto
di
partenza
per
oCenere
il
massimo
risultato
con
il
minimo
sforzo.
dariovignali.net
38
39. #3 La strategia fondamentale
Nella prossima slide il principio 20/80 del
social media marketing aziendale.
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39