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SCENDE IN CAMPO MALAGÒ
“La cultura porta medaglie”
Il presidente del Coni confida programmi e speranze
a SdS-Scuola dello sport: “Abbiamo l’energia per costruire
un nuovo domani dello sport”. Puntando sempre su Roma 2024
Giovanni Malagò è entrato a far parte del mondo Cio.
Scelto dal presidente Thomas Bach a fa parte della
commissione “Sviluppo sociale per lo sport”. Il mondo
è il suo spazio: te ne accorgi appena entri nel suo studio.
Tre computer, una batteria di telefonini e il telefono
del Coni che squilla senza riposo. Non ha perso l’abitudine
di comportarsi come un imprenditore privato anche
da dirigente pubblico. Per lui dieci minuti sono una vita.
Parlargli è come salire su un trapezio. Domande, salti
nel vuoto e interruzioni, ma sempre alla ricerca del salto
triplo, senza rete di protezione. Parliamo di fatti nostri.
Malagò ci tiene a mantenere la parola data.
Durante la commemorazione di Mario Gulinelli, alla Scuola
dello Sport, promise pubblicamente, rivolgendosi al fratello
dello scomparso: “La sua eredità culturale non andrà
perduta”. La nuova edizione di SdS-Scuola dello sport
porta in apertura l’intervista a Malagò.
Nessuna risposta banale. Invece il presidente del Coni fa una
serie di promesse importanti. Ecco una fotografia del Coni
che vuole contare in Italia e nel mondo. Cultura dello sport,
impegno sociale per non essere solo un “medaglificio”
(compito, tra l’altro, non facile, a cominciare da Rio 2016).
Nelle risposte di Malagò risuonano: “…ideali etici…”;
“…patrimonio di storia, scienza e conoscenza dell’Accademia
Olimpica, della Scuola dello Sport e dell’Accademia
dei Maestri dello Sport”. Per radicare una nuova mentalità
vincente anche socialmente. Anche puntando a riportare
le Olimpiadi a Roma. Alcuni grandi giornalisti affermavano
che un’intervista è un articolo sottratto all’intervistato.
Ebbene, se questo è vero, sono particolarmente soddisfatto
di questo “furto”.
Gianni Bondini
La presenza in una commissione è il primo passo per diventare
membro effettivo del Cio, dopo Rio 2016? Intanto la presenza
a Losanna è un’ottima posizione per sostenere la candidatura
di Roma 2024? Anche se ci sono voci critiche su questa
candidatura (anche) dal mondo dello sport.
“La nomina è di grande prestigio, perché si tratta di una commissione
composta dal gotha della dirigenza internazionale. È contestualmente
un’occasione importante per parlare con i membri del Cio, anche in
relazione alle limitazioni introdotte con l’agenda 2020, che escludono
la possibilità di invitarli o andare ad incontrarli, se non nell’ambito di
un’occasione ufficiale. Roma 2024 gode di grande credibilità interna-
zionale e ho sempre detto che ci dobbiamo preoccupare del fuoco
amico perché esternamente riceviamo ampi consensi. Siamo molto
accreditati e stimati per la nostra storia sportiva, Roma ha una tradi-
zione unica, che non può essere imitata, e noi cercheremo di persona-
lizzarla con un dossier su cui il Comitato Promotore, il Coni e il
Comune, con l’appoggio del Governo, stanno lavorando in profondità,
senza lasciare nulla al caso sotto il profilo della trasparenza e nel
pieno rispetto delle ferree regole d’ingaggio. Per quanto riguarda il
discorso del Cio, per un dirigente sportivo sarebbe ipocrita non ambire
a un ruolo di così prestigiosa responsabilità. L'Italia nel Cio è sempre
stata rappresentata in un modo eccellente per quantità e qualità di
dirigenti. Sarebbe una battaglia nell'interesse dello sport italiano, non
certo personale”.
“Sviluppo sociale”, questo è uno dei compiti dell’organismo
di cui fa parte a livello internazionale. Non le pare che sia anche
l’obiettivo del Coni per partecipare alla costruzione di una società
e di un paese migliore?
“Il nostro movimento ha un innegabile funzione sociale, che va accen-
tuata, sfruttando le leve dell’inclusione e dell’aggregazione e dando
risalto alla valenza formativa. Non è solo sinonimo di integrità fisica,
ha capacità educative, è una risorsa da utilizzare senza limitarne il
raggio d’azione affinché garantisca un importante valore aggiunto a
favore della collettività. Questo è un messaggio da condividere a ogni
livello per fare squadra”.
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Introduzione
Alla luce di una nuova documentazione rinvenuta
presso l'Archivio Cio di Losanna, consistente in un
fitto scambio epistolare tra Pierre de Coubertin e
Carlo Montù, è possibile, a oltre cento anni dalla
sua nascita, dare una nuova interpretazione sulle
origini e sulla natura del Comitato olimpico nazio-
nale italiano. Come sappiamo il Coni nasce il 9 e 10
giugno 1914 in un ufficio della Camera dei
Deputati ad opera soprattutto di un personaggio
tutto sommato poco conosciuto, Carlo Montù.
Questa nuova interpretazione ci porta a dire con
certezza che il Coni sia il frutto di un compromesso
attivo tra le due correnti principali dell’educazione
fisica del Paese: la gloriosa Federazione ginnastica
nazionale (Fgn) e l’insieme delle nuove federazioni
sportive affermatesi in Italia a cavallo tra Ottocento
e Novecento, in particolare delle federazioni del
Ciclismo, dell’Atletica e del Calcio. Montù con una
laboriosa e a tratti decisa operazione diplomatica,
con l’ausilio di de Coubertin, riesce a trovare una
sintesi tra le due concezioni di cultura fisica con-
trapposte: quella anti sportiva della Fgn e quella
SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015
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Sulla NASCITA del CONI:
una NUOVA INTERPRETAZIONE
Un compromesso attivo: lo “sport educativo”
STORIA DELLO SPORT
Antonia Lombardo Universitàdeglistudi“TorVergata”,Roma
GERARDO DOTTORI, POLISPORTIVO, 1931, ARCHIVIO DOTTORI
L'Autore alla luce di una nuova documentazione ritrovata presso
l'Archivio del Cio di Losanna propone una nuova interpretazione
della genesi del Coni e dello sport organizzato in Italia. L’originalità
del modello sportivo italiano, unico nel suo genere nel mondo, risiede
nel compromesso tra il concetto di educazione fisica, sostenuto
dalla gloriosa Federazione Ginnastica Italiana, e il più moderno
concetto di sport di matrice inglese, promosso invece dalle
Federazioni Sportive Nazionali. La cultura della prima, di natura
non competitiva, e quella delle seconde, basata sull’agonismo e
sul record, trovarono una sintesi nel concetto di “sport educativo”
elaborato dal vero fondatore del Coni, Carlo Montù. Quest’ultimo,
sotto lo sguardo vigile del fondatore dell’olimpismo moderno,
Pierre de Coubertin, riesce a riunire sotto un unico organismo tutte
le componenti dello sport e dell’educazione fisica del paese.
,
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SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015
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L’ANALISI RETROSPETTIVA
della PERIODIZZAZIONE
dell’ALLENAMENTO a BLOCCHI
Più generazioni di scienziati, allenatori e atleti hanno cercato
di costruire un sistema di allenamento in grado di produrre
migliori risultati di prestazione. I loro sforzi si sono
concentrati sulle seguenti problematiche: come progettare
il programma di allenamento razionale a lungo termine,
come realizzare il programma in modo ottimale,
come raggiungere la più favorevole combinazione
della preparazione di tutte le capacità necessarie,
esattamente al momento della competizione più importante.
Poiché la periodizzazione dell’allenamento contiene molte
variabili e dipende da molte circostanze, il modello ideale
esiste ancora solo in teoria. Tuttavia, anno dopo anno
si compie un passo dopo l’altro verso una pianificazione più
consapevole e più completa dell’allenamento in tutta la sua
complessità. Questo articolo di rewiew riassume i due punti
di vista più diffusi sulla periodizzazione dell’allenamento:
l’approccio tradizionale che è stato predominante per
un lungo periodo di tempo e la periodizzazione a blocchi
che si è diffusa nella preparazione degli atleti di alto livello
nel corso degli ultimi vent’anni.
Excursus sulla storia di evoluzione dei due approcci principali
alla periodizzazione a blocchi
Vladimir V. Issurin TheWingateInstitute,Israel
TEORIA DELL’ALLENAMENTO
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17
Il BILANCIERE nello SPORT
di ALTO LIVELLO
SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015
Allenarsi con il bilanciere
non è sollevamento pesi
Nel presente articolo vengono
analizzate le differenze che riguardano
il metodo e gli effetti dell’uso del
bilanciere nel sollevamento pesi olimpico
e in altri sport. Nel corso degli ultimi quindici
anni, gli autori hanno avuto la possibilità
di studiare questo argomento in più di venti
discipline sportive diverse. L’ambito di ricerca varia
dallo studio di soggetti che usano pesi notevoli e con
un livello tecnico molto elevato fino ad atleti che praticano
semplici esercizi di sollevamento pesi senza aver cura della qualità riguardante
i requisiti di potenza o di stabilizzazione. Lo studio dimostra che occorre rispettare
alcune richieste sulla corretta formazione che assicura il trasferimento dell’effetto
degli esercizi di forza con il bilanciere sulle capacità specifiche di un dato sport.
Daniel Bukac
UniversitàdiHeidelberg
Martin Zwieja
AccademiadegliallenatoridiColonia;Federazionetedescadipallamano
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
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SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015
Un viaggio all’interno della preparazione olimpica di marca “Coni”
Tecnologie e Tecniche
Superquark spia la preparazione
degli atleti per l’Olimpiade di Rio 2016
Dal Centro di Medicina dello Sport dell'Acqua Acetosa
alla cupola biomeccanica di Formia e al Lago di Castel
Gandolfo, vengono ripresi gli allenamenti dei tuffi,
del salto in alto, del nuoto nella prova del triathlon,
della scherma, del tennistavolo e persino del kayak per
spiegare i sacrifici, per illustrare le nuove tecniche
di allenamento, per scoprire le tecnologie all'avanguardia
e gli allenamenti per preparare al meglio la rappresentativa
da schierare nell'Olimpiade di Rio tra un anno.
Piero Angela comincia dalla conclusione più bella,
la conquista della medaglia d’oro olimpica:
“Il sogno di ogni atleta, quale riconoscimento massimo
alla sua bravura”. Perché Superquark si misura
sulle Olimpiadi? Qual è l’obiettivo della trasmissione
scientifica, regina di Rai1? Scoprire e ancora scoprire.
Che cosa? Che c’è dietro la medaglia da conquistare.
Superquark comincia dalla macchina-uomo:
“Tanto sudore, tanta fatica, tanti sacrifici”.
Ma non basta. Negli anni Duemila riconosce Piero Angela:
“Scienza e tecnologia sono entrate a far parte
della preparazione degli atleti per ottenere quel centimetro
in più o quella frazione di secondo in meno che possono
fare la differenza in una gara”. Ecco svelato lo scopo
dell’inchiesta di Superquark, altrimenti sconcertante.
Sono i segreti tecnologici della preparazione olimpica
italiana. Piero Angela conferma: “Siamo andati a vedere
dietro le quinte, quello che si sta facendo nelle piscine
e nei campi sportivi del Coni.” Si parte dal recente passato.
Spiega la voce fuoricampo: “L’Italia parte dalle 28 medaglie
vinte a Londra, di cui 8 d’oro”. Precedente ingombrante?
Forse. Il professor Antonio Spataro, direttore dell’Istituto
di Medicina e Scienza dello Sport, spiega così quello
che potremo chiamare “accanimento sportivo”:
“Un centimetro, una frazione di secondo possono fare
la differenza. Ecco perché oggi è necessaria la tecnologia
per vedere come siano possibili i miglioramenti”.
Testi audio originali: Piero Angela
Elaborazione testi: a cura di Gianni Bondini
Immagini: Archivio dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport
24
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27
Il riscaldamento (warm-up) è ampiamente utilizzato ed accettato come un valido metodo per la preparazione fisica e mentale
dell’atleta non solo in allenamento ma soprattutto in prossimità delle competizioni. La cinetica dell’ossigeno rappresenta
un utile strumento di analisi degli aspetti fisiologici passando da una condizione di riposo ad un esercizio submassimale
o massimale. Nove triatleti di alto livello nazionale hanno effettuato una simulazione di partenza di nuoto in vasca
ergometrica, 15 minuti dopo aver completato tre diverse tipologie di riscaldamento. I dati analizzati mostrano che,
negli atleti sottoposti al test, i diversi tipi di riscaldamento hanno un limitato effetto sulle variabili fisiologiche considerate.
Studi futuri dovrebbero essere mirati ad evidenziare se, in condizioni di acqua fredda, gli atleti debbano o meno effettuare
comunque il riscaldamento specifico in acqua e quanto le componenti psicologiche dell’atleta influenzino il suo avvio di gara.
ASPETTI FISIOLOGICI del RISCALDAMENTO
nel TRIATHLON
SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015
Analisi della cinetica del metabolismo aerobico in una simulazione di partenza
del triathlon in vasca ergometrica in risposta a diversi tipi di riscaldamento
Alessandro Bottoni FederazioneItalianaTriathlon,Roma
Andrea Di Castro IstitutodiMedicinaeScienzadelloSport"AntonioVenerando",
DipartimentoScienzadelloSport,ConiServizis.p.a.,Roma;FederazioneItalianaTriathlon,Roma
Antonio Gianfelici IstitutodiMedicinaeScienzadelloSport"AntonioVenerando",
DipartimentoScienzadelloSport,ConiServizis.p.a.,Roma;FederazioneItalianaTriathlon,Roma
Roberto Tamburri FederazioneItalianaTriathlon,Roma
Manuela Vullo IstitutodiMedicinaeScienzadelloSport"AntonioVenerando",
DipartimentoScienzadelloSport,ConiServizis.p.a.,Roma
SCIENZA DELLO SPORT
FOTOARCHIVIOFITRI–TAMBURRI
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33
NUTRIZIONE
e PERFORMANCE SPORTIVA
L’approccio nutrizionale all’atleta di elevato livello deve essere “globale”
e tenere in considerazione molteplici aspetti, dai fabbisogni specifici relativi
alla disciplina e al ruolo, all’organizzazione del suo tempo, ai suoi gusti
personali, alle condizioni psicologiche, ponendo così le basi per ottenere
il miglior rendimento in allenamento e il miglior risultato in gara.
Raffaella Spada
IstitutodiMedicinaeScienzadelloSport“A.Venerando”,ConiServizis.p.a.,Roma
L’approccio nutrizionale all’atleta di elevato livello
DOCUMENTODICONSENSOSUALIMENTAZIONEESPORT(CIO2010)
Corrette abitudini alimentari hanno molto da offrire agli atleti:
> fornire energia per allenarsi ad alti livelli;
> ottenere un guadagno ottimale dai programmi di allenamento;
> migliorare recupero tra le singole sedute di allenamento e le gare;
> raggiungere e mantenere una composizione corporea ideale (di un rapporto ideale tra
massa grassa e massa magra);
> trarre beneficio dai molti componenti della dieta in grado di promuovere la salute;
> ridurre il rischio di traumi, sindrome da superallenamento e malattie;
> ottenere la massima confidenza (nell’essere ben preparati e affrontare le competizioni);
> raggiungere alti livelli di prestazione in gara;
> godere anche dell’aspetto conviviale del cibo nella quotidianità e nelle trasferte.
CRITICITÀ
> Poca conoscenza degli alimenti e scarsa capacità nel cucinarli.
> Scarse o antiquate conoscenze su alimentazione e sport.
> Mancanza di accesso a nutrizionisti esperti.
> Scarsa disponibilità economica.
> Ritmi serrati che portano a non avere tempo sufficiente per ottenere o consumare cibi
appropriati.
> Poca disponibilità di alimenti di qualità.
> Viaggi frequenti.
> Uso inappropriato di integratori.
SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015
Introduzione
La pianificazione rigorosa dell'ali-
mentazione per l'atleta deve esse-
re considerata un vero e proprio
mezzo di allenamento, permet-
tendo di ottenere, attraverso una
condizione psicofisica ottimale, il
miglior risultato sportivo.
In questo senso concordiamo
pienamente con gli obiettivi che
esprime il Comitato internaziona-
le olimpico (Cio) nel suo docu-
mento di consenso su alimenta-
zione e sport, elaborato nel 2010.
Quel che emerge dal Documento
di consenso del Cio è la sostan-
ziale complessità della relazione
tra l'alimentazione e l'atleta, ed
è quindi evidente la necessità
che l’approccio nutrizionale
all’atleta debba riguardare vari
ambiti: nutrizionali, di informa-
zione e formazione, psicologici,
sociali e culturali.
ALIMENTAZIONE E SPORT
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SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015
39
Mario Bellucci LiceoScientificoFarnesina,Roma
Roberto Gueli MIUR,Roma
L’EDUCAZIONE FISICA, lo STILE di VITA ATTIVO
e la SEDENTARIETÀ in ETÀ EVOLUTIVA
I giovani affrontano la quotidianità cercando di adattare al meglio gli impegni dello studio, le esigenze familiari, quelle sociali,
i divertimenti e i passatempi, coordinando il tutto alle necessità del dormire e alle abitudini alimentari. Anche in età evolutiva,
come in tutte le altre fasi della vita, è richiesto un equilibrio fra i doveri, le responsabilità, le distrazioni e i piaceri.
Gli Autori espongono una breve e volutamente generica panoramica sui principali fattori che condizionano lo stile di vita
giovanile, soffermandosi sull’importanza della consuetudine al movimento quale elemento cardine per contrastare
la sedentarietà. Da giovani è più facile modificare alcune abitudini. Lo sforzo di intraprendere le decisioni più appropriate
nella vita di ogni giorno caratterizza la riuscita nelle varie attività: dal rendimento scolastico, alle prestazioni nell’avviamento
e nella pratica sportiva e, aspetto ancor più importante, aiuta ad avere livelli più o meno consapevoli di serenità e
di soddisfazione. L’analisi di come lo stile di vita attivo abbia spazio nelle Indicazioni Nazionali scolastiche è per gli Autori
di cruciale importanza poiché la scuola, dopo l’ambiente familiare, costituisce il luogo nel quale i giovani trascorrono
la maggior parte del loro tempo. Nella seconda parte prosegue lo sguardo generale sui principali fattori che tendono a
condizionare l’età evolutiva, periodo di vita in cui le attività di educazione fisica, di avviamento e di pratica sportiva giocano
un ruolo importante per la crescita sana e completa della persona. Il riposo, l’alimentazione, l’ambito sociale, le indicazioni
ministeriali ed il ruolo della Scuola, completano la panoramica sullo stile di vita (si spera il più attivo possibile) giovanile.
Il ruolo del movimento sui bisogni e sulle abitudini che condizionano
la vita dei giovani (parte seconda)
FOTOMARIOGULINELLI
ATTIVITÀ FISICA E SALUTE
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SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015
47
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
La FORZA nella DONNA:
un PROGRESSO INARRESTABILE?
Ancora sulle differenze di forza tra
uomini e donne dall’età evolutiva
all’età matura (parte seconda)
Nell’età evolutiva si evidenzia la differenza di forza tra maschi e femmine
che è alla base di una frequenza di infortuni molto più elevata nelle ragazze
adolescenti. Le diverse cause cominciano con l’apparizione del menarca
e influenzano la formazione atletica. Solo una importante preparazione fisica
specifica finalizzata a rimuovere le ragioni funzionali dell’infortunio rende
il rischio di incidenti sostanzialmente simile a quello dei ragazzi.
FOTOARCHIVIOFIT–COSTANTINI
Renato Manno ScuoladelloSport,ConiServizis.p.a.,Roma
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SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015
61
ALLENAMENTO per BLOCCHI e RANDOM
La struttura delle esercitazioni e gli effetti dell’interferenza
contestuale nell’allenamento di un settore giovanile di pallacanestro
Vincenzo Bifulco CorsodiLaureainScienzeMotorie,UniversitàdegliStudidiBari,
FederazioneItalianaPallacanestro
Paolo Maurizio Messina CorsodiLaureainScienzeMotorie,UniversitàdegliStudidiCatania,
FederazioneItalianaPallacanestro,ScuoladelloSportConiSicilia
In questo lavoro vengono esaminati alcuni metodi
utilizzati per strutturare un piano di allenamento
nella pallacanestro giovanile. Dopo una discussione
sulle problematiche metodologiche relative ai criteri
di sviluppo e di organizzazione degli esercizi, si esaminano
gli elementi oggetto della variabilità e l’organizzazione
della stessa nella seduta di allenamento attraverso
i vari sistemi di esercitazione per blocchi e random,
e gli effetti dell’interferenza contestuale sull’apprendimento.
Vengono infine descritti esempi pratici di esercitazione.
FOTOARCHIVIOFIP
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
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Visitailnostrosito
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  • 1. SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015 2 SCENDE IN CAMPO MALAGÒ “La cultura porta medaglie” Il presidente del Coni confida programmi e speranze a SdS-Scuola dello sport: “Abbiamo l’energia per costruire un nuovo domani dello sport”. Puntando sempre su Roma 2024 Giovanni Malagò è entrato a far parte del mondo Cio. Scelto dal presidente Thomas Bach a fa parte della commissione “Sviluppo sociale per lo sport”. Il mondo è il suo spazio: te ne accorgi appena entri nel suo studio. Tre computer, una batteria di telefonini e il telefono del Coni che squilla senza riposo. Non ha perso l’abitudine di comportarsi come un imprenditore privato anche da dirigente pubblico. Per lui dieci minuti sono una vita. Parlargli è come salire su un trapezio. Domande, salti nel vuoto e interruzioni, ma sempre alla ricerca del salto triplo, senza rete di protezione. Parliamo di fatti nostri. Malagò ci tiene a mantenere la parola data. Durante la commemorazione di Mario Gulinelli, alla Scuola dello Sport, promise pubblicamente, rivolgendosi al fratello dello scomparso: “La sua eredità culturale non andrà perduta”. La nuova edizione di SdS-Scuola dello sport porta in apertura l’intervista a Malagò. Nessuna risposta banale. Invece il presidente del Coni fa una serie di promesse importanti. Ecco una fotografia del Coni che vuole contare in Italia e nel mondo. Cultura dello sport, impegno sociale per non essere solo un “medaglificio” (compito, tra l’altro, non facile, a cominciare da Rio 2016). Nelle risposte di Malagò risuonano: “…ideali etici…”; “…patrimonio di storia, scienza e conoscenza dell’Accademia Olimpica, della Scuola dello Sport e dell’Accademia dei Maestri dello Sport”. Per radicare una nuova mentalità vincente anche socialmente. Anche puntando a riportare le Olimpiadi a Roma. Alcuni grandi giornalisti affermavano che un’intervista è un articolo sottratto all’intervistato. Ebbene, se questo è vero, sono particolarmente soddisfatto di questo “furto”. Gianni Bondini La presenza in una commissione è il primo passo per diventare membro effettivo del Cio, dopo Rio 2016? Intanto la presenza a Losanna è un’ottima posizione per sostenere la candidatura di Roma 2024? Anche se ci sono voci critiche su questa candidatura (anche) dal mondo dello sport. “La nomina è di grande prestigio, perché si tratta di una commissione composta dal gotha della dirigenza internazionale. È contestualmente un’occasione importante per parlare con i membri del Cio, anche in relazione alle limitazioni introdotte con l’agenda 2020, che escludono la possibilità di invitarli o andare ad incontrarli, se non nell’ambito di un’occasione ufficiale. Roma 2024 gode di grande credibilità interna- zionale e ho sempre detto che ci dobbiamo preoccupare del fuoco amico perché esternamente riceviamo ampi consensi. Siamo molto accreditati e stimati per la nostra storia sportiva, Roma ha una tradi- zione unica, che non può essere imitata, e noi cercheremo di persona- lizzarla con un dossier su cui il Comitato Promotore, il Coni e il Comune, con l’appoggio del Governo, stanno lavorando in profondità, senza lasciare nulla al caso sotto il profilo della trasparenza e nel pieno rispetto delle ferree regole d’ingaggio. Per quanto riguarda il discorso del Cio, per un dirigente sportivo sarebbe ipocrita non ambire a un ruolo di così prestigiosa responsabilità. L'Italia nel Cio è sempre stata rappresentata in un modo eccellente per quantità e qualità di dirigenti. Sarebbe una battaglia nell'interesse dello sport italiano, non certo personale”. “Sviluppo sociale”, questo è uno dei compiti dell’organismo di cui fa parte a livello internazionale. Non le pare che sia anche l’obiettivo del Coni per partecipare alla costruzione di una società e di un paese migliore? “Il nostro movimento ha un innegabile funzione sociale, che va accen- tuata, sfruttando le leve dell’inclusione e dell’aggregazione e dando risalto alla valenza formativa. Non è solo sinonimo di integrità fisica, ha capacità educative, è una risorsa da utilizzare senza limitarne il raggio d’azione affinché garantisca un importante valore aggiunto a favore della collettività. Questo è un messaggio da condividere a ogni livello per fare squadra”. impaginato106Pjatacek+Puh_impaginato 68 23/09/15 09:41 Pagina 2
  • 2. Introduzione Alla luce di una nuova documentazione rinvenuta presso l'Archivio Cio di Losanna, consistente in un fitto scambio epistolare tra Pierre de Coubertin e Carlo Montù, è possibile, a oltre cento anni dalla sua nascita, dare una nuova interpretazione sulle origini e sulla natura del Comitato olimpico nazio- nale italiano. Come sappiamo il Coni nasce il 9 e 10 giugno 1914 in un ufficio della Camera dei Deputati ad opera soprattutto di un personaggio tutto sommato poco conosciuto, Carlo Montù. Questa nuova interpretazione ci porta a dire con certezza che il Coni sia il frutto di un compromesso attivo tra le due correnti principali dell’educazione fisica del Paese: la gloriosa Federazione ginnastica nazionale (Fgn) e l’insieme delle nuove federazioni sportive affermatesi in Italia a cavallo tra Ottocento e Novecento, in particolare delle federazioni del Ciclismo, dell’Atletica e del Calcio. Montù con una laboriosa e a tratti decisa operazione diplomatica, con l’ausilio di de Coubertin, riesce a trovare una sintesi tra le due concezioni di cultura fisica con- trapposte: quella anti sportiva della Fgn e quella SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015 5 Sulla NASCITA del CONI: una NUOVA INTERPRETAZIONE Un compromesso attivo: lo “sport educativo” STORIA DELLO SPORT Antonia Lombardo Universitàdeglistudi“TorVergata”,Roma GERARDO DOTTORI, POLISPORTIVO, 1931, ARCHIVIO DOTTORI L'Autore alla luce di una nuova documentazione ritrovata presso l'Archivio del Cio di Losanna propone una nuova interpretazione della genesi del Coni e dello sport organizzato in Italia. L’originalità del modello sportivo italiano, unico nel suo genere nel mondo, risiede nel compromesso tra il concetto di educazione fisica, sostenuto dalla gloriosa Federazione Ginnastica Italiana, e il più moderno concetto di sport di matrice inglese, promosso invece dalle Federazioni Sportive Nazionali. La cultura della prima, di natura non competitiva, e quella delle seconde, basata sull’agonismo e sul record, trovarono una sintesi nel concetto di “sport educativo” elaborato dal vero fondatore del Coni, Carlo Montù. Quest’ultimo, sotto lo sguardo vigile del fondatore dell’olimpismo moderno, Pierre de Coubertin, riesce a riunire sotto un unico organismo tutte le componenti dello sport e dell’educazione fisica del paese. , impaginato106Pjatacek+Puh_impaginato 68 23/09/15 09:24 Pagina 5
  • 3. SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015 9 L’ANALISI RETROSPETTIVA della PERIODIZZAZIONE dell’ALLENAMENTO a BLOCCHI Più generazioni di scienziati, allenatori e atleti hanno cercato di costruire un sistema di allenamento in grado di produrre migliori risultati di prestazione. I loro sforzi si sono concentrati sulle seguenti problematiche: come progettare il programma di allenamento razionale a lungo termine, come realizzare il programma in modo ottimale, come raggiungere la più favorevole combinazione della preparazione di tutte le capacità necessarie, esattamente al momento della competizione più importante. Poiché la periodizzazione dell’allenamento contiene molte variabili e dipende da molte circostanze, il modello ideale esiste ancora solo in teoria. Tuttavia, anno dopo anno si compie un passo dopo l’altro verso una pianificazione più consapevole e più completa dell’allenamento in tutta la sua complessità. Questo articolo di rewiew riassume i due punti di vista più diffusi sulla periodizzazione dell’allenamento: l’approccio tradizionale che è stato predominante per un lungo periodo di tempo e la periodizzazione a blocchi che si è diffusa nella preparazione degli atleti di alto livello nel corso degli ultimi vent’anni. Excursus sulla storia di evoluzione dei due approcci principali alla periodizzazione a blocchi Vladimir V. Issurin TheWingateInstitute,Israel TEORIA DELL’ALLENAMENTO impaginato106Pjatacek+Puh_impaginato 68 22/09/15 14:16 Pagina 9
  • 4. 17 Il BILANCIERE nello SPORT di ALTO LIVELLO SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015 Allenarsi con il bilanciere non è sollevamento pesi Nel presente articolo vengono analizzate le differenze che riguardano il metodo e gli effetti dell’uso del bilanciere nel sollevamento pesi olimpico e in altri sport. Nel corso degli ultimi quindici anni, gli autori hanno avuto la possibilità di studiare questo argomento in più di venti discipline sportive diverse. L’ambito di ricerca varia dallo studio di soggetti che usano pesi notevoli e con un livello tecnico molto elevato fino ad atleti che praticano semplici esercizi di sollevamento pesi senza aver cura della qualità riguardante i requisiti di potenza o di stabilizzazione. Lo studio dimostra che occorre rispettare alcune richieste sulla corretta formazione che assicura il trasferimento dell’effetto degli esercizi di forza con il bilanciere sulle capacità specifiche di un dato sport. Daniel Bukac UniversitàdiHeidelberg Martin Zwieja AccademiadegliallenatoridiColonia;Federazionetedescadipallamano METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO impaginato106Pjatacek+Puh_impaginato 68 22/09/15 14:16 Pagina 17
  • 5. SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015 Un viaggio all’interno della preparazione olimpica di marca “Coni” Tecnologie e Tecniche Superquark spia la preparazione degli atleti per l’Olimpiade di Rio 2016 Dal Centro di Medicina dello Sport dell'Acqua Acetosa alla cupola biomeccanica di Formia e al Lago di Castel Gandolfo, vengono ripresi gli allenamenti dei tuffi, del salto in alto, del nuoto nella prova del triathlon, della scherma, del tennistavolo e persino del kayak per spiegare i sacrifici, per illustrare le nuove tecniche di allenamento, per scoprire le tecnologie all'avanguardia e gli allenamenti per preparare al meglio la rappresentativa da schierare nell'Olimpiade di Rio tra un anno. Piero Angela comincia dalla conclusione più bella, la conquista della medaglia d’oro olimpica: “Il sogno di ogni atleta, quale riconoscimento massimo alla sua bravura”. Perché Superquark si misura sulle Olimpiadi? Qual è l’obiettivo della trasmissione scientifica, regina di Rai1? Scoprire e ancora scoprire. Che cosa? Che c’è dietro la medaglia da conquistare. Superquark comincia dalla macchina-uomo: “Tanto sudore, tanta fatica, tanti sacrifici”. Ma non basta. Negli anni Duemila riconosce Piero Angela: “Scienza e tecnologia sono entrate a far parte della preparazione degli atleti per ottenere quel centimetro in più o quella frazione di secondo in meno che possono fare la differenza in una gara”. Ecco svelato lo scopo dell’inchiesta di Superquark, altrimenti sconcertante. Sono i segreti tecnologici della preparazione olimpica italiana. Piero Angela conferma: “Siamo andati a vedere dietro le quinte, quello che si sta facendo nelle piscine e nei campi sportivi del Coni.” Si parte dal recente passato. Spiega la voce fuoricampo: “L’Italia parte dalle 28 medaglie vinte a Londra, di cui 8 d’oro”. Precedente ingombrante? Forse. Il professor Antonio Spataro, direttore dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport, spiega così quello che potremo chiamare “accanimento sportivo”: “Un centimetro, una frazione di secondo possono fare la differenza. Ecco perché oggi è necessaria la tecnologia per vedere come siano possibili i miglioramenti”. Testi audio originali: Piero Angela Elaborazione testi: a cura di Gianni Bondini Immagini: Archivio dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport 24 impaginato106Pjatacek+Puh_impaginato 68 22/09/15 14:16 Pagina 24
  • 6. 27 Il riscaldamento (warm-up) è ampiamente utilizzato ed accettato come un valido metodo per la preparazione fisica e mentale dell’atleta non solo in allenamento ma soprattutto in prossimità delle competizioni. La cinetica dell’ossigeno rappresenta un utile strumento di analisi degli aspetti fisiologici passando da una condizione di riposo ad un esercizio submassimale o massimale. Nove triatleti di alto livello nazionale hanno effettuato una simulazione di partenza di nuoto in vasca ergometrica, 15 minuti dopo aver completato tre diverse tipologie di riscaldamento. I dati analizzati mostrano che, negli atleti sottoposti al test, i diversi tipi di riscaldamento hanno un limitato effetto sulle variabili fisiologiche considerate. Studi futuri dovrebbero essere mirati ad evidenziare se, in condizioni di acqua fredda, gli atleti debbano o meno effettuare comunque il riscaldamento specifico in acqua e quanto le componenti psicologiche dell’atleta influenzino il suo avvio di gara. ASPETTI FISIOLOGICI del RISCALDAMENTO nel TRIATHLON SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015 Analisi della cinetica del metabolismo aerobico in una simulazione di partenza del triathlon in vasca ergometrica in risposta a diversi tipi di riscaldamento Alessandro Bottoni FederazioneItalianaTriathlon,Roma Andrea Di Castro IstitutodiMedicinaeScienzadelloSport"AntonioVenerando", DipartimentoScienzadelloSport,ConiServizis.p.a.,Roma;FederazioneItalianaTriathlon,Roma Antonio Gianfelici IstitutodiMedicinaeScienzadelloSport"AntonioVenerando", DipartimentoScienzadelloSport,ConiServizis.p.a.,Roma;FederazioneItalianaTriathlon,Roma Roberto Tamburri FederazioneItalianaTriathlon,Roma Manuela Vullo IstitutodiMedicinaeScienzadelloSport"AntonioVenerando", DipartimentoScienzadelloSport,ConiServizis.p.a.,Roma SCIENZA DELLO SPORT FOTOARCHIVIOFITRI–TAMBURRI impaginato106Pjatacek+Puh_impaginato 68 22/09/15 14:17 Pagina 27
  • 7. 33 NUTRIZIONE e PERFORMANCE SPORTIVA L’approccio nutrizionale all’atleta di elevato livello deve essere “globale” e tenere in considerazione molteplici aspetti, dai fabbisogni specifici relativi alla disciplina e al ruolo, all’organizzazione del suo tempo, ai suoi gusti personali, alle condizioni psicologiche, ponendo così le basi per ottenere il miglior rendimento in allenamento e il miglior risultato in gara. Raffaella Spada IstitutodiMedicinaeScienzadelloSport“A.Venerando”,ConiServizis.p.a.,Roma L’approccio nutrizionale all’atleta di elevato livello DOCUMENTODICONSENSOSUALIMENTAZIONEESPORT(CIO2010) Corrette abitudini alimentari hanno molto da offrire agli atleti: > fornire energia per allenarsi ad alti livelli; > ottenere un guadagno ottimale dai programmi di allenamento; > migliorare recupero tra le singole sedute di allenamento e le gare; > raggiungere e mantenere una composizione corporea ideale (di un rapporto ideale tra massa grassa e massa magra); > trarre beneficio dai molti componenti della dieta in grado di promuovere la salute; > ridurre il rischio di traumi, sindrome da superallenamento e malattie; > ottenere la massima confidenza (nell’essere ben preparati e affrontare le competizioni); > raggiungere alti livelli di prestazione in gara; > godere anche dell’aspetto conviviale del cibo nella quotidianità e nelle trasferte. CRITICITÀ > Poca conoscenza degli alimenti e scarsa capacità nel cucinarli. > Scarse o antiquate conoscenze su alimentazione e sport. > Mancanza di accesso a nutrizionisti esperti. > Scarsa disponibilità economica. > Ritmi serrati che portano a non avere tempo sufficiente per ottenere o consumare cibi appropriati. > Poca disponibilità di alimenti di qualità. > Viaggi frequenti. > Uso inappropriato di integratori. SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015 Introduzione La pianificazione rigorosa dell'ali- mentazione per l'atleta deve esse- re considerata un vero e proprio mezzo di allenamento, permet- tendo di ottenere, attraverso una condizione psicofisica ottimale, il miglior risultato sportivo. In questo senso concordiamo pienamente con gli obiettivi che esprime il Comitato internaziona- le olimpico (Cio) nel suo docu- mento di consenso su alimenta- zione e sport, elaborato nel 2010. Quel che emerge dal Documento di consenso del Cio è la sostan- ziale complessità della relazione tra l'alimentazione e l'atleta, ed è quindi evidente la necessità che l’approccio nutrizionale all’atleta debba riguardare vari ambiti: nutrizionali, di informa- zione e formazione, psicologici, sociali e culturali. ALIMENTAZIONE E SPORT impaginato106Pjatacek+Puh_impaginato 68 22/09/15 14:17 Pagina 33
  • 8. SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015 39 Mario Bellucci LiceoScientificoFarnesina,Roma Roberto Gueli MIUR,Roma L’EDUCAZIONE FISICA, lo STILE di VITA ATTIVO e la SEDENTARIETÀ in ETÀ EVOLUTIVA I giovani affrontano la quotidianità cercando di adattare al meglio gli impegni dello studio, le esigenze familiari, quelle sociali, i divertimenti e i passatempi, coordinando il tutto alle necessità del dormire e alle abitudini alimentari. Anche in età evolutiva, come in tutte le altre fasi della vita, è richiesto un equilibrio fra i doveri, le responsabilità, le distrazioni e i piaceri. Gli Autori espongono una breve e volutamente generica panoramica sui principali fattori che condizionano lo stile di vita giovanile, soffermandosi sull’importanza della consuetudine al movimento quale elemento cardine per contrastare la sedentarietà. Da giovani è più facile modificare alcune abitudini. Lo sforzo di intraprendere le decisioni più appropriate nella vita di ogni giorno caratterizza la riuscita nelle varie attività: dal rendimento scolastico, alle prestazioni nell’avviamento e nella pratica sportiva e, aspetto ancor più importante, aiuta ad avere livelli più o meno consapevoli di serenità e di soddisfazione. L’analisi di come lo stile di vita attivo abbia spazio nelle Indicazioni Nazionali scolastiche è per gli Autori di cruciale importanza poiché la scuola, dopo l’ambiente familiare, costituisce il luogo nel quale i giovani trascorrono la maggior parte del loro tempo. Nella seconda parte prosegue lo sguardo generale sui principali fattori che tendono a condizionare l’età evolutiva, periodo di vita in cui le attività di educazione fisica, di avviamento e di pratica sportiva giocano un ruolo importante per la crescita sana e completa della persona. Il riposo, l’alimentazione, l’ambito sociale, le indicazioni ministeriali ed il ruolo della Scuola, completano la panoramica sullo stile di vita (si spera il più attivo possibile) giovanile. Il ruolo del movimento sui bisogni e sulle abitudini che condizionano la vita dei giovani (parte seconda) FOTOMARIOGULINELLI ATTIVITÀ FISICA E SALUTE impaginato106Pjatacek+Puh_impaginato 68 22/09/15 14:17 Pagina 39
  • 9. SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015 47 METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO La FORZA nella DONNA: un PROGRESSO INARRESTABILE? Ancora sulle differenze di forza tra uomini e donne dall’età evolutiva all’età matura (parte seconda) Nell’età evolutiva si evidenzia la differenza di forza tra maschi e femmine che è alla base di una frequenza di infortuni molto più elevata nelle ragazze adolescenti. Le diverse cause cominciano con l’apparizione del menarca e influenzano la formazione atletica. Solo una importante preparazione fisica specifica finalizzata a rimuovere le ragioni funzionali dell’infortunio rende il rischio di incidenti sostanzialmente simile a quello dei ragazzi. FOTOARCHIVIOFIT–COSTANTINI Renato Manno ScuoladelloSport,ConiServizis.p.a.,Roma impaginato106Pjatacek+Puh_impaginato 68 22/09/15 14:17 Pagina 47
  • 10. SdS/ScuoladelloSportAnnoXXXIVn.106•2015 61 ALLENAMENTO per BLOCCHI e RANDOM La struttura delle esercitazioni e gli effetti dell’interferenza contestuale nell’allenamento di un settore giovanile di pallacanestro Vincenzo Bifulco CorsodiLaureainScienzeMotorie,UniversitàdegliStudidiBari, FederazioneItalianaPallacanestro Paolo Maurizio Messina CorsodiLaureainScienzeMotorie,UniversitàdegliStudidiCatania, FederazioneItalianaPallacanestro,ScuoladelloSportConiSicilia In questo lavoro vengono esaminati alcuni metodi utilizzati per strutturare un piano di allenamento nella pallacanestro giovanile. Dopo una discussione sulle problematiche metodologiche relative ai criteri di sviluppo e di organizzazione degli esercizi, si esaminano gli elementi oggetto della variabilità e l’organizzazione della stessa nella seduta di allenamento attraverso i vari sistemi di esercitazione per blocchi e random, e gli effetti dell’interferenza contestuale sull’apprendimento. Vengono infine descritti esempi pratici di esercitazione. FOTOARCHIVIOFIP METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO impaginato106Pjatacek+Puh_impaginato 68 22/09/15 14:17 Pagina 61
  • 11. Visitailnostrosito Cosa troverai sul nostro sito: CATALOGO ON-LINE - Collegandoti al sito puoi visionare nel dettaglio e acquistare gli articoli (libri, video, dvd, riviste), grazie ad un sistema di ricerca semplice ed intuitivo. APPROFONDIMENTI - Il sito è inoltre sempre aggiornato con sezioni specifiche di approfondimento su tutti gli argomenti più interessanti legati allo sport, come eventi, convegni e corsi di aggiornamento. NEWSLETTER - Iscrivendoti e dando la preferenza alla disciplina sportiva che più ti interessa potrai ricevere tutte le news al tuo indirizzo e-mail. www.calzetti-mariucci.it