Identità percepita delle biblioteche: la biblioteconomia sociale e i suoi presuppost
1. L'identità percepita delle
biblioteche: la biblioteconomia
sociale e i suoi presupposti
Anna Galluzzi – Chiara Faggiolani
Bologna, 3 ottobre 2014
2. Di cosa parliamo oggi?
Oggi vi raccontiamo una storia: quella di come
la biblioteconomia è diventata sociale senza
che neanche ce ne accorgessimo
3. Sommario
Il punto di partenza: i cambiamenti del contesto e
l’esigenza di cambiamento per le biblioteche
Nuove domande e nuovi strumenti
Il posizionamento percepito: metodi e strumenti
La percezione dell’opinione pubblica: metodi e strumenti
Verso la biblioteconomia sociale
Lo slittamento di paradigma
Il posizionamento percepito: risultati e loro utilizzo
La percezione dell’opinione pubblica: risultati e loro
utilizzo
Uno sguardo al futuro: il ruolo del bibliotecario
Non siamo psicologi
Possiamo essere comunicatori
4. 1. I cambiamenti del contesto e
l’esigenza di cambiamento per le
biblioteche
5. Cos’è successo negli ultimi 10/15 anni?
Il quadro economico
Il quadro politico
Il quadro sociale
Il quadro tecnologico
6. Il quadro economico (1)
Terziarizzazione e convergenza
rapporti originali tra la vita
economica e le attività di svago,
che spesso trovano il loro punto di
incontro in una composita offerta di
servizi
Morfologia ad arcipelago
l’economia si struttura per insiemi di
attività localizzate in aree territoriali
non necessariamente vicine
7. Il quadro economico (2)
Standardizzazione e personalizzazione
Spettacolarizzazione
ogni settore economico tenda a strutturarsi come
l’industria dell’intrattenimento
è su questo principio che sono costruiti i grandi centri
commerciali, gli shopping malls
Ampliamento degli spazi di gestione privata
8. Il quadro economico (3)
Dall’economia di servizi all’economia della
conoscenza
globalizzazione dei mercati
importanza della tecnologia e dell’innovazione
potere della finanza
esperienzialità e beni immateriali
Vittoria del capitalismo finanziario
(“turbocapitalismo”)
Crisi economica e finanziaria
i primi segnali sono emersi nel 2008
sta pesantemente condizionando le economie nazionali
dei paesi occidentali
10. Il quadro sociale (2)
Città come luogo di flussi
da un lato il flusso fisico delle merci e delle
persone, dall’altro il flusso virtuale delle
informazioni e delle esperienze attraverso la
rete
Il flusso delle persone
compulsion to mobility
compulsion to proximity
11. Il quadro sociale (3)
Chi sono i protagonisti delle dinamiche sociali
urbane?
non sono più esclusivamente gli abitanti, ossia coloro
che sono insediati stabilmente nel territorio cittadino
ma anche tutte quelle popolazioni e quei gruppi sociali
che gravitano più o meno temporaneamente intorno alla
città
12. Il quadro sociale (4)
Conseguenze sociali della crisi economica
erosione del ceto medio e processi di polarizzazione
sociale
concentrazione di potere e ricchezza in un numero
sempre più limitato di persone
nascita di un nuovo proletariato che ha accesso a
una grande varietà di servizi non in virtù del welfare,
bensì grazie all’avvento della società low cost
alla base della piramide sociale c’è un gruppo ancora
più ampio di “nuovi poveri ed esclusi”
13. Il quadro politico (1)
Crisi dei sistemi democratici tradizionali:
perdita di centralità dei parlamenti
strapotere di partiti sempre più sganciati dalle loro basi
distanza e crescente disinteresse dei cittadini nei
confronti della politica
nascita di movimenti “politici” alternativi
trasferimento del dibattito politico nelle arene mediatiche
assenza di politiche di medio e lungo termine a vantaggio
di obiettivi con ricadute elettorali
forte crisi dello stato nazionale, schiacciato tra livello
globale e locale
14. Il quadro politico (2)
Crisi dello stato sociale
di fronte a risorse scarse,
preferenza dei governi
nazionali e locali per i
beni sociali puri (quelli di
interesse generale)
i beni meritori trovano
posto nelle politiche
nazionali nei periodi di
crescita e prosperità
economica ovvero quando
rispondono a obiettivi
specifici di carattere
politico e sociale
15. Il quadro tecnologico
Internet e la convergenza
al digitale
nuovi paradigmi conoscitivi
basati sull’orizzontalità,
piuttosto che
sull’approfondimento
amatorializzazione e
“sapienza delle masse”
da autorevolezza a
reputazione, da mediatori a
facilitatori e partner
progetti di digitalizzazione di
massa
accesso ai contenuti coperti
da copyright
16. Conseguenze per le biblioteche
Rischio di marginalizzazione politica e sociale
Crescente esigenza di cambiamento e adattamento a un
contesto politico, economico, sociale e tecnologico nuovo
I bibliotecari si interrogano sulle direzioni da prendere e
su come e quanto le biblioteche debbano cambiare
Come fare le domande giuste e come cercare
correttamente le risposte?
18. Bisogno di conoscere
La configurazione attuale delle biblioteche è
adeguata alle esigenze della società
contemporanea?
L’approccio con cui cerchiamo di interpretarne il
ruolo è utile a rafforzarle o è destinato a perpetuarne
la marginalità di cui esse hanno sempre sofferto in
Italia?
Gli strumenti che abbiamo a disposizione sono
sufficienti?
19. Le domande in questione
Cosa conoscere?
OGGETTO
Come
conoscere?
METODO
20. L’utente (reale e potenziale): un insieme di…
BISOGNI
MOTIVAZIONI
PERCEZIONE
UTENTE
UTENZA
ISTITUZIONALE
21. Il concetto di utenza istituzionale, per essere realmente
pregnante, dovrebbe avvalersi di un’attività di ricerca che
possa introdurre nella sua definizione la risposta alle
domande:
1. “di cosa ha bisogno la mia comunità di riferimento?”
2. “quali diversi profili di pubblico devo soddisfare?”
21
Utenza “situazionale”?
22. - Attenzione al processo di fruizione e
soprattutto alla soddisfazione rispetto
al servizio
- Attenzione agli aspetti prettamente
funzionali
- Utente considerato come soggetto
passivo che accetta l’offerta della
biblioteca
… il cambiamento
- Attenzione al vissuto dell’utente,
all’esperienza vissuta prima e dopo
la fruizione
- Attenzione agli aspetti emozionali
- Utente considerato come soggetto
attivo che co-crea la propria
esperienza
23. La percezione non è un momento passivo e automatico di
ricezione delle informazioni da parte dell’utente.
È una vera e propria azione di selezione e costruzione
attiva dell’esperienza, a partire dagli stimoli presenti
nell’ambiente, in stretta sinergia con gli schemi, le
aspettative, le motivazioni preesistenti nell’utente stesso.
23
Dai bisogni… alla percezione
24. Quando l’utente si
confronta con la
biblioteca vengono
sempre messi in gioco
filtri affettivi oltre che
cognitivi: per questa
ragione la biblioteca
verrà percepita solo in
parte per come essa di
fatto è, e in buona parte
in base a come l’utente
vorrebbe che fosse.
24
La percezione
TEMPO
PERCEZIONE
FILTRI
AFFETTIVI
ABITUDINI
CONTESTO
25. Quel tipo di ricerca che adotta un approccio
naturalistico verso il suo oggetto di indagine,
studiando i fenomeni nei loro contesti naturali,
tentando di dare loro un senso o di interpretarli nel
termini di significato che la gente dà di essi.
Handbook of Qualitative Research, a cura di Norman K. Denzin, Yvonna S. Lincoln, 2°
edizione aggiornata e ampliata, Thousand Oaks, London, 2000.
25
La ricerca qualitativa – definizione
26. RICERCA QUANTITATIVA RICERCA QUALITATIVA
entità/misura di un
fenomeno il quanto
descrizione statica dei
processi
conferma o meno di ipotesi
già formulate
generalizzazione dei
risultati ottenuti su un
campione di popolazione più
vasta
estensione ampio numero
comprensione/interpretazione
il come e il perché
descrizione dinamica dei
processi
costituzione del quadro delle
ipotesi
(l’utente delinea il proprio
quadro di riferimento)
profondità dei risultati accesso
alle strutture profonde di un
piccolo campione
intensione campioni limitati
Il solito confronto…
27. La ricerca quantitativa trova quello che
cerca e non sappiamo niente di tutto
quello che non ha cercato. La ricerca
qualitativa trova quello che trova e non
sappiamo niente di quello che non ha
trovato…
LUCIDI FABIO, ALIVERNINI FABIO, PEDÒN ARRIGO, Metodologia della
ricerca qualitativa, Bologna, il Mulino, 2008, p. 32.
27
La ricerca qualitativa – cos’è?
28. Due ambiti principali:
1. L’area dei bisogni/desideri quali necessità o
stimoli dietro al comportamento dell’utente
2. L’area dell’immagine modo in cui uno stimolo
viene percepito e decodificato
Per raggiungere questi obiettivi è necessario:
- permettere all’utente di esprimere in modo libero
opinioni, e punti di vista
- portare alla luce contenuti presenti nel soggetto
28
Ambiti di intervento
29. La ricerca qualitativa: a cosa serve?
1. Individuare le motivazioni latenti alla base dei
comportamenti manifesti e dichiarati degli utenti il
‘perché’
2. Esplicitare i contenuti e i processi psicologici degli
utenti, le loro motivazioni, propensioni, desideri,
paure il ‘come’
La profondità e la ricchezza del materiale di studio della
ricerca qualitativa le consente:
non soltanto di verificare e approfondire ipotesi
già delineate
ma anche di acquisire informazione in assenza di
un quadro di riferimento formulare ipotesi ‘ex
novo’
30. Le 4 ES della ricerca qualitativa
FUNZIONE
ESPLORATIVA
RICERCA
QUALITATIVA
FUNZIONE
ESPANSIVA
FUNZIONE
ESAUSTIVA
FUNZIONE
ESPLICATIVA
31. In sintesi, cosa offre in più?
1. Consapevolezza storica
2. Consapevolezza contestuale
3. Porsi domande nuove
4. Tenere in considerazione il contesto di riferimento
5. Mettere l’utente al centro della ricerca, per renderlo
il fine che indirizza le azioni in biblioteca e al
contempo il mezzo della conoscenza
37. «La biblioteca?
È un’idea istillata nella
mente.»
Studentessa, 19 anni, Perugia
37
Una nuova domanda di ricerca
38. Le domande di partenza
Com’è fatta questa idea?
Quali sono gli agenti che contribuiscono a
“istillarla”?
Indagare questo aspetto ci ha portato verso…
Motivazioni dell’uso/ non uso
Motivazioni dell’uso “a singhiozzo”
Le cause degli “abbandoni”
Percezione da parte di utenti e non utenti
Analisi dei bisogni …
Posizionamento percepito
39. Partiamo da cosa non fare…
Se abbiamo a che fare con l’identità percepita non
possiamo fare affidamento sulla supposizione delle
risposte, pena una visione pericolosamente
autoreferenziale e quindi distorta della realtà.
Come fare?
Attraverso un’attenta analisi del contesto e il
coinvolgimento degli utenti in un processo di
apprendimento e comprensione.
41. Grounded Theory – definizione
Un metodo generale di analisi comparativa (…) e un
insieme di procedure capaci di generare
[sistematicamente] una teoria fondata sui dati.
(Glaser- Strauss, 1967)
42. Grounded Theory – a cosa serve
A cosa serve?
attività interpretativa capace di mettere in luce i
significati attribuiti alla realtà dai partecipanti alla
ricerca
approccio unicamente focalizzato alla scoperta.
A cosa non serve?
Una ricerca condotta con GT non si limita a raccogliere
e analizzare i dati con l’obiettivo di verificare ipotesi
preesistenti, ma si impegna a partire rigorosamente dai
dati raccolti per costruire in modo creativo una
spiegazione dei fenomeni indagati.
43. Grounded Theory – tratti caratterizzanti
COSA?
UNA STRATEGIA DI RICERCA
CHI?
IL CAMPIONAMENTO TEORICO
COME ?
IL PROCESSO RICORSIVO E LA COMPARAZIONE
COSTANTE
ATTRAVERSO?
LA CODIFICA E LA CONCETTUALIZZAZIONE
44. I tratti caratterizzanti: COME?
La ricorsività
DISEGNO
DI
RICERCA
RACCOLTA
DATI
ANALISI DEI
DATI
COMUNICARE
RISULTATI
DISEGNO
DI
RICERCA
RACCOLTA
DATI
ANALISI DEI
DATI
COMUNICARE
RISULTATI
RICERCA
QUANTITATIVA
RICERCA
QUALITATIVA
45. LA SPIRALE
La ricorsività è un
punto di forza
perché costringe il
ricercatore a non
dare mai per
scontata la
“bontà” della sua
indagine e a
riflettere sempre
sul processo di
ricerca nella sua
interezza,
valutando ogni
fase alla luce delle
altre e ragionando
sull’efficacia delle
tecniche e degli
strumenti rispetto
agli obiettivi
raggiunti.
48. La percezione dell’opinione pubblica:
metodi e strumenti
Vi racconterò brevemente
la metodologia utilizzata
per una ricerca i cui
risultati sono descritti in:
Libraries and public
perception: A
comparative analysis of
the European press.
Oxford: Chandos
Publishing, 2014
49. Le fonti della ricerca
La stampa quotidiana cartacea
Interrogativi preliminari:
Qual è il ruolo della stampa quotidiana oggi?
I giornali di carta sono ancora essenziali nel processo di
formazione dell’opinione pubblica?
Consapevolezza dei punti di forza e delle debolezze
delle fonti scelte (cosa possono dire e cosa no)
50. Obiettivi e copertura
La definizione dell’obiettivo:
Quantificare e qualificare la presenza di argomenti
riguardanti biblioteche e bibliotecari nella stampa
quotidiana
La copertura della ricerca e i criteri di scelta:
Copertura geografica: Europa, in particolare Unione
Europea, nello specifico 4 nazioni: Italia, Francia, Gran
Bretagna e Spagna
Copertura cronologica: dal 2008 al 2012
Scelta dei titoli: 2 quotidiani per ciascuna nazione
51. Le domande di ricerca
Quanto e come si parla di
biblioteca nella stampa
quotidiana europea?
Quali sono le tematiche
bibliotecarie più discusse
nella stampa?
Ci sono delle differenze a
livello nazionale?
Ci sono delle differenze a
livello di testata?
52. L’analisi delle fonti
I database di quotidiani utilizzati:
Factiva e LexisNexis News
Selezione all’interno dei database di fonti
confrontabili: edizione nazionale del quotidiano
(non comprendente supplementi ed edizioni locali)
Scelta dei parametri per la query: bibliot* e librar*
(per la Francia anche mediat*)
Problemi e conseguenze
53. L’analisi dei dati
Analisi testuale per la comprensione dei contenuti
degli articoli (nessun software di analisi utilizzato)
Primo passo: selezione degli articoli pertinenti
(3.569 su 41.611)
Codificazione degli articoli e costruzione di una
tabella Excel per l’archiviazione dei risultati della
codificazione
54. I parametri inseriti per ciascun articolo
(metadatazione)
Nazione
Titolo del giornale
Anno di pubblicazione
Prevalenza o no del tema bibliotecario
Tipo di biblioteche prese in considerazione
Argomento principale dell’articolo
Rubrica nel quale l’articolo è stato pubblicato
Qualora l’articolo parli di biblioteche straniere,
nazione di cui si parla
56. Analisi quantitativa e qualitativa
Quantitativa:
Quanti articoli, Quali biblioteche, Livello di
internazionalità, Collocazione degli articoli, Temi
bibliotecari, Andamento nel tempo
Qualitativa:
Analisi dei filoni di carattere sovra-nazionale
Analisi dei filoni di dibattito a livello nazionale
Analisi del punto di vista dei lettori e dei
commentatori, attraverso le lettere ai giornali e gli articoli
di commento
59. La disciplina sta cambiando?
Se la società è cambiata e le biblioteche
stanno cambiando è possibile che debba
cambiare o sia già cambiata anche la
disciplina che se ne occupa?
60. Thomas Kuhn
The Structure of Scientific Revolution (1962)
I mutamenti percettivi e gli
slittamenti di significato, ci
impongono di riconoscere
l’esistenza di rivoluzioni
scientifiche: la storia delle
scienze è percorsa da
fratture, da discontinuità, e
la variazione di un
paradigma trasforma i fatti
stessi presi in esame.
L’energia e la materia non
sono più la stessa cosa
dopo Einstein…
60
61. Il mutamento
Oggi la disciplina si trova di fronte ad uno scenario in
trasformazione:
1. gli strumenti di analisi tradizionali non bastano più
2. la prospettiva con la quale si analizzano i problemi
sta cambiando, sempre più orientata all’esterno della
biblioteca, sempre più attenta ai segnali che arrivano
dalla società.
Come abbiamo visto, sono cambiamenti che partono
dal basso, sono le biblioteche a chiedere soluzioni,
prospettive diverse e attuali.
62. • OGGETTO:
DOCUMENTI
BIBLIOTECONOMIA
DOCUMENTALE
BIBLIOTECONOMIA
GESTIONALE
• OGGETTO:
SERVIZI
• OGGETTO:
PERSONE
BIBLIOTECONOMIA
SOCIALE
Uno slittamento precedente
63. Se cambia l’oggetto… cambia anche il metodo
Oggetto:
IMPATTO -
PERCEZIONE -
CONTESTO
Oggetto:
USO -
SODDISFAZIONE
DEGLI UTENTI
Oggetto:
DATI DI
STRUTTURA –DATI
DI ATTIVITÀ
TERZA
FASE
SECONDA
FASE
PRIMA
FASE
Il cambiamento di paradigma della disciplina non delegittima le
attività della biblioteca. Non si tratta di sostituire ma di includere e
trasformare.
64. Biblioteconomia sociale – una definizione (I)
La disciplina che si occupa della
biblioteca come ‘sistema sociale
fatto dalle persone per le
persone’.
65. Biblioteconomia sociale – gli strumenti
Per fare ciò la biblioteconomia sociale si avvale di
strumenti di analisi capaci di rivelare/svelare le
caratteristiche dello scenario in cui le biblioteche si
collocano oggi
- sia rispetto a quanto accade all'interno (utenti)
- sia rispetto a quanto accade fuori (contesto sociale)
integrando le tecniche quantitative tradizionali con
l’analisi qualitativa mutuata dalla metodologia della
ricerca sociale.
67. L’identità percepita: il contesto
Cosa “istillava” l’idea?
Sulla percezione delle biblioteche in esame incidevano
profondamente le carenze del contesto di riferimento:
- dinamiche culturali locali,
- servizi a supporto dei giovani e degli anziani
- politiche sociali in generale
Tutto ciò influisce pesantemente sulla percezione del
servizio bibliotecario, che non è più recepito solo in
chiave informativa e che, pertanto, viene giudicato
anche sulla base di carenze relative ad altri servizi cui la
biblioteca è chiamata a fare fronte.
68. Dove intervenire?
1. AREA DELLA PARTECIPAZIONE ATTIVA
2. AREA DEL RAPPORTO CON LA SCUOLA
3. AREA DEL CAMBIAMENTO
4. AREA DELL’APERTURA
5. AREA DELLA CRESCITA CULTURALE
6. AREA DELLO SPAZIO FISICO
70. 3.2 La percezione dell’opinione pubblica –
risultati e loro utilizzo
71. I risultati dell’analisi quantitativa
Tipologie di biblioteche in % sugli articoli con tema
bibliotecario prevalente per nazione
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
France Italy Spain UK
Special/Specialised
School
Academic
National
Public
More than one/No spec.
72. I risultati dell’analisi quantitativa
Argomenti in % sugli articoli con tema bibliotecario
prevalente per nazione
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
France Italy Spain UK
New libraries/New buildings
Services/Users
Library closures/Budget cuts
Politics/Strategy/Management
Digital/Digitisation
Conservation/Holdings/Catalogue
Mission/Roles
73. I risultati dell’analisi quantitativa
Andamento degli articoli su “new libraries/new buildings”
per nazione
30
25
20
15
10
5
0
2008 2009 2010 2011 2012
France
Italy
Spain
UK
74. I risultati dell’analisi quantitativa
Andamento degli articoli su “library closures/budget cuts”
per nazione
70
60
50
40
30
20
10
0
2008 2009 2010 2011 2012
France
Italy
Spain
UK
75. I risultati dell’analisi qualitativa
Identificare macro-tematiche di interesse nel mondo
biblioteconomico
Biblioteche nell’ambito della knowledge economy
Biblioteche e welfare
Biblioteche e nuove tecnologie
Analisi del dibattito biblioteconomico e verifica del
riflesso e della eventuale corrispondenza nelle fonti
analizzate
76. L’idea di biblioteca prevalente nell’opinione
pubblica
Ruota intorno a due aspetti:
la biblioteca fisica, che è identificata con il concetto
stesso di biblioteca;
la biblioteca digitale, concepita come la somma dei
contenuti nativamente digitali e digitalizzati
Per quanto riguarda la formazione della biblioteca
digitale, il ruolo delle biblioteche esistenti è percepito
solo in quanto fornitrici delle collezioni da
digitalizzare
77. Quali conseguenze e quali raccomandazioni
possibili per i bibliotecari?
Curarsi delle biblioteche
fisiche e farle evolvere
Restare aperti ed
essere pronti anche a
distruggere parte del
proprio business
Lavorare sul gap
percettivo: investire in
comunicazione
Il gap è anche interno
alle biblioteche e ai
bibliotecari
79. Uno dei primi compiti della biblioteconomia sociale
sarà quello di ricercare e trovare un punto di equilibrio
tra il core business delle biblioteche e la loro funzione
sociale.
La sfida più grande che questo nuovo modo di
intendere la biblioteconomia è chiamato a vincere sta
in un aggiornamento del bagaglio professionale dei
bibliotecari coerente a questa visione, fornendo loro gli
strumenti per concretizzare la vision della biblioteca
pubblica del terzo millennio.
79
Uno sguardo al futuro
81. Ma…
Possiamo lavorare insieme (con sociologi, ricercatori
etc.) e stringere solide alleanze
82. Un primo interessante esempio…40 anni fa
Indagini condotte negli anni Settanta da sociologi sul
rapporto tra biblioteca ed ambiente sociale.
Biblioteca
tradizionale
• Isolamento
Biblioteca
sociale
• Apertura
Cfr. Costantino Cipolla, Biblioteca ed ambiente sociale. Analisi delle strutture bibliotecarie
nella provincia di Mantova, in «La ricerca sociale», (1976), n. 14, p. 77-107: 82.
83. Un altro esempio interessante … oggi
Obiettivo
Esplorare la relazione tra Biblioteche Comunali Romane e
le attese dei “Clienti” con attenzione alla funzione delle
Biblioteche come luoghi di convivenza e integrazione.
Metodologia
Vengono analizzati due corpus testuali, ottenuti tramite
interviste singole rivolte ai bibliotecari e focus group rivolti
agli utenti
I corpus sono stati sottoposti separatamente ad AET,
Analisi Emozionale del Testo
Rosa Maria Paniccia, Cecilia Sesto, Una ricerca-intervento con le Biblioteche Comunali
Romane come luogo di convivenza nella città: Attese di Bibliotecari e Clienti a confronto.
85. Lavorare su marketing e comunicazione per
colmare il gap percettivo
Siamo noi ad essere remoti rispetto ai membri delle
nostre comunità di riferimento
Sta a loro lasciarci o meno partecipare ai loro
processi di apprendimento
Apprendere significa capacità di accedere e usare le
informazioni in modo significativo, dunque
information literacy
Non operare come un canale parallelo o alternativo,
ma nei contesti dove si svolgono le conversazioni
86. Apertura e flessibilità della professione
Necessità dell'interdisciplinarità
Necessità di un ripensamento delle
tipologie bibliotecarie
Fare rete dentro e fuori le biblioteche
Individuare i contesti e i soggetti con i quali
sia possibile un gioco win-win
87. Il mondo cambia in fretta e l’andamento è
spesso ciclico
Non siamo trend setters, ma possiamo
annusare i trend e non lasciarceli
sfuggire quando sono affini alla nostra
identità