1. Ministero dell’Istruzione dell'Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria
LABORATORI FORMATIVI
PER IL PERSONALE DOCENTE NEOASSUNTO
- A.S. 2016/17
1
Claudia Nosenghi - USR LIGURIA
laboratorio 5
inclusione e disabilità
3. La struttura del modello oggi
Incontri propedeutici di restituzione 6 ore
incontri propedeutici 3 ore
incontri di restituzione 3 ore
Laboratori formativi 12 ore
4 incontri di 3 ore con possibilità di optare fra diverse
proposte formative. Obbligatorio un modulo sui temi
dei BES e della disabilità
“Peer to peer”
osservazione in classe
12 ore
Progettazione condivisa 3 ore;
Osservazione neoassunto/tutor 4 ore;
Osservazione tutor/neoassunto 4 ore;
Verifica dell’esperienza 1 ora
Formazione on line 20 ore
Bilancio iniziale competenze 3 ore;
Portfolio professionale, questionari, consultazione…
14 ore;
Bilancio finale competenze 3 ore
4. Le tematiche dei laboratori
LABORATORI
TEMATICHE
1 autonomia organizzativa e didattica
2 didattica per competenze e innovazione metodologica
3 competenze digitali e nuovi ambienti di apprendimento
4 competenze in lingua straniera (CLIL)
5 inclusione e disabilità
6 coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile
7 integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale
8 orientamento e alternanza scuola-lavoro
5. Scuola partecipata Partecipazione dei genitori e
corresponsabilità educativa
La nostra Costituzione assegna alla famiglia e
alla scuola la responsabilità di educare e di
istruire i giovani.
Gli insegnanti e i genitori, nonostante la diversità dei
ruoli e la separazione dei contesti di azione,
condividono sia i destinatari del loro agire, i
figli/alunni, sia le finalità dell’agire stesso, ovvero
l’educazione e l’istruzione in cui scuola e famiglia
operano insieme per un progetto educativo
comune.
Coordinamento sinergico tra scuola
e contesto in un’ottica di progetto di vita
ClaudiaNosenghi–USRLIGURIA
6. Dal PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
USR Liguria - Formazione personale docente neoassunto a.s. 2016/2017
Una delle caratteristiche distintive della scuola italiana è l’attenzione
all’inclusione.
Per interpretare l’inclusione come modalità “quotidiana” di gestione
delle classi, la formazione deve essere rivolta …a tutti gli insegnanti ..
L’obiettivo è ripensare la progettazione curricolare come flessibile
e aperta a differenti abilità …
Un aspetto chiave è inoltre quello della “presa in carico” dell’alunno, che
deve essere realizzato da tutta la “comunità educante”, evitando processi
di delega al solo docente di sostegno.
All’inizio di ogni anno scolastico – così come anche richiamato dalle Linee
guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (2009) – è
auspicabile che si realizzino incontri e riunioni mirate con la più ampia
partecipazione del consiglio di classe o dell’intero team docente in tutte
quelle classi che accolgono alunni con disabilità o con altre difficoltà/disturbi
di apprendimento per prevedere collegialmente specifici interventi
formativi….
lavoro in rete programmazione territoriale …
scuole-polo per l’inclusione, presso le quali operano docenti con specifiche
competenze (ad esempio nel campo delle nuove tecnologie per la disabilità).
7. CONTENUTI CHIAVE
USR Liguria - Formazione personale
docente neoassunto a.s. 2015/2016
La scuola inclusiva: ambienti, relazioni, flessibilità ; classi inclusive;
progettazione individualizzata e personalizzata: modelli e metodologie;
valutazione degli apprendimenti e certificazione delle competenze degli
alunni con disabilità; autovalutazione, valutazione e miglioramento
dell’inclusione nell’istituto; piano dell’inclusione: strategie e strumenti; la
corresponsabilità educativa; gestione della classe; leadership educativa per
l’inclusione; tecnologie digitali per l’inclusione; didattiche collaborative,
differenziazione didattica, misure compensative e dispensative; ruolo
delle figure specialistiche; ruolo del personale ATA; ruolo di altri
soggetti del territorio appartenenti alla “comunità educante”; relazione
tra progettazione e metodologie didattiche curriculari e sviluppo di
competenze complementari sviluppate anche in orario extrascolastico che
concorrono positivamente al percorso educativo complessivo; sostegno
“diffuso”; progetto di vita.
8. Scuola inclusiva:
La scuola di tutti e di ciascuno
L'Inclusione scolastica è un processo
finalizzato a realizzare il diritto allo
studio di tutti gli alunni...
con disabilità, con disturbi specifici di apprendimento,
con difficoltà di sviluppo e di socializzazione, con
situazioni di disagio…
Inclusione come riconoscimento della
specificità e della differenza di ognuno.
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9. Valorizza le differenze
Garantisce il diritto allo studio di tutti gli
alunni
Concetti chiave:
*Centralità della PERSONA che apprende
*EQUITÀ come valorizzazione delle differenze
*percorsi PERSONALIZZATI E
FLESSIBILI
USR Liguria - Formazione personale
docente neoassunto a.s. 2015/2016
10. DON MILANI
La scuola ha un problema solo:
i ragazzi che perde.
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Non c’è nulla che sia
più ingiusto quanto
far parti uguali fra
disuguali.
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11. Unione Europea
programma “Istruzione e formazione 2020” (ET 2020)
quattro obiettivi strategici:
1. fare in modo che l'apprendimento permanente e la mobilità
divengano una realtà
2. migliorare la qualità e l'efficacia dell'istruzione e della formazione:
tutti i cittadini devono essere in grado di acquisire le competenze
fondamentali;
3. promuovere l'equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva: le
politiche d'istruzione e di formazione devono fare in modo che tutti i
cittadini siano in grado di acquisire e sviluppare le loro competenze
professionali e le competenze essenziali necessarie per favorire la
propria occupabilità e l'approfondimento della loro formazione, la
cittadinanza attiva e il dialogo interculturale.
4. incoraggiare la creatività e l'innovazione, inclusa l'imprenditorialità, a
tutti i livelli dell'istruzione e della formazione: occorre incoraggiare
l'acquisizione di competenze trasversali da parte di tutti i cittadini.
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12. INCLUSIONE E DISABILITÀ
MIUR - PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019
1. Per interpretare l’inclusione come modalità “quotidiana” di gestione
delle classi, la formazione deve essere rivolta sia agli insegnanti specializzati nel
sostegno, che a tutti gli insegnanti curricolari. “presa in carico” dell’alunno, che
deve essere realizzato da tutta la “comunità educante”, evitando
processi di delega al solo docente di sostegno.
2. risponde non solo ai bisogni degli alunni disabili o con Disturbi Specifichi di
Apprendimento, con altre difficoltà o disturbi evolutivi e con svantaggio sociale e
culturale, ma innalza la qualità dell’apprendimento di tutti gli alunni.
3. L’obiettivo quindi è ripensare la progettazione curricolare come
flessibile e aperta a differenti abilità.
1. All’inizio di ogni anno scolastico – così come anche richiamato dalle Linee guida
per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (2009) – è auspicabile che si
realizzino incontri e riunioni mirate con la più ampia partecipazione .
USR Liguria - Formazione personale
docente neoassunto a.s. 2015/2016
13. In sintesi…
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La scuola deve coniugare i differenti bisogni educativi –
individuali, sociali, culturali, religiosi, etnici – degli allievi e
delle loro famiglie, con il dovere di elaborare un progetto
formativocomune.
Deve essere in grado di garantire il successo formativo di
ognialunno.
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14. Bisogni educativi speciali
B.E.S.
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….. ogni alunno, con continuità o per determinati
periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o
per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi
psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le
scuole offrano adeguata e personalizzata risposta… (da
Direttiva 27 /12/12)
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15. Bisogni educativi speciali B.E.S.
Non è un concetto clinico, ma pedagogico
Gli alunni con BES non sono una nuova categoria
di alunni problematici ma è una
MACROCATEGORIA che comprende:
o l'area della disabilità
o quella dei disturbi evolutivi specifici
o quella dello svantaggio socio-
economico, linguistico, culturale
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16. 1. DISABILI
(PEI) Piano Educativo Individualizzato è il documento nel quale vengono
descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per
l'alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai
fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione.
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17. P.E.I.
è redatto, congiuntamente dagli operatori sanitari
individuati dalla ASL e dal personale insegnante curriculare e
di sostegno della scuola, in collaborazione con i genitori o
gli esercenti la potestà parentale dell'alunno.
tiene presenti i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di
socializzazione individualizzati, nonché le forme di
integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche,
i soggetti che lo redigono, propongono, ciascuno in base alla
propria competenza, e sulla base dei dati derivanti dalla
diagnosi funzionale e dal profilo dinamico funzionale, gli
interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto
all'educazione, all'istruzione ed integrazione scolastica
dell'alunno in situazione di handicap.
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18. In sintesi il P.E.I. è:
progetto operativo interistituzionale tra operatori della scuola, dei servizi
sanitari e sociali, in collaborazione con i familiari
progetto educativo e didattico personalizzato riguardante la dimensione
dell'apprendimento correlata agli aspetti riabilitativi e sociali
Contiene: finalità e obiettivi didattici
itinerari di lavoro
tecnologia
metodologie, tecniche e verifiche
modalità di coinvolgimento della famiglia
Tempi: si definisce entro il secondo mese dell'anno scolastico
si verifica con frequenza, possibilmente trimestrale
verifiche straordinarie per casi di particolare difficoltà
programmazione per obiettivi minimi o differenziata
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19. 2.ALUNNI CON DISTURBI
EVOLUTIVI SPECIFICI
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FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO AL
LIMITE O BORDERLINE COGNITIVO
DEFICIT DELL’ATTENZIONE
IPERATTIVITA’
20. D.S.A.
20
DSA (disturbi specifici di
apprendimento: difficoltà delle abilità
di lettura (dislessia), scrittura
(disgrafia e disortografia) e calcolo
(discalculia).
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21. 3.
SOCIO ECONOMICO
LINGUISTICO
CULTURALE
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.ALUNNI IN SITUAZIONE DI
SVANTAGGIO
“Individuati sulla base di elementi oggettivi (es. su segnalazione di
servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e
didattiche”
Gli alunni di recente immigrazione e non italofoni
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22. Adozione di strategie di intervento per i BES
….elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per
alunni BES, anche attraverso la redazione di un Piano
Didattico Personalizzato, inteso come percorso
individualizzato che consente di: definire, monitorare,
documentare le strategie di intervento più idonee, sulla base
di una elaborazione collegiale, corresponsabile e
partecipata.
Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli di
classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica
presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni
di carattere psicopedagogico e didattico – possono
avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali
degli strumenti compensativi e delle misure dispensative
previste dalle disposizioni attuative della Legge
170/2010 ( (da Direttiva 27 -12 - 2012)
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23. Le normative sui :
- DSA (2010; 2011)
- BES (2012; 2013)
- ADULTI …
Chiedono di ripensare la personalizzazionepersonalizzazionepersonalizzazionepersonalizzazione
alla luce dei nuovi contesti sociali e scolastici
e delle recenti scoperte sul funzionamento
dei processi cognitivi e dei processi di
sviluppo e di insegnamento-apprendimento.
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24. La riflessione si sposta quindi su due
fronti:
1)
non si tratta di “aggiungere” nuovi compiti
agli insegnanti, bensì di migliorare e
aggiornare saperi e pratiche al fine di
renderli più efficaci (ad esempio facendo
riferimento alle diverse forme di intelligenza
e agli stili di apprendimento utilizzati);
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25. 2)
Gli insegnanti non dovranno utilizzare
tante didattiche quanti sono gli allievi
con BES, ma sperimentare un nuovo
modello didattico inclusivo adeguato
alla complessità della classe che
contempli modalità e strumenti
differenti utili a ciascuno.
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