Trust di scopo e attribuzione di denaro.
Va applicata l'imposta sulle successioni e donazioni, secondo l’accezione del vincolo di destinazione assunto come autonomo presupposto impositivo, in merito all'attribuzione di denaro, conferito in trust e destinato a essere investito a beneficio di terzi.
La certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente nel D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128; Il nuovo art. 10bis della L. n. 212 del 2000. Slide aggiornate a marzo 2016
Modifiche alla Disciplina sui Ritardi di Pagamento - Studio Legale Pandolfini...Studio Legale Pandolfini
Servizi di Assistenza Legale alle Imprese dello Studio Legale Pandolfini: Modifiche alla Disciplina sui Ritardi di Pagamento nelle Transazioni Commerciali
La nuova disciplina degli interpelli.
Due giorni dopo l'emanazione del Decreto Crescita e Internazionalizzazione che reca le innovazioni afferenti accordi collaborativi e istanze di interpello facoltative per le imprese a carattere internazionale, viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il D.Lgs. 156: Misure per la revisione della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario.
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Che cos'è la fidejussione a garanzia dei contratti di locazione ? Ecco un documento esplicativo preparato dal Sole 24 ore a cura dell'Avvocato Maria Cristina Campagnoli che spiega sotto il profilo legale la fidejussione assicurativa quella bancaria e quella personale utilizzabile in contratto di locazione abitativa o commerciale.
Prendiamo spunto dalla recente pronuncia della CTR della Toscana (1702/1/14 del 22/09/2014), per fare il punto sull’imposizione fiscale cui sono soggetti i trust, in Italia.
schema definitivo di disegno di legge delega recante “Delega al Governo per la riforma organica delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza”, elaborato dalla Commissione ministeriale istituita dal Ministro della Giustizia con Decreto 28 gennaio 2015 e successive integrazioni, (c.d. Commissione Rordorf).
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l'entrata in vigore del dlgs n 72 del 2016, il Notariato ha realizzato un'analisi sul controverso articolo tre, che da alle banche la possibilità alle banche di entrare in possesso dell'immobile oggetto di ipoteca dopo 18 mensilità non pagate.
Residenza fiscale e imposte pagate allestero tuirPaolo Soro
Residenza fiscale e imposte pagate all’estero: il TUIR.
Proseguiamo l’analisi del tema concernente la residenza fiscale e le imposte pagate all’estero con l’analisi della principale norma nazionale: il TUIR.
RISOLUZIONE N. 15/E. Roma, 21 gennaio 2008. Direzione Centrale Normativa e Contenzioso ... di reddito imponibile ai sensi dell'art. 76 del D.P.R. n. 115 del 2002. ESPOSIZIONE DEL QUESITO. L'art. 76 del D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 ... “chi è titolare di un reddito imponibile ai fini dell'Irpef, risultante dall'ultima.
Un colpo d'occhio d'insieme sul trust e gli aspetti principali (soprattutto quelli più pratici) da tenere in considerazione per comprenderlo e maneggiarlo. La presentazione è tratta da seminari dedicati sia al mondo legale che a quello di commercialisti e consulenti, di conseguenza l'argomento è affrontato con taglio trasversale e divulgativo.
Risoluzione n 31 del 20 aprile 2018 risoluzione n. 31 e del 20042018Affittoprotetto.it
Contratti di Locazione Agevolati, Risoluzione dell'Agenzia delle Entrate n°31 del 20 Aprile 2018 circa la necessità o meno di ottenere l'attestazione delle organizzazioni rappresentative della proprietà edilizia e dei conduttori per il contratto di locazione concordato agevolato 3+2 - Per maggiori info www.affittoprotetto.it
La revisione del sistema sanzionatorio penale tributarioPaolo Soro
La revisione del sistema sanzionatorio penale tributario
Vediamo cosa cambia nel sistema sanzionatorio penale tributario dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo 158/2015.
Renzi prende tempo sulla salva-Berlusconi Paolo Soro
Renzi prende tempo sulla “Salva-Berlusconi” e l’abuso del diritto resta al palo.
La delega fiscale, in previsione per la fine di marzo, verrà prorogata di sei mesi. Al di là delle scuse accampate ufficialmente, appare evidente che ragioni politiche rendono ora impossibile emanare la c.d. “Salva-Berlusconi”. Il risultato è che passerà ancora molto tempo prima di avere una normativa sull’abuso del diritto.
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CTR Lombardia: Gli atti firmati da dirigenti delegittimati sono nulli.
Gli avvisi di accertamento firmati da un dirigente dichiarato illegittimamente nominato sono nulli perché gli artt. 42, commi 1 e 3 del DPR n. 600/73 e l'art. 56, comma 1, del DPR n. 633/72 stabiliscono che gli atti devono essere firmati da un dirigente sotto pena di nullità.
La cassazione si esprime in merito alla tassazione del trustPaolo Soro
La Cassazione si esprime in merito alla tassazione del trust.
Seguendo una logica alquanto discutibile, la Cassazione afferma che il trust deve essere tassato con l’applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni e le imposte ipotecarie e catastali proporzionali, all’atto della sua costituzione, anche se, in tale momento, non si verifica alcun trasferimento effettivo dei beni in capo ai beneficiari.
Genera plusvalenza tassabile la cessione del contratto preliminare.
Con la Risoluzione 6/E del 19 gennaio 2015, l’Agenzia delle Entrate affronta il caso della cessione del contratto preliminare, affermando che la stessa genera plusvalenze tassabili da inquadrare tra i ricavi diversi. Di seguito, il testo della risoluzione in argomento.
Vols renovar la teva imatge?
Explica’m què és el que vols comunicar, t’ajudaré a escollir el mitjà més adequat i un cop tinguem el disseny, si vols, m’encarregaré tant de la impressió com de la distribució o de la posada en marxa del teu projecte.
No importa com sigui la mida de la teva empresa o si ets un particular o autònom, tindràs un disseny fet a mida.
Parlem sense cap compromís de tot allò que podries necessitar.
Analitzaré el teu projecte i t’assessoraré.
Commercialisti – Associazioni mobilitate contro CU e 730 precompilato.
Le associazioni sindacali dei commercialisti scrivono al Ministro dell’Economia per chiedere un tavolo di confronto e mettere in atto i necessari correttivi all’attuale situazione in cui risulta oggettivamente difficile eseguire in maniera professionale gli adempimenti previsti relativamente alla certificazione unica e alla dichiarazione 730 precompilata.
Residenza fiscale e imposte estere modello ocsePaolo Soro
Residenza fiscale e imposte pagate all’estero: il Modello OCSE.
Offriamo una sintetica panoramica delle disposizioni contenute nel Modello Convenzionale OCSE con riferimento alle raccomandazioni relative al concetto di residenza fiscale ed eventuali imposte pagate all’estero.
Dubbi, incertezze, interrogativi.
Raccolti in un unico documento di prassi, i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate su varie questioni interpretative in materia di Irpef prospettate dai Caf e da altri soggetti.
Nella circolare n. 17/E del 24 aprile 2015 le risposte ad alcune frequenti domande.
Transfer pricing e arm’s length: la Cassazione interpreta ad libitum
Il transfer pricing si applica anche ai finanziamenti che la controllante eroga alla sua controllata e il tasso di interesse si presume sulla base del “valore normale”. Questo il principio di diritto affermato da una recentissima pronuncia contraria al consolidato orientamento.
Cancellazione delle società estinte: retroattività?
Nel corso dell’annuale appuntamento con Telefisco, l’Agenzia delle Entrate, rispondendo ad apposito quesito, ha confermato quanto già enunciato nella circolare 31E/2014 e ha ribadito che la disposizione concernente la cancellazione delle società estinte è retroattiva. Di seguito, illustriamo perché non siamo d’accordo con tale interpretazione.
Tribunale di bergamo nullo il trust autodichiaratoPaolo Soro
Tribunale di Bergamo, nullo il trust autodichiarato
Diamo conto di una recente sentenza del Tribunale di Bergamo che afferma la nullità di un trust autodichiarato sulla base di un’argomentazione (a tratti già delineata dalle note ordinanze 2015 della Cassazione Tributaria), che continua a rimanere non condivisibile e non rispondente alla normativa in vigore.
Abuso del diritto o sopruso sui diritti dei contribuenti?
In attesa della legge delega, la cui emanazione diventa sempre più urgente, le due ultime pronunce della Cassazione (25758 del 05.12.2014 e 25972 del 10.12.2014) sull’abuso del diritto sembrano confermare un decisivo cambio di rotta, richiedendo quanto meno che l’Amministrazione sia molto rigorosa nell’assolvere l’onere della prova.
Trust soggetto a imposta di registro in misura fissaPaolo Soro
Il trust è soggetto a imposte di registro e ipo-catastali in misura fissa
Una recentissima pronuncia della Corte di Cassazione dichiara l’assoggettamento del trust alle imposte di registro e ipo-catastali in misura fissa (quanto meno nel periodo di vigenza della L. 383/2001), e, soprattutto, afferma taluni ulteriori principi fondamentali di diritto che, gran parte della giurisprudenza (e non solo quella di merito) sembrava non avere ancora per nulla compreso.
L'Agenzia delle entrate chiarisce alcuni aspetti in materia di responsabilità solidale negli appalti specificando gli ambiti oggettivi e soggettivi di applicazione
Per il patrocinio a spese dello Stato rilevano le diminuzioni reddituali anche dopo la dichiarazione dei redditi
Cassazione, Sez. IV pen., Sent. 17 novembre 2014 (10 ottobre 2014), n. 47343 - Pres. Zecca - Rel. Iannello
Processo tributario - Spese del giudizio - Patrocinio a spese dello Stato - Variazioni in diminuzione del red- dito, pur se non documentate dall’ultima dichiarazione dei redditi - Rilevanza
Circolari e risoluzioni amministrative
La Cassazione ha recentemente ribadito il valore non vincolante delle circolari e delle risoluzioni emanate dall’Agenzia delle Entrate: nulla quaestio! Senonché, in un sistema giuridico/normativo come quello italiano, affrontare la crescente complessità concernente la quotidiana attuazione delle varie disposizioni di legge appare spesso un’impresa improba.
Pensieri sotto l’ombrellone: escapologia fiscale
Italiani, siate allegri: è arrivato il mago che vi svela i suoi segreti per riuscire, finalmente, a non pagare le tasse. C’è solo un piccolissimo, insignificante dettaglio da considerare: estote parati (anche voi, come fece lui) a fare un viaggetto in quel di Panama.
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
America first
Trump conferma l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo mondiale sul clima. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e quali sono le implicazioni per il mondo del lavoro.
Aspetti critici del Patent Box
La mancata armonizzazione internazionale della normativa sul Patent Box e talune criticità presenti nelle disposizioni nazionali, creano non pochi problemi di carattere pratico. Per contro, sono proprio le lacune esistenti che possono, in determinati casi, prospettare talune buone opportunità internazionali d’investimento.
Il Flexible Benefit
Le aziende metalmeccaniche, a partire dal 1° giugno 2017, devono mettere a disposizione una serie di buoni spesa per il welfare dei dipendenti e dei loro familiari.
L’ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL per le aziende metalmeccaniche e dell’installazione di impianti, datata 26.11.2016, ha varato un nuovo istituto contrattuale che prevede dei particolari contributi economici a favore dei lavoratori: il flexible benefit.
Lavoro dipendente svolto allestero da cittadini italianiPaolo Soro
Lavoro dipendente svolto all’estero da cittadini italiani
In questo periodo, i contribuenti sono come al solito alle prese con la compilazione della dichiarazione dei redditi e l’eventuale conseguente pagamento delle imposte. Non per tutti, però, la situazione appare chiara.
Ogni anno aumenta sempre di più il numero dei cittadini italiani che si reca all’estero per lavorare alle dipendenze di un datore di lavoro locale, ma, da un punto di vista prettamente fiscale, resta residente in patria. Orbene, per tali soggetti, spesso non è affatto facile comprendere quali siano gli adempimenti cui devono provvedere e, in generale, quali eventuali obblighi abbiano nei confronti del Fisco nazionale.
Dubai, IVA al via!
Il Ministero delle Finanze degli EAU pubblica le FAQ, confermando per il prossimo 1° gennaio il Via! alla nuova normativa emiratina in materia d’IVA.
Continua la campagna informativa del Governo degli Emirati Arabi Uniti in vista dell’introduzione dell’IVA, prevista per il 1° gennaio 2018: il portale istituzionale del Ministero delle Finanze emiratino, al riguardo, ha pubblicato le risposte ai primi quesiti.
Mamma, ho perso l’aereo!
L’Alitalia al redde rationem.
Nella simpatica commedia americana, record d’incassi al botteghino, il piccolo Macaulay Carson è un passeggero che perde l’aereo per ben due volte. Gli autori, nonostante il successo ottenuto in entrambe le occasioni, hanno ritenuto che non sarebbe stato più credibile fargli mancare il volo anche in una terza circostanza.
In Italia, invece, per la terza volta nel giro di nove anni (2008 – 2013 – 2017), il personale dell’Alitalia (e non solo) “perde l’aereo”.
Stabile organizzazione occulta, work in progress
Il Senato è al lavoro per cercare di regolamentare le Stabili Organizzazioni Occulte in Italia delle OTT. Occorre, però, capire l’utilità concreta di una normativa in conflitto con le disposizioni delle Convenzioni internazionali che, in caso di conflitto, prevalgono rispetto alla legge nazionale.
TTIP e TPP: Mettiamo un po’ d’ordine
Il Transatlantic Trade and Investment Partnership e il Trans Pacific Partnership hanno in comune solo una cosa: il fatto che sono entrambi due accordi di collaborazione (partnership) concernenti gli scambi commerciali internazionali… o forse c’è dell’altro?
Voluntary Disclosure Bis
La Voluntary Disclosure Bis (chiamata in gergo, Voluntary Disclosure 2.0) proposta dal governo consente, ora, la regolarizzazione anche di contanti e valori al portatore conservati in Italia.
Tra le misure contenute nel testo del Decreto Legge del 22 ottobre 2016 n. 193 (in vigore dal 24.10.2016), collegato alla Legge di Bilancio 2017, coordinato con la Legge di conversione 1° dicembre 2016, n. 225, pubblicata nella GU n. 282 del 02.12.2016 – Supplemento Ordinario n. 53, troviamo inserita anche la nuova procedura di Voluntary Disclosure (VD), letteralmente: rivelazione volontaria.
L’Unione fa la forza
La crisi che ha pesantemente colpito l’Europa nel 2008 non sembra ancora vedere un’effettiva ripresa generale. Il motivo, a nostro avviso, risiede nell’assenza di una reale unità di intenti all’interno dell’UE.
Framework fiscali internazionali
Senza andare a ipotizzare chissà quali complesse operazioni di fusione inversa transfrontaliera, analizziamo, di seguito, semplici strutture intra-UE ed extra-UE, sotto l’ottica della PMI che intende internazionalizzarsi.
Pianificazione fiscale internazionale
L’internazionalizzazione delle PMI, specie oggigiorno, si sviluppa obbligatoriamente attraverso un’attenta attività di pianificazione tributaria e previdenziale (prima ancora che economica e finanziaria), rispettosa dei principi concernenti l’abuso del diritto e l’elusione fiscale.
Pianificazione fiscale etica
E’ possibile sviluppare un’attività di pianificazione fiscale internazionale etica (che sia cioè improntata su condivisibili precetti morali)? A modesto parere di chi scrive, assolutamente sì! E, in questo contributi, si cercherà di fornirne adeguata dimostrazione logica.
Il Gruppo IVA
La Legge denominata “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019”, appena entrata in vigore, ha introdotto una nuova figura fiscale denominata “Gruppo IVA”, mediante l’inserimento del “Titolo V-bis Gruppo IVA” nel D.P.R 633/72.
Il distacco in italia di dipendenti stranieriPaolo Soro
Il distacco in Italia di dipendenti stranieri
Vediamo come cambiano le procedure del distacco in Italia di dipendenti stranieri, alla luce della normativa 2016 e della recentissima circolare interpretativa (N. 1/2017) dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Di seguito si riporta una panoramica relativa ai più eclatanti casi di pianificazione fiscale aggressiva che hanno trovato spazio nelle principali testate giornalistiche mondiali, cercando di comprendere qual è il reale livello di elusione che i grossi gruppi multinazionali arrivano a conseguire.
1. Trust di scopo e attribuzione di denaro
Va applicata l'imposta sulle successioni e donazioni, secondo l’accezione del vincolo di
destinazione assunto come autonomo presupposto impositivo, in merito all'attribuzione di
denaro, conferito in trust e destinato a essere investito a beneficio di terzi.
La Cassazione Civile – Sezione VI – Ordinanza N. 5322, del 18/03/2015, interviene in merito
all’imposizione della dotazione di denaro nel fondo di un trust di scopo, istituito da una fondazione
bancaria umbra, la quale ha, prima pagato l’imposta all’8%, poi chiesto il rimborso e
conseguentemente impugnato il silenzio-rifiuto della locale Agenzia delle Entrate.
La Commissione Provinciale ha dato ragione al trust.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è dimostrata pure la Commissione Regionale che ha respinto
l’appello proposto dall’Agenzia delle Entrate, considerando che l'imposta sia applicabile solo al
momento del passaggio del bene dal trust al beneficiario; passaggio, che, nel caso in esame, non si
era verificato.
I Giudici di Piazza Cavour, sul punto, affermano che:
1. Il trust evidenzia i tratti della liberalità, ossia dell'attribuzione patrimoniale sorretta dal
movente di beneficiare un terzo, che si connota per il decremento del patrimonio del
soggetto che l'esegue e per il contestuale incremento del soggetto che la riceve. L'intento
di liberalità, peraltro, è perseguito in maniera indiretta, perché è affidato a un'articolazione
di atti, che danno vita a un programma negoziale. Preminente, in questo congegno, è il
diritto dei disponenti di vedere realizzati i propri obiettivi, per mezzo dell'imposizione ai
trustee di vincoli di destinazione nella gestione del danaro in trust. Conferendo il danaro in
trust, i disponenti mirano a modificare il risultato finale del negozio esterno di attribuzione
patrimoniale, mediante l'obbligo assunto dai trustee d'imprimere, a quanto trasferito, la
destinazione finale voluta.
2. Conformemente alla definizione di trust (in base all'articolo 2 della Convenzione dell'Aja
del 1 luglio 1985, ratificata dalla legge 16 ottobre 1989, n. 364), la causa del relativo
negozio sta nella conformazione funzionalmente orientata della proprietà. Quel che conta
è affermare che il regolamento negoziale col quale s'istituisce il trust è perfetto ed efficace
con la fissazione del suddetto vincolo di destinazione, che conforma i diritti, i poteri, le
facoltà e gli obblighi dei trustee, all'attuazione di esso programmaticamente preordinati,
perché in tale fissazione il regolamento trova la propria ragion d'essere, ossia la propria
causa (tratto fisionomico considerato dal legislatore fiscale allorquando ha plasmato la
fattispecie civilistica in chiave tributaria).
3. L'imposta è istituita non già sui trasferimenti di beni e diritti a causa della costituzione di
vincoli di destinazione, come, invece, accade per le successioni e le donazioni, in
relazione alle quali è espressamente evocato il nesso causale: l'imposta è istituita
direttamente, e in sé, sulla costituzione dei vincoli. Vincoli, che designano non negozi,
bensì l'effetto giuridico dinanzi descritto: il legislatore, evocando soltanto l'effetto, ha
2. inequivocabilmente attrattonell'area applicativa della norma tutti i regolamenti capaci
di produrlo, compreso, quindi, il trust.
4. L'imposta sulla costituzione di vincolo di destinazione è un'imposta nuova, accomunata
solo per assonanza alla gratuità delle attribuzioni liberali, altrimenti gratuite e successorie,
ma conserva connotati peculiari e disomogenei rispetto a quelli dell'imposta classica sulle
successioni e sulle donazioni. Ciò in quanto, nell'imposta in esame, a differenza che in
quella tradizionale, il presupposto impositivo è correlato alla predisposizione del
programma di funzionalizzazione del diritto al perseguimento degli obiettivi voluti; là dove
l'oggetto consiste nel valore dell'utilità della quale il disponente, stabilendo che sia
sottratta all'esercizio delle proprie facoltà proprietarie, per essere gestita da altri a
beneficio di terzi, finisce con l'impoverirsi (il vincolo di destinazione ineludibilmente mira a
modulare il diritto, non già a trasferirlo).
5. Con riguardo all'imposta in esame, non rileva affatto la mancanza di arricchimento, giacché
il contenuto patrimoniale referente di capacità contributiva è ragguagliato all'utilità
economica, che, in quanto indirizzata ad altri, si colloca al di fuori del patrimonio del
disponente (oltre che di quello del gerente). E, visto che il referente è l'utilità economica e
che questa utilità è destinata ad altri, il peso del prelievo coerentemente va a gravare
sull'utilità e, in definitiva, sul beneficiario finale, al quale essa è destinata a pervenire.
6. Il rilievo della capacità economica, del resto, è correlato al contenuto patrimoniale di atti o
fatti, non già al trasferimento attuale di diritti: la capacità contributiva, ha chiarito la
Consulta, è da intendere come attitudine a eseguire la prestazione imposta, correlata non
già alla concreta situazione del singolo contribuente, bensì al presupposto economico al
quale l'obbligazione è correlata (Corte Cost. 20 luglio 1994, n. 315), di modo che <<è
sufficiente che vi sia un collegamento tra prestazione imposta e presupposti economici
presi in considerazione>> (Corte Cost. 21 maggio 2001, n. 155). Di qui la non
irragionevolezza della disciplina anche sotto il profilo della parità di trattamento.
7. La materiale percezione dell'utilità, ossia, secondo la tradizionale impostazione,
l'arricchimento, appartiene all'esecuzione del programma di destinazione, che, per
conseguenza, non rileva ai fini dell'individuazione del momento del prelievo tributario sulla
costituzione del vincolo, ma dopo, anche ai fini dell’eventuale riliquidazione delle aliquote
e delle franchigie. Questa configurazione è più coerente di quelle che si sono venute
affacciando in dottrina, ricevendo talora l'avallo della stessa Agenzia delle Entrate.
8. Non è, al riguardo, convincente la costruzione che, facendo leva sul 1° comma dell'articolo
58 del decreto legislativo n. 346/90, richiamato dall'Agenzia anche nell'odierno giudizio,
secondo cui <<gli oneri da cui è gravata la donazione, che hanno per oggetto prestazioni a
soggetti terzi determinati individualmente, si considerano donazioni a favore dei
beneficiari>>, reputa che il trust inter vivos sia assimilabile a una donazione modale, col
beneficiario come destinatario dell'onere. Difatti, nessun arricchimento, si è visto, si
riverbera sulla sfera giuridica del trustee, tenuto a gestire nell'interesse di altri quanto
ricevuto; vieppiù infruttuoso è il richiamo al 1° comma dell'art. 58 in caso di mancata
designazione di beneficiari.
3. 9. Analoghe considerazioni fanno giustizia della costruzione alternativa del trust inter vivos
come donazione condizionata, evocata dal 2° comma dell'art. 58 del d.lgs. n. 346 del 1990,
la quale si scontra altresì col rilievo che la devoluzione dei beni immessi in trust non deriva
dal verificarsi di un evento dedotto in condizione, sebbene dallo scadere del termine
fissato alla durata del trust. Anche in un caso come quello in esame, in cui residua qualche
margine di dubbio sulla devoluzione e sull'identità dei beneficiari dei beni residui, va
rilevato che, se non è certo il relativo diritto in capo alla destinataria, è certo che questa
fruirà delle utilità ritraibili dalla provvista: il che esclude in radice l'operatività del
meccanismo condizionale.
10. Né, infine, è predicabile l'estensione al trust inter vivos del regime previsto per la
sostituzione fedecommissaria disciplinata dall'art. 692 cod. civ., richiamato dal 3° comma,
del citato articolo 58. La posizione del trustee, per le ragioni già illustrate, è distante da
quella dell'istituito nelle disposizioni testamentarie o del donatario; e continua a mancare
un atto di donazione contenente una disposizione vicina alla sostituzione fedecommissaria.
11. Ciò non toglie, in virtù della realità dell'attribuzione patrimoniale in trust, sia pure
conformata dal vincolo di destinazione, che i trustee ne siano gli intestatari; e la natura
d'atto dell'imposta comporta che ogni singolo regolamento, seppure inserito in un
programma negoziale più ampio, debba essere assoggettato a imposta, in base alle regole
stabilite dagli articoli 20 e 21, del decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n.
131, richiamate dagli articoli 55, 1° co., e 60, del decreto legislativo 346/90 (in termini,
Cass. 27 febbraio 2003, n. 2980), oggetto del rinvio recettizio-materiale, mediante il quale
è apprestata la disciplina dell'imposta sulla costituzione dei vincoli di destinazione.
12. In tema di imposta di registro, la corte (Cass. 24 febbraio 2006, n. 4220) ha già avuto modo
di stabilire che, in virtù dell'articolo 20, del decreto del Presidente della Repubblica 131/86,
-secondo cui «l'imposta è applicata secondo la intrinseca natura e gli effetti giuridici degli
atti presentati alla registrazione»- si deve tener conto della natura e degli effetti del singolo
atto presentato alla registrazione, di guisa che le successive rettifiche che comportino una
diversa destinazione di beni vengono a integrare e completare l'atto originario, e, pertanto,
sul piano negoziale, costituiscono nuovi atti, separatamente tassabili, che modificano gli
effetti giuridici del primo atto, che conserva piena autonomia.
13. L'attribuzione patrimoniale in trust, allora, determinando la costituzione del vincolo di
destinazione, va assoggettata alla relativa imposta, indipendentemente dalla successiva
attuazione della destinazione impressa al danaro.
14. Il ricorso va, in conseguenza, accolto e la sentenza cassata con rinvio ad altra sezione della
Commissione Tributaria Regionale dell'Umbria, che si atterrà al seguente principio di
diritto:
"Va applicata l'imposta sulle successioni e donazioni, nella peculiare accezione concernente
la costituzione di vincolo di destinazione, assunta come autonomo presupposto impositivo,
sull'attribuzione di danaro, conferita in trust e destinata a essere investita a beneficio di
terzi".
4. A nostro modestissimo avviso, questa ordinanza, compie un percorso logico-giuridico pregevole e
risulta senz’altro assai più convincente (tenuto conto anche della fattispecie per cui è causa),
rispetto alle tre recenti “famigerate” (3735, 3737 e 3886), davvero di assai difficile condivisione.
Senza stare a esprimere considerazioni sui tanti fondamentali precetti di diritto enunciati, in
questa sede, preme esclusivamente focalizzare l’attenzione su due fatti certi:
A) Qualunque somma di denaro conferita in trust sconta [solo] l’imposta indiretta dell’8%;
B) Il trust interno è assolutamente legittimo, con buona pace del Tribunale di Udine.