La Cassazione si esprime in merito alla tassazione del trust.
Seguendo una logica alquanto discutibile, la Cassazione afferma che il trust deve essere tassato con l’applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni e le imposte ipotecarie e catastali proporzionali, all’atto della sua costituzione, anche se, in tale momento, non si verifica alcun trasferimento effettivo dei beni in capo ai beneficiari.
Tribunale di bergamo nullo il trust autodichiaratoPaolo Soro
Tribunale di Bergamo, nullo il trust autodichiarato
Diamo conto di una recente sentenza del Tribunale di Bergamo che afferma la nullità di un trust autodichiarato sulla base di un’argomentazione (a tratti già delineata dalle note ordinanze 2015 della Cassazione Tributaria), che continua a rimanere non condivisibile e non rispondente alla normativa in vigore.
Transfer pricing e arm’s length: la Cassazione interpreta ad libitum
Il transfer pricing si applica anche ai finanziamenti che la controllante eroga alla sua controllata e il tasso di interesse si presume sulla base del “valore normale”. Questo il principio di diritto affermato da una recentissima pronuncia contraria al consolidato orientamento.
Cancellazione delle società estinte: retroattività?
Nel corso dell’annuale appuntamento con Telefisco, l’Agenzia delle Entrate, rispondendo ad apposito quesito, ha confermato quanto già enunciato nella circolare 31E/2014 e ha ribadito che la disposizione concernente la cancellazione delle società estinte è retroattiva. Di seguito, illustriamo perché non siamo d’accordo con tale interpretazione.
La conciliazione nel processo tributario: conciliazione stragiudizialeMemento Pratico
E’ possibile trovare un accordo anche in materia tributaria, per evitare i tempi lunghi e i costi del processo. Scopri come fare nella seconda puntata!
Trust soggetto a imposta di registro in misura fissaPaolo Soro
Il trust è soggetto a imposte di registro e ipo-catastali in misura fissa
Una recentissima pronuncia della Corte di Cassazione dichiara l’assoggettamento del trust alle imposte di registro e ipo-catastali in misura fissa (quanto meno nel periodo di vigenza della L. 383/2001), e, soprattutto, afferma taluni ulteriori principi fondamentali di diritto che, gran parte della giurisprudenza (e non solo quella di merito) sembrava non avere ancora per nulla compreso.
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Trust soggetto a imposta di registro in misura fissaPaolo Soro
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Una recentissima pronuncia della Corte di Cassazione dichiara l’assoggettamento del trust alle imposte di registro e ipo-catastali in misura fissa (quanto meno nel periodo di vigenza della L. 383/2001), e, soprattutto, afferma taluni ulteriori principi fondamentali di diritto che, gran parte della giurisprudenza (e non solo quella di merito) sembrava non avere ancora per nulla compreso.
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Le procedure concorsuali verso la storica riforma I Problemi Operativi del Co...Marcello Pollio
Quarta sessione del convegno di studio di Gardone Riviera su "Le procedure concorsuali verso la storica riforma" - La presentazione dell'intervento di Marcello Pollio sui problemi applicativi della Esecuzione del Concordato preventivo liquidatori e in continuità
Un colpo d'occhio d'insieme sul trust e gli aspetti principali (soprattutto quelli più pratici) da tenere in considerazione per comprenderlo e maneggiarlo. La presentazione è tratta da seminari dedicati sia al mondo legale che a quello di commercialisti e consulenti, di conseguenza l'argomento è affrontato con taglio trasversale e divulgativo.
Quali PRECEDENTI PENALI vanno dichiarati in un’AUTOCERTIFICAZIONE?Avv. Giuseppe Pappa
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Un colpo d'occhio d'insieme sul trust e gli aspetti principali (soprattutto quelli più pratici) da tenere in considerazione per comprenderlo e maneggiarlo. La presentazione è tratta da seminari dedicati sia al mondo legale che a quello di commercialisti e consulenti, di conseguenza l'argomento è affrontato con taglio trasversale e divulgativo.
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Prendiamo spunto dalla recente pronuncia della CTR della Toscana (1702/1/14 del 22/09/2014), per fare il punto sull’imposizione fiscale cui sono soggetti i trust, in Italia.
Trust di scopo e attribuzione di denaro.
Va applicata l'imposta sulle successioni e donazioni, secondo l’accezione del vincolo di destinazione assunto come autonomo presupposto impositivo, in merito all'attribuzione di denaro, conferito in trust e destinato a essere investito a beneficio di terzi.
Convenzione italia vaticano no al modello ocsePaolo Soro
Convenzione Italia – Vaticano: niente Modello OCSE
Agli onori della cronaca parlamentare, in questi giorni, la ratifica della Convenzione tra la Santa Sede e il Governo della Repubblica italiana. Nonostante la solita fanfara governativa, il testo è ben lungi dall’essere in linea col Modello Convenzionale OCSE. Unica certezza, il venir meno alle raccomandazioni dettate nell’Action 6 del Piano BEPS.
La prescrizione del reato dopo la riforma Bonafede e Cartabia.pdfAvv. Giuseppe Pappa
⌚La prescrizione del reato dopo la riforma Bonafede e Cartabia👨⚖️
🔸La prescrizione del reato è un meccanismo giuridico che tutela i cittadini, sia gli innocenti che i colpevoli.😇
🔹Grazie alla prescrizione del reato il cittadino ha la certezza che il suo calvario giudiziario non sarà eterno.🏛
🔸La prescrizione dopo la riforma Bonafede e Cartabia è stata, in gran parte, modificata.⚙
✔Continua a leggere l’articolo per capire come funziona oggi la prescrizione del reato⤵
Al via la voluntary disclosure.
Con un’improvvisa accelerata, il Parlamento, previo ritiro di alcuni emendamenti, approva definitivamente la legge per il rientro dei capitali dall’estero; restano, peraltro, ancora forti dubbi su alcune questioni irrisolte.
Circolari e risoluzioni amministrative
La Cassazione ha recentemente ribadito il valore non vincolante delle circolari e delle risoluzioni emanate dall’Agenzia delle Entrate: nulla quaestio! Senonché, in un sistema giuridico/normativo come quello italiano, affrontare la crescente complessità concernente la quotidiana attuazione delle varie disposizioni di legge appare spesso un’impresa improba.
La cassazione sdogana i dirigenti illegittimiPaolo Soro
Con una serie di tre decisioni quanto meno discutibili, la Cassazione Tributaria sdogana gli atti sottoscritti dai dirigenti dichiarati illegittimi dalla Consulta e batte ogni record di velocità nel provvedere al deposito delle sentenze.
La nuova disciplina degli interpelli.
Due giorni dopo l'emanazione del Decreto Crescita e Internazionalizzazione che reca le innovazioni afferenti accordi collaborativi e istanze di interpello facoltative per le imprese a carattere internazionale, viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il D.Lgs. 156: Misure per la revisione della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario.
Col trust niente arricchimento: imposte in misura fissa.
Per la Commissione Tributaria Regionale di Napoli, con il conferimento dei beni in trust, non c’è effettivo arricchimento; pertanto, le imposte ipotecarie e catastali sono dovute in misura fissa.
Trust – Atto simulato o azione revocatoria?.
Il Tribunale accoglie la revocatoria ma nega che un trust, in cui il disponente figuri tra i beneficiari e abbia il potere di revocare il trustee, possa essere considerato interposto.
Pensieri sotto l’ombrellone: escapologia fiscale
Italiani, siate allegri: è arrivato il mago che vi svela i suoi segreti per riuscire, finalmente, a non pagare le tasse. C’è solo un piccolissimo, insignificante dettaglio da considerare: estote parati (anche voi, come fece lui) a fare un viaggetto in quel di Panama.
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
America first
Trump conferma l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo mondiale sul clima. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e quali sono le implicazioni per il mondo del lavoro.
Aspetti critici del Patent Box
La mancata armonizzazione internazionale della normativa sul Patent Box e talune criticità presenti nelle disposizioni nazionali, creano non pochi problemi di carattere pratico. Per contro, sono proprio le lacune esistenti che possono, in determinati casi, prospettare talune buone opportunità internazionali d’investimento.
Il Flexible Benefit
Le aziende metalmeccaniche, a partire dal 1° giugno 2017, devono mettere a disposizione una serie di buoni spesa per il welfare dei dipendenti e dei loro familiari.
L’ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL per le aziende metalmeccaniche e dell’installazione di impianti, datata 26.11.2016, ha varato un nuovo istituto contrattuale che prevede dei particolari contributi economici a favore dei lavoratori: il flexible benefit.
Lavoro dipendente svolto allestero da cittadini italianiPaolo Soro
Lavoro dipendente svolto all’estero da cittadini italiani
In questo periodo, i contribuenti sono come al solito alle prese con la compilazione della dichiarazione dei redditi e l’eventuale conseguente pagamento delle imposte. Non per tutti, però, la situazione appare chiara.
Ogni anno aumenta sempre di più il numero dei cittadini italiani che si reca all’estero per lavorare alle dipendenze di un datore di lavoro locale, ma, da un punto di vista prettamente fiscale, resta residente in patria. Orbene, per tali soggetti, spesso non è affatto facile comprendere quali siano gli adempimenti cui devono provvedere e, in generale, quali eventuali obblighi abbiano nei confronti del Fisco nazionale.
Dubai, IVA al via!
Il Ministero delle Finanze degli EAU pubblica le FAQ, confermando per il prossimo 1° gennaio il Via! alla nuova normativa emiratina in materia d’IVA.
Continua la campagna informativa del Governo degli Emirati Arabi Uniti in vista dell’introduzione dell’IVA, prevista per il 1° gennaio 2018: il portale istituzionale del Ministero delle Finanze emiratino, al riguardo, ha pubblicato le risposte ai primi quesiti.
Mamma, ho perso l’aereo!
L’Alitalia al redde rationem.
Nella simpatica commedia americana, record d’incassi al botteghino, il piccolo Macaulay Carson è un passeggero che perde l’aereo per ben due volte. Gli autori, nonostante il successo ottenuto in entrambe le occasioni, hanno ritenuto che non sarebbe stato più credibile fargli mancare il volo anche in una terza circostanza.
In Italia, invece, per la terza volta nel giro di nove anni (2008 – 2013 – 2017), il personale dell’Alitalia (e non solo) “perde l’aereo”.
Stabile organizzazione occulta, work in progress
Il Senato è al lavoro per cercare di regolamentare le Stabili Organizzazioni Occulte in Italia delle OTT. Occorre, però, capire l’utilità concreta di una normativa in conflitto con le disposizioni delle Convenzioni internazionali che, in caso di conflitto, prevalgono rispetto alla legge nazionale.
TTIP e TPP: Mettiamo un po’ d’ordine
Il Transatlantic Trade and Investment Partnership e il Trans Pacific Partnership hanno in comune solo una cosa: il fatto che sono entrambi due accordi di collaborazione (partnership) concernenti gli scambi commerciali internazionali… o forse c’è dell’altro?
Voluntary Disclosure Bis
La Voluntary Disclosure Bis (chiamata in gergo, Voluntary Disclosure 2.0) proposta dal governo consente, ora, la regolarizzazione anche di contanti e valori al portatore conservati in Italia.
Tra le misure contenute nel testo del Decreto Legge del 22 ottobre 2016 n. 193 (in vigore dal 24.10.2016), collegato alla Legge di Bilancio 2017, coordinato con la Legge di conversione 1° dicembre 2016, n. 225, pubblicata nella GU n. 282 del 02.12.2016 – Supplemento Ordinario n. 53, troviamo inserita anche la nuova procedura di Voluntary Disclosure (VD), letteralmente: rivelazione volontaria.
L’Unione fa la forza
La crisi che ha pesantemente colpito l’Europa nel 2008 non sembra ancora vedere un’effettiva ripresa generale. Il motivo, a nostro avviso, risiede nell’assenza di una reale unità di intenti all’interno dell’UE.
Framework fiscali internazionali
Senza andare a ipotizzare chissà quali complesse operazioni di fusione inversa transfrontaliera, analizziamo, di seguito, semplici strutture intra-UE ed extra-UE, sotto l’ottica della PMI che intende internazionalizzarsi.
Pianificazione fiscale internazionale
L’internazionalizzazione delle PMI, specie oggigiorno, si sviluppa obbligatoriamente attraverso un’attenta attività di pianificazione tributaria e previdenziale (prima ancora che economica e finanziaria), rispettosa dei principi concernenti l’abuso del diritto e l’elusione fiscale.
Pianificazione fiscale etica
E’ possibile sviluppare un’attività di pianificazione fiscale internazionale etica (che sia cioè improntata su condivisibili precetti morali)? A modesto parere di chi scrive, assolutamente sì! E, in questo contributi, si cercherà di fornirne adeguata dimostrazione logica.
Il Gruppo IVA
La Legge denominata “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019”, appena entrata in vigore, ha introdotto una nuova figura fiscale denominata “Gruppo IVA”, mediante l’inserimento del “Titolo V-bis Gruppo IVA” nel D.P.R 633/72.
Il distacco in italia di dipendenti stranieriPaolo Soro
Il distacco in Italia di dipendenti stranieri
Vediamo come cambiano le procedure del distacco in Italia di dipendenti stranieri, alla luce della normativa 2016 e della recentissima circolare interpretativa (N. 1/2017) dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Di seguito si riporta una panoramica relativa ai più eclatanti casi di pianificazione fiscale aggressiva che hanno trovato spazio nelle principali testate giornalistiche mondiali, cercando di comprendere qual è il reale livello di elusione che i grossi gruppi multinazionali arrivano a conseguire.
La mappa internazionale del lavoro
Intrappolati nella nostra quotidianità, lastricata da innumerevoli ed estenuanti adempimenti, siamo spesso costretti a rubare preziosi momenti alle famiglie (e al più che meritato riposo domenicale), per immergerci obtorto collo nello studio delle numerose novità legislative, che oramai scandiscono la vita dei commercialisti con lo stesso ineluttabile alternarsi del giorno alla notte. Così facendo, però, dimentichiamo che abbiamo altresì il dovere di ritagliarci un minimo di tempo da dedicare a un aspetto fondamentale della nostra formazione professionale: ovverossia, l’analisi del mercato nazionale e internazionale in cui operiamo.
La cassazione si esprime in merito alla tassazione del trust
1. La Cassazione si esprime in merito alla tassazione del trust
Seguendo una logica alquanto discutibile, la Cassazione afferma che il trust deve essere tassato
con l’applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni e le imposte ipotecarie e catastali
proporzionali, all’atto della sua costituzione, anche se, in tale momento, non si verifica alcun
trasferimento effettivo dei beni in capo ai beneficiari.
Febbraio “bollente” per i trust: la Corte di Cassazione si è espressa, in questi giorni, con tre
ordinanze destinate a far discutere la più autorevole dottrina, in materia di tassazione indiretta del
trust, le quali hanno sconfessato quasi tutte le sentenze emesse dalle varie Commissioni Tributarie
di I e II Grado che avevano affrontato l’argomento fino a oggi: si tratta dei pronunciamenti
3735/2015, 3737/2015 e 3886/2015.
Considerato che i provvedimenti sono particolarmente recenti, ci riserviamo di riprendere
l’argomento (se del caso), allorché le ordinanze in esame saranno rese integralmente disponibili
per la consultazione. Corre, peraltro, l’obbligo di darne immediatamente una prima informazione,
attesa la rilevante portata che potrebbero avere sui procedimenti tuttora in contenzioso.
L'art. 2, commi 47 e seguenti, della legge 24 novembre 2006, n. 286 (in Suppl. ord. n. 223, alla G.U.
n. 277, del 28 novembre 2006), di conversione del d.l. 3 ottobre 2006, n. 262 (in G.U. n. 230, del
3.10.2006), ha ripristinato l'imposta sulle successioni e donazioni, fissando nuovi limiti e
franchigie. L’imposta, salve le eccezioni espressamente previste dalla legge, si applica ai
trasferimenti di beni e diritti per successione a causa di morte e ai trasferimenti di beni e diritti per
donazione o altra liberalità tra vivi. Si considerano trasferimenti anche la costituzione di diritti reali
di godimento, la rinunzia a diritti reali o di credito e la costituzione di rendite o pensioni.
A parere della S. C., la norma in argomento prevede, di fianco all'imposta applicabile alle donazioni
e agli atti a titolo gratuito (che richiede necessariamente un trasferimento di beni), un'imposta
applicabile alla costituzione di vincoli di destinazione che prescinde da qualsiasi trasferimento di
beni o diritti e dall'arricchimento di alcuno.
E qua già abbiamo un primo problema interpretativo:
1. Il secondo comma appena sopra riportato afferma, è vero, che si considerano trasferimenti
anche le costituzioni di diritti reali di godimento, ma sempre laddove questi diritti siano
effettivamente presenti in capo ai beneficiari, cosa che non avviene al momento dell’atto
istitutivo del trust;
2. Pur compiendo ogni sforzo possibile per by-passare quanto appena sopra affermato, resta
assai difficile concordare sul fatto che l’imposta debba essere applicata a prescindere
dall’arricchimento di alcuno, posto che l’art. 53 della Costituzione non lascia adito ad alcun
dubbio, affermando chiaramente che: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche
in ragione della loro capacità contributiva”; ergo, se non si verifica arricchimento e, di
conseguenza, non esiste una capacità contributiva, non si comprende proprio come la
Cassazione possa dire che si debba ugualmente corrispondere una qualsiasi imposta.
2. I Giudici di Legittimità affermano, altresì, che il presupposto impositivo dell'imposta di donazione
applicata ai vincoli di destinazione è l'utilità economica della quale il senior dispone, nel momento
in cui destina determinati beni al trust; l'imposta va, dunque, a gravare sul beneficiario finale di
tale utilità, come individuato dall'atto costitutivo.
Riesce anche qui arduo comprendere quale sia l’utilità economica che abbia un soggetto nello
spossessarsi dei propri beni, così come avviene negli atti di trust. Peraltro, se l’imposta deve
andare a gravare sul beneficiario finale, ciò potrà accadere solo in tale momento e non con la
costituzione del trust.
La S. C., a quanto è dato di sapere, si pronuncia in merito a un trust c. d. "auto-dichiarato"; ossia,
quello dove il disponente nomina sé stesso come trustee. Tale atto non configurerebbe, in realtà,
un trust vero e proprio, poiché, secondo la Convenzione dell'Aja, in tale fattispecie non si verifica:
"Il trasferimento a terzi da parte del settlor dei beni costituiti in trust, al fine del conseguimento
dell'oggetto, con carattere reale, di destinazione del bene alla soddisfazione dell’interesse
programmato".
Anche tale affermazione non sembra affatto condivisibile:
1. Il trustee è solo colui che amministra i beni segregati nel trust: il trasferimento effettivo si
realizza a favore dei beneficiari in un secondo momento, mentre il trustee ha solo compiti
di amministrazione dei beni, su mandato del disponente e per conto dei beneficiari;
2. Seppure il trustee fosse anche designato come beneficiario, il trasferimento si
verificherebbe comunque solo in futuro (con il trasferimento in capo ai beneficiari, al
termine del trust), e non certo alla data dell’atto istitutivo (il thema decidendum, infatti,
giova ricordarlo, non è l’indubbia legittimità dell’imposizione, ma solo il momento in cui è
lecito richiederla e la sua misura);
3. In ogni caso, tale pronunciamento parrebbe indubitabilmente cozzare con quanto
primariamente affermato: posto che il presupposto impositivo non concerne – a parere
della S.C. – l’effettivo trasferimento dei beni, ma la mera “costituzione di un vincolo di
destinazione”, non si comprende per quale motivo sorreggere, allora, la propria decisione
con questioni afferenti un tale ipotetico trasferimento.
Ancora: l'atto con cui le parti vincolano determinati beni al raggiungimento di uno scopo, ponendo
tali beni al di fuori della propria autonomia, ma non necessariamente attribuendoli alla
disponibilità di un altro soggetto, configura un vincolo di destinazione che rientra nel campo
applicativo dell'imposta di donazione sulla costituzione di vincoli di destinazione, come definita
dall'art. 2, comma 47, del DL 262/2006. A giudizio della Cassazione, infatti, il vincolo costituito
dalle parti sarebbe riconducibile alla previsione di cui all'art. 2645-ter Codice Civile, afferente gli
atti di destinazione per la realizzazione di interessi meritevoli di tutela riferibili a persone con
disabilità, a pubbliche amministrazioni, o ad altri enti o persone fisiche.
Questa è un’affermazione meramente traslata da una soggettiva interpretazione data per analogia
dall’Agenzia delle Entrate in passato, al trust; ma non sorretta da alcuna norma (l’articolo in
3. questione non dice questo), né da alcun ragionamento logico. Tant’è vero che è stata
sistematicamente disattesa dalla stragrande maggioranza della Giurisprudenza di Merito. E,
comunque, il fatto che tra il contratto di trust e il vincolo di destinazione vi siano molte affinità,
non vuol dire che si tratti della stessa identica cosa: l’imposizione va determinata sulla base
dell’effettiva sostanza degli atti, in funzione dei principi generali di progressività e di capacità
contributiva dettati dalla Costituzione. Non pare degno di uno Stato di diritto il volersi
letteralmente “inventare” un sistema impositivo, solo perché esiste una legge di matrice common
law, recepita in un ordinamento civil law, qual è il nostro.
Last, but not least, che ne è stato, cara Cassazione, del principio di illegittimità della doppia
tassazione? È più che lampante come, tassando l’atto istitutivo del trust e dopo, al termine dello
stesso, sottoponendo alla medesima imposizione l’effettivo trasferimento degli identici beni ai
reali beneficiari, si avrebbe un’illecita doppia tassazione.
In una delle ordinanze in esame, la Cassazione, poi, sulla base del fatto che i beneficiari indicati
erano gli stessi coniugi disponenti o, in caso di morte, i loro discendenti, afferma che il vincolo di
destinazione costituito dalle parti abbia effetti assimilabili a quelli di un fondo patrimoniale.
Pertanto, andrà applica l'imposta di donazione con l'aliquota residuale dell'8% e le imposte
ipotecaria e catastale in misura proporzionale.
E qua, proprio, non ci siamo. Ma di cosa parla?
Per dovere di correttezza, partiamo da un innegabile presupposto: a nostro avviso, è quanto meno
incauto e azzardato predisporre un atto di trust, designando come trustee e beneficiari gli stessi
disponenti. Non consiglieremmo mai di farlo per un’infinità di ragioni che evitiamo di citare in
questa inadatta sede.
Ciò ammesso, esaminiamo il primo assurdo: aliquota all’8%.
La legge tassa il coniuge e i parenti in linea retta (figli, genitori e , in generale, ascendenti e
discendenti), al 4%, con franchigia fino a € 1.000.000,00 di valore dell’eredità; i fratelli e le sorelle,
al 6%, con franchigia di € 100.000,00; gli altri parenti fino al 4° grado, affini in linea retta, affini in
linea collaterale fino al 3° grado, al 6%, senza franchigia; tutti gli altri soggetti, all’8% senza
franchigia.
Come diavolo potrebbe essere ammissibile, nel caso in questione, ricomprendere i beneficiari
(coniugi – l’uno per l’altro), in tale ultima – residuale – categoria?
E se, al termine del trust, i disponenti sono morti e i beneficiari risulteranno essere i figli?
Avrebbero scontato un’illecita imposizione all’8% senza franchigia, senza poterla ripetere?
Non basta. Risulta assolutamente incomprensibile e privo di qualsiasi giustificazione normativa il
doppio passaggio: trust = vincolo di destinazione = fondo patrimoniale. Almeno questi due ultimi
istituti (la Cassazione, ce lo conceda) sono regolarmente disciplinati nel nostro ordinamento; non
c’è da dover inventare e/o interpretare alcunché.
4. Oltre a ciò, atteso che la stessa Corte di Cassazione ha già avuto modo più volte di ribadire come i
beni di un fondo patrimoniale soggiacciono a regole assai differenti rispetto a quelli disposti in
trust o comunque agli immobili sui quali è stato predisposto un vincolo di destinazione
(specialmente in tema di garanzie del patrimonio, rispetto alle potenziali azioni di eventuali
creditori), quest’ulteriore forzatura fino all’istituto del fondo patrimoniale è assolutamente
inconferente e priva di senso logico.
Ma la cosa più grave, che lascia notevoli perplessità sul pronunciamento della S. C., è che l'Agenzia
delle Entrate ha da anni sostenuto come la costituzione dei fondi patrimoniali con beni di
proprietà dei coniugi non determini alcun trasferimento e non vada soggetta all'imposta di
donazione, ma sconti solo l'imposta di registro in misura fissa.
A questo punto, dunque, oltre a gettare scompiglio nel sistema d’imposizione indiretta del trust,
l’ordinanza in questione crea un’autentica rivoluzione anche in quello attinente i fondi
patrimoniali, emanando – de facto – una nuova specifica normativa tributaria, prima inesistente.
Insomma, siamo alle solite: anziché espletare il proprio compito istituzionale conferitogli dalla
Costituzione ed esercitare il potere giudiziario, parte della Magistratura continua a pretendere di
sostituirsi al Parlamento per esercitare anche quello legislativo.
La domanda sorge spontanea: a quando anche l’esercizio del potere esecutivo? Povero
Montesquieu e il suo bistrattato esprit des lois…
E’ mai possibile che dobbiamo per forza tutti quanti rivolgerci alla Corte di Giustizia europea, se
vogliamo sperare di ottenere – appunto – GIUSTIZIA?