Introduzione agli Episodi di Apprendimento Situato (EAS)Serena Triacca
Lezione seminariale sul tema degli Episodi di Apprendimento Situato (EAS) tenuta presso l'IIS Mantegna (Brescia) in occasione della chiusura del percorso formativo sul PNSD promosso dal Team digitale dell'IIS Lunardi (Brescia).
Linee guida per l'accoglienza e l' integrazione degli alunni stranieri Laura Franchini
I Punti chiave del Documento MIUR di febbraio 2014
Linee guida per l'accoglienza e l' integrazione degli alunni stranieri.
A cura della Prof.ssa Lucia Abbruzzese
Introduzione agli Episodi di Apprendimento Situato (EAS)Serena Triacca
Lezione seminariale sul tema degli Episodi di Apprendimento Situato (EAS) tenuta presso l'IIS Mantegna (Brescia) in occasione della chiusura del percorso formativo sul PNSD promosso dal Team digitale dell'IIS Lunardi (Brescia).
Linee guida per l'accoglienza e l' integrazione degli alunni stranieri Laura Franchini
I Punti chiave del Documento MIUR di febbraio 2014
Linee guida per l'accoglienza e l' integrazione degli alunni stranieri.
A cura della Prof.ssa Lucia Abbruzzese
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
Psicologia dei gruppi: punti di forza e punti di debolezzaAda Moscarella
Psicologia dei gruppi: punti di forza e punti di debolezza.
di Ada Moscarella, psicologa, mediatrice familiare
http://mifacciobene.wordpress.com
www.psicologicampani.it
www.ampsico.it
Proposta di un format per la stesura di UdA. L'esempio del format compilato con UdA per una classe II di scuola primaria è al link http://giusilandi.blogspot.it/2016/08/piano-di-lavoro-per-la-classe-ii.html
Elaborazione del lutto. Superare la propria tristezza e imparare di nuovo a v...Raffaele Barone
La perdita di una persona cara, la rottura di un amore, la perdita di un amico, della propria patria, della propria casa, di una impresa o di un impiego, la perdita di una parte del proprio corpo a causa di una malattia o di un incidente..
In tutti questi casi, che costituiscono altrettanti traumi, perdiamo la nostra sicurezza di base e i nostri rapporti con il mondo cambiano e diventano fragili
Le tecniche di brainstorming più note ed efficaci per:
- produrre idee, affrontare creativamente le criticità e creare soluzioni
- aumentare l'efficacia delle riunioni e delle sessioni creative
- aiutare il team ad affrontare le sfide dell'innovazione
- creare cruscotti snelli per misurare le performance e i processi
- migliorare i processi organizzativi
- sviluppare nuove idee di business.
Didattica integrata e strategie di intervento-3Chayn Italia
3° blocco di slides
LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
L'Età della Partecipazione, inaugurata dalla Rete, è carica di promesse: cittadinanza attiva, consumo consapevole, creatività diffusa, intelligenza collettiva, saperi condivisi, scambio di conoscenze. Tuttavia, se ci si aspetta di vederla sorgere all'orizzonte come un'alba scontata e inevitabile, si finirà per trasformarla nel suo contrario, producendo una nuova, vasta massa di esclusi.
Psicologia dei gruppi: punti di forza e punti di debolezzaAda Moscarella
Psicologia dei gruppi: punti di forza e punti di debolezza.
di Ada Moscarella, psicologa, mediatrice familiare
http://mifacciobene.wordpress.com
www.psicologicampani.it
www.ampsico.it
Proposta di un format per la stesura di UdA. L'esempio del format compilato con UdA per una classe II di scuola primaria è al link http://giusilandi.blogspot.it/2016/08/piano-di-lavoro-per-la-classe-ii.html
Elaborazione del lutto. Superare la propria tristezza e imparare di nuovo a v...Raffaele Barone
La perdita di una persona cara, la rottura di un amore, la perdita di un amico, della propria patria, della propria casa, di una impresa o di un impiego, la perdita di una parte del proprio corpo a causa di una malattia o di un incidente..
In tutti questi casi, che costituiscono altrettanti traumi, perdiamo la nostra sicurezza di base e i nostri rapporti con il mondo cambiano e diventano fragili
Le tecniche di brainstorming più note ed efficaci per:
- produrre idee, affrontare creativamente le criticità e creare soluzioni
- aumentare l'efficacia delle riunioni e delle sessioni creative
- aiutare il team ad affrontare le sfide dell'innovazione
- creare cruscotti snelli per misurare le performance e i processi
- migliorare i processi organizzativi
- sviluppare nuove idee di business.
Didattica integrata e strategie di intervento-3Chayn Italia
3° blocco di slides
LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
Luciano Mariani - Il lato nascosto della competenza: dal prodotto al processoLuciano Mariani
Lo scopo principale di questo contributo è di sostenere la tesi che lo sviluppo di una competenza implica e richiede un’esplorazione e una consapevolezza dei processi sottostanti i compiti attraverso i quali la competenza stessa viene sviluppata e valutata. In altre parole, oltre a che cosa ci si attende che una persona sappia e sappia fare, è importante rendersi conto di chi sia questa persona, di come proceda nell’apprendimento e di dove e perché sia chiamata ad esprimere la competenza in questione.
Questa esplorazione è tanto più necessaria perché, da un lato, si possa incoraggiare il trasferimento delle conoscenze e delle capacità dal contesto originale di apprendimento ad altre situazioni, e perché, dall’altro lato, si possa prendere in carico la sfida delle differenze individuali. Così, stili di apprendimento, intelligenze, attitudini, convinzioni, atteggiamenti e motivazioni, che tanto spesso condizionano la scelta e l’uso di opportune strategie, possono essere rivalutati come parte integrante, non più solo “nascosta”, del processo formativo.
La gestione di una rete così complessa di relazioni richiede una capacità di autoregolazione che può essere favorita da approcci didattici che, partendo dall’esperienza, facciano leva sulla metacognizione per far verbalizzare e socializzare la riflessione sulle pratiche. In tal modo, l’accresciuta consapevolezza della natura degli oggetti di studio, dei processi di apprendimento e di se stessi in quanto persone che imparano può aiutare a capire che, più che possedere una competenza, competenti si è.
La documentazione. Dal catalogo alla multimedialitàanafesto
L'evoluzione dell'Archivio Nazionale di Buone Pratiche Didattiche GOLD (Global On line Documentation, http://gold.indire.it/).
Documentare le buone pratiche didattiche con tecniche archivistiche, con la multimedialità e con le tecnologie del Web 2.0.
Una documentazione "generativa" per la diffusione della cultura della documentazione in ambienti di knowledge management.
Progetto di rete Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012.
Attività di ricerca azione per la promozione, lo sviluppo, la valutazione di una competenza trasversale.
Competenza: comprensione di un testo.
I^ sessione laboratorio organizzato da Itis Hertz,Itic Lattanzio-Divittorio e Liceo Francesco d'Assisi di Roma con la collaborazione di Seniores Italia Lazio
Augmented Didactics - Teach the Teacher Edition
Why APPs are important for Education
(consciousness, multiple intelligence, disruptive innovation in educational and evaluation solutions)
How to Implement Educational Tools and Processes merging digital and traditional solutions
1. EVALUAR SIN DEVALUAR
2ªgiornata pedagogica Lend per i docenti di
lingua spagnola - Napoli 18 febbraio 2013
L’autovalutazione come
competenza da
costruire
Paola Tomai – Lend Milano
1
3. L’autovalutazione
“Fare il punto”
raccogliere informazioni precise su un
aspetto del proprio apprendimento
“Controllo e riflessione”
sul proprio processo di apprendimento
3
4. 3 domande-chiave:
• Perché includere anche
l’autovalutazione nelle pratiche
valutative?
• Che cosa far autovalutare?
• Come costruire una competenza di
autovalutazione?
4
5. PERCHE’?
• Le nuove conoscenze nel campo
dell’apprendimento: la centralità del
discente. Dalla valutazione dell’
apprendimento alla valutazione per
l’apprendimento
• La società: che richiede persone
autonome nel loro lavoro e capaci di
orientarsi in un mondo che cambia con
grande velocità.
5
6. Valutazione apprendimento
• Lo studente è consapevole dell’utilità di
“fare il punto” su cosa e come sta
imparando?
• È in grado di farlo?
L’autovalutazione è un punto d’arrivo
di un processo graduale verso
l’autonomia
6
7. CHE COSA FAR AUTOVALUTARE?
Che cosa so fare con le lingue
straniere (prodotto)
• Come imparo a farlo (processo)
7
8. Che cosa so fare con la lingua?
Il “Quadro” (QRCE) ci dice cosa si fa con
la lingua e ci fornisce l’elenco delle
competenze linguistico-comunicative ….
• Linguistiche (lessicale,grammaticale,
semantica, fonologica)
• Socio-linguistiche
• Pragmatiche
8
9. … e delle competenze generali:
• Sapere
• Saper fare
• Saper essere
• Saper apprendere
… e ci dice che non è possibile separarle
9
10. Integrazione di competenze
imparare ad
imparare
risolvere agire in modo
problemi autonomo e
responsabile
individuare compet. linguistiche acquisire ed
collegamenti e compet. sociolinguistiche interpretare
relazioni compet. pragmatiche informazioni
collaborare e
comunicare partecipare
progettare
F. Quartapelle - Lend Milano 10
11. IL “QUADRO”
…. e ci suggerisce anche da dove si può
partire, fornendoci un elenco di
descrittori del tipo:
“sono/non sono in grado di …”
Questi elenchi sono finalizzati a valutare
a che punto si è sul “che cosa”: il
prodotto, la prestazione e sul “quanto
bene”: il livello. MA …..
11
12. (Auto)valutare le dimensioni della
competenza
esplicita
“prodotti, esiti, risultati”
implicita
“processi, itinerari,
percorsi”
L. Mariani - Lend Milano 12
13. valutazione F
sommativa competenze E
E
valutazione
D
formativa
B
A
processi
C
K
14. COME COSTRUIRE UNA COMPETENZA DI
AUTOVALUTAZIONE
- si tratta di una competenza che mette in
gioco conoscenze, abilità, convinzioni,
atteggiamenti, giudizi a partire da
criteri determinati dallo stesso
studente (con il sostegno del docente)
- che implica un percorso guidato,
graduale, riflessivo, lento (c’è bisogno di
fermarsi, per riflettere …)
- da iniziarsi il prima possibile
14
15. Dal semplice …
• Riconosco quello che ho fatto
• So dare una mia reazione: mi piace/non
mi piace/sono indifferente
• Riconosco quello che so di più di prima
• Sono capace di dire quello che so fare
meglio
15
16. Oggi ho …
ascoltato una fiaba
cantato una filastrocca
giocato a Bingo!
e ho imparato queste
parole nuove:
che adesso so ...
capire se le sento
capire se le vedo
dire 16
17. Concurso de palabras (auto-aprendizaje)
• Las tres palabras preferidas …………………………………..
• Las tres palabras más curiosas ………………………………….
• Las tres palabras más estrañas …………………………………..
• Las tres palabras más parecidas a tu idioma ……………..
• Las tres palabras menos parecidas ……………………………….
• Las tres palabras más difíciles de aprender y como las
vas a aprender) ……………………………………………………………
Ahora compara tus resultados conl los de tus
compañeros/as para ver si las palabras son iguales y
cuales han ganado el concurso.
Rosario Uribe - 2013 17
18. Con quali strumenti?
Strumenti che raccolgano informazioni, il
più possibile precise, su “cosa imparo”:
un aspetto dell’apprendimento della lingua.
- Griglie “chiuse” che possono aiutare un
controllo autonomo
- Griglie “aperte”, con o senza punteggi,
valutazioni di coppia/gruppo su criteri
stabiliti, liste di controllo, ecc.
18
19. Strumenti su “come imparo”
che aiutino a riflettere su quello che lo
studente fa/non fa quando studia,
Relativi a:
• Modalità di apprendimento (utilizzo
strategie, riflessione sugli stili, ecc)
• Percorsi ( spesso nel recupero e nel
lavoro individuale)
19
20. Relativi a:
• Organizzazione e motivazione del lavoro
(il tempo di studio, il quaderno, l’uso del
dizionario,i diari,il lavoro di
coppia/gruppo/progetto, ecc)
• Materiale usato, attività svolte (utile
feedback per l’insegnante!)
20
21. Come imparo a dire “sono
capace di …”
Dal descrittore all’autovalutazione
SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE
PRODUZIONE ORALE (B1)
Quando parlo sono in grado di …
“Riferire in modo preciso avvenimenti di
cui sono stato testimone ed esprimere il
mio punto di vista in merito”
(PEL – MIUR-USR Lombardia)
21
22. PERCORSO
• Il percorso che segue è stato ideato,
seguito e ripetuto in situazioni diverse
dagli studenti del 2° anno di un Istituto
Tecnico, con l’aiuto dell’insegnante.
22
23. Riformulazione del descrittore
• Sono in grado di riferire sulla visita
fatta alla “Sir J. Henderson British
School of Milan” descrivendo quello che
ho visto e ho fatto ai miei compagni e al
prof. di madrelingua (che non erano
presenti).
• Sono in grado di dare il mio parere su
questa esperienza.
23
24. Analisi del descrittore
• Che cosa devo sapere? (cosa ho bisogno
per fare questa presentazione?)
• Che cosa so già fare? (a livello
linguistico e non solo)
• Che cosa devo imparare? (a livello
linguistico e non solo)
• In quanto tempo?
24
25. Lista di controllo …
Delle cose che devo ricordarmi di
dire e di fare quando presento
un’esperienza
25
26. Lista di controllo
• Ho chiaro l’oggetto?
• … e il destinatario?
• Ho scelto le cose che voglio dire?
• Le ho messe nell’ordine che ho deciso?
• Ho scelto e imparato le parole e le frasi
che mi servono? So pronunciarle bene?
• Ho bisogno di “strumenti”: foto,ecc.?
26
27. Lista dei criteri di auto/valutazione
• Comunicazione: è passato il messaggio?
• Intonazione/pronuncia
• Lessico
• Correttezza (gramm/sintattica)
• Qualità della presentazione
• Creatività
27
28. Autovalutazione
Sono capace di presentare …..
Si/ Abbastanza/ Poco/ Non ancora
(per ciascuna voce) auto-val
Come raggiungo il consenso con i miei
compagni? Co-val
E con l’insegnante? Etero-val
28
29. Indicatori per presentazione orale esempio
Liv. Livello Livello Negativo
indicatori avanzato intermedio base
organizzazione
contenuti
uso di immagini
o altri strumenti
uso della lingua
linguaggio non
verbale
29
Silvia Minardi
30. Cosa abbiamo valutato?
• La prestazione, NON la competenza.
(più prestazioni per arrivare alla
competenza!)
Prestazione 1
COMPETENZA
Prestazione 2
Prestazione 3
Prestazione 4
30
31. COMPETENZA
• Saper usare in modo flessibile
conoscenze e abilità in una
situazione nuova, in compiti
autentici di apprendimento.
• (L.Cisotto, 2000)
31
32. Facendo si impara?
Non basta! Ci vuole riflessione su quello
che si è fatto e del come lo si è fatto.
Gli studenti hanno osservato, pianificato
analizzato, verbalizzato, spiegato,
risistemato, confrontato, deciso,
criticato, giudicato.
32
33. Autovalutazione-abilità
metacognitiva
Gli studenti hanno fatto un’esperienza di
metacognizione.
La loro riflessione, che ha portato
all’autovalutazione, è stata
• Prima
• Durante L’attività
svolta
• Dopo
33
34. L’autovalutazione è un
percorso
• Si tratta di un percorso di
metacognizione, non sempre facile, fatto
dallo studente che l’insegnante deve
guidare e sostenere (sfida/supporto)
• L’autovalutazione dello studente deve
essere pianificata e “pilotata” come ogni
aspetto dell’insegnamento.
34
35. E l’insegnante?
Per poterli guidare, deve avere un
“progetto” in testa!
• Perché propongo questo testo? Perché
ora?
• Quale lingua hanno bisogno questi
studenti?
• Quando propongo attività di
autovalutazione? Quali? Perché?
• ………………………………………………………
35
36. Percorso documentato!
Lo strumento più utile per questo
scopo è/sarebbe…
il PORTFOLIO
ma anche altri strumenti più semplici
(giornale di bordo,griglie usate con
regolarità, ecc.) possono aiutare a
costruire la consapevolezza del proprio
percorso verso l’autonomia di studio.
36
37. Autovalutazione esperienza
positiva quando:
• So separare il giudizio sulla mia
prestazione e sulla mia competenza dal
giudizio sulla mia persona
• So accettare il giudizio degli altri senza
mettermi in crisi
• So che il giudizio è provvisorio e che una
valutazione negativa può avere una
possibilità di recupero
37
38. Competenze di autovalutazione
• Saper riconoscere le esperienze fatte
• Saper ripetere le riflessioni fatte su più
compiti, confrontando le prestazioni nel
tempo per poterne misurare il progresso
• Saper confrontare il proprio giudizio con
giudizi esterni
38
39. I benefici per lo studente
Lo studente:
• prende coscienza dei propri
successi/insuccessi
• compie delle scelte riguardo al suo
studio
• comincia a riconoscere alcune strategie
di apprendimento e a utilizzarle
• ha delle informazioni sul suo sapere che
non vengono dall’insegnante e che può
decidere come gestire
39
40. Lo studente …
• non si sente valutato da un adulto
• Può capire/scoprire cose che possono
essere motivanti per il suo
apprendimento
• Inizia un percorso verso l’autonomia del
proprio apprendimento
40
41. I benefici per l’insegnante
L’insegnante:
• Impara a osservare i suoi studenti
• Ottiene informazioni sulle modalità di
apprendimento dello studente
• Impara a capire quale info ha bisogno lo
studente in quel momento, che tipo di
strumento proporre, ogni quanto tempo
• Stabilisce con lo studente strategie per
il suo apprendimento.
41
42. Mini-biblio
• Gattullo F., (a cura di) La valutazione degli
apprendimenti linguistici,La Nuova Italia, 2001
• Mariani L., 2013, Il ruolo dell’autovalutazione
come competenza da costruire, Lingua e Nuova
Didattica, annoXLII, 2
• Mariani L., Tante Vie Per Imparare
www.learningpaths.org
• Vázquez López M., 2008, Evaluación auténtica,
Lingua e Nuova Didattica, annoXXXVII, 3.
42