A critcal analysis of usual HR practices (Employee surveys and Performance evaluation) considering the framework of the theory of Work Adjustment (TWA) and a tentative to update some typical Engagement metric to highly uncertain work environment
Nel secondo e.book di questa serie, viene affrontato il tema di come sviluppare strumenti e processi per acquisire una adeguata conoscenza dei propri clienti interni.
Il lavoro di un professionista della gestione del personale è pura burocrazia tecnocratica senza questa conoscenza, specifica e personale.
Il tema viene sviluppato limitatamente a tre casi sugli aspetti:
- Realizza un programma “Conosci il tuo cliente interno”
- Percezione della Employee Value Proposition
- Aspettative di carriera
Nel terzo e.book, si entra in maggior dettaglio su come costruirsi gli strumenti necessari al proprio lavoro.
Quello che impariamo nel corso del nostro periodo di crescita professionale diventa rapidamente obsoleto. Oppure non è adeguato a nuovi contesti o situazioni di business. Infine, verrà comunque il giorno in cui voltandoci per imparare da qualcun altro “come fare”, non troveremo nessuno . Solo esperienze, nostre o altrui, da analizzare e dai cui trarre una lezione da donare ad altri colleghi più giovani.
Il tema viene sviluppato limitatamente a tre casi sugli aspetti:
- Metodi di Assessment
- Criticità gestionali, nella gestione di casi individuali difficili
- Verifiche di coerenza , un esempio (applicabile a metodi, prassi, processi differenti)
Nel primo e.book, viene affrontato il tema di come adattare il proprio ruolo ai bisogni e alle caratteristiche del business. Per quella integrazione, sempre necessaria per essere veramente efficaci, fra mandato generale/ teorico e contesto operativo.
Il tema viene sviluppato limitatamente a tre casi sugli aspetti:
- Dimensionamento delle aree coperte da un BPHR
- Darsi gli obiettivi , dialogando coi clienti interni
- Modello di Servizio da adottare verso i clienti interni
Nel secondo e.book di questa serie, viene affrontato il tema di come sviluppare strumenti e processi per acquisire una adeguata conoscenza dei propri clienti interni.
Il lavoro di un professionista della gestione del personale è pura burocrazia tecnocratica senza questa conoscenza, specifica e personale.
Il tema viene sviluppato limitatamente a tre casi sugli aspetti:
- Realizza un programma “Conosci il tuo cliente interno”
- Percezione della Employee Value Proposition
- Aspettative di carriera
Nel terzo e.book, si entra in maggior dettaglio su come costruirsi gli strumenti necessari al proprio lavoro.
Quello che impariamo nel corso del nostro periodo di crescita professionale diventa rapidamente obsoleto. Oppure non è adeguato a nuovi contesti o situazioni di business. Infine, verrà comunque il giorno in cui voltandoci per imparare da qualcun altro “come fare”, non troveremo nessuno . Solo esperienze, nostre o altrui, da analizzare e dai cui trarre una lezione da donare ad altri colleghi più giovani.
Il tema viene sviluppato limitatamente a tre casi sugli aspetti:
- Metodi di Assessment
- Criticità gestionali, nella gestione di casi individuali difficili
- Verifiche di coerenza , un esempio (applicabile a metodi, prassi, processi differenti)
Nel primo e.book, viene affrontato il tema di come adattare il proprio ruolo ai bisogni e alle caratteristiche del business. Per quella integrazione, sempre necessaria per essere veramente efficaci, fra mandato generale/ teorico e contesto operativo.
Il tema viene sviluppato limitatamente a tre casi sugli aspetti:
- Dimensionamento delle aree coperte da un BPHR
- Darsi gli obiettivi , dialogando coi clienti interni
- Modello di Servizio da adottare verso i clienti interni
Nel quinto e.book, viene affrontato un tema difficile e doloroso per il personale delle organizzazioni: la decisione in situazione di crisi di ridurre il loro numero.
Comunque, avere un’idea del tipo di valutazioni che vengono fatte in questi frangenti è una delle modalità con cui “guardare in faccia la realtà”.
Qui vedremo solo due aspetti piuttosto particolari:
- Curve di adesione agli incentivi per uscite consensuali (per un possibile strumento previsionale)
- Ristrutturazioni e People risk correlati,
ma ne vedremo altri nella Serie sulla Gestione dei Conflitti.
E' frequente che i collaboratori di una organizzazione si lamentino della funzione HR. Ma è possibile che manager/ professionisti agiscano in maniera totalmente diversa dal resto dell'organizzazione?
Sei semplici passi per capire meglio se facciamo bene a lamentarci dei nostri HR o se dobbiamo cominciare a pensare a cambiare azienda/ settore
Il lavoro flessibile affiancato alle tematiche di reward e compensation.
Insieme alla ricerca di nuove forme di compensation è possibile passare a un modello Pay for Value?
La Valutazione del Personale è un tema caro a chi si occupa di risorse umane, un aspetto importante della valorizzazione dei collaboratori, che troppo spesso viene sottovalutato.
Vi sono elementi umani da considerare per assicurarsi che la Valutazione delle Performance ottenga i risultati sperati: una maggiore consapevolezza di tutto il team sui traguardi raggiunti e sui miglioramenti da apportare per far crescere il business e creare un ambiente stimolante.
Abbiamo raccolto alcuni spunti interessanti per HR e manager, che possano aiutarvi ad affrontare la valutazione del personale con il giusto approccio individuale: migliorare il processo, reagire alle obbiezioni, affrontare una valutazione negativa, casi concreti…
Secondo i dati dell'ultimo Kelly Global Workforce Index, nell'ultimo anno, quasi la metà dei lavoratori a livello mondiale ha cambiato lavoro. Ma non sempre ciò è bastato per ritrovare entusiasmo e soddisfazione.
La gestione del tempo non è certo un argomento nuovo.
Eppure la sua importanza non diminuisce, anzi aumenta al crescere dell'incertezza e dei continui cambiamenti.
Il breve articolo cerca di fornire alcuni spunti ed un metodo per adattarsi agli eventi anche gestendo il proprio tempo. Pur mantenendo la barra al centro, sui nostri obiettivi più importanti
Nel quinto e.book, viene affrontato un tema difficile e doloroso per il personale delle organizzazioni: la decisione in situazione di crisi di ridurre il loro numero.
Comunque, avere un’idea del tipo di valutazioni che vengono fatte in questi frangenti è una delle modalità con cui “guardare in faccia la realtà”.
Qui vedremo solo due aspetti piuttosto particolari:
- Curve di adesione agli incentivi per uscite consensuali (per un possibile strumento previsionale)
- Ristrutturazioni e People risk correlati,
ma ne vedremo altri nella Serie sulla Gestione dei Conflitti.
E' frequente che i collaboratori di una organizzazione si lamentino della funzione HR. Ma è possibile che manager/ professionisti agiscano in maniera totalmente diversa dal resto dell'organizzazione?
Sei semplici passi per capire meglio se facciamo bene a lamentarci dei nostri HR o se dobbiamo cominciare a pensare a cambiare azienda/ settore
Il lavoro flessibile affiancato alle tematiche di reward e compensation.
Insieme alla ricerca di nuove forme di compensation è possibile passare a un modello Pay for Value?
La Valutazione del Personale è un tema caro a chi si occupa di risorse umane, un aspetto importante della valorizzazione dei collaboratori, che troppo spesso viene sottovalutato.
Vi sono elementi umani da considerare per assicurarsi che la Valutazione delle Performance ottenga i risultati sperati: una maggiore consapevolezza di tutto il team sui traguardi raggiunti e sui miglioramenti da apportare per far crescere il business e creare un ambiente stimolante.
Abbiamo raccolto alcuni spunti interessanti per HR e manager, che possano aiutarvi ad affrontare la valutazione del personale con il giusto approccio individuale: migliorare il processo, reagire alle obbiezioni, affrontare una valutazione negativa, casi concreti…
Secondo i dati dell'ultimo Kelly Global Workforce Index, nell'ultimo anno, quasi la metà dei lavoratori a livello mondiale ha cambiato lavoro. Ma non sempre ciò è bastato per ritrovare entusiasmo e soddisfazione.
La gestione del tempo non è certo un argomento nuovo.
Eppure la sua importanza non diminuisce, anzi aumenta al crescere dell'incertezza e dei continui cambiamenti.
Il breve articolo cerca di fornire alcuni spunti ed un metodo per adattarsi agli eventi anche gestendo il proprio tempo. Pur mantenendo la barra al centro, sui nostri obiettivi più importanti
Tre considerazioni suggeriscono di no.
Si parla molto di Cultura Digitale, ma appena si entra nel dettaglio si parla di Competenze Digitali.
La seconda fase della trasformazione digitale (IoT) è appena iniziata e non ha ancora sviluppato tutta la sua influenza sulle esperienze, sull'immaginario e sulla creatività diffusa nella società.
Infine, la Cultura non si progetta, è una emergenza dallo stesso tessuto sociale; nasce dalla libera interpretazione creative delle persone sulla base delle nuove esperienze; vede la competizione di una pluralità di soggetti per influenzarne la natura
Tecnologie e Persone sono talvolta viste come poli opposti.
Attraverso una analisi di un caso particolare, i Team Virtuali e le tecnologie di comunicazione e collaborazione che li abilitano, cercherò di evidenziare come in realtà si integrino e si rinforzino a vicenda.
Certo, esiste sempre il rischio che uno dei poli marginalizzi il secondo, ma la sua evenienza è il risultato di una precisa scelta umana, di solito di natura ideologica (come nel caso dell'approccio neo-liberista all'economia, il più diffuso oggi in occidente).
On going digital transformation is analyzed identifying at least six possible of its evolutionary directions.
Each of them is briefly described and possible consequences for HR role and operations is highlighted.
Il Potere è (ir)Resistibile? - Nelle #organizzazioni, capita spesso di sentire parlare di “#ingiustizie subite”, di “#arbitrario” e di innumerevoli altri comportamenti che vengono criticati in quanto “hanno prevaricato la nostra #volontà” .
Molto meno frequente è la narrazione di come tentativi di #prevaricazione siano stati rintuzzati.
Propongo un metodo pratico per cercare di ottenere una maggiore diffusione della #consapevolezza e della #capacità di poter governare l’esercizio del #potere nelle organizzazioni. Viene anche presentato un #caso pratico della sua applicazione.
Anche in organizzazioni tecnocratiche, nei templi della razionalità (!) come le aziende, siamo sicuri che il concetto di rischio sia utilizzato correttamente?
Una piccola indagine per verificarlo. Ne emerge una immagine un pò differente.
Ma l'esperienza suggerisce di adottare alcuni accorgimenti ottenere una maggiore consapevolezza
Da diverso tempo, pensavo di raccontare cosa accade quando azienda e sindacato si siedono “a tavola”. Infatti, mi arrivavano opinioni e percezioni le più varie, su cosa succedesse fra le sponde opposte di quei tavoli. I toni andavano dal mitico all’epico e dal cinico all’invettiva.
Lo scopo che mi sono dato scrivendo questo e.book è quello di cercare di dare l’opportunità ad una platea più ampia di “sbirciare da una porta semi aperta” cosa accade a quella tavola.
Ho cucito in un racconto una serie di episodi, di cui sono stato testimone e talvolta attore, come una sequenza di quadri che simula l’inanellarsi di momenti d’incontro fra le due parti, per affrontare la trattativa su un problema specifico, ahimè abbastanza tipico: una ristrutturazione con riduzione del personale.
“L’utilizzo della metafora del teatro per descrivere alcune delle dinamiche che hanno luogo nelle organizzazioni è molto diffuso ... Riferire ai “caratteri” di personaggi fittizi i casi unici con cui ci confrontiamo nell’esperienza quotidiana, sembra possa aiutare a renderceli più tipici e quindi trasparenti, comprensibili …
Ho scelto una decina di testi teatrali … Per ognuno, ho cercato di individuare un tema chiave che ispira i comportamenti dei personaggi rappresentati ed ho cercato di individuarne un corrispettivo in ambito organizzativo …
[Scavando] nella mia esperienza per trovare almeno un caso reale, in cui a mio parere un attore organizzativo aveva incarnato proprio quei comportamenti, tentandone una prima comprensione.”
Avere a che fare con la normativa, non solo quella sul rapporto di lavoro, è abbastanza frequente per i professionisti della gestione del personale. Tanto da costituire una comfort zone per non pochi di noi, da cui si finisce per uscire raramente. Un primo passo per provare a farlo (o viceversa, per chi le trova noiose, per provare ad affrontarle con più interesse) è far caso a quanto sia un contesto soggetto a continui cambiamenti.
Per cui è opportuno un esercizio di approfondimento, che utilizzi punti di vista molteplici, per acquisire una consapevolezza del senso e del perché della loro evoluzione. Piuttosto che del loro minuto dettaglio
Il tema viene sviluppato limitatamente a tre casi sugli aspetti:
- Cambio mansione
- Diversity & Inclusion
- Niente lavoro ai brutti?: diversità con ironia
e_book 1 – Manuale per Piccoli Macchiavelli – Casi applicativi #1, 25
“… le organizzazioni sono da sempre uno dei luoghi della negoziazione, dove i contrasti ed i problemi vengono preferenzialmente affrontati in via pre ed extra giudiziale / contrattuale (fra capo e collaboratore; fra pari; con i vari stakeholder, dai clienti ai fornitori ai sindacati alle autorità pubbliche ecc.).”
Per varie ragioni, cui si farà cenno nei due e.book, questa importanza aumenterà nei prossimi anni. Per cui i casi presentati (unitamente ad una bibliografia di riferimento fornita nelle appendici) )vogliono essere un umile stimolo ad investire nello sviluppo della propria capacità negoziale.
Una classificazione ,nota in letteratura ,in 50 tattiche delle più diffuse prassi negoziali, viene esemplificata tramite la narrazione di altrettanti casi reali . I casi sono tratti da ambiti come la gestione del personale, le trattative sindacali o quelle cliente-fornitore
This e.book is an introduction to the basic concepts of the Failure Analysis methodology and some of its practical applications.
Why this e.book? During my volunteering for young people Orientation, it happened that we discussed my CV.
One of the guys was in particular interested to the failure analysis.
Then, at home he tried to look for more details, but he was unable to retrieve any introduction , on the web too.
That’s the reason why I decided to reuse some material from my past failure analysis activities to edit this e.book
The use of Stay Interview is presented to the purpose to start to highlight some key elements of an organizational culture.
Them can be used to define (or to check an existing) Employee Value Proposition (EVP).
The so reviewed EVP can be used as a base to check for people retention risks and to design a set of individually focused retention plan
A framework is presented to the purpose to provide a guideline for assessment tools design or evaluation.
EFQM model concept is used as bencharmk, considering the general kind of assessment approaches HR could generally be asked for
La frequenza dei cambiamenti che interessano le organizzazioni e la irriducibile incertezza del contesto in cui operano suggeriscono di approfondire lo studio di come le organizzazioni reagiscono dal punto di vista delle teorie della Complessità.
Questo punto di vista aiuta a comprendere come i sistemi complessi (ad esempio le organizzazioni ed il loro contesto) possono essere meglio compresi considerando il loro funzionamento a più livelli, partendo da quello delle micro-interazioni fra gli individui che ne sono la "base materiale".
Il lavoro presentato, allo stato si basa su una ricerca bibliografica e pone particolare attenzione al tema della leadership in questi contesti.
Il funzionamento delle organizzazioni si basa su una miriade di micro interazioni, fra pari o fra capo e collaboratore. A questo livello si annidano le cause radice di molti inconvenienti che si rivelano a livelli più macro: processi, prestazione di gruppi, reparti, funzioni.
Il tentativo di questo progetto di studio è quello di individuare le dinamiche disfunzionali più frequenti, per predisporre interventi correttivi e preventivi.
Pubblicato nel 2009 in: “Persone, Organizzazione e Lavoro”, Franco Angeli. Il capitolo è stato scritto in collaborazione con la Dott.sa C.Cilona, di Roma3. Il prof A.Cocozza, di Roma3 e della Luiss, è il docente che ha curato l’intera raccolta di scritti, da varie esperienze in aziende e PA.
Diritti riservati. Coperto da Copyright
1. 1
BPHR – D, Famà, February 2016
Riflessioni critiche su alcuni strumenti HR
in riferimento alla Theory of Work Adjustment,
e in situazioni di forte incertezza di carriera
2. Cenni sulla Theory of Work Adjustment (1/2) (*)
La Teoria dell’Adattamento al Lavoro è stata sviluppata fra gli anni 60 e 70 dall’università del
Minnesota . E’ uno dei cosi detti “Modelli P-E” (Person – Environment) ,in quanto interessato ad
indagare come le differenze personali interagiscono e sono compatibili con quelle dei contesti
lavorativi (E).
E’ una teoria sul grado di coerenza (fit) fra due insiemi di variabili (di P e di E), considerate “stabili
nel lungo termine”. I suoi due costrutti principali sono:
• l’Adattamento, cioè il grado di fit fra P ed E;
• l’Interazione, cioè la mutua influenza fra P ed E.
I tre indicatori chiave che misura (i primi due tramite specifici questionari **) sono:
• Satisfaction (di P per E)
• Satisfactoriness (di E per P)
• Tenure (della relazione fra P ed E).
Questa teoria si pone sia un obiettivo predittivo (Modello Predittivo), raggiungibile in quanto
Soddisfazione/ Satisfactoriness sono congiuntamente predittivi del grado di Tenure (vedi Figura
2), sia un obiettivo di descrittivo (Modello di Processo) delle modalità di Interazione fra P ed E
(vedi Figura 1)
(*) “Manuale di Psicologia dell’Orientamento e career Counseling nel XXI Secolo”, Capitolo I “La teoria dell’adattamento al
lavoro”, A.Di Fabio, 2009, ed. Giunti
(**) Il Minnesota Satisfaction Questionnaire ed il Minnesota Satisfactoriness Questionnaire
2
3. 3
Cenni sulla Theory of Work Adjustment (2/2)
Figura 1
Soddisfazione
Flessibilità
(P)
Bisogno di
Adattamento
Strategia di
Adattament e
Persistenza
Activeness
(richiesta di
cambiamento di E)
Re-Activeness
(richiesta di
cambiamento di P)
4. Employee Survey e Valuazione della Prestazione
L’asimmetria informativa (1/3)
Nell’ambito dei processi HR, le valutazioni di Satisfaction e Satisfactoriness sono in genere e
di fatto effettuate tramite:
• Employee Survey (ES), per la Satisfaction;
• Valutazione della Prestazione (VP), per la Satisfactoriness.
Questi strumenti, per i vincoli a cui sono soggetti, introducono delle asimmetrie informative
per gli attori: collaboratori (P) e azienda (E), e quindi portano a sub ottimizzazioni di processo
nel loro impiego a fini decisionali.
1) Le Survey forniscono info di natura statistica (principalmente a causa del vincolo sulla
privacy delle opinioni individuali) e non correlate al livello di prestazione che l’azienda ha
attribuito al singolo partecipante (in molti paesi non è considerato appropriato correlare
le opinioni espresse sull’azienda alla valutazione individuale di prestazione);
2) Viceversa, il dipendente ha una visione più completa sul grado di Satisfaction e
Satisfactoriness che lo riguardano.
Di conseguenza, senza l’utilizzo di ulteriori strumenti (ad es.: il colloquio continuo capo-
collaboratore, gli upward feedback ecc.: vedere la sezione Interventi Correttivi nella slide 8).
4
5. Employee Survey e Valuazione della Prestazione
L’asimmetria informativa (2/3)
1’) L’azienda (E) basa le sue decisioni “Retain/ Fire” su una sola dimensione: la
Satisfactoriness per l’individuo (P), tramite la VP individuale (ciò equivale ad avere
informazioni solo sul posizionamento del collaboratore sull’asse E di Figura 2);
2’) Il collaboratore (P) viceversa può fruire di un quadro informativo che lo riguarda più
completo (il suo posizionamento sull’intero schema di Figura 2)
P
E
+
+
_
_
Remain/ RetainRemain/ Fire
Quite/ RetainQuite/ Fire
Figura 2
Asse di misura della Prestazione,
indice della Satisfactoriness
Asse di misura della Soddisfazione
5
6. Employee Survey e Valuazione della Prestazione
L’asimmetria informativa (3/3)
In particolare, da 1’) si generano i bisogni delle aziende di valutazione dei People Risk, di
Retention nello specifico, essendo all’oscuro, per la popolazione di alta Satisfactoriness, delle
situazioni individuali di Satisfaction, della loro evoluzione nel tempo (anche per il gioco
differenziale delle pressioni del mercato del lavoro) e degli elementi caso per caso più
determinanti.
Queste considerazioni, inoltre, spingono ad una revisione del tipo di finalità delle Survey, non
potendo fornire un contributo:
- predittivo per la Tenure, se non nel caso estremo di bassissima Satisfaction media, con
conseguenze potenzialmente rilevanti per il tasso di attrito complessivo di una
organizzazione, e quindi per le sue efficienza/ efficacia operative e la sua reputazione come
Employer (Employer Branding);
- indicativo delle dinamiche di Interazione P-E (Modello di Processo non operabile).
6
7. Employee Survey e Valuazione della Prestazione
L’asimmetria di focalizzazione
Inoltre, sussiste una ulteriore asimmetria: di focalizzazione, nell’area dell’utilizzo delle
informazioni su Satisfaction / Satisfactoriness acquisite tramite i due strumenti Survey/ VP.
Con delle conseguenze non trascurabili sull’efficacia del processo di Interazione fra i due
attori P-E (efficacia del Modello di Processo) e quindi di miglioramento.
Di fatto, i risultati delle Survey tendono a focalizzare l’attenzione sulle azioni che deve fare
l’azienda (Activeness dell’azienda); come se i risultati di Satisfaction ponessero solo richieste
implicite di cambiamento “da parte di P verso E”
Al contrario, la VP genera aspettative esplicite di E per la Re-Activeness da parte del
collaboratore: con questo strumento l’azienda (E) pone richieste esplicite di cambiamento al
solo collaboratore (P).
I due strumenti non dialogano, disperdendo l’opportunità di costruire un quadro informativo
integrato e complessivo, e quindi di allocare in modo più razionale/ coerente le aspettative e
le risorse per la quota rispettiva di cambiamento, da parte di E e di P
7
8. Employee Survey e Valuazione della Prestazione
Interventi correttivi
Asimmetria informativa:
L’azienda potrà colmare parte del suo gap informativo sulla Satisfaction individuale (almeno per
segmenti di popolazione prioritari: vedi più sotto) attraverso programmi di interviste col personale.
L’agenda di questi incontri dovrà contenere elementi adeguati alla verifica della soddisfazione, fra i
quali, molto mirate alla predizione della Tenure, sono le domande della Stay Interview (*)
Asimmetria di focalizzazione:
L’azienda potrà ottimizzare le sue scelte di allocazione delle aspettative di cambiamento, e delle
relative risorse, innanzi tutto curando la costruzione di un quadro informativo integrato secondo lo
schema di Figura 2. Quindi curandone una interpretazione condivisa fra tutti i manager coinvolti.
In assenza di rilevanti capacità di analisi di grosse moli di dati ed informazioni, sarà comunque utile e
fattibile costruire quadri parziali, stabilendo criteri di priorità.
Per esempio, “ricostruire il quadro completo di Figura 1 per uno o più fra”:
• Il segmento di popolazione di più alta Satisfactoriness (in genere attorno al 10-20%) (**);
• Le aree funzionali o le famiglie professionali più critiche per il raggiungimento dei risultati di
business;
• I team con più bassa Satisfaction per il Line Manager (in quanto, fra le cause radice dell’attrito, è in
genere la principale)
(*) “Rethinking Retention in Good Times and Bad”, R.P.Finnegan, 2009
(**) Vedere ad esempio: “Employee Value Proposition and Organizational Culture”, D.Famà, july 2015 (ppt) 8
9. Satisfaction Survey in Contesti di Forte Incertezza di Carriera
Considerazioni critiche (1/4)
In un quadro generale in cui vige una forte incertezza, non solo sui percorsi professionali, ma
addirittura sul grado di Employability (rischio di Long Term Unemployment) , come va rimodulato
l’approccio HR agli interventi a supporto dell’Engagement dei collaboratori?
In questo tipo di contesto, le aziende con politiche HR ben strutturate già da tempo hanno segnalato
ai collaboratori che la responsabilità principale dei percorsi di carriera individuali è la loro. Fra l’altro
evidenziando come l’esperienza quotidiana, se opportunamente arricchita, è il primo strumento di
apprendimento e sviluppo (politiche “70-20-10”).
Quelle che si sono meglio attrezzate, hanno messo a disposizione:
• strumenti di informazione ed accesso al mercato interno del lavoro (job board aziendali);
• supporto all’auto orientamento con strumenti diversificati:
formazione on line, specifica sulle metodologie di auto orientamento;
formazione per l’apprendimento continuo, sia tecnico che comportamentale;
counseling su richiesta, di figure professionali (usualmente gli HR Business Partner);
percorsi per segmenti specifici (es.: leadership femminile, age management, ecc.) .
Anche supponendo la massima efficacia di questi interventi, otterremo collaboratori consapevoli
(delle loro capacità, delle opportunità aziendali, …), ma cosa dire del loro engagement?
(*) “……..
9
10. Satisfaction Survey in Contesti di Forte Incertezza di Carriera
Considerazioni critiche (2/4)
Per una analisi, consideriamo i potenziali “costrutti” con cui viene misurato in alcune delle Survey più
diffuse (*) . In Tabella 1 vengono evidenziate le domande con cui si valutano i tre “costrutti” Enable,
Energize e Engage dell’Engagement ed i risultati di una specifica popolazione testata nel 2015 :
Tabella 1
(*) Rif. modello proposto da Towers Perrin
10
Survey Questions
“Costrutti”
Enable Energize Engage
#7 My Team is able to meet our work challenges effectively 74%
#9 There are no significant obstacles to doing my job well 45%
#35 I have the work tools and resources I need to achieve excellent performance. 30%
#1 My work provides me with a sense of personal accomplishment 74%
#19 I feel enthusiastic at work most of the time. 74%
#21 Employees are treated with respect here, regardless of their job. 70%
#11 I believe strongly in the goals and objectives of Barclays. 74%
#16 I would recommend XYZ as a good place to work 81%
#25 To help Barclays succeed, I work beyond what is required of me 91%
11. Satisfaction Survey in Contesti di Forte Incertezza di Carriera
Considerazioni critiche (3/4)
In Tabella 2, consideriamo ora, dagli effetti dell’Engagement (costrutto Engage) ai suoi elementi
abilitanti (Enable) l’intensità con può agire uno stato di forte incertezza sulle prospettive di carriera
ed occupazionali (Impact) (*):
Tabella 2
(*) La stima dell’Impatto qui è puramente qualitativa. Andrebbe senz’altro verificata su una base più quantitativa
11
Elementi qualitativi testati dalle Survey Questions
Impact
High Low
Fiducia del collaboratore nell’organizzazione X
Disponibilità a “metterci la faccia” raccomandando l’azienda X
Disponibilità personale ad impegnarsi X
Entusiasmo nel lavoro X
Percezione di sensatezza dato dalla riuscita sul lavoro X
Rispetto con cui i collaboratori sono trattati X
Qualità ed efficacia del lavoro nel team X
Processi, procedure, strumenti … facilitanti il lavoro X
L’area degli Enabler, per gli elementi che la compongono, sembra essere quella meno impattata dalle
situazioni di forte incertezza di carriera. Il costrutto Energize sembra già più impattato. Quello
decisamente più sensibile è quello di più alto livello (Engage), costituita dagli “indicatori di outcome”
del grado di Engagement: Fiducia, Impegno, Disponibilità a “metterci la faccia”
12. Satisfaction Survey in Contesti di Forte Incertezza di Carriera
Considerazioni critiche (4/4)
Per quanto visto, si può ipotizzare che l’insieme di Enabler in genere utilizzato sia incompleto, come
qualità descrittiva delle reazioni di più basso livello ai contesti “eccessivamente liquidi”.
Passiamo ora ad indagare in maggior dettaglio le principali dimensioni del tipo di incertezza che
stiamo considerando (Figura 3)
Figura 3
(*) “……..
12
Incertezza su
“cosa me ne verrà”
1. Continuità occupazionale
2. Professionalità (a fini della Employability)
3. Potere/ prestigio/ riconoscimento … (a seconda dei propri valori vocazionali)
4. Interessi (corrispondenza alla propria vocazione sul lavoro: <<mi piace; non mi
piace>>)
…
L’insieme di Enabler andrebbe completato da elementi (Survey Question) coerenti con queste
dimensioni. Dimensioni del tutto assenti dal set in genere utilizzato (Tabella 3 nella slide successiva).
13. 13
Satisfaction Survey in Contesti di Forte Incertezza di Carriera
Elementi addizionali del costrutto “Enable”
Tabella 3
Possibili elementi addizionali del costrutto “Enable” (Survey Questions) (*)
1. Non sono preoccupato per la continuità della mia occupazione
2. Penso che la mia professionalità continuerà ad arricchirsi in questa azienda
3. Penso che l’azienda continuerà a valorizzarmi, tenendo in equilibrata considerazione le mie aspettative
4. Penso che in questa azienda potrò avere anche in futuro l’opportunità di fare attività di lavoro che mi piacciono
……..
Assolutamente in
disaccordo
Abbastanza in disaccordo Abbastanza d’accordo Assolutamente d’accordo
(*) Esempio di scala di valutazione: