2. SODDISFAZIONE
DEI DIPENDENTI: 2013
Lo scenario economico sta mettendo alla prova il rapporto tra dipendente
e datore di lavoro, con i lavoratori pronti e disposti a cambiare lavoro, qualora
si presentasse qualcosa di meglio. Quasi la metà degli intervistati, a livello
globale, ha cambiato azienda nell’anno precedente, con la percentuale
più alta nella region EMEA.
COME ESSERE UN MANAGER
MIGLIORE
A parte retribuzione e benefit, ci sono
alcuni elementi-chiave che possono miglio-
rare il rapporto tra manager e dipendente.
I fattori-chiave che influenzano
i potenziali dipendenti
Opportunità
formative
53%
46%
37%
Chiarire
responsabilità
ed obiettivi
a breve e lungo
termine
Comunicazione
più trasparente
I fattori-chiave che influenzano
la scelta del lavoro
IL DENARO NON È TUTTO
Equilibrio tra
lavoro e vita
privata
38%
29%
26%
Crescita
personale/
carriera
Retribuzione/
benefit
Sede
di lavoro
54%
53%
51%
Brand
aziendale
Cultura
aziendale
CAMBIO DI LAVORO NELL’ANNO PRECEDENTE
CAMBIO DI LAVORO: PIÙ DEL 50%
CAMBIO DI LAVORO: MENO DEL 50%
è soddisfatto
del lavoro attuale
pensa spesso
di dimettersi
si sente più legato
al proprio datore di
lavoro rispetto all’anno
precedente
NEL MONDO
52%
43%
dichiara che il proprio respon-
sabile ha una diretta influen-
za sul proprio livello di soddis-
fazione rispetto al lavoro
63%
26%
cerca attivamente un
lavoro migliore, anche se
contento di quello che ha
55%
62%
61%
58%
56%
55%
55%
55%
53%
53%
50%
21%
30%
31%
33%
34%
34%
35%
36%
39%
41%
Australia
Francia
Portogallo
Danimarca
Brasile
Nuova Zelanda
Lussemburgo
Belgio
Paesi Bassi
Svizzera
Sudafrica
Portorico
Indonesia
India
Germania
Cina
Thailandia
Malesia
Singapore
Norvegia
I 10
PIÙ
INSTABILI
I 10
MENO
INSTABILI
3. 3Kelly Global Workforce Index™
Sezione 1:
4 Introduzione
5 Instabilità occupazionale
(per area geografica)
6 Instabilità occupazionale (per paese)
7 Soddisfazione rispetto al nuovo
lavoro (per area geografica)
8 Soddisfazione rispetto al nuovo
lavoro (per gruppo generazionale)
9 Disponibilità a raccomandare
il datore di lavoro
10 Fattori che influenzano la volontà di
raccomandare il datore di lavoro
11 Impatto dei diretti responsabili
sulla soddisfazione del lavoratore
12 Cosa debbono fare i manager
INDICE
Il Kelly Global Workforce Index 2013 (KGWI)
raccoglie dati riguardanti il lavoro e il luogo
di lavoro raccolti intervistando più di 120.000
persone in 31 paesi in America, EMEA e APAC.
Si tratta di un’indagine annuale su varie tematiche
che riguardano il mondo del lavoro di oggi, con un
particolare focus sui punti di vista di diversi gruppi
generazionali, settori, professionalità e competenze.
Tra gli argomenti trattati dal KGWI 2013:
• Sviluppo di carriera e affinamento
delle competenze
• Performance sul luogo di lavoro
• Engagement e retention dei lavoratori dipendenti
• Social media e tecnologia
Questo terzo capitolo, sul tema dell’engagement
e retention dei dipendenti, analizza in profondità
il rapporto tra dipendente e datore di lavoro,
affrontando temi quali la lealtà del dipendente, la
sua felicità e la dedizione al lavoro. Inoltre, analizza
i punti di vista relativi alla reputazione del datore
di lavoro e ai motivi che lo fanno scegliere per
lavorarvi, nonché le ragioni per cui i dipendenti
cercano altri lavori e percorsi di carriera alternativi.
IL KELLY GLOBAL
WORKFORCE INDEX 2013
Sezione 2:
13 Introduzione
14 Felicità del dipendente
15 Lealtà del dipendente
16 Fattori che influenzano
la scelta del lavoro
17 Fattori determinanti nella
valutazione di un lavoro
18 Fattori determinanti per la
reputazione del datore di lavoro
Sezione 3:
19 Introduzione
20 Dedizione del dipendente al lavoro
21 Intenzione di cambiare lavoro
22 Dipendenti che pensano di dimettersi
23 Ricerca costante di un lavoro
24 Frequenza della ricerca di un lavoro
25 Conclusione
4. 4Kelly Global Workforce Index™
PERCHÉ I DIPENDENTI SE NE VANNO
SEZIONE 1
Lo sconvolgimento economico degli ultimi anni ha avuto un impatto preoccupante
su molti lavoratori dipendenti, che hanno scelto di cambiare lavoro in cerca di certezze
e stabilità economica.
Sfortunatamente, molti di quelli che hanno cambiato hanno difficoltà ad abituarsi al nuovo
ruolo, con risultati incerti per loro stessi e per i nuovi datori di lavoro.
La grande sfida per i datori di lavoro, oggi, è costituita dalla gestione dell’onboarding
per i neo assunti, in modo tale che siano produttivi e si integrino bene nell’organizzazione.
Il solo fatto di cambiare lavoro non rende contenti i dipendenti. Al riguardo, pesa molto
il modo in cui responsabili e supervisori gestiscono il passaggio.
5. 5Kelly Global Workforce Index™
INSTABILITÀ OCCUPAZIONALE (PER AREA GEOGRAFICA)
Circa la metà degli intervistati di tutto
il mondo (47%) ha cambiato azienda
nell’anno precedente, con la più alta
percentuale registrata in EMEA (51%),
rispetto ad Americhe (45%) e APAC (42%).
Complessivamente, il 36% ha dichiarato
di aver preso in considerazione l’idea
di cambiare lavoro, mentre solo il 17%
dichiara di non essere interessato a farlo.
Hai cambiato azienda nell’ultimo anno? (% SÌ per area geografica)
Americhe
Sì
No, ma ho preso in
considerazione l’idea
No, non m’interessa
EMEA
Globale
APAC
45% 34% 21%
51% 34% 15%
42% 40% 18%
47% 36% 17%
6. 6Kelly Global Workforce Index™
INSTABILITÀ OCCUPAZIONALE (PER PAESE)
Per quanto riguarda i paesi,
Australia e Francia hanno visto più
del 60% degli intervistati cambiare
lavoro nell’ultimo anno.
Più del 50% ha cambiato lavoro
in Portogallo, Danimarca, Brasile,
Nuova Zelanda e Paesi Bassi.
Le percentuali più basse di
cambio di lavoro si registrano in
Sudafrica (21%), Portorico (30%),
Indonesia (31%) e India (33%).
Hai cambiato lavoro nell’ultimo anno? (% Sì per paese)
62 61 58 56 55 55 55 53 53 50 50 49 49 46 46 45 44 43 43 42 42 41 39 36 35 34 34 33 213031
Australia
Francia
Portogallo
Danimarca
Brasile
NuovaZelanda
Lussemburgo
Belgio
PaesiBassi
Svizzera
UK
Canada
Polonia
Messico
Ungheria
HongKong
Italia
Irlanda
Russia
USA
Svezia
Norvegia
Singapore
Malesia
Thailandia
Cina
Germania
India
Indonesia
Portorico
Sudafrica
7. 7Kelly Global Workforce Index™
sODDISFAZIONE RISPETTO AL NUOVO LAVORO (PER AREA GEOGRAFICA)
Non importa se cambiare lavoro
non si traduce automaticamente
in un dipendente più contento.
Meno della metà (48%) del campione
complessivo di quanti hanno cambiato
lavoro, in realtà, è felice del nuovo ruolo.
Tuttavia, l’esperienza rispetto al cambio
di lavoro varia a seconda dei mercati
globali. Nell’APAC, quasi 2/3 (64%) di
quanti l’hanno fatto sono felici delle
nuove posizioni, rispetto al 43% di
EMEA e al 41% delle Americhe.
Se hai cambiato azienda nell’ultimo anno, sei felice del nuovo lavoro? (% “Molto felice” o “Felice” per area geografica)
41% 43% 64% 48%
AMERICHE EMEA APAC GLOBALE
8. 8Kelly Global Workforce Index™
SODDISFAZIONE RISPETTO AL NUOVO LAVORO (PER GRUPPO GENERAZIONALE)
C’è una certa differenza nei risultati
di quanti cambiano lavoro, a seconda
dei vari gruppi generazionali. La Gen
Y ha risultati decisamente migliori,
col 54% che si dichiara felice del
nuovo lavoro, rispetto al 4% della
Gen X e il 40% dei Baby Boomer.
Se hai cambiato azienda nell’ultimo anno, sei felice del nuovo lavoro? (% “Molto felice” o “Felice” per gruppo generazionale)
54% 47% 40%
GEN Y GEN X BABY BOOMERS
9. 9Kelly Global Workforce Index™
DISPONIBILITÀ A RACCOMANDARE IL PROPRIO DATORE DI LAVORO
Un indicatore-chiave della soddisfazione
del dipendente è la disponibilità
da parte sua a raccomandare il
proprio datore di lavoro ad altri.
Complessivamente, solo il 29% dichiara di
essere molto disponibile a raccomandare
il proprio datore di lavoro ad un amico o
collega per opportunità professionali.
Ma ci sono opinioni nettamente
differenti su questo punto a
seconda delle aree geografiche.
Mentre il 42% degli intervistati
delle Americhe raccomanderebbe
decisamente il proprio datore di
lavoro ad amici e colleghi, solo il
28% di quelli dell’APAC e il 24% di
quelli di EMEA farebbero lo stesso.
Quanto saresti incline a raccomandare il tuo datore di lavoro ad amici e colleghi per un’opportunità professionale?
(% di intervistati che hanno risposto con 9 e 10 su una scala da 1 a 10, dove 1= “Molto incline” e 10= “Per niente incline”)
42% 24% 28% 29%
AMERICHE EMEA APAC GLOBALE
10. 10Kelly Global Workforce Index™
FATTORI CHE INFLUENZANO LA VOLONTÀ DI RACCOMANDARE
IL PROPRIO DATORE DI LAVORO
Tra gli intervistati che
raccomanderebbero il proprio datore di
lavoro ad amici e colleghi per opportunità
professionali, il 26% cita la “cultura/
reputazione aziendale” come fattore
principale per la raccomandazione. Al
secondo posto, troviamo l’”opportunità
di crescita personale/ carriera”, al 21%.
La questione del “salario competitivo/
benefit” è stata indicata come
più influente da una piccola
parte d’intervistati, il 10%.
Quale dei seguenti fattori influisce maggiormente sulla disponibilità a raccomandare il tuo datore di lavoro?
(Complessivamente, gli intervistati che hanno risposto 9 o 10 su una scala di 1-10, dove 10= “più incline a raccomandare”)
Cultura/
reputazione
aziendale
Opportunità
di crescita
personale/
carriera
Lavoro
interessante
o stimolante
Realizzazione
personale
(equilibrio
lavoro/
vita privata)
Salario
competitivo/
benefit
Orario
di
lavoro
flessibile
Altro Telelavoro
(possibilità
di lavorare
da casa o
da remoto)
26%
21%
17%
14%
10%
9%
2%
1%
11. 11Kelly Global Workforce Index™
IMPATTO DEI DIRETTI RESPONSABILI SULLA SODDISFAZIONE DEI LAVORATORI
A volte si dice che i dipendenti non
lasciano le aziende, ma i manager.
Certamente, l’influenza dei diretti
responsabili sul morale e sulla qualità
del lavoro dei dipendenti è notevole.
Complessivamente, il 63% degli
intervistati dichiara che i propri
diretti responsabili hanno un
impatto notevole sul loro livello di
soddisfazione ed engagement, con la
percentuale più alta in APAC (68%).
Quanto influisce il tuo diretto superiore/ supervisore sul tuo livello di soddisfazione o engagement col tuo lavoro?
(Intervistati che hanno risposto 4 e 5 su una scala 1-5, dove 5= “impatto significativo” e 1= “nessun impatto”)
63% 60% 68% 63%
AMERICHE EMEA APAC GLOBALE
12. 12Kelly Global Workforce Index™
COSA DEBBONO FARE I MANAGER
Quando si chiede ai dipendenti di
riflettere sulla performance dei propri
manager, ci sono alcuni elementi-
chiave che vengono presentati come
modi per migliorare il rapporto tra
responsabile e dipendente.
In cima alla lista c’è l’opportunità di
maggiore formazione e sviluppo delle
competenze, seguita dalla necessità,
per i manager, di essere più chiari circa
responsabilità ed obiettivi a breve e
lungo termine dei propri riporti.
La terza richiesta riguarda maggior
trasparenza nelle comunicazioni
tra dipendenti e manager.
Cosa potrebbe fare il tuo diretto responsabile per migliorare il tuo livello di soddisfazione ed engagement,
a parte retribuzione/ benefit o promozioni? (Globale, risposte multiple)
53%
46%
37%
25%
23% 23%
8%
Opportunità
formative
Chiarire
responsabilità
ed obiettivi a
breve e lungo
termine
Maggior
trasparenza
nella
comunicazione
Carichi
di lavoro più
gestibili
e ragionevoli
Riconoscimento
pubblico
Maggior
autonomia
Altro
13. 13Kelly Global Workforce Index™
Il mondo del lavoro ha un ruolo centrale nella vita di noi tutti e i fattori che
contribuiscono ad un lavoro o una carriera di successo sono complessi ed intricati.
La felicità sul lavoro è spesso definita come chiave per il successo, ma il lavoro
deve soddisfare anche una serie di esigenze di natura emotiva, culturale
ed economica.
Il modo in cui le persone si sentono rispetto al proprio lavoro, il modo in cui lo
vedono e la maniera in cui scelgono alcuni lavori sono tutti fattori importanti
per capire come si sviluppano e vengono gestiti i lavoratori.
CAPIRE COSA FUNZIONA
SEZIONE 2
14. 14Kelly Global Workforce Index™
L’indagine si apre con la domanda: “Sei
felice del tuo lavoro?”. Circa la metà del
totale degli intervistati (52%) ha dichiarato
di essere “felice” o “molto felice” del
proprio lavoro. Il risultato del 2013 è
leggermente cambiato rispetto al 2012.
La distribuzione geografica del
dato è più intrigante. Gli intervistati
dell’APAC sono molto più felici del loro
lavoro, col 63% di loro che si dichiara
“felice” o “molto felice”; percentuale
decisamente più alta rispetto ad
Americhe (53%) ed EMEA (46%).
FELICITÀ DEI DIPENDENTI
Sei felice del tuo lavoro? (% di “Felice” e “Molto felice” per area geografica)
Employee Happiness by region
30%
40%
50%
60%
70%
GlobalAPACEMEAAmericas
2012
2013
AMERICHE EMEA APAC GLOBALE
15. 15Kelly Global Workforce Index™
Il concetto di “lealtà” del dipendente
rispetto ad un datore di lavoro è stato
sottoposto ad uno stress notevole durante
la crisi economica e anche in seguito.
Forse non sorprende che la lealtà dei
dipendenti sia relativamente bassa e in
calo, dal 29% del 2012 al 26% del 2013.
Nelle Americhe e nell’APAC, la lealtà dei
dipendenti si attesta al di sopra del 30%,
mentre in EMEA è solo al 19%, in calo
rispetto al 22% dell’anno precedente.
LEALTÀ DEL DIPENDENTE
Rispetto ad un anno fa, ti senti più o meno leale verso il tuo datore di lavoro? (“Più leale” per area geografica)
Employee Loyalty by region
10%
20%
30%
40%
50%
GlobalAPACEMEAAmericas
2012
2013
AMERICHE EMEA APAC GLOBALE
16. 16Kelly Global Workforce Index™
Il principale fattore che influenza
la scelta del lavoro tra tutti i gruppi
generazionali è la “realizzazione
personale (equilibrio tra lavoro e vita
privata)”, citata complessivamente dal
38%. Questo aspetto è più importante
per gli intervistati più maturi che per
quelli delle generazioni più giovani.
Un altro fattore importante è la
“crescita personale/ carriera”, citata
dal 29% complessivo, ma il dato
suggerisce che questo fattore possa
essere meno importante, man mano
che le persone fanno carriera.
Il tema della “retribuzione/ benefit”
si piazza al terzo posto, con un
26% di preferenze a livello globale,
e rimane abbastanza stabile tra
i vari gruppi generazionali.
FATTORI CHE INFLUENZANO LA SCELTA DEL LAVORO
Quale dei seguenti fattori ti porterebbe a decidere di accettare un lavoro rispetto ad un altro? (Per gruppo generazionale)
0%
10%
20%
30%
40%
50%
Baby Boomers
Gen X
Gen Y
Realizzazione personale
(equilibrio lavoro/
vita privata)
Crescita personale/
carriera
Retribuzione/
benefit
Reputazione
aziendale
Altro
Tutti i gruppi
generazionali
17. 17Kelly Global Workforce Index™
Tra le tante questioni prese in
esame dai lavoratori per decidere
quale sia il lavoro giusto per loro, al
primo posto c’è la sede di lavoro,
citata complessivamente dal 54%.
Poco distante la seconda, la “reputazione
aziendale o del brand”, citata dal 53%.
Tra gli altri fattori, la performance
finanziaria del datore di lavoro,
la cultura aziendale e i benefit
sono importanti per molti.
FATTORI DETERMINANTI NELLA VALUTAZIONE DEL LAVORO
Quali fattori sono più importanti per te nel valutare un potenziale datore di lavoro o un’opportunità professionale? (Globale)
Flexible work
arrangements
offered
Longevity Turnover
statistics
OtherFinancial
Performance
Corporate
culture
Corporate brand/
reputation
Location
Critical factors in job evaluation
54%
53%
51%
48%
41%
35%
21% 3%
Sede Reputazione
aziendale/
del brand
Cultura
aziendale
Performance
finanziaria
Possibilità
di
lavoro
flessibile
Tradizione Dati
sul
turnover
Altro
18. 18Kelly Global Workforce Index™
Agli occhi del lavoratore, c’è una
questione che domina quando si tratta
di valutare la reputazione di un datore
di lavoro: la stabilità dell’impiego.
Globalmente, uno schiacciante
75% degli intervistati dichiara che
un’occupazione stabile è la prima cosa
che prendono in considerazione quando
si tratta di giudicare la reputazione
di un potenziale datore di lavoro.
Il secondo fattore più citato è una
forte leadership (50%), seguita
dall’innovazione (43%).
FATTORI DETERMINANTI PER LA REPUTAZIONE DEL DATORE DI LAVORO
Quando consideri la reputazione di un potenziale datore di lavoro, quali sono i fattori più importanti? (Globale)
Employment stability Strong leadership Innovation Fun corporate
culture
Corporate social
responsibility/
philanthropy
Other
Determinants of Employer reputation
2%
31%
41%
43%
50%
75%
Stabilità
dell’impiego
Leadership
forte
Innovazione Cultura
aziendale
CSR
(responsabilità
sociale
dell’azienda)
Altro
19. 19Kelly Global Workforce Index™
La recessione economica globale ha avuto un profondo impatto sul modo
in cui i dipendenti vedono il proprio lavoro e i datori di lavoro.
Per i lavoratori di tutto il mondo, la stabilità del lavoro ha oggi la precedenza
su salari più alti e benefit, dato l’indebolimento dell’economia e il fatto
che a migliaia sono stati licenziati.
Molte aziende che hanno impiegato anni a crearsi una buona reputazione
rispetto ai propri dipendenti hanno dovuto prendere la difficile decisione
di ridurre le attività e tagliare parte del personale.
Solo alcuni anni dopo la fase peggiore della crisi ne stiamo vedendo gli effetti
duraturi sull’atteggiamento e il comportamento dei lavoratori.
RESTARE O CAMBIARE?
SEZIONE 3
20. 20Kelly Global Workforce Index™
Un terzo degli intervistati, a livello
globale, si descrive come “assolutamente
legato” al proprio datore di lavoro,
percentuale solo leggermente superiore
rispetto al 31% dell’anno precedente.
Il dato varia a seconda dell’area geografica.
Dappertutto si è visto un incremento
del livello di dedizione, con le punte
più alte nelle Americhe (40%), rispetto
al 34% dell’APAC e al 28% di EMEA.
DEDIZIONE DEL DIPENDENTE AL LAVORO
Quanto ti senti legato al tuo attuale datore di lavoro? (% di “Assolutamente legato” per area regionale)
Employee Committment to job by region
10%
20%
30%
40%
50%
GlobalAPACEMEAAmericas
2012
2013
AMERICHE EMEA APAC GLOBALE
21. 21Kelly Global Workforce Index™
Quando si tratta di cambiare datore di
lavoro, il numero delle persone che hanno
intenzione di cercare lavoro altrove è
diminuito. Il 63% dei lavoratori ha intenzione
di farlo entro un anno, percentuale
in calo rispetto al 66% del 2012.
Il grosso della differenza è determinato,
virtualmente, dal calo registrato nelle
Americhe, dove si è passati dal 66% al 56%.
Variazioni più lievi, invece, in
APAC (dal 62% dal 61%), mentre
EMEA rimane stabile al 67%.
INTENZIONE DI CAMBIARE LAVORO
Hai intenzione di cercare lavoro in un’altra azienda entro il prossimo anno? (% di “Sì” per area geografica)
Intention to switch job (by region
40%
50%
60%
70%
80%
GlobalAPACEMEAAmericas
2012
2013
AMERICHE EMEA APAC GLOBALE
22. 22Kelly Global Workforce Index™
Ci sono molti dipendenti in costante
stato d’inquietudine rispetto al lavoro.
Passano parecchio tempo a prendere in
considerazione altre opportunità di lavoro.
Complessivamente, il 43% dichiara
di pensare frequentemente a lasciare
il lavoro attuale e cambiare azienda.
Si tratta di un salto notevole, rispetto
al 37% registrato nel 2012.
In tutte le aree geografiche, è in crescita
il numero di persone che pensano spesso
di dimettersi, con l’incremento più alto
in EMEA, che passa dal 43% al 50%.
DIPENDENTI CHE PENSANO DI DIMETTERSI
Pensi spesso di lasciare il tuo attuale lavoro e lasciare la tua azienda? (“Sì” per area geografica)
Employees Contemplating Quitting
20%
30%
40%
50%
60%
GlobalAPACEMEAAmericas
2012
2013
AMERICHE EMEA APAC GLOBALE
23. 23Kelly Global Workforce Index™
Anche quanti sono contenti del
proprio lavoro passano parecchio
tempo a cercare alternative.
Più della metà del totale degli intervistati
(55%) dichiarano di cercare attivamente
un lavoro migliore, anche se sono
contenti dell’attuale, un incremento
significativo rispetto al 49% del 2012.
Il trend è evidente nelle aree geografiche.
I “cercatori di lavoro” più attivi si
trovano in EMEA (59%), seguiti da
APAC (57%) ed Americhe (45%).
RICERCA COSTANTE DI UN LAVORO
Stai cercando attivamente opportunità di lavoro migliori o valuti il mercato esterno anche se sei contento del tuo lavoro attuale?
(“Sì” per area geografica)
Constant job scanning by region
30%
40%
50%
60%
70%
GlobalAPACEMEAAmericas
2012
2013
AMERICHE EMEA APAC GLOBALE
24. 24Kelly Global Workforce Index™
Tenere d’occhio il mercato del lavoro
è un’attività che può richiedere tempo
per chi cerca costantemente alternative.
Più di 1/4 (29%) di quanti cercano
lavoro lo fa una o due volte a
settimana e più di 1/3 (34%) cerca
nuove opportunità ogni giorno.
In EMEA, non meno del 44% dichiara
di cercare quotidianamente, mentre il
30% lo fa una o due volte a settimana.
FREQUENZA DELLA RICERCA DI UN LAVORO
Con quale frequenza cerchi un lavoro migliore o valuti il mercato esterno?
(Tra quelli che lo fanno attivamente anche quando sono contenti del lavoro che hanno, per area geografica)
0%
10%
20%
30%
40%
50%
APAC
EMEA
Americas
Quotidianamente Una o due volte alla settimana Una o due volte al mese Meno di una volta al mese
Tutti i gruppi
generazionali
25. 25Kelly Global Workforce Index™
Il difficile scenario economico ha messo alla
prova il rapporto tra dipendente e datore
di lavoro in molte aziende ed è ancora
presente nella mente di alcuni lavoratori.
I dipendenti sembrano meno contenti del
proprio lavoro e consapevoli dell’importanza
di tenere aperte tutte le opzioni.
C’è un elemento transazionale nel
modo in cui i lavoratori guardano al
proprio lavoro: minor legame emotivo e
valutazione più razionale e pratica delle
prospettive di carriera e delle alternative.
In questo contesto incerto, i dipendenti
stanno riflettendo seriamente sulla
reputazione dei propri datori di lavoro e sono
pronti a cambiare lavoro, se fosse necessario.
È importante notare che le differenze
nella ripresa economica a livello globale
si riflettono in un minore ottimismo in
EMEA rispetto ad Americhe ed APAC,
dove la situazione rende più ottimisti.
CONCLUSIONE
GUARDARE AVANTI, NON INDIETRO
Molti lavoratori hanno sperimentato un cambiamento notevole
nell’attaccamento ai datori di lavoro con l’avvento della crisi
finanziaria globale e questo fenomeno sta ancora condizionando
i rapporti di lavoro.