Social Lending: aspetti teorici del modello e il caso Smartika.it
1.
2. Struttura della presentazione
Il social lending
La definizione
Le ragioni
Le società
Smartika.it
Le origini
Il funzionamento
Prestatore
Richiedente
3. È un modello di prestito personale tra privati erogato tramite piattaforme di
incontro tra domanda ed offerta su internet, senza passare attraverso
l’intermediazione di banche o altri istituti finanziari
Cos’è il social lending?
“ Zone of possible agreement “
4. Quali sono le cause alla radice del social
lending?
Per la domanda
• La crisi economica – le cui
ripercussioni hanno portato al
credit crunch;
• I tassi di interesse e le
commissioni spesso
ingiustificatamente alti da parte
degli intermediari finanziari;
• La necessità di cercare linee di
credito alternative/ulteriori
rispetto a quelle tradizionali;
Per l’offerta
• La volontà di ricercare fonti
d’investimento
alternative, economiche e
socialmente utili rispetto a quelle
tradizionali;
5. Il social lending come innovazione teleologica
guidata dalla tecnologia
Bisogno
Progresso
tecnologico
Innovazione
Credito
Internet
Social lending
6. La centralità del concetto di fiducia
Fiducia
Autorizzazione da parte delle
autorità pubbliche
(Italia)
Diversificazione del
rischio
Forme di recupero del credito
nei casi di insolvenza
(rapporto contrattuale)
7. L’origine del fenomeno
• Piattaforma di social lending nata nel
2005 dall’intuizione di due
dipendenti di Egg, società
specializzata nell’online banking;
• È stata appoggiata da due venture
capitalists specializzati negli
investimenti digital driven;
• Ad oggi ha gestito flussi di lending
per oltre $ 800.000.000;
8. L’eccellenza americana
• Piattaforma di social lending nata nel
2007;
• È il più grande operatore di social
lending al mondo;
• Ha gestito ad oggi un ammontare di
$ 4.000.000.000 di dollari di flussi di
lending e corrisposto $ 380.000.000
di interessi;
10. Il caso Smartika.it
• Piattaforma di social lending nata in
Italia nel 2007 come succursale di
Zopa Ltd;
• Dal 2012 ha cambiato identità e
denominazione diventando
Smartika;
• Ad oggi vanta 5.800 prestatori attivi e
2.200 prestiti gestiti per un
controvalore di € 12.000.000;
11. Il funzionamento di Smartika.it
Il prestatore
• Decide l’ammontare e la durata
del credito (12, 24, 36 o 48 mesi);
• Decide il tasso di interesse che
intende offrire;
• Decide la tipologia di richiedenti
a cui prestare;
Il richiedente
• Deve fornire una serie di informazioni
personali e patrimoniali;
• Deve avere una fonte di reddito;
• Viene assegnato ad una classe di merito
creditizia (A+, A, B, C o K);
• Può ottenere un prestito (da 1.000 a
15.000 euro) il cui tasso è calcolato sulla
base della media dei tassi offerti dai
prestatori;
12. Le commissioni di Smartika.it
Il prestatore
• Paga una commissione annua
pari all’1% della somma in
prestito (≠ somma offerta);
Il richiedente
• Paga una commissione sul valore
del prestito ricevuto in base alla
classe di merito:
A+ = 0,75%
A = 1,50%
B = 2,50%
C = 2,75%
K = 3,00%
13. Vantaggi e svantaggi del social lending su
Smartika.it
Pro
• Formazione del tasso di interesse
innovativa, che si determina
dall’incontro tra domanda e
offerta;
• Economicità;
• Comodità;
• Liquidità dell’investimento;
Contro
• Rischio relativamente più elevato
dell’investimento rispetto alle
alternative con un profilo di
rendimento simile;
15. Conclusioni
Punti di forza
• Il “lato umano del capitale”;
• L’utilità sociale;
• L’economicità;
Criticità
• La diffidenza delle persone nei
confronti di un sistema di prestito
(investimento) innovativo: la
fiducia crescerà gradualmente;
16. Quale futuro per il
social lending?
Sitografia
• Wikipedia.org;
• Treccani.it;
• Smartika.it;
• Prestiamoci.it;
• Lendingclub.com;
• Barone C., “Social lending, arriva l’alternativa
ai prestiti
bancari”, Repubblica.it/Economia, 2014;
• Dotta G., “Smartika, la storia creditizia e il
social lending”, Webnews.it, 24 Marzo 2014;
• “Prestiti ed investimento sempre più
social”, Pminordest.it, 01 Dicembre 2011;
Il futuro del social lending è
promettente: sempre più investimenti
si dirigono verso il capitale delle
società di peer-to-peer lending
Un futuro senza banche?