Parlare in pubblico. Tenere viva l’attenzione, farsi capire, convincere chi a...Gianluca Giansante
Come dare un’immagine di sicurezza e di professionalità? Come usare il corpo, la voce e lo sguardo per attirare l'attenzione di chi ci ascolta e farsi capire?
Parlare in pubblico genera ansia e tensione anche negli oratori più esperti. Una recente ricerca ha dimostrato che fra le fobie delle persone parlare in pubblico viene prima della guerra, della bancarotta e delle malattie.
Il risultato? Molto spesso chi parla in pubblico inizia a parlare o a leggere il proprio intervento velocemente con la testa tuffata sul proprio testo scritto senza guardare il pubblico. Lo fa a ritmo velocissimo, proprio per finire il più in fretta possibile e terminare la situazione di disagio.
Non sarebbe così grave se non fosse che un oratore che non sa usare il linguaggio del corpo, il tono della vice, che non interagisce con l’uditorio, non consente di far arrivare il suo messaggio. Le persone non riescono a seguirlo, si distraggono o addirittura non riescono a sentire quello che dice.
In questa presentazione ho sintetizzato alcuni di consigli utili sia a chi non ha mai parlato in pubblico sia a chi lo fa più spesso ma vuole migliorare il suo stile.
La cattiva comunicazione è una delle principali cause di inefficienze nei processi aziendali. Di seguito 10 principali cause di incomprensione che possono minare il processo comunicativo.
La nostra storia è la nostra vera ricchezza. E' lì che possiamo trovare e riconoscere anche i talenti innati. Consigli pratici per rievocare e scrivere
Sapersi relazionare è diventata un’abilità fondamentale in ogni contesto lavorativo. In effetti non esiste luogo di lavoro in cui non sia richiesta una certa disponibilità alla comunicazione e al rapportarsi con i clienti interni ed esterni. Esiste un ambito, quello sociale, in cui la relazione è lo strumento determinante per la buona riuscita di un intervento, che ne stabilisce non solo l’efficacia ma anche l’efficienza. L’ambito a cui mi riferisco è quello sociale.
Quindi saper gestire in modo professionale le relazioni significa da una parte aver sviluppato un atteggiamento
accogliente e comprensivo che sia in grado di accogliere coloro che, trovandosi in un momento di difficoltà, o avendo disagi importanti sentono il bisogno di essere accolti ed ascoltati da qualcuno competente e disposto a prendersi cura di loro. Al contempo significa anche padroneggiare con competenza abilità volte a facilitare lo sviluppo ed il sostegno dell’utente preso in carico.
Five poor listening styles are identified: spacing out, pretend listening, selective listening, word listening, and self-centered listening. These styles involve allowing one's mind to wander, making agreeing comments without paying attention, only listening to parts that interest you, focusing only on words without body language or emotion, and listening only from your own perspective. The document prompts reflection on which styles one engages in, what that says about them, how speakers likely feel, and how to improve active listening skills.
Parlare in pubblico. Tenere viva l’attenzione, farsi capire, convincere chi a...Gianluca Giansante
Come dare un’immagine di sicurezza e di professionalità? Come usare il corpo, la voce e lo sguardo per attirare l'attenzione di chi ci ascolta e farsi capire?
Parlare in pubblico genera ansia e tensione anche negli oratori più esperti. Una recente ricerca ha dimostrato che fra le fobie delle persone parlare in pubblico viene prima della guerra, della bancarotta e delle malattie.
Il risultato? Molto spesso chi parla in pubblico inizia a parlare o a leggere il proprio intervento velocemente con la testa tuffata sul proprio testo scritto senza guardare il pubblico. Lo fa a ritmo velocissimo, proprio per finire il più in fretta possibile e terminare la situazione di disagio.
Non sarebbe così grave se non fosse che un oratore che non sa usare il linguaggio del corpo, il tono della vice, che non interagisce con l’uditorio, non consente di far arrivare il suo messaggio. Le persone non riescono a seguirlo, si distraggono o addirittura non riescono a sentire quello che dice.
In questa presentazione ho sintetizzato alcuni di consigli utili sia a chi non ha mai parlato in pubblico sia a chi lo fa più spesso ma vuole migliorare il suo stile.
La cattiva comunicazione è una delle principali cause di inefficienze nei processi aziendali. Di seguito 10 principali cause di incomprensione che possono minare il processo comunicativo.
La nostra storia è la nostra vera ricchezza. E' lì che possiamo trovare e riconoscere anche i talenti innati. Consigli pratici per rievocare e scrivere
Sapersi relazionare è diventata un’abilità fondamentale in ogni contesto lavorativo. In effetti non esiste luogo di lavoro in cui non sia richiesta una certa disponibilità alla comunicazione e al rapportarsi con i clienti interni ed esterni. Esiste un ambito, quello sociale, in cui la relazione è lo strumento determinante per la buona riuscita di un intervento, che ne stabilisce non solo l’efficacia ma anche l’efficienza. L’ambito a cui mi riferisco è quello sociale.
Quindi saper gestire in modo professionale le relazioni significa da una parte aver sviluppato un atteggiamento
accogliente e comprensivo che sia in grado di accogliere coloro che, trovandosi in un momento di difficoltà, o avendo disagi importanti sentono il bisogno di essere accolti ed ascoltati da qualcuno competente e disposto a prendersi cura di loro. Al contempo significa anche padroneggiare con competenza abilità volte a facilitare lo sviluppo ed il sostegno dell’utente preso in carico.
Five poor listening styles are identified: spacing out, pretend listening, selective listening, word listening, and self-centered listening. These styles involve allowing one's mind to wander, making agreeing comments without paying attention, only listening to parts that interest you, focusing only on words without body language or emotion, and listening only from your own perspective. The document prompts reflection on which styles one engages in, what that says about them, how speakers likely feel, and how to improve active listening skills.
Riconoscere e modificare gli errori che facciamo in comunicazione ci aiuta a evitare i malintesi, avere un miglior impatto sugli altri e essere più efficaci. Ecco 10 errori tra i più frequenti e come evitare di farli. Scoprirai che modificare anche una sola piccola cattiva abitudine può facilitarti molto la vita.
Per molti parlare in pubblico non è affatto naturale, figuriamoci sostenere una tesi davanti ai manager o persone importanti della nostra organizzazione lavorativa. È facile essere colpiti dal panico per la presenza di un uditorio molto importante.
La società ci vuole tutti uguali, e possibilmente insicuri. Non c’è bisogno di essere malati di dietrologia e complottismo per capire che è più facile controllare una massa omogenea di persone con scarsa autostima piuttosto che una moltitudine di persone tutte diverse che credono in se stesse, no? Gli ingranaggi di una macchina possono sembrare diversi, ma sono tutti uguali: ognuno ha un posto e una libertà di azione che non può controllare.
Percorso realizzato per il Movimento Studenti di Azione Cattolica in occasione della loro Oktober Fest 2008 e presentato presso l'ITIS Marconi di Bari.
Il «Decreto del fare» n.69/2013, convertito in legge 98 del 9 agosto 2013, ha reintrodotto l’obbligatorietà del tentativo di mediazione per alcune controversie civili e commerciali: vediamo tutte le novità.
Riconoscere e modificare gli errori che facciamo in comunicazione ci aiuta a evitare i malintesi, avere un miglior impatto sugli altri e essere più efficaci. Ecco 10 errori tra i più frequenti e come evitare di farli. Scoprirai che modificare anche una sola piccola cattiva abitudine può facilitarti molto la vita.
Per molti parlare in pubblico non è affatto naturale, figuriamoci sostenere una tesi davanti ai manager o persone importanti della nostra organizzazione lavorativa. È facile essere colpiti dal panico per la presenza di un uditorio molto importante.
La società ci vuole tutti uguali, e possibilmente insicuri. Non c’è bisogno di essere malati di dietrologia e complottismo per capire che è più facile controllare una massa omogenea di persone con scarsa autostima piuttosto che una moltitudine di persone tutte diverse che credono in se stesse, no? Gli ingranaggi di una macchina possono sembrare diversi, ma sono tutti uguali: ognuno ha un posto e una libertà di azione che non può controllare.
Percorso realizzato per il Movimento Studenti di Azione Cattolica in occasione della loro Oktober Fest 2008 e presentato presso l'ITIS Marconi di Bari.
Il «Decreto del fare» n.69/2013, convertito in legge 98 del 9 agosto 2013, ha reintrodotto l’obbligatorietà del tentativo di mediazione per alcune controversie civili e commerciali: vediamo tutte le novità.
La ns. mission si sostanzia nell’attività che porta all’emersione di anomalie finanziarie di cui normalmente sono “affetti” i contratti di conto corrente bancario, i contratti di mutuo e di leasing e gli strumenti derivati. Possiamo ben vantare un primato nazionale: siamo gli unici in Italia a gestire queste controversie per mezzo di un organismo di mediazione di grandi dimensioni che “lavora” le pratiche al suo interno dal momento dell’acquisizione al momento della definizione della controversia.
I casi di mediazione: in caso di contrasto con la propria banca è sempre possibile ricorrere alla mediazione che offre un'opportunità di accordo rapido, satisfattivo ed a basso costo
Avviare una mediazione con SICEA è semplice e veloce.
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SICEA è in grado di risolvere le
controversie in maniera ottimale, evitando sprechi di tempo e di denaro.
Mediatori esperti, specialisti in oltre 30
discipline professionali, che assistono e conducono le controversie alla migliore soluzione possibile.
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La Società Italiana Conciliazione, Mediazione & Arbitrato è iscritta al n.110 dell'Elenco degli enti abilitati a tenere corsi di formazione per conciliatori presso il Ministero della Giustizia, secondo le disposizioni del Decreto legislativo 4 marzo 2010 n.28.
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2. l
L’ARTE DI SAPER ASCOLTARE
Buoni ascoltatori si può nascere, ma "l'arte di
ascoltare" si può anche apprendere ed affinare
attraverso metodologie specifiche ed attenzione
costante agli altri.
Jill Geisler, insegnante per giornalisti e redattori,
delinea il profilo di dieci esempi di cattivi
ascoltatori ed illustra le possibile tecniche per
correggersi.
3. l
I DIECI CATTIVI ASCOLTATORI
1. IL MULTI ATTIVITA’
Sì, ti ascolto. Non ti guardo, ma ti
ascolto. Finisco una frase… dimmi.
Scusa, intanto rispondo al telefono.
Che stavi dicendo?
COME CORREGGERSI: ELIMINARE LE DISTRAZIONI
Sedetevi dall'altra parte della scrivania, insieme alla persona con cui
state parlando. Lasciate squillare il telefono. Se siete davvero troppo
occupati per prestare la dovuta attenzione, ditelo con franchezza.
Meglio rimandare l'incontro a un momento più tranquillo. Se state
aspettando una telefonata davvero importante, ditelo prima e,
quando arriva, scusatevi con il vostro interlocutore.
4. l
I DIECI CATTIVI ASCOLTATORI
2. IL MONDANO: Se ho un minuto?
Certo. Entra e dimmi pure. Lo so che mi
hai cercato in questi giorni. Oh, scusa, c'è
qualcun altro alla porta. Entra, stavamo
chiacchierando. Più siamo, meglio è.
COME CORREGGERSI: PENSA BENE PRIMA DI INVITARE ALTRE
PERSONE A PARTECIPARE ALLA CONVERSAZIONE
Il vostro interlocutore potrebbe non gradire affatto o stare sul punto
di dirvi qualcosa di personale e riservato. Guardatelo e abituatevi a
captare i segnali: ha piacere che la conversazione si allarghi o richiede
un'attenzione esclusiva?
5. l
I DIECI CATTIVI ASCOLTATORI
3. IL FINISCI-FRASI: Fermati, so benissimo
dove vuoi arrivare. Non c'è bisogno che
tu finisca. Lo so. Non apprezzi un capo
così efficiente e collaborativo? Forza,
continua. No, finisco io per te.
COME CORREGGERSI: MODERARE L’ENTUSIASMO
In genere chi interrompe spesso non lo fa per mancanza di
considerazione verso l'altro, ma perché è un estroverso e un
entusiasta, che ama pensare ad alta voce, sollecitato da quanto l'altro
va dicendo. La sua associazione mentale diventa subito voce. Allora,
sforzatevi di ascoltare più a lungo, mordetevi la lingua. Imitate i più
introversi tra i vostri colleghi.
6. l
I DIECI CATTIVI ASCOLTATORI
4. IL CONTRADDITTORE: Qualsiasi cosa tu
dica, proverò a dire il contrario. Ho il
dovere di fare l'avvocato del diavolo.
Credo che questo ti aiuti. Come fai a
sapere che la tua idea è buona? Scusa, lo
faccio con tutti. Tenere tutti sulla corda…
COME CORREGGERSI: DISCUTERE CON DOLCEZZA
Le parole pesano, soprattutto se rivolte a un collaboratore. Va bene
discutere e fare l'avvocato del diavolo, ma non fate sentire
l'interlocutore un perdente in partenza. Fate piuttosto domande che
fanno pensare e lasciate che l'altro arrivi da solo alle sue conclusioni.
L'eccesso di argomentazione vi può far facilmente passare per
prevaricatori.
7. l
I DIECI CATTIVI ASCOLTATORI
5. LO SPUTA RISPOSTA: Non dire niente di
più. Questo è il mio consiglio. Prendilo. Potevi
non chiedermi niente. Forse volevi solo
sfogarti un po'. Potevi cavartela da solo. Ma
che capo sarei se non avessi sempre la
risposta pronta? Quindi, serviti pure.
COME CORREGGERSI: PRIMA DI DARE CONSIGLI, CHIEDETE.
Qualcuno vuole solo sfogarsi, ma a qualcun altro il vostro parere
interessa davvero. Ascoltate, e se pensate di avere un buon consiglio
da dare, chiedete se è gradito e poi datelo senza che sembri un ordine.
8. l
I DIECI CATTIVI ASCOLTATORI
6. IL GRANDE FILOSOFO:
Ora, cercherò di chiarirti cosa vuoi
davvero, ma in un'accezione più ampia e
profonda. Non c'è bisogno che tu ti
spieghi oltre, sarò io a spiegarti.
COME CORREGGERSI: RIMANETE CON I PIEDI PER TERRA
Tenete la vostra conversazione su un piano concreto. Può darsi che un
po' di teoria ci stia bene, ma valutate se la situazione lo consente.
Esercitate piuttosto le vostre capacità dialettiche per capire meglio i
problemi di chi si rivolge a voi.
9. l
I DIECI CATTIVI ASCOLTATORI
7. L’AUTOBIOGRAFO:
Ah, quello che mi racconti mi evoca
parecchi ricordi. Per cui ti racconterò la
mia esperienza. Può servire anche a te.
Dunque, nel 1992...
COME CORREGGERSI: AL CENTRO NON CI SIETE VOI
Ascoltando, tenete sempre a mente che al centro della conversazione
non ci siete voi, c'è l'altro. Se volete raccontare qualcosa di voi,
scegliete un errore da cui avete imparato qualcosa, o un aneddoto che
metta l'altro a suo agio.
10. l
I DIECI CATTIVI ASCOLTATORI
8. LO SCRUTA OROLOGIO:
Sì, sì. Scusa, no, non vado di corsa. E' solo
che... sai l'ora?. No, continua pure. Che
dicevi?
COME CORREGGERSI: METTETE UN OROLOGIO NEL VOSTRO CAMPO
VISIVO
Così non dovrete cercare le lancette in maniera evidente e potrete
invece guardare con più attenzione chi vi sta di fronte. Se davvero
avete poco tempo, ditelo esplicitamente. Magari prendete un altro
appuntamento, e poi mantenete l'impegno.
11. l
I DIECI CATTIVI ASCOLTATORI
9. IL SUPER VELOCE: Vuoi parlarmi? Sono
occupatissimo… se facciamo presto. Sto
andando a una riunione. Vieni con me,
accompagnami. Oppure facciamo una
cosa: mandami un'email.
COME CORREGGERSI: LA VELOCITA’ UCCIDE
Forse una breve conversazione camminando per i corridoi può bastare
se portata avanti con attenzione. Ma siate amichevoli e sinceri, anche
nella fretta. Il collega che vi tirate dietro non è il vostro cane.
12. l
I DIECI CATTIVI ASCOLTATORI
10. LO SMEMORATO:
Grazie davvero per aver voluto
condividere le tue idee con me. Le terrò a
mente. Ne riparleremo, se me ne
ricorderò.
COME CORREGGERSI: RICORDARE
Non dimenticate quello che di importante è emerso in una
conversazione. Appuntatelo, rifletteteci su, tornateci sopra alla
prossima occasione. Serve a voi, che avrete degli elementi in più per il
vostro lavoro, e all'altro che capirà di essere stato realmente ascoltato
e considerato.