Il sistema start up italiano: limiti e potenzialitàKilowatt
Alessandro Gerosa all'evento finale di #CoopUPBO, racconta la ricerca condotta con Adam Arvidsson sul sistema startup italiano.
CoopUPBo è il percorso di incubazione per idee, cooperative e persone promosso da Confcooperative Bologna in collaborazione con Kilowatt, Irecoop e Emil Banca.
Alimentare il digitale Rapporto 2015 di UnionCamereAlex Kornfeind
Alimentare il digitale Rapporto 2015 di UnionCamere. Per il 40% delle imprese italiane, internet non serve Circa la metà delle aziende* non ritiene il digitale uno strumento effettivo di crescita e comunque utile alla propria impresa. (campione analizzato da SWG).
Leggi:
http://www.key4biz.it/ilprincipenudo-per-il-40-delle-imprese-italiane-internet-non-serve/
Sito:
http://www.unioncamere.gov.it/
Twitter:
https://twitter.com/unioncamere
Il sistema start up italiano: limiti e potenzialitàKilowatt
Alessandro Gerosa all'evento finale di #CoopUPBO, racconta la ricerca condotta con Adam Arvidsson sul sistema startup italiano.
CoopUPBo è il percorso di incubazione per idee, cooperative e persone promosso da Confcooperative Bologna in collaborazione con Kilowatt, Irecoop e Emil Banca.
Alimentare il digitale Rapporto 2015 di UnionCamereAlex Kornfeind
Alimentare il digitale Rapporto 2015 di UnionCamere. Per il 40% delle imprese italiane, internet non serve Circa la metà delle aziende* non ritiene il digitale uno strumento effettivo di crescita e comunque utile alla propria impresa. (campione analizzato da SWG).
Leggi:
http://www.key4biz.it/ilprincipenudo-per-il-40-delle-imprese-italiane-internet-non-serve/
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L'innovazione sostenibile - La Ricerca & Sviluppo permanente di idee e proget...Roberto Gallerani
Parlare di innovazione, nel mondo delle PMI, è assai fin troppo facile e di “moda”; quando poi si prova a discuterne sul campo, con un cliente o un partner, quasi sempre si scopre la difficoltà di comprendersi, di parlare il medesimo linguaggio, di fare riferimento agli stessi concetti. Chi opera a vario titolo, come consulente, professionista, società commerciale, ha una sua visione maturata nel quotidiano attraverso la propria attività ed il rapporto con il mercato. In particolare, in queste pagine, si vogliono analizzare brevemente i principali aspetti pratici, di metodo e d’uso di strumenti atti a facilitare un diverso modo di operare nelle imprese, nel quale venga dato il massimo rilievo a quei processi che favoriscono lo sviluppo delle idee e, da esse, la creazione di nuove opportunità di valore e di business. Non a caso chi scrive ritiene che la chiave di volta di un diverso (e forse nuovo) modo di operare sia quello di creare un metodo, un’infrastruttua organizzativa ed ICT, una cultura della “Ricerca & Sviluppo permanente di idee e progetti di nuove opportunità e valore”, che sia alla base, in ogni settore, di un vantaggio competitivo che nasce dall’ “amplificazione esplosiva” delle capacità e dalle potenzialità umane anziché dal solo loro “sfruttamento”.
Tuttavia, come si è detto, prima di affrontare questo tema con proposte costruttive è necessario comunicare, capirsi, discutere e condividere ampiamente, laddove è possibile, un’impostazione e dei valori comuni. Lo scopo di queste pagine è quindi in questa direzione, quello di riassumere alcuni elementi ed una visione nati da riflessioni e discussioni sul campo, cercando al contempo di mettere in fila argomenti, domande e possibili risposte per fare un primo passo verso un confronto costruttivo. E’ possibile che la “prima edizione” non riesca al meglio in questo fine, ma per fortuna è sempre possibile, ed auspicabile, redarre versioni successive che traggano impulso da critiche e osservazioni.
Rassegna stampa sui dati di bilancio 2015 di QUI! Group e previsioni di crescita per il 2016. Già attivo in Brasile, il Gruppo punta ai mercati di Messico e Stati Uniti
Rassegna stampa dei dati di Bilancio 1° semestre 2016, del gruppo di Gregorio Fogliani, con previsioni di fatturato sopra i 650 milioni del 2015 e un miglioramento della redditività del 20%.
Il Comune di Napoli parteciperà, dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, all'Expo di Milano. L'evento coinvolgerà oltre 130 paesi di tutto il mondo sui temi dell'alimentazione e della sua sostenibilità.
Presso la Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, alla presenza dell’assessore al Lavoro Enrico Panini e rappresentanti della Lega delle Autonomie, ASL, Guardia di Finanza e Monopolio di Stato, è stato illustrato alla stampa un programma di iniziative da realizzare nella città di Napoli per rafforzare la consapevolezza sui rischi connessi al gioco. Si tratta di un'importante delibera di contrasto alle malattie da gioco, di regolamentazione delle case da gioco (oltre 120 sul territorio comunale) e dell’utilizzo di videopoker o giochi simili (oltre 2300 i luoghi sul territorio comunale), ma anche di sostegno a quanti decidono di non dare ospitalità a giochi elettronici che prevedono come premi somme in denaro.
In questo modo la città di Napoli si schiera di nuovo con un atto concreto nel novero dei comuni che, con un apposito manifesto nazionale, chiedono maggiori poteri per intervenire a limitare l’esplosione delle case da gioco e dei giochi con premi in denaro, in particolare fra i giovani e quanti sono indotti a cercare una presunta facile soluzione in un momento di grande crisi economica.
Gli spazi di intervento dei comuni sono significativi, se pur limitati da un legislazione nazionale che è sbilanciata a favore di ingenti interessi economici.
L'innovazione sostenibile - La Ricerca & Sviluppo permanente di idee e proget...Roberto Gallerani
Parlare di innovazione, nel mondo delle PMI, è assai fin troppo facile e di “moda”; quando poi si prova a discuterne sul campo, con un cliente o un partner, quasi sempre si scopre la difficoltà di comprendersi, di parlare il medesimo linguaggio, di fare riferimento agli stessi concetti. Chi opera a vario titolo, come consulente, professionista, società commerciale, ha una sua visione maturata nel quotidiano attraverso la propria attività ed il rapporto con il mercato. In particolare, in queste pagine, si vogliono analizzare brevemente i principali aspetti pratici, di metodo e d’uso di strumenti atti a facilitare un diverso modo di operare nelle imprese, nel quale venga dato il massimo rilievo a quei processi che favoriscono lo sviluppo delle idee e, da esse, la creazione di nuove opportunità di valore e di business. Non a caso chi scrive ritiene che la chiave di volta di un diverso (e forse nuovo) modo di operare sia quello di creare un metodo, un’infrastruttua organizzativa ed ICT, una cultura della “Ricerca & Sviluppo permanente di idee e progetti di nuove opportunità e valore”, che sia alla base, in ogni settore, di un vantaggio competitivo che nasce dall’ “amplificazione esplosiva” delle capacità e dalle potenzialità umane anziché dal solo loro “sfruttamento”.
Tuttavia, come si è detto, prima di affrontare questo tema con proposte costruttive è necessario comunicare, capirsi, discutere e condividere ampiamente, laddove è possibile, un’impostazione e dei valori comuni. Lo scopo di queste pagine è quindi in questa direzione, quello di riassumere alcuni elementi ed una visione nati da riflessioni e discussioni sul campo, cercando al contempo di mettere in fila argomenti, domande e possibili risposte per fare un primo passo verso un confronto costruttivo. E’ possibile che la “prima edizione” non riesca al meglio in questo fine, ma per fortuna è sempre possibile, ed auspicabile, redarre versioni successive che traggano impulso da critiche e osservazioni.
Rassegna stampa sui dati di bilancio 2015 di QUI! Group e previsioni di crescita per il 2016. Già attivo in Brasile, il Gruppo punta ai mercati di Messico e Stati Uniti
Rassegna stampa dei dati di Bilancio 1° semestre 2016, del gruppo di Gregorio Fogliani, con previsioni di fatturato sopra i 650 milioni del 2015 e un miglioramento della redditività del 20%.
Il Comune di Napoli parteciperà, dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, all'Expo di Milano. L'evento coinvolgerà oltre 130 paesi di tutto il mondo sui temi dell'alimentazione e della sua sostenibilità.
Presso la Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, alla presenza dell’assessore al Lavoro Enrico Panini e rappresentanti della Lega delle Autonomie, ASL, Guardia di Finanza e Monopolio di Stato, è stato illustrato alla stampa un programma di iniziative da realizzare nella città di Napoli per rafforzare la consapevolezza sui rischi connessi al gioco. Si tratta di un'importante delibera di contrasto alle malattie da gioco, di regolamentazione delle case da gioco (oltre 120 sul territorio comunale) e dell’utilizzo di videopoker o giochi simili (oltre 2300 i luoghi sul territorio comunale), ma anche di sostegno a quanti decidono di non dare ospitalità a giochi elettronici che prevedono come premi somme in denaro.
In questo modo la città di Napoli si schiera di nuovo con un atto concreto nel novero dei comuni che, con un apposito manifesto nazionale, chiedono maggiori poteri per intervenire a limitare l’esplosione delle case da gioco e dei giochi con premi in denaro, in particolare fra i giovani e quanti sono indotti a cercare una presunta facile soluzione in un momento di grande crisi economica.
Gli spazi di intervento dei comuni sono significativi, se pur limitati da un legislazione nazionale che è sbilanciata a favore di ingenti interessi economici.
Il rapporto Venture Capital Monitor (VeM) relativo al primo semestre 2023 delle operazioni di venture capital in Italia rivela che nel secondo trimestre il numero di operazioni è aumentato del 34%, passando da 64 a 86. Tuttavia, non sono stati registrati "mega deal" durante il periodo considerato. Gli investimenti nelle startup italiane hanno subito una significativa diminuzione del 49%, scendendo da 976 a 496 milioni di euro.
E I GIOVANI DEL SUD APRONO UN’IMPRESA - Nuove #imprese e #giovani: in Calabria gli under 35 che aprono una nuova impresa sono il 40,4% sul totale delle nuove iscritte, in Sicilia sono il 39,1% e in Campania il 37,9% - In Italia sono circa 37mila le nuove imprese under 35 iscritte al Registro Imprese nel I trimestre del 2014. E per aprire un’impresa basta un giorno: l’Italia meglio degli altri Paesi Europei grazie alle Camere di commercio
Osservatorio sui modelli italiani di Open Innovation e di Corporate Venture C...Italia Startup
Slide del Convegno di presentazione del Primo Osservatorio sui modelli italiani di Open Innovation e di Corporate Venture Capital, promosso da Assolombarda, Italia Startup e Smau, in partnership con Ambrosetti e Cerved.
Prelios - Real Estate Pills del 30 marzo 2015Prelios
Milano, Economia & Immobiliare - ISTAT: per l’industria, a gennaio, fatturato e ordinativi in rosso. L'Istat rileva che, a gennaio, il fatturato nell'industria diminuisce dell'1,6% rispetto a dicembre, con una flessione dello...
IPE-UnipolSai"Osservatorio delle quotate:il bilancio UnipolSai 2014" 2015IPE Business School
Il presente elaborato, sulla scia del lavoro svolto dall’ O.D.C.E.C. nel progetto sull’ Osservatorio delle Quotate, ha lo scopo di rendere disponibile uno strumento informativo rivolto all’azionariato di minoranza, il quale analizza dati di bilancio di natura qualitativa e quantitativa al fine di monitorare e valutare l’andamento della società UnipolSai Assicurazioni s.p.a..
Dopo aver definito il profilo societario, si è proceduto ad analizzare la perfomance ottenuta dalla società nel corso del 2014 che ha riscontrato, complessivamente, un miglioramento in termini di redditività rispetto all’anno precedente.Nonostante il miglioramento riscontrato, si è voluto individuare una strategia di investimento a copertura delle riserve tecniche utilizzate dalla società coerente con l’attuale contesto macroeconomico e normativo di riferimento.
This paper, in the wake of the work done by O.D.C.E.C., through the project on Observatory of Listed, aims to make available an information tool aimed minority shareholding, which analyzes data budget qualitative and quantitative in order to monitor and to evaluate the performance of the company UnipolSai Assicurazionis.p.a..After defining the corporate level, he proceeded to analyze the performance achieved by the company during 2014 which has spotted an overall improvement in profitability over the previous year.Despite the improvement seen, it wanted to find an investment strategy to cover the insurance technical reserves used by the company in line with the current macroeconomic and regulatory environment.
BAROMETRO MINIBOND: MARKET TRENDS Dati aggiornati al 30/09/2019MiniBondItaly.it
MINIBOND: RAGGIUNTE LE 313 EMISSIONI E BORSA ITALIANA ANNUNCIA L’EXTRAMOT PRO3
Nel corso del terzo trimestre 2019 si registrano 7 nuovi minibond (emissioni di taglio fino a € 50M) quotati in Borsa Italiana, per un controvalore di 28 milioni di euro. Complessivamente il numero di minibond quotati dal 2013 a fine settembre 2019 raggiunge quota 313, per un controvalore complessivo di 2.152 milioni di euro.
Una importante novità ha caratterizzato quest’ultimo trimestre: il 16 settembre 2019 è stato inaugurato ExtraMOT Pro3, il nuovo segmento obbligazionario di Borsa Italiana per la crescita, dedicato a PMI e società non quotate, o aventi un valore di emissione non superiore a € 50M.
“ExtraMot Pro3 è nato con l’obiettivo di permettere alle società non quotate di ampliare la propria platea di interlocutori finanziari a supporto dei loro piani di crescita, anche attraverso l’emissione di minibond. Crediamo che la quotazione su ExtraMot Pro3 rappresenti un volano per lo sviluppo delle società italiane e spesso un primo ingresso sui mercati dei capitali oltre a essere un’importante opportunità di visibilità e internazionalizzazione per cogliere al meglio le sfide del mercato”, ha detto Pietro Poletto, responsabile dei mercati obbligazionari di Borsa Italiana durante la presentazione a Piazza Affari del 24 settembre (fonte Bebeez.it).
Al lancio sono stati trasferiti sul nuovo segmento 157 strumenti per 114 emittenti, per un ammontare complessivo superiore ai € 5M. Si noti come alcune società, pur rientrando tra quelle idonee, abbiano preferito restare sul segmento professionale.
A seguito di questa modifica, abbiano deciso di apportare anche noi una importante innovazione al nostro Barometro, scegliendo di concentrarci sui soli minibond (emissioni di taglio fino a € 50M).
Il Censimento delle industrie e dei servizi 2011 si è svolto in una particolare fase del sistema produttivo italiano e punta a soddisfare nuove esigenze informative. In questa presentazione si illustrano le prime evidenze su imprenditoria, sulla responsabilità della gestione dell’impresa, sulla microimprenditorialità e sull’acquisizione di risorse umane.
La presentazione è articolata in tre parti: nella prima sono illustrate le innovazioni introdotte nell’edizione 2013 dell’annuario Istat-Ice, che risulta ora molto più fruibile anche per utenti non specializzati, e i principali dati sull’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano nel 2012; la seconda parte approfondisce l’analisi congiunturale delle esportazioni, con un focus articolato sulla performance e i comportamenti delle imprese esportatrici; infine, sono presentate alcune innovazioni che l’Istat sta introducendo nella diffusione di dati di commercio estero, con particolare riferimento alla possibilità, per le imprese esportatrici, di disporre attraverso il Portale delle imprese realizzato dall’Istituto, di dati dettagliati e tempestivi sulla loro posizione competitiva.
Alcuni dati per capire meglio cosa siano le startup, quali gli sbagli da evitare, perchè rivolgersi ad acceleratori come SeedUp Spa per diventare grandi in minor tempo e con meno errori. Sintesi di un incontro tenutosi presso l'Università Federico II di Napoli
L'Innovazione sostenibile di Roberto Gallerani
“Parlare di innovazione, nel mondo delle PMI, è assai fin troppo facile e di “moda”; quando poi si prova a discuterne sul campo, con un cliente o un partner, quasi sempre si scopre la difficoltà di comprendersi, di parlare il medesimo linguaggio, di fare riferimento agli stessi concetti. Chi opera a vario titolo, come consulente, professionista, società commerciale, ha una sua visione maturata nel quotidiano attraverso la propria attività ed il rapporto con il mercato. In particolare, in queste pagine, si vogliono analizzare brevemente i principali aspetti pratici, di metodo e d’uso di strumenti atti a facilitare un diverso modo di operare nelle imprese, nel quale venga dato il massimo rilievo a quei processi che favoriscono lo sviluppo delle idee e, da esse, la creazione di nuove opportunità di valore e di business. Non a caso chi scrive ritiene che la chiave di volta di un diverso (e forse nuovo) modo di operare sia quello di creare un metodo, un’infrastruttura organizzativa ed ICT, una cultura della “Ricerca & Sviluppo permanente di idee e progetti di nuove opportunità e valore”, che sia alla base, in ogni settore, di un vantaggio competitivo che nasce dall’ “amplificazione esplosiva” delle capacità e dalle potenzialità umane anziché dal solo loro “sfruttamento”.
Tuttavia, come si è detto, prima di affrontare questo tema con proposte costruttive è necessario comunicare, capirsi, discutere e condividere ampiamente, laddove è possibile, un’impostazione e dei valori comuni. Lo scopo di queste pagine è quindi in questa direzione, quello di riassumere alcuni elementi ed una visione nati da riflessioni e discussioni sul campo, cercando al contempo di mettere in fila argomenti, domande e possibili risposte per fare un primo passo verso un confronto costruttivo. E’ possibile che la “prima edizione” non riesca al meglio in questo fine, ma per fortuna è sempre possibile, ed auspicabile, redarre versioni successive che traggano impulso da critiche e osservazioni.
E per queste ragioni ed in questo “spirito” che questo scritto viene distribuito in licenza Creative Commons “Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo”, per consentire ed agevolare un suo eventuale impiego in ulteriori estensioni del processo di discussione e confronto al riguardo di questi temi.”
1. CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI
4° TRIMESTRE 2014
Dati nazionali
REPORT CON DATI STRUTTURALI
Elaborazioni a: 20 gennaio 2015
START-UP INNOVATIVE
2. Principali evidenze
A fine dicembre 2014 il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese, ai sensi
del decreto legge 179/2012, è pari a 3.179, in aumento di 549 unità rispetto alla fine di settembre (+20,9%). Le
startup rappresentano lo 0,21% del quasi milione e mezzo delle società di capitale italiane. Il capitale sociale delle
startup è complessivamente di 153 milioni di euro, che corrisponde in media a circa 48 mila euro a impresa. Il capitale
medio è in aumento di quasi il 20% rispetto al terzo trimestre.
Dal punto di vista settoriale, il 72,9% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (73,5% a fine settembre), il
18% opera nei settori dell’industria in senso stretto (quota invariata rispetto a fine settembre), il 3,8% nel commercio
(3,4%). Il peso delle nuove imprese innovative sulle società di capitale è più elevato della media soltanto nei servizi
alle imprese (0,67%) e nell’industria in senso stretto (0,26%).
Le startup con una compagine societaria a prevalenza femminile sono 397 (+82 imprese rispetto al terzo trimestre), il
12,5% del totale, una quota inferiore a quella delle società di capitale femminili (16,3% del totale delle società di
capitale). Le startup con una compagine societaria a prevalenza giovanile (under 35) sono 827 (+129 imprese rispetto
al trimestre precedente), il 26% del totale, una quota superiore a quasi quattro volte quella delle società di capitale
giovanili (7%). Le startup con una compagine societaria a prevalenza straniera sono 66 (+7 unità sul terzo trimestre),
il 2,3% del totale, una quota inferiore a quanto accade per le società di capitale estere (3,8%).
In valore assoluto Milano è la provincia che ospita il numero maggiore di startup innovative, sono 466 pari al 14,7%
del totale, segue Roma con 265 (8,4%), Torino 171 (5,4%), Trento 96 (3%) e Napoli 95 (3%). Negli ultimi tre mesi
del 2014 le startup sono aumentate di 96 unità a Milano, 52 a Roma e 26 a Torino. Se però si considerano tali valori in
rapporto al numero di società di capitali presenti nella provincia, Trento è prima in classifica con 103 startup ogni 10
mila società di capitali, mentre Milano è molto distante con un indice pari a 29.
In valore assoluto la Lombardia è la regione che ospita il numero maggiore di startup innovative, sono 696 pari al
21,9% del totale, segue l’Emilia-Romagna con 360 (11,3%), il Lazio 303 (9,5%), Veneto 247 (7,8%), Piemonte 229
(7,2%). Nel quarto trimestre le startup sono aumentate di 126 unità in Lombardia, 73 in Emilia-Romagna e 61 nel
Lazio. Il Trentino-Alto Adige è la regione con la più alta incidenza di startup in rapporto alle società di capitale con 68
startup ogni 10 mila società di capitali, mentre la Lombardia registra un indice pari a 22.
3. Il valore della produzione media, calcolato sulle quasi 1.700 imprese per le quali si dispone dei bilanci sull’esercizio
2013, è pari a 128 mila euro, ma la metà delle startup innovative ha prodotto nel 2013 per meno di 27 mila euro.
L’attivo è in media di 238 mila euro a impresa, ma per la metà delle startup innovative non supera i 64 mila euro. Tali
valori sono molto diversi da quelli del complesso delle società di capitale che però comprendono prevalentemente
imprese tradizionali, attive da molti più anni, con caratteristiche molto differenti rispetto alle startup innovative.
Complessivamente le startup innovative hanno registrato una produzione pari a quasi 213 milioni di euro nel 2013
(valore calcolato sulle quasi 1.700 imprese per le quali si dispone dei bilanci sull’esercizio), mentre il reddito operativo
complessivo è negativo pari a 46 milioni. Una delle caratteristiche peculiari delle startup innovative è l’elevato grado di
immobilizzazione dall’attivo patrimoniale: il rapporto è pari al 30,5% ed è cinque volte il rapporto medio delle società
di capitale (5,9%).
Dal punto di vista occupazionale, le 989 startup con dipendenti impiegano complessivamente 2.607 persone, in media
2,6 dipendenti per ogni impresa, mentre almeno la metà delle startup con dipendenti impiega un solo dipendente.
Sono 12.556 i soci nelle 3.095 startup innovative con almeno un socio. È ipotizzabile che i soci siano coinvolti
direttamente nell’attività d’impresa. In media ogni startup presenta 4 soci, la metà ne presenta un massimo di 3; si
tratta di valori superiori a quelli del complesso delle società di capitali.
Durante i primi esercizi di operatività è probabile che si presentino risultati economici in perdita a causa del peso che il
debito presenta nella fase iniziale dell’attività. Il 57,9% delle startup innovative nel 2013 è in perdita (questo insieme
di imprese rappresenta quasi il 60% della produzione complessiva), mentre il restante 42,1% presenta un utile
d’esercizio (rappresentano il 40% della produzione).
Gli indicatori di redditività ROI e ROE delle startup innovative registrano valori negativi, ma se ci si riferisce soltanto
alle imprese in utile, gli indici sono molto migliori di quelli delle altre società di capitale. La struttura finanziaria delle
startup innovative è relativamente migliore di quella delle società di capitale. Situazione inversa per le startup in utile
che hanno una situazione finanziaria peggiore della media delle società di capitale. Per ogni euro di produzione le
startup innovative generano in media 13 centesimi di valore aggiunto, un dato più basso di quello delle società di
capitali (20 centesimi). Limitatamente alle imprese in utile, le startup generano invece più valore aggiunto delle
società di capitali (32 centesimi contro 22).
4. 1 Numero e dimensione
2 Distribuzione per settore economico
3 Distribuzione per tipologia imprenditore
4 Distribuzione territoriale-Classifica per provincia
4A Distribuzione territoriale-Classifica per regione
5 Valore della produzione e Attivo (Valore medio e mediana)
6 Principali indicatori economici
7 Numero dipendenti
8 Numero soci
9 Distribuzione start-up in utile e perdita e confronto con totale delle imprese
10 Confronto principali indicatori economici start-up con totale delle imprese
Indice delle tavole
Dati strutturali a periodicità
trimestrale
START-UP
INNOVATIVE
5. Dati nazionali
Tavola 1 - Dati strutturali: Start-up innovative
Numero e dimensione
3° trim 2014 4° trim 2014
N. Imprese 2.630 3.179
Capitale sociale totale dichiarato delle start-up 106.242.437 152.993.585
Capitale sociale totale dichiarato delle società di capitale 3.424.551.172.144 3.401.418.099.175
% start-up in Italia sul totale di società di capitale iscritte in Italia 0,18 0,21
6. Dati nazionali
Tavola 2 - Dati strutturali: Start-up innovative
Distribuzione per settore economico
4° trim 2014
COMPARTO
n. start-up
% start-up del comparto in Italia su
totale società di capitale italiane nel
comparto
Agricoltura e attività connesse 11 0,07
Attività manifatturiere, energia, minerarie 568 0,26
Costruzioni 41 0,02
Commercio 120 0,04
Turismo 6 0,01
Trasporti e Spedizioni 9 0,02
Assicurazioni e Credito 5 0,02
Servizi alle imprese 2.319 0,67
Altri settori 51 0,09
Non Classificate 49 0,02
7. Dati nazionali
Tavola 3 - Dati strutturali: Start-up innovative
Distribuzione per tipologia di imprenditore
4° trim 2014
numero imprese start-up femminili 397
numero imprese start-up giovanili 827
numero imprese start-up estere 73
numero società di capitali femminili 242.441
numero società di capitali giovanili 104.629
numero società di capitali estere 56.671
Totale società di capitali 1.487.014
% imprese start-up femminili sul totale start-up 12,49
% imprese start-up giovanili sul totale start-up 26,01
% imprese start-up estere sul totale start-up 2,30
% imprese femminili di società di capitali sul totale delle società di capitali 16,30
% imprese giovanili di società di capitali sul totale delle società di capitali 7,04
% imprese estere di società di capitali sul totale delle società di capitali 3,81
8. Dati nazionali
Tavola 4 - Dati strutturali: Start-up innovative
Distribuzione territoriale-Classifica per provincia
Valore
assoluto
% sul totale start-up
nazionale
sul totale società di
capitale della provincia
(x 10.000)
start-up nella 1a provincia (Milano) 466 14,66 28,73
start-up nella 2a provincia (Roma) 265 8,34 12,58
start-up nella 3a provincia (Torino) 171 5,38 43,41
start-up nella 4a provincia (Trento) 96 3,02 102,79
start-up nella 5a provincia (Napoli) 95 2,99 11,91
start-up nella 6a provincia (Bologna) 93 2,93 36,44
start-up nella 7a provincia (Modena) 84 2,64 40,55
start-up nella 8a provincia (Firenze) 78 2,45 27,12
start-up nella 9a provincia (Padova) 74 2,33 32,23
start-up nella 10a provincia (Cagliari) 72 2,26 47,37
9. Dati nazionali
Tavola 4A - Dati strutturali: Start-up innovative
Distribuzione territoriale-Classifica per regione
Valore
assoluto
% sul totale start-up
nazionale
sul totale società di
capitale della regione
(x 10.000)
start-up nella 1a regione (Lombardia) 696 21,89 22,43
start-up nella 2a regione (Emilia-Romagna) 360 11,32 33,59
start-up nella 3a regione (Lazio) 303 9,53 12,21
start-up nella 4a regione (Veneto) 247 7,77 21,99
start-up nella 5a regione (Piemonte) 229 7,20 32,34
start-up nella 6a regione (Toscana) 209 6,57 21,31
start-up nella 7a regione (Campania) 182 5,73 12,84
start-up nella 8a regione (Marche) 138 4,34 37,47
start-up nella 9a regione (Puglia) 133 4,18 17,84
start-up nella 10a regione (Sicilia) 121 3,81 14,30
10. Dati nazionali
Tavola 5 - Dati strutturali: Start-up innovative
Valore della produzione e Attivo (valore medio e mediana) - Anno 2013
Italia
Start-up attive Valore produzione medio 128.058
Valore produzione mediano 27.083
Valore medio dell'attivo 238.545
Valore mediano dell'attivo 64.354
Numero bilanci start-up 1.661
Totale società di capitale Valore produzione medio 3.014.204
Valore produzione mediano 239.197
Valore medio dell'attivo 4.724.420
Valore mediano dell'attivo 501.853
Numero bilanci società di capitale 747.822
Dati di bilancio: esercizio 2013. Elaborazioni al 20/01/2015.
Non sono comprese le società quotate, IAS e le non obbligate XBRL.
11. Dati nazionali
Tavola 6 - Dati strutturali: Start-up innovative
Principali indicatori economici - Anno 2013
Italia
% immobilizzazione totale/Attivo netto delle start-up 30,49
Valore della produzione totale delle start-up 212.704.052
Reddito operativo totale delle start-up -46.503.771
% immobilizzazione totale/Attivo netto delle società di capitale 5,93
Valore della produzione totale delle società di capitale 2.254.088.270.594
Reddito operativo totale delle società di capitale 56.807.734.483
Dati di bilancio: esercizio 2013.Elaborazioni al 20/01/2015.
Non sono comprese le società quotate, IAS e le non obbligate XBRL.
12. Dati nazionali
Tavola 7 - Dati strutturali: Start-up innovative
Numero dipendenti
Italia
Start-up attive 2Valore medio
1Valore mediano
989Numero start-up con dipendenti
2.607Dipendenti totali start-up
Totale società di capitale 14Valore medio
4Valore mediano
570.296Numero società di capitale con dipendenti
8.280.187Dipendenti società di capitale
Addetti dipendenti: fonte INPS al 30 Settembre 2014.
13. Dati nazionali
Tavola 8 - Dati strutturali: Start-up innovative
Numero soci
Italia
Start-up attive Valore medio 4
Valore mediano 3
Numero start-up con Soci 3.095
Soci totali start-up 12.556
Totale società di capitale Valore medio 2
Valore mediano 2
Numero società di capitale con Soci 1.360.165
Soci società di capitale 3.632.625
14. Dati nazionali
Tavola 9 - Dati strutturali: Start-up innovative
Distribuzione start-up in utile e perdita e confronto con totale delle imprese - Anno
2013
Società in perdita
% Totale
Totale
% sul
totale
Valore della
produzione totale
% sul
totale
Valore della
produzione totale
Valore della
produzione totale
Società in utile
Totale start-up in Italia 42,08 124.712.909 57,92 87.991.143 100 212.704.052
Totale società di capitale in Italia 59,16 1.642.306.389.094 40,84 611.781.881.500 100 2.254.088.270.594
15. Dati nazionali
Tavola 10 - Dati strutturali: Start-up innovative
Confronto principali indicatori economici start-up con totale delle imprese - Anno 2013
Start-up in Italia Imprese Italia
Totale Solo in utile Totale Solo in utile
ROI -0,14 0,11 0,02 0,04
ROE -0,28 0,19 0,01 0,09
Indip. finanziaria 0,39 0,31 0,35 0,39
Valore aggiunto/valore produzione 0,13 0,32 0,20 0,22
16. Note per la “lettura” dei report
Report strutturali
1. Numero e dimensione
Descrive la numerosità delle start-up, la loro dimensione in termini di capitale sociale ed il loro peso rispetto alle società di capitale iscritte in Italia.
2. Distribuzione per settore economico
Presenta la distribuzione delle start-up per settore economico ed il loro peso rispetto al totale delle imprese di capitale in Italia nel relativo comparto.
3. Distribuzione per tipologia di imprenditore
Indica il peso dell’imprenditoria “femminile”, “giovanile” e “straniera” sul totale delle start-up , sul totale delle società di capitale e sul totale delle imprese
4. Distribuzione territoriale-Classifica per provincia
Ordina e mostra il peso percentuale delle province con il maggior numero di start up rispetto al totale start-up presenti in Italia e rispetto al totale società di
capitale del territorio.
6. Principali indicatori economici
Mostra la percentuale di immobilizzazione totale rispetto all’Attivo netto, il valore della produzione ed il reddito operativo delle start-up in Italia.
5. Valore della produzione e Attivo (valore medio e mediana)
Confronta la media e la mediana del valore della produzione e dell’attivo delle start-up con il totale delle imprese di capitale.
4A. Distribuzione territoriale-Classifica per regione
Ordina e mostra il peso percentuale delle regioni con il maggior numero di start up rispetto al totale start-up presenti in Italia e rispetto al totale società di
capitale del territorio.
17. 9. Distribuzione start-up in utile e in perdita e confronto con totale delle imprese
Illustra la distribuzione del valore della produzione totale, ed il relativo peso percentuale sul totale, delle start-up e delle imprese di capitale in Italia,
suddivise tra società in utile ed in perdita.
10. Confronto principali indicatori economici start-up con totale delle imprese
Illustra i principali indicatori di bilancio (ROI, ROE, indipendenza finanziaria e rapporto tra valore aggiunto e valore della produzione) delle start-up e
delle imprese di capitale italiane evidenziandone i valori per le società in utile
7. Numero di dipendenti
Confronta media e mediana del numero di dipendenti delle start-up con media e mediana del totale delle imprese di capitale a livello nazionale.
Inoltre presenta il numero di start-up e di società di capitale con dipendenti e i rispettivi dipendenti totali.
8. Numero soci
Confronta media e mediana del numero di soci delle start-up con media e mediana del totale delle imprese di capitale a livello nazionale.
Inoltre presenta il numero di start-up e di società di capitale con soci e i rispettivi soci totali.
18. Glossario
Imprese femminili L’insieme delle imprese la cui partecipazione di genere risulta complessivamente superiore al 50%
mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite.
composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite.
Imprese giovanili L’insieme delle imprese la cui partecipazione di persone “fino a 35 anni” risulta complessivamente superiore al 50%
mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite.
Imprese straniere L’insieme delle imprese la cui partecipazione di persone non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50%
mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite.
Iscrizioni Numero di tutte le operazioni d’iscrizione effettuate nel periodo considerato.
“.” Il simbolo del punto indica un dato assente o non calcolabile.
Imprese classificate L’insieme delle imprese registrate con un codice di attività economica associato.
Start-up innovativa Una società di capitale di diritto italiano, costituita anche in forma cooperativa, o società europea avente sede fiscale in
Italia, che risponde a determinati requisiti e ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente: lo sviluppo, la produzione e la
commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico ( Legge. n. 221/2012; conversione
conversione art. 25 del D.L. 179/2012).
Investimento in R&D Indicatore della proporzione di capitale immateriale rispetto al capitale investito (in %).
Indicatori economici I dati economici sono dedotti dai valori presenti negli ultimi bilanci depositati e caricati nell’archivio dei bilanci XBRL inBalance.
Società in utile ed in perdita Sono considerate società in utile se il valore è >= 0, mentre sono in perdita se <0.
ROI Indicatore della redditività operativa del capitale investito (in %).
ROE Indicatore della remunerazione del capitale di rischio (in %).
Indipendenza finanziaria Indicatore della proporzione di attivo finanziato attraverso capitale proprio (in %).
Società di capitale L’insieme delle imprese registrate con forma giuridica di tipo: società per azioni(incluse con socio unico), società in
accomandita per azioni, società a responsabilità limitata, società a responsabilità limitata(incluse a capitale ridotto,
semplificate ,con socio unico), società europea.
Dipendenti Sono considerati tutti i dipendenti d’azienda.
Tutte le informazioni sugli addetti , ricevute direttamente dall’INPS, si riferiscono al trimestre precedente a quello di
riferimento dell’elaborazione.
19. Attività economica
(classificazione della)
(Ateco 2007)
ATECO 2007 è la nuova classificazione delle attività economiche in uso presso i Registri Imprese tenuti dalle 105
Camere di Commercio italiane. Tale classificazione ha sostituito, a partire da gennaio 2009, la precedente codifica
AtecoRI 2002.
Grazie alla stretta collaborazione di numerose figure istituzionali, per la prima volta il mondo della statistica ufficiale, il
mondo fiscale e quello camerale adottano la stessa classificazione delle attività economiche.
La struttura di classificazione è ad “albero” e parte dal livello 1, più aggregato distinto in 21 sezioni, fino a giungere al
livello massimo di dettaglio comprendente 1.226 sotto categorie. La classificazione è standardizzata a livello europeo
fino alla quarta cifra, mentre le categorie e le sotto categorie (rispettivamente livello 5 e 6) possono differire tra i singoli
Paesi per meglio cogliere le specificità nazionali.
Tutte le tavole presentate adottano la classificazione ATECO 2007 e il seguente criterio di raggruppamento:
Settore Sezioni di attività economica comprese
Agricoltura ‘A’ Agricoltura, silvicoltura e pesca
'B' Estrazione di minerali da cave e miniere
Attività manifatturiere 'C' Attività manifatturiere
'D' Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
'E' Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei
Costruzioni 'F' Costruzioni
Commercio 'G' Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli
Turismo 'I' Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
Trasporti 'H' Trasporto e magazzinaggio
Assicurazioni e credito 'K' Attività finanziarie e assicurative
Servizi alle imprese
Altri settori
'J' Servizi di informazione e comunicazione
'L' Attività immobiliari
'M' Attività professionali, scientifiche e tecniche
'N' Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese
'O' Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria
'P' Istruzione
'Q' Sanità e assistenza sociale'
'R' Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento
'S' Altre attività di servizi
'T' Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per
personale domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso
proprio da parte di famiglie e convivenze
'U' Organizzazioni ed organismi extraterritoriali