1. Genova 23 aprile 2012
Dott. Alberto Ferrando
Pediatra di Famiglia
Garante Infanzia UNICEF
Prof. a contratto in Pediatria amb.
Vice Pres. Ordine dei Medici di Genova
Pres. Fed. Reg. OOMM della Liguria
Past Pres. SIP sez. ligure
Segretario Soc. It. Alcologia ligure
VicePres. Ass. Ped. Liguri (APEL)
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5. Evoluzione del medico curante
da………….. infettivologo a ……………
”avvocato difensore della persona”
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6. Ruolo e uso del pediatra
•Pediatria “passiva”
(ovvero orientata per vari motivi , soprattutto di demagogia, alla customer satisfaction
e alla soddisfazione di tutte le richieste del singolo, della società e della burocrazia)
•Pediatria “intercettiva”
(miglior organizzazione dell’attività e attivazione di filtri che permettono di intervenire
in modo più efficace quando una famiglia si reca in studio: es: tosse e si verifica stato
delle vaccinazioni, rendimento scolastico ecc.)
•Pediatria “attiva” (o “di iniziativa”)
(massima organizzazione dell’ambulatorio con cartella clinica informatizzata e
richiamo delle famiglie che non si recano in studio. L’ambulatorio è integrato
l’ospedale, con i servizi del distretto sociosanitario e con la scuola)
•Pediatria “attiva” (o “di iniziativa”) + Pediatria sociale
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7. Superamento delRuolo del
concetto “paternalistico”
del Medico e sostituzione della “cultura della
malattia” Pediatra di Famiglia
con la “cultura della salute”
integrare il tradizionale modello
To cure bio- medico (processi di diagnosi
e terapia)
con un più articolato modello di
To care
medicina centrata sul bambino e
la famiglia (Patient -and Family-
Centered Care o PFCC).
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8. Rapporto sullo stato di salute
• Nel rapporto vengono segnalati, fra gli
altri, i seguenti problemi:
– la mortalità nella fascia di età 15-24 anni
– due problemi di salute emergenti:
• asma
• obesità
– una priorità assoluta:la salute mentale e in
generale la sofferenza psico-sociale
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9. 1. le disuguaglianze nella salute dei
bambini e degli adolescenti dipendenti da
condizioni territoriali economiche e
culturali;
2. la salute mentale dei bambini e negli
adolescenti;
3. le conseguenze dei problemi
dell'inquinamento dell'ambiente sulla
salute dei bambini;
4. l’aiuto alle famiglie perché cresca la
capacità di essere genitori.
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10. L’aumento del disagio relazionale e della patologia
psichiatrica nell’età evolutiva richiede interventi
precoci nel primo anno di vita, fondamentale per
una buona relazione precoce e lo sviluppo del
bambino.
La rete territoriale va potenziata e messa in
condizione di integrarsi tra le varie competenze.
Per quanto riguarda l’emergere di nuove patologie,
quali il deficit di attenzione ed iperattività e i
disturbi specifici dell’apprendimento, va cercato
un maggior collegamento con la scuola e le
Associazioni di genitori. www.ferrandoalberto.eu
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11. COME PDF DI COSA MI DEVO
OCCUPARE :
• EDUCAZIONE
• PREVENZIONE
• DIAGNOSI, CURA E RIABILITAZIONE
• “GOVERNO CLINICO”:
CREARE SINERGIE CON CHI E’ “IN
CONTATTO CON I BAMBINI E
SENSIBILIZZARE LA POLITICA A
“INVESTIRE” IN QUESTO
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12. COMUNICAZIONE- EDUCAZIONE
• Della famiglia
• Del bambino
• Dell’adolescente
• Della “comunità”
• Delle Istituzioni
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13. NECESSITA’ DI COMUNICAZIONE
E DI COLLABORAZIONI:
-PEDIATRI -ASL
-FAMIGLIA -COMUNI
-COMUNITA’ -IST. SCOLASTICHE
-SPECIALISTI
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15. Siamo più sani ma
ci sentiamo sempre più malati.
E’ il paradosso della nostra società
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16. Mortalità infantile, prestazioni sanitarie e
consumo di farmaci omeopatici in Italia –
Anni 1960-2000
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17. Tre decenni fa Henry Gadsen, direttore
generale di una delle principali case
farmaceutiche al mondo – la Merck –
rilasciò una sconcertante dichiarazione
alla rivista Fortune:
“Il mio sogno è creare farmaci
per le persone sane, così da
poter vendere proprio a tutti.”
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19. La NON
Malattia
-Passiva : si segue la corrente
senza alcun vantaggio per sé e
per il pz.
-Attiva: si “vende una malattia”
per guadagno (DISEASE
MONGERING)
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22. IL PARADOSSO DELLA FELICITA’ DI
EASTERLIN
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23. QUESTO GRAZIE ANCHE A
DEMAGOGIA E ALLA
UTILIZZAZIONE IN MEDICINA DI
TECNICHE DI MERCATO
E DI UNA MANAGERIALITA’
SBAGLIATA
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25. Il “paradosso della salute”
( Barsky) disorganizzate
Offerte
di prestazioni e
ECCESSO E DUPLICAZIONE
Aspettative
miracolistiche DI PRESTAZIONI
Nevrosi
Minori Maggiore
da
malattie disillusione
prevenzione
onnipotenza
della
medicina
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26. “TO BUY OR NON TO BUY: THAT IS THE QUESTION….”
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28. Juliet B. Schor “Nati per comprare.
Salviamo i nostri figli, ostaggio della
pubblicità”,
Le società di produzione, commercializzazione e
pubblicizzazione di prodotti di consumo
“hanno messo gli occhi sui bambini”.
Il marketing si rivolge loro:
- come consumatori da blandire ed “educare”,
- come canale tra il mercato del consumo e la
famiglia:
secondo alcune ricerche USA nel 2004 i bambini da
quattro a dodici anni hanno determinato 330 miliardi
di dollari di spese adulte e ne hanno “influenzato”
altri 340.
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29. Diversi studi sembrano dimostrare che già a 18
mesi i bambini sono in grado di riconoscere i
loghi commerciali e prima di raggiungere il
secondo anno di età chiedono i prodotti
nominandone la marca.
…capacità di bambini di dodici mesi di cogliere
segnali emotivi nel comportamento di un
personaggio televisivo nei confronti un
giocattolo e di utilizzarne le indicazioni per
scegliere o scartare il giocattolo stesso quando
viene loro presentato.
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32. La pubblicità è una forma di
comunicazione usata per persuadere
un’audience ( spettatori, lettori o
ascoltatori) a intraprendere delle
azioni verso prodotti, idee o servizi.
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33. La partecipazione dei bambini a
pubblicità e trasmissioni televisive è in
aumento, perché i bambini
rappresentano un target del
marketing, in quanto in grado di
orientare i consumi dell’intera famiglia.
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34. L’esperienza dell’infanzia ( tutti gli
adulti sono stati bambini) è un punto
che accomuna tutti gli spettatori.
Vedere rappresentati dei bambini crea
interesse, simpatia, coinvolgimento
emotivo.
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35. L’inserimento di un bambino in una
scena o in uno spettacolo crea un
legame con la realtà e può avere un
effetto positivo nello spingere lo
spettatore a valutare gli effetti delle
sue azioni nel mondo reale. Talvolta
l’uso dei bambini è pensato come
elemento di shock.
Ma quali effetti ha l’esperienza nel
mondo dello spettacolo e della
pubblicità per un bambino?
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38. Se un bambino è chiamato ad interpretare un ruolo “adulto” o
ad affrontare situazioni difficili , questo può rivelarsi dannoso.
E’ indispensabile la presenza di un adulto di fiducia a supporto
per aiutarlo e guidarlo attraverso il processo di interpretazione di
ciò che è o non è appropriato nella vita reale.
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39. Spesso i bambini vengono portati a delle
azioni delle quali non è loro chiaro il
significato. E’ giusto che non sappiano
esattamente ciò che stanno facendo?
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40. I bambini non sono automi cui noi assegniamo
compiti aspettandoci che li eseguano
passivamente o con disinteresse.
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41. Ci sono molti bambini che entrano nel mondo dello spettacolo ed
hanno una esperienza positiva, nonostante siano coinvolti in un mondo
di adulti.
Tuttavia il motivo che spesso porta i bambini ad esperienze di tipo
lavorativo è che essi diventano vittime delle ambizioni dei genitori o
di una infatuazione infantile.
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42. Come i padroni di certi romanzi vittoriani i bambini diventano lo
strumento attraverso cui i genitori guadagnano denaro,
indipendentemente dall’aspetto morale o etico.
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44. Nessun bambino dovrebbe
essere sottoposto a
situazioni stressanti per
ottenere una
rappresentazione più
realistica di una reazione
emozionale
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45. Young actor Brian Bonsall • 2011 booking photo of Brian Bonsall
following his arrest in Boulder,
from the NBC sitcom, Colorado. Credit: Boulder Police / Booking
"Family Ties." Credit: NBC
photo
Universal / Getty Images
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54. La pubblicità televisiva ha certamente un ruolo
nell’influenzare il consumo dei bambini di cibi e
bevande.
Negli ultimi dieci anni vi sono stati cambiamenti molto
importanti che hanno riguardato gli stili di vita in
Europa e che hanno portato alla nascita di una nuova
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55. Una costante e persistente crescita dei redditi
famigliari;
un aumento delle ore lavorative;
l’aumento del numero di madri che lavorano.
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56. un più largo consumo di alimenti precotti e pronti
per l’uso;
una crescita della “cultura dello spuntino” e dei
pasti veloci;
una moltiplicazione di pranzi e cene che i
bambini consumano da soli;
un aumento dell’influenza dei bambini stessi
nelle scelte in campo alimentare dei propri
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57. Non sono solo cambiate le abitudini alimentari dei
bambini, ma la sempre più persistente assenza del
controllo che gli adulti hanno su questi, ha portato
allo sviluppo di una vita molto più sedentaria per i più
piccoli e, quindi, a una diminuzione delle ore che
questi passano svolgendo attività fisica;
queste due ultime conseguenze sono dovute anche
alla presenza sempre più massiccia di media sia
all’interno della casa che nelle stesse camere dei
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58. 1) Il guardare la televisione è
un’attività sedentaria, che riduce il
tasso di metabolismo e sostituisce
l’esercizio fisico.
2. Inoltre questo tipo di attività è spesso associata a
frequenti spuntini, a pasti composti da cibi precotti e/o
al consumo di alimenti provenienti da Fast Food.
3. Infine guardare la televisione porta come
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59. Uso della televisione baby-sitter.
Non proibire l’uso del televisore.
Costruire una dieta televisiva.
Scelta di programmi educativi.
Stabilire un tempo massimo di visione.
Posizionamento della televisione
Uso DVD
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60. Alimentazione: bambini e adolescenti
vittime del marketing
Lo studio dell'Institute of Medicine ha
evidenziato una responsabilità del marketing
nell'influenzare le scelte alimentari dei
ragazzi: le aziende studiano con
estrema attenzione i meccanismi
psicologici che governano le scelte
dei bambini e dei loro genitori.
NEJM 2006, 354, (24),
2527
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61. Alimentazione: bambini e adolescenti
vittime del marketing
…piccoli ed ignari, stimolandoli a mangiare "cibi
spazzatura", poveri nel valore nutritivo, ma ricchi per
la densità calorica".
Dal 1994 le aziende del settore hanno messo a
disposizione del pubblico 600 nuovi prodotti
alimentari.
25% sarebbe relativamente salutare (prodotti da
forno, cibo per l'infanzia, e acque minerali).
50% dei nuovi prodotti è composto da
caramelle e gomme da masticare
25% da dolciumi vari e merendine salate.
NEJM 2006, 354, (24), 2527
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62. Alimentazione: bambini e adolescenti
vittime del marketing
Lo studio dell'Institute of Medicine ha
evidenziato una responsabilità del marketing
nell'influenzare le scelte alimentari dei.
I consueti canali di promozione pubblicitaria
sono stati di recente affiancati da altri
veicoli come i giocattoli, i videogiochi, le
canzoni, i film e gli SMS.
NEJM 2006, 354, (24), 2527
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63. Alimentazione: bambini e adolescenti
vittime del marketing
Tuttavia l'aspetto più inquietante è il
messaggio diretto ai bambini, teso a sminuire
l'autorevolezza delle scelte dei genitori.
Il messaggio insinuante del nuovo marketing è
che gli adulti non sappiano di cosa ha
veramente bisogno un bambino e che in fondo
sia il bambino stesso deputato a decidere, in
una sorta di rozza democrazia, che cosa
mangiare e come.
NEJM 2006, 354, (24), 2527
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66. Prof. Alberto Ferrando
(a contratto in pediatria di famiglia)
Pediatra di Famiglia
Pres. Fed. Reg. Ordini dei Medici Lig.
Vicepres. Ordine dei Medici di genova
Vicepres. Ass. Ped. Liguri (APEL)
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Ferrandoalberto.blogspot.com
aferrand@fastwebnet.it
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67. Carta dei diritti del bambino che pratica sport
Diritto di praticare attività motoria
Diritto di giocare e divertirsi
Diritto di praticare sport in un ambiente
sano e sicuro
Diritto di essere allenato da personale
qualificato ed adatto a quella fascia di età
Diritto di essere trattato con rispetto
Diritto del giusto riposo
Diritto del controllo della salute
Diritto di competere con giovani di
pari capacità
Diritto di non essere sempre un campione
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70. Intorno a loro 200 persone che urlano,
incitano ed esultano come in un arena:
sembrano perfino divertirsi. …….
Tra il pubblico ci sono anche i genitori
consenzienti a far partecipare i loro figli:
ognuno chiama il proprio “ campione” e
qualcuno aggiunge soddisfatto e orgoglioso:
“Mio figlio non ha mai perso una gara.Se non
fosse qui a combattere, magari sarebbe a
lanciare pietre contro gli autobus: qui impara
a rispettare se stesso e gli altri”.
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71. FIRENZE - Una lite in tribuna tra i genitori
durante la partita Affrico-Firenze dei pulcini ha
spaventato tanto i bambini, di otto anni, che gli
allenatori hanno deciso di ritirare le squadre dal
campo. Lo riporta il quotidiano 'Il Firenze'. Il
questore della citta' toscana, Francesco Tagliente, si
e' detto "grato" per la decisione, che rappresenta
"un'iniziativa che contribuisce con esempi positivi
a promuovere il rispetto delle regole e della
legalita', soprattutto in presenza di bambini".
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74. Ovunque genitori affaccendati a vestire di
tutto punto i propri bimbetti, sì e no in grado
di stare in piedi sulla neve, come degli
olimpionici in miniatura.
Manlio Comotto
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75. Le scelte educative
Orientamente al risultato Orientamento al risultato
agonistico formativo
Sportivo/persona Persona/sportivo
Giocano i piu` forti Giocano tutti
I piu` bravi non imparano a Tutti imparano a rispettare le regole
rispettare le regole
Esasperazione del lavoro fisico- Si rispettano le leggi dell’eta`
atletico evolutiva
Esasperazione del lavoro tattico- Non si specializza
strategico
In caso di sconfitta si cerca il La sconfitta e` una risorsa
colpevole
Si educa ad essere “furbi” e Il “furbo” e` visto come un idiota.
scorretti Si educa il valore intrinseco del se`
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78. ANABOLIZZANTI
Vietati “in-out” competizione
Lenda Murray Ms. Olympia
Ronald Coleman Mr. Olympia
Sono ormoni steroidei (testosterone,
nandrolone e ecc.) che potenziano la
muscolatura e riducono il grasso.
78
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R. Rossi
84. FASD
Dott. Alberto Ferrando
Pediatra di Famiglia
Prof. a contratto in Ped. Amb.
Pres. Fed. Reg. Ordini dei Medici Lig.
Vicepres. Ordine dei Medici di Genova
Vicepres. Ass. Ped. Liguri (APEL)
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Editor's Notes
Investire in salute nei primi anni di vita rende: arola di economista
Con l’ entrata in vigore della c.d. Legge Gasparri, nel 2004, sull’ assetto del sistema televisivo, veniva vietato indiscriminatamente l’ impiego di minori degli anni quattordici nei messaggi pubblicitari radiotelevisivi e negli spot. Questo gettava nello sconforto il mondo della comunicazione, essendovi prodotti che, per loro natura, non possono che essere promossi attraverso immagini del mondo infantile (si pensi ai passeggini o agli alimenti per lo svezzamento). Il divieto parve aberrante, anche perché i minori continuavano ad essere utilizzabili per i messaggi stampa e per le affissioni, ad esempio, concernendo il divieto solo la radio e la televisione. Un’ altra stranezza della norma consisteva nel fatto che, mentre l’ utilizzo di minori degli anni quattordici era consentito in programmi radiotelevisivi, sia pure nel rispetto del regolamento (emanato nel 2006), l’ impiego di bambini era invece vietato tout court in pubblicità, dove comunque la presenza è molto più breve rispetto, ad esempio, a quella necessaria per registrare le puntate di una sit-comedy. Il divieto venne abrogato con la legge 6 febbraio 2006, n. 37. La Legge Gasparri, al di là dell’ utilizzo dei minori in pubblicità, vieta, comunque, ogni forma di comunicazione pubblicitaria avente come oggetto bevande contenenti alcool, sia all'interno dei programmi direttamente rivolti ai minori, sia nelle interruzioni pubblicitarie immediatamente precedenti e successive. Il Codice di Autodisciplina si occupa anche dei piccoli protagonisti dei messaggi pubblicitari e stabilisce che l'impiego di bambini e adolescenti nella comunicazione deve evitare ogni abuso dei naturali sentimenti degli adulti per i più giovani
D.M. 27 aprile 2006, n. 218, Regolamento recante disciplina dell'impiego di minori di anni quattordici in programmi televisivi - D. Lgs. 2 agosto 2007, n. 145, Attuazione dell'articolo 14 della direttiva 2005/29/CE che modifica la direttiva 84/450/CEE sulla pubblicità ingannevole - Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale
In alcune forme di pubblicità la partecipazione dei bambini è spesso “necessaria” per il fatto di riguardare prodotti specificamente ricvolti a questa fascia di mercato. Ci sono tuttavia molte pubblicità dove vengono utilizzati bambini anche se il prodotto non è affatto rivolto a loro. Questi tipi di pubblicità servono solo a fare leva sulle emozioni dello spettatore.
Nell’età infantile i bambini attraversano una fase di apprendimento mediata dal gioco e dalla rappresentazione. Il gioco di fantasia o di finzione è comune a tutti i bambini già dal primo anno di vita. Dal 3 anno in poi il gioco di finzione richiede abilità sofisticate di interrelazione con i coetanei . In pratica sono in grado di rappresentare un personaggio e di capire quando un altro bambino si finge un altro personaggio. Tra i tre e i cinque anni i bambini perfezionato la capacità di differenziare la realtà dalla fantasia e solo dai sette anni consolidano il loro pensiero razionale basato sulla realtà. La funzione dell’adulto, soprattutto genitori e altre figure di riferimento , è di aiutare il bambino a capire ciò che è reale da ciò che non lo è.. I bambini apprendono nozioni sulla realtà dalle persone in cui credono o hanno fiducia . Se il bambino è sottoposto a situazioni difficili o non chiare e non è supportato da un adulto in questa fase di fragilità, diventerà fortemente confuso, incapace di analizzare ciò che gli viene proposto e adattarvisi. Se il bambino è fortemente supportato da un adulto è invece in grado di ricevere assistenza e interpretare il mondo.
L’adulto che assiste il bambino coinvolto in una finzione a scopo di spettacolo o pubblicità è responsabile del fatto che il bambino comprenda le sue azioni in modo accurato e moralmente responsabile..
A causa di questa spinta spesso vengono trascurati gli aspetti educativi e scolastici, dal momento che la scuola e il curriculum scolastico appaiono secondari rispetto al fatto di acquisire notorietà che potrebbe portare a fama e denaro in modo più rapido.
A causa dell’aumento del numero di spot, trasmissioni e pubblicità che utilizzano i bambini come protagonisti, e delle forti aspettative che i genitori riversano su queste opportunità, i bambini devono affrontare situazioni spesso molto stressanti. Essere esposti in modo ridicolo o umiliante rappresenta un abuso emozionale e psicologico , grave quanto un abuso fisico nei suoi effetti. Infatti i bambini soggetti a questi stress spesso hanno danni permanenti della loro autostima.