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L’ACQUARIO ROMANO NEL CORSO DEI SECOLI
L’acquario romano è situato nel rione
Esquilino, più precisamente a Piazza
Manfredo Fanti, una piazza rettangolare
che come le altre piazze del quartiere
interrompe la scacchiera geometrica
dell’andamento viario: il centro della
piazza è occupato da un giardino recintato
che ospita i resti archeologici delle mura
serviane, un di più abilmente sfruttato in
sede di progetto e perfettamente aderente
con il gusto per il pittoresco dell’epoca.
L'edificio nacque su iniziativa di un
ittiologo 1
, Pietro Garganico, che attorno al
1880 presentò al Comune un progetto per
realizzare una struttura destinata a
diventare stabilimento di piscicoltura e
acquario.
Inizialmente la costruzione era prevista in
Via Nazionale, ma dopo qualche tempo il
progetto venne spostato nel rione
esquilino, in quegli anni uno dei centri
della massiccia urbanizzazione umbertina
che faceva perno su Piazza Vittorio. Nel
1882 il comune diede così in concessione
gratuita a Garganico il terreno di piazza
Manfredo Fanti che, lasciato libero da
costruzioni residenziali, diventa grazie a
quest’idea uno spazio a carattere
soprattutto ricreativo, un polo
scientifico-sperimentale, arricchito anche
all'esterno da arredi "acquatici" (laghetto,
ponticelli) ed in linea con gli indirizzi
ideologici di Quintino Sella (all’epoca
ministro delle finanze) che prospettava per
la neonata capitale2
lo sviluppo di
2
Roma era diventata capitale nel 1870 ma
presentava un’organizzazione urbana
1
zoologo specializzato in pesci
iniziative volte a migliorare la società
attraverso l'istruzione e lo sviluppo di
iniziative imprenditoriali private.
L'Acquario Romano nasceva dunque con
finalità allo stesso tempo
commerciali-imprenditoriali e
didattico-divulgative destinate a una nuova
borghesia amministrativa a cui è
inizialmente dedicato il quartiere.
Il progetto iniziale fu realizzato da Ettore
Bernich e fu messo in opera tra il 1885 e il
1887; l'edificio, di impianto basilicale,
ricorda il tema marino nella decorazione
architettonica così come negli interni, ed
era destinato ad ospitare le vasche
dell'acquario e alcune delle strutture
dell'impianto di piscicoltura.
L’inaugurazione avvenne il 29 maggio del
1887.
inadeguata al nuovo status di capitale
europea.
All’interno, la grande sala aperta e
luminosa è caratterizzata da un doppio
ordine di colonne in ghisa, tra le prime ad
essere usate in Roma, che sostengono la
galleria superiore e il soffitto. Lo spazio
esterno è invece dedicato al giardino ed è
raffigurato con qualche enfatizzazione
dell’aspetto romantico e pittoresco allora
molto in voga; la facciata principale
riprende il tema dell’arco trionfale ed è
arricchita da una decorazione tutta ispirata
a temi acquatici (nelle due edicole ai lati
dell’ingresso sculture in stucco raffiguranti
La Pesca a destra e La Navigazione a
sinistra, il fregio di coronamento con il
motivo dei due delfini con il tridente, il
gruppo a coronamento dell’edificio che
raffigura il carro di Venere trainato da un
tritone e una nereide); mentre gran parte
dell'attuale Piazza Fanti era occupata da un
laghetto artificiale che ingloba anche i
resti delle mura serviane, utilizzati
secondo il gusto dell'epoca come elemento
di arredo monumentale, che accentuava il
carattere romantico e pittoresco che si
voleva dare al luogo.
Visitatori della Mostra dei fiori tenutasi
all'Acquario passeggiano sulle rive del
laghetto artificiale.
La funzione iniziale dell’Acquario tuttavia
durò per brevissimo tempo. Infatti, già
durante la realizzazione dell’edificio
l’organizzazione dell’impresa trova
diverse difficoltà, segnate dal progressivo
delinearsi della crisi edilizia del 1887 che
sconvolge l’economia della capitale.
Durante questo periodo, la gestione
dell’edificio, precedentemente attribuita a
società immobiliari che si stavano
dedicando alla costruzione del quartiere,
passa alla società anonima Acquario
Romano, appositamente costituita.
Visitatori alla Mostra dei fiori
all'Acquario.
Si apprende dai giornali che pochi mesi
dopo l’apertura, nel carnevale del 1888,
Bernich si da fare per organizzare feste e
balli nell’edificio, ma l’abbandono
dell’iniziativa con un primo degrado della
struttura è già in agguato e ormai si teme
che “Piazza Fanti diventi un pantano
abitato da ranocchie”. (citazione giornale
dell’epoca). Dopo una nuova ed intricata
vicenda giudiziaria, che vede tra l’altro il
fallimento della Società Anonima
dell’Acquario, il Comune torna alla fine
del 1891 proprietario del terreno. La
gestione della struttura rivela sin
dall’inizio non poche difficoltà per il
Comune, che deve far fronte anche a
numerose opere di manutenzione per
guasti ed inconvenienti connaturati alla
stessa struttura architettonica e
all’impianto degli acquari e del laghetto.
Così dal 1893 al 1900 l’edificio variò la
sua destinazione d’uso diverse volte.
Divenne una struttura che, grazie alla sua
planimetria e alla sua acustica, ben si
prestava a ospitare varie iniziative.
Almeno fino al 1894, restarono in funzione
le vasche con i pesci nella sala centrale,
mentre questa e le gallerie, che venivano
date in concessione temporanea, vennero
adibite di volta in volta ad esposizioni
vinicole ed alimentari, assemblee e
riunioni delle associazioni più diverse,
esposizioni artistiche, concorsi pubblici,
palestra per le scuole del quartiere.
Nel 1910 l’Acquario è ormai consacrato
come sala di spettacolo. È un teatro di
secondo piano rispetto ad altre sale più
prestigiose; di carattere decisamente
popolare sia per il tipo di pubblico che per
gli spettacoli che vi si tenevano, come gli
spettacoli di operetta. Fino all’inizio degli
anni ‘20 continua ad essere usato come
teatro, sala cinematografica e a volte circo
equestre.
L’edificio venne poi declassato e utilizzato
come magazzino “polifunzionale”,
deposito per i materiali scenici del Teatro
dell’Opera ma anche sede di uffici
elettorali e dell’ufficio di tesseramento.
Resterà adibito a deposito fino alla fine del
1984, quando inizierà il progetto di
restauro.
Interno dell’edificio
Tra il 1985 e il 1990 avvenne il restauro
dell’edificio, promosso
dall’amministrazione comunale, secondo il
progetto di De Feo e Stucchi che
permisero il recupero quasi totale della
fisionomia originaria dell’acquario.
Il progetto era stato approvato nel 1981 e
nel 1985 sono state avviate delle indagini
conoscitive3
, iniziando così il restauro. Il
30 dicembre 1987 furono approvati i
finanziamenti per gli interventi che sono
iniziati nel 1988 e terminati nel 1990.
L’inaugurazione del complesso avviene nel
1991 con l’esposizione di una mostra di
rare pubblicazioni letterarie intitolata “in
forma di rivista”. Nel 1993 l’Acquario
riapre definitivamente ospitando numerose
manifestazioni espositive e spettacoli, che
rispecchiano la sua valenza culturale.
3
Indagine conoscitiva: indagine dello stato di
conservazione di manufatti, sia mobili sia
immobili, di valore storico e artistico, che
precede un intervento conservativo o di
restauro. (Enciclopedia Treccani)
L’Aretusa 1991-92, Teatro Acquario
romano.
Nel 2003 fu firmato un protocollo d’intesa
attraverso il quale l’Acquario fu destinato
alla sede della casa dell’Architettura,
un’istituzione culturale ed espositiva che
ha il compito di promuovere la cultura
architettonica romana e l’architettura
contemporanea.
A seguito della sua nuova destinazione, nel
Settembre del 2003 vengono avviati dei
lavori di ristrutturazione per adeguare
l’impianto è l’arredo dell’edificio alle sue
nuove funzioni. Il progetto ha previsto:
- All'esterno, una nuova recinzione
dell’area archeologica, una
sistemazione del giardino che
riprende il disegno originario di
Bernich e un sistema di
illuminazione.
Nuovo sistema di illuminazione
- Il piano terra fu attrezzato con
tecnologie multimediali e allestito per
mostre, convegni, manifestazioni
della Casa dell’Architettura.
- Nel secondo piano, sede degli uffici
dell’ordine degli architetti, fu
adeguato l’impianto elettrico e furono
modificati i bagni.
- Il terzo piano diventa sede della
presidenza e del Consiglio: fu rimossa
una parte del controsoffitto per
restituire alla sala una sua
monumentalità enfatizzata dalla
libreria a tutta parete.
Primo piano dell’edificio.
L’Acquario diventa quindi un centro
espositivo e di manifestazioni sui temi di
architettura contemporanea, gestito
dall’ordine degli architetti di Roma.
E Finalmente, dopo più di un secolo di
vita irrequieta, ha acquisito un ruolo
stabile nel quartiere.
Sitografia e Bibliografia
Notazioni storiche:
- http://www.romearcheomedia.it/esq
uilino/luoghi/index.php?page=acq
uario&i=banner_acquario&locc=
acquario&type=2&subtype=6&do
ve=L%E2%80%99Acquario%20R
omano
- https://acquarioromano.it/storia.ht
ml
- https://it.wikipedia.org/wiki/Acquar
io_Romano
- https://web.archive.org/web/20150
411075735/http://old.casadellarchi
tettura.it/stampa/storia.html
- Acquario Romano: storia di un
edificio, Andrea Mazzoli
Fasi alterne del progetto
(1892-1985):
- -https://www.visitareroma.eu/acqua
rio-romano-storia-del-primo-stabil
imento-di-esposizione-dei-pesci/
- -http://www.romearcheomedia.it/es
quilino/luoghi/index.php?page=ac
quario&i=banner_acquario&locc
=acquario&type=2&subtype=6&d
ove=L%E2%80%99Acquario%20
Romano
- -https://acquarioromano.it/storia.ht
ml
Restauri e utilizzo attuale
(1985-2003):
- http://www.romearcheomedia.it/esq
uilino/luoghi/index.php?page=acq
uario&i=banner_acquario&locc=
acquario&type=2&subtype=6&do
ve=L%E2%80%99Acquario%20R
omano
- https://acquarioromano.it/index.ph
p
- https://www.casadellarchitettura.it/
- Acquario Romano: storia di un
edificio, Andrea Mazzoli
Cecilia Chianelli, Chiara Di
Scala, Margherita Severino.

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  • 1. L’ACQUARIO ROMANO NEL CORSO DEI SECOLI L’acquario romano è situato nel rione Esquilino, più precisamente a Piazza Manfredo Fanti, una piazza rettangolare che come le altre piazze del quartiere interrompe la scacchiera geometrica dell’andamento viario: il centro della piazza è occupato da un giardino recintato che ospita i resti archeologici delle mura serviane, un di più abilmente sfruttato in sede di progetto e perfettamente aderente con il gusto per il pittoresco dell’epoca. L'edificio nacque su iniziativa di un ittiologo 1 , Pietro Garganico, che attorno al 1880 presentò al Comune un progetto per realizzare una struttura destinata a diventare stabilimento di piscicoltura e acquario. Inizialmente la costruzione era prevista in Via Nazionale, ma dopo qualche tempo il progetto venne spostato nel rione esquilino, in quegli anni uno dei centri della massiccia urbanizzazione umbertina che faceva perno su Piazza Vittorio. Nel 1882 il comune diede così in concessione gratuita a Garganico il terreno di piazza Manfredo Fanti che, lasciato libero da costruzioni residenziali, diventa grazie a quest’idea uno spazio a carattere soprattutto ricreativo, un polo scientifico-sperimentale, arricchito anche all'esterno da arredi "acquatici" (laghetto, ponticelli) ed in linea con gli indirizzi ideologici di Quintino Sella (all’epoca ministro delle finanze) che prospettava per la neonata capitale2 lo sviluppo di 2 Roma era diventata capitale nel 1870 ma presentava un’organizzazione urbana 1 zoologo specializzato in pesci iniziative volte a migliorare la società attraverso l'istruzione e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali private. L'Acquario Romano nasceva dunque con finalità allo stesso tempo commerciali-imprenditoriali e didattico-divulgative destinate a una nuova borghesia amministrativa a cui è inizialmente dedicato il quartiere. Il progetto iniziale fu realizzato da Ettore Bernich e fu messo in opera tra il 1885 e il 1887; l'edificio, di impianto basilicale, ricorda il tema marino nella decorazione architettonica così come negli interni, ed era destinato ad ospitare le vasche dell'acquario e alcune delle strutture dell'impianto di piscicoltura. L’inaugurazione avvenne il 29 maggio del 1887. inadeguata al nuovo status di capitale europea.
  • 2. All’interno, la grande sala aperta e luminosa è caratterizzata da un doppio ordine di colonne in ghisa, tra le prime ad essere usate in Roma, che sostengono la galleria superiore e il soffitto. Lo spazio esterno è invece dedicato al giardino ed è raffigurato con qualche enfatizzazione dell’aspetto romantico e pittoresco allora molto in voga; la facciata principale riprende il tema dell’arco trionfale ed è arricchita da una decorazione tutta ispirata a temi acquatici (nelle due edicole ai lati dell’ingresso sculture in stucco raffiguranti La Pesca a destra e La Navigazione a sinistra, il fregio di coronamento con il motivo dei due delfini con il tridente, il gruppo a coronamento dell’edificio che raffigura il carro di Venere trainato da un tritone e una nereide); mentre gran parte dell'attuale Piazza Fanti era occupata da un laghetto artificiale che ingloba anche i resti delle mura serviane, utilizzati secondo il gusto dell'epoca come elemento di arredo monumentale, che accentuava il carattere romantico e pittoresco che si voleva dare al luogo. Visitatori della Mostra dei fiori tenutasi all'Acquario passeggiano sulle rive del laghetto artificiale. La funzione iniziale dell’Acquario tuttavia durò per brevissimo tempo. Infatti, già durante la realizzazione dell’edificio l’organizzazione dell’impresa trova diverse difficoltà, segnate dal progressivo delinearsi della crisi edilizia del 1887 che sconvolge l’economia della capitale. Durante questo periodo, la gestione dell’edificio, precedentemente attribuita a società immobiliari che si stavano dedicando alla costruzione del quartiere, passa alla società anonima Acquario Romano, appositamente costituita. Visitatori alla Mostra dei fiori all'Acquario. Si apprende dai giornali che pochi mesi dopo l’apertura, nel carnevale del 1888, Bernich si da fare per organizzare feste e balli nell’edificio, ma l’abbandono dell’iniziativa con un primo degrado della struttura è già in agguato e ormai si teme che “Piazza Fanti diventi un pantano abitato da ranocchie”. (citazione giornale dell’epoca). Dopo una nuova ed intricata vicenda giudiziaria, che vede tra l’altro il fallimento della Società Anonima dell’Acquario, il Comune torna alla fine
  • 3. del 1891 proprietario del terreno. La gestione della struttura rivela sin dall’inizio non poche difficoltà per il Comune, che deve far fronte anche a numerose opere di manutenzione per guasti ed inconvenienti connaturati alla stessa struttura architettonica e all’impianto degli acquari e del laghetto. Così dal 1893 al 1900 l’edificio variò la sua destinazione d’uso diverse volte. Divenne una struttura che, grazie alla sua planimetria e alla sua acustica, ben si prestava a ospitare varie iniziative. Almeno fino al 1894, restarono in funzione le vasche con i pesci nella sala centrale, mentre questa e le gallerie, che venivano date in concessione temporanea, vennero adibite di volta in volta ad esposizioni vinicole ed alimentari, assemblee e riunioni delle associazioni più diverse, esposizioni artistiche, concorsi pubblici, palestra per le scuole del quartiere. Nel 1910 l’Acquario è ormai consacrato come sala di spettacolo. È un teatro di secondo piano rispetto ad altre sale più prestigiose; di carattere decisamente popolare sia per il tipo di pubblico che per gli spettacoli che vi si tenevano, come gli spettacoli di operetta. Fino all’inizio degli anni ‘20 continua ad essere usato come teatro, sala cinematografica e a volte circo equestre. L’edificio venne poi declassato e utilizzato come magazzino “polifunzionale”, deposito per i materiali scenici del Teatro dell’Opera ma anche sede di uffici elettorali e dell’ufficio di tesseramento. Resterà adibito a deposito fino alla fine del 1984, quando inizierà il progetto di restauro. Interno dell’edificio Tra il 1985 e il 1990 avvenne il restauro dell’edificio, promosso dall’amministrazione comunale, secondo il progetto di De Feo e Stucchi che permisero il recupero quasi totale della fisionomia originaria dell’acquario. Il progetto era stato approvato nel 1981 e nel 1985 sono state avviate delle indagini conoscitive3 , iniziando così il restauro. Il 30 dicembre 1987 furono approvati i finanziamenti per gli interventi che sono iniziati nel 1988 e terminati nel 1990. L’inaugurazione del complesso avviene nel 1991 con l’esposizione di una mostra di rare pubblicazioni letterarie intitolata “in forma di rivista”. Nel 1993 l’Acquario riapre definitivamente ospitando numerose manifestazioni espositive e spettacoli, che rispecchiano la sua valenza culturale. 3 Indagine conoscitiva: indagine dello stato di conservazione di manufatti, sia mobili sia immobili, di valore storico e artistico, che precede un intervento conservativo o di restauro. (Enciclopedia Treccani)
  • 4. L’Aretusa 1991-92, Teatro Acquario romano. Nel 2003 fu firmato un protocollo d’intesa attraverso il quale l’Acquario fu destinato alla sede della casa dell’Architettura, un’istituzione culturale ed espositiva che ha il compito di promuovere la cultura architettonica romana e l’architettura contemporanea. A seguito della sua nuova destinazione, nel Settembre del 2003 vengono avviati dei lavori di ristrutturazione per adeguare l’impianto è l’arredo dell’edificio alle sue nuove funzioni. Il progetto ha previsto: - All'esterno, una nuova recinzione dell’area archeologica, una sistemazione del giardino che riprende il disegno originario di Bernich e un sistema di illuminazione. Nuovo sistema di illuminazione - Il piano terra fu attrezzato con tecnologie multimediali e allestito per mostre, convegni, manifestazioni della Casa dell’Architettura. - Nel secondo piano, sede degli uffici dell’ordine degli architetti, fu adeguato l’impianto elettrico e furono modificati i bagni. - Il terzo piano diventa sede della presidenza e del Consiglio: fu rimossa una parte del controsoffitto per restituire alla sala una sua monumentalità enfatizzata dalla libreria a tutta parete. Primo piano dell’edificio. L’Acquario diventa quindi un centro espositivo e di manifestazioni sui temi di architettura contemporanea, gestito dall’ordine degli architetti di Roma. E Finalmente, dopo più di un secolo di vita irrequieta, ha acquisito un ruolo stabile nel quartiere.
  • 5. Sitografia e Bibliografia Notazioni storiche: - http://www.romearcheomedia.it/esq uilino/luoghi/index.php?page=acq uario&i=banner_acquario&locc= acquario&type=2&subtype=6&do ve=L%E2%80%99Acquario%20R omano - https://acquarioromano.it/storia.ht ml - https://it.wikipedia.org/wiki/Acquar io_Romano - https://web.archive.org/web/20150 411075735/http://old.casadellarchi tettura.it/stampa/storia.html - Acquario Romano: storia di un edificio, Andrea Mazzoli Fasi alterne del progetto (1892-1985): - -https://www.visitareroma.eu/acqua rio-romano-storia-del-primo-stabil imento-di-esposizione-dei-pesci/ - -http://www.romearcheomedia.it/es quilino/luoghi/index.php?page=ac quario&i=banner_acquario&locc =acquario&type=2&subtype=6&d ove=L%E2%80%99Acquario%20 Romano - -https://acquarioromano.it/storia.ht ml Restauri e utilizzo attuale (1985-2003): - http://www.romearcheomedia.it/esq uilino/luoghi/index.php?page=acq uario&i=banner_acquario&locc= acquario&type=2&subtype=6&do ve=L%E2%80%99Acquario%20R omano - https://acquarioromano.it/index.ph p - https://www.casadellarchitettura.it/ - Acquario Romano: storia di un edificio, Andrea Mazzoli Cecilia Chianelli, Chiara Di Scala, Margherita Severino.