Pti del piano strategico salute mentale regioneRaffaele Barone
IL PIANO TERAPEUTICO PERSONALIZZATO E' UNO DEGLI ASPETTI IMPORTANTI PREVISTI DAL PIANO STATEGICO SALUTE MENTALE IN SICILIA. L'UTENTE E' CENTRALE NELLA CO-PROGETTAZIONE CON GLI OPERATORI DELLA SALUTE PER IL PROPRIO PIANO DI CURA.
Il Piano di Azione Locale (PAL) per la Salute MentaleRaffaele Barone
Il Piano di Azione Locale (PAL) per la Salute Mentale è uno strumento di pianificazione dal carattere fortemente innovativo in quanto prevede che esso debba essere adottato dalle Direzioni Generali delle ASP, non in forma monocratica ma attraverso pratiche di concertazione con tutte le Agenzie del proprio territorio (Distretti, Enti Locali, Imprese sociali e imprenditoriali, Associazioni dei familiari e degli utenti, organizzazioni del mondo del lavoro e sindacali, volontariato e organizzazioni culturali, ricreative e del mondo della formazione e dell’istruzione, dei servizi legali e giudiziari).
Pti del piano strategico salute mentale regioneRaffaele Barone
IL PIANO TERAPEUTICO PERSONALIZZATO E' UNO DEGLI ASPETTI IMPORTANTI PREVISTI DAL PIANO STATEGICO SALUTE MENTALE IN SICILIA. L'UTENTE E' CENTRALE NELLA CO-PROGETTAZIONE CON GLI OPERATORI DELLA SALUTE PER IL PROPRIO PIANO DI CURA.
Il Piano di Azione Locale (PAL) per la Salute MentaleRaffaele Barone
Il Piano di Azione Locale (PAL) per la Salute Mentale è uno strumento di pianificazione dal carattere fortemente innovativo in quanto prevede che esso debba essere adottato dalle Direzioni Generali delle ASP, non in forma monocratica ma attraverso pratiche di concertazione con tutte le Agenzie del proprio territorio (Distretti, Enti Locali, Imprese sociali e imprenditoriali, Associazioni dei familiari e degli utenti, organizzazioni del mondo del lavoro e sindacali, volontariato e organizzazioni culturali, ricreative e del mondo della formazione e dell’istruzione, dei servizi legali e giudiziari).
onosciuto anche come Operatore Socio Sanitario Specializzato oltre a svolgere tutte le attività tipiche dell'Operatore Socio Sanitario coadiuva l'infermiere o l'ostetrica e, in base all'organizzazione dell'unità funzionale di appartenenza e conformemente alle direttive del responsabile dell'assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione, è in grado di eseguire la somministrazione della terapia prescritta per via naturale, della terapia intramuscolare e sottocutanea su specifica pianificazione infermieristica.
Il dibattito sulla necessità di ampliare l’orizzonte degli indicatori di governo della società e dell’economia, in particolare la misurazione del Prodotto Interno Lordo (PIL), è in atto da molto tempo e recentemente ha suscitato un’ampia serie di riflessioni. È stato infatti ormai ampiamente appurato come le analisi economiche basate esclusivamente sul PIL possano spesso essere fuorvianti.
L’obiettivo del lavoro svolto dal BCFN su questo tema è quindi stato quello di inserire e valutare, all’interno di un indice multidimensionale per la misurazione e il confronto del livello di benessere delle persone in un gruppo selezionato di Paesi sviluppati, la componente legata all’alimentazione e agli stili di vita.
Le strutture residenziali per disabili nelle MarcheFranco Pesaresi
Le varie tipologie di strutture residenziali sociali, sociosanitarie e sanitarie per disabili nella regione Marche, in una fase di trasformazione. Slide scaricabili anche al seguente link: https://mega.nz/#!lvBUVA7S!V6oNoNlA2i9bExQH8SGwgpWxHNqtS1S4J4-JlRnSUY0
Parte il nuovo sito dedicato ai corsi conciliatori Milano in collaborazione tra Esperto SEO ed EFI
Una nuova figura professionale
Il conciliatore avrà un ruolo determinante nella gestione di controversie in materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica e da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità nonchè contratti assicurativi, bancari e finanziari.
Per svolgere questo ruolo è necessaria una formazione specifica a norma di legge, presso enti accreditati al ministero di giustizia.
onosciuto anche come Operatore Socio Sanitario Specializzato oltre a svolgere tutte le attività tipiche dell'Operatore Socio Sanitario coadiuva l'infermiere o l'ostetrica e, in base all'organizzazione dell'unità funzionale di appartenenza e conformemente alle direttive del responsabile dell'assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione, è in grado di eseguire la somministrazione della terapia prescritta per via naturale, della terapia intramuscolare e sottocutanea su specifica pianificazione infermieristica.
Il dibattito sulla necessità di ampliare l’orizzonte degli indicatori di governo della società e dell’economia, in particolare la misurazione del Prodotto Interno Lordo (PIL), è in atto da molto tempo e recentemente ha suscitato un’ampia serie di riflessioni. È stato infatti ormai ampiamente appurato come le analisi economiche basate esclusivamente sul PIL possano spesso essere fuorvianti.
L’obiettivo del lavoro svolto dal BCFN su questo tema è quindi stato quello di inserire e valutare, all’interno di un indice multidimensionale per la misurazione e il confronto del livello di benessere delle persone in un gruppo selezionato di Paesi sviluppati, la componente legata all’alimentazione e agli stili di vita.
Le strutture residenziali per disabili nelle MarcheFranco Pesaresi
Le varie tipologie di strutture residenziali sociali, sociosanitarie e sanitarie per disabili nella regione Marche, in una fase di trasformazione. Slide scaricabili anche al seguente link: https://mega.nz/#!lvBUVA7S!V6oNoNlA2i9bExQH8SGwgpWxHNqtS1S4J4-JlRnSUY0
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Una nuova figura professionale
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Per svolgere questo ruolo è necessaria una formazione specifica a norma di legge, presso enti accreditati al ministero di giustizia.
Associazione CAF - Centro di Aiuto ai Minori e alla Famiglia in crisi | WIS18...Iris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda
Intervento di Chiara Maria Leveque (Fondazione Lang) nella sessione "Misurare l’impatto: metodologie a supporto del cambiamento".
SESSIONE PARALLELA | venerdì 14 Settembre | ore 9
A cura di Elisa Chiaf | Università degli Studi di Brescia – Socialis
Intervengono:
Sara Depedri | Euricse
Stefano Mantovani | Cooperativa sociale Noncello, Pordenone
Sara Marconi | Rete delle Case del Quartiere, Torino
Stefania Ieluzzi | Comune di Torino – Cascina Roccafranca
Nicola Corini | Cooperativa sociale Cauto, Brescia
Chiara Maria Leveque | Fondazione Lang
Serena Kaneklin | Associazione CAF, Milano
Valentina Tosi, Gabriele Guzzetti | Tiresia, Politecnico di Milano
Matteo Olivo | Cooperativa sociale Uscita di Sicurezza, Grosseto
Oggetti alla ricerca. Negli ultimi anni il tema della misurazione d’impatto è entrato prepotentemente nelle agende delle imprese sociali italiane. Dopo la stagione della “rendicontazione sociale”, si è ora nella fase della “misurazione d’impatto”, tesa a definire se il progetto funziona o se genera il cambiamento atteso. A tali domande è necessario rispondere con metodologie complesse, per questo il supporto della ricerca risulta essere fondamentale. Dai metodi partecipativi alle sperimentazioni controllate randomizzate, l’attenzione sul “come si misura l’impatto” è altissima. Durante la sessione si dibatterà sul tema da un altro punto di vista: “come la misurazione è stata utilizzata”, per il cambiamento organizzativo, il supporto allo sviluppo di una policy, il capacity building o la legittimazione?
L’esperienza dimostra purtroppo che non basta elencare i possibili “effetti indesiderati“ dell’assunzione di sostanze, né la motivazione sopravviene automaticamente al manifestarsi di danni non sempre e non solo transitori. È necessario che chi consuma, e non intende smettere, apprenda anzitutto la capacità di riconoscere i segni dell’alterazione, non solo rispetto agli effetti attesi ma anche inattesi, e i sintomi di malessere che si possono manifestare a medio-lungo termine.
Cercare di creare una coscienza critica rispetto ai limiti del proprio stato psico-fisico, può costituire una importante linea di difesa per chi non intende cessare l’assunzione.
Questa brochure, curata da SEM Organizzazione Soc. Coop., nasce all’interno del Progetto “Programma regionale di prevenzione e diagnosi precoce delle dipendenze da droghe e comportamentali” (sigla “Prevenzione Sardoegna.it”) commissionato dalla Presidenza del Consiglio desi Ministri - Dipartimento Politiche Antidroga all’Assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale della Regione Sardegna e dato in gestione, per la realizzazione, all’Azienda Sanitaria Locale di Cagliari.
È obiettivo del progetto coinvolgere la comunità sarda nel contrasto alle dipendenze da sostanze o comportamentali attraverso una capillare e corretta informazione, sulle sostanze utilizzate, sugli effetti, sui rischi, sugli stili di consumo, sulle conseguenze sanitarie, legali e sociali, suggerendo anche atteggiamenti relazionali più funzionali ed efficaci ad un primo approccio al fenomeno e indicando modalità e sedi in cui affrontare dubbi e problemi, con la creazione di una rete di contatto informale e precoce per un primo orientamento.
Slow medicine, fare di più non significa fare meglio, amortali, disease mongering, adolescenza, ferrando, ferrandoalberto, fimp, Piacenza, medicalizzazione, Nativity
Guida base per la visibilità locale in google local business di Google maps
Google local business rappresenta l’integrazione di Google Maps che fornisce la
possibilità ad un utente di segnalare e posizionare gratuitamente la propria attività
commerciale (comprensiva di sito web indirizzo e telefono) nella zona in cui è attiva
per acquisire visibilità locale al momento della ricerca tradizionale e in quella delle
mappe.
Un esempio può essere: l’utente digita “gelateria vicenza” e trova le gelaterie a
Vicenza che si sono iscritte (ammesso che ci siamo) con tanto di mappa interattiva,
indirizzo, telefono e website.
La procedura d’inserimento, come per tutti i servizi sviluppati da Google, è
caratterizzata dalla semplicità. Tuttavia possono essere utili spiegazioni “passo passo”
che risultano essere lo scopo di questo tutorial testuale abbinato a relativi filmati
generati in real time presenti nel canale Youtube e raggiungibile al seguente link:
http://www.youtube.com/posizionamentosito
Prima parte – http://www.youtube.com/watch?v=CZA1oV2Vnx0
Seconda parte - http://www.youtube.com/watch?v=OzLsy2ReXss
Terza parte - http://www.youtube.com/watch?v=9wsgTP0k-gU
Quarta parte - http://www.youtube.com/watch?v=fyWB862mtrQ
Primo step
Con Interac-TV l’Ente di promozione turistica/
territoriale veicola le informazioni e gli
aggiornamenti in tempo reale e al contempo
promuove il territorio (le manifestazioni, i siti turistici,
le strutture ricettive,...) in un modo nuovo e
interattivo, che permette anche di avere un
riscontro in tempo reale del gradimento del turista.
Semplicemente da un computer la persona
preposta inserisce i contenuti e aggiorna le
informazioni che compariranno su tutti i monitor
ubicati in punti strategici.
In qualsiasi momento è possibile inserire un nuovo
evento, una manifestazione, ma anche segnalare,
ad esempio, un cambiamento di orario/luogo
all’ultimo minuto...
Interac-TVconsente inoltre di veicolare contenuti
pubblicitari di qualsiasi genere, in grafica e video:
ristoranti, hotel, bar, locali possono acquistare degli
spazi per promuovere la propria attività.
Attraverso gli schermi che vengono ubicati
nei punti più frequentati dai turisti e dai
visitatori (info point, APT, Pro loco, Stazioni,
Aeroporti,...) l’utente accede a tutte le
informazioni che lo interessano, in tempo
reale e in modo assolutamente
personalizzato. Con un semplice sms il
visitatore riceve le informazioni che
preferisce (itinerari specifici, informazioni su
arte e cultura, indicazioni su hotel e
ristoranti,...) seguendo i propri gusti e
assecondando il proprio modo di visitare e
scoprire.
Attraverso il cellulare ognuno si crea il
proprio itinerario su misura, dalla mostra al
ristorante allo shopping!
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Progetto cromatico sim infanzia
1. ASSOCIAZIONE “UN VOLO PER ANNA ONLUS”
PROPOSTA DI INTERVENTO PER LA RIQUALIFICAZIONE CROMATICA
DELL’UNITA’ COMPLESSA DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E
DELL’ETA’ EVOLUTIVA - ASL 4 TERNI – SEDE DI VIA VIII MARZO
RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA
PREMESSA
Un Volo per Anna ONLUS è un’associazione senza scopo di lucro riconosciuta civilmente.
Nasce per dare struttura e forza organizzativa all''impegno espresso da tempo, con azioni di
volontariato a sostegno dei diversamente abili, dagli amici e parenti di Anna Malatesta, una bambina
affetta dalla Sindrome di Rett. L'associazione promuove azioni di solidarietà, coerenti con i propri
principi statutari, attraverso la raccolta di aiuti, donazioni, contributi materiali e morali finalizzati ad
attività di beneficenza, informazione e solidarietà rivolte al sostegno di disabili fisici e psichici e relative
famiglie in condizioni di svantaggio economico.
In quest’ottica ha avviato programmi di collaborazione con l’Unità Complessa di Neuropsichiatria
Infantile e dell’Età Evolutiva ASL 4 – Terni diretta dal prof. G. Mazzotta con una serie di iniziative che
hanno permesso di raggiungere risultati importanti, soddisfacendo richieste specifiche del personale
della struttura e ovviando, attraverso donazioni, ad alcuni bisogni fondamentali quali quello della
carenza cronica di materiali ed ausili didattici per le terapie.
A seguito delle indicazioni provenienti dai numerosi nostri soci sostenitori, dalle famiglie di bambini
presi in carico dalla U.O.C che sono vicine alla nostra associazione, è emersa la necessità di
contribuire alla riqualificazione degli spazi che ospitano i nostri bambini, ora caratterizzati come
ambienti anonimi, bisognosi di manutenzione ordinaria, spazi indifferenziati dalle parti comuni a quelle
più propriamente destinate all’operatività in cui il paziente aspetta e riceve cura in una situazione di
reale disagio.
L’obiettivo della nostra Associazione è quello di proporci come soggetto attivo e in collaborazione con la
struttura tecnica di presidio per presentare ed attuare un’ipotesi di riqualificazione mediante progetto
cromatico e successive opere di manutenzione, utilizzando i contributi dei nostri sostenitori e la nostra
esperienza tecnica al fine di realizzare in tempi brevi, con operazioni economicamente sostenibili, un
programma di fattibilità volto a dare una nuova veste alla struttura sanitaria, in modo che essa sia
finalmente un punto confortevole sia per i bambini che per le loro famiglie.
EA GROUP. S.R.L. - ASSOCIAZIONE “UN VOLO PER ANNA ONLUS”
Largo Villa Glori n. 4 – Tel/fax 0744 471255 406003
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2. ASSOCIAZIONE “UN VOLO PER ANNA ONLUS”
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UMANIZZAZIONE DEGLI AMBIENTI
Nel corso dell’ultimo ventennio sono notevolmente aumentate le conoscenze e l’interesse nei confronti
dell’infanzia, in particolare si sono moltiplicate le azioni e le politiche in favore dei bambini, e i diritti del
bambino ospedalizzato sono stati oggetto di dibattito nazionale e internazionale. Esiste un’ampia
letteratura psicologica relativa alle interferenze dell’ospedalizzazione sullo sviluppo emotivo e cognitivo
del bambino, in base alla quale l’adattamento all’esperienza della malattia è il risultato dell’interazione
di diversi fattori riferibili sia al bambino, che all’istituzione sanitaria (caratteristiche strutturali,
organizzative e gestionali, competenze professionali e relazionali degli operatori). L’esperienza di presa
in carico in presidi sanitari in età infantile costringe il bambino ad affrontare diversi disagi quali la
difficoltà a comprendere la malattia, la separazione e il conseguente passaggio dall’ambiente familiare
a quello sconosciuto del luogo di cura.
E’ ormai una conoscenza consolidata che il mancato o carente rispetto delle esigenze psico-fisiche
peculiari del bambino potrebbe favorire situazioni di rischio per il suo sviluppo, soprattutto in casi di
esperienze fragili. Per i fanciulli e gli adolescenti l’esperienza di malattia, soprattutto se cronica,
assumono il significato di ostacolo all’autonomia e all’espressione personale, interferendo con i
processi di costruzione di un solido sentimento di identità personale.
L’assistenza sanitaria si è progressivamente focalizzata sulla promozione di azioni in risposta alle
esigenze psicofisiche dell’età evolutiva, con attenzione al miglioramento della qualità delle degenze e
degli interventi diagnostico-terapeutici, in modo da essere sempre più rispettosi dei bisogni affettivi,
cognitivi ed espressivi del bambino, in considerazione delle diverse fasi di sviluppo infantile.
“Umanizzare” una struttura ospedaliera significa creare un ambiente attento alle esigenze globali sia
fisiche che psichiche del paziente, tale operazione ha rilevanti risvolti terapeutici e si configura come
elemento complementare all’assistenza sanitaria e tecnica.
Il rapporto tra colore, salute e benessere è universalmente riconosciuto: un ambiente confortevole
esercita un potere terapeutico aggiuntivo e può contribuire ad accelerare la guarigione; anche il
personale sanitario, che tali ambienti usa giornalmente, ne beneficia dimostrando motivazione e
disponibilità.
L’influenza psicologica del colore è un valido supporto per combattere lo sconforto sempre latente nei
luoghi di malattia, rappresentando il colore gioia, festa, attenzione, mentre il non colore caratterizza
spazi introversi, asettici.
Il colore diventa in questo modo un piccolo investimento di grande aiuto alla terapia considerando
anche il fatto che un intervento cromatico costa quanto uno in “bianco e nero”, ma aggiunge un valore
qualitativo supplementare.
La varietà degli ambienti colorati contribuisce a spostare l’attenzione e l’interesse del piccolo paziente
dalla propria condizione di disagio verso l’esterno immediato. I fruitori, resi ipersensibili dalla malattia,
devono ritrovare nell’habitat gli stimoli necessari per reagire e collaborare alla guarigione, ma anche gli
operatori sanitari devono poter svolgere le prestazioni professionali in luoghi funzionali e confortevoli, in
cui trovare stimoli sempre rinnovati.
In una struttura destinata all’età infantile ed evolutiva tale aspetto ha una rilevanza ancora maggiore, la
presenza del colore e in particolare di forme artistiche come i decori a soggetto hanno una valenza
terapeutica ancora prima che estetica.
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LA VALENZA TERAPEUTICA DEL COLORE
Colore e stato d’animo
Il colore è una sensazione, percepita dagli occhi e dal cervello, in grado di influenzare la relazione che
un paziente, in particolare se bambino, stabilisce con l’ambiente e i suoi interlocutori, contribuendo a
determinare stati d’animo, comportamenti e atteggiamenti verso gli operatori sanitari e la struttura
ospedaliera. Il colore è un linguaggio di comunicazione che informa, evoca emozioni e contribuisce a
valutare la qualità del servizio.
Colore e miglioramento del rapporto medico - paziente
L’adeguatezza delle atmosfere di alcuni particolari ambienti riduce la percezione di medicalizzazione e
questa immagine positiva contribuisce a creare un clima di fiducia e di collaborazione tra il piccolo
paziente, la famiglia e lo staff curante.
Colore come guida rassicurante in uno spazio sconosciuto
La decorazione pittorica e l’utilizzo del colore sono in grado di accompagnare il bambino lungo un
percorso che inizia dalla fase dell’accoglienza e dell’accettazione a quella della diagnosi e cura,
aiutando così il piccolo paziente ad affrontare un iter sia fisico che psichico legato alla malattia e
all’ambiente estraneo.
Colore e luogo di cura
L’uso del colore deve essere studiato e dosato in rapporto al luogo specifico di cura: macchinari per la
diagnosi saranno così sdrammatizzati e le stanze per la terapia o le visite decorate studiando colori e
forme adeguate al luogo, all’età dei pazienti e al tipo di malattia.
Colore e gioco
I familiari e gli operatori saranno aiutati nel loro compito di intrattenimento dei bambini grazie a piccole
storie, giochi e soggetti presenti nelle decorazioni, che oltre a coinvolgere e distrarre i bambini faranno
interagire il bambino con l’ambiente attraverso l’osservazione dei colori e la lettura delle figure dipinte.
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GLI OBIETTIVI
Migliorare l'utilizzo funzionale del colore e dei suoi effetti sul bambino come contributo
determinante per la diminuzione della “Sick Building Sindrome” e per il miglioramento della
relazione uomo-ambiente;
migliorare la progettazione degli interni delle strutture sanitarie finalizzandola all'ergonomia
visiva ed al comfort ambientale;
favorire la riduzione dell'inquinamento visivo attraverso un consapevole uso del colore e della
luce;
utilizzare l'analisi del colore per un migliore equilibrio di sensazioni e percezioni, per un
incremento delle risposte fisiologiche e psicologiche ai diversi stimoli prodotti all'interno degli
ambienti;
fare del progetto cromatico un piccolo investimento di grande aiuto alla terapia ed alla
integrazione, in un contesto ambientale caratterizzato dalla sofferenza.
L’IDEA CREATIVA COLORE, INFORMAZIONE, EDUCAZIONE
Nel progetto cromatico i colori vengono applicati “per quel che servono” e non “perché piacciono”, in
modo funzionale e non estetico, in considerazione soprattutto delle ambiguità e delle illusioni a cui il
colore ci sottopone costantemente ed inconsapevolmente.
Il progetto di riqualificazione cromatica dell’Unità Complessa di Neuropsichiatria Infantile e dell’Età
Evolutiva ASL 4 Terni – sede di via VIII Marzo si sostanzierà con opere di manutenzione ordinaria
effettuate attraverso:
una nuova tinteggiatura che seguirà un progetto cromatico articolato a seconda dell’uso del
colore nei vari ambienti;
una nuova veste materica ottenuta con la rimozione dei pavimenti e rivestimenti esistenti e la
loro sostituzione con nuovi colorati negli ambienti di transito o caldi come il legno nelle stanze
dedicate specificamente alle terapie;
un’ articolazione del tema figurativo attraverso lo sviluppo di una storia narrata, una favola
disegnata che accompagna il bambino dall’ingresso e lo conduce nel percorso attraverso il
mondo delle figure animate che si trovano negli ambienti di passaggio e nelle stanze di lavoro
seguendo un unico filo conduttore;
una decorazione pittorica con disegno di temi familiari al bambino perché presenti nel mondo
dei cartoni animati, delle favole e della pubblicistica della prima infanzia;
stralci e componenti funzionali attuabili in funzione dei canali di finanziamento e
La scelta dei colori nei vari ambienti sarà vivacizzata dai dipinti sulle pareti che accompagneranno il
piccolo paziente attraverso la sua permanenza nella struttura sanitaria e costituiranno elemento di
coordinamento tra le sue diverse zone funzionali.
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I personaggi della fantasia saranno protagonisti in alcuni ambienti di situazioni o di storie con l’obiettivo
di spiegare al bambino (ma anche alle famiglie) cosa succede in quel luogo collegando la terapia
all’idea del gioco e all’intrattenimento.
In tal modo all’effetto terapeutico del colore, si aggiunge l’aspetto informativo e didattico della
decorazione artistica con l’obiettivo di distogliere il piccolo paziente dal pensiero della malattia, per
alleviarne il disagio e diminuirne la diffidenza verso le apparecchiature medico-diagnostiche, gli ausili e
gli attrezzi.
Tutti gli ambienti riceveranno non solo colore ma anche una veste che, attraverso la fantasia dei più
piccoli, trasformerà attività di terapia, rilevazione diagnostica e momenti di attesa in gioco e avventura.
….
LA FAVOLA
In ultimo la favola….
il testo narrativo di una fiaba per bambini diventa il tracciato direttore del progetto e definisce i vari
ambienti coi nomi di fantasia dei luoghi del racconto…..lo spazio fisico viene strutturato secondo
l’immaginario infantile fatto di colori, forme, ambienti accoglienti e personalizzati……per una visione del
mondo attraverso gli occhi dei piccini…
La hall di ingresso prende quindi il nome della “radura senza vento”, l’inizio della favola, in cui il piccolo
ospite viene preso per mano e portato in uno spazio familiare…..o per lo meno non ostile…
Lo spazio connettivo, costituito dalla rete dei corridoi e percorsi interni, diventa il “sentiero incantato” in
cui i bambini si avvicinano a un esperienza multisensoriale attraverso la vista o il tatto di figure del
mondo dei cartoni e delle fiabe, realizzate con i materiali più vari e dalle sagome colorate.
Gli spazi dedicati alle attività prenderanno anch’essi i nomi dalla fantasia, per cui la logopedia diverrà “il
prato dei fiori parlanti” e la palestra per la fisioterapia “l’officina allegra”….simpatiche formichine, bolle
colorate e fiori parlanti coloreranno le pareti delle stanze…
L’aula di musicoterapia sarà invece “il prato della musica” dove i disegni daranno parola alla musica
delle stelle….
“…… In un giorno di primavera, sul limitare del bosco, nella Radura Senzavento si svolgeva una
grande festa:
tutti erano accorsi per festeggiare la nascita di Gea, la farfallina rosa. Appena uscita dal bozzolo che
l’aveva protetta, Gea si guardò intorno meravigliata: quante cose strane e bellissime! E soprattutto che
luce! Il sole brillava nel cielo col suo faccione sorridente e regalava al mondo colori fantastici. La
farfallina, dopo essersi stropicciata un po’ gli occhi abituati all’oscurità, salutò tutti con entusiasmo e si
avvicinò timidamente ad un grillo dall’aspetto saggio e rassicurante.
“Scusi signor Grillo, cosa facciamo ora che la festa è quasi finita?” Il grillo, nel suo elegante abito verde
e marrone, le sorrise e le disse: “Immagino tu sia curiosa di vedere cosa c’è qua intorno e, per evitarti di
combinare guai, ti accompagnerò……Ti va?”.
“Sì!” Esclamò Gea con entusiasmo e, dopo qualche ruzzolone, riuscì ad alzarsi in volo e seguì il grillo
lungo il Sentiero Incantato che attraversava il bosco con mille stradine che sembravano i fili di una
ragnatela.
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Gea si soffermava ad osservare tutte le cose intorno con stupore e meraviglia: gli alberi dalle lunghe
braccia, le foglie che frusciavano, gli arbusti spinosi, le pietre dalle facce strane, gli insetti che la
salutavano, e intanto respirava i profumi delle resine e del muschio.
Dopo aver volato per un tempo che sembrava lunghissimo, gli alberi cominciarono a diradarsi e
dinnanzi ai loro occhi si aprì una grande distesa verde. “Che bello!!!” La farfallina era affascinata “Dove
ci troviamo Signor Grillo?”
“Questo è il Prato dei Fiori parlanti”. Gea non vedeva l’ora di avvicinarsi ad una di quelle splendide
creature dall’aspetto regale e dai colori smaglianti, Non appena si trovarono di fronte ad un grande fiore
giallo la farfallina si presentò e, con molto garbo, fece mille domande al fiore che, sorridendo di fronte a
tanta curiosità, rispose cortesemente: “Ciao Gea, e benvenuta. Come vedi noi non possiamo spostarci
come fai tu e allora, per ingannare il tempo, abbiamo imparato a parlare tutte le lingue delle creature del
bosco. Abbiamo imparato suoni e parole difficili ..Parlare e parlare è tutto ciò che possiamo fare…..e
ascoltare anche….Conosciamo tante storie e, ogni volta che vorrai venire a farci visita te ne
racconteremo una….ne sappiamo di strane, commoventi, tristi, allegre……Torna presto Gea, ti aspetto.” Il
fiore le sorrise ancora e la salutò agitando la sua corolla abbagliante.
Lungo il sentiero il grillo dovette più volte richiamare la farfallina che si fermava curiosa ad osservare la
vita laboriosa di piante ed animali finché arrivarono vicino ad un formicaio. Era qualcosa di strano
davvero, Gea era troppo curiosa di sapere cosa fosse quel mondo indaffarato e brulicante.
“E’ l’Officina allegra. E’ abitata dalle formiche che non si stancano mai di lavorare. Fin da piccole
esercitano le loro zampette, la schiena, per abituare il loro fisico al lavoro, perché una volta cresciute,
sono sempre in attività” E così Gea si mise a guardare a bocca aperta le formiche più piccole che
facevano ginnastica vicino alle mille gallerie della loro città, mentre quelle più adulte camminavano
velocemente sotto pesanti fardelli. Camminavano tutte in fila, agili e silenziose. Soltanto una si
soffermò e disse alla farfallina: “Ciao piccolina, sei già brava nel volo, allena anche tu il tuo corpicino
perché diventi forte….vedrai…..ti servirà” Poi riprese il suo carico e sparì dentro una galleria.
In effetti Gea era stata brava: per essere il primo giorno di vita all’aperto aveva volato a lungo, ma,
d’improvviso, uno sbadiglio si dipinse sul suo faccino. Il grillo capì che era ora di fare ritorno: non
bisognava esagerare. Ripresero il sentiero ma Gea era davvero troppo stanca.
Decisero di fermarsi sotto le foglie accoglienti di una primula e, mentre scendeva la notte e tutto intorno
era silenzio, la farfallina sollevò lo sguardo e disse con meraviglia: “Signor Grillo, che bello quel prato
lassù! E che belli quei fiori!” Il grillo sorrise e le disse: “Non è un prato Gea, è il cielo e quelle che vedi
non sono fiori ma stelle…..lo senti il loro canto?” “Sì…..è una musica bellissima. Lo chiamerò Il Prato
della musica…..“Sì, è come un grande prato….ma sai perché le stelle cantano? Racconta una
7. ASSOCIAZIONE “UN VOLO PER ANNA ONLUS”
EA GROUP. S.R.L. - ASSOCIAZIONE “UN VOLO PER ANNA ONLUS”
Largo Villa Glori n. 4 – Tel/fax 0744 471255 406003
leggenda che un tempo tanto lontano, all’inizio del mondo……” Ma Gea, ascoltando le stelle che le
cantavano la ninna nanna si era già addormentata……”
METODOLOGIA
Il progetto cromatico seguirà le seguenti fasi operative:
sopralluogo nei locali oggetto di intervento, acquisizione del materiale cartografico di base e
definizione delle aree di intervento. Coordinamento con l’area tecnica ASL4 Terni;
rilevazione metrica e fotografica dei locali interessati dalle opere;
restituzione digitalizzata dello stato di fatto, documentazione fotografica dello stato dei lavori ex
ante;
elaborazione di progetto preliminare composto di elaborati grafici e descrittivi accompagnati da
stima sommaria dei lavori per la verifica dei budget necessari;
verifica di progetto con la direzione generale e di presidio per valutazione degli aspetti tecnici ed
economici, taratura in funzione delle risorse disponibili o attese ed eventuale aggiornamento di
progetto;
elaborazione del progetto esecutivo, del capitolato e del computo metrico estimativo definitivo
dei lavori;
ricerca dei soggetti attuatori attraverso analisi di preventivi di offerta richiesti a più imprese;
appalto dei lavori, direzione e misura degli stessi.
L’associazione Un Volo per Anna ONLUS è in grado di seguire tutte le fasi del processo metodologico
sopra descritto avvalendosi della sua struttura tecnica e della consulenza di EAgroup s.r.l. società di
ingegneria..
La disponibilità ad attuare il programma degli interventi è immediata.
Terni, lì 09.09.2010
Il presidente
Marco Turilli
www.unvoloperanna.it info@unvoloperanna.it
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