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Prima di partire parliamo di:
 ABBIGLIAMENTO
 CONTROLLI SULLA MOTO
 CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA GUIDA
 METTI LA 1a E PARTI
 NELLE CURVE
2
ABBIGLIAMENTO
E’ importante per guidare più comodi e garantire la sicurezza. L’abbigliamento è l’unica
barriera tra la tua pelle e l’asfalto o altri ostacoli: dato che “cadere”, dove e quando
non è una scelta, serve sempre una certa “prevenzione”.
Un abbigliamento non adatto rende più difficile e faticosa la guida.
E’ consigliabile usare guanti e giubbotto muniti di protezioni anche per brevi
spostamenti; per percorrenze superiori si consiglia di indossare stivali, pantaloni con
protezioni e paraschiena.
Casco: i più sicuri sono quelli integrali, seguiti da quelli con frontale apribile; quelli tipo
“jet” in caso di caduta non proteggono a sufficienza (ma a noi piace il vento in faccia e
quindi usiamo questi ultimi).
Il casco non deve essere troppo largo né troppo stretto: indossandolo deve
comprimere leggermente le guance (altrimenti è troppo largo e in velocità tende a
spostarsi; inoltre in caso di urto potrebbe ruotare attorno alla testa). Non deve
comprimere la fronte altrimenti potrebbe dare fastidio o addirittura far male.
L’imbottitura (quella laterale) col tempo, tende a cedere e la pressione iniziale sulle
guance diminuisce.
Il giubbotto ed i pantaloni in pelle, meglio ancora se muniti di protezioni.
Molto adatti allo scopo sono anche i completi in tessuto tecnico (goretex, cordura,
ecc.) con le protezioni e sono più pratici da indossare rispetto alle tute.
Possono essere usati sia d’estate che d’inverno se abbinati ad altri capi (maglioni, pile,
ecc.) sotto di essi.
Gli stivali devono essere comodi, non larghi e con protezioni anche sulle caviglie.
I guanti devono essere comodi, non larghi, devono potersi chiudere bene , meglio se
hanno le protezioni sulle dita e sul polso.
Il paraschiena è indispensabile, preferibili quelli che coprono la colonna vertebrale,
allacciati con bretelle e/o cinturini con velcro;
in estate, può dare fastidio per il caldo, bisogna farci l’abitudine.
Una volta abituati a proteggersi nella guida, non se ne fa più a meno; per cui sarà solo
una questione di abitudine e di superare l’impressione di essere “legati” che si ha
indossando, le prime volte, un abbigliamento tecnico.
L’abbigliamento non deve mai limitare i movimenti del collo e solo in parte gli arti.
3
CONTROLLI SULLA MOTO
La pressione gomme è da verificare ogni 20/30 giorni, sempre a freddo, meglio se con
moto rimasta all’ombra. Il valore della pressione sia per la gomma anteriore che
posteriore è riportato sul libretto di uso/manutenzione, solitamente anche su un
adesivo sul forcellone o sul telaio. Per la sicurezza nella guida è importantissimo
mantenere la corretta pressione dei pneumatici; il calore estivo tende a farla
aumentare, al contrario il freddo tende a diminuirla.
Il livello dell’olio motore va controllato ogni 1000 km. Il controllo va fatto svitando il
tappo dell’olio, pulire l’asta di misurazione dall’olio con uno straccio e re immergere il
tappo con asta nel suo alloggiamento, senza avvitare, pochi secondi ed estrarre
nuovamente. Il livello dell’olio deve trovarsi tra la linea del minimo e quella del
massimo.
Quando il livello è al minimo è comunque possibile utilizzare la moto per brevi
spostamenti, con l’avvertenza di mantenere il motore a bassi giri, ma provvedere
quanto prima al rabbocco.
La cinghia di trasmissione non ha bisogno di manutenzioni, mentre laddove la
trasmissione sia a catena è necessario provvedere alla lubrificazione; ogni 700/800
km controllare lo stato di lubrificazione della catena, non deve mai essere secca (si
può rovinare) ma neppure troppo oleata o ingrassata (i liquidi lubrificanti potrebbero
finire sul pneumatico con tutte le conseguenze derivabili).
Quando piove la catena si “lava” e quindi deve essere lubrificata con maggiore
frequenza. Quando si accende la spia della riserva è buona norma fare subito il
pieno di benzina. Quasi tutte le moto fanno almeno 30/40 km in riserva però è bene
non fidarsi. Quando la spia si accende, fai rifornimento al primo distributore.
4
CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA GUIDA
Qualche regoletta derivata dall’esperienza:
1. Andando in moto ricorda che il pilota sei tu, lei il mezzo; “devi” guidarla e non
farti portare.
2. Le moto hanno limiti molto alti ed un pilota ben difficilmente riesce a superare,
per cui ricordati che tu, con le tue capacità sei il limite da non superare.
3. Le moto vanno trattate col giusto timore, specie se potenti; è il metodo migliore
per evitare gli spauracchi (quando va bene).
4. Durante la guida su strade pubbliche possono presentarsi molte insidie, una
buona dose di diffidenza può fare la differenza tra una bella gita e una gita
finita male.
5. Quando è possibile bisogna cercare di evitare di passare con le gomme sulla
segnaletica orizzontale, il bagnato ed il freddo rendono le vernici molto
scivolose, paragonabili al ghiaccio.
6. Non imitare mai i piloti più esperti quando tirano, specialmente su strade
trafficate, l’errore può essere in agguato per tutti e loro hanno più esperienza.
7. Ragiona sempre con la tua testa, non seguire le traiettorie di chi ti precede, un
suo eventuale errore non sarà anche il tuo.
8. Tieni sempre presente che i pneumatici, per garantire la massima aderenza,
devono essere in temperatura (che varia da gomma a gomma): non fare mai
pieghe esagerate con le gomme fredde in quanto è il metodo più sicuro per
cadere.
5
ADESSO ACCENDI LA MOTO - METTI LA 1a E PARTI
Le condizioni dell’asfalto sono determinanti per la guida in moto.
L’ asfalto liscio, rovinato o umido, che in auto praticamente non si nota, in moto può
dare seri problemi nel caso di frenate brusche o in curva se affrontata a velocità
eccessiva. E’ sempre necessario valutare le condizioni stradali e adeguare
costantemente la guida ad esse; quanto più brutte sono le condizioni della strada,
quanto più morbida deve essere la guida, evitando le manovre brusche e le pieghe non
adeguate. Con una guida adeguata, potrai viaggiare sicuro anche su strade innevate.
Durante la guida guarda sempre in avanti, evita di guardare solo davanti alla ruota
anteriore: rischieresti di vedere solo all’ultimo eventuali ostacoli o pericoli.
E’ bene guidare guardando prevalentemente in avanti e controllare la presenza di
macchie di olio o gasolio, sabbia o ghiaia;
andarci sopra, in caso di frenata o in curva rappresenta un’ottima possibilità di caduta.
La velocità va sempre adeguata alla strada e alle condizioni di traffico, per non dover
frenare troppo bruscamente. Una moto non può frenare come un’auto, specialmente a
bassa velocità. Infine si deve tenere presente che molti automobilisti non guardano
mai nello specchietto retrovisore e spesso accade che non mettano le frecce
direzionali per un cambio di direzione (oppure le mettono troppo tardi). Per questo
devi mantenere una adeguata distanza di sicurezza dalle auto che ti precedono e
quando devi effettuare un sorpasso, sii certo che non ci siano strade laterali, piazzole
o accessi privati nelle immediate vicinanze. Il rischio di incappare in qualcuno che giri
senza mettere la freccia o che si immetta sulla strada senza guardare è sempre molto
alto, in particolare nei centri abitati.
6
NELLE CURVE
E’ qui che la moto da maggiormente la sensazione della strada e dove la tecnica del
pilota diventa fondamentale (contrariamente dell’auto). Per la buona riuscita della
manovra di svolta, bisogna iniziare col “predisporla mentalmente”, nel tratto che la
precede, cercare di valutarne il raggio di curvatura, lo stato del fondo stradale,
eventuali ostacoli e difficoltà varie. Fare una curva significa fare tutta una serie di
operazioni in sequenza e con un certo tempismo; quindi richiede pratica.
In curva, non ci si deve aggrappare al manubrio, questo fa ondeggiare la moto
causando difficoltà di inserimento, errori di traiettoria, percorrenza difficoltosa e
uscita molto larga. Le braccia vanno tenute rilassate, leggermente piegate e non
distese e la presa sul manubrio deve essere leggera;
questo vale ovviamente anche per i rettilinei.
Valutata la curva, diminuire adeguatamente la velocità e scalare le marce necessarie.
Il rallentamento dipende dalla velocità con cui si arriva e dal raggio della curva.
Arrivando piano, spesso è sufficiente scalare una marcia senza frenare per avere già
la corretta velocità di inserimento. In caso di frenata, il 90% dello sforzo frenante è
fatto dal freno anteriore, il freno posteriore deve essere utilizzato per stabilizzare il
posteriore della moto, che durante la frenata si alleggerisce notevolmente per il
trasferimento di carico sull’avantreno. I freni vanno azionati progressivamente, mai
con uno strappo secco, c’è rischio di bloccaggio delle ruote e conseguente perdita di
aderenza e del controllo della moto. Per un pilota poco esperto è consigliabile che in
fase di frenata mantenga la moto diritta o comunque poco inclinata.
Con un pò di pratica e sensibilità sui freni sarà possibile eseguire delle buone frenate
anche con la moto inclinata. Per eseguire “staccatone” da GP ci vuole molta esperienza
e su strada non è mai il caso di farle.
La marcia da utilizzare per compiere una curva deve essere adeguata a mantenere il
motore ad un regime tale che permetta una buona ripresa fuori dalla curva.
Procedendo con andatura tranquilla il contagiri non dovrebbe andare sotto 3000/4000
nei bicilindrici, evitando strappi e vuoti in ripresa;
nei 4 cilindri si può stare più bassi, i motori sono più fluidi ma non è consigliabile
perché la ripresa ne viene comunque penalizzata.
Con una moto a 2 tempi, non scendere mai sotto la metà dei giri massimi.
Queste osservazioni sono valide soprattutto percorrendo strade tortuose e di
montagna. Una volta presa la mano con la moto il contagiri non lo si guarderà più e si
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guiderà ad orecchio.
Si può anche evitare di cambiare marcia in curva, non è pericoloso, ma la velocità deve
essere limitata. I movimenti elementari “tiro frizione, scalo, accelero” variano
l’impostazione della curva. Infine si deve evitare di entrare in curva con la frizione
staccata, il freno a motore viene a mancare e la moto tende ad allargare il raggio di
curvatura.
La velocità adeguata è fondamentale per un buon inserimento in curva, fare una buona
percorrenza e per uscire non troppo larghi. Nella frenata se si irrigidiscono le braccia
contrastando l'avanzamento del busto si avrà l’effetto “stecche di biliardo” che non
permette di gestire bene il manubrio, è quindi preferibile decelerare a moto diritta
prima dell’inserimento in curva. Una frenata tardiva o l’entrata in curva a velocità
eccessiva, rende più difficile la manovra e può causare apprensione, conseguentemente
fa irrigidire le braccia, col risultato di non immettersi nella giusta traiettoria e di non
piegare. Se ci si rende conto di fare questo errore, ci si deve concentrare sulla
gestione dei muscoli delle braccia, mantenendoli rilassarli, è possibile aiutarsi
flettendo i gomiti in modo da far lavorare maggiormente gli addominali ed i dorsali.
Nell’impostare ed inserendosi in curva non si deve superare la linea di mezzeria.
Inoltre non andare subito alla corda, si rischia di uscire troppo larghi invadendo la
corsia opposta. In genere, salvo curvoni ad ampio raggio, è poco redditizio fare una
curva con una traiettoria simmetrica in entrata e uscita.
Per contro, tardare la chiusura della curva, tanto da raggiungere il punto di corda non
al centro curva ma un pò più avanti, verso l’uscita, permetterà una traiettoria di uscita
più chiusa e quindi più sicura, non invaderai l’altra corsia, potrai accelerare prima e di
più perché la moto si raddrizza prima.
Ricordarsi anche che in piega si occupa più spazio rispetto alla posizione verticale. Una
traiettoria se mal impostata rischia di far finire le ruote sulla riga bianca o troppo
vicine al ciglio, quindi va corretta subito; sarà molto meglio se la curva viene impostata
da subito col dovuto criterio. Un occhio anche agli ingombri e usare gli specchietti
come punti di riferimento, dove passano loro passa tutta la moto.
Come percorrere la curva
Se la strada è buona, evitare di guardare l’asfalto e cercare la fine della curva,
seguire il punto massimo visibile, delineato dalla riga bianca, dal ciglio della strada o
dal guard-rail, aiuta a mantenere la traiettoria. Al contrario se ci si concentra su
quello che c’é sotto le ruote sarà inevitabile ritrovarsi a correggere la traiettoria
perché mancherà il punto di riferimento che serve a mantenerla.
8
Premendo dolcemente sulla pedana a sulla manopola interne alla curva aiuta a
controllare il peso ed indirizzare la moto, è importante guidare con tutto il corpo, non
solo con le braccia, che fondamentalmente devono solo dare la direzione al manubrio,
spostando leggermente il proprio peso, la moto risulterà più leggera.
Per spostare il corpo sulla moto in curva fare leva sui piedi e non sulle mani;
i piedi, in curva, devono toccare le pedane con le punte per consentire un veloce ed
agile spostamento del corpo, cosa altrimenti non fattibile (o comunque più lenta) se le
piante appoggiano sulle pedane, obbligando la schiena ad eccessiva rigidità, sarà
ostacolato il migliore uso degli addominali, come pure il mantenere le braccia morbide.
Quando avrai esperienza potrai impiegare la tecnica mista di usare la punta del piede
sulla pedana esterna e la pianta su quella interna, in quanto con la pianta si fa più forza
che con la punta e non si rischia di scivolare.
Anche la posizione della testa è molto importante, deve seguire l’inclinazione del
corpo, altrimenti ci sarà una visione distorta di quello che viene incontro e la piega non
potrà riuscire. Bisogna cercare di tenerla il più perpendicolare possibile al terreno.
Passato il punto di corda, che è il punto massimo di piega, accelera progressivamente,
aiuta a mantenere la traiettoria perché la moto tende a schiacciarsi (di più sul
posteriore) e non si muove da dove hai messo le ruote, al contrario decelerando si
ottiene che la moto si rialza e non mantiene la direzione. Comunque l’accelerazione
deve essere progressiva, specie con le marce basse, per non alleggerire troppo
l’avantreno ed allargare la traiettoria di uscita; con moto potenti, si potrebbero
verificare impennate oppure, sbandamenti o scivolamenti del posteriore quando la
potenza alla ruota è superiore all’aderenza.
Questa è la fase più delicata della curva, quasi sempre le cadute avvengono dal punto
di corda in avanti.
Evitare di tagliare le curve, in particolare con scarsa visibilità; è una abitudine
pessima, molto pericolosa e rende la guida sporca. Le curve è meglio farle tutte, è
un’ottima palestra e non si dovrà dover rientrare nella propria corsia all’improvviso
perché l’altra corsia è occupata.
Può capitare di dover frenare in curva, per evitare, correggere o fermarsi, usare il
freno anteriore, si può e si deve frenare anche in maniera abbastanza decisa,
l’importante è accompagnare il freno, in maniera da non bloccare la ruota.
Qualche pinzata progressiva è più efficace di una troppo violenta, in caso di necessità
usare anche quello posteriore, però con molta dolcezza, serve a stabilizzare la moto,
evitare di usarlo in discesa.
9
Quando ci si accorge di aver sbagliato, cercare di rilassarsi e concentrarsi sull’errore
fatto, per correggerlo, se possibile subito, evitando di ripeterlo alla curva che segue.
La fiducia verso la moto è più importante di quella verso se stessi;
la moto difficilmente tradisce, si tratta solo di capire i suoi limiti che spesso sono
molto al di sopra dei nostri.
Come vedi le cose sono tante, speriamo di esserci ricordati tutto…
Se ci si riconosce in qualche passaggio, provare mentre si guida a fare un pò per volta
la cosa che interessa, anche durante la piega.
Più vai forte, più veloci devono essere le tue reazioni, quindi prudenza, per andare
forte c’è sempre tempo, riteniamo comunque che siano regole applicabili a qualsiasi
tipo di moto e di andatura.
Un ultimo consiglio (questo è veramente un consiglio):
cuore sereno, mente libera e gas aperto.

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prima di partire

  • 1. 1 Prima di partire parliamo di:  ABBIGLIAMENTO  CONTROLLI SULLA MOTO  CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA GUIDA  METTI LA 1a E PARTI  NELLE CURVE
  • 2. 2 ABBIGLIAMENTO E’ importante per guidare più comodi e garantire la sicurezza. L’abbigliamento è l’unica barriera tra la tua pelle e l’asfalto o altri ostacoli: dato che “cadere”, dove e quando non è una scelta, serve sempre una certa “prevenzione”. Un abbigliamento non adatto rende più difficile e faticosa la guida. E’ consigliabile usare guanti e giubbotto muniti di protezioni anche per brevi spostamenti; per percorrenze superiori si consiglia di indossare stivali, pantaloni con protezioni e paraschiena. Casco: i più sicuri sono quelli integrali, seguiti da quelli con frontale apribile; quelli tipo “jet” in caso di caduta non proteggono a sufficienza (ma a noi piace il vento in faccia e quindi usiamo questi ultimi). Il casco non deve essere troppo largo né troppo stretto: indossandolo deve comprimere leggermente le guance (altrimenti è troppo largo e in velocità tende a spostarsi; inoltre in caso di urto potrebbe ruotare attorno alla testa). Non deve comprimere la fronte altrimenti potrebbe dare fastidio o addirittura far male. L’imbottitura (quella laterale) col tempo, tende a cedere e la pressione iniziale sulle guance diminuisce. Il giubbotto ed i pantaloni in pelle, meglio ancora se muniti di protezioni. Molto adatti allo scopo sono anche i completi in tessuto tecnico (goretex, cordura, ecc.) con le protezioni e sono più pratici da indossare rispetto alle tute. Possono essere usati sia d’estate che d’inverno se abbinati ad altri capi (maglioni, pile, ecc.) sotto di essi. Gli stivali devono essere comodi, non larghi e con protezioni anche sulle caviglie. I guanti devono essere comodi, non larghi, devono potersi chiudere bene , meglio se hanno le protezioni sulle dita e sul polso. Il paraschiena è indispensabile, preferibili quelli che coprono la colonna vertebrale, allacciati con bretelle e/o cinturini con velcro; in estate, può dare fastidio per il caldo, bisogna farci l’abitudine. Una volta abituati a proteggersi nella guida, non se ne fa più a meno; per cui sarà solo una questione di abitudine e di superare l’impressione di essere “legati” che si ha indossando, le prime volte, un abbigliamento tecnico. L’abbigliamento non deve mai limitare i movimenti del collo e solo in parte gli arti.
  • 3. 3 CONTROLLI SULLA MOTO La pressione gomme è da verificare ogni 20/30 giorni, sempre a freddo, meglio se con moto rimasta all’ombra. Il valore della pressione sia per la gomma anteriore che posteriore è riportato sul libretto di uso/manutenzione, solitamente anche su un adesivo sul forcellone o sul telaio. Per la sicurezza nella guida è importantissimo mantenere la corretta pressione dei pneumatici; il calore estivo tende a farla aumentare, al contrario il freddo tende a diminuirla. Il livello dell’olio motore va controllato ogni 1000 km. Il controllo va fatto svitando il tappo dell’olio, pulire l’asta di misurazione dall’olio con uno straccio e re immergere il tappo con asta nel suo alloggiamento, senza avvitare, pochi secondi ed estrarre nuovamente. Il livello dell’olio deve trovarsi tra la linea del minimo e quella del massimo. Quando il livello è al minimo è comunque possibile utilizzare la moto per brevi spostamenti, con l’avvertenza di mantenere il motore a bassi giri, ma provvedere quanto prima al rabbocco. La cinghia di trasmissione non ha bisogno di manutenzioni, mentre laddove la trasmissione sia a catena è necessario provvedere alla lubrificazione; ogni 700/800 km controllare lo stato di lubrificazione della catena, non deve mai essere secca (si può rovinare) ma neppure troppo oleata o ingrassata (i liquidi lubrificanti potrebbero finire sul pneumatico con tutte le conseguenze derivabili). Quando piove la catena si “lava” e quindi deve essere lubrificata con maggiore frequenza. Quando si accende la spia della riserva è buona norma fare subito il pieno di benzina. Quasi tutte le moto fanno almeno 30/40 km in riserva però è bene non fidarsi. Quando la spia si accende, fai rifornimento al primo distributore.
  • 4. 4 CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA GUIDA Qualche regoletta derivata dall’esperienza: 1. Andando in moto ricorda che il pilota sei tu, lei il mezzo; “devi” guidarla e non farti portare. 2. Le moto hanno limiti molto alti ed un pilota ben difficilmente riesce a superare, per cui ricordati che tu, con le tue capacità sei il limite da non superare. 3. Le moto vanno trattate col giusto timore, specie se potenti; è il metodo migliore per evitare gli spauracchi (quando va bene). 4. Durante la guida su strade pubbliche possono presentarsi molte insidie, una buona dose di diffidenza può fare la differenza tra una bella gita e una gita finita male. 5. Quando è possibile bisogna cercare di evitare di passare con le gomme sulla segnaletica orizzontale, il bagnato ed il freddo rendono le vernici molto scivolose, paragonabili al ghiaccio. 6. Non imitare mai i piloti più esperti quando tirano, specialmente su strade trafficate, l’errore può essere in agguato per tutti e loro hanno più esperienza. 7. Ragiona sempre con la tua testa, non seguire le traiettorie di chi ti precede, un suo eventuale errore non sarà anche il tuo. 8. Tieni sempre presente che i pneumatici, per garantire la massima aderenza, devono essere in temperatura (che varia da gomma a gomma): non fare mai pieghe esagerate con le gomme fredde in quanto è il metodo più sicuro per cadere.
  • 5. 5 ADESSO ACCENDI LA MOTO - METTI LA 1a E PARTI Le condizioni dell’asfalto sono determinanti per la guida in moto. L’ asfalto liscio, rovinato o umido, che in auto praticamente non si nota, in moto può dare seri problemi nel caso di frenate brusche o in curva se affrontata a velocità eccessiva. E’ sempre necessario valutare le condizioni stradali e adeguare costantemente la guida ad esse; quanto più brutte sono le condizioni della strada, quanto più morbida deve essere la guida, evitando le manovre brusche e le pieghe non adeguate. Con una guida adeguata, potrai viaggiare sicuro anche su strade innevate. Durante la guida guarda sempre in avanti, evita di guardare solo davanti alla ruota anteriore: rischieresti di vedere solo all’ultimo eventuali ostacoli o pericoli. E’ bene guidare guardando prevalentemente in avanti e controllare la presenza di macchie di olio o gasolio, sabbia o ghiaia; andarci sopra, in caso di frenata o in curva rappresenta un’ottima possibilità di caduta. La velocità va sempre adeguata alla strada e alle condizioni di traffico, per non dover frenare troppo bruscamente. Una moto non può frenare come un’auto, specialmente a bassa velocità. Infine si deve tenere presente che molti automobilisti non guardano mai nello specchietto retrovisore e spesso accade che non mettano le frecce direzionali per un cambio di direzione (oppure le mettono troppo tardi). Per questo devi mantenere una adeguata distanza di sicurezza dalle auto che ti precedono e quando devi effettuare un sorpasso, sii certo che non ci siano strade laterali, piazzole o accessi privati nelle immediate vicinanze. Il rischio di incappare in qualcuno che giri senza mettere la freccia o che si immetta sulla strada senza guardare è sempre molto alto, in particolare nei centri abitati.
  • 6. 6 NELLE CURVE E’ qui che la moto da maggiormente la sensazione della strada e dove la tecnica del pilota diventa fondamentale (contrariamente dell’auto). Per la buona riuscita della manovra di svolta, bisogna iniziare col “predisporla mentalmente”, nel tratto che la precede, cercare di valutarne il raggio di curvatura, lo stato del fondo stradale, eventuali ostacoli e difficoltà varie. Fare una curva significa fare tutta una serie di operazioni in sequenza e con un certo tempismo; quindi richiede pratica. In curva, non ci si deve aggrappare al manubrio, questo fa ondeggiare la moto causando difficoltà di inserimento, errori di traiettoria, percorrenza difficoltosa e uscita molto larga. Le braccia vanno tenute rilassate, leggermente piegate e non distese e la presa sul manubrio deve essere leggera; questo vale ovviamente anche per i rettilinei. Valutata la curva, diminuire adeguatamente la velocità e scalare le marce necessarie. Il rallentamento dipende dalla velocità con cui si arriva e dal raggio della curva. Arrivando piano, spesso è sufficiente scalare una marcia senza frenare per avere già la corretta velocità di inserimento. In caso di frenata, il 90% dello sforzo frenante è fatto dal freno anteriore, il freno posteriore deve essere utilizzato per stabilizzare il posteriore della moto, che durante la frenata si alleggerisce notevolmente per il trasferimento di carico sull’avantreno. I freni vanno azionati progressivamente, mai con uno strappo secco, c’è rischio di bloccaggio delle ruote e conseguente perdita di aderenza e del controllo della moto. Per un pilota poco esperto è consigliabile che in fase di frenata mantenga la moto diritta o comunque poco inclinata. Con un pò di pratica e sensibilità sui freni sarà possibile eseguire delle buone frenate anche con la moto inclinata. Per eseguire “staccatone” da GP ci vuole molta esperienza e su strada non è mai il caso di farle. La marcia da utilizzare per compiere una curva deve essere adeguata a mantenere il motore ad un regime tale che permetta una buona ripresa fuori dalla curva. Procedendo con andatura tranquilla il contagiri non dovrebbe andare sotto 3000/4000 nei bicilindrici, evitando strappi e vuoti in ripresa; nei 4 cilindri si può stare più bassi, i motori sono più fluidi ma non è consigliabile perché la ripresa ne viene comunque penalizzata. Con una moto a 2 tempi, non scendere mai sotto la metà dei giri massimi. Queste osservazioni sono valide soprattutto percorrendo strade tortuose e di montagna. Una volta presa la mano con la moto il contagiri non lo si guarderà più e si
  • 7. 7 guiderà ad orecchio. Si può anche evitare di cambiare marcia in curva, non è pericoloso, ma la velocità deve essere limitata. I movimenti elementari “tiro frizione, scalo, accelero” variano l’impostazione della curva. Infine si deve evitare di entrare in curva con la frizione staccata, il freno a motore viene a mancare e la moto tende ad allargare il raggio di curvatura. La velocità adeguata è fondamentale per un buon inserimento in curva, fare una buona percorrenza e per uscire non troppo larghi. Nella frenata se si irrigidiscono le braccia contrastando l'avanzamento del busto si avrà l’effetto “stecche di biliardo” che non permette di gestire bene il manubrio, è quindi preferibile decelerare a moto diritta prima dell’inserimento in curva. Una frenata tardiva o l’entrata in curva a velocità eccessiva, rende più difficile la manovra e può causare apprensione, conseguentemente fa irrigidire le braccia, col risultato di non immettersi nella giusta traiettoria e di non piegare. Se ci si rende conto di fare questo errore, ci si deve concentrare sulla gestione dei muscoli delle braccia, mantenendoli rilassarli, è possibile aiutarsi flettendo i gomiti in modo da far lavorare maggiormente gli addominali ed i dorsali. Nell’impostare ed inserendosi in curva non si deve superare la linea di mezzeria. Inoltre non andare subito alla corda, si rischia di uscire troppo larghi invadendo la corsia opposta. In genere, salvo curvoni ad ampio raggio, è poco redditizio fare una curva con una traiettoria simmetrica in entrata e uscita. Per contro, tardare la chiusura della curva, tanto da raggiungere il punto di corda non al centro curva ma un pò più avanti, verso l’uscita, permetterà una traiettoria di uscita più chiusa e quindi più sicura, non invaderai l’altra corsia, potrai accelerare prima e di più perché la moto si raddrizza prima. Ricordarsi anche che in piega si occupa più spazio rispetto alla posizione verticale. Una traiettoria se mal impostata rischia di far finire le ruote sulla riga bianca o troppo vicine al ciglio, quindi va corretta subito; sarà molto meglio se la curva viene impostata da subito col dovuto criterio. Un occhio anche agli ingombri e usare gli specchietti come punti di riferimento, dove passano loro passa tutta la moto. Come percorrere la curva Se la strada è buona, evitare di guardare l’asfalto e cercare la fine della curva, seguire il punto massimo visibile, delineato dalla riga bianca, dal ciglio della strada o dal guard-rail, aiuta a mantenere la traiettoria. Al contrario se ci si concentra su quello che c’é sotto le ruote sarà inevitabile ritrovarsi a correggere la traiettoria perché mancherà il punto di riferimento che serve a mantenerla.
  • 8. 8 Premendo dolcemente sulla pedana a sulla manopola interne alla curva aiuta a controllare il peso ed indirizzare la moto, è importante guidare con tutto il corpo, non solo con le braccia, che fondamentalmente devono solo dare la direzione al manubrio, spostando leggermente il proprio peso, la moto risulterà più leggera. Per spostare il corpo sulla moto in curva fare leva sui piedi e non sulle mani; i piedi, in curva, devono toccare le pedane con le punte per consentire un veloce ed agile spostamento del corpo, cosa altrimenti non fattibile (o comunque più lenta) se le piante appoggiano sulle pedane, obbligando la schiena ad eccessiva rigidità, sarà ostacolato il migliore uso degli addominali, come pure il mantenere le braccia morbide. Quando avrai esperienza potrai impiegare la tecnica mista di usare la punta del piede sulla pedana esterna e la pianta su quella interna, in quanto con la pianta si fa più forza che con la punta e non si rischia di scivolare. Anche la posizione della testa è molto importante, deve seguire l’inclinazione del corpo, altrimenti ci sarà una visione distorta di quello che viene incontro e la piega non potrà riuscire. Bisogna cercare di tenerla il più perpendicolare possibile al terreno. Passato il punto di corda, che è il punto massimo di piega, accelera progressivamente, aiuta a mantenere la traiettoria perché la moto tende a schiacciarsi (di più sul posteriore) e non si muove da dove hai messo le ruote, al contrario decelerando si ottiene che la moto si rialza e non mantiene la direzione. Comunque l’accelerazione deve essere progressiva, specie con le marce basse, per non alleggerire troppo l’avantreno ed allargare la traiettoria di uscita; con moto potenti, si potrebbero verificare impennate oppure, sbandamenti o scivolamenti del posteriore quando la potenza alla ruota è superiore all’aderenza. Questa è la fase più delicata della curva, quasi sempre le cadute avvengono dal punto di corda in avanti. Evitare di tagliare le curve, in particolare con scarsa visibilità; è una abitudine pessima, molto pericolosa e rende la guida sporca. Le curve è meglio farle tutte, è un’ottima palestra e non si dovrà dover rientrare nella propria corsia all’improvviso perché l’altra corsia è occupata. Può capitare di dover frenare in curva, per evitare, correggere o fermarsi, usare il freno anteriore, si può e si deve frenare anche in maniera abbastanza decisa, l’importante è accompagnare il freno, in maniera da non bloccare la ruota. Qualche pinzata progressiva è più efficace di una troppo violenta, in caso di necessità usare anche quello posteriore, però con molta dolcezza, serve a stabilizzare la moto, evitare di usarlo in discesa.
  • 9. 9 Quando ci si accorge di aver sbagliato, cercare di rilassarsi e concentrarsi sull’errore fatto, per correggerlo, se possibile subito, evitando di ripeterlo alla curva che segue. La fiducia verso la moto è più importante di quella verso se stessi; la moto difficilmente tradisce, si tratta solo di capire i suoi limiti che spesso sono molto al di sopra dei nostri. Come vedi le cose sono tante, speriamo di esserci ricordati tutto… Se ci si riconosce in qualche passaggio, provare mentre si guida a fare un pò per volta la cosa che interessa, anche durante la piega. Più vai forte, più veloci devono essere le tue reazioni, quindi prudenza, per andare forte c’è sempre tempo, riteniamo comunque che siano regole applicabili a qualsiasi tipo di moto e di andatura. Un ultimo consiglio (questo è veramente un consiglio): cuore sereno, mente libera e gas aperto.