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IL FUTURO DEL PROJECT
MANAGEMENT IN SANITA’
E DEL S.S.N. NEL P.N.R.R.:
NUOVI SCENARI E PROSPETTIVE
dr. Sergio CANZANELLA Project Manager
COVID-19: crisi economica, del welfare e di cura
LA SFIDA DELLA SANITA’ NEI TEMPI DI RISORSE RIDOTTE
MENO SPESE PIU’ SERVIZI
SIGNIFICA
LA RAZIONALIZAZIONE, L’INTEGRAZIONE ED IL
TRASFERIMENTO DELLE RISORSE
INCREMENTARE e
QUALIFICARE L’OFFERTA
OCCORRE CAMBIARE
Il modo di erogare le cure
INNOVANDO
i processi di assistenza
ATTRAVERSO
Incremento delle attività sanitarie al domicilio - Telemedicina
Riduzione dei tempi di attesa
Riduzione dei ricoveri ripetuti e inappropriati
Migliore qualità di vita
Migliori esiti
Riduzione degli sprechi
Maggiore soddisfazione
Maggiore appropriatezza
Maggiore sicurezza
Lotta al dolore burocratico
e all’infodemia
Parole chiavi
Nuovi C.C.N.L. - Aumento dei salari - Assunzioni
RIVOLUZIONE DIGITALE
RIVOLUZIONE MANAGERIALE
E DI SISTEMA DELLA SANITA’
BISOGNA RIVEDERE
RAPPORTI STATO-REGIONI
NON C’E’ SOLO IL COVID-19: BISOGNA
PENSARE ANCHE AGLI ALTRI MALATI
PROSSIMA PANDEMIA:
MALATI DI CANCRO E FRAGILI
TOTAL QUALITY MANAGEMENT
Trovare
le cause
Generare
soluzioni
PLAN
DO
CHECK
ACT
Stabilire un
metodo
Descrivere
il problema
Sviluppare un piano di azione
(chi, cosa, quando, dove, come)
Misurare,
analizzare e
verificare
Implementare
7
INNOVIAMO PER CURARE MEGLIO
MISSIONE SALUTE 2021/2026
PIANO NAZIONALE DI RIPRESA
E DI RESILENZIA
COMMUNITY CARE
CASA DELLA COMUNITA’
TELEMEDICINA - ADI
RETI CLINICO ASSISTENZIALI
OSPEDALE DI COMUNITA’
CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE
ADEGUAMENTO ANTISISMICO
DIGITALIZZAZIONE
AMMODERNAMENTO PARCO TECNOLOGICO
PROJECT MANAGEMENT
COMMUNITY CARE
GREEN HOSPITAL IMPATTO ZERO
SALA OPERATORIA IBRIDA
MEDICAL TRANSPORT DRONES
POLO DEL SOLLIEVO
Un efficace miglioramento del S.S.N. per rendere le strutture più moderne, digitali e
inclusive, garantire equità di accesso alle cure, rafforzare la prevenzione e i servizi
sul territorio promuovendo la ricerca
E’ un concetto di centralità della persona sui suoi
bisogni assistenziali e sociali per una presa in carico
globale da parte dell’équipe multiprofessionale e
multidisciplinare.
Al paziente non basta l’eccellenza del singolo
specialista, ma quel che conta è il tasso complessivo
di interazione di più soggetti sulla malattia, nella
quale, i diversi operatori mettono in campo le proprie
specificità, dando vita a quell’intreccio di
“pluricompetenze” che è la base del lavoro di équipe.
PRIORITA’ ASSOLUTA DEL 21° SECOLO
Più servizi domiciliari e assistenza integrata, meno
sussidi e meno istituzionalizzazione
Coperture collettive pubbliche o mutualistiche e
individuali integrative dei supporti pubblici di base,
attraverso l’agevolazione fiscale
Formazione e incentivazione dei diversi caregiver,
dalla famiglia, alle badanti e alle società di servizi alla
persona
Residenzialità protette nei casi più impegnativi per le
cure di lunga durata legate alle patologie croniche,
neurodegenerative o terminali 10
TRANSIZIONE DEMOGRAFICA ED EPIDEMIOLOGICA
L’Italia è il 2 paese europeo più vecchio dopo la Germania
Percentuale di popolazione di 65 anni e più: dal 19% nel 2001
al 23% nel 2015 (corrispondente a un aumento di quasi 4
milioni di persone)
Le persone oltre i 65 anni: dai 6,5 mln del 2013 ai 13 mln del
2065 e quelle oltre i 75 saranno quasi 1/3 della popolazione
(stime ISTAT)
L’invecchiamento si accompagna ad un aumento delle persone
che perdono, per malattia, la loro autonomia e la loro
autosufficienza
Oltre la metà della popolazione ultra75enne soffre di patologie
croniche gravi e le persone affette da almeno una patologia
grave nel 2015 sono state il 17% della popolazione, con un
aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2005
Prevalenza attesa di cronici gravi nel 2024 superiore al 20%
Persone con almeno 65 anni di età secondo le principali
malattie croniche diagnosticate
Incidenze su popolazione con almeno 65 anni (Anno 2018)
5,5%
5,9%
9,5%
9,6%
12,2%
13,6%
17,1%
25,7%
46,0%
49,0%
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
Gastropatie
Parkinson, Alzheimer
Malattie allergiche
Depressione, ansia
Cardiopatie
Patologie respiratorie
Diabete
Osteoporosi
Artrite, artrosi
Ipertensione
Il 58% degli
anziani affetti
da malattie
croniche
dichiara
di essere
in cattive
condizioni
di salute
I livello base persona in salute
II livello di bassa complessità soggetti “non cronici/fragili” che usano
i servizi in modo sporadico (prime visite/accessi ambulatoriali veri)
III livello di media complessità cronicità/fragilità/disabilità iniziale
prevalentemente monopatologica
IV livello di alta complessità cronicità/fragilità/disabilità con
polipatologia complessa con prevalenti bisogni extra-ospedalieri ma ad alta
richiesta di accessi ambulatoriali - cronicità/fragilità/disabilità con
polipatologia, frequente uso delle strutture ospedaliere e/o con fragilità
sociosanitarie di grado moderato
V livello di altissima complessità multimorbilità con espressione di
fragilità clinica e/o funzionale con bisogni prevalenti di tipo domiciliare e/o
ospedaliero e/o semi residenziale e/o residenziale
VI Terminalità patologia evolutiva in fase avanzata, per la quale non
esistano più possibilità di cura
Classificazione dei bisogni di salute
CASA DELLA COMUNITA’
E’ una struttura polivalente e funzionale in grado di erogare
materialmente l’insieme delle cure primarie, di garantire la
continuità assistenziale e le attività di prevenzione.
La Casa della Comunità si connette con l’Ospedale e con gli
altri servizi territoriali con l’obiettivo di un’efficace presa in
carico del paziente ed i ricoveri ripetuti in ospedale.
Ciò con lo sviluppo di strategie preventive e proattive secondo
il Chronic Care Model; con questo modello si attua una
gestione programmata dei pazienti cronici e il monitoraggio
costante delle loro condizioni di salute.
CASA DELLA COMUNITA’
 H12 per 7 gg/settimana
(con presa in carico h 24)
 Struttura multidisciplinare
 Dotazione strumentale
adeguata
 Legame con 1° livello
 Minimo 10 MMG + team
completo
 Prestazioni specialistiche
con medici convenzionati e
ospedalieri
 Telemedicina
 Informatizzazione
DIAGNOSTICA
SPECIALISTICA
ACCOGLIENZA
P.U.A.
C.U.P.
A.D.I.
SORVEGLIANZA TEMPORANEA
CURE PALLIATIVE
SOCIO-SANITARIO
VOLONTARIATO
AMMINISTRAZIONE
FARMACEUTICA
P.D.T.A.
CONTINUITA’ ASSISTENZIALE
PRESTAZIONI PREVISTE
 Prestazioni specialistiche ambulatoriali
 Prestazioni infermieristiche ambulatoriali
 A.D.I.
 Accessi non differibili H12 per 7 giorni
 Sorveglianza ambulatoriale temporanea
 Diagnostica di primo livello in vitro (sangue intero ed urine)
 Diagnostica di primo livello in vivo (ecografia e radiologia
digitale)
 Integrazione con il sociale
 Percorsi per la prevenzione della violenza alle donne,
rimediazione uditiva, l’assistenza sociale agli adolescenti,
neuropsichiatria infantile, lo sportello della mutualità e
dell’assistenza integrativa privata con percorsi per
l’assistenza odontoiatrica.
18
TELEMEDICINA - A.D.I.
L’individuazione a livello nazionale di un modello
condiviso per il potenziamento dell’assistenza
primaria, al fine di supportare gli operatori sanitari
nella loro pratica clinica promuovendo la
telemedicina, il telemonitoraggio e il teleconsulto e
privilegiando il setting di cura domiciliare, sarà resa
possibile anche grazie all’implementazione in ogni
A.S.L. di un sistema di interconnessione dei dati che
permetta ai dati clinici (anche derivanti da
dispositivi medici, come ad esempio quelli
impiantabili, ovvero i pacemaker) di essere
disponibili in tempo reale sul cloud a tutti gli
operatori che interagiscono con il paziente.
IMPLEMENTAZIONE DELLA TELEMEDICINA
• Dopo il primo periodo di emergenza, è continuata la crescita
delle iniziative di telemedicina dedicate all’assistenza dei
pazienti non Covid-19.
• A livello regionale sono in corso iniziative per la
formalizzazione delle modalità di erogazione delle
prestazioni in telemedicina, ad integrazione di quanto
definito nelle «Linee Guida Nazionali» definite dal Ministero
nel 2014 e recepite dalla Conferenza Stato-Regioni il 25-02-
2014.
• Le Regioni che hanno avviato questi processi deliberativi
(Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, P.A.
Bolzano, P.A. Trento, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana,
Umbria e Veneto) prevedono dei piani complessivi per l’avvio
della telemedicina in modo organico.
IMPLEMENTAZIONE DELLA TELEMEDICINA
22
Attivate da tutte le Regioni le soluzioni digitali di ricetta
dematerializzata e telemedicina con indicazioni che ne
prevedono il mantenimento e la regolamentazione post
emergenza.
Attivati in tutte le Regioni i servizi di distribuzione dei farmaci
a domicilio e sostegno psicologico. In corso di definizione
solo in alcune Regioni i procedimenti per la semplificazione
burocratica, le reti di patologia e la riorganizzazione
dell’assistenza domiciliare e la medicina del territorio post
emergenza.
Alla delle risorse che saranno messe in campo con il Recovery
Fund per ridisegnare il S.S.N. futuro, è importante sottolineare
quegli aspetti che vanno a garantire un’omogeneità di accesso
e garanzia del diritto alla salute, per definire nuovi standard
assistenziali della medicina di territorio.
Ancora molto scarso il coinvolgimento degli Stakeholders nei
processi decisionali
Teleassistenza domiciliare
Una delle possibili soluzioni...
“In Linea con la salute” è una piattaforma che utilizza le comunicazioni a banda larga
terrestre, satellitare e wi-fi attraverso le quali tutte le specifiche del servizio possono essere
implementate efficacemente ed erogate rapidamente
Teleassistenza domiciliare
La caratteristica principale dei dispositivi medici utilizzati è rappresentata dalla possibilità di
trasferire le misure acquisite verso il Device Gateway in maniera del tutto automatica.
Servizio di teleassistenza e telemonitoraggio per assistenza
cittadini COVID-19 positivi e soggetti fragili
RETI CLINICO-ASSISTENZIALI
MODELLO DI RIFERIMENTO
Sistema
Ospedale
Sistema
Domiciliare
Day
Hospital
Utente
Anziani
Sistema
Ambulatoriale
Med.Base
Serv/Supp.
Sociale
Strutt/Riab.
Convalescenti
Oncologia
Dimissioni
Protette
Special.
Ospedalieri
Casa
di Riposo
R.S.A.
Specialisti
Consultori
Medicina di Base
Specialistica convenzionata
Filtro pa. In-Domic/Osped-
Diagnostica e poliamb. Territoriale
Diagnostica Ricovero
Supporto specialistico
Protocolli di cura
Follow-up
Corsia preferenziale in-out
Hospice
L/D
riabilitativa
A.I.D.S.
POLO INNOVATIVO DI
CURE SANITARIE
Integrazione delle comunicazioni
Integrazione delle Risorse
Organizzazione Cure ed Ass,za Domiciliare
Organizzazione della rete di supporti informali
(famiglia, vicinato, privato sociale, volontariato, ecc.)
Sistema
Territoriale
Sistema
Ospedaliero-Istituzionale
Sistema
Ospedaliero-Istituzionale
Sistema
Territoriale
Erogazione dei servizi
RISORSE DA ATTIVARE
Medico Domiciliare
Infermieri - TSRM - TSLB
Terapisti della Riabilitazione
Medici Specialisti
Operatori Socio Sanitari
Presidi e Materiali
AMBITO
ISTITUZIONALE
AMBITO
DOMICILIARE
CENTRALE
OPERATIVA 24 H
TELEMEDICINA
SUPERVISIONE
CLINICA
PAZIENTE
Trasporto
Reparti
dimissioni
OSPEDALE
Guarigione
Riabilitazione
Intensiva
Altre destinazioni
Candidati dimissioni protette
PIANO OPERATIVO
UNITA’ DI CURE DOMICILIARI
Medico Domiciliare Medico di Reparto
Antenna Ospedaliera
Trasporto
MODELLO DI RIFERIMENTO
Personale: 1 amministrativo, 1 Medico, 9 OPI e 6 OSS
L’OSPEDALE DI COMUNITA’ è una struttura sanitaria
territoriale che si colloca tra l’ospedale per acuti,
l’assistenza domiciliare integrata e/o le altre strutture
residenziali e semiresidenziali assistenziali; non si pone in
alternativa, ma in stretta collaborazione con la rete
ospedaliera e la rete territoriale attraverso un alto grado di
interdisciplinarietà e di integrazione e proprio per questo
viene definita “intermedia”. La sua adozione, con il
potenziamento delle Case della Comunità, dell’Assistenza
domiciliare e delle Reti di prossimità, avvia la fase
applicativa del processo di riassetto strutturale e di
qualificazione della rete assistenziale. Tale riassetto,
insieme al supporto tecnologico delle Centrali Operative
Territoriali e dei sistemi di tele-salute, contribuisce alla
qualità dell’assistenza, alla sicurezza delle cure e all’uso
appropriato delle risorse, implementando forme alternative
al ricovero ospedaliero.
 E' una struttura con un numero limitato di posti letto (15‐20) gestito da
personale infermieristico, in cui l'assistenza medica è assicurata dai
medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta o da altri medici
dipendenti o convenzionati con il S.S.N.; la responsabilità
igienico‐organizzativa e gestionale fa capo al distretto che assicura anche
le necessarie consulenze specialistiche.
 Prende in carico pazienti che necessitano:
‐ di interventi sanitari potenzialmente erogabili a domicilio ma che
necessitano di ricovero in queste strutture in mancanza di idoneità del
domicilio (strutturale e familiare)
‐ di sorveglianza infermieristica continuativa
 La degenza media prevedibile è di 15/20 giorni.
 L'accesso potrà avvenire dal domicilio o dalle strutture residenziali su
proposta del medico di famiglia titolare della scelta, dai reparti
ospedalieri o direttamente dal pronto soccorso.
 L'assistenza sarà garantita sulle 24 ore dal personale infermieristico ed
addetto all'assistenza, dai medici di medicina generale, dai pediatri di
libera scelta e dai medici di continuità assistenziale.
 La sede fisica dell'ospedale di comunità potrà essere opportunamente
allocata presso presidi ospedalieri riconvertiti e/o presso strutture
residenziali.
All’interno dell’Ospedale di Comunità vi sono le U.D.I. (Unità di Degenza
Infermieristica), i cui obiettivi sono sostanzialmente quattro:
1) favorire un’appropriata gestione del ricovero ospedaliero, fornendo
un’alternativa di cura e assistenza per pazienti post acuti o per soggetti con patologie
cronico-degenerative in fase di riacutizzazione che non richiedono ricovero nel setting
ospedaliero;
2) ridurre le giornate di degenza ospedaliera inappropriate, attraverso il
monitoraggio dello stato clinico generale dei pazienti con patologie cronico-
degenerative e consolidando i risultati terapeutici ottenuti nel reparto ospedaliero per
acuti;
3) prevenire le complicanze e favorire il recupero dell’autonomia, in
un’ottica di rientro a domicilio, o di ricorso a forme assistenziali territoriali e
residenziali. Inoltre, limitare gli ingressi a carattere definitivo in strutture residenziali,
legati all’insorgenza di difficoltà familiari e sociali o alle difficoltà di gestione delle
mutate condizioni fisiche e funzionali dell’anziano dopo un’evenienza acuta;
4) favorire l’integrazione tra strutture ospedaliere e territoriali e la
condivisione di risorse umane e tecnologiche al fine di assicurare la
continuità assistenziale.
OSPEDALE DI COMUNITA’ è un presidio distrettuale/ospedaliero intermedio
ed è riservato ai pazienti fragili che, pur non presentando patologie acute
ad elevata necessità di assistenza medica, non possono tuttavia essere
assistiti adeguatamente a domicilio per motivi socio-sanitari e che
periodicamente necessitano di controlli o terapie particolari
Le persone eleggibili sono in genere soggetti appartenenti alle
categorie fragili della popolazione, persone che pur avendo un
inquadramento diagnostico già esaurito, un programma
terapeutico compiutamente definito e un quadro clinico
relativamente stabilizzato, necessitano ancora di sorveglianza
clinica e dell’erogazione di prestazioni infermieristiche
finalizzate al soddisfacimento dei bisogni assistenziali:
- pazienti con problematiche sanitarie che non giustificano il
ricovero ospedaliero ma per i quali l’assistenza domiciliare non
offre garanzie sufficienti
- pazienti che possono essere dimessi dall’Ospedale, ma non
adeguatamente assistibili al domicilio per la complessità del
quadro clinico e/o la mancanza del supporto familiare.
Si parla quindi di un’elevata complessità assistenziale a fronte
di una bassa intensità di cure.
1 ogni 100mila abitanti
Creazione delle Centrali Operative Territoriali, una in
ogni distretto, con funzione di coordinamento e
collegamento dei diversi servizi sanitari territoriali,
socio-sanitari e ospedalieri, nonché la rete
dell’emergenza-urgenza, per garantire continuità,
accessibilità e integrazione delle cure.
Le C.O.T. saranno dotate dei mezzi tecnologici che
permetteranno il controllo da remoto dei dispositivi
forniti ai pazienti, supporteranno lo scambio di
informazioni tra gli operatori sanitari coinvolti nella
cura, costituiranno un punto di riferimento per i
caregiver, sia per la formazione all’autocura sia per
la sua attuazione, nonché rappresenteranno una
base di partenza in caso di ulteriori necessità
assistenziali per il paziente.
Lo sviluppo di tale modello organizzativo avrà un impatto su
tutta l’organizzazione dei servizi territoriali e sulle cure
primarie. Il loro potenziamento determinerà il miglioramento
degli outcome di salute della popolazione di riferimento (es.
numero di anni in buona salute delle persone con patologie
croniche), una maggiore equità di accesso e una riduzione dei
costi conseguente agli effetti generali sul sistema:
- riduzione degli accessi impropri al P.S.;
- riduzione dell’inappropriatezza dei ricoveri ospedalieri;
- riduzione delle giornate di degenza inappropriate;
- migliore governance dei percorsi assistenziali (passaggio da
un setting assistenziale all’altro) e misurazione degli outcome
di salute ottenuti;
- migliore integrazione tra i servizi ospedalieri-territoriali e
sociali, con la relativa messa a sistema delle risorse;
- riduzione dell’inappropriatezza degli interventi assistenziali
territoriali;
- riduzione delle liste d’attesa ambulatoriali.
Le infrastrutture tecnologiche e digitali ospedaliere presentano
un significativo grado di obsolescenza e risultano carenti in
molte strutture. Ciò rischia di compromettere la qualità delle
prestazioni e l'efficienza del sistema, e può avere un effetto
negativo sulla fiducia dei cittadini nel sistema sanitario.
L'investimento prevede l’ammodernamento digitale del parco
tecnologico ospedaliero, tramite l’acquisto di 3.133 nuove
grandi apparecchiature (T.A.C., R.M.N., Acceleratori Lineari,
Sistema Radiologico Fisso, Angiografi, Gamma Camera, Gamma
Camera/T.A.C., Mammografi, Ecotomografi) caratterizzate da
una vetustà maggiore di 5 anni, sia con interventi finalizzati al
potenziamento del livello di digitalizzazione di 280 strutture
sanitarie sede di Dipartimenti di emergenza e accettazione
(DEA) di I e II livello.
Ammodernamento parco
tecnologico e digitale ospedaliero
ACQUISTO DI 3.133 APPARECCHIATURE
Il P.N.R.R. prevede il rafforzamento strutturale degli
Ospedali del S.S.N., attraverso l’adozione di un piano
specifico di potenziamento dell’offerta ospedaliera
tale da garantire:
1) il potenziamento della dotazione di posti letto di
terapia intensiva (+ 3.500 P.L. per garantire lo
standard di 0,14 P.L. di terapia intensiva per 1.000
abitanti) e semi-intensiva (+ 4.225 P.L.)
2) il consolidamento della separazione dei percorsi
all’interno del pronto soccorso
3) l’incremento del numero di mezzi per i trasporti
secondari.
L’investimento Verso un ospedale sicuro e sostenibile
mira a delineare un percorso di miglioramento
strutturale nel campo della sicurezza degli edifici
ospedalieri, adeguandoli alle vigenti norme in materia
di costruzioni in area sismica.
L’esigenza nasce soprattutto, dalla consapevolezza
che, tra gli edifici pubblici, gli ospedali rivestono un
ruolo strategico in caso di disastro.
Gli ospedali non solo svolgono una fondamentale
funzione di soccorso della popolazione, garantendo
l'efficace prosecuzione dei primi interventi medici di
emergenza avviati sul campo, ma sono anche fra i più
esposti e sensibili nel caso di eventi sismici, in quanto,
ospitano un numero molto elevato di persone con
capacità di reazione eterogenee.
L’investimento sul rafforzamento dell'infrastruttura
tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione,
l’analisi dei dati e la simulazione mira ad imprimere una svolta.
Nel P.N.R.R. si prevedono azioni sul:
Fascicolo Sanitario Elettronico: obiettivo è il potenziamento del
F.S.E. al fine di garantirne la diffusione, l’omogeneità e
l’accessibilità su tutto il territorio nazionale da parte degli
assistiti e operatori sanitari. Il F.S.E. svolgerà tre funzioni:
1) punto di accesso per le persone e pazienti per la fruizione di
servizi essenziali forniti dal S.S.N.;
2) base dati per i professionisti sanitari contenente
informazioni cliniche omogenee che includeranno l’intera
storia clinica del paziente;
3) strumento per le AA.SS.LL. che potranno utilizzare le
informazioni cliniche del F.S.E. per effettuare analisi di dati
clinici e migliorare la prestazione dei servizi sanitari.
L’investimento in formazione, ricerca scientifica e
trasferimento tecnologico e valorizzazione e potenziamento
della ricerca biomedica del S.S.N. ha l’obiettivo di rafforzare la
capacità di risposta dei Centri di Eccellenza presenti nel settore
delle patologie rare e favorendo il trasferimento tecnologico
tra ricerca e imprese. Si prevedono tre tipi di intervento:
1) il finanziamento di progetti Proof of Concept (PoC) volti a
ridurre il gap fra i risultati del settore della ricerca scientifica e
quello dell’applicazione per scopi industriali, attraverso la
predisposizione di prototipi per la commercializzazione e la
mitigazione dei rischi potenziali - derivanti da eventuali
brevetti, licenze o barriere all’entrata - che potrebbero
scoraggiare gli investitori di mercato;
2) il finanziamento di programmi di ricerca o progetti nel
campo delle malattie rare e dei tumori rari;
3) il finanziamento per programmi di ricerca su malattie
altamente invalidanti.
TAVOLA 46
GREEN HOSPITAL:
IMPATTO ZERO
Ospedali a emissioni zero e campioni dell'efficienza energetica
per inquinare meno e risparmiare fondi da investire in altre
priorità: dalla cura del paziente a quella dell'ambiente. E' la
sfida che le Aziende Sanitarie per essere GREEN devono
utilizzare fondi U.E., finanziamenti regionali e fondi del
P.N.R.R. L'efficientamento energetico, ad esempio con l'utilizzo
di sistemi di cogenerazione, può far abbattere i costi anche del
30% rispetto al consumo annuale precedente. Tale riduzione
dei costi energetici si tradurrebbe per gli Ospedali con circa
300 p.l. in una riduzione dei costi reali per circa 400mila €
l'anno; mentre per gli Ospedali con oltre 500 p.l., i risparmi
arriverebbero a circa 800mila € l'anno. Gli impianti di
cogenerazione sono centrali a metano che producono energia
elettrica e termica (sia caldo che freddo). Ma non sono la sola
tecnologia: centrali a biomassa in Ospedali fuori dai centri
abitati e il solare termico o fotovoltaico dove ci sono ampie
metrature per i pannelli. Questi impianti eviteranno l'emissione
di 1.589 tonnellate di CO2 equivalente ogni 12 mesi di attività.
TAVOLA 48
Il fenomeno dell’evapotraspirazione delle piante è legato alla
fotosintesi clorofilliana, in quanto, queste, per poter assumere
l’anidride carbonica dall’atmosfera devono mantenere gli stomi
aperti e, in tal modo perdono acqua in grandi quantità, la
quale, viene assorbita dal terreno e immessa nell’atmosfera
sotto forma di vapore. Molte società hanno costruito un
impianto capace di sfruttare artificialmente questo processo al
fine di smaltire attraverso le piante, le acque piovane depurate.
All’interno delle vasche di evapotraspirazione viene posizionato
uno strato di ghiaia per un’altezza pari al 50%, al di sopra della
quale, viene posto uno strato di geotessile in poliestere al fine
di impedire che le radici delle piante vengano a contatto con la
parte inferiore delle stesse, causando danni strutturali.
L’avviamento dell’impianto richiede alcune settimane, in
quanto, le radici delle piante hanno bisogno di tempo per
attecchire nel terreno e procedere con il naturale processo di
evapotraspirazione (il tempo necessario al processo può
variare a causa delle condizioni climatiche).
SALA OPERATORIA IBRIDA:
vantaggi per i pazienti, per i clinici e per gli ospedali
Un unico ambiente di lavoro chirurgico che combina attrezzature per la
diagnostica per immagini con un tavolo chirurgico multifunzionale.
Permette ai clinici di poter fare diagnosi e trattamenti in un'unica
postazione, diminuendo rischi e ritardi, migliorando la sicurezza del
paziente e riducendo, infine, i costi. Il piano operatorio chirurgico non
soddisfa solo le esigenze delle diverse discipline chirurgiche, ma anche le
necessità derivanti dalle varie procedure di imaging avanzato.
OSPEDALI
• Espansione dei servizi medici che migliorano
la reputazione
• Potenziale riduzione della durata degli
interventi
• Applicazione di risorse strategiche
multidisciplinari economicamente vantaggiose
• Flessibilità di concentrarsi sull'aumento del
numero di procedure mininvasive prescritte per
il paziente
• Degenza breve del paziente con conseguente
soddisfazione e generazione di profitti
• Attrae e trattiene i migliori talenti
OPERATORI CLINICI
• Imaging migliorato per diagnosi migliori e
precisione chirurgica
• La diagnostica online contribuisce a ridurre la
durata degli interventi
• Sicurezza aumentata grazie al controllo
diretto
• Migliore qualità delle cure
• Migliore comunicazione interspecialistica
• Ergonomia migliorata
PAZIENTI
• Potenziale per accelerare diagnosi e terapia
• Accesso a tecniche mininvasive che
supportano l'obiettivo di un recupero rapido
• Probabilità di interventi brevi
• Eventuale eliminazione di interventi chirurgici
correttivi e riduzione degli anestetici
• Disponibilità in tempo reale di imaging di alta
qualità che aiuta i chirurghi a preservare
quanto più tessuto sano possibile
MEDICAL TRANSPORT DRONES
Soccorso al paziente critico effettuato dal 118 mediante l’invio sui vari
scenari di soccorso di droni, teleguidati dalle Centrali Operative, in grado di
portare in pochissimi minuti presso il paziente, a seconda delle necessità,
defibrillatori automatici, emoderivati, farmaci, antidoti, materiale sanitario
di estrema necessità in caso di maxi emergenze.
POLO DEL SOLLIEVO
SIMULTANEOUS CARE
E' una struttura intermedia con un numero di
posti letto (20/40) in cui l'assistenza medica è
assicurata da Oncologi, Anestesisti, M.M.G.,
Medici di Guardia, O.P.I., F.K.T. e O.S.S.
Prende in carico pazienti che necessitano di:
1) interventi sanitari erogabili a domicilio ma
che necessitano di ricovero in questa
struttura in mancanza di idoneità del
domicilio (strutturale e familiare)
2) sorveglianza infermieristica continuativa
La degenza media prevedibile è di 40/60
giorni. L'accesso avviene dal domicilio o dai
reparti su proposta dell’Oncologo.
Risparmi per il S.S.R.
Vengono individuate 2 aree:
a) riduzione dei costi derivante dalla contrazione degli accessi “impropri” al
Pronto soccorso;
b) riduzione degli attuali ricoveri ripetuti.
Riduzione costi per riduzione accessi impropri al Pronto Soccorso
- Quantificare il numero di accessi “evitabili” riferiti rispettivamente ai
codici di triage bianchi regionali quantificati rispettivamente nell’80% dei
codici bianchi “non seguiti da ricovero”. La quantificazione di accessi
evitabili riferita esclusivamente ai “codici bianchi” rappresenta certamente
una stima per difetto in ragione del fatto che spesso anche accessi
classificati con codice di severità maggiore (codici verdi) possono essere
qualificati come impropri in quanto riferiti a situazioni cliniche facilmente
gestibili in contesti extra ospedalieri.
- Quale misura del valore di minor costo derivante dalla contrazione dei
codici bianchi si può scegliere il valore del ticket. Tale scelta parte dal
presupposto che lo stesso legislatore indicando l’obbligatorietà del ticket di
Pronto Soccorso ha voluto porre in carico al cittadino che “impropriamente”
ricorre ai servizi della rete dell’emergenza i maggiori costi indotti dalla sua
scelta.
Risparmi per il S.S.R.
A testimonianza del fatto che il ticket rappresenti una misura incrementale
di costo e non la misura del costo industriale dell’accesso si sottolinea come
in nessuna regione la valorizzazione del codice bianco è inferiore al valore
del ticket. Al fine di calcolare l’impatto esclusivamente riferito
all’attivazione delle strutture suindicate si può considerare:
- il numero di codici bianchi complessivi registrati nei P.S. dei riferimento;
- la riduzione degli accessi nei P.S. di riferimento calcolata avendo a
riferimento l’incidenza dei malati oncologici;
- i mesi di attivazione riferiti ai singoli esercizi, oltre alla “competenza”
economica legata ai mesi di apertura nel singolo anno.
Risparmi per riduzione ricoveri ripetuti: con l’attivazione di tali strutture si
ritiene di poter incidere positivamente su un comportamento di
inappropriato ricorso al ricovero ospedaliero che, allo stato dell’arte e in
ragione della mancata disponibilità di servizi assistenziali alternativi,
rappresenta, soprattutto per i pazienti oncologici, una conseguenza
inevitabile. Si ipotizza che con l’attivazione del Polo del Sollievo il citato
comportamento verrà estremamente ridotto determinando una
conseguente contrazione dei ricoveri ripetuti nella misura del 60%.
P.N.R.R. 2021/2026
ALTA
FORMAZIONE
IN TOTAL
QUALITY
MANAGEMENT
IN MATERIA
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IN SANITA’
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PMexpo 2021 | Sergio Canzanella "Innovazione e project management per curare meglio: Missione salute 2021-2026"

  • 1. IL FUTURO DEL PROJECT MANAGEMENT IN SANITA’ E DEL S.S.N. NEL P.N.R.R.: NUOVI SCENARI E PROSPETTIVE dr. Sergio CANZANELLA Project Manager
  • 2. COVID-19: crisi economica, del welfare e di cura
  • 3. LA SFIDA DELLA SANITA’ NEI TEMPI DI RISORSE RIDOTTE MENO SPESE PIU’ SERVIZI SIGNIFICA LA RAZIONALIZAZIONE, L’INTEGRAZIONE ED IL TRASFERIMENTO DELLE RISORSE INCREMENTARE e QUALIFICARE L’OFFERTA OCCORRE CAMBIARE Il modo di erogare le cure INNOVANDO i processi di assistenza ATTRAVERSO
  • 4. Incremento delle attività sanitarie al domicilio - Telemedicina Riduzione dei tempi di attesa Riduzione dei ricoveri ripetuti e inappropriati Migliore qualità di vita Migliori esiti Riduzione degli sprechi Maggiore soddisfazione Maggiore appropriatezza Maggiore sicurezza Lotta al dolore burocratico e all’infodemia Parole chiavi Nuovi C.C.N.L. - Aumento dei salari - Assunzioni
  • 5. RIVOLUZIONE DIGITALE RIVOLUZIONE MANAGERIALE E DI SISTEMA DELLA SANITA’ BISOGNA RIVEDERE RAPPORTI STATO-REGIONI NON C’E’ SOLO IL COVID-19: BISOGNA PENSARE ANCHE AGLI ALTRI MALATI PROSSIMA PANDEMIA: MALATI DI CANCRO E FRAGILI
  • 6. TOTAL QUALITY MANAGEMENT Trovare le cause Generare soluzioni PLAN DO CHECK ACT Stabilire un metodo Descrivere il problema Sviluppare un piano di azione (chi, cosa, quando, dove, come) Misurare, analizzare e verificare Implementare
  • 7. 7
  • 8. INNOVIAMO PER CURARE MEGLIO MISSIONE SALUTE 2021/2026 PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E DI RESILENZIA COMMUNITY CARE CASA DELLA COMUNITA’ TELEMEDICINA - ADI RETI CLINICO ASSISTENZIALI OSPEDALE DI COMUNITA’ CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE ADEGUAMENTO ANTISISMICO DIGITALIZZAZIONE AMMODERNAMENTO PARCO TECNOLOGICO PROJECT MANAGEMENT COMMUNITY CARE GREEN HOSPITAL IMPATTO ZERO SALA OPERATORIA IBRIDA MEDICAL TRANSPORT DRONES POLO DEL SOLLIEVO Un efficace miglioramento del S.S.N. per rendere le strutture più moderne, digitali e inclusive, garantire equità di accesso alle cure, rafforzare la prevenzione e i servizi sul territorio promuovendo la ricerca
  • 9. E’ un concetto di centralità della persona sui suoi bisogni assistenziali e sociali per una presa in carico globale da parte dell’équipe multiprofessionale e multidisciplinare. Al paziente non basta l’eccellenza del singolo specialista, ma quel che conta è il tasso complessivo di interazione di più soggetti sulla malattia, nella quale, i diversi operatori mettono in campo le proprie specificità, dando vita a quell’intreccio di “pluricompetenze” che è la base del lavoro di équipe.
  • 10. PRIORITA’ ASSOLUTA DEL 21° SECOLO Più servizi domiciliari e assistenza integrata, meno sussidi e meno istituzionalizzazione Coperture collettive pubbliche o mutualistiche e individuali integrative dei supporti pubblici di base, attraverso l’agevolazione fiscale Formazione e incentivazione dei diversi caregiver, dalla famiglia, alle badanti e alle società di servizi alla persona Residenzialità protette nei casi più impegnativi per le cure di lunga durata legate alle patologie croniche, neurodegenerative o terminali 10
  • 11. TRANSIZIONE DEMOGRAFICA ED EPIDEMIOLOGICA L’Italia è il 2 paese europeo più vecchio dopo la Germania Percentuale di popolazione di 65 anni e più: dal 19% nel 2001 al 23% nel 2015 (corrispondente a un aumento di quasi 4 milioni di persone) Le persone oltre i 65 anni: dai 6,5 mln del 2013 ai 13 mln del 2065 e quelle oltre i 75 saranno quasi 1/3 della popolazione (stime ISTAT) L’invecchiamento si accompagna ad un aumento delle persone che perdono, per malattia, la loro autonomia e la loro autosufficienza Oltre la metà della popolazione ultra75enne soffre di patologie croniche gravi e le persone affette da almeno una patologia grave nel 2015 sono state il 17% della popolazione, con un aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2005 Prevalenza attesa di cronici gravi nel 2024 superiore al 20%
  • 12. Persone con almeno 65 anni di età secondo le principali malattie croniche diagnosticate Incidenze su popolazione con almeno 65 anni (Anno 2018) 5,5% 5,9% 9,5% 9,6% 12,2% 13,6% 17,1% 25,7% 46,0% 49,0% 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 Gastropatie Parkinson, Alzheimer Malattie allergiche Depressione, ansia Cardiopatie Patologie respiratorie Diabete Osteoporosi Artrite, artrosi Ipertensione Il 58% degli anziani affetti da malattie croniche dichiara di essere in cattive condizioni di salute
  • 13. I livello base persona in salute II livello di bassa complessità soggetti “non cronici/fragili” che usano i servizi in modo sporadico (prime visite/accessi ambulatoriali veri) III livello di media complessità cronicità/fragilità/disabilità iniziale prevalentemente monopatologica IV livello di alta complessità cronicità/fragilità/disabilità con polipatologia complessa con prevalenti bisogni extra-ospedalieri ma ad alta richiesta di accessi ambulatoriali - cronicità/fragilità/disabilità con polipatologia, frequente uso delle strutture ospedaliere e/o con fragilità sociosanitarie di grado moderato V livello di altissima complessità multimorbilità con espressione di fragilità clinica e/o funzionale con bisogni prevalenti di tipo domiciliare e/o ospedaliero e/o semi residenziale e/o residenziale VI Terminalità patologia evolutiva in fase avanzata, per la quale non esistano più possibilità di cura Classificazione dei bisogni di salute
  • 14.
  • 15. CASA DELLA COMUNITA’ E’ una struttura polivalente e funzionale in grado di erogare materialmente l’insieme delle cure primarie, di garantire la continuità assistenziale e le attività di prevenzione. La Casa della Comunità si connette con l’Ospedale e con gli altri servizi territoriali con l’obiettivo di un’efficace presa in carico del paziente ed i ricoveri ripetuti in ospedale. Ciò con lo sviluppo di strategie preventive e proattive secondo il Chronic Care Model; con questo modello si attua una gestione programmata dei pazienti cronici e il monitoraggio costante delle loro condizioni di salute.
  • 16. CASA DELLA COMUNITA’  H12 per 7 gg/settimana (con presa in carico h 24)  Struttura multidisciplinare  Dotazione strumentale adeguata  Legame con 1° livello  Minimo 10 MMG + team completo  Prestazioni specialistiche con medici convenzionati e ospedalieri  Telemedicina  Informatizzazione DIAGNOSTICA SPECIALISTICA ACCOGLIENZA P.U.A. C.U.P. A.D.I. SORVEGLIANZA TEMPORANEA CURE PALLIATIVE SOCIO-SANITARIO VOLONTARIATO AMMINISTRAZIONE FARMACEUTICA P.D.T.A. CONTINUITA’ ASSISTENZIALE
  • 17. PRESTAZIONI PREVISTE  Prestazioni specialistiche ambulatoriali  Prestazioni infermieristiche ambulatoriali  A.D.I.  Accessi non differibili H12 per 7 giorni  Sorveglianza ambulatoriale temporanea  Diagnostica di primo livello in vitro (sangue intero ed urine)  Diagnostica di primo livello in vivo (ecografia e radiologia digitale)  Integrazione con il sociale  Percorsi per la prevenzione della violenza alle donne, rimediazione uditiva, l’assistenza sociale agli adolescenti, neuropsichiatria infantile, lo sportello della mutualità e dell’assistenza integrativa privata con percorsi per l’assistenza odontoiatrica.
  • 19. L’individuazione a livello nazionale di un modello condiviso per il potenziamento dell’assistenza primaria, al fine di supportare gli operatori sanitari nella loro pratica clinica promuovendo la telemedicina, il telemonitoraggio e il teleconsulto e privilegiando il setting di cura domiciliare, sarà resa possibile anche grazie all’implementazione in ogni A.S.L. di un sistema di interconnessione dei dati che permetta ai dati clinici (anche derivanti da dispositivi medici, come ad esempio quelli impiantabili, ovvero i pacemaker) di essere disponibili in tempo reale sul cloud a tutti gli operatori che interagiscono con il paziente.
  • 20. IMPLEMENTAZIONE DELLA TELEMEDICINA • Dopo il primo periodo di emergenza, è continuata la crescita delle iniziative di telemedicina dedicate all’assistenza dei pazienti non Covid-19. • A livello regionale sono in corso iniziative per la formalizzazione delle modalità di erogazione delle prestazioni in telemedicina, ad integrazione di quanto definito nelle «Linee Guida Nazionali» definite dal Ministero nel 2014 e recepite dalla Conferenza Stato-Regioni il 25-02- 2014. • Le Regioni che hanno avviato questi processi deliberativi (Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, P.A. Bolzano, P.A. Trento, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto) prevedono dei piani complessivi per l’avvio della telemedicina in modo organico.
  • 22. 22 Attivate da tutte le Regioni le soluzioni digitali di ricetta dematerializzata e telemedicina con indicazioni che ne prevedono il mantenimento e la regolamentazione post emergenza. Attivati in tutte le Regioni i servizi di distribuzione dei farmaci a domicilio e sostegno psicologico. In corso di definizione solo in alcune Regioni i procedimenti per la semplificazione burocratica, le reti di patologia e la riorganizzazione dell’assistenza domiciliare e la medicina del territorio post emergenza. Alla delle risorse che saranno messe in campo con il Recovery Fund per ridisegnare il S.S.N. futuro, è importante sottolineare quegli aspetti che vanno a garantire un’omogeneità di accesso e garanzia del diritto alla salute, per definire nuovi standard assistenziali della medicina di territorio. Ancora molto scarso il coinvolgimento degli Stakeholders nei processi decisionali
  • 23. Teleassistenza domiciliare Una delle possibili soluzioni... “In Linea con la salute” è una piattaforma che utilizza le comunicazioni a banda larga terrestre, satellitare e wi-fi attraverso le quali tutte le specifiche del servizio possono essere implementate efficacemente ed erogate rapidamente
  • 24. Teleassistenza domiciliare La caratteristica principale dei dispositivi medici utilizzati è rappresentata dalla possibilità di trasferire le misure acquisite verso il Device Gateway in maniera del tutto automatica.
  • 25. Servizio di teleassistenza e telemonitoraggio per assistenza cittadini COVID-19 positivi e soggetti fragili
  • 27.
  • 28. MODELLO DI RIFERIMENTO Sistema Ospedale Sistema Domiciliare Day Hospital Utente Anziani Sistema Ambulatoriale Med.Base Serv/Supp. Sociale Strutt/Riab. Convalescenti Oncologia Dimissioni Protette Special. Ospedalieri Casa di Riposo R.S.A. Specialisti Consultori Medicina di Base Specialistica convenzionata Filtro pa. In-Domic/Osped- Diagnostica e poliamb. Territoriale Diagnostica Ricovero Supporto specialistico Protocolli di cura Follow-up Corsia preferenziale in-out Hospice L/D riabilitativa A.I.D.S. POLO INNOVATIVO DI CURE SANITARIE Integrazione delle comunicazioni Integrazione delle Risorse Organizzazione Cure ed Ass,za Domiciliare Organizzazione della rete di supporti informali (famiglia, vicinato, privato sociale, volontariato, ecc.) Sistema Territoriale Sistema Ospedaliero-Istituzionale Sistema Ospedaliero-Istituzionale Sistema Territoriale
  • 29. Erogazione dei servizi RISORSE DA ATTIVARE Medico Domiciliare Infermieri - TSRM - TSLB Terapisti della Riabilitazione Medici Specialisti Operatori Socio Sanitari Presidi e Materiali AMBITO ISTITUZIONALE AMBITO DOMICILIARE CENTRALE OPERATIVA 24 H TELEMEDICINA SUPERVISIONE CLINICA PAZIENTE Trasporto Reparti dimissioni OSPEDALE Guarigione Riabilitazione Intensiva Altre destinazioni Candidati dimissioni protette PIANO OPERATIVO UNITA’ DI CURE DOMICILIARI Medico Domiciliare Medico di Reparto Antenna Ospedaliera Trasporto MODELLO DI RIFERIMENTO
  • 30. Personale: 1 amministrativo, 1 Medico, 9 OPI e 6 OSS
  • 31. L’OSPEDALE DI COMUNITA’ è una struttura sanitaria territoriale che si colloca tra l’ospedale per acuti, l’assistenza domiciliare integrata e/o le altre strutture residenziali e semiresidenziali assistenziali; non si pone in alternativa, ma in stretta collaborazione con la rete ospedaliera e la rete territoriale attraverso un alto grado di interdisciplinarietà e di integrazione e proprio per questo viene definita “intermedia”. La sua adozione, con il potenziamento delle Case della Comunità, dell’Assistenza domiciliare e delle Reti di prossimità, avvia la fase applicativa del processo di riassetto strutturale e di qualificazione della rete assistenziale. Tale riassetto, insieme al supporto tecnologico delle Centrali Operative Territoriali e dei sistemi di tele-salute, contribuisce alla qualità dell’assistenza, alla sicurezza delle cure e all’uso appropriato delle risorse, implementando forme alternative al ricovero ospedaliero.
  • 32.  E' una struttura con un numero limitato di posti letto (15‐20) gestito da personale infermieristico, in cui l'assistenza medica è assicurata dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta o da altri medici dipendenti o convenzionati con il S.S.N.; la responsabilità igienico‐organizzativa e gestionale fa capo al distretto che assicura anche le necessarie consulenze specialistiche.  Prende in carico pazienti che necessitano: ‐ di interventi sanitari potenzialmente erogabili a domicilio ma che necessitano di ricovero in queste strutture in mancanza di idoneità del domicilio (strutturale e familiare) ‐ di sorveglianza infermieristica continuativa  La degenza media prevedibile è di 15/20 giorni.  L'accesso potrà avvenire dal domicilio o dalle strutture residenziali su proposta del medico di famiglia titolare della scelta, dai reparti ospedalieri o direttamente dal pronto soccorso.  L'assistenza sarà garantita sulle 24 ore dal personale infermieristico ed addetto all'assistenza, dai medici di medicina generale, dai pediatri di libera scelta e dai medici di continuità assistenziale.  La sede fisica dell'ospedale di comunità potrà essere opportunamente allocata presso presidi ospedalieri riconvertiti e/o presso strutture residenziali.
  • 33. All’interno dell’Ospedale di Comunità vi sono le U.D.I. (Unità di Degenza Infermieristica), i cui obiettivi sono sostanzialmente quattro: 1) favorire un’appropriata gestione del ricovero ospedaliero, fornendo un’alternativa di cura e assistenza per pazienti post acuti o per soggetti con patologie cronico-degenerative in fase di riacutizzazione che non richiedono ricovero nel setting ospedaliero; 2) ridurre le giornate di degenza ospedaliera inappropriate, attraverso il monitoraggio dello stato clinico generale dei pazienti con patologie cronico- degenerative e consolidando i risultati terapeutici ottenuti nel reparto ospedaliero per acuti; 3) prevenire le complicanze e favorire il recupero dell’autonomia, in un’ottica di rientro a domicilio, o di ricorso a forme assistenziali territoriali e residenziali. Inoltre, limitare gli ingressi a carattere definitivo in strutture residenziali, legati all’insorgenza di difficoltà familiari e sociali o alle difficoltà di gestione delle mutate condizioni fisiche e funzionali dell’anziano dopo un’evenienza acuta; 4) favorire l’integrazione tra strutture ospedaliere e territoriali e la condivisione di risorse umane e tecnologiche al fine di assicurare la continuità assistenziale.
  • 34. OSPEDALE DI COMUNITA’ è un presidio distrettuale/ospedaliero intermedio ed è riservato ai pazienti fragili che, pur non presentando patologie acute ad elevata necessità di assistenza medica, non possono tuttavia essere assistiti adeguatamente a domicilio per motivi socio-sanitari e che periodicamente necessitano di controlli o terapie particolari
  • 35. Le persone eleggibili sono in genere soggetti appartenenti alle categorie fragili della popolazione, persone che pur avendo un inquadramento diagnostico già esaurito, un programma terapeutico compiutamente definito e un quadro clinico relativamente stabilizzato, necessitano ancora di sorveglianza clinica e dell’erogazione di prestazioni infermieristiche finalizzate al soddisfacimento dei bisogni assistenziali: - pazienti con problematiche sanitarie che non giustificano il ricovero ospedaliero ma per i quali l’assistenza domiciliare non offre garanzie sufficienti - pazienti che possono essere dimessi dall’Ospedale, ma non adeguatamente assistibili al domicilio per la complessità del quadro clinico e/o la mancanza del supporto familiare. Si parla quindi di un’elevata complessità assistenziale a fronte di una bassa intensità di cure.
  • 36. 1 ogni 100mila abitanti
  • 37. Creazione delle Centrali Operative Territoriali, una in ogni distretto, con funzione di coordinamento e collegamento dei diversi servizi sanitari territoriali, socio-sanitari e ospedalieri, nonché la rete dell’emergenza-urgenza, per garantire continuità, accessibilità e integrazione delle cure. Le C.O.T. saranno dotate dei mezzi tecnologici che permetteranno il controllo da remoto dei dispositivi forniti ai pazienti, supporteranno lo scambio di informazioni tra gli operatori sanitari coinvolti nella cura, costituiranno un punto di riferimento per i caregiver, sia per la formazione all’autocura sia per la sua attuazione, nonché rappresenteranno una base di partenza in caso di ulteriori necessità assistenziali per il paziente.
  • 38. Lo sviluppo di tale modello organizzativo avrà un impatto su tutta l’organizzazione dei servizi territoriali e sulle cure primarie. Il loro potenziamento determinerà il miglioramento degli outcome di salute della popolazione di riferimento (es. numero di anni in buona salute delle persone con patologie croniche), una maggiore equità di accesso e una riduzione dei costi conseguente agli effetti generali sul sistema: - riduzione degli accessi impropri al P.S.; - riduzione dell’inappropriatezza dei ricoveri ospedalieri; - riduzione delle giornate di degenza inappropriate; - migliore governance dei percorsi assistenziali (passaggio da un setting assistenziale all’altro) e misurazione degli outcome di salute ottenuti; - migliore integrazione tra i servizi ospedalieri-territoriali e sociali, con la relativa messa a sistema delle risorse; - riduzione dell’inappropriatezza degli interventi assistenziali territoriali; - riduzione delle liste d’attesa ambulatoriali.
  • 39.
  • 40. Le infrastrutture tecnologiche e digitali ospedaliere presentano un significativo grado di obsolescenza e risultano carenti in molte strutture. Ciò rischia di compromettere la qualità delle prestazioni e l'efficienza del sistema, e può avere un effetto negativo sulla fiducia dei cittadini nel sistema sanitario. L'investimento prevede l’ammodernamento digitale del parco tecnologico ospedaliero, tramite l’acquisto di 3.133 nuove grandi apparecchiature (T.A.C., R.M.N., Acceleratori Lineari, Sistema Radiologico Fisso, Angiografi, Gamma Camera, Gamma Camera/T.A.C., Mammografi, Ecotomografi) caratterizzate da una vetustà maggiore di 5 anni, sia con interventi finalizzati al potenziamento del livello di digitalizzazione di 280 strutture sanitarie sede di Dipartimenti di emergenza e accettazione (DEA) di I e II livello. Ammodernamento parco tecnologico e digitale ospedaliero
  • 41. ACQUISTO DI 3.133 APPARECCHIATURE
  • 42. Il P.N.R.R. prevede il rafforzamento strutturale degli Ospedali del S.S.N., attraverso l’adozione di un piano specifico di potenziamento dell’offerta ospedaliera tale da garantire: 1) il potenziamento della dotazione di posti letto di terapia intensiva (+ 3.500 P.L. per garantire lo standard di 0,14 P.L. di terapia intensiva per 1.000 abitanti) e semi-intensiva (+ 4.225 P.L.) 2) il consolidamento della separazione dei percorsi all’interno del pronto soccorso 3) l’incremento del numero di mezzi per i trasporti secondari.
  • 43. L’investimento Verso un ospedale sicuro e sostenibile mira a delineare un percorso di miglioramento strutturale nel campo della sicurezza degli edifici ospedalieri, adeguandoli alle vigenti norme in materia di costruzioni in area sismica. L’esigenza nasce soprattutto, dalla consapevolezza che, tra gli edifici pubblici, gli ospedali rivestono un ruolo strategico in caso di disastro. Gli ospedali non solo svolgono una fondamentale funzione di soccorso della popolazione, garantendo l'efficace prosecuzione dei primi interventi medici di emergenza avviati sul campo, ma sono anche fra i più esposti e sensibili nel caso di eventi sismici, in quanto, ospitano un numero molto elevato di persone con capacità di reazione eterogenee.
  • 44. L’investimento sul rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione mira ad imprimere una svolta. Nel P.N.R.R. si prevedono azioni sul: Fascicolo Sanitario Elettronico: obiettivo è il potenziamento del F.S.E. al fine di garantirne la diffusione, l’omogeneità e l’accessibilità su tutto il territorio nazionale da parte degli assistiti e operatori sanitari. Il F.S.E. svolgerà tre funzioni: 1) punto di accesso per le persone e pazienti per la fruizione di servizi essenziali forniti dal S.S.N.; 2) base dati per i professionisti sanitari contenente informazioni cliniche omogenee che includeranno l’intera storia clinica del paziente; 3) strumento per le AA.SS.LL. che potranno utilizzare le informazioni cliniche del F.S.E. per effettuare analisi di dati clinici e migliorare la prestazione dei servizi sanitari.
  • 45. L’investimento in formazione, ricerca scientifica e trasferimento tecnologico e valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del S.S.N. ha l’obiettivo di rafforzare la capacità di risposta dei Centri di Eccellenza presenti nel settore delle patologie rare e favorendo il trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese. Si prevedono tre tipi di intervento: 1) il finanziamento di progetti Proof of Concept (PoC) volti a ridurre il gap fra i risultati del settore della ricerca scientifica e quello dell’applicazione per scopi industriali, attraverso la predisposizione di prototipi per la commercializzazione e la mitigazione dei rischi potenziali - derivanti da eventuali brevetti, licenze o barriere all’entrata - che potrebbero scoraggiare gli investitori di mercato; 2) il finanziamento di programmi di ricerca o progetti nel campo delle malattie rare e dei tumori rari; 3) il finanziamento per programmi di ricerca su malattie altamente invalidanti.
  • 47. Ospedali a emissioni zero e campioni dell'efficienza energetica per inquinare meno e risparmiare fondi da investire in altre priorità: dalla cura del paziente a quella dell'ambiente. E' la sfida che le Aziende Sanitarie per essere GREEN devono utilizzare fondi U.E., finanziamenti regionali e fondi del P.N.R.R. L'efficientamento energetico, ad esempio con l'utilizzo di sistemi di cogenerazione, può far abbattere i costi anche del 30% rispetto al consumo annuale precedente. Tale riduzione dei costi energetici si tradurrebbe per gli Ospedali con circa 300 p.l. in una riduzione dei costi reali per circa 400mila € l'anno; mentre per gli Ospedali con oltre 500 p.l., i risparmi arriverebbero a circa 800mila € l'anno. Gli impianti di cogenerazione sono centrali a metano che producono energia elettrica e termica (sia caldo che freddo). Ma non sono la sola tecnologia: centrali a biomassa in Ospedali fuori dai centri abitati e il solare termico o fotovoltaico dove ci sono ampie metrature per i pannelli. Questi impianti eviteranno l'emissione di 1.589 tonnellate di CO2 equivalente ogni 12 mesi di attività.
  • 48. TAVOLA 48 Il fenomeno dell’evapotraspirazione delle piante è legato alla fotosintesi clorofilliana, in quanto, queste, per poter assumere l’anidride carbonica dall’atmosfera devono mantenere gli stomi aperti e, in tal modo perdono acqua in grandi quantità, la quale, viene assorbita dal terreno e immessa nell’atmosfera sotto forma di vapore. Molte società hanno costruito un impianto capace di sfruttare artificialmente questo processo al fine di smaltire attraverso le piante, le acque piovane depurate. All’interno delle vasche di evapotraspirazione viene posizionato uno strato di ghiaia per un’altezza pari al 50%, al di sopra della quale, viene posto uno strato di geotessile in poliestere al fine di impedire che le radici delle piante vengano a contatto con la parte inferiore delle stesse, causando danni strutturali. L’avviamento dell’impianto richiede alcune settimane, in quanto, le radici delle piante hanno bisogno di tempo per attecchire nel terreno e procedere con il naturale processo di evapotraspirazione (il tempo necessario al processo può variare a causa delle condizioni climatiche).
  • 49. SALA OPERATORIA IBRIDA: vantaggi per i pazienti, per i clinici e per gli ospedali
  • 50. Un unico ambiente di lavoro chirurgico che combina attrezzature per la diagnostica per immagini con un tavolo chirurgico multifunzionale. Permette ai clinici di poter fare diagnosi e trattamenti in un'unica postazione, diminuendo rischi e ritardi, migliorando la sicurezza del paziente e riducendo, infine, i costi. Il piano operatorio chirurgico non soddisfa solo le esigenze delle diverse discipline chirurgiche, ma anche le necessità derivanti dalle varie procedure di imaging avanzato.
  • 51. OSPEDALI • Espansione dei servizi medici che migliorano la reputazione • Potenziale riduzione della durata degli interventi • Applicazione di risorse strategiche multidisciplinari economicamente vantaggiose • Flessibilità di concentrarsi sull'aumento del numero di procedure mininvasive prescritte per il paziente • Degenza breve del paziente con conseguente soddisfazione e generazione di profitti • Attrae e trattiene i migliori talenti
  • 52. OPERATORI CLINICI • Imaging migliorato per diagnosi migliori e precisione chirurgica • La diagnostica online contribuisce a ridurre la durata degli interventi • Sicurezza aumentata grazie al controllo diretto • Migliore qualità delle cure • Migliore comunicazione interspecialistica • Ergonomia migliorata
  • 53. PAZIENTI • Potenziale per accelerare diagnosi e terapia • Accesso a tecniche mininvasive che supportano l'obiettivo di un recupero rapido • Probabilità di interventi brevi • Eventuale eliminazione di interventi chirurgici correttivi e riduzione degli anestetici • Disponibilità in tempo reale di imaging di alta qualità che aiuta i chirurghi a preservare quanto più tessuto sano possibile
  • 54. MEDICAL TRANSPORT DRONES Soccorso al paziente critico effettuato dal 118 mediante l’invio sui vari scenari di soccorso di droni, teleguidati dalle Centrali Operative, in grado di portare in pochissimi minuti presso il paziente, a seconda delle necessità, defibrillatori automatici, emoderivati, farmaci, antidoti, materiale sanitario di estrema necessità in caso di maxi emergenze.
  • 56. E' una struttura intermedia con un numero di posti letto (20/40) in cui l'assistenza medica è assicurata da Oncologi, Anestesisti, M.M.G., Medici di Guardia, O.P.I., F.K.T. e O.S.S. Prende in carico pazienti che necessitano di: 1) interventi sanitari erogabili a domicilio ma che necessitano di ricovero in questa struttura in mancanza di idoneità del domicilio (strutturale e familiare) 2) sorveglianza infermieristica continuativa La degenza media prevedibile è di 40/60 giorni. L'accesso avviene dal domicilio o dai reparti su proposta dell’Oncologo.
  • 57. Risparmi per il S.S.R. Vengono individuate 2 aree: a) riduzione dei costi derivante dalla contrazione degli accessi “impropri” al Pronto soccorso; b) riduzione degli attuali ricoveri ripetuti. Riduzione costi per riduzione accessi impropri al Pronto Soccorso - Quantificare il numero di accessi “evitabili” riferiti rispettivamente ai codici di triage bianchi regionali quantificati rispettivamente nell’80% dei codici bianchi “non seguiti da ricovero”. La quantificazione di accessi evitabili riferita esclusivamente ai “codici bianchi” rappresenta certamente una stima per difetto in ragione del fatto che spesso anche accessi classificati con codice di severità maggiore (codici verdi) possono essere qualificati come impropri in quanto riferiti a situazioni cliniche facilmente gestibili in contesti extra ospedalieri. - Quale misura del valore di minor costo derivante dalla contrazione dei codici bianchi si può scegliere il valore del ticket. Tale scelta parte dal presupposto che lo stesso legislatore indicando l’obbligatorietà del ticket di Pronto Soccorso ha voluto porre in carico al cittadino che “impropriamente” ricorre ai servizi della rete dell’emergenza i maggiori costi indotti dalla sua scelta.
  • 58. Risparmi per il S.S.R. A testimonianza del fatto che il ticket rappresenti una misura incrementale di costo e non la misura del costo industriale dell’accesso si sottolinea come in nessuna regione la valorizzazione del codice bianco è inferiore al valore del ticket. Al fine di calcolare l’impatto esclusivamente riferito all’attivazione delle strutture suindicate si può considerare: - il numero di codici bianchi complessivi registrati nei P.S. dei riferimento; - la riduzione degli accessi nei P.S. di riferimento calcolata avendo a riferimento l’incidenza dei malati oncologici; - i mesi di attivazione riferiti ai singoli esercizi, oltre alla “competenza” economica legata ai mesi di apertura nel singolo anno. Risparmi per riduzione ricoveri ripetuti: con l’attivazione di tali strutture si ritiene di poter incidere positivamente su un comportamento di inappropriato ricorso al ricovero ospedaliero che, allo stato dell’arte e in ragione della mancata disponibilità di servizi assistenziali alternativi, rappresenta, soprattutto per i pazienti oncologici, una conseguenza inevitabile. Si ipotizza che con l’attivazione del Polo del Sollievo il citato comportamento verrà estremamente ridotto determinando una conseguente contrazione dei ricoveri ripetuti nella misura del 60%.