File del Concorso "Classe Turistica" promosso da Touring Club Italia.
L'I.T.T. "P. Livitano" ci consegna un reportage su come passare una splendida vacanza a San Marco Cavoti.
File del Concorso "Classe Turistica" promosso da Touring Club Italia.
L'I.T.T. "P. Livitano" ci consegna un reportage su come passare una splendida vacanza a San Marco Cavoti.
La Madonna della Colletta, da rito di luce e festa religiosa: il rapporto tra...Landexplorer
Dopo aver analizzato il turismo e la sua antropologia, si analizza la Festa Triennale della Madonna della Colletta di Luzzogno. Dagli aspetti più spettacolari a quelli più peculiari. Come la festa riesce ad attrarre migliori di persone in poche ore e come muta il rapporto tra la comunità ospitante ed il turista, in spazi comuni ma con esigenze divergenti. Il tema è stato pubblicato nel libro "Mobilità culturale e spazi ospitali", stampato dalla SIAA (Società Italiana di Antropologia Applicata) nel dicembre 2018.
Partecipazione delle classi 1^B e 1^G dell'Istituto Comprensivo di Leno, Scuola secondaria di I grado, al progetto didattico 2013-14 "Dall'archivio, alla scuola, al territorio". insegnanti Daniela Bigi, Eleonora Lorandi, Mirella Cremonesi, Claudio Bertolini
File del Concorso "Classe Turistica" promosso da Touring Club Italia.
La 2^C del Liceo "Antonio Meucci" di Aprilia ci parla del viaggio d'Istruzione compiuto dai suoi studenti nella bellissima Val D'Orcia
Castelluccio Inferiore - Le meraviglie naturali ed artificiali.docxSimone Puricella
A pochi passi dal Parco del Pollino e dal confine con la Calabria, in Basilicata, c'é un vero e proprio tesoro.
Castelluccio Inferiore è un piccolo borgo dalla storia antichissima, come si puó vedere dai resti romani e dall'antico palazzo che ancora oggi si possono visitare.
L'architettura religiosa del borgo offre ai fedeli diversi luoghi d'interesse, e il vicino Parco Nazionale del Pollino é la destinazione perfetta per le persone piú avventurose, che desiderano immergersi nella natura ancora incontaminata.
Archeomolise - L'alta valle del volturno - Michele RaddiGea Monteroduni
L’Alta Valle del Volturno, costituita da depositi fluvio-lacustri
o lacustri frammisti a lapilli e pomici provenienti dalla zona
vulcanica di Roccamonfina, si snoda in una conca inframontana che si estende da Sesto Campano fino a Colli a Volturno.
File del Concorso "Classe Turistica" promosso da Touring Club Italia.
La 3^A dell'I.P.S.S.A.R. "Manlio Rossi Doria" di Montoro Inferiore ci guida attraverso Avellino, Montoro Superiore e Inferiore, tutte le zone intorno alla loro scuola.
In-Cul.Tu.Re. Itinerari cicloturistici - 1.Olivi, querce e furnieddhiZoom Cultura
Itinerario cicloturistico, fruibile da una mappa interattiva, realizzato dal Progetto IN-CUL.TU.RE. con la Soc. Coop. CRESCo. Questo itinerario vi farà conoscere il paesaggio rurale della Grecìa: passerete attraverso oliveti e campi coltivati, siepi
di quercia spinosa (detti sapàli) e incontrerete i trulli del Salento, che in questa zona sono chiamati furnieddhi.
Presentazione sulla cultura dei castellieri in Friuli Venezia Giulia preparata per le classi quinte della scuola primaria Padre Marco d'Aviano del 2° Circolo di Pordenone
Pellegrinaggio 2011 - Subiaco - San Benedetto.
Visita Arezzo, Alatri, Certosa di Trisulti e Abbazia di Casamari.
Subiaco: Monasteri di Santa Scolastica e San Benedetto (Sacro Speco)
1. mostra archeologica
20 aprile - 26 ottobre
Quattro Castella
castello di bianello
IL CONTESTO ambientale che caratterizza i castelli di
Quattro Castella si distingue per la compiuta integra-
zione tra le forme del costruito medievale e l’assetto
geologico della zona, dando origine ad un insieme pae-
saggistico di spiccata eccezionalità: uno stretto connu-
bio tra valori naturalistici ed interventi architettonici,
che ha prodotto nei secoli un sistema unico nel suo ge-
nere, in gran parte ancora oggi intatto.
Quattro Castella prende nome dai quattro colli che
compongono il vasto complesso ambientale dal 2002 di
proprietà dell’Amministrazione Comunale: da levante a
ponente, Monte Vetro, Bianello, Monte Lucio e Monte
Zane.
Monte
Vetro Bianello
Monte
Lucio Monte
Zane
Veduta aerea dei quattro colli
DEI QUATTRO CASTELLI Bianello è il solo che ancora
mantiene una struttura edilizia ben conservata e l’unico
ad aver preservato un’ininterrotta continuità abitativa
dal medioevo fino ai giorni nostri.
Mostra promossa da
Comune di Quattro Castella
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Dipartimento di Storia Culture Civiltà
Si ringrazia la Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna per la collaborazione
Per informazioni
Ufficio Turismo tel. 0522/249267
turismo@comune.quattro-castella.re.it
www.bianello.it
Orari di apertura
Domeniche e giorni festivi 15-19
Luglio e Agosto 16-20
Giorni infrasettimanali su prenotazione
Ingresso intero € 5,00
Ingresso ridotto (residenti e over 65) € 2,00
Ingresso omaggio (fino a 12 anni e dipendenti Mibac)
Gruppi organizzati € 80,00
Scolaresche € 70,00
Scolaresche del Comune € 30,00
Tutto il materiale archeologico esposto è di proprietà dello Stato ed è concesso in prestito temporaneo con
autorizzazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per le
Antichità, prot. 2169 del 14.03.2014
20 aprile - 26 ottobre 2014
delicatessen-illustrazionedilucazontini
Comune di Quattro Castella
Alma Mater Studiorum-Università di Bologna
Dipartimento Di Storia Culture Civiltà
un luogo che vive
da quasi mille anni
2. IL CONTESTO che racchiude i castelli di Quattro Ca-
stella si distingue per la compiuta integrazione tra le
forme del costruito medievale e l’assetto geologico del-
la zona dando origine ad un insieme paesaggistico di
spiccata eccezionalità: quello stretto connubio tra valori
naturalistici ed interventi architettonici che ha prodotto
nei secoli un sistema unico nel suo genere in gran parte
ancora oggi intatto. Quattro Castella deriva il suo nome
dai quattro colli che compongono il vasto compl esso
ambientale dal 2002 di proprietà del Comune di Quat-
tro Castella. Essi sono, da levante a ponente, quelli di
Monte Vetro, Bianello, Monte Lucio e Monte Zane.
Un luogo che vive
da quasi mille anni
sala A
la guerra, gli strumenti di
lavoro e gli oggetti d’uso
domestico
L’area esterna alla chiesa è caratterizzata dal rinve-
nimento di un cimitero di individui adulti. Lo studio
dei resti ha permesso di ricostruire le loro condizioni di vita.
Inoltre dallo scavo sono emersi numerosi oggetti che hanno
offerto la possibilità di gettare uno spiraglio di luce sulle atti-
vità svolte all’interno del castello.
sala C
una chiesa funeraria destinata
alla sepoltura di bambini
Lachiesa del castello, dedicata a San
Leonardo, rappresenta un caso particolare,
visto che fu destinata alla sola sepoltura di bambini o donne,
probabilmente puerpere, un fatto del tutto eccezionale che
rende unico questo ritrovamento.
sala B
Le monete e gli oggetti notevoli
I reperti trovati ci permettono di affermare che il castel-
lo di Monte Lucio era un luogo importante, come testi-
moniano le numerose monete provenienti da tutta la pianura
padana. Significativi sono anche i rinvenimenti di oggetti
“preziosi”, segno di un ruolo sociale elevato di alcuni degli
abitanti di Monte Lucio.
Piccolo manufatto in pietra raffigurante un cane
o un cavallo stilizzato. È probabile si trattasse
di un pestello da mortaio, forse riutilizzato come
giocattolo, visto che è stato individuato nei
pressi di una tomba di bambino.
Trattandosi di un
castello non mancano
le armi, tra cui
numerose punte di
balestra che indicano
come il sito sia stato
teatro di alcune
battaglie.
Le monete indicano come il sito
di Monte Lucio partecipasse
in maniera attiva agli scambi
commerciali dell’epoca.
Lo scavo ha portato alla luce oggetti del tutto
particolari che dimostrano la straordinaria
peculiarità di un sito come Monte Lucio.
Tra questi si segnala uno spillone dorato,
raffinato oggetto di ornamento femminile
Le immagini dei reperti sono pubblicate su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, riproduzione vietata.
LaDATA di fondazione del castello di Monte Lucio è
sconosciuta e, diversamente da Monte Vetro, Bia-
nello e Monte Zane, il colle sembra non aver mai ospitato
una comunità radicata e stabile. La sua origine è legata
alla storia della famiglia dei da Canossa che, insediatasi
nella zona attorno alla metà del 1100, nel 1185 ottenne da
Federico I l’investitura del feudo di Bianello, Canossa e
Gesso sul Crostolo.
IlCASTELLO era contraddistinto da una cinta muraria
di forma ellittica che circondava la sommità del col-
le. Gli elementi principali erano una torre signorile e una
chiesa innestata direttamente nella cortina muraria.
SAPPIAMO dalle fonti scritte che il piccolo oratorio era
dedicato a San Leonardo, mentre i dati archeologici
ci dicono che questo edificio ecclesiastico, fin dalle sue
origini, fu sede di una necropoli. All’interno della chiesa
furono seppelliti bambini e alcune donne, mentre all’e-
sterno furono deposti individui adulti di sesso maschile.
IlCASTELLO ebbe una vita piuttosto breve. Fondato
nella prima meta del XIII secolo, fu abbandona-
to alla fine del XIV secolo.
L’abbandono non interessò
però tutta l’area. La torre
continuò ad essere abitata,
probabilmente con funzioni
non più militari, a differenza
della cinta muraria e della
chiesa che furono demolite
intenzionalmente. Sui loro
ruderi si costruirono delle
piccole strutture di età ri-
nascimentale, segno di una
frequentazione agricola del
colle e delle aree limitrofe.
monte lucio
da avamposto difensivo
a presidio del territorio
UNA SCOPERTA ARCHEOLOGICA SORPRENDENTE
Lo scavo archeologico del castello di Monte Lucio ha riservato importanti scoperte
che lo rendono un contesto del tutto eccezionale. Di grande rilievo appare la sua chiesa che
fu destinata alla sepoltura di bambini, un fatto tanto significativo quanto inusuale
pianta generale dello scavo