Paesaggi in pericolo,di Salvatore SettisIl Sole24 ore, domenica 24 novembre 2013
Da quarant'anni a disegnare le colline e a «reinventarle»:una galleria di luoghiche registra stratificazioni personali e collettive con precisione e sguardo poetico
EC_: lezioni in arte ed architettura segnicoportato segnicoportantigiovanni Colombo
GE_: meine Unterrichten in Architektuer als Semiologische Einfassungen,. Hierher ist nicht SEMIOLOGIE VON UMBERTO ECO als GUELTIGE SEMIOLOGIE anerkannt. A1360 und 09171
EC_: lezioni in arte ed architettura segnicoportato segnicoportantigiovanni Colombo
GE_: meine Unterrichten in Architektuer als Semiologische Einfassungen,. Hierher ist nicht SEMIOLOGIE VON UMBERTO ECO als GUELTIGE SEMIOLOGIE anerkannt. A1360 und 09171
L'evoluzione del concetto di paesaggio, attività alternativa alla religione cattolica.
Gaye Ekici 3^A Prof.ssa Laura Sferlazzo - Scuola secondaria Prandoni di Torno
Invito alla lettura di Riccardo Falcinelli: Figure. Come funzionano le immagi...KEA s.r.l.
Senza che ne siamo necessariamente consapevoli, le caratteristiche formali delle immagini guidano le nostre azioni, il nostro sguardo e il processo di elaborazione della “nostra” storia basata sulla percezione dei contenuti dell’immagine.
La scoperta dell’importanza del “come” (e non solo del “che cosa”) delle immagini è legato a un bel ricordo d’infanzia, quando Riccardo Falcinelli - sotto la guida della madre - esperisce, per approssimazioni successive, la distanza giusta a cui guardare le Ninfee di Monet…
Tullio Pericoli, I paesaggi, Fuori collana, 2013, pp. 488, ADELPHI - Salvatore Settis, Paesaggi in pericolo, Il Sole 24 del 24/11/2013
"… a ricordarci che la terrache il pittore esploraè la nostra,e che il suo sguardo implacabilmente amorososi posa sul nostro suolo proprio mentre troppi fra noilo vanno devastando"
Il modello del ciclope omerico Polifemo che non conosce l'ospitalità e vive isolato, lontano dalla comunità, non sfama lo straniero ma se ne pasce, esprime il «paradigma di ogni dissoluzione barbarica della convivenza umana».
Murales, eliminazione delle tracce ...
Perché è necessario lasciar tracce: altrimenti non ci sarà niente nessuno in nessun luogo mai.
[Maurizio Ferraris, Documentalità, Laterza, 2010]
17 Settembre 2014, Apprendimento attivo secondo PROFILES
Istituto Tecnico Industriale Statale “Eustachio Divini”
http://www.divini.net/
PROFILES (Professional Reflection-Oriented Focus on Inquiry-based Learning and Education through Science)
Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche.
Coordinatore Italiano del progetto Prof. Liberato Cardellini (libero@univpm.it)
http://www.profiles.univpm.it/
http://www.profiles-project.eu/
L'evoluzione del concetto di paesaggio, attività alternativa alla religione cattolica.
Gaye Ekici 3^A Prof.ssa Laura Sferlazzo - Scuola secondaria Prandoni di Torno
Invito alla lettura di Riccardo Falcinelli: Figure. Come funzionano le immagi...KEA s.r.l.
Senza che ne siamo necessariamente consapevoli, le caratteristiche formali delle immagini guidano le nostre azioni, il nostro sguardo e il processo di elaborazione della “nostra” storia basata sulla percezione dei contenuti dell’immagine.
La scoperta dell’importanza del “come” (e non solo del “che cosa”) delle immagini è legato a un bel ricordo d’infanzia, quando Riccardo Falcinelli - sotto la guida della madre - esperisce, per approssimazioni successive, la distanza giusta a cui guardare le Ninfee di Monet…
Tullio Pericoli, I paesaggi, Fuori collana, 2013, pp. 488, ADELPHI - Salvatore Settis, Paesaggi in pericolo, Il Sole 24 del 24/11/2013
"… a ricordarci che la terrache il pittore esploraè la nostra,e che il suo sguardo implacabilmente amorososi posa sul nostro suolo proprio mentre troppi fra noilo vanno devastando"
Il modello del ciclope omerico Polifemo che non conosce l'ospitalità e vive isolato, lontano dalla comunità, non sfama lo straniero ma se ne pasce, esprime il «paradigma di ogni dissoluzione barbarica della convivenza umana».
Murales, eliminazione delle tracce ...
Perché è necessario lasciar tracce: altrimenti non ci sarà niente nessuno in nessun luogo mai.
[Maurizio Ferraris, Documentalità, Laterza, 2010]
17 Settembre 2014, Apprendimento attivo secondo PROFILES
Istituto Tecnico Industriale Statale “Eustachio Divini”
http://www.divini.net/
PROFILES (Professional Reflection-Oriented Focus on Inquiry-based Learning and Education through Science)
Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche.
Coordinatore Italiano del progetto Prof. Liberato Cardellini (libero@univpm.it)
http://www.profiles.univpm.it/
http://www.profiles-project.eu/
dopo la lettura di
Richard Sennet
L'uomo artigiano
Feltrinelli, Milano 2008, p. 311
seminario per fare la carta
seminario per fare la carta
9 ottobre 2011
presso
The Nightcloud Studio
http://www.nightcloud.eu/
Natan Kaaren and Catharina Sonn Kaaren
Villa Marnacchia 4
63021 Amandola (AP)
ITALY
Il paesaggio come elemento centrale dell'estetica romantica nelle opere di Constable, Turner e Friedrich. Da elemento decorativo e sfondo accessorio, il paesaggio diventa il protagonista dello sguardo pittorico soprattutto grazie ai pittori del Nord Europa.
La natura ibrida delle nostre esperienze quotidiane non ci deve portare a separare il mondo dei libri da quello dei dispositivi digitali, proviamo ad indicare tre vie per leggere più libri. Prima viene il piacere della lettura, non sentirti mai in colpa per aver messo via un libro e averne iniziato uno nuovo. Seconda, crea la tua libreria dei desideri con più liste di libri da leggere. Terza, audiolibri e in generale più media significa più opportunità di leggere.
ambienti di apprendimento, dalla semplice compresenza alla relazione in rete - Proposta di sviluppo professionale ITIS Eustachio Divini, San Severino Marche
Creare una comunità di pratica di docenti per lo scambio e la condivisione delle esperienze di apprendimento e di insegnamento. Cloud-based eLearning companies.
Apprendimento attivo secondo la filosofia PROFILES
(Professional Reflection-Oriented Focus on Inquiry-based Learning and Education through Science)
Il partner Italiano del progetto PROFILES è la Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. Coordinatore Italiano del progetto è il Prof. Liberato Cardellini (libero@univpm.it)
proposta di legge di iniziativa popolare su: “Norme per la tutela del Paesaggio, lo sviluppo ecocompatibile ed il governo partecipato del territorio regionale http://www.paesaggiomarche.net/
invito a collaborare con il coordinamento paesaggio marche - Assemblea generale del Coordinamento Paesaggio Marche, domenica 4 dicembre 2011, OSIMO (AN), presso la sede dell’ASTEA in via Guazzatore, 163
Liquidazione - Pisa 2011 - Versione sinteticamariano maponi
Murales, perché è necessario lasciar tracce: altrimenti non ci sarà niente nessuno in nessun luogo mai.
[Maurizio Ferraris, Documentalità, Laterza, 2010]
mobilitazione degli studenti nelle università italiane contro la legge 133 - Connettivo Preistorici dell'Arte (CPA) - foto telefono mobile, 20 ottobre 2008, piazza cavalieri, mostra all'ingresso della biblioteca della scuola normale superiore - versione 2
mobilitazione degli studenti nelle università italiane contro le legge 133 - Connettivo Preistorici dell'Arte (CPA) - vedi foto originali http://www.flickr.com/photos/maponi/2962081828/
Pablo Pablo Picasso Picasso, “Guernica”, 1937, Olio su Tela, 351 x 782 cm, 1937, Olio su Tela, 351 x 782 cm, Madrid, Museo del Madrid, Museo del PradoPrado.
1. MAESTRI CONTEMPORANEI
Paesaggi pieni di PI
Da quarant'anni a disegnare le colline
e a «reinventarle»: una galleria di luoghi
che registra stratificazioni personali
e collettive con precisione e sguardo poetico
di Salvatore Settis
ome un periegeta, come un
agrimensore, come un geologo Tullio Pericoli da anni
esplora paesaggi con acuta
curiosità, con sguardo
esperto e diagnostico. Li
esplora, o forse li crea, stendendo talora
sulla tela, con gesto sperimentale, una materia pittorica densa e compatta come terra da seminare, e poi tracciandovi sopra pazienti incisioni con l'aratro minuto delle
sue spatole, dei suoi bulini. Da pittore che,
seguendo l'antico precetto di Leonardo, sa
«isculpire la superfìcie», dando spessore
alla tela o al foglio, e trasfoJ;mando perfino
la punta metallica del disegnatore in una
sorta di minuscolo scalpello. Dopo il corpus dei Ritratti di Pericoli, Adelphi ci regala ora questa ampia galleria di 393 Paesaggi, inventario di forme che ripercorrono il
sentiero di Pericoli paesaggista, dal 1971 al
2013. Non è solo un percorso autobiograficO,l'evolversi di stili o il mutare delle modalità espressive. È soprattutto, per Pericoli
come per chi sfoglia questo libro intenso e
prezioso, un itinerario squisitamente, sottilmente conoscitivo.
Quarant'anni e più alla finestra, a guardare gli stessi paesaggi, e in specie quelli delle
Marche. Registrandone la lenta, stratificata fisiologia, che è intreccio di natura e cultura, trama di tracce in cui il passo del contadino e quello del poeta o del pittore cadono
sulle stesse orme, premono sulle stesse zolle. È stato lo stesso Pericoli a costruire illi~
C
bro non come arbitrario o casuale florilegio
della sua esplorazione sul terreno, ma (dichiara il risvolto) «rìcorrendo essenzialmente al montaggio, organizzando le tavole in lunghi, emozionanti piani sequenza».
In questa successione quasi ftlmìca, le potenzialità dei paesaggi osservati si dispiegano attraverso tecniche espressive e pittoriche crescentemente intrise di una verità interiore che è insieme densità materica, memoria poetica, elegia e (forse) speranza.
Quel che Perìcoli insegue nel suo percorso
è prima di tutto la precisione dello sguardo.
Dai primi paesaggi, visti spesso dall'alto di
una nuvola o di un monte, a volo d'uccello o
al cannocchiale, si arriva con calcolato ribaltamento agli ultimi, dove il cannocchiale si
rovescia, e l'inquadratura .della tela (della ·
terra) percorsa da solchi e graffi ha l'aspetto e il taglio di un preparato anatomico, osservato quasi al microscopio. E più questi
dipinti crescono in precisione, più intensa
e insistente è la presenza dei paesaggi marchigiani: quelli che a Pericoli (dunque a noi
che guardiamo i suoi quadri) dicono quanto l'aria o il sangue.
Mostrando se stesso come Pittore di colline (per esempio nel nr. 226), Tullio Pericoli
inscena il ruolo del pittore di paesaggi, che
minuscolo davanti alla tela traguarda verso una cascata di quinte collinose, radi cipressi, campi coltivati. Scenografia teatrale, che nel confronto fra il pittore e il suo
tema sottolinea la marcata differenza di
scala fra l'uomo e il mondo, ma anche esal-
TULLIO P E RICO LI
I «n Pittore di colline"
ta la necessaria simmetria dei ruoli: è l'eterna commedia dell'uomo che plasma il paesaggio a propria immagine e somiglianza
non solo coltivandolo, ma rappresentandolo in parola e in figura; o mettendolo demiurgìcamente in miniatura e apparecchiandolo, come a volte fa Pericoli, su un
tavolo di casa Perché <di pittore è un fingitore. / Finge cosÌ completamente / che arriva
a fingere che sia un piacere / il piacere che
davvero sente».
Queste parole di Antonio Tabucchi (da
Fernando Pessoa) sono fra i testi che Pericoli ha scelto ad accompagnare il suo percorso e la nostra lettura di questi suoi Paesaggi .
Compagni di strada, che a volte hanno scritto su Pericoli, a volte lo hanno invece ispirato: tutti convocati a interagire con le immagini che popolano il libro, quasi a svelarne
matrici implicite, tensioni latenti, nascoste
intenzioni. Gesualdo Bufalino che racconta un proprio sogno impaginato sopra un
2. tavo1o, con figure lillipuziane come in un
quadro di Pericoli, dialoga cosÌ con il «sognare dolce e profondo» di Rousseau, dove
è possibile «perdersi nell'immenso» ma anche «circoscrivere l'immaginazione per osservar!! nelle sue parti l'universo che ci sforziamo di abbracciare». Van Gogh che «ara
la sua tela come il contadino i campi» è fratello di Pericoli, ma anche di Nietzsche che
nello «schema semplice di linee geometriche» dei paesaggi che ama riscontra «un sostrato matematico». Il paesaggio primigenio di Lévi-Strauss (<<un immenso disordine che lascia liberi di sceglieme il senso»)
prende forma, secondo Georg Simmel,
«quando un concetto unificante lo ordina
secondo il proprio criterio formale»; perché «la trappola della pittura si riduce a questo: bisogna seguire sempre la verità» (AlvaroMutis).
Questo ordito di citazioni da testi congeniali e amati diventa in tal modo una sorta
di guida a intendere il lavoro di Tullio Pericoli come ricerca, prima che cQme ispirazione. CosÌ leggeremo dunque i suoi paesaggi
trasfigurati, alla lettera, in scena di teatro
(come nei disegni per L'elisir d'amore), ma
anche i più rarefatti paesaggi-geroglifico,
popolati da segni, lettere, ideogrammi, o
animati da piogge incanalate entro una sorta di geometria provvisoria e autoironica.
CosÌ vedremo le sue torri-collage che ritagliano ricordi di remote ziggurat e li proiettano in uno spazio senza tempo; cosÌ le vignette cartografiche strappate alla Tabula
Peutingeriana, o paesaggi -appunto, che paiono schemi e piani di viaggio o di crociera,
lungo coste assai frastagliate. Ci offrono,
queste pagine, strepitosi cataloghi di nuvole, di monti, di alfabeti; icone di alberi, fulmini, fumi; cartografie di sorgenti, delta, radici, fiumi, laghi, precipizi; archivi di colline, di selve, di cespugli, d'incendi; nevi e
vulcani, valli e mari e naufragi. Incontriamo paesaggi che esplodono da un vaso ~
foreste ombrose che evocano mostri e cacce e cavalieri; castelli persino, e città di grattaci eli; riconosciamo tracce «rubate a
Klee», a Cranach e a Caspar David Friedrich, a Brueghel, a Vermeer, ad Antonio
Sant'Elia. Incrociamo, per mare e per terra,
Kafka in una passeggiata e Robinson Crusoe nel cuore di un naufragio.
CosÌ la storia e la storia dell'arte animano
il paesaggio di Pericoli di una dimensione
ulteriore, ne accrescono la densità facendo
vibrare su altre corde la memoria culturale
che vi è connaturata. Forse a ricordarci che
la terra che il pittore esplora è la nostra, e
che il suo sguardo implacabilmente amoroso si posa sul nostro suolo proprio mentre
troppi fra noi lo vanno devastando. Sarà forse questo il messaggio nella bottiglia di questo libro, nel gigantesco naufragio dei paesaggi italiani che stiamo vivendo senza badarci troppo: che non sia, questo di Tullio
Pericoli, il ritratto di un'Italia che muore.
C R1PRODUZIONERlSERVATA
Tolllo Pericoli, I paesaggi, Adelphl,
MIlano, tavole 393, € 36;00