AUTONOMIA REGIONALE: DI COSA STIAMO PARLANDOtelosaes
La Costituzione italiana prevede che lo Stato possa concedere forme di maggiore autonomia alle Regioni che ne fanno richiesta. Nel Comunicato Stampa del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2019 il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Erika Stefani “dopo gli incontri bilaterali con i Ministri interessati, ha illustrato i contenuti delle Intese. Il Consiglio dei Ministri ne ha preso atto e condiviso lo spirito”. Si tratta degli accordi stipulati tra il Governo e Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna per concedere alle 3 Regioni ulteriori forme e condizioni di autonomia.
AUTONOMIA REGIONALE: DI COSA STIAMO PARLANDOtelosaes
La Costituzione italiana prevede che lo Stato possa concedere forme di maggiore autonomia alle Regioni che ne fanno richiesta. Nel Comunicato Stampa del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2019 il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Erika Stefani “dopo gli incontri bilaterali con i Ministri interessati, ha illustrato i contenuti delle Intese. Il Consiglio dei Ministri ne ha preso atto e condiviso lo spirito”. Si tratta degli accordi stipulati tra il Governo e Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna per concedere alle 3 Regioni ulteriori forme e condizioni di autonomia.
La prevenzione del rischio e l’educazione al benessere e alla salute degli adolescenti rappresentano una delle sfide più difficili ed impegnative degli ultimi anni.
Il passaggio da un approccio finalizzato alla cura della malattia a un approccio bio-psico-sociale centrato sulla promozione della salute ha determinato, soprattutto negli ultimi anni, un crescente interesse per le potenzialità di utilizzo delle life skills negli interventi educativi con gli adolescenti.
Partendo da tali considerazioni si è deciso di presentare un’esperienza pilota ispirata al Programma Life Skills dell’OMS (1994) e realizzata in una scuola secondaria di primo grado della provincia di Pescara.
L’elaborato rappresenta una relazione critica dell’intervento realizzato e, in quanto tale, si pone tre obiettivi: sottolineare il ruolo delle life skills nella promozione della salute e del benessere secondo le principali impostazioni teoriche di riferimento; analizzare le metodologie utilizzate in relazione alle indicazioni fornite dall’OMS per l’attuazione di programmi Life Skills; e, infine, valutare criticamente i risultati conseguiti alla luce di osservazioni personali e della letteratura esaminata.
Ispirandosi a un modello di tipo olistico, interazionista e costruttivista ed a una concezione “agentica” di sviluppo, si è deciso di valutare gli effetti dell’intervento non solo sui singoli destinatari, ma anche e soprattutto sul contesto di sviluppo, al fine di individuare possibili correlazioni tra l’attuazione di promozione delle competenze psicosociali ed eventuali miglioramenti del clima relazionale del gruppo-classe.
La prevenzione del rischio e l’educazione al benessere e alla salute degli adolescenti rappresentano una delle sfide più difficili ed impegnative degli ultimi anni.
Il passaggio da un approccio finalizzato alla cura della malattia a un approccio bio-psico-sociale centrato sulla promozione della salute ha determinato, soprattutto negli ultimi anni, un crescente interesse per le potenzialità di utilizzo delle life skills negli interventi educativi con gli adolescenti.
Partendo da tali considerazioni si è deciso di presentare un’esperienza pilota ispirata al Programma Life Skills dell’OMS (1994) e realizzata in una scuola secondaria di primo grado della provincia di Pescara.
L’elaborato rappresenta una relazione critica dell’intervento realizzato e, in quanto tale, si pone tre obiettivi: sottolineare il ruolo delle life skills nella promozione della salute e del benessere secondo le principali impostazioni teoriche di riferimento; analizzare le metodologie utilizzate in relazione alle indicazioni fornite dall’OMS per l’attuazione di programmi Life Skills; e, infine, valutare criticamente i risultati conseguiti alla luce di osservazioni personali e della letteratura esaminata.
Ispirandosi a un modello di tipo olistico, interazionista e costruttivista ed a una concezione “agentica” di sviluppo, si è deciso di valutare gli effetti dell’intervento non solo sui singoli destinatari, ma anche e soprattutto sul contesto di sviluppo, al fine di individuare possibili correlazioni tra l’attuazione di promozione delle competenze psicosociali ed eventuali miglioramenti del clima relazionale del gruppo-classe.
1. Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario Centro di Formazione e di Studi Sanitari «Padre Luigi Monti» Elementi di legislazione nazionale e regionale Dott.ssa Daniela Ramaglioni
2. Il SSN negli ultimi anni sta subendo profonde modificazioni in relazione al processo di trasformazione dello Stato in senso federale.
3. Legge Costituzionale n.3/2001 Nel corso del 2001 è stato modificato il titolo quinto della parte seconda della Costituzione italiana (la parte dedicata a comuni, province e regioni)
4. La legge di revisione punta a creare le basi per una futura trasformazione dell'Italia in una Repubblica federale
5. Questa riforma realizzata dall'Ulivo sulla base di un testo approvato da maggioranza e opposizione nella commissione bicamerale presieduta dall'on D'Alema non è stata appoggiata dal quorum dei 2/3 del parlamento. Si indisse per questo un referendum per chiedere all'elettorato una promozione o una bocciatura
6. Attraverso il voto popolare del referendum, svoltosi il 7 ottobre 2001, il 64% dei votanti (34% di affluenza) ha espresso la volontà di confermare la riforma, entrata in vigore l'8 novembre 2001
7. Punti fondamentali della riforma La funzione legislativa attribuita alle regioni risulta fortemente ampliata E' stato introdotto il cd “federalismo fiscale ” Minore potere di controllo da parte dello Stato sulle regioni e ampliamento dei poteri normativi delle regioni in settori fondamentali come tutela ambiente e istruzione
8. Il processo potrà dirsi concluso quando le regioni si assumeranno maggiori responsabilità anche in virtù del rapporto più diretto che esiste tra i cittadini e questo livello di governo
9. Con questa legge costituzionale vengono ridefinite le materie oggetto di legislazione esclusiva dello Stato e quelle in cui le regioni esercitano la competenza legislativa concorrente tra i quali troviamo la tutela della salute