Estética japonesa Los principios del arte japonés Hay 9 principios básicos ...B & M Co., Ltd.
Los principios del arte japonés
Hay 9 principios básicos que subyacen en el arte y la cultura japonesa. Se los llama estética, conceptos que responden a la pregunta: ¿qué es el arte? Hay 9 estéticas japonesas. Son la base para el arte japonés, la moda, la cultura pop, la música y las películas.
Estética japonesa Los principios del arte japonés Hay 9 principios básicos ...B & M Co., Ltd.
Los principios del arte japonés
Hay 9 principios básicos que subyacen en el arte y la cultura japonesa. Se los llama estética, conceptos que responden a la pregunta: ¿qué es el arte? Hay 9 estéticas japonesas. Son la base para el arte japonés, la moda, la cultura pop, la música y las películas.
Esse material foi produzido e utilizado pelo projeto PIBID-Letras "Nas trilhas da Língua portuguesa: o texto em foco", financiado pela CAPES em parceria com a Universidade Estadual da Paraíba - UEPB. A aulas do projeto são executadas na Escola Estadual de Ensino Fundamental de Médio CAIC José Joffily, na cidade de Campina Grande
Keith haring about art (guida per bambini alla mostra) giochiecolori.itziobio
"Keith Haring - About Art" è il titolo della più grande mostra mai realizzata sino ad ora, per celebrare l'arte di Keith Haring. Potrete visitarla al Palazzo Reale di Milano. Giovedì prossimo accompagnerò in visita i miei alunni, ho così pensato di fal loro da guida, preparando questo libretto che illustra le opere più significative presenti, le tematiche e gli stili. Può essere utile per comprendere meglio le opere di questo artista, a prescindere dalla visita alla mostra.
Il libretto è pensato per i bambini ma è fruibile da tutti. All'interno anche alcuni quiz per organizzare una sorta di "Caccia al tesoro" fra le opere.
SCARICALA GRATIS QUI:http://giochiecolori.blogspot.it/2017/05/keith-haring-about-art-guida.html
2. Sulle pareti di una grotta l’uomo
primitivo lascia le prime tracce di se
Impressioni di mani
nella Cuevas de las
Manos sul Río Pinturas -
Argentina ( 9.300 - 13.000
anni fa)
3. La pratica di apporre segni sui
muri ha radici antichissime,
parte da quando, sulle pareti di
una caverna nei pressi di
Altamira, circa 20.000 anni fa,
una mano primitiva disegnò
con una fanghiglia color ocra
rudimentali figure di bisonti,
uomini e cervi, la più antica
testimonianza pittografica che
ci sia pervenuta.
4. L’ uomo ha sempre utilizzato il limite fisico del muro
per raccontare storie o celebrare sovrani e dei
Le antiche civiltà, dagli egizi ai cretesi ci hanno lasciati numerosi affreschi
nei templi, nelle piramidi o nei palazzi reali
5. Nelle ville pompeiane, il muro veniva dipinto con
paesaggi o finte architetture che creavano spazi illusori
Le pitture parietali del “giardino” della Villa di Livia, oggi esposte al Museo
Nazionale di Palazzo Massimo, a Roma
7. Fin dai primi secoli del Cristianesimo il muro delle
chiese venne usato a scopo didattico per
insegnare alle persone analfabete i contenuti
religiosi
Dalle prime semplici
immagini simboliche
presenti nelle buie
catacombe ai cicli di
affreschi nelle chiese del
medioevo
Affesco paleocristiano
raffigurante il simbolo
del “ Buon Pastore”
8. Alcuni episodi della vita di San Francesco
dipinti da Giotto nella Basilica di Assisi
9. Nell’arte Barocca, i
soffitti di palazzi e
chiese , grazie ad
effetti prospettici
eccezionali,
divenne scenari
illusori popolati da
figure di santi,
angeli e finte
architetture
Andrea Pozzo- Chiesa di Sant'Ignazio a Roma: Apoteosi di
Ignazio 1600 ca
10. Nel XX secolo l’affresco lascia lo spazio ai
murales: l’antichissima tecnica di dipingere
il muro quando l’intonaco era ancora fresco,
viene sostituita da tecniche più moderne
come l’uso di colori acrilici o le più recente
bombolette spray.
11. La parola murales indica quelle pitture eseguite sulle pareti
di edifici pubblici o privati, alla cui composizione
partecipano, nella maggior parte dei casi, più persone.
Tinte sui muri narrano le fatiche, le denunce, la vita
quotidiana e le grandi conquiste di una piccola comunità.
Spesso vi si leggono i malesseri, le sofferenze, le
speranze, i disagi di una comunità
12. I primi esempi di muralismo apparvero in
Messico durante la rivoluzione di Zapata nel
1910. Il più grande artista fu Siqueiros che
diceva: “L’arte, con la potenza dell’immagine,
deve parlare direttamente al popolo, non nei
musei ma per la strada.” Un altro grande
muralista messicano fu Diego Rivera
13. In Italia abbiamo un’importante
testimonianza di murales ad Orgosolo
in Sardegna.
Nel 1975 il professor Francesco Del
Casino, iniziò la sua opera di
abbellimento di alcune pareti spoglie.
Venne aiutato dagli alunni della scuola
media, ed in seguito altri artisti si
cimentarono nell’opera.
Nei suoi murales denuncia le ingiuste
reclusioni, le condizioni delle carceri, la
sofferenza di detenuti e familiari, la vita
dei latitanti ma anche
scene di vita quotidiana: uomini a
cavallo, donne con in grembo i propri
figli, pastori che tagliano la lana alle
pecore e contadini con in mano la
falce.
16. In italia, precisamente a Bordano, in provincia di Udine , si possono
trovare centinaia di murales sui muri delle case, dal 1996 viene indetto
un concorso per creare dipinti sui muri ispirati al tema delle farfalle.
Non a caso Bordano è detto: “ Il paese delle farfalle”
17. Si comincia a parlare del graffitismo negli anni Settanta a New York, quando
bande di giovanissimi, appartenenti alle comunità più povere ed emarginate della
città, cominciano a tracciare sui vagoni della metropolitana o su anonimi
fabbricati di periferia disegni e scritte dal significato cifrato.
Dai murales ai graffiti
18. Si parla dei "Graffiti-Writing" un fenomeno, inizialmente giovanile,
caratterizzato da incessanti azioni di ragazzi e ragazze decisi a
imporre i propri pseudonimi all'interno dei contesti urbani. Con il
passare degli anni il fenomeno è diventato un vera e propria cultura:
diversi sono gli artisti che si sono cimentati in quest’arte ognuno con
un proprio stile.
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24. Nel 1972-75 si cominciano a fare i primi pezzi che rappresentavano
inizialmente l'evoluzione delle firme, che erano diventate più grandi, più
spesse e con i primi esempi di riempimento e di contorno.
Iniziarono le prime repressioni e le campagne contro il Writing.
Le carrozze della metro vengono pulite e lavate, si mettono taglie sui
Writer, si recintano i depositi della metro e si piazzano pattuglie cinofile
lungo le recinzioni.
Nonostante ciò tra writers c'è una continua sfida e tutto porta a
un'evoluzione e miglioramento del fenomeno writing, che non si arresta,
anzi si amplia.
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30. Alcuni writers inventano nuovi stili o perfezionano quelli già esistenti
(loop, nuvole, …).
I pezzi migliorano, si ingrandiscono, diventano più elaborati e colorati,
… L'evoluzione porta a Uno sviluppo dello stile: il Wild Style.
Si tratta dello stile più evoluto e complesso del writing. Ha
come fondamento le lettere , però esse sono combinate, legate,
sviluppate e attaccate tra loro in modo da sembrare delle "macchie" di
colore dove (per i neofiti) è difficile ritrovare le lettere di partenza.
31. Jean Michel Basquiat, detto Samo, è stato uno dei
dei più grandi - e controversi - artisti di quella
"stagione di New York" degli anni Ottanta che ha
avuto in Andy Warhol uno dei suoi maggiori e
conosciuti esponenti. Artista "di colore" (le sue
origini sono sono afroispaniche) ha vissuto una vita
breve, intensa e rischiosa. E' morto di overdose nel
1988 a soli 28 anni.
Egli si definiva un "analphabet artist", forse
per la somiglianza delle sue opere con i
disegni dei bambini,
Jean Michel Basquiat
32. Keith Haring nasce in Pennsylvania, il 4 maggio 1958. Fin da
bambino mostra un vivo interesse verso le arti figurative,
incoraggiato anche dal padre, attivo disegnatore di fumetti e
cartoni animati. Nel 1976 iniziò la sua carriera artistica
ufficiale ma il grande passo avvenne quando l'artista si trasferì a
New York. Qui attraverso piccole opere urbane, spontanee e
"illegali" realizzate sui pannelli pubblicitari della metropolitana di
New York, iniziò a farsi notare. La sua arte iniziò a divulgarsi.
Questa sua "Popular art" doveva essere per tutti, per questo egli
si ostinava a dipingere prevalentemente per strada. Furono
Andy Warhol e Basquiat, artisti pop anch'essi, a farlo maturare
maggiormente e ad incoraggiare la sua produzione artistica. Le
sue esposizioni furono seguitissime, come del resto anche ogni
sua più piccola manifestazione figurativa. Haring dipinse non
solo su muri o pannelli, ma su qualsiasi cosa gli capitasse sotto
mano: automobili, scarpe, maglie e oggetti vari.
E' il 1987 quando pronuncia queste parole: "Nella mia vita ho
fatto un sacco di cose, ho guadagnato un sacco di soldi e mi
sono divertito molto. Ma ho anche vissuto a New York negli anni del
culmine della promiscuità sessuale. Se non prenderò l'AIDS io, non la
prenderà nessuno".
Parole profetiche: Keith Haring morirà, infatti, tre anni più tardi, nel 1990,
a causa dell'AIDS
Keith Haring
“Mi è sempre più chiaro che l'arte non è un'attività elitaria riservata
all'apprezzamento di pochi: l'arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio
lavorare"
33. Il mondo di Haring è popolato da
omini giocosi e saltellanti che
emanano gioia, amore , amicizia
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35. La "Street-Art" è la definizione comunemente utilizzata per inquadrare
tutte le manifestazioni artistiche compiute in spazi pubblici. A
differenza del Graffiti-Writing l'artista non vuole imporre il suo nome,
ma vuole creare una vera e propria opera d'arte, che crei un forte
impatto visivo e interagisca con un pubblico.
Dai graffiti metropolitani alla STREET ART
36. Dagli anni ottanta ad oggi il fenomeno si è sviluppato
grazie alla diffusione di riviste specializzate, video
convention e ai frequenti viaggi di molti artisti per le città
europee e americane.
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39. Anche nella street
art numerose sono
le tendenze e gli
stili che
caratterizzano i vari
artisti. Alcuni
amano disegnare
animali fantasiosi,
altri figure più
realistiche e scene
di vita, altri ancora
utilizzano, per i loro
lavori, gli stencil.
40. La street art si va diffondendo anche in Italia
e non solo nelle grandi città come Roma o
Milano. Numerosi sono gli interventi di artisti
su caseggiati e muri di diverse cittadine di
provincia.
Esempio di
street art a
Milano
41. Da qualche anno , il festival di street art che
coinvolge ben 9 città (Gaeta, Terracina, Fondi,
Arce, Latina, Priverno, Caserta e Valmontone)
sparse in quattro Province Latina, Frosinone,
Caserta, Roma . , e intitolato Memorie Urbane è
lo scenario di un imponente “laboratorio artistico a
cielo aperto” .
Molti sono gli artisti italiani e stranieri che vi
partecipano. Vediamo alcune opere.
43. Intervento dell’artista P. Herrero ad Arnara in
Provincia di Frosinone per un progetto collaterale del
team di Memorie Urbane.
44. L’edizione 2015 di Memorie Urbane vede realizzati a Gaeta, da sempre
epicentro del Festival, numerosi lavori , tra i quali quello dell’artista Fra
Biancoshock, il grande interprete italiano propone una nuova installazione
47. Altamente suggestivo è il paesaggio di Arce e Gaeta dopo il
passaggio di Alias in occasione della quarta edizione di
Memorie Urbane, la serie di stencil comparsa sui muri delle
due città, infatti, ha donato ai due centri urbani già di per sé
affascinanti una nota surreale niente male.
48. Se ti piace la street art e vuoi sapere quali interventi sono stati realizzati o sono in
corso d’opera, nella nostra regione, segui la seguente pagina di FB
https://www.facebook.com/MemorieUrbane
Aprile 2015 - Shaka, artista Francese, ha da poco terminato
di dipingere un nuovo lavoro a Gaeta.