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Da Jackson Pollock a
Andy Warhol il passo è breve
la POP ART
e l’America
degli anni ’60
domenicalCardel
by Maria Rosaria Gallo
for pramantha
24 novembre 2013
la POP ART
e l’America
degli anni ’60 Contesto storico culturale: società
dei consumi e mass media.
Il nuovo scenario all’indomani
della II guerra mondiale
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la Pop Art inglese,
il Neo Dada Americano
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la rivoluzione
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I PUNTI
Jackson Pollock (1912 - 1957)
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American way of life 1937 Ph by Margaret Bourke-White
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by Alfred Eisenstaedt
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Kiss of the sailor and
the nurse after the
announcement of the
end of the war in
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1949
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by Leonard McCombe
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Clarence Hailey.
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Audrey
Hepburn
25enne
star di
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Romane
1957
I paparazzi degli anni ’60
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New York City apprende la notizia dell’assassinio di Kennedy
Today
broadcast
yourself!
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della POP ART Americana
premesse della POP ART AMERICANA
POP INGLESE
1950/56
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APPROCCIO
Analitico critico
ironico formale
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nuova estetica
popolare
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status
Richard HAMILTON
Eduardo PAOLOZZI
Lawrence ALLOWAY
David HOCKNEY
Allen JONES
Peter BLAKE
New DADA
1955/1961
The Art of
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MOMA 1961
Jasper
JOHNS
Robert
RAUSCHENBERG
Jim
DINE
APPROCCIO
anti Action painting
superamento
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ASTRATTO
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realtà nell’opera
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in Inghilterra usato dagli intellettuali Leslie
Fiedler e Reyner. Banham per indicare i
fenomeni della comunicazione di massa
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industriali di largo consumo).
Lawrence Alloway 1958
“un’arte fatta di immagini banali legate al
consumo di massa, di stereotipi, di
semplificazioni in cui le merci hanno più rilievo
degli oggetti d’arte e i fumetti raccontano in
modo più efficace dei romanzi”
The Arts and the Mass Media” –in Architectural Design
Richard Hamilton 1957
fornisce un programma estetico di elaborazione artistica
basato sull’analisi della cultura quotidiana e consumistica
definita:
Popolare/massificata, transitoria, facile/
immediata, a basso costo, seriale,
giovane, spiritosa, ingegnosa, sexy,
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The Indipendent Group
le premesse della POP ART AMERICANA
POP INGLESE
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presi tali e quali dai
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Indipendent
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Richard HAMILTON
Eduardo PAOLOZZI
David HOCKNEY
Allen JONES
Peter BLAKE
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Home so Different, so Appealing? 1956 collage, cm 26 x 25
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costume e realizzato con ritagli
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della mostra
This is tomorrow!
Whitechapel Gallery
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case moderne
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• un registratore a nastro
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parete come un quadro
• Hollywood che entra dalle
finestre
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vista dallo spazio
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culturista con un lecca-lecca
impugnato come una racchetta.Hamilton rappresenta le immagini popolari del mondo
contemporaneo e i mezzi di comunicazione che la diffondono
1924 – 2005
collage
1948
1937 /
Sunbather 1966 acrilico su tela 183 x 183
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stile di vita
colori brillanti
superfici piatte
linee forti e marcate
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fibra di vetro
dipinta
cuoio e capelli
Cavalca il gusto
artificiale e
dissacrante, freddo e
smaltato della
swinging london
veicolata dal fotografo
di moda
David Bailay
Neo DADA e la Galleria Leo Castelli
la Galleria
The Leo Castelli Gallery apre a New
York al 4 East sulla 77th Street nel
Febbraio 1957. Nel 1958 organizza
la prima personale di Jasper Johns
e Robert Rauschenberg.
In 10 anni, diventa l’epicentro
mondiale delle “nuove avanguardie”
Pop, Minimal, and Conceptual Art,
esponendo oltre a Jasper Johns e
Robert Rauschenberg, Roy
Lichtenstein, Andy Warhol, Cy
Twombly, Frank Stella, James
Rosenquist, Donald Judd, Dan Flavin,
Robert Morris, Bruce Nauman, e Keith
Sonnier.
Leo Castelli
Trieste 1907
NewYork 1999
Marcel Duchamp
1887 -1968
il Dadaismo
e il ready-made
Hausmann
(1919)
l’ Eredità
readymade applicato alle immagini,
agli oggetti e ai suoni J. Cage
Retroactive 1963 Untitled 1955
Pantomime 1961- Paris
“la pittura si
riferisce all’arte
e alla vita;
io cerco di
muovermi nel
mezzo”
R. RAUSCHENBERG
1925 - 2008
bed, 1955
lavoro emblematico su un letto disfatto
l’artista stende la pittura stile action painting
Monogram, 1955-59 Combine
incontro tra oggetti
eterogenei e magma
pittorico inglobantecombine
paintings
Canyon, 1958Dylaby 1962
Jasper Johns 1930
Three Flags, 1958
inserisce nell’arte
soggetti banali
bandiere, bersagli,
mappe, numeri
utilizza immagini della
realtà quotidiana
ma li riproduce
rifacimenti/no prelievo
inversione:
ready-made
dell’immagine
The Flag, dettaglio 1955
encausto, olio e collage
Target 1955
Map 1961 encausto, olio e collage
Bronzo dipinto, 1964
La Galleria Leo Castelli
diventa punto di riferimento per la nuova generazione
Leo Castelli e Roy Lichtenstein 1961
Leo Castelli e Andy Warhol 1964
Leo Castelli e Cleas Oldenburg 1964
Tom Wesselmann
dal 1960 nasce ed esplode
la POP ART
radicalmente americana
James
Rosenquist
1964
i Protagonisti
Testo
Lichtenstein pag 19.
Protagonista diretta della POP ART è la realtà della
vita americana di massa, contrassegnata, in un paesaggio
urbano anonimo e innaturale, dall’ossessiva presenza
dell’apparato pubblicitario, dall’invasione dei prodotti
della civiltà dei consumi, dal martellamento dei mass
madia (fumetti, reclames, tv, etc): gli artisti lavorano
manipolando immagini e oggetti già fabbricati con
tecniche che ne potenziano le implicite qualità espressive
protagonista dell’arte non è più
semplicemente l’oggetto quotidiano
ma il prodotto nella sua totalità
impesonalità
realismo
freddezza
inizia un radicale
processo
di appropriazione
ultra-readymade
pg 112
Inizia la rivoluzione
Roy
Lichtenstein
1923 / 1997
Roy Lichtenstein, M-Maybe, 1965
Masterpiece, 1962
Whaam!, 1963
Look Michye, 1961
I Love You with My Ford (1961)
James
Rosenquist
1933 /
James Rosenquist, F-111 1964-1965 (NewYork, MoMA)
James Rosenquist, Presidente eletto, 1960-1961
Cleas
Oldenburg
1929 /
Soft Typewriter 1963
Floor Burger 1962
Spoonbridge and Cherry
1985-1988
French Fries and Ketchup, 1963
George Segal
1924 / 2000
Walking man, 1966
George Segal, The Diner (Il Commensale), 1964-66
Tom Wesselmann
1931 / 2004
1963
Andy Warhol
Andy Warhol (1928–1987) Painter, Filmmaker
Nato il 6 agosto 1928, a Pittsburgh,
Pennsylvania,Andy Warhol inizia la
sua esperienza come illustratore
pubblicitario di successo.
Brillante comunicatore ed
esploratore di tecniche di stampa,
Andy Warhol tradurrà la sua
esperienza di pubblicitario e la sua
sensibilità commerciale in arte,
avventurandosi in una grande
varietà di forme espressive
(performance, cinema, installazioni,
video e scrittura).
Il suo studio, noto come The
Factory, fu punto di riferimento degli
artisti della cultura Underground
degli anni '60.
Warhol è morto il 22 febbraio
1987 a NewYork City
Illustrazioni di Warhol negli anni ’50
http://www.warhol.org/andy_work.aspx?id=683
I PUNTI di Warhol
Riproducibilità
Ripetizione
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e miti di massa
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Amplificazione
dell’immagine,
perdita dell’oggetto
Culto dell’apparenza
Arte del simulacro
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129 die in jet!
(Disastro aereo), 1962
Incidente automobilistico arancione, 1963
le notizie e la morte
Little Electric Chair, 1963
E’ incredibile quanta gente si appenda in camera un quadro della sedia
elettrica, soprattutto se i colori vanno d’accordo con quelli delle tende
AndyWarhol
Electric Chair, 1964
http://www.moma.org/explore/multimedia/audios/371/5428?language=it
Gold
Marilyn
Monroe,
1962
realizzato
alla notizia
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dell’attrice
il quadro
al MoMA
una interpretazione (audio)
Zuppa Campbell,1960
la merce di consumo
http://www.moma.org/explore/multimedia/audios/57/1098
l’opera al MoMA di NewYork
Campbell's Soup Cans. 1962
Three Coke Bottles, 1962
Ciò che rende straordinaria l’America è che è il primo paese ad aver fatto sì che i consumatori più ricchi
comprino le stesse cose dei più poveri. Guardi la televisione bevendo una Coca-Cola e sai che anche il
Presidente beve la Coca-Cola, che la beve anche LizTaylor, e pensi: anch’io bevo Coca-Cola.
La Coca-Cola è la Coca-Cola, e nessuna ricchezza al mondo può darti una Coca-Cola di qualità superiore a
quella che beve il barbone all’angolo della strada.Tutte le Coca-Cola sono uguali e tutte le Coca-Cola sono
buone. LizTaylor lo sa, il Presidente lo sa, il barbone lo sa e anche tu lo sai. Andy Warhol
210 CocaCola Bottles, 1962
Brillo Box, 1964.
17 x 17 x 14 - Silkscreen and house paint on plywood
le celebrità e i miti
Mao Tse-tung, 1972 Liz #5, 1963
Autoritratto, 1967
Andy el’Autoritratto
Nel 1962 Warhol fonda The
Factory, il suo studio-
produzione, alla 47th Street di
Manhattan (poi in seguito
spostato in centro a Union
Square), dove si circonda di
artisti, musicisti, scrittori e
produce "superstars"
underground che collaborano
nella realizzazione di dipinti,
sculture e pellicole.
Collaborazione che resta un
elemento essenziale nella
cariera di Warhol.
Punto di incontro di artisti e
musicisti come Lou Reed, Bob
Dylan,Truman Capote e Mick
Jagger.
The Factory
The Velvet Underground & Nico, 1967
Testo
copertina
realizzata da Andy
Warhol per il
primo album dei
Velvet
underground
di cui fu anche
produttore
Walk on the Wild Side 1972 è la celebre canzone che Lou Reed ha dedicato
alla realtà e alla vita della Fectory con tutti i suoi personaggi e superstars,
Nel brano sono citati amici di Warhol come Holly Woodlawn, Candy Darling, Joe
Dallesandro, Jackie Curtis e Joe Campbell.
Lou e Andy fotografati da Stephen Shore nel 1965
http://youtu.be/4wNknGIKkoA
“Ma io, sono coperto? Devo guardarmi allo
specchio per trovare qualche traccia. Lo sguardo
senza interesse. La grazia diffratta …. Il languore
annoiato,
il pallore sprecato … Il freak chic, lo stupore
fondamentalmente passavo, la segreta conoscenza
ammalia … La gioia di cinz, i tropismi rivelatori, la
maschera di gesso da folletto, lo sguardo un po’
slavo … L’ingenuità bambina, l’ingenuità al
chewing-gum, il fascino che alligna nella
disperazione, la trascuratezza narcisa, la perfetta
diversità, l’inafferrabilità, l’ombrosa, voyeuristica
aura vagamente sinistra, la pallida e magica
presenza di soffici parole, la pelle, le ossa…
La pallida pelle d’albino. Incartapecorita. Rettile.
Quasi blu … Le ginocchia nodose. La mappa delle
cicatrici. Le lunghe braccia ossute, così bianche da
sembrare candeggiate. Le mani interessanti. Gli
occhi a spillo. Le orecchie a banana … Le labbra
che tendono al grigio. Gli arruffati capelli bianco-
argento, soffici e metallici. Le corde del collo in
fuori intorno al grande pomo d’Adamo. C’è tutto,
B. Nulla è andato perso. Io sono tutto ciò che dice
il mio album.”
La Filosofia di Andy Warhol (1975)
il Libro
*a cui si rimanda per tutti i riferimenti citati nella presentazione
La Pop Art americana è il movimento artistico più
conosciuto, più popolare del dopoguerra. Alcuni dei suoi
protagonisti sono diventati leggendari - Andy Warhol, Roy
Lichtenstein, Tom Wesselmann, Jasper Johns, Robert
Rauschenberg, James Rosenquist -, le mostre che li
celebrano si susseguono, le monografie si moltiplicano.
Quello che mancava era la testimonianza diretta delle loro
idee e dei loro propositi, enunciati nel libro che qui viene
presentato, una raccolta di interviste risalenti al periodo più
vivo e importante per la Pop Art, gli anni Sessanta.
Protagonista diretta di questo movimento è la realtà della
civiltà di massa, contrassegnata dall'ossessiva presenza
dell'apparato pubblicitario, dall'invasione dei prodotti della
società dei consumi, dal martellamento dei messaggi dei
mass media (fumetti, réclame, manifesti): gli artisti della
Pop Art lavorano manipolando immagini e oggetti già
fabbricati che ne potenziano le implicite qualità espressive.
Pop art. Interviste di Raphael Sorin
Abscondita Miniature*
La filosofia di Andy Warhol da A a B e viceversa, 1975
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  • 2. la POP ART e l’America degli anni ’60 Contesto storico culturale: società dei consumi e mass media. Il nuovo scenario all’indomani della II guerra mondiale Nuovo immaginario e linguaggi artistici: la Pop Art inglese, il Neo Dada Americano La Pop Art americana: la rivoluzione Andy Warhol e la Factory I PUNTI
  • 3. Jackson Pollock (1912 - 1957) pittore sciamano - emblema dell’arte anni ’50 Andy Warhol (1928 - 1987) pittore macchina - emblema dell’arte anni ‘60 gli Antipodi http://youtu.be/7bICqvmKL5s http://youtu.be/CzrPmfaYcMM
  • 4. una Costellazione Società dei consumi opulenza del II Dopo Guerra Società dei mass media Industria dell’intrattenimento American Way of Life Beat Generation On the road Culture underground Diritti Civili Antirazzismo Femminismo Pacifismo controtendenzatendenza "Pop Art" è l'abbreviazione di Popular Art, arte popolare, dove il termine "popolare" sottintende "di massa", cioè prodotta in serie, arte che vuol rappresentare, si interessa e codivide l'immaginario collettivo dell'uomo come consumatore. l’immaginario dell’omologazione trasformazione di gusto costume vita l’arte reagisce con una frammentazione dell’esperienza e dei linguaggi estetici
  • 5. American way of life Comunicazione Consumi Nuovo immaginario
  • 6. La cosda per il cibo alla sede della Croce Rossa durante la Grande Depressione e sullo sfondo il poster: "Non c’è altro stile di vita che quello americano." American way of life 1937 Ph by Margaret Bourke-White
  • 7. 1945 The Kiss by Alfred Eisenstaedt One of the most famous photographs. Kiss of the sailor and the nurse after the announcement of the end of the war in Time Square NY
  • 8. 1949 «The Marlboro Man» by Leonard McCombe Cowboy 39enne del Texas Clarence Hailey. L’immagine fu utilizzata in seguito per la pubblicità delle sigarette
  • 9. Le luci di NewYork anni ‘50
  • 10.
  • 11. 1952
  • 13. 1957
  • 14. I paparazzi degli anni ’60
  • 15. 1963 Life New York City apprende la notizia dell’assassinio di Kennedy
  • 18. premesse della POP ART AMERICANA POP INGLESE 1950/56 Indipendent Group all’ICA - Londra APPROCCIO Analitico critico ironico formale sul rapporto tra nuova estetica popolare (forme, stili, design, comunicazione) e nuove identità/ status Richard HAMILTON Eduardo PAOLOZZI Lawrence ALLOWAY David HOCKNEY Allen JONES Peter BLAKE New DADA 1955/1961 The Art of assemblage MOMA 1961 Jasper JOHNS Robert RAUSCHENBERG Jim DINE APPROCCIO anti Action painting superamento dell’ESPRSSIONISMO ASTRATTO cambiamento nella continuità espressiva integrazione dell’azione artistica con la realtà concreta inserimento/recupero dell’oggetto e della realtà nell’opera
  • 19. una Definizione il termine pop art appare nel 1955 in Inghilterra usato dagli intellettuali Leslie Fiedler e Reyner. Banham per indicare i fenomeni della comunicazione di massa (fumetti, rotocalchi, televisione, cinema, prodotti industriali di largo consumo). Lawrence Alloway 1958 “un’arte fatta di immagini banali legate al consumo di massa, di stereotipi, di semplificazioni in cui le merci hanno più rilievo degli oggetti d’arte e i fumetti raccontano in modo più efficace dei romanzi” The Arts and the Mass Media” –in Architectural Design Richard Hamilton 1957 fornisce un programma estetico di elaborazione artistica basato sull’analisi della cultura quotidiana e consumistica definita: Popolare/massificata, transitoria, facile/ immediata, a basso costo, seriale, giovane, spiritosa, ingegnosa, sexy, ambigua, suggestiva, commerciale. Eduardo PAOLOZZI, 1947 I was a Rich Man's Plaything
  • 21. le premesse della POP ART AMERICANA POP INGLESE This is tomorrow mostra sperimentale mix di opere e materiali di installazioni presi tali e quali dai cartelloni pubblicitari 1956 This is tomorrow! Whitechapel Gallery Indipendent Group Pianeta proibito Quando la moglie è in vacanza Richard HAMILTON Eduardo PAOLOZZI David HOCKNEY Allen JONES Peter BLAKE
  • 22. Richard HAMILTON (1922 - 2011) Pioniere della pop art
  • 23. Richard Hamilton, Just what Is It that Makes Today’s Home so Different, so Appealing? 1956 collage, cm 26 x 25 Ma cos’è che rende le case di oggi così diverse, così attraenti? titolo tratto da una rivista di costume e realizzato con ritagli dalla stampa americana Il Manifesto emblemadico della mostra This is tomorrow! Whitechapel Gallery • esaltazione del comfort delle case moderne • cibi di pronto consumo • paralume con logo ford • un quotidiano e la TV • l’aspirapolvere • un registratore a nastro • fumetti rosa al centro della parete come un quadro • Hollywood che entra dalle finestre • il tappeto è una folla • il soffitto è la curva della luna vista dallo spazio • una pin-up, una casalinga e un culturista con un lecca-lecca impugnato come una racchetta.Hamilton rappresenta le immagini popolari del mondo contemporaneo e i mezzi di comunicazione che la diffondono
  • 25. 1937 / Sunbather 1966 acrilico su tela 183 x 183 atmosfere californiane stile di vita colori brillanti superfici piatte linee forti e marcate
  • 26. Allen Jones 1937 / sculture anni ’60 fibra di vetro dipinta cuoio e capelli Cavalca il gusto artificiale e dissacrante, freddo e smaltato della swinging london veicolata dal fotografo di moda David Bailay
  • 27. Neo DADA e la Galleria Leo Castelli
  • 28. la Galleria The Leo Castelli Gallery apre a New York al 4 East sulla 77th Street nel Febbraio 1957. Nel 1958 organizza la prima personale di Jasper Johns e Robert Rauschenberg. In 10 anni, diventa l’epicentro mondiale delle “nuove avanguardie” Pop, Minimal, and Conceptual Art, esponendo oltre a Jasper Johns e Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Cy Twombly, Frank Stella, James Rosenquist, Donald Judd, Dan Flavin, Robert Morris, Bruce Nauman, e Keith Sonnier. Leo Castelli Trieste 1907 NewYork 1999
  • 29. Marcel Duchamp 1887 -1968 il Dadaismo e il ready-made Hausmann (1919) l’ Eredità readymade applicato alle immagini, agli oggetti e ai suoni J. Cage
  • 30. Retroactive 1963 Untitled 1955 Pantomime 1961- Paris “la pittura si riferisce all’arte e alla vita; io cerco di muovermi nel mezzo” R. RAUSCHENBERG 1925 - 2008
  • 31. bed, 1955 lavoro emblematico su un letto disfatto l’artista stende la pittura stile action painting Monogram, 1955-59 Combine incontro tra oggetti eterogenei e magma pittorico inglobantecombine paintings
  • 33. Jasper Johns 1930 Three Flags, 1958 inserisce nell’arte soggetti banali bandiere, bersagli, mappe, numeri utilizza immagini della realtà quotidiana ma li riproduce rifacimenti/no prelievo inversione: ready-made dell’immagine The Flag, dettaglio 1955 encausto, olio e collage
  • 34. Target 1955 Map 1961 encausto, olio e collage Bronzo dipinto, 1964
  • 35. La Galleria Leo Castelli diventa punto di riferimento per la nuova generazione Leo Castelli e Roy Lichtenstein 1961 Leo Castelli e Andy Warhol 1964 Leo Castelli e Cleas Oldenburg 1964 Tom Wesselmann dal 1960 nasce ed esplode la POP ART radicalmente americana James Rosenquist 1964 i Protagonisti
  • 36. Testo Lichtenstein pag 19. Protagonista diretta della POP ART è la realtà della vita americana di massa, contrassegnata, in un paesaggio urbano anonimo e innaturale, dall’ossessiva presenza dell’apparato pubblicitario, dall’invasione dei prodotti della civiltà dei consumi, dal martellamento dei mass madia (fumetti, reclames, tv, etc): gli artisti lavorano manipolando immagini e oggetti già fabbricati con tecniche che ne potenziano le implicite qualità espressive protagonista dell’arte non è più semplicemente l’oggetto quotidiano ma il prodotto nella sua totalità impesonalità realismo freddezza inizia un radicale processo di appropriazione ultra-readymade pg 112
  • 38. Roy Lichtenstein 1923 / 1997 Roy Lichtenstein, M-Maybe, 1965
  • 41. I Love You with My Ford (1961) James Rosenquist 1933 /
  • 42. James Rosenquist, F-111 1964-1965 (NewYork, MoMA)
  • 43. James Rosenquist, Presidente eletto, 1960-1961
  • 44. Cleas Oldenburg 1929 / Soft Typewriter 1963 Floor Burger 1962
  • 45. Spoonbridge and Cherry 1985-1988 French Fries and Ketchup, 1963
  • 48. George Segal, The Diner (Il Commensale), 1964-66
  • 50. 1963
  • 51.
  • 53. Andy Warhol (1928–1987) Painter, Filmmaker Nato il 6 agosto 1928, a Pittsburgh, Pennsylvania,Andy Warhol inizia la sua esperienza come illustratore pubblicitario di successo. Brillante comunicatore ed esploratore di tecniche di stampa, Andy Warhol tradurrà la sua esperienza di pubblicitario e la sua sensibilità commerciale in arte, avventurandosi in una grande varietà di forme espressive (performance, cinema, installazioni, video e scrittura). Il suo studio, noto come The Factory, fu punto di riferimento degli artisti della cultura Underground degli anni '60. Warhol è morto il 22 febbraio 1987 a NewYork City
  • 54. Illustrazioni di Warhol negli anni ’50 http://www.warhol.org/andy_work.aspx?id=683
  • 55. I PUNTI di Warhol Riproducibilità Ripetizione Merce come arte Arte come merce Tecnica: Serigrafia Soggetti: beni, oggetti, notizie e miti di massa Appropriazione dell’oggetto nell’immagine Amplificazione dell’immagine, perdita dell’oggetto Culto dell’apparenza Arte del simulacro
  • 56. 300 SL Coupe, 1954(Pepsi Cola), 1962
  • 57. 129 die in jet! (Disastro aereo), 1962 Incidente automobilistico arancione, 1963 le notizie e la morte
  • 58. Little Electric Chair, 1963 E’ incredibile quanta gente si appenda in camera un quadro della sedia elettrica, soprattutto se i colori vanno d’accordo con quelli delle tende AndyWarhol Electric Chair, 1964
  • 62. Three Coke Bottles, 1962 Ciò che rende straordinaria l’America è che è il primo paese ad aver fatto sì che i consumatori più ricchi comprino le stesse cose dei più poveri. Guardi la televisione bevendo una Coca-Cola e sai che anche il Presidente beve la Coca-Cola, che la beve anche LizTaylor, e pensi: anch’io bevo Coca-Cola. La Coca-Cola è la Coca-Cola, e nessuna ricchezza al mondo può darti una Coca-Cola di qualità superiore a quella che beve il barbone all’angolo della strada.Tutte le Coca-Cola sono uguali e tutte le Coca-Cola sono buone. LizTaylor lo sa, il Presidente lo sa, il barbone lo sa e anche tu lo sai. Andy Warhol 210 CocaCola Bottles, 1962
  • 63. Brillo Box, 1964. 17 x 17 x 14 - Silkscreen and house paint on plywood
  • 64. le celebrità e i miti Mao Tse-tung, 1972 Liz #5, 1963
  • 66.
  • 67. Nel 1962 Warhol fonda The Factory, il suo studio- produzione, alla 47th Street di Manhattan (poi in seguito spostato in centro a Union Square), dove si circonda di artisti, musicisti, scrittori e produce "superstars" underground che collaborano nella realizzazione di dipinti, sculture e pellicole. Collaborazione che resta un elemento essenziale nella cariera di Warhol. Punto di incontro di artisti e musicisti come Lou Reed, Bob Dylan,Truman Capote e Mick Jagger. The Factory
  • 68.
  • 69.
  • 70. The Velvet Underground & Nico, 1967 Testo copertina realizzata da Andy Warhol per il primo album dei Velvet underground di cui fu anche produttore
  • 71. Walk on the Wild Side 1972 è la celebre canzone che Lou Reed ha dedicato alla realtà e alla vita della Fectory con tutti i suoi personaggi e superstars, Nel brano sono citati amici di Warhol come Holly Woodlawn, Candy Darling, Joe Dallesandro, Jackie Curtis e Joe Campbell. Lou e Andy fotografati da Stephen Shore nel 1965 http://youtu.be/4wNknGIKkoA
  • 72. “Ma io, sono coperto? Devo guardarmi allo specchio per trovare qualche traccia. Lo sguardo senza interesse. La grazia diffratta …. Il languore annoiato, il pallore sprecato … Il freak chic, lo stupore fondamentalmente passavo, la segreta conoscenza ammalia … La gioia di cinz, i tropismi rivelatori, la maschera di gesso da folletto, lo sguardo un po’ slavo … L’ingenuità bambina, l’ingenuità al chewing-gum, il fascino che alligna nella disperazione, la trascuratezza narcisa, la perfetta diversità, l’inafferrabilità, l’ombrosa, voyeuristica aura vagamente sinistra, la pallida e magica presenza di soffici parole, la pelle, le ossa… La pallida pelle d’albino. Incartapecorita. Rettile. Quasi blu … Le ginocchia nodose. La mappa delle cicatrici. Le lunghe braccia ossute, così bianche da sembrare candeggiate. Le mani interessanti. Gli occhi a spillo. Le orecchie a banana … Le labbra che tendono al grigio. Gli arruffati capelli bianco- argento, soffici e metallici. Le corde del collo in fuori intorno al grande pomo d’Adamo. C’è tutto, B. Nulla è andato perso. Io sono tutto ciò che dice il mio album.” La Filosofia di Andy Warhol (1975)
  • 73. il Libro *a cui si rimanda per tutti i riferimenti citati nella presentazione La Pop Art americana è il movimento artistico più conosciuto, più popolare del dopoguerra. Alcuni dei suoi protagonisti sono diventati leggendari - Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Tom Wesselmann, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, James Rosenquist -, le mostre che li celebrano si susseguono, le monografie si moltiplicano. Quello che mancava era la testimonianza diretta delle loro idee e dei loro propositi, enunciati nel libro che qui viene presentato, una raccolta di interviste risalenti al periodo più vivo e importante per la Pop Art, gli anni Sessanta. Protagonista diretta di questo movimento è la realtà della civiltà di massa, contrassegnata dall'ossessiva presenza dell'apparato pubblicitario, dall'invasione dei prodotti della società dei consumi, dal martellamento dei messaggi dei mass media (fumetti, réclame, manifesti): gli artisti della Pop Art lavorano manipolando immagini e oggetti già fabbricati che ne potenziano le implicite qualità espressive. Pop art. Interviste di Raphael Sorin Abscondita Miniature*
  • 74. La filosofia di Andy Warhol da A a B e viceversa, 1975 Abscondita Editore
  • 75. Film
  • 76. ... e dopo 15 minuti di notoriatà: THE END