2. La Spagna nel 1492
Ripudia, estromette il suo straniero interno (Arabi, Ebrei)
proprio mentre scopre
l’Altro, lo straniero,
fuori dal proprio territorio
(in America)
“Nel presente anno 1492, dopo che le Vostre Altezze han vinto la guerra contro i Mori, nel
medesimo mese le Vostre Altezze pensarono di mandare me, Cristoforo Colombo, nelle
suddette regioni dell’India”
3. Nuovo Mondo?
“Colombo disse che dovevano in fede essere testimoni del fatto che
egli, davanti a tutti loro, prendeva possesso dell’isola a nome del Re
e della Regina, suoi sovrani” (11 ottobre 1492)
4. CRISTOFORO COLOMBO
buon esploratore
“E soprattutto sarà conveniente che io dimentichi il sonno e stia molto attento alla navigazione, perché sarà
una cosa molto necessaria. È tutto questo sarà una grande fatica” (Giornale di bordo)
“Quel che ci avevate annunciato si è realizzato come se l’aveste visto prima di parlarne con noi” (lettera di
Ferdinando e Isabella, del 16 agosto 1494)
cattivo cartografo
“Ho già detto che, per la realizzazione dell’impresa delle Indie, la ragione, la matematica e il mappamondo
non mi furono di alcuna utilità” (1510)
5. Prende possesso = rinomina tutto
(nominare = possedere)
“Alla prima isola da me incontrata ho dato il nome di San Salvador … gli indiani
chiamano quest’isola Guanahani. La seconda l’ho chiamata Santa Maria de la
Concepcion, la terza Fernandina, la quarta Isabela … in questo modo ho dato a ciascuna
di esse un nuovo nome” (1493)
6. “Quando arrivai giunse dalla terra un profumo di fiori
o di alberi così delizioso e dolce, che davvero era la
cosa più piacevole al mondo”
“L’isola è la più bella che l’occhio umano abbia mai
visto”
“Cosa meravigliosa a vedersi gli alberi, la vegetazione,
l’acqua limpidissima e gli uccelli, di tale bellezza non
vorrei mai staccarmi”
Privo di vera curiosità culturale
è però un collezionista di stranezze e di bellezze naturali
7. Agli indigeni non riconosce una reale
diversità,
un’identità differente e autonoma
“ A nostro Signore piacendo, al momento della partenza io porterò sei di
questi uomini alle Vostre Altezze, così che possano imparare a parlare”
(12 ottobre 1492)
“Mi parve che fosse gente povera di ogni cosa … mi parve che non abbiano
alcuna religione … senza armi né legge” (11 ottobre e 4 novembre 1492)
Non sono diversi in sé (con una cultura differente)
Ma li consideradiversi in quanto arretrati, primitivi,
infantili
Diversi in quanto carenti, per mancanza di vestiti, di
lingua, di religione, di legge, quindi di civiltà e cultura
8. Così è paternalista con loro
Vuole che gli indigeni si civilizzino, cioè che
adottino le sue usanze
“Le Vostre Altezze devono provare gran gioia, perché questi indiani possono diventare
subito cristiani ed essere educati ai buoni costumi del Loro reame” (24 dicembre 1492)
È buono o cattivo come un padre autoritario
“Sono il miglior popolo del mondo e soprattutto il più dolce” (16 dicembre 1492)
“Se ne trovate qualcuno che ruba, punitelo con il taglio del naso o delle orecchie, perché
sono parti del corpo che non si possono nascondere” (9 aprile 1494)
9. Materialmente incontra l’Altro
fisicamente scopre l’Altrove
ma, di fatto,
non esce mai fuori dalla propria mentalità
resta prigioniero della propria mappa mentale
“E così io ripeto ciò che ho detto in un’altra occasione, e cioè che Caniba non è altro
che il popolo del Gran Can, che deve trovarsi molto vicino a qui”
10. È ASSIMILAZIONISTA
L’Altro da sé = a sé (però inferiore, in quanto non
civilizzato)
non capisce, non comprende
È violento e autoritario, anche involontariamente
E termina con propositi schiavisti:
“Di qui sarebbe possibile inviare, nel nome della Santissima Trinità, un buon numero di
schiavi da mettere in vendita, insieme a un carico di brasile [una qualità di legno]. Se le
informazioni di cui dispongo sono buone, mi risulta che sarebbe possibile vendere
quattromila schiavi, per un valore di venti milioni e più” (Lettera ai sovrani, settembre 1498)
“ E’ vero che attualmente ne muoiono molti …”
“Poi mandai degli uomini a una casa vicino al fiume verso ovest, ed essi presero sette
donne, tre piccole e grandi, e tre bambini”
11. Anche BARTOLOMEO DE LAS CASAS
È ASSIMILAZIONISTA
ma difende gli indigeni,
perché identifica l’Altro
come buono, innocente
(come un primitivo, un
bambino)
e l’europeo-conquistatore
come corrotto, cattivo
12. In ogni caso non riconosce un’identità altra,
autonoma agli amerindi
l’indigeno è un “buon selvaggio”, primitivo,
innocente
L’europeo civilizzato invece è corrotto e malvagio
14. HERNAN CORTES
il conquistador
Soldato, avventuriero, ribelle,
conquistatore, stratega
Riconosce la diversa identità culturale
Vuole capire: all’inizio non vuole
prendere, ma com-prendere
Comprendere innanzitutto il
linguaggio dell’altro (usa degli
interpreti,
si lega a donna Marina, interprete e
alleata)
15. Poi cerca di comprendere
i miti, quindi la cultura,
per usarla a suo favore
(Quetzalcoalt, il dio che
torna)
Cerca informazioni
Capisce i conflitti, approfitta
dei dissidi interni
Hernan Cortés e Moctezuma,
sovrano azteco
QUINDI VUOLE COMPRENDERE PER PRENDERE
16. Approfitta, è ipocrita, dissimula
Dà importanza all’apparenza, allo spettacolo,
usa le paure degli indigeni
Cortés riconosce una diversità culturale, un’identità
autonoma
ma non l’accetta, la considera in negativo secondo i
propri schemi culturali
Non riconosce dignità umana agli indigeni, li considera
disprezzabili
Diversi ma da disprezzare
È DIFFERENZIALISTA
17. L’Altro, lo straniero amerindo
Che sembra così diverso da me, in realtà non lo è,
non ha una sua cultura che possa paragonarsi alla
mia (solo qualche stramba usanza e abitudine
locale). Sembra così diverso solo perché non
conosce la civiltà, non si è sviluppato
culturalmente, ha un linguaggio e una religione
primitivi; è come un bambino che deve imparare
tutto. Quindi va educato, corretto, istruito.
È l’atteggiamento assimilazionista di Colombo
18. L’Altro, lo straniero amerindo
Che sembra così diverso da me, in realtà non lo è.
Sembra così diverso solo perché non conosce la
civiltà, non si è sviluppato culturalmente, ha un
linguaggio e una religione primitivi; è come un
bambino che deve imparare tutto. Ma proprio
come un bambino è innocente, buono, non
conosce la malvagità dell’europeo che è corrotto,
avido, cattivo. Quindi va educato, protetto, istruito.
È l’atteggiamento assimilazionista “buono” di Las Casas
19. L’Altro, lo straniero amerindo
È del tutto diverso da me.
Ha una sua cultura ricca ma inferiore, da
disprezzare, estirpare, correggere.
La sua religione è perversa, “satanica”,
i suoi riti e i suoi costumi sono deprecabili,
selvaggi, malvagi.
Quindi va corretto radicalmente se possibile,
altrimenti punito.
È l’atteggiamento differenzialista di Cortés
20. COLOMBO: ASSIMILAZIONISTA
LAS CASAS: ASSIMILAZIONISTA “BUONO”
CORTES: DIFFERENZIALISTA
Tutti e tre sono
EUROCENTRICI
non riescono a cambiare il proprio punto di vista
Non capiscono che
l’Altro ha una sua
identità culturale
autonoma, diversa
da quella europea,
ma ugualmente
ricca e dignitosa.
Né uguale né
inferiore alla loro.
21. IL PIU’ GRANDE GENOCIDIO DELLA STORIA DELL’UMANITA’
POPOLAZIONE AMERICANA:
NEL 1500= 80 MLN; NEL 1550= 10MLN
POPOLAZIONE MESSICANA:
1500= 25 MLN; 1600= 1MLN
CAUSE:
1) UCCISONE DIRETTA; 2) MALTRATTAMENTI
(schiavitù, lavoro etc.); 3) MALATTIE (vaiolo,
morbillo …)
22. IN OGNI CASO
NONOSTANTE L’ATTEGGIAMENTO EUROCENTRICO
NONOSTANTE LO STERMINIO
a partire dal 1492
SI È REALIZZATA UNA PROFONDA TRASFORMAZIONE
NELLA MENTALITÀ E NELLA CONOSCENZA DEL MONDO
24. prima del sec. XV
UNIVERSI CHIUSI = si conosceva solo il proprio territorio,
si viveva solo lì (pochi viaggi, pochi scambi culturali)
MONDO APERTO = non si conoscevano i confini del
mondo, ciò che era lontano era sfumato e talvolta
leggendario o immaginario
UNIVERSI APERTI = iniziano scambi
culturali e commerciali
MONDO CHIUSO = conoscendolo e
attraversandolo il mondo si
definisce globalmente nella sua
interezza e nelle sue singole parti
dopo il sec. XV