Giunto alla VII edizione, ha coinvolto, lo scorso anno, 1000 scuole. Il “Joyce” aderisce per la prima volta con due classi seconde (A e E) del Liceo delle Scienze Umane.
La proposta educativa Unicef, “L’albero dei diritti”, sostenuta dal MIUR, comprende percorsi sull’inclusione e sulle pari opportunità di bambini e adolescenti.
Olimpiadi 1936:evento sportivo o politico?Ugo_Fantozzi
INDICE
1. Introduzione
2. Storia delle Olimpiadi - Berlino 1936
3. Friedrich Nietzsche: La figura del superuomo
4. Nazismo e antisemitismo:Primo Levi
5. Il destino di un campione sportivo è scritto nel Dna
6. Alimentazione di gara
7. Conclusioni
Giunto alla VII edizione, ha coinvolto, lo scorso anno, 1000 scuole. Il “Joyce” aderisce per la prima volta con due classi seconde (A e E) del Liceo delle Scienze Umane.
La proposta educativa Unicef, “L’albero dei diritti”, sostenuta dal MIUR, comprende percorsi sull’inclusione e sulle pari opportunità di bambini e adolescenti.
Olimpiadi 1936:evento sportivo o politico?Ugo_Fantozzi
INDICE
1. Introduzione
2. Storia delle Olimpiadi - Berlino 1936
3. Friedrich Nietzsche: La figura del superuomo
4. Nazismo e antisemitismo:Primo Levi
5. Il destino di un campione sportivo è scritto nel Dna
6. Alimentazione di gara
7. Conclusioni
Carlo e Giani Stuparich due volontari triestini nel 1915_Stringher_Udine_elio...Elio Varutti
Carlo e Giani Stuparich, due volontari triestini nella Prima guerra mondiale. Elaborato del Laboratorio di Storia dell'istituto Stringher di Udine. Progetto "Il Secolo breve in Friuli Venezia Giulia", cofinanziato dalla Fondazione CRUP. Classe 5^ D Ristorazione, anno scolastico 2013-2014. Dirigente scolastico: Anna Maria Zilli. Coordinamento didattico: professoresse Carla Maffeo (Italiano e Storia), Cinzia Lodolo (Sostegno). Networking: prof. Elio Varutti, Economia e Tecnica dell’Azienda Turistica.
Diario del viaggio di istruzione a Sarajevo, Mostar e Sreberenica delle classi VAe e VBe del Liceo Monti di Cesena accompagnati dai docenti Stefano Maldini e Manuela Biondi.
*us13118 ... Per un turismo commemorativo e non speculativo ...articolo9
Istituto d'Istruzione Superiore di Asiago
Via Matteotti, 155
Classe 4^B Indirizzo Turismo
Articolo 9 della Costituzione
"..Per un turismo commemorativo e non speculativo..."
Le vittime italiane della frontiera orientale (1920-1963)INSMLI
Testo della relazione tenuta da Raoul Pupo a Bolzano il 25 giugno 2004, al convegno "STORIA - VITTIME - POTERE", Vittime della storia - un problema di prospettiva?, organizzato dall'Accademia Europea di Bolzano e il Curatorio Claus Gatterer in occasione del ventesimo anniversario della morte del giornalista e storico Claus Gatterer, originario di Sesto (BZ), 24/27 giugno 2004, Bolzano-Sesto.
Realizzazione della classe 5a F del Liceo Classico "Cairoli" di Varese, coordinata dai docenti Brochetta e Guerraggio: una panoramica completa del primo conflitto mondiale dal punto di vista storico, artistico e letterario precede la lettura della guerra in funzione della memoria del passato (art. 9 della Costituzione italiana) per ricostruire la propria identità di cittadino in rapporto all'art.11 della Costituzione.
2. Il termine “ ” deriva dal latino
,che significa “fossa”.
Si tratta di inghiottitoi tipici dei terreni
carsici,scavati dai corsi d’acqua
che,scorrendo nella roccia calcarea, creano
voragini molto profonde.
Le foibe spesso sono poco visibili, perché
le aperture sulla superficie sono fenditure
nascoste dalla vegetazione.
7. Queste cavità naturali sono presenti
sul Carso (altipiano alle spalle di
Trieste e dell’Istria) e in Friuli.
Circa 1.000 sono state le salme
esumate,molte cavità sono
irraggiungibili, altre se ne scoprono
solo adesso (60 anni dopo).
Approssimativamente si può parlare
di 6.000-7.000 persone uccise nelle
Foibe.
10. “La natura ha creato le Foibe,
l’uomo ha creato gli infoibati.”
11. Nei primi vent’anni del 1900, nella
regione del Friuli vivevano persone
appartenenti ad etnie differenti:
italiani,croati,sloveni e serbi.
Nel 1922,il governo di Mussolini attuò
una politica di snazionalizzazione ed
italianizzazione in questa zona del nostro
Paese.
Nacquero così i primi movimenti
rivoluzionari contro lo Stato; si formarono
delle organizzazioni antifasciste.
12. La politica di snazionalizzazione
ebbe come risultato quello di
alimentare l’odio da parte della
popolazione slovena e croata nei
confronti dello Stato Italiano.
13. La prima ondata di violenza esplose
subito dopo la firma dell’armistizio dell’8
settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i
partigiani slavi si vendicano contro i
fascisti e gli italiani non comunisti.
Torturano,massacrano, affamano
e poi gettano nelle foibe circa un migliaio
di persone.
14. Ma la violenza aumenta nella
primavera del 1945.
A cadere dentro le foibe ci sono fascisti,
cattolici, liberaldemocratici,
socialisti,uomini di chiesa,donne,
anziani e bambini.
La persecuzione prosegue fino
alla primavera del 1947 quando è fissato il
confine fra l’Italia e la Jugoslavia; ma il
dramma degli istriani
e dei dalmati non finisce.
Trecentocinquantamila persone
si trasformano in esuli.
18. “Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo…
...T’ho visto…
... Hai ucciso ancora,
come sempre,come uccisero i padri,come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.”
da Uomo del mio tempo
Salvatore Quasimodo
19. Il fenomeno dei massacri delle foibe è da
inquadrare storicamente:
-nell’ambito della secolare disputa fra
italiani e popoli slavi;
-nelle lotte intestine fra i diversi popoli
che vivevano in quell’area;
-nelle mire espansionistiche sui territori
di diversi paesi confinanti.
20.
21.
22. Inoltre,
la composizione etnica sarebbe stata un
fattore decisivo nelle conferenze di pace,
che sarebbero seguite nel dopoguerra,
e la riduzione della popolazione italiana
sarebbe stata essenziale per l’annessione
alla Jugoslavia di tutta la Venezia Giulia.
23.
24. Solo a partire dai primi anni ‘90, a seguito
della fine della guerra fredda, sulle foibe
venne fatta pienamente luce e si iniziò a
trattarle attraverso i media, coinvolgendo
cultura, società e politica.
25. Bisogna ricordare.
Bisogna sempre ricordare
ogni dramma che ha
macchiato di sangue la mano
di un uomo, affinché gli
uomini del futuro non
sbaglino più.
Ed è così facile sbagliare,
così come è facile
dimenticare…
soprattutto quando la storia
è raccontata a metà…
26. Nell’area della di Basovizza nelle
immediate vicinanze di Trieste,
è stato costruito un monumento
in bronzo che evoca
una carrucola di fortuna,
fatta con travi e blocchi di legno.
Proprio come quelle che servirono
per ritrovare le vittime
gettate nelle foibe.