I passi del Vangelo che parlano di Maria, strategici perchè collocati alle svolte fondamentali della storia della salvezza, la rappresentano assunta al dialogo con Dio,"interlocutore di Dio a nome dell'umanità", madre di tutti, donna che accoglie il dolore assumendo la perfezione della compassione.
I passi del Vangelo che parlano di Maria, strategici perchè collocati alle svolte fondamentali della storia della salvezza, la rappresentano assunta al dialogo con Dio,"interlocutore di Dio a nome dell'umanità", madre di tutti, donna che accoglie il dolore assumendo la perfezione della compassione.
Gesù all'umanità- gruppo di Preghiera- Italia http://messaggidivinamisericordia.blogspot.it/
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DIA MUNDIAL DO MIGRANTE E DO REFUGIADO 2021Maike Loes
O documento defende que Deus criou todos os seres humanos como iguais e complementares, destinados a formar um "NÓS" cada vez maior. Pretende-se construir uma sociedade mais inclusiva onde não existam "os outros", mas apenas um único povo unido. A Igreja deve acolher a todos sem preconceitos para promover a comunhão entre pessoas de diversas origens.
JORNADA MUNDIAL DEL MIGRANTE Y DEL REFUGIADO 2021Maike Loes
El documento habla sobre la necesidad de construir un "Nosotros" cada vez más grande que incluya a toda la humanidad. Dios nos creó a todos como iguales, pero actualmente el mundo está fragmentado y marginan a los migrantes y refugiados. Debemos esforzarnos por derribar los muros entre las personas y construir puentes de encuentro para crear una comunión entre todos. El futuro depende de que trabajemos juntos como un solo pueblo para el cuidado de nuestro planeta y las generaciones futuras.
This document discusses the need for greater unity and inclusion among all people. It argues that God created humanity as both male and female in order to form a "we" that would grow together. However, today divisions exist that separate people into "them" and "those." The document calls for embracing diversity and building communion between all, including foreigners, migrants and refugees. It envisions an ever wider "we" that encompasses all of humanity as God intended. Borders should become places where people of different backgrounds encounter each other and form new bonds of shared humanity.
[1] A carta agradece às irmãs pelo trabalho missionário realizado nos últimos anos e convida a refletir sobre o tema do Dia Mundial do Migrante e do Refugiado, contemplando a Sagrada Família como exemplo de família migrante. [2] A carta também agradece o apoio dado às missionárias, especialmente no aprendizado de línguas e culturas estrangeiras, e deixa uma mensagem de gratidão e oração por todas as irmãs.
Este documento es una carta de la Consejera para las Misiones Sor Alaíde Deretti a las hermanas de su orden religiosa. En la carta, ella agradece a las hermanas por su apoyo al trabajo misionero durante los últimos 10 años, y las anima a apoyar a los migrantes y refugiados como lo hizo la Sagrada Familia cuando tuvo que huir a Egipto. También les desea lo mejor para su misión presente y futura.
1. The document is a letter from Sr. Alaide Deretti, Councilor for Missions, thanking the sisters for their support of missionary work over the past year.
2. It encourages sisters to reflect on Pope Francis' message for the upcoming World Day of Migrants and Refugees, seeing migrants as fellow human beings in need of welcome and support.
3. It draws a parallel between the Holy Family's flight into Egypt to escape danger and the current reality of families forced to migrate and live as foreigners, urging sisters to support migrant brothers and sisters through welcome and non-judgement.
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 august 2021 engMaike Loes
The document is a letter from Sr. Alaide Deretti, Councilor for Missions, to her sisters reflecting on the figure of St. Joseph and the importance of the initial proclamation of Christ. She highlights how Joseph witnessed key events in Jesus' life like his birth and the visits of the shepherds and Magi. The initial proclamation is communicating one's personal encounter with Christ in order to transform lives and share joy with others. As FMAs, each sister should strive to renew her encounter with Christ daily and live her missionary life with greater joy and creativity, becoming a witness of God's love through her actions.
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 porMaike Loes
A carta discute São José como testemunha do primeiro anúncio de Jesus e como modelo para as Irmãs Salesianas. São José presenciou o nascimento de Jesus e encontros de Jesus com pastores, magos e outros. Da mesma forma, as Irmãs devem ser testemunhas do amor de Deus por meio de seus próprios encontros com Jesus e anúncios do Evangelho.
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 dicembre 2020 ita
1. Roma, 14 dicembre 2020
Carissime sorelle,
In questo nostro ultimo appuntamento del 2020,
un affettuoso e riconoscente saluto a tutte voi e alle
vostre comunità educanti.
Da poco abbiamo celebrato la solennità
dell’Immacolata Concezione di Maria, una
ricorrenza molto particolare per la nostra Famiglia.
Con don Bosco abbiamo ricordato l’inizio
dell’Oratorio e, con madre Mazzarello, il suo
percorso formativo-spirituale: da Figlia
dell’Immacolata a Figlia di Maria Ausiliatrice.
Nella Cronistoria (Volume 1) incontriamo
un particolare che suscita gioia e gratitudine, sotto il significativo titoletto: «Non saremo meno
dell’Immacolata essendo tutte dell’Ausiliatrice».
Vi invito a rileggere questo bellissimo racconto per rafforzare ancora di più la nostra
spiritualità Mariana. Sottolineo qualche espressione: «Don Pestarino ci dice che, in tutte le case
salesiane, la festa di Maria Immacolata è celebrata solennemente come quella di Maria Ausiliatrice;
e nelle Costituzioni, riguardo al voto di castità, don Bosco raccomanda una tenera devozione a Maria
Santissima Immacolata. Sì, don Bosco non ci ha staccate dalla nostra primitiva devozione, ma l’ha
perfezionata; noi ora siamo Figlie di Maria Ausiliatrice, perché abbiamo amato tanto Maria
Immacolata».
In questo periodo liturgico dell’Avvento, in cui tutto ci invita a un cammino di preparazione al
Natale, Maria è la presenza materna che ci insegna a dimorare nella Parola, a custodire il tempo
dell’attesa per individuare il passaggio di Dio nella nostra storia personale e in quella dell’umanità.
Sicuramente il Natale 2020 sarà indimenticabile, così come ogni avvenimento di quest’anno, a
causa dell’inaspettata e furiosa tempesta che ci ha preso tutti alla sprovvista: la pandemia da Covid-
19. Questo periodo storico ci ha fatto sperimentare la nostra vulnerabilità, la fragilità delle nostre
certezze e i limiti delle nostre conoscenze. Intanto, però, ha anche risvegliato in noi – con più forza –
la passione missionaria e il desiderio di bene, tradotti in tantissimi gesti di solidarietà e nella capacità
di trovare una via di uscita per ogni nuova difficoltà che si presenta.
Anche per madre Mazzarello la malattia del tifo è stata l’occasione propizia per ricominciare la
vita e prendere una decisione. La sua “conversione” è avvenuta proprio in un momento di sofferenza,
quando lei si rende conto che non può più vivere e lavorare come prima. In quel momento, Maìn non
si adatta ad una “nuova normalità”, ma fa un salto nella fede. Cambia il suo quotidiano, cresce nel suo
amore e nella fedeltà al Signore.
Carissime sorelle, per concludere la proposta portata avanti lungo tutto il 2020, incontrarci
con Madre Mazzarello attraverso le sue lettere alle missionarie, nella semplicità e nella concretezza
della vita ordinaria, vorrei lasciare per la vostra lettura e riflessione alcune espressioni della Madre
riguardo al Natale.
Nella Lettera 27, madre Mazzarello scrive: «Nel tempo degli Esercizi abbiamo acceso il fuoco
nel nostro cuore, ma se ogni tanto non scuotiamo la cenere e non vi mettiamo della legna, esso si
spegnerà. Adesso è proprio il tempo di ravvivare il fuoco. In [queste] feste dell’Immacolata e poi
1
2. del S. Natale bisogna che ci infervoriamo tanto, tanto da mantenerci infervorate fino alla morte.
Mettiamoci davvero dunque con coraggio e buona volontà tutte quante».
A don Cagliero, missionario della prima ora, il 29 dicembre 1875 la Madre scrive: «Viva Gesù
Bambino! E chi lo ama! ovunque esso trovasi. […] Se fosse alquanto più vicino le augurerei buone
feste, ma nel Mondo Nuovo!... quando giungeranno gli auguri il Natale sarà quasi dimenticato. […]
Oh! sì, voglia Gesù Bambino benedire i loro sacrifizi e le loro fatiche con tale benedizione, che queste
ultime portino copiosi frutti; cosicché‚ al loro ingresso nel cielo […] sieno accompagnati da migliaia
d’anime da esso loro salvate» (L 4).
Sempre nella Lettera 4, madre Mazzarello chiede a don Cagliero di inviare notizie. A
Mornese, tutte aspettano «ansiose una lunga, lunghissima lettera» dal caro Direttore. Con simpatia e
una sana curiosità gli dice: «Ci scriva anche se loro non parve strano il celebrare le feste Natalizie e
l’incominciare l’anno d’estate! A me pare che non sieno così belle queste feste in tale stagione, sarà
vero? Al veder la neve che copre le nostre campagne, il silenzio che regna per ogni dove, danno una
più chiara idea del Dio Bambino giacente in una stalla, da tutti abbandonato, tremante pel freddo». In
seguito, presenta la “disponibilità missionaria” della comunità mornesina: «Con tutto questo però se
Iddio volesse che alcuna di noi andasse a celebrare la nascita di Gesù Bambino in quella lontana
contrada che dicesi America, andremmo tutte volentieri».
Insieme al desiderio di partire per le missioni, dunque, una richiesta assai importante. Per
madre Mazzarello non basta la buona volontà di partire, ci vuole preparazione. Lei è consapevole che
una missionaria deve “svestirsi” della propria cultura per addentrarsi in un’altra; e imparare la lingua è
il primo strumento per abbracciare un altro popolo: «Abbia la bontà di inviarci presto i libri spagnoli
acciò possiamo studiare ed essere preparate alla prima chiamata. Vorrei poterle inviare un po’ di
fresco che ne abbiamo abbondantemente; ma non potendo aspettiamo che ella ci invii dall’Angelo
Custode molto calore, di quello che spande Gesù Bambino». Gli argomenti si mescolano… libri,
prima chiamata, fresco, calore, Gesù Bambino…
Ancora a don Cagliero, in una lettera scritta il 27 dicembre 1876, la Madre dà notizie della
comunità, esprime di nuovo il desiderio di andare in America e segnala i nomi delle suore pronte per
la partenza. Siccome il clima è natalizio, la Madre assicura: «[…] tutte insieme abbiamo pregato di
cuore il Bambino Gesù anche pei nostri cari missionari Salesiani. […] La giornata poi si passò in
s.[anta] allegria in compagnia del Bambinello Gesù. Adesso che mi ricordo, il Bambino c’è in
America? se no lo porteremo noi». (L 9)
Carissime sorelle, in questo speciale Natale 2020 poniamoci davanti al presepe per accogliere
nella fede quella parola che il Bambino Gesù ha riservato per ognuna di noi. Ascoltando la Sua parola,
lasciamoci interpellare dalla realtà che ci circonda e offriamo il meglio di noi perché il mondo possa
vivere una stagione di guarigione e di vita nuova.
Vorrei finire richiamando le parole di Madre Mazzarello alle suore di Montevideo-Villa Colón
(L 56): «Io prego e pregherò Gesù Bambino per voi che [vi] dia le più elette benedizioni, prima una
sanità spirituale e poi anche gran robustezza temporale. […] Sì, Gesù vi mantenga sempre zelanti e
fervorose nel servizio del Signore. […] Dio benedica voi e tutte le vostre sorelle e nel Cuor di Gesù
Bambino […]»,
Un forte abbraccio, con affetto, e sempre in comunione di preghiera.
Consigliera per le Missioni
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