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Caratteristiche diagnostiche del
Disturbo di Lettura (DSM-IV)
Criterio A:
La caratteristica fondamentale del Disturbo della Lettura è
data dal fatto che il livello di capacità di leggere raggiunto
(cioè, precisione, velocità, o comprensione della lettura
misurate da test standardizzati somministrati
individualmente) si situa sostanzialmente al di sotto di
quanto ci si aspetterebbe data l'età cronologica del
soggetto, la valutazione psicometrica dell'intelligenza, e
un'istruzione adeguata all'età.

Caratteristiche diagnostiche del
Disturbo di Lettura (DSM-IV)
Criterio B:
L'anomalia della lettura interferisce notevolmente con
l'apprendimento scolastico o con le attività della vita
quotidiana che richiedono capacità di lettura.
Criterio C:
Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nella lettura
vanno al di là di quelle di solito associate con esso. Se
sono presenti una condizione neurologica o un'altra
condizione medica generale oppure un deficit sensoriale,
questi dovrebbero essere codificati sull'Asse III.
Caratteristiche diagnostiche del
Disturbo di Lettura (DSM-IV)
Nei soggetti con Disturbo della Lettura (che è stato anche
definito "dislessia"), la lettura orale è caratterizzata da
distorsioni, sostituzioni o omissioni; sia la lettura orale che
quella a mente sono caratterizzate da lentezza ed errori di
comprensione.
Il Disturbo del Calcolo e il Disturbo dell'Espressione Scritta
(ma anche altri Disturbi dello sviluppo) sono comunemente
associati con il Disturbo della Lettura, ed è relativamente
raro che uno di questi disturbi venga rilevato in assenza di
un Disturbo della Lettura.

Caratteristiche diagnostiche del
Disturbo di Lettura (DSM-IV)
Il problema che la diagnosi del DSM-IV pone
è quello di non differenziare le
problematiche relative ai processi di
codifica intesi come velocità ed
accuratezza in lettura da quelli di
comprensione del testo scritto, e la loro
relazione con la scrittura.
Caratteristiche diagnostiche del Disturbo
Specifico di Lettura (ICD-10)
La principale caratteristica di questo disturbo è una
specifica e rilevante compromissione dello
sviluppo delle capacità di compitazione, in
assenza di una storia di disturbo specifico
della lettura e non solamente spiegata da una
ridotta età mentale, da problemi di acutezza
visiva o da inadeguata istruzione scolastica…”

Oltre ai modelli teorici - 1
Dall’analisi della letteratura, sulla tipologia dei disturbi e
sulle loro interpretazioni, emerge in sintesi: (indagine
eseguita con PsyInfo, banca dati che raccoglie studi di
carattere psicologico ed educativo)
il deficit fonologico è quello che spiega meglio la dislessia
evolutiva, soprattutto nelle prime fasi di apprendimento vi
sono bambini, che acquisiscono adeguatamente abilità
fonologiche (es. memoria fonologia a breve termine e
consapevolezza fonologica), ma la loro prestazione si
caratterizza per problemi nella discriminazione visiva dei
grafemi e nella lettura di parole irregolari e nella
discriminazione di parole omofone non omografe (es.
cuoco – quoco)
Oltre ai modelli teorici - 2
Vi sono bambini che possono presentare o meno un deficit
fonologico nel senso sopra descritto, ma sono
significativamente lenti nella denominazione veloce di
figure, un compito che richiederebbe di accedere al
lessico per recuperarne significato e pronuncia. In
questo caso si tratterebbe di un particolare problema
fonologico, come ad esempio non riuscire a segmentare
una parola nei rispettivi fonemi (cfr White e al. 2006)
oppure di un processo di automatizzazione sottostante il
deficit nella lettura (Wolf e Bowers, 1999).
La maggioranza dei pazienti, in realtà, presenta deficit in
più ambiti, che andrebbero valutati nella loro evoluzione
e in relazione al trattamento.

Oltre ai modelli teorici - 3
Si osservano pertanto diverse manifestazioni del
disturbo a cui seguono diversi tentativi di
spiegazione nei vari contributi teorici e che non
sembrano attualmente riconducibili ad un’unica ed
esaustiva interpretazione.
Quello che appare utile, da un punto di vista operativo,
è perciò riferirsi ai contributi che ci permettono di
analizzare le abilità necessarie al processo di
decodifica della lettura e della scrittura e di
comprendere quali processi il bambino deve
compiere nell’apprendere a leggere e scrivere e che
quindi possono avere una ricaduta pratica nella
pratica clinica.
Oltre ai modelli teorici - 4
Per questo, allo stato attuale delle
conoscenze, appare utile, di fronte ad ogni
singolo caso, utilizzare prove che
indaghino sistematicamente le componenti
del processo fonologico e lessicale ed i
loro prerequisiti, rispetto ad entrambe le
variabili caratteristiche del disturbo:
correttezza e velocità ma anche
monitorarle nel tempo, anche in relazione
agli interventi effettuati sia nei disturbi
della lettura che della scrittura.

Diagnosi di Dislessia
L’indagine diagnostica si effettua in due momenti
distinti / livelli di indagine:
1°livello:
DIAGNOSI CLINICA
inquadramento diagnostico (categoriale)
2°livello:
ESAME DIAGNOSTICO FUNZIONALE
approfondimento del profilo funzionale del
disturbo, ricavandone informazioni utili per il
trattamento abilitativo (dimensionale).
Diagnosi di Dislessia
1°livello:
raccolta delle informazioni necessarie per valutare la
presenza di un DSA secondo i criteri diagnostici di
inclusione ed esclusione:
raccolta di informazioni minime (familiarità, sviluppo del
linguaggio, storia scolastica)
valutazione dello stato degli apprendimenti
valutazione dell’impatto sull’adattamento scolastico e/o per
le attività della vita quotidiana
valutazione dell’intelligenza.

La valutazione della lettura
• Per valutare la lettura è necessario
considerare gli aspetti strumentali (velocità
e correttezza) e quelli relativi alla
comprensione.
• La strumentalità si valuta facendo leggere
un brano e delle liste di parole e non
parole.
• La comprensione del testo si valuta
facendo leggere un brano e rispondere a
delle domande (se sono chiuse lo scoring
è più facile).
Strumenti per la valutazione
della lettura
1.Brano
Prove di lettura MT-2 di Cornoldi e Colpo
(1998)
Brano della BVN 5-11 di Bisiacchi et al.
(2005)
Brano della Fondazione S. Lucia (Zoccolotti
et al 2005)

Strumenti per la valutazione
della lettura
2. Liste di parole o non parole (modello di
Coltheart)
Batteria per la valutazione della dislessia e
disortografia evolutiva - 2 di Sartori et al.
(2007)
Liste della BVN 5-11 di Bisiacchi et al.
(2005)
Liste della Fondazione S. Lucia (Zoccolotti
et al 2005)
Criteri per la diagnosi di
dislessia
per stabilire che la prestazione sia
indicativa di una condizione di
rilevanza clinica (criterio di inclusione
del disturbo):
in entrambe le prove di lettura verificare
che ci sia almeno un parametro
(velocità o accuratezza) che rientra
nella fascia critica

Esercitazione per casa
• Stampare le prove MT e le liste di parole – non
parole di Zoccolotti e somministrarle a 3 bambini
di età compresa tra 6 e 11 anni. Registrare il
tempo complessivo, calcolare la velocità in
sillabe/secondi. Registrare il numero di errori in
base alla slide relativa agli errori delle prove MT
e alle liste di parole – non parole.
• Calcolare i punteggi z in base alle norme
presentate nelle slide.
Registrazione degli errori nel
brano MT
• Errori da 1 punto (se vi è autocorrezione si
assegna ½ punto di errore):
– Inesatta lettura di una sillaba
– Omissione di sillaba, parola, riga
– Aggiunta di sillaba, parola, ripetizione della
riga

• Errori da ½ punto:
– Omissione o spostamento di accento

Norme delle prove MT
Norme delle prove MT

Lo sviluppo della lettura
strumentale
Prova MT classe 1^ - fine

Prova MT classe 2^ - fine
Prova MT classe 3^ - fine

Prova MT classe 4^ - fine
Prova MT classe 5^ - fine

Brano MT, Janis 7 anni

Lettura molto lenta:
• 0,52 sillabe/secondi
Z = - 1.3 (norme MT, 2010)
Lettura sufficientemente corretta:
• 9,5 errori
Aggiunta di “la”
Scambi “e/o”
Scambio di “uncino/unico”
Inversione “a-d” (diventa “da”)
Scambio “Alla/Alì” (autocorretto)
Errori
visivi
e
anticipazioni
lessicali:
buone
competenze
linguistiche.
Tipo P (Bakker), si basa sul
percettivo e poco sul linguistico. In
realtà fa errori che fanno pensare
buone abilità linguistiche.
Apprendimenti: Lettura
Correttezza: 8 errori = Richiesta di
Attenzione
Velocità: 0.63 sill/sec = -2.06 DS
Intervento immediato
Lenta ma corretta (stile P) da ex
DSL perché usa la percezione e
meno il linguaggio.
Lettura fonologica di conversione
grafema-fonema.
Errori di tipo visivo b/d, a/e.

Non
parole
corte
Zoccolotti
Non
parole
lunghe

Parole
alta
frequenza
corte
Parole
alta
frequenza
lunghe

Parole
bassa
frequenza
corte
Parole
bassa
frequenza
lunghe
Si conta 1
punto di
errore per
ogni
omissione,
sostituzione,
inserzione

Lettura di parole
Registrare il tempo
necessario a leggere
ogni lista. Sommare il
tempo delle 4 liste:
TEMPO DI LETTURA.
Segnare le parole lette
in modo errato.
Sommare il numero di
parole lette in modo
errato: ERRORI DI
LETTURA.
Per l’analisi qualitativa
degli errori è
necessario valutare
come sono state lette
le parole in modo
errato: ERRORI
VISIVI, FONOLOGICI,
LESSICALI.
Lettura di non parole

Registrare il tempo
necessario a
leggere ogni lista.
Sommare il tempo
delle 4 liste: TEMPO
DI LETTURA.
Segnare le parole
lette in modo errato.
Sommare il numero
di parole lette in
modo errato:
ERRORI DI
LETTURA.
Per l’analisi
qualitativa degli
errori è necessario
valutare come sono
state lette le parole
in modo errato:
ERRORI VISIVI,
FONOLOGICI,
LESSICALI.

Lettura di parole, Janis 7 anni
Tempo totale: 675 secondi
Z = - 6,75
Errori totali: 23
Z = - 2.19
Soprattutto errori visivi:
scambi b/d, p/q, o/u, e/o
Nella lettura del brano MT ha
commesso meno errori
perché ha potuto utilizzare
facilitatori semantici (di cosa
parla la storia) per anticipare
la decodifica di alcune
parole.
Malgrado il chiaro uso di
strategie linguistiche, la
velocità è molto rallentata.
Lettura di non parole, Janis 7 anni

Tempo totale: 272 sec.; Z = - 3.85
Errori Totali: 28; Z = - 4.72
Errori misti: fonologici (scambi f/v;
c/ch, sc/ch, t/d), visivi (b/d, a/o, p/q).
Non potendo usare l’anticipazione
lessicale ha aumentato gli errori e ha
compiuto anche errori fonologici.

Janis e i modelli…
• Secondo Coltheart, Janis è dislessica superficiale (male
nelle parole, bene nelle non parole) o fonologica (bene
nelle parole, male nelle non parole)?
– Sembra più fonologica perché usa strategie
linguistiche, sebbene non ci siano differenze tra le
liste.
• Secondo Bakker è un tipo P, L, o M?
– Dipende dalla prova: nel brano sembra un tipo P (ma
usa il lessico), secondo le liste sembra un tipo M.
• Secondo Frith, che stadio di apprendimento ha
raggiunto?
– Lessicale, eppure è dislessica!
Identificazione delle abilità
cognitive che influenzano
l’apprendimento della lettura
strumentale in bambini di scuola
primaria
Anna Mauri, Silvia Riboldi, Federica Colzani,
Gian Marco Marzocchi
Università degli Studi di Milano Bicocca

Scopi della ricerca
• Analizzare, attraverso un disegno di regressione
lineare, le variabili predittive della velocità e
correttezza della lettura di un brano a differenti
età.
• La variabile dipendente è la prestazione di
lettura al brano MT della classe di riferimento
• Le variabili predittive riguardano: la ricerca
visiva, l’attenzione focale, la memoria episodica
visiva, la memoria a breve termine verbale, la
metafonologia, la denominazione rapida e le
conoscenze lessicali.
Partecipanti
Il campione comprende:
• 240 bambini che frequentano le 5 classi di
scuola primaria:
CLASSE

MASCHI

FEMMINE

TOTALE

1

33

35

68

2

20

23

43

3

29

35

64

4

24

17

41

5

11

13

24

117

123

240

TOTALE

Sono stati esclusi bambini stranieri in Italia da meno di 1 anno e/o con
certificazione L.104/92.
Il campione è bilanciato per genere e classe: Chi2 (4) = 2.044; p = .728

Materiale
• VARIABILE DIPENDENTE:
– PROVA DI LETTURA DEL BRANO MT (VELOCITA’ E
CORRETTEZZA)

• VARIABILI INDIPENDENTI:
–
–
–
–
–
–

PROVA DI RICERCA VISIVA
MEMORIA EPISODICA VISIVA
ATTENZIONE FOCALIZZATA
METAFONOLOGIA
MEMORIA DI LAVORO VERBALE
RAPIDO ACCESSO LESSICALE

– PROVA DI VOCABOLARIO

CODICE
VISIVO

CODICE
FONOLOGICO
LESSICO
Materiale – codice visivo
• Prova di ricerca visiva sperimentale: cancellare 12
target (triangolini neri con vertice in alti) in 3 fogli con
altri 140 distrattori per foglio (variabili: tempo, errori,
omissioni).
• Memoria episodica visiva sperimentale:
memorizzare in 1 minuto 2 matrici di 16 figure con
elevata concretezza e familiarità (variabili: figure
rievocate correttamente).
• Attenzione focalizzata (Test al pc tratto da
Marzocchi, Ornaghi, Barboglio, 2009). Tempi di
risposta alla comparsa di un puntino a dx-sx, 3° -9°
-6°
rispetto al centro del monitor.

Materiale- codice fonologico e
lessicale

• Metafonologia: Fusione e Delezione
sillaba iniziale della batteria CMF (Marotta
et al). (Variabile: risposte corrette).
• Memoria di Lavoro Verbale: Span di
Cifre (WISC-III), span di sillabe (Gremizzi
et al., 2008). (Variabile: risposte corrette)
• Rapido accesso lessico: RAN di figure e
colori (Zoccolotti). (Variabile: tempo).
• Vocabolario: punteggio grezzo della
WISC-III.
Analisi dei dati
• Sono state condotte delle analisi fattoriali preliminari per
verificare che le diverse variabili di ogni prova
misurassero uno stesso costrutto.
• Sono stati calcolati 7 punteggi standard corrispondenti ai
7 test della batteria (media = 0, ds = 1).
• Sono stati fatti confronti preliminari sulle 5 classi (7
variabili) per verificare gli “scatti evolutivi” e sono stati
ottenuti 3 gruppi di bambini: 1^-2^ classe, 3^-4^ classe,
5^ classe.
• Sono state condotte 6 regressioni lineari (3 gruppi di
bambini x 2 variabili dipendenti MT) usando le 7 misure
della batteria come predittori.

Risultati: Predittori in 1^-2^
Regressione 1: Accuratezza di lettura
–Variabili predittive:
Memoria di Lavoro Verbale (varianza spiegata = 15.4%)
Metafonologia (varianza spiegata =4.9%)
–F(109)= 13.613; p < .001; R2 = .203 (varianza totale = 20.3%)

Regressione 2: Velocità di Lettura
–Variabili predittive:
Memoria di Lavoro Verbale (varianza spiegata = 26,4%)
Accesso Lessicale (varianza spiegata = 10,4%)
Metafonologia (varianza spiegata = 4,9%)
–F(109)=25.259; p < .000; R2 = .417 (varianza totale = 41.7%)
Risultati: Predittori in 3^-4^
Regressione 1: Accuratezza di lettura (Brano MT)
– Variabili predittive:
Memoria di Lavoro Verbale (varianza spiegata = 10.7%)
Attenzione focalizzata(varianza spiegata = 4.1%)
Ricerca Visiva (varianza spiegata = 3.3%)
– F(103)= 7.379; p < .000; R2 = .181 (varianza totale = 18.1%)
Regressione 2: Velocità di Lettura
– Variabili predittive:
Vocabolario (varianza spiegata = 16.2%)
Memoria di Lavoro Verbale (varianza spiegata = 7.9%)
Attenzione Focalizzata (varianza spiegata =5.1%)
– F(103)=13.765; p < .000; R2 = .292 (varianza totale = 29.2%)

Risultati: Predittori in 5^
Regressione 1: Accuratezza di lettura
(Brano MT)
– Variabili predittive:
Attenzione (varianza spiegata = 17.5%)
Accesso lessicale: (varianza spiegata = 16.5%)
Vocabolario (varianza spiegata = 13.6%)
– F(22)=5.756; p < .006; R2 = .476 (varianza totale = 47.6%)

Regressione 2: Velocità di Lettura
– Variabili predittive:
Attenzione Focalizzata ( varianza spiegata = 33.4%)
– F(22)=10.550; p < .004; R2 = .334 (varianza totale = 33.4%)
Conclusioni
Si nota una differenziazione delle variabili
predittive all’interno del ciclo di scuola primaria.

Correttezza di lettura
Classi 1-2: fondamentale la capacità di
memorizzare e fondere le sillabe.
Classi 3-4: importante la memoria di lavoro
verbale, ma anche la ricerca visiva e attenzione
focale.
Classe 5: importante l’ttenzione focale, ma
anche la conoscenza di parole e l’accesso
lessicale rapido.

Conclusioni
Velocità di lettura
Classi 1-2: fondamentale la capacità di
memorizzare e fondere le sillabe, ma anche
l’accesso lessicale rapido.
–Classi 3-4: iniziano a diventare importanti la
conoscenza lessicale e l’attenzione
focalizzata, rimane significativa la memoria di
lavoro verbale.
–Classe 5: l’unica variabile predittiva è
l’attenzione focalizzata.
Valutazione della Dislessia di 2°
livello
RISULTA UTILE :
un’analisi dei processi coinvolti
nell’elaborazione dell’informazione,
dal passaggio del linguaggio orale a
quello scritto, nell’acquisizione della
tecnica della lettura e della scrittura
per poi individuare misure abilitative o
compensative.

Valutazione di 2°livello della
lettura
Componente

Prova

Se < 10°percentile

Discriminazione e ricerca Prove di cancellazione
visiva
e/o ricerca visiva

Disturbo Visuo-percettivo

Memoria di Lavoro
Verbale

Span di cifre (WISC,
TEMA), di sillabe, di non
parole (PRCR-2)

Disturbo Memoria
Fonologica

Metafonologia

Manipolazione, Fusione
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Disturbo Metafonologico

Accesso lessicale rapido

RAN di colori, figure
(Zoccolotti)

Disturbo di recupero
lessicale

Lessico visivo

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omografe

Disturbo del lessico
visivo
Discriminazione e ricerca
visiva

Memoria di lavoro verbale
Metafonologia: fusione
sillabica e fonemica

Metafonologia: Delezione
sillaba
Accesso lessicale rapido:
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  • 1. Caratteristiche diagnostiche del Disturbo di Lettura (DSM-IV) Criterio A: La caratteristica fondamentale del Disturbo della Lettura è data dal fatto che il livello di capacità di leggere raggiunto (cioè, precisione, velocità, o comprensione della lettura misurate da test standardizzati somministrati individualmente) si situa sostanzialmente al di sotto di quanto ci si aspetterebbe data l'età cronologica del soggetto, la valutazione psicometrica dell'intelligenza, e un'istruzione adeguata all'età. Caratteristiche diagnostiche del Disturbo di Lettura (DSM-IV) Criterio B: L'anomalia della lettura interferisce notevolmente con l'apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura. Criterio C: Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nella lettura vanno al di là di quelle di solito associate con esso. Se sono presenti una condizione neurologica o un'altra condizione medica generale oppure un deficit sensoriale, questi dovrebbero essere codificati sull'Asse III.
  • 2. Caratteristiche diagnostiche del Disturbo di Lettura (DSM-IV) Nei soggetti con Disturbo della Lettura (che è stato anche definito "dislessia"), la lettura orale è caratterizzata da distorsioni, sostituzioni o omissioni; sia la lettura orale che quella a mente sono caratterizzate da lentezza ed errori di comprensione. Il Disturbo del Calcolo e il Disturbo dell'Espressione Scritta (ma anche altri Disturbi dello sviluppo) sono comunemente associati con il Disturbo della Lettura, ed è relativamente raro che uno di questi disturbi venga rilevato in assenza di un Disturbo della Lettura. Caratteristiche diagnostiche del Disturbo di Lettura (DSM-IV) Il problema che la diagnosi del DSM-IV pone è quello di non differenziare le problematiche relative ai processi di codifica intesi come velocità ed accuratezza in lettura da quelli di comprensione del testo scritto, e la loro relazione con la scrittura.
  • 3. Caratteristiche diagnostiche del Disturbo Specifico di Lettura (ICD-10) La principale caratteristica di questo disturbo è una specifica e rilevante compromissione dello sviluppo delle capacità di compitazione, in assenza di una storia di disturbo specifico della lettura e non solamente spiegata da una ridotta età mentale, da problemi di acutezza visiva o da inadeguata istruzione scolastica…” Oltre ai modelli teorici - 1 Dall’analisi della letteratura, sulla tipologia dei disturbi e sulle loro interpretazioni, emerge in sintesi: (indagine eseguita con PsyInfo, banca dati che raccoglie studi di carattere psicologico ed educativo) il deficit fonologico è quello che spiega meglio la dislessia evolutiva, soprattutto nelle prime fasi di apprendimento vi sono bambini, che acquisiscono adeguatamente abilità fonologiche (es. memoria fonologia a breve termine e consapevolezza fonologica), ma la loro prestazione si caratterizza per problemi nella discriminazione visiva dei grafemi e nella lettura di parole irregolari e nella discriminazione di parole omofone non omografe (es. cuoco – quoco)
  • 4. Oltre ai modelli teorici - 2 Vi sono bambini che possono presentare o meno un deficit fonologico nel senso sopra descritto, ma sono significativamente lenti nella denominazione veloce di figure, un compito che richiederebbe di accedere al lessico per recuperarne significato e pronuncia. In questo caso si tratterebbe di un particolare problema fonologico, come ad esempio non riuscire a segmentare una parola nei rispettivi fonemi (cfr White e al. 2006) oppure di un processo di automatizzazione sottostante il deficit nella lettura (Wolf e Bowers, 1999). La maggioranza dei pazienti, in realtà, presenta deficit in più ambiti, che andrebbero valutati nella loro evoluzione e in relazione al trattamento. Oltre ai modelli teorici - 3 Si osservano pertanto diverse manifestazioni del disturbo a cui seguono diversi tentativi di spiegazione nei vari contributi teorici e che non sembrano attualmente riconducibili ad un’unica ed esaustiva interpretazione. Quello che appare utile, da un punto di vista operativo, è perciò riferirsi ai contributi che ci permettono di analizzare le abilità necessarie al processo di decodifica della lettura e della scrittura e di comprendere quali processi il bambino deve compiere nell’apprendere a leggere e scrivere e che quindi possono avere una ricaduta pratica nella pratica clinica.
  • 5. Oltre ai modelli teorici - 4 Per questo, allo stato attuale delle conoscenze, appare utile, di fronte ad ogni singolo caso, utilizzare prove che indaghino sistematicamente le componenti del processo fonologico e lessicale ed i loro prerequisiti, rispetto ad entrambe le variabili caratteristiche del disturbo: correttezza e velocità ma anche monitorarle nel tempo, anche in relazione agli interventi effettuati sia nei disturbi della lettura che della scrittura. Diagnosi di Dislessia L’indagine diagnostica si effettua in due momenti distinti / livelli di indagine: 1°livello: DIAGNOSI CLINICA inquadramento diagnostico (categoriale) 2°livello: ESAME DIAGNOSTICO FUNZIONALE approfondimento del profilo funzionale del disturbo, ricavandone informazioni utili per il trattamento abilitativo (dimensionale).
  • 6. Diagnosi di Dislessia 1°livello: raccolta delle informazioni necessarie per valutare la presenza di un DSA secondo i criteri diagnostici di inclusione ed esclusione: raccolta di informazioni minime (familiarità, sviluppo del linguaggio, storia scolastica) valutazione dello stato degli apprendimenti valutazione dell’impatto sull’adattamento scolastico e/o per le attività della vita quotidiana valutazione dell’intelligenza. La valutazione della lettura • Per valutare la lettura è necessario considerare gli aspetti strumentali (velocità e correttezza) e quelli relativi alla comprensione. • La strumentalità si valuta facendo leggere un brano e delle liste di parole e non parole. • La comprensione del testo si valuta facendo leggere un brano e rispondere a delle domande (se sono chiuse lo scoring è più facile).
  • 7. Strumenti per la valutazione della lettura 1.Brano Prove di lettura MT-2 di Cornoldi e Colpo (1998) Brano della BVN 5-11 di Bisiacchi et al. (2005) Brano della Fondazione S. Lucia (Zoccolotti et al 2005) Strumenti per la valutazione della lettura 2. Liste di parole o non parole (modello di Coltheart) Batteria per la valutazione della dislessia e disortografia evolutiva - 2 di Sartori et al. (2007) Liste della BVN 5-11 di Bisiacchi et al. (2005) Liste della Fondazione S. Lucia (Zoccolotti et al 2005)
  • 8. Criteri per la diagnosi di dislessia per stabilire che la prestazione sia indicativa di una condizione di rilevanza clinica (criterio di inclusione del disturbo): in entrambe le prove di lettura verificare che ci sia almeno un parametro (velocità o accuratezza) che rientra nella fascia critica Esercitazione per casa • Stampare le prove MT e le liste di parole – non parole di Zoccolotti e somministrarle a 3 bambini di età compresa tra 6 e 11 anni. Registrare il tempo complessivo, calcolare la velocità in sillabe/secondi. Registrare il numero di errori in base alla slide relativa agli errori delle prove MT e alle liste di parole – non parole. • Calcolare i punteggi z in base alle norme presentate nelle slide.
  • 9. Registrazione degli errori nel brano MT • Errori da 1 punto (se vi è autocorrezione si assegna ½ punto di errore): – Inesatta lettura di una sillaba – Omissione di sillaba, parola, riga – Aggiunta di sillaba, parola, ripetizione della riga • Errori da ½ punto: – Omissione o spostamento di accento Norme delle prove MT
  • 10. Norme delle prove MT Lo sviluppo della lettura strumentale
  • 11. Prova MT classe 1^ - fine Prova MT classe 2^ - fine
  • 12. Prova MT classe 3^ - fine Prova MT classe 4^ - fine
  • 13. Prova MT classe 5^ - fine Brano MT, Janis 7 anni Lettura molto lenta: • 0,52 sillabe/secondi Z = - 1.3 (norme MT, 2010) Lettura sufficientemente corretta: • 9,5 errori Aggiunta di “la” Scambi “e/o” Scambio di “uncino/unico” Inversione “a-d” (diventa “da”) Scambio “Alla/Alì” (autocorretto) Errori visivi e anticipazioni lessicali: buone competenze linguistiche. Tipo P (Bakker), si basa sul percettivo e poco sul linguistico. In realtà fa errori che fanno pensare buone abilità linguistiche.
  • 14. Apprendimenti: Lettura Correttezza: 8 errori = Richiesta di Attenzione Velocità: 0.63 sill/sec = -2.06 DS Intervento immediato Lenta ma corretta (stile P) da ex DSL perché usa la percezione e meno il linguaggio. Lettura fonologica di conversione grafema-fonema. Errori di tipo visivo b/d, a/e. Non parole corte Zoccolotti
  • 18. Si conta 1 punto di errore per ogni omissione, sostituzione, inserzione Lettura di parole Registrare il tempo necessario a leggere ogni lista. Sommare il tempo delle 4 liste: TEMPO DI LETTURA. Segnare le parole lette in modo errato. Sommare il numero di parole lette in modo errato: ERRORI DI LETTURA. Per l’analisi qualitativa degli errori è necessario valutare come sono state lette le parole in modo errato: ERRORI VISIVI, FONOLOGICI, LESSICALI.
  • 19. Lettura di non parole Registrare il tempo necessario a leggere ogni lista. Sommare il tempo delle 4 liste: TEMPO DI LETTURA. Segnare le parole lette in modo errato. Sommare il numero di parole lette in modo errato: ERRORI DI LETTURA. Per l’analisi qualitativa degli errori è necessario valutare come sono state lette le parole in modo errato: ERRORI VISIVI, FONOLOGICI, LESSICALI. Lettura di parole, Janis 7 anni Tempo totale: 675 secondi Z = - 6,75 Errori totali: 23 Z = - 2.19 Soprattutto errori visivi: scambi b/d, p/q, o/u, e/o Nella lettura del brano MT ha commesso meno errori perché ha potuto utilizzare facilitatori semantici (di cosa parla la storia) per anticipare la decodifica di alcune parole. Malgrado il chiaro uso di strategie linguistiche, la velocità è molto rallentata.
  • 20. Lettura di non parole, Janis 7 anni Tempo totale: 272 sec.; Z = - 3.85 Errori Totali: 28; Z = - 4.72 Errori misti: fonologici (scambi f/v; c/ch, sc/ch, t/d), visivi (b/d, a/o, p/q). Non potendo usare l’anticipazione lessicale ha aumentato gli errori e ha compiuto anche errori fonologici. Janis e i modelli… • Secondo Coltheart, Janis è dislessica superficiale (male nelle parole, bene nelle non parole) o fonologica (bene nelle parole, male nelle non parole)? – Sembra più fonologica perché usa strategie linguistiche, sebbene non ci siano differenze tra le liste. • Secondo Bakker è un tipo P, L, o M? – Dipende dalla prova: nel brano sembra un tipo P (ma usa il lessico), secondo le liste sembra un tipo M. • Secondo Frith, che stadio di apprendimento ha raggiunto? – Lessicale, eppure è dislessica!
  • 21. Identificazione delle abilità cognitive che influenzano l’apprendimento della lettura strumentale in bambini di scuola primaria Anna Mauri, Silvia Riboldi, Federica Colzani, Gian Marco Marzocchi Università degli Studi di Milano Bicocca Scopi della ricerca • Analizzare, attraverso un disegno di regressione lineare, le variabili predittive della velocità e correttezza della lettura di un brano a differenti età. • La variabile dipendente è la prestazione di lettura al brano MT della classe di riferimento • Le variabili predittive riguardano: la ricerca visiva, l’attenzione focale, la memoria episodica visiva, la memoria a breve termine verbale, la metafonologia, la denominazione rapida e le conoscenze lessicali.
  • 22. Partecipanti Il campione comprende: • 240 bambini che frequentano le 5 classi di scuola primaria: CLASSE MASCHI FEMMINE TOTALE 1 33 35 68 2 20 23 43 3 29 35 64 4 24 17 41 5 11 13 24 117 123 240 TOTALE Sono stati esclusi bambini stranieri in Italia da meno di 1 anno e/o con certificazione L.104/92. Il campione è bilanciato per genere e classe: Chi2 (4) = 2.044; p = .728 Materiale • VARIABILE DIPENDENTE: – PROVA DI LETTURA DEL BRANO MT (VELOCITA’ E CORRETTEZZA) • VARIABILI INDIPENDENTI: – – – – – – PROVA DI RICERCA VISIVA MEMORIA EPISODICA VISIVA ATTENZIONE FOCALIZZATA METAFONOLOGIA MEMORIA DI LAVORO VERBALE RAPIDO ACCESSO LESSICALE – PROVA DI VOCABOLARIO CODICE VISIVO CODICE FONOLOGICO LESSICO
  • 23. Materiale – codice visivo • Prova di ricerca visiva sperimentale: cancellare 12 target (triangolini neri con vertice in alti) in 3 fogli con altri 140 distrattori per foglio (variabili: tempo, errori, omissioni). • Memoria episodica visiva sperimentale: memorizzare in 1 minuto 2 matrici di 16 figure con elevata concretezza e familiarità (variabili: figure rievocate correttamente). • Attenzione focalizzata (Test al pc tratto da Marzocchi, Ornaghi, Barboglio, 2009). Tempi di risposta alla comparsa di un puntino a dx-sx, 3° -9° -6° rispetto al centro del monitor. Materiale- codice fonologico e lessicale • Metafonologia: Fusione e Delezione sillaba iniziale della batteria CMF (Marotta et al). (Variabile: risposte corrette). • Memoria di Lavoro Verbale: Span di Cifre (WISC-III), span di sillabe (Gremizzi et al., 2008). (Variabile: risposte corrette) • Rapido accesso lessico: RAN di figure e colori (Zoccolotti). (Variabile: tempo). • Vocabolario: punteggio grezzo della WISC-III.
  • 24. Analisi dei dati • Sono state condotte delle analisi fattoriali preliminari per verificare che le diverse variabili di ogni prova misurassero uno stesso costrutto. • Sono stati calcolati 7 punteggi standard corrispondenti ai 7 test della batteria (media = 0, ds = 1). • Sono stati fatti confronti preliminari sulle 5 classi (7 variabili) per verificare gli “scatti evolutivi” e sono stati ottenuti 3 gruppi di bambini: 1^-2^ classe, 3^-4^ classe, 5^ classe. • Sono state condotte 6 regressioni lineari (3 gruppi di bambini x 2 variabili dipendenti MT) usando le 7 misure della batteria come predittori. Risultati: Predittori in 1^-2^ Regressione 1: Accuratezza di lettura –Variabili predittive: Memoria di Lavoro Verbale (varianza spiegata = 15.4%) Metafonologia (varianza spiegata =4.9%) –F(109)= 13.613; p < .001; R2 = .203 (varianza totale = 20.3%) Regressione 2: Velocità di Lettura –Variabili predittive: Memoria di Lavoro Verbale (varianza spiegata = 26,4%) Accesso Lessicale (varianza spiegata = 10,4%) Metafonologia (varianza spiegata = 4,9%) –F(109)=25.259; p < .000; R2 = .417 (varianza totale = 41.7%)
  • 25. Risultati: Predittori in 3^-4^ Regressione 1: Accuratezza di lettura (Brano MT) – Variabili predittive: Memoria di Lavoro Verbale (varianza spiegata = 10.7%) Attenzione focalizzata(varianza spiegata = 4.1%) Ricerca Visiva (varianza spiegata = 3.3%) – F(103)= 7.379; p < .000; R2 = .181 (varianza totale = 18.1%) Regressione 2: Velocità di Lettura – Variabili predittive: Vocabolario (varianza spiegata = 16.2%) Memoria di Lavoro Verbale (varianza spiegata = 7.9%) Attenzione Focalizzata (varianza spiegata =5.1%) – F(103)=13.765; p < .000; R2 = .292 (varianza totale = 29.2%) Risultati: Predittori in 5^ Regressione 1: Accuratezza di lettura (Brano MT) – Variabili predittive: Attenzione (varianza spiegata = 17.5%) Accesso lessicale: (varianza spiegata = 16.5%) Vocabolario (varianza spiegata = 13.6%) – F(22)=5.756; p < .006; R2 = .476 (varianza totale = 47.6%) Regressione 2: Velocità di Lettura – Variabili predittive: Attenzione Focalizzata ( varianza spiegata = 33.4%) – F(22)=10.550; p < .004; R2 = .334 (varianza totale = 33.4%)
  • 26. Conclusioni Si nota una differenziazione delle variabili predittive all’interno del ciclo di scuola primaria. Correttezza di lettura Classi 1-2: fondamentale la capacità di memorizzare e fondere le sillabe. Classi 3-4: importante la memoria di lavoro verbale, ma anche la ricerca visiva e attenzione focale. Classe 5: importante l’ttenzione focale, ma anche la conoscenza di parole e l’accesso lessicale rapido. Conclusioni Velocità di lettura Classi 1-2: fondamentale la capacità di memorizzare e fondere le sillabe, ma anche l’accesso lessicale rapido. –Classi 3-4: iniziano a diventare importanti la conoscenza lessicale e l’attenzione focalizzata, rimane significativa la memoria di lavoro verbale. –Classe 5: l’unica variabile predittiva è l’attenzione focalizzata.
  • 27. Valutazione della Dislessia di 2° livello RISULTA UTILE : un’analisi dei processi coinvolti nell’elaborazione dell’informazione, dal passaggio del linguaggio orale a quello scritto, nell’acquisizione della tecnica della lettura e della scrittura per poi individuare misure abilitative o compensative. Valutazione di 2°livello della lettura Componente Prova Se < 10°percentile Discriminazione e ricerca Prove di cancellazione visiva e/o ricerca visiva Disturbo Visuo-percettivo Memoria di Lavoro Verbale Span di cifre (WISC, TEMA), di sillabe, di non parole (PRCR-2) Disturbo Memoria Fonologica Metafonologia Manipolazione, Fusione e Delezione di fonemi Disturbo Metafonologico Accesso lessicale rapido RAN di colori, figure (Zoccolotti) Disturbo di recupero lessicale Lessico visivo Parole omofone non omografe Disturbo del lessico visivo
  • 29. Metafonologia: fusione sillabica e fonemica Metafonologia: Delezione sillaba
  • 30. Accesso lessicale rapido: Denominazione di colori (RAN) Accesso lessicale rapido: Denominazione di figure (RAN)
  • 31. Lessico visivo: prove con omofone