Non ho scritto questo libro perché debba piacere a qualcuno, forse non piacerà a nessuno. Non piacerà a Papa Benedetto, perché non gli risparmio osservazioni molto critiche, tanto da poter essere etichettate come eresie. Parlo a Lui perché, attraverso lui, mi ascoltino anche altri. Non piacerà ai miei ex colleghi preti, perché sarebbero costretti a mettersi in discussione, ma sanno di trovarsi davanti una strada senza uscita. Non piacerà a coloro che si ritengono bravi cristiani, perché dovrebbero cominciare a ragionare con la propria testa. Non piacerà ai laici perché penseranno che perdo tempo, dal momento che colui al quale mi rivolgo non lo leggerà. Non piacerà alla gran massa di indifferenti, abituati come sono a fare dei propri interessi l'unico scopo di vita.
Spero però che sia da stimolo a chi si pone domande, a chi è deluso dalle superficiali risposte dei mass-media e da quelle antiquate della Chiesa, a chi non si accontenta di portare all'ammasso il proprio cervello.
Questo mio libro è un piccolissimo battito d’ali, ma è ciò che la Vita ora mi chiede, anche se non so in quale parte dell’Universo questo piccolo “effetto farfalla” porterà il suo contributo.
I blog Pro-Ana. Come influenzano le adolescenti nel percorso di crescitaAnnaComacchio97
Il movimento Ana, un fenomeno che si sta allargando tra le adolesenti attraverso i blog Pro-Ana, influenzandole a diventare anoressiche, utilizzando ogni metodo possibile. Il movimento Ana esalta l'anoressia come uno stile di vita sano e non come una malattia qual è.
Non ho scritto questo libro perché debba piacere a qualcuno, forse non piacerà a nessuno. Non piacerà a Papa Benedetto, perché non gli risparmio osservazioni molto critiche, tanto da poter essere etichettate come eresie. Parlo a Lui perché, attraverso lui, mi ascoltino anche altri. Non piacerà ai miei ex colleghi preti, perché sarebbero costretti a mettersi in discussione, ma sanno di trovarsi davanti una strada senza uscita. Non piacerà a coloro che si ritengono bravi cristiani, perché dovrebbero cominciare a ragionare con la propria testa. Non piacerà ai laici perché penseranno che perdo tempo, dal momento che colui al quale mi rivolgo non lo leggerà. Non piacerà alla gran massa di indifferenti, abituati come sono a fare dei propri interessi l'unico scopo di vita.
Spero però che sia da stimolo a chi si pone domande, a chi è deluso dalle superficiali risposte dei mass-media e da quelle antiquate della Chiesa, a chi non si accontenta di portare all'ammasso il proprio cervello.
Questo mio libro è un piccolissimo battito d’ali, ma è ciò che la Vita ora mi chiede, anche se non so in quale parte dell’Universo questo piccolo “effetto farfalla” porterà il suo contributo.
I blog Pro-Ana. Come influenzano le adolescenti nel percorso di crescitaAnnaComacchio97
Il movimento Ana, un fenomeno che si sta allargando tra le adolesenti attraverso i blog Pro-Ana, influenzandole a diventare anoressiche, utilizzando ogni metodo possibile. Il movimento Ana esalta l'anoressia come uno stile di vita sano e non come una malattia qual è.
Dopo il successo di Svolte è la volta di Altre Svolte per continuare a raccontare le storie di chi ha “svoltato vita” abbandonando la comfort zone, le sue certezze e le sue abitudini buttandosi a capofitto in nuove avventure. Di chi ha “svoltato controcorrente “ scegliendo di non essere mamma e ci scherza con una vena di malinconia, di chi si è trovato sull’orlo del precipizio ma non è precipitato ed è riuscito a raddrizzare il tiro e, infine, di chi ha svoltato nonostante fosse troppo giovane per farlo come i ragazzi del reparto di oncologia di Parma.
“Il punto di vista psicologico ci dice che cambiare è nella natura delle cose e del mondo: da quando si nasce a quando si muore siamo in continua trasformazione. Eppure percettivamente le persone hanno bisogno di pensarsi nella stabilità e nella sicurezza di una continuità: gli affetti, una casa, un lavoro permanente. Ogni volta che uno di questi elementi viene a mancare, soprattutto per cause esterne, provoca sofferenza, disagio e desiderio di ristabilire un ordine precedente. Dalla parte opposta vivere in un contesto troppo sicuro, conosciuto, esperito ci porta alla noia e alla paralisi, alla percezione di vivere una vita vuota: sono i due estremi all’interno dei quali ognuno di noi si trova a vivere. Allora perché cambiare? (…)”
Nelle testimonianze raccolte in Altre Svolte c’è qualche risposta.
Sedici Pagine è un Magazine di cultura, informazione e attualità, nato dall’intuizione di Antonio Molinari e Domenico Stea assieme all’Associazione “Free Space”. La rivista fa la sua prima apparizione in pubblico il 16 Settembre 2016, con la pubblicazione del ‘numero 0’. Il successo dell’esordio proietta il magazine nel mondo delle novità e lo conferma come un progetto ambizioso e di larghe vedute. Particolarità di Sedici Pagine Magazine è la sua “Redazione Instabile”, composta interamente da giovani studenti e neolaureati (come, del resto, tutto il suo nucleo organizzativo), che mese per mese aumentano e si alternano nell’affrontare tematiche d’ogni genere (politiche, sociali, sportive, artistiche ecc…).
La società ci vuole tutti uguali, e possibilmente insicuri. Non c’è bisogno di essere malati di dietrologia e complottismo per capire che è più facile controllare una massa omogenea di persone con scarsa autostima piuttosto che una moltitudine di persone tutte diverse che credono in se stesse, no? Gli ingranaggi di una macchina possono sembrare diversi, ma sono tutti uguali: ognuno ha un posto e una libertà di azione che non può controllare.
Le persone sono tendenzialmente insoddisfatte e infelici. La maggioranza cerca una soluzione a questo problema nel posto sbagliato. Dove? All’esterno, fuori di sé. E come fa? Dando la colpa agli altri, puntando il dito, lamentandosi per ciò che non va, giudicando, criticando
Seminario di Primavera CSeRMEG 19 aprile 2008 COSA STIAMO FACENDO? Visibilità, indicatori e bilanci della medicina generale nelle cure primarie - www.csermeg.it
Dopo il successo di Svolte è la volta di Altre Svolte per continuare a raccontare le storie di chi ha “svoltato vita” abbandonando la comfort zone, le sue certezze e le sue abitudini buttandosi a capofitto in nuove avventure. Di chi ha “svoltato controcorrente “ scegliendo di non essere mamma e ci scherza con una vena di malinconia, di chi si è trovato sull’orlo del precipizio ma non è precipitato ed è riuscito a raddrizzare il tiro e, infine, di chi ha svoltato nonostante fosse troppo giovane per farlo come i ragazzi del reparto di oncologia di Parma.
“Il punto di vista psicologico ci dice che cambiare è nella natura delle cose e del mondo: da quando si nasce a quando si muore siamo in continua trasformazione. Eppure percettivamente le persone hanno bisogno di pensarsi nella stabilità e nella sicurezza di una continuità: gli affetti, una casa, un lavoro permanente. Ogni volta che uno di questi elementi viene a mancare, soprattutto per cause esterne, provoca sofferenza, disagio e desiderio di ristabilire un ordine precedente. Dalla parte opposta vivere in un contesto troppo sicuro, conosciuto, esperito ci porta alla noia e alla paralisi, alla percezione di vivere una vita vuota: sono i due estremi all’interno dei quali ognuno di noi si trova a vivere. Allora perché cambiare? (…)”
Nelle testimonianze raccolte in Altre Svolte c’è qualche risposta.
Sedici Pagine è un Magazine di cultura, informazione e attualità, nato dall’intuizione di Antonio Molinari e Domenico Stea assieme all’Associazione “Free Space”. La rivista fa la sua prima apparizione in pubblico il 16 Settembre 2016, con la pubblicazione del ‘numero 0’. Il successo dell’esordio proietta il magazine nel mondo delle novità e lo conferma come un progetto ambizioso e di larghe vedute. Particolarità di Sedici Pagine Magazine è la sua “Redazione Instabile”, composta interamente da giovani studenti e neolaureati (come, del resto, tutto il suo nucleo organizzativo), che mese per mese aumentano e si alternano nell’affrontare tematiche d’ogni genere (politiche, sociali, sportive, artistiche ecc…).
La società ci vuole tutti uguali, e possibilmente insicuri. Non c’è bisogno di essere malati di dietrologia e complottismo per capire che è più facile controllare una massa omogenea di persone con scarsa autostima piuttosto che una moltitudine di persone tutte diverse che credono in se stesse, no? Gli ingranaggi di una macchina possono sembrare diversi, ma sono tutti uguali: ognuno ha un posto e una libertà di azione che non può controllare.
Le persone sono tendenzialmente insoddisfatte e infelici. La maggioranza cerca una soluzione a questo problema nel posto sbagliato. Dove? All’esterno, fuori di sé. E come fa? Dando la colpa agli altri, puntando il dito, lamentandosi per ciò che non va, giudicando, criticando
Seminario di Primavera CSeRMEG 19 aprile 2008 COSA STIAMO FACENDO? Visibilità, indicatori e bilanci della medicina generale nelle cure primarie - www.csermeg.it
1. Cari amici,
1.Leggendo sermoni di miei colleghi molto più quotati trovo spesso
un afflato mistico, un richiamo profondo e toccante a vivere la fede
in maniera autentica e mi sento talmente trasportato e coinvolto da
sopportare insensatezze e baggianate teologiche. C’è però un punto
su cui ogni mio tentativo conciliante di leggere cose non UU si
scontra irrimediabilmente. La visione dell’uomo come un essere
intimamente malvagio e peccaminoso. E’ una visione altamente
contraddittoria poiché se si ammette lo Spirito in noi, e se si dà allo
Spirito potere salvifico, è assurdo pensare che sia corrotto il luogo
dove alberga lo Spirito. Eppure costoro mi direbbero non a torto “ma
cavoletti di Bruxelles, guardati intorno, guerre, corruzione,
stermini… vienimi a dire che l’uomo è buono….”
2. Io non contesto il dato di fatto che esistano tante, troppe teste di
quiz nel mondo, contesto la diagnosi del fenomeno. Una volta si
credeva che il moto apparente del sole sulla volta celeste fosse dovuto
al moto reale del sole nello spazio. Galileo contestò questa
interpretazione. Egli non contestò che il sole apparentemente sembri
muoversi, semplicemente attribuì questo moto a qualcosa di
differente dal moto reale, ossia quello (non percepito, ma reale,
dell’osservatore). Allo stesso modo, molto più modestamente, io non
contesto la presenza di tante, troppe teste di quiz, né contesto la
diagnosi, opponendomi fieramente alla dichiarazione di una natura
umana corrotta.
3. I fatti recenti mi han fatto sorgere l’esigenza/urgenza di riprendere
l’argomento, cercando di spiegarlo nuovamente. Lo farò attraverso
due metafore: quella del campo di fiori e quella del corpo umano.
2. Immaginate un campo di fiori, bello, ordinato, sereno, rigoglioso…
guardando il prato fiorito, direste che è intimamente malvagio? Non
credo… ma immaginate di sbagliare concime, di potare per errore le
gemme più promettenti e di partire per un viaggio e trascurarlo… .
Al ritorno lo troverà imbruttito, pieno di erbacce e zone morte… Vi
chiedo… perché è successo? E’ colpa del campo o del pigro
coltivatore? Facciamo un’altra metafora: immaginate un atleta, sano,
in forma, con gli addominali a tartaruga. Direste che il suo corpo è
intimamente corrotto? Non credo. Immaginate però che questo atleta
si trascuri, non si alleni, si rimpinzi di capitone e nutella (spero non
insieme )… Dopo 5 anni diciamo che abbia preso 15 chili e sembri
una palla. Di chi è la colpa? Del corpo che è intimamente corrotto o
di chi non abbia saputo tenersi in salute? La stessa cosa con il male
morale. Una natura nata buona, può guastarsi col tempo, le cattive
frequentazioni, i cattivi esempi, la cattiva educazione, le cattive
abitudini… soprattutto se rimane inerte rispetto alla propria vita e
assorbe ciò che capita senza curarsi.
4. Così è anche sul piano spirituale. Noi nasciamo con dei doni da
sviluppare, ma poi… sta a noi scegliere del nostro potenziale.
Vediamo velocemente gli errori più comuni:
La pigrizia: quando preferiamo far altro rispetto al dedicarci alla
nostra vita spirituale
La disorganizzazione: quando non abbiamo ben chiare le nostre
priorità e il tempo potenzialmente da dedicare allo Spirito viene
assorbito da legittime preoccupazioni mondane
Le cattive scelte: quando ci circondiamo di gente e di dottrine
che sentiamo aver perso la capacità di promuovere la nostra
crescita spirituale… e l’elenco potrebbe continuare…
3. 5. Ma non vorrei che l’accento fosse posto sul come raggiungere la
piena realizzazione spirituale, vorrei invece trarre insieme a voi le
conseguenze di questo mio discorso.
Gli unitariani non credono che qualcuno nasca già dannato,
piuttosto pensano ogni individuo dotato di un patrimonio
potenziale spirituale che è compito di ciascuno sviluppare al
meglio.
Questo fa sì che ciascuna persona che incontriamo sia buona di
fatto? Tutt’altro. La probabilità che i fattori che abbiamo visto
prima abbiamo ostacolato, impedito o danneggiato la crescita
spirituale è piuttosto alta. La probabilità che, nel sistema
socioculturale che viviamo, lo stile di vita che l’Altro adotta non
sia in linea con il potenziale spirituale che possiede sono
altissime. A rigore nessuno di noi, io men che meno, ha
realizzato appieno il proprio potenziale. Possiamo vedere gli
uomini profetici della seconda fonte UU e il Maestro Gesù della
fonte giudeo cristiana come esempi di persone che si siano
avvicinate a questa piena realizzazione, che resta l’obiettivo
verso cui ciascuno di noi vuole tendere
Questa visione che abbiamo presentato, spiega anche come la
metanoia, il cambiamento, la conversione siano sempre possibili
ma non sempre probabili. Dobbiamo essere perfettamente
consci che le conversioni da film di criminali incalliti restano
per lo più roba da film e non possiamo attendercele con alta
frequenza.
Quindi? Dobbiamo desistere dal rappresentare per l’altro una
occasione di speranza e di riscatto spirituale? Tutt’altro!! Proprio
come l’esempio del masso che abbiamo letto nostro compito è
continuare a offrire il maggior numero di possibilità possibili a
noi e al nostro prossimo per tutto il tempo che sarà possibile.
4. Quando tutto sarà finito saranno Altri a giudicare, decretare è
decidere, quello non è compito nostro
6. Da un punto di vista personale nostro compito è quello di
riflettere costantemente sul nostro stile di vita e sulle nostre
abitudini, riflettendo ogni giorno su quanto il comportamento che
metto in atto mi avvicini alla realizzazione spirituale che desidero
e su cosa io possa fare per migliorarlo. Sotto questo aspetto tre sono
le esperienze che posso consigliare:
La preghiera/meditazione, come momento di riflessione su di
sé, è molto utile per capire quotidianamente a che punto
stiamo col percorso e quali siano i passi più opportuni da fare
Il servizio liturgico collettivo, come momento di supporto e
di confronto reciproco.
Il curioso gioco delle 3 caramelle. Prendete tre caramelle.
Mettetele la mattina nella tasca sinistra. Risolvetevi di fare
durante la giornata 3 buone azioni, che abbiano per voi
significato e che richiedano un certo impegno. Ogni volta che
ne portate a termine una, passate una caramella dalla tasca
sinistra a quella destra. Ogni volta che invece vi accorgete di
comportarvi in maniera non adeguata, riportate la caramella
dalla tasca destra a quella sinistra. Il vostro obiettivo deve
essere quello di avere a fine giornata tutte le caramelle nella
tasca destra. Provate, prima di giudicare
7. Da un punto di vista collettivo la mia azione deve essere chiara
e costante:
In senso ecologico: come impegno per le minoranze
In campo solidale: come impegno a favore dei meno
abbienti
In campo sociale, impegnandomi a favore
dell’integrazione dei discriminati
5. In campo educativo secolare e spirituale, impegnandomi a
migliorare la mia cultura secolare e spirituale attraverso il
lavoro col prossimo e l’educazione del prossimo
I risultati? Non saranno eccelsi, ma, come opportunamente ci ricorda
la lettura che abbiamo fatto, non è quello il nostro compito
Allora facciamolo quest’uomo,
rendendo per prima cosa noi stessi
ogni giorno sempre più simile ad esso
Nasè Adam
נ ֲַֽעש ֶׂ֥ה א ָד םד
Amen
Rob