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a.s. 2013 / 2014 Classe 1E
Scuola secondaria di 1° Fra Salimbene
Questa piccola pubblicazione raccoglie immagini e parole di un progetto che abbiamo avviato quest’anno con
la classe 1E della Fra Salimbene, grazie alla disponibilità del maestro Salvatore Giambertone e di suo figlio
Jacopo, di Claudio Cattani, docente di educazione fisica, di tutto il consiglio di classe e delle famiglie dei
nostri alunni. In un’ora di pratica settimanale i ragazzi hanno potuto muovere i primi passi in un’arte
marziale che affonda le sue radici nella più antica tradizione orientale, di cui voglio qui richiamare
brevemente la grande attualità educativa. 
Il karate, secondo gli insegnamenti del maestro Egami - che Giambertone ci ha fatto rivivere nella loro gioiosa
essenzialità - è anzitutto una “via" (DO, in giapponese): non (solo) una tecnica di difesa, meno che mai una
pratica di offesa o di violenza, ma una disciplina fisica e interiore finalizzata alla scoperta e al rafforzamento
della nostra umanità profonda. Praticando il karate con il maestro si (ri)scoprono il rispetto e le regole, la
solidarietà con i compagni, il senso del limite e la voglia di superarlo, la forza che si nasconde in noi, la gioia
dello stare insieme, il silenzio, la semplicità, il legame che abbiamo con la Terra. Sono principi questi che
fondano ogni azione educativa, gli stessi a cui tende la scuola e ogni singola materia di studio, ma che spesso
non si riescono a vivere in aula, tra i banchi: il karate diventa così anche un'esperienza complementare alla
vita scolastica, a cui dà un contributo essenziale.
Il secondo concetto che voglio sottolineare è la radice stessa del karate, termine che in giapponese significa
"mano nuda": la mano nuda è quella senza le ‘cose’ che tendono a prender possesso della nostra vita (l’ultimo
cellulare, il vestito firmato, i soldi, ecc.). In palestra, di fronte a un attacco, tutto questo non serve: serve invece
essere veloci, autentici, diretti, aperti agli altri, fiduciosi in se stessi. Virtù che si portano dentro per tutta la
vita, nello studio, nel lavoro, nelle relazioni sociali. Tra l’altro uno dei pochi modi in cui oggi i nostri ragazzi
possono difendersi davvero dal microbullismo che imperversa nelle aule come nei social network:
quell’atteggiamento discriminatorio che si rivolge a una ‘vittima’ di turno, perché non è bello, non è magro,
non è firmato, non ha le cose giuste, non è del colore giusto, non parla il dialetto di qui e così via. 
Il karate ci insegna che siamo tutti ‘giusti', purché ci crediamo noi per primi e siamo capaci di comunicarlo
agli altri.
Auguro alle ragazze e ai ragazzi di 1E di continuare a percorrere per molto tempo la via che quest'anno hanno
conosciuto.
Pier Paolo Eramo
dirigente@salimbene.scuole.pr.it
A scuola, sulla via del karate
KarateDo alla scuola Fra Salimbene
La pratica con i ragazzi della 1E durante le lezioni di Educazione Fisica presso la loro scuola e durante
l’esperienza fatta al Budokwaj, mi ha particolarmente colpito. E’ molto interessante leggere le
impressioni dei ragazzi su questa esperienza e per me è stata ed è una grande opportunità portare il
messaggio del KarateDo ai ragazzi. Mi riempie di entusiasmo sapere che ognuno, a modo proprio, ha
compreso i principi dell’arte marziale:
Essere leali
Rispettare il prossimo
Stimolare l’amicizia
Avere cura delle proprie cose
Riflettere prima di agire
Leggere e ascoltare i loro pensieri, è per me una conferma che i ragazzi sono disponibili e interessati a
conoscere e sperimentare con gli altri cose nuove, per poi capire meglio se stessi. E’ nostro dovere,
come maestri ed educatori, aiutarli a conoscere meglio questo cammino (Do) e condividere con loro la
passione della pratica. Ho visto nei loro occhi il piacere di vedere me e mio figlio Jacopo praticare
insieme con l’intento di divertire, insegnando.
L’esperienza al Budokwaj è stata molto positiva, devo ringraziare tutti i genitori che hanno aderito a
questa iniziativa e permesso perciò ai loro ragazzi di venire in palestra. I ragazzi delle 1E si sono sentiti
molto gratificati dall’invito e nel vedere altri ragazzi che li hanno accolti nella palestra quel Sabato
mattina. Insieme hanno creato uno “scambio”.
Agli insegnanti un sincero grazie per avere condiviso il mio pensiero. Far capire i principi di questa
pratica, che è più di un semplice sport, per me è molto importante. Mi sono sentito a casa, accolto e
rispettato. A voi il merito nel proporre ai ragazzi esperienze per la loro crescita, che un giorno faranno
parte del loro bagaglio. Un complimento a Pier Paolo per l’esempio di spontaneità e semplicità.
Vorrei concludere con un pensiero del maestro Egami:
Ognuno di noi è una piccola luce,
Dieci, cento persone si uniscono
E diventano una grande luce
Questa è la verità di un mondo sublime. 
Un abbraccio da Salvatore e Jacopo
Controlla le tue emozioni
o quelle controlleranno te
Detto cinese
Il punto di vista degli insegnanti 
Proporre lezioni di Karate è stata una sfida, una bella scommessa sulle capacità di
attenzione e comprensione dei nostri alunni.
Il preconcetto Karate = violenza, aggressività, è andato distrutto già ai primi incontri col
Maestro Salvatore Giambertone. I ragazzi hanno scoperto, con meraviglia, che il Karate-do è
insegnamento di Vita, è l’indicazione di una Via che ci permette di costruire una nostra
identità, forte e serena, tenera e aperta alle infinite possibilità che il mondo ci offre.
Le riflessioni scaturite dagli alunni durante una conversazione-stimolo in classe, ci
sembrano molto acute e ci dimostrano quanto i ragazzi siano recettivi e capaci di intuire ciò
che va al di là dell’apparenza.
Valutiamo in modo molto positivo il percorso compiuto dai nostri alunni. Abbiamo notato
che è cresciuta in loro la consapevolezza e la competenza nel gestire le relazioni e le loro
emozioni e questo ha avuto riflessi importanti sulla vita di classe. Valori come il rispetto,
l’ascolto, la stima, la pazienza, la comprensione, tanto calpestati nella nostra società, sono
stati riaffermati con vigore.
Auguriamo ai nostri ragazzi di rispettarli e viverli sempre e ringraziamo il Maestro
Salvatore e Jacopo per la grande opportunità e l’esperienza che ci hanno offerto.
Gli insegnanti
Claudio Cattani e Stefania Rastelli
La tenerezza trionfa sulla durezza. La debolezza sulla
forza. Ciò che risulta duttile è superiore a ciò che è
immutabile
Lao Tsu
Tommaso
Fare karate a scuola mi diverte molto perché mi
piace e perché imparo cose nuove, insegnamenti di
vita e anche a combattere. Mi ha colpito molto il
rispetto che si ha dell’avversario e il
combattimento senza farsi male.
Nicole
Le cose che ho imparato dal karate sono:
schivare bastoni, pera e pugni; fare la
lotta ma senza violenza; saltare ostacoli;
fare le capriole.
Maria Camilla
Il combattimento inizia e finisce con il
saluto perché il valore più grande nel
karate è il rispetto del nemico. Il karate è
disciplina e insegna a conoscere meglio
noi stessi.
Guido
Conoscere se stessi significa anche
controllare la propria forza. Conoscere
bene noi stessi ci aiuta a conoscere gli
altri.
Leone
• Salutare il “nemico” alla fine del
combattimento significa dirgli “è stato
bello combattere con te”, significa stima e
rispetto. A lezione di karate io ho imparato
un po’ a difendermi, a trovare il rispetto
degli altri. Una cosa che sto imparando è
il controllo dei miei gesti e sto scoprendo
la pace interiore nel mio corpo.
Chiara
Io ho capito che il karate è uno stile di
vita, perché insegna a pensare prima di
agire. Inoltre non è una disciplina di
attacco, ma di difesa. Ho imparato anche
che non è un modo per picchiare, ma una
disciplina di pace. Il karate mi fa pensare
agli eroi omerici: anche nell’Iliade il
valore più importante era il rispetto, gli
eroi erano nemici e combattevano, ma
riconoscevano l’uno il valore dell’altro.
Edoardo
       Non puoi praticare il karate se non hai rispetto
dell’ altro, altrimenti non è più karate. Ho
imparato che prima di giudicare gli altri devi
giudicare te stesso e che il karate è una
disciplina mentale, che allena la mente, perché
quando combatti devi pensare alla mossa.
Il karate ti cambia perché ti insegna una via per
crescere, per vivere al meglio la tua vita.
E’ forza e dolcezza allo stesso tempo.
Jomari
        Secondo me, la lezione comincia e
termina con il saluto perché significa
rispetto verso il Maestro e l’ambiente in
cui di pratica il karate. Il Maestro
Salvatore ci ha insegnato che durante lo
sbilanciamento, quando metti a terra
l’avversario, è come se gli facessi un
massaggio e se si rialza sorridendo vuol
dire che si è divertito. E questo è
importante.
Enrico
        Ho imparato a rispettare chi ho
davanti, a fare attenzione, ma anche a
comprendere che il karate è una disciplina
sia di combattimento che mentale.
Simone
Quest’anno a scuola ho
praticato il karate, ma non
bisogna usare il karate per
litigare
Brando
      Questa attività è stata una grande
occasione, mi è piaciuta fin dall’inizio. Il
karate mi insegna che con l’impegno e lo
sforzo è possibile superare le difficoltà
della vita, mi insegna a conoscere gli altri
e a fare amicizia. Io ringrazio tanto il
Maestro Salvatore e suo figlio perché mi
hanno fatto conoscere un’arte bellissima.
Dien
In Cina conoscevo il karate. A scuola a
Parma l’ho praticato e mi sono divertito
soprattutto nell’esercizio della pera da
schivare. Non era facile!
Matteo
A me il karate ha insegnato che è un’arte
che va usata solo per la difesa e non per
fare male a un’altra persona.
Cristina
Ho capito che ci vuole sempre rispetto per il
Maestro che ti insegna, occorre essere
leali e capire le persone che ti stanno
intorno.
Matilde
L’attività di karate mi piace molto, ho
imparato a conoscere le persone in un
modo nuovo, attraverso il corpo e imparo
a rispettarle. Mi piacciono molto gli
esercizi che facciamo perché sono molto
divertenti, soprattutto l’esercizio con le
palle.
Georg
Per me l’attività di karate ci vuole
insegnare il rispetto per se stessi e per il
nemico, a riflettere e a difendersi.
Giulia
Il saluto è un momento molto importante,
è il simbolo del rispetto. Il Maestro
insegna all’allievo e l’allievo è contento di
imparare. Il karate ti aiuta a conoscere te
stesso, perché ti fa capire i tuoi limiti,
quello che puoi fare e quello che non puoi.
Niccolò
Ho imparato a difendermi contro mio
fratello, ho aumentato i riflessi. Mio
fratello mi invidia perché riesco a fare una
specie di capriola all’indietro e lui no.
Facendo karate scopri molto bene i tuoi
limiti e capisci dove puoi migliorare e
quando ti confronti con gli altri capisci
dove può arrivare l’avversario.
Giacomo
        In questi mesi ho imparato molte cose:
a rispettare gli altri, i numeri in
giapponese fino a dieci, a saltare più in
alto, a essere più agile, varie posizioni…
ma la cosa che mi ha colpito di più è stato
rendermi conto che il karate non è, come
pensavo prima, tirare calci e pugni, ma è
una disciplina di rispetto e di amicizia.
Alessandro
        Noi a karate abbiamo due maestri che hanno
davvero la stoffa per insegnare e per farci
imparare mosse straordinarie. La mossa che mi
piace di più è quella in cui ti devi proteggere i
capelli con il braccio. Prima e dopo la pratica di
quest’arte impegnativa, c’è sempre un momento
di pace e di ringraziamento al grande Maestro
Egami e al nostro Maestro Salvatore.
Sara
       Nel karate bisogna essere un po’
“psicologi”, capire l’altro, leggere i
suoi pensieri, adattarsi a lui. E’ un po’
come nelle amicizie: ci vuole pazienza e
disponibilità
Desara
   In Albania non conoscevo il Karate, mi è
piaciuto praticarlo perché
penso sia utile per capire meglio gli altri.
Catherine
   All’inizio il karate mi spaventava un po’,
ma poi ho capito che non è un’arte
violenta e mi sono divertita
La via del Karate (1E, 2013/14)

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La via del Karate (1E, 2013/14)

  • 1. a.s. 2013 / 2014 Classe 1E Scuola secondaria di 1° Fra Salimbene
  • 2. Questa piccola pubblicazione raccoglie immagini e parole di un progetto che abbiamo avviato quest’anno con la classe 1E della Fra Salimbene, grazie alla disponibilità del maestro Salvatore Giambertone e di suo figlio Jacopo, di Claudio Cattani, docente di educazione fisica, di tutto il consiglio di classe e delle famiglie dei nostri alunni. In un’ora di pratica settimanale i ragazzi hanno potuto muovere i primi passi in un’arte marziale che affonda le sue radici nella più antica tradizione orientale, di cui voglio qui richiamare brevemente la grande attualità educativa.  Il karate, secondo gli insegnamenti del maestro Egami - che Giambertone ci ha fatto rivivere nella loro gioiosa essenzialità - è anzitutto una “via" (DO, in giapponese): non (solo) una tecnica di difesa, meno che mai una pratica di offesa o di violenza, ma una disciplina fisica e interiore finalizzata alla scoperta e al rafforzamento della nostra umanità profonda. Praticando il karate con il maestro si (ri)scoprono il rispetto e le regole, la solidarietà con i compagni, il senso del limite e la voglia di superarlo, la forza che si nasconde in noi, la gioia dello stare insieme, il silenzio, la semplicità, il legame che abbiamo con la Terra. Sono principi questi che fondano ogni azione educativa, gli stessi a cui tende la scuola e ogni singola materia di studio, ma che spesso non si riescono a vivere in aula, tra i banchi: il karate diventa così anche un'esperienza complementare alla vita scolastica, a cui dà un contributo essenziale. Il secondo concetto che voglio sottolineare è la radice stessa del karate, termine che in giapponese significa "mano nuda": la mano nuda è quella senza le ‘cose’ che tendono a prender possesso della nostra vita (l’ultimo cellulare, il vestito firmato, i soldi, ecc.). In palestra, di fronte a un attacco, tutto questo non serve: serve invece essere veloci, autentici, diretti, aperti agli altri, fiduciosi in se stessi. Virtù che si portano dentro per tutta la vita, nello studio, nel lavoro, nelle relazioni sociali. Tra l’altro uno dei pochi modi in cui oggi i nostri ragazzi possono difendersi davvero dal microbullismo che imperversa nelle aule come nei social network: quell’atteggiamento discriminatorio che si rivolge a una ‘vittima’ di turno, perché non è bello, non è magro, non è firmato, non ha le cose giuste, non è del colore giusto, non parla il dialetto di qui e così via.  Il karate ci insegna che siamo tutti ‘giusti', purché ci crediamo noi per primi e siamo capaci di comunicarlo agli altri. Auguro alle ragazze e ai ragazzi di 1E di continuare a percorrere per molto tempo la via che quest'anno hanno conosciuto. Pier Paolo Eramo dirigente@salimbene.scuole.pr.it A scuola, sulla via del karate
  • 3. KarateDo alla scuola Fra Salimbene La pratica con i ragazzi della 1E durante le lezioni di Educazione Fisica presso la loro scuola e durante l’esperienza fatta al Budokwaj, mi ha particolarmente colpito. E’ molto interessante leggere le impressioni dei ragazzi su questa esperienza e per me è stata ed è una grande opportunità portare il messaggio del KarateDo ai ragazzi. Mi riempie di entusiasmo sapere che ognuno, a modo proprio, ha compreso i principi dell’arte marziale: Essere leali Rispettare il prossimo Stimolare l’amicizia Avere cura delle proprie cose Riflettere prima di agire Leggere e ascoltare i loro pensieri, è per me una conferma che i ragazzi sono disponibili e interessati a conoscere e sperimentare con gli altri cose nuove, per poi capire meglio se stessi. E’ nostro dovere, come maestri ed educatori, aiutarli a conoscere meglio questo cammino (Do) e condividere con loro la passione della pratica. Ho visto nei loro occhi il piacere di vedere me e mio figlio Jacopo praticare insieme con l’intento di divertire, insegnando. L’esperienza al Budokwaj è stata molto positiva, devo ringraziare tutti i genitori che hanno aderito a questa iniziativa e permesso perciò ai loro ragazzi di venire in palestra. I ragazzi delle 1E si sono sentiti molto gratificati dall’invito e nel vedere altri ragazzi che li hanno accolti nella palestra quel Sabato mattina. Insieme hanno creato uno “scambio”. Agli insegnanti un sincero grazie per avere condiviso il mio pensiero. Far capire i principi di questa pratica, che è più di un semplice sport, per me è molto importante. Mi sono sentito a casa, accolto e rispettato. A voi il merito nel proporre ai ragazzi esperienze per la loro crescita, che un giorno faranno parte del loro bagaglio. Un complimento a Pier Paolo per l’esempio di spontaneità e semplicità. Vorrei concludere con un pensiero del maestro Egami: Ognuno di noi è una piccola luce, Dieci, cento persone si uniscono E diventano una grande luce Questa è la verità di un mondo sublime.  Un abbraccio da Salvatore e Jacopo
  • 4. Controlla le tue emozioni o quelle controlleranno te Detto cinese Il punto di vista degli insegnanti  Proporre lezioni di Karate è stata una sfida, una bella scommessa sulle capacità di attenzione e comprensione dei nostri alunni. Il preconcetto Karate = violenza, aggressività, è andato distrutto già ai primi incontri col Maestro Salvatore Giambertone. I ragazzi hanno scoperto, con meraviglia, che il Karate-do è insegnamento di Vita, è l’indicazione di una Via che ci permette di costruire una nostra identità, forte e serena, tenera e aperta alle infinite possibilità che il mondo ci offre. Le riflessioni scaturite dagli alunni durante una conversazione-stimolo in classe, ci sembrano molto acute e ci dimostrano quanto i ragazzi siano recettivi e capaci di intuire ciò che va al di là dell’apparenza. Valutiamo in modo molto positivo il percorso compiuto dai nostri alunni. Abbiamo notato che è cresciuta in loro la consapevolezza e la competenza nel gestire le relazioni e le loro emozioni e questo ha avuto riflessi importanti sulla vita di classe. Valori come il rispetto, l’ascolto, la stima, la pazienza, la comprensione, tanto calpestati nella nostra società, sono stati riaffermati con vigore. Auguriamo ai nostri ragazzi di rispettarli e viverli sempre e ringraziamo il Maestro Salvatore e Jacopo per la grande opportunità e l’esperienza che ci hanno offerto. Gli insegnanti Claudio Cattani e Stefania Rastelli La tenerezza trionfa sulla durezza. La debolezza sulla forza. Ciò che risulta duttile è superiore a ciò che è immutabile Lao Tsu
  • 5. Tommaso Fare karate a scuola mi diverte molto perché mi piace e perché imparo cose nuove, insegnamenti di vita e anche a combattere. Mi ha colpito molto il rispetto che si ha dell’avversario e il combattimento senza farsi male.
  • 6.
  • 7. Nicole Le cose che ho imparato dal karate sono: schivare bastoni, pera e pugni; fare la lotta ma senza violenza; saltare ostacoli; fare le capriole.
  • 8.
  • 9. Maria Camilla Il combattimento inizia e finisce con il saluto perché il valore più grande nel karate è il rispetto del nemico. Il karate è disciplina e insegna a conoscere meglio noi stessi.
  • 10.
  • 11. Guido Conoscere se stessi significa anche controllare la propria forza. Conoscere bene noi stessi ci aiuta a conoscere gli altri.
  • 12.
  • 13. Leone • Salutare il “nemico” alla fine del combattimento significa dirgli “è stato bello combattere con te”, significa stima e rispetto. A lezione di karate io ho imparato un po’ a difendermi, a trovare il rispetto degli altri. Una cosa che sto imparando è il controllo dei miei gesti e sto scoprendo la pace interiore nel mio corpo.
  • 14.
  • 15. Chiara Io ho capito che il karate è uno stile di vita, perché insegna a pensare prima di agire. Inoltre non è una disciplina di attacco, ma di difesa. Ho imparato anche che non è un modo per picchiare, ma una disciplina di pace. Il karate mi fa pensare agli eroi omerici: anche nell’Iliade il valore più importante era il rispetto, gli eroi erano nemici e combattevano, ma riconoscevano l’uno il valore dell’altro.
  • 16.
  • 17. Edoardo        Non puoi praticare il karate se non hai rispetto dell’ altro, altrimenti non è più karate. Ho imparato che prima di giudicare gli altri devi giudicare te stesso e che il karate è una disciplina mentale, che allena la mente, perché quando combatti devi pensare alla mossa. Il karate ti cambia perché ti insegna una via per crescere, per vivere al meglio la tua vita. E’ forza e dolcezza allo stesso tempo.
  • 18.
  • 19. Jomari         Secondo me, la lezione comincia e termina con il saluto perché significa rispetto verso il Maestro e l’ambiente in cui di pratica il karate. Il Maestro Salvatore ci ha insegnato che durante lo sbilanciamento, quando metti a terra l’avversario, è come se gli facessi un massaggio e se si rialza sorridendo vuol dire che si è divertito. E questo è importante.
  • 20.
  • 21. Enrico         Ho imparato a rispettare chi ho davanti, a fare attenzione, ma anche a comprendere che il karate è una disciplina sia di combattimento che mentale.
  • 22.
  • 23. Simone Quest’anno a scuola ho praticato il karate, ma non bisogna usare il karate per litigare
  • 24.
  • 25. Brando       Questa attività è stata una grande occasione, mi è piaciuta fin dall’inizio. Il karate mi insegna che con l’impegno e lo sforzo è possibile superare le difficoltà della vita, mi insegna a conoscere gli altri e a fare amicizia. Io ringrazio tanto il Maestro Salvatore e suo figlio perché mi hanno fatto conoscere un’arte bellissima.
  • 26.
  • 27. Dien In Cina conoscevo il karate. A scuola a Parma l’ho praticato e mi sono divertito soprattutto nell’esercizio della pera da schivare. Non era facile!
  • 28.
  • 29. Matteo A me il karate ha insegnato che è un’arte che va usata solo per la difesa e non per fare male a un’altra persona.
  • 30.
  • 31. Cristina Ho capito che ci vuole sempre rispetto per il Maestro che ti insegna, occorre essere leali e capire le persone che ti stanno intorno.
  • 32.
  • 33. Matilde L’attività di karate mi piace molto, ho imparato a conoscere le persone in un modo nuovo, attraverso il corpo e imparo a rispettarle. Mi piacciono molto gli esercizi che facciamo perché sono molto divertenti, soprattutto l’esercizio con le palle.
  • 34.
  • 35. Georg Per me l’attività di karate ci vuole insegnare il rispetto per se stessi e per il nemico, a riflettere e a difendersi.
  • 36.
  • 37. Giulia Il saluto è un momento molto importante, è il simbolo del rispetto. Il Maestro insegna all’allievo e l’allievo è contento di imparare. Il karate ti aiuta a conoscere te stesso, perché ti fa capire i tuoi limiti, quello che puoi fare e quello che non puoi.
  • 38.
  • 39. Niccolò Ho imparato a difendermi contro mio fratello, ho aumentato i riflessi. Mio fratello mi invidia perché riesco a fare una specie di capriola all’indietro e lui no. Facendo karate scopri molto bene i tuoi limiti e capisci dove puoi migliorare e quando ti confronti con gli altri capisci dove può arrivare l’avversario.
  • 40.
  • 41. Giacomo         In questi mesi ho imparato molte cose: a rispettare gli altri, i numeri in giapponese fino a dieci, a saltare più in alto, a essere più agile, varie posizioni… ma la cosa che mi ha colpito di più è stato rendermi conto che il karate non è, come pensavo prima, tirare calci e pugni, ma è una disciplina di rispetto e di amicizia.
  • 42.
  • 43. Alessandro         Noi a karate abbiamo due maestri che hanno davvero la stoffa per insegnare e per farci imparare mosse straordinarie. La mossa che mi piace di più è quella in cui ti devi proteggere i capelli con il braccio. Prima e dopo la pratica di quest’arte impegnativa, c’è sempre un momento di pace e di ringraziamento al grande Maestro Egami e al nostro Maestro Salvatore.
  • 44.
  • 45. Sara        Nel karate bisogna essere un po’ “psicologi”, capire l’altro, leggere i suoi pensieri, adattarsi a lui. E’ un po’ come nelle amicizie: ci vuole pazienza e disponibilità
  • 46.
  • 47. Desara    In Albania non conoscevo il Karate, mi è piaciuto praticarlo perché penso sia utile per capire meglio gli altri.
  • 48.
  • 49. Catherine    All’inizio il karate mi spaventava un po’, ma poi ho capito che non è un’arte violenta e mi sono divertita