Secondo appuntamento del corso Modelli di comunicazione della scienza al primo anno del Master biennale in Comunicazione della Scienza della Sissa aa 2012-13.
L'obiettivo di questa lezione è mostrare che le modalità, i processi e i mezzi con cui la ricerca viene condivisa dagli scienziati influenzano la natura e il racconto pubblico della conoscenza
Di quale scienza hanno bisogno i pubblici: il modello del Public Understandin...Nico Pitrelli, Ph.D
Terza lezione del corso "Modelli di comunicazione della scienza" al Master della Sissa http://mcs.sissa.it. Viene descritto in particolare il Public Understanding of Science, denominazione con cui si indica sia un movimento di opinione nato attorno alla seconda metà degli anni Ottanta del Novecento che un campo di studi della ricerca sociale. Il filo rosso che accomuna i due ambiti è la concettualizzazione approfondita dei pubblici della scienza. Nel corso della lezione vevengono esaminati gli obiettivi delle attività di comunicazione legate al movimento e i principali risultati della ricerca che ne è conseguita.
Quarto appuntamento del corso Modelli di comunicazione della Scienza al Master biennale della Sissa aa 2012-13. Lo scopo della lezione è descrivere gli aspetti fondamentali del rapporto tra scienza e mass-media con particolare attenzione al ruolo e alle funzioni dei giornalisti scientifici, alle rappresentazioni mediatiche della scienza e ai loro effetti sugli atteggiamenti pubblici rispetto a scienza e tecnologia.
Comunicare la scienza: le nuove opportunità offerte dal Web e rischi connessiGravità Zero
L'evoluzione del mondo digitale ha portato la nostra società a dover affrontare una sfida nuova e complessa. E' dai tempi di Gutenberg che non assistiamo a una rivoluzione così radicale nel modo di comunicare l'informazione.
Dal punto di vista di chi fa ricerca la rivoluzione digitale implica, in tempi rapidi, un cambiamento epocale del modo con cui comunicare il proprio lavoro e fare outreach. Un modo che vede la relazione e l'interazione al centro di uno scambio di messaggi bilaterali costanti. Un vero e proprio dialogo che mette il ricercatore e la sua organizzazione nella condizione di aprirsi a un mondo in cui le parole chiave sono ascolto, partecipazione, interazione, velocità e trasparenza.
Le decisioni importanti che riguardano il lavoro di un ricercatore sono sempre più spesso il frutto di una complessa negoziazione con una serie di soggetti sociali: politici, imprese, associazioni, gruppi di influenza e i media.
Spesso tali decisioni sono sottoposte all'attenzione del grande pubblico, le cui opinioni si riflettono sulle decisioni dei politici. La qualità della comunicazione della scienza è dunque sempre più spesso il fattore determinante per il successo di un settore di ricerca e misura il successo di qualunque iniziativa o progetto. Oggi comunicare con la società è diventata una necessità. Come siamo arrivati a questo punto? Come è cambiato il ruolo del ricercatore e del divulgatore? E cosa si intende esattamente per "comunicare" all'alba del XXI secolo?
La seconda lezione del Corso Comunicare la scienza di Antonio Massara approfondisce la net economy e le conseguenze della disintermediazione, sia nei business model che nelle modalità di condivisione delle storie. Il Piano Editoriale contempla tutte le opzioni di condivisione delle storie per tipo di contenuto, tempo e target.
Una nuova metafora per il ruolo della Seo, quella della magnetizzazione dei contenuti all'interno del grande pagliaio del web, aiuta la comprensione dei meccanismi alla base del Seo e del ruolo dei motori di ricerca. Viene inoltre illustrata la dinamica dei content lunghi, del blogging e la realtà degli ebook, veri strumenti di condivisione di storie lunghe.
Come fa un comunicatore della scienza a scegliere tra il deficit e il dialogo? E' corretto pensare che esista una dicotomia netta fra un apporccio diffusionista e una partecipativo alla comunicazione scientifica? Sono i temi trattati nella mia settima lezione del corso Modelli di comunicaazione della scienza al Master della Sissa di quest'anno (http://mcs.sissa.it/i-corsi/primo-anno/modelli-di-comunicazione-della-scienza.aspx)
Di quale scienza hanno bisogno i pubblici: il modello del Public Understandin...Nico Pitrelli, Ph.D
Terza lezione del corso "Modelli di comunicazione della scienza" al Master della Sissa http://mcs.sissa.it. Viene descritto in particolare il Public Understanding of Science, denominazione con cui si indica sia un movimento di opinione nato attorno alla seconda metà degli anni Ottanta del Novecento che un campo di studi della ricerca sociale. Il filo rosso che accomuna i due ambiti è la concettualizzazione approfondita dei pubblici della scienza. Nel corso della lezione vevengono esaminati gli obiettivi delle attività di comunicazione legate al movimento e i principali risultati della ricerca che ne è conseguita.
Quarto appuntamento del corso Modelli di comunicazione della Scienza al Master biennale della Sissa aa 2012-13. Lo scopo della lezione è descrivere gli aspetti fondamentali del rapporto tra scienza e mass-media con particolare attenzione al ruolo e alle funzioni dei giornalisti scientifici, alle rappresentazioni mediatiche della scienza e ai loro effetti sugli atteggiamenti pubblici rispetto a scienza e tecnologia.
Comunicare la scienza: le nuove opportunità offerte dal Web e rischi connessiGravità Zero
L'evoluzione del mondo digitale ha portato la nostra società a dover affrontare una sfida nuova e complessa. E' dai tempi di Gutenberg che non assistiamo a una rivoluzione così radicale nel modo di comunicare l'informazione.
Dal punto di vista di chi fa ricerca la rivoluzione digitale implica, in tempi rapidi, un cambiamento epocale del modo con cui comunicare il proprio lavoro e fare outreach. Un modo che vede la relazione e l'interazione al centro di uno scambio di messaggi bilaterali costanti. Un vero e proprio dialogo che mette il ricercatore e la sua organizzazione nella condizione di aprirsi a un mondo in cui le parole chiave sono ascolto, partecipazione, interazione, velocità e trasparenza.
Le decisioni importanti che riguardano il lavoro di un ricercatore sono sempre più spesso il frutto di una complessa negoziazione con una serie di soggetti sociali: politici, imprese, associazioni, gruppi di influenza e i media.
Spesso tali decisioni sono sottoposte all'attenzione del grande pubblico, le cui opinioni si riflettono sulle decisioni dei politici. La qualità della comunicazione della scienza è dunque sempre più spesso il fattore determinante per il successo di un settore di ricerca e misura il successo di qualunque iniziativa o progetto. Oggi comunicare con la società è diventata una necessità. Come siamo arrivati a questo punto? Come è cambiato il ruolo del ricercatore e del divulgatore? E cosa si intende esattamente per "comunicare" all'alba del XXI secolo?
La seconda lezione del Corso Comunicare la scienza di Antonio Massara approfondisce la net economy e le conseguenze della disintermediazione, sia nei business model che nelle modalità di condivisione delle storie. Il Piano Editoriale contempla tutte le opzioni di condivisione delle storie per tipo di contenuto, tempo e target.
Una nuova metafora per il ruolo della Seo, quella della magnetizzazione dei contenuti all'interno del grande pagliaio del web, aiuta la comprensione dei meccanismi alla base del Seo e del ruolo dei motori di ricerca. Viene inoltre illustrata la dinamica dei content lunghi, del blogging e la realtà degli ebook, veri strumenti di condivisione di storie lunghe.
Come fa un comunicatore della scienza a scegliere tra il deficit e il dialogo? E' corretto pensare che esista una dicotomia netta fra un apporccio diffusionista e una partecipativo alla comunicazione scientifica? Sono i temi trattati nella mia settima lezione del corso Modelli di comunicaazione della scienza al Master della Sissa di quest'anno (http://mcs.sissa.it/i-corsi/primo-anno/modelli-di-comunicazione-della-scienza.aspx)
Cellule staminali, vaccini e autismo, cambiamenti climatici, ogm, sperimentazione animale. La lista delle controversie sociali su questioni di scienza e tecnologia potrebbe continuare a lungo. E sembra impossibile uscire da una polarizzazione fra difensori della scienza e anti-scientisti, da uno stallo in cui la comunicazione sembra servire solo a ribadire il proprio punto di vista. In tal modo i conflitti rimangono inalterati e si ripresentano sempre allo stesso modo, una grande fascia di persone rimane esclusa dal dibattito e soprattutto scienziati e comunicatori della scienza non riescono a dare un contributo significativo al governo del futuro abilitato da scienza e tecnologia. È possibile minimizzare il conflitto? È possibile rappresentare la scienza e il suo ruolo nella società in modo da soddisfare il desiderio di futuro condiviso che sottende a molti conflitti? Ho cercato di indentificare delle strade percorribili e trovare esempi concreti in questa direzione nell'ambito del corso "introduzione alla comunicazione della scienza" che tengo alla Sissa.
Domani prende il via il corso Modelli di comunicazione della scienza per gli studenti del I anno del Master in Comunicazione della Scienza della Sissa (aa 2012-13). Questa è la mia prima lezione. Il messaggio principale è che per essere dei buoni professinisti non basta l'accuratezza nella trasmissione della conoscenza scientifica. Per essere efficaci e per valutare se un'inizaitva di comunicazione della scienza funziona è necessario tener conto di fattori sociali, storici e culturali.
Piano di comunicazione sviluppato per il lancio della nuova bottiglia ecosostebile H2O Eco-Green. Il percorso va dall'analisi del mercato, dei competitor, del target fino all'ideazione della strategia con la scelta dei canali e dei contenuti e il calcolo del budget ipotizzato.
Open science. L'impatto della rete nella produzione e diffusione della conosc...Nico Pitrelli, Ph.D
Si tratta delle slide della sesta lezione del corso Modelli di comunicazione della scienza tenuto al Master in Comunicazione della Scienza della Sissa.
L'obiettivo dell'incontro è mostrare come la rete stia modificando il modo in cui la conoscenza scientifica circola e si diffonde tra i ricercatori e quali sono i possibili effetti sulla comunicazione pubblica. Da una parte, le tecnologie digitali e connettive hanno permesso l'emergere di nuovi attori che esterni alle istituzioni scientifiche, dall'altra esse permettono agli scienziati forme di comunicazione innovative rispetto al sistema accademico tradizionale. I ricercatori usano ad esempio Internet per parlare direttamente con i cittadini, per risolvere pubblicamente controversie una volta confinate nei laboratori, per esporre i propri lavori in forma incompleta in una logica di definizione del territorio.
Quali potrebbero essere le tendenze più significative per la comunicazione della scienza nei prossimi anni? Come incorporare i risultati più recenti della ricerca sociale in concrete iniziative di coinvolgimento pubblico? In quest'ultima lezione del corso di Modelli di comunicazione della scienza al Master Sissa, aa2012-13, vengono tracciati alcuni percorsi possibili per aumentare il contributo della diffusione, della circolazione e dell'appropriazione della conoscenza scientifica alla costruzione di un futuro socio-tecnico condiviso.
La prima lezione della seconda parte del corso "Giornalismo scientifico tra nuovi media e società della conoscenza" al Master in Giornalismo Scientifico Digitale della Sissa, http://mgsd.sissa.it
Si può migliorare la comunicaione tra scienziati e policy makers? A questo argomento era dedicata l'ultima lezione di un corso sul science writing tenuto a ricercatori del gruppo RSE (Ricerca sul Sistema Energetico) di Milano a fine ottobre 2013.
SCIENCE 2.0 Scientific research in the time of social mediaDavide Bennato
Slide presentate al convegno "Scienza aperta per una ricerca migliore" 5-7 marzo 2015.
A questo link è possibile trovare approfondimenti e il video di illustrazione delle slide http://www.tecnoetica.it/2015/04/16/scienza-aperta-opportunita-e-controversie-della-scienza-20-slide-video/
Autore: Nico Pitrelli
ABSTRACT: Questa introduzione presenta i saggi del commentario di Jcom dedicato allo statuto e al futuro della ricerca in comunicazione della scienza. Gli autori hanno una lunga esperienza di ricerca a livello internazionale nel settore e negli ultimi anni sono stati tutti impegnati nella
realizzazione di opere collettive che costituiscono i più importanti punti di riferimento per i programmi di ricerca in comunicazione della scienza dei prossimi anni.
Su quali temi si deve concentrare la disciplina e perché? Qual è il suo scopo generale? Qual è il suo reale grado di autonomia da altri campi di studio contigui? Sono queste alcune delle domande a cui risponde l’approfondimento di questo numero di Jcom con la consapevolezza che la comunicazione della scienza è un terreno di ricerca giovane, fragile, alla ricerca di una mappa condivisa, ma anche uno tra i luoghi più stimolanti del panorama accademico contemporaneo.
Cellule staminali, vaccini e autismo, cambiamenti climatici, ogm, sperimentazione animale. La lista delle controversie sociali su questioni di scienza e tecnologia potrebbe continuare a lungo. E sembra impossibile uscire da una polarizzazione fra difensori della scienza e anti-scientisti, da uno stallo in cui la comunicazione sembra servire solo a ribadire il proprio punto di vista. In tal modo i conflitti rimangono inalterati e si ripresentano sempre allo stesso modo, una grande fascia di persone rimane esclusa dal dibattito e soprattutto scienziati e comunicatori della scienza non riescono a dare un contributo significativo al governo del futuro abilitato da scienza e tecnologia. È possibile minimizzare il conflitto? È possibile rappresentare la scienza e il suo ruolo nella società in modo da soddisfare il desiderio di futuro condiviso che sottende a molti conflitti? Ho cercato di indentificare delle strade percorribili e trovare esempi concreti in questa direzione nell'ambito del corso "introduzione alla comunicazione della scienza" che tengo alla Sissa.
Domani prende il via il corso Modelli di comunicazione della scienza per gli studenti del I anno del Master in Comunicazione della Scienza della Sissa (aa 2012-13). Questa è la mia prima lezione. Il messaggio principale è che per essere dei buoni professinisti non basta l'accuratezza nella trasmissione della conoscenza scientifica. Per essere efficaci e per valutare se un'inizaitva di comunicazione della scienza funziona è necessario tener conto di fattori sociali, storici e culturali.
Piano di comunicazione sviluppato per il lancio della nuova bottiglia ecosostebile H2O Eco-Green. Il percorso va dall'analisi del mercato, dei competitor, del target fino all'ideazione della strategia con la scelta dei canali e dei contenuti e il calcolo del budget ipotizzato.
Open science. L'impatto della rete nella produzione e diffusione della conosc...Nico Pitrelli, Ph.D
Si tratta delle slide della sesta lezione del corso Modelli di comunicazione della scienza tenuto al Master in Comunicazione della Scienza della Sissa.
L'obiettivo dell'incontro è mostrare come la rete stia modificando il modo in cui la conoscenza scientifica circola e si diffonde tra i ricercatori e quali sono i possibili effetti sulla comunicazione pubblica. Da una parte, le tecnologie digitali e connettive hanno permesso l'emergere di nuovi attori che esterni alle istituzioni scientifiche, dall'altra esse permettono agli scienziati forme di comunicazione innovative rispetto al sistema accademico tradizionale. I ricercatori usano ad esempio Internet per parlare direttamente con i cittadini, per risolvere pubblicamente controversie una volta confinate nei laboratori, per esporre i propri lavori in forma incompleta in una logica di definizione del territorio.
Quali potrebbero essere le tendenze più significative per la comunicazione della scienza nei prossimi anni? Come incorporare i risultati più recenti della ricerca sociale in concrete iniziative di coinvolgimento pubblico? In quest'ultima lezione del corso di Modelli di comunicazione della scienza al Master Sissa, aa2012-13, vengono tracciati alcuni percorsi possibili per aumentare il contributo della diffusione, della circolazione e dell'appropriazione della conoscenza scientifica alla costruzione di un futuro socio-tecnico condiviso.
La prima lezione della seconda parte del corso "Giornalismo scientifico tra nuovi media e società della conoscenza" al Master in Giornalismo Scientifico Digitale della Sissa, http://mgsd.sissa.it
Si può migliorare la comunicaione tra scienziati e policy makers? A questo argomento era dedicata l'ultima lezione di un corso sul science writing tenuto a ricercatori del gruppo RSE (Ricerca sul Sistema Energetico) di Milano a fine ottobre 2013.
SCIENCE 2.0 Scientific research in the time of social mediaDavide Bennato
Slide presentate al convegno "Scienza aperta per una ricerca migliore" 5-7 marzo 2015.
A questo link è possibile trovare approfondimenti e il video di illustrazione delle slide http://www.tecnoetica.it/2015/04/16/scienza-aperta-opportunita-e-controversie-della-scienza-20-slide-video/
Autore: Nico Pitrelli
ABSTRACT: Questa introduzione presenta i saggi del commentario di Jcom dedicato allo statuto e al futuro della ricerca in comunicazione della scienza. Gli autori hanno una lunga esperienza di ricerca a livello internazionale nel settore e negli ultimi anni sono stati tutti impegnati nella
realizzazione di opere collettive che costituiscono i più importanti punti di riferimento per i programmi di ricerca in comunicazione della scienza dei prossimi anni.
Su quali temi si deve concentrare la disciplina e perché? Qual è il suo scopo generale? Qual è il suo reale grado di autonomia da altri campi di studio contigui? Sono queste alcune delle domande a cui risponde l’approfondimento di questo numero di Jcom con la consapevolezza che la comunicazione della scienza è un terreno di ricerca giovane, fragile, alla ricerca di una mappa condivisa, ma anche uno tra i luoghi più stimolanti del panorama accademico contemporaneo.
L'innovazione: il Web collaborativo Concetti, esempi, buone pratiche di uso di strumenti che facilitano la co-produzione di conoscenza. Andrea Mameli Facoltà di Scienze MM FF NN - Università di Cagliari Anno Accademico 2008-2008.
La comunicazione interna al mondo accademico
#Folksonomies & #Law: Stato dell’arte, profili teoretici e prospettive di ric...Federico Costantini
XXIX Congresso Nazionale Società Italiana di Filosofia del Diritto Bologna-Ravenna 18-20 settembre 2014
IV WORKSHOP: Logica, Informatica, Argomentazione
Profili metodologici
Coordinamento prof. Francesco Romeo
19 settembre 2014
Similar to La scienza come azione comunicativa (20)
Il rischio, l'ambiente, la salute e i casi di studio del giornalismo scientificoNico Pitrelli, Ph.D
Una lezione su come interagire con i media, in qualità di esperti scientifici, quando bisogna comunicare i rischi su temi ambientali e sanitari, anche in situazioni di crisi o di emergenza. La lezione è stata preparata per il corso ECM Ambiente, salute e la comunicazione all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, 3 settembre 2015, Legnaro (PD).
Come le università italiane possono comunicare la ricerca oggi. E' il tema di un mio intervento al Forum dell'Aicun (Associazione Italiana Comunicatori d'Università) che si terrà il 20 Marzo a Roma nella sede della CRUI.
Programma convegno:
http://events.unitn.it/aicun
Quello che i giornalisti possono imparare dal metodo scientificoNico Pitrelli, Ph.D
La mia lezione di apertura alla scuola estiva di data journalism alla Sissa del 17 settembre 2014. Lo scopo dell'intervento era mostrare come e perché la scienza può aiutare il giornalismo a diventare più credibile in un momento di crisi di identità della professione. Una strada concreta possibile è il data journalism.
Come si scrive un attacco per un paper, un rapporto tecnico, un proposal. Le slide sono state realizzate nell'ambito di un corso a ricercatori della società RSE (Ricerca sul Sistema Energetico)
Prima di iniziare qualunque attività di comunicazione della scienza bisogna capire a chi si comunica e perché. In queste slide l'attenzione è focalizzata sulla scrittura di rapporti tecnico-scientifici. La presentazione è stata preparata nell'ambito di un corso per ricercatori della società RSE (Ricerca sul Sistema Energetico).
Martedì prossimo, alla Elte University di Budabest, Centre for Science Communication, presento le attività di comunicazione della scienza che svolgiamo alla Sissa.
1. La scienza come azione comunicativa
Nico Pitrelli
14 Dicembre 2012
Corso di Modelli di comunicazione della scienza
1
2. Introduzione
Darwin vs Wallace
Non c’è scienza senza comunicazione
L’origine delle specie come esempio
dell’influenza dell’editoria cartacea
sulla scienza
La scienza come tipo di pubblicazione
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 2
3. Introduzione
Messaggio principale
Le modalità, i processi e i mezzi con cui la ricerca viene condivisa
dagli scienziati influenzano la natura e il racconto pubblico della
conoscenza
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 3
4. Introduzione
Sommario
1) La pubblicazione scientifica
2) Ruolo del paper nella comunicazione pubblica della scienza
3) Scienza aperta e comunicazione pubblica
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 4
6. 1. La pubblicazione scientifica
Sommario punto 1)
1.1) La comunicazione fra scienziati
1.2) La scienza come tipo di pubblicazione
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 6
7. 1. La pubblicazione scientifica 1.1 La comunicazione tra scienziati
Non c’è scienza senza comunicazione
Tradizione magico- La scienza moderna:
ermetica: il sapere è la conoscenza è un’attività
segreto e destinato a pochi pubblica che va condivisa
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 7
8. 1. La pubblicazione scientifica 1.1 La comunicazione tra scienziati
La scienza secondo Merton e le
implicazioni comunicative
Carattere pubblico della
Comunitarismo
scienza
Linguaggio impersonale e
Disinteresse
distaccato
Scetticismo organizzato Peer review
Universalismo Globalizzazione dell’editoria
scientifica
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 8
9. 1. La pubblicazione scientifica 1.1 La comunicazione tra scienziati
Funzioni specifiche della
comunicazione tra scienziati
• Rivendicare le novità
• Trasmettere la conoscenza
• Controllare la qualità
• Demarcare i confini dell’autorità cognitiva
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 9
10. 1. La pubblicazione scientifica 1.2 La scienza come tipo di pubblicazione
Le funzioni delle riviste scientifiche
• Luogo deputato alla peer-review
• Archivio
• Disseminazione interna ed esterna della ricerca
• Definizione del campo disciplinare
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 10
11. 1. La pubblicazione scientifica 1.2 La scienza come tipo di pubblicazione
La centralità del paper cartaceo
I vincoli economici e di spazio della carta
conferiscono autorità e determinano narrazioni
e formati
L’irrevocabilità della carta fissa le controversie
La pubblicazione cartacea permette
un’attribuzione univoca e decisiva degli autori
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 11
12. 2.
Ruolo del paper nella comunicazione
pubblica della scienza
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 12
13. 2. Ruolo del paper nella comunicazione pubblica della scienza
Le fonti del giornalismo scientifico
European Commission (2007). European Research in the Media: What do Media
Professional Think?
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 13
14. 2. Ruolo del paper nella comunicazione pubblica della scienza
La catena dell’autorevolezza basata
sull’editoria cartacea
Modello del continuum proposto da Bucchi, M. (1996), “When scientists turn to the public: alternative routes in science communication”, Public
Understanding of Science, 5, pp. 375–394
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 14
15. 2. Ruolo del paper nella comunicazione pubblica della scienza
Sintesi parte 2
Il modello di pubblicazione scientifica basato sulla carta incide
nella produzione stessa della conoscenza e nelle modalità di
raccontarla al pubblico di non-esperti
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 15
16. 3.
Scienza aperta e comunicazione pubblica
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 16
17. 3. Scienza aperta e comunicazione pubblica
Scienza e Internet prima del web 2.0
Limiti peer-review
Potere case editrici
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 17
18. 3. Scienza aperta e comunicazione pubblica
Editoria scientifica on-line: esempi di
successo
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 18
19. 3. Scienza aperta e comunicazione pubblica
La scienza 2.0
Accezione debole: facilita il lavoro Social networks: siti web per creare reti tra
del ricercatore pari
Videosharing/photosharing: siti web per creare
Accezione forte: rinnovamento immagini e video scientifici
metodologico
Social bookmarks: siti web per organizzare,
Caratteristiche della scienza digitale: immagazzinare, gestire e cercare bookmark e
nuove modalità di lavoro, nuovi risorse online
livelli di connettività, nuove Research managment: strumenti per
modalità di pubblicazione ottimizzare il lavoro di ricerca
Wiki: siti web per costruire database condivisi
Fonte: Davide Bennato, Scienza connessa, Sissa News, 9 (2), Dicembre 2010, http://www.sissa.it/download/sissanews/sissanews-2010-12.pdf
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 19
20. 3. Scienza aperta e comunicazione pubblica
La scienza 2.0 è open
Scambio/collaborazione/partecipazione/pubblicazione/condivisione
Trasparenza/reciprocità/interazione
Arricchimento e valorizzazione dei dati
Il paper non è l’unico vettore della ricerca
Fonte: Julien Sicot, Open Science, Open Access, Science 2.0,
http://www.slideshare.net/jsicot/open-science-open-access-science20-de-nouvelles-modalits-pour-la-communication-scientifique
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 20
21. 3. Scienza aperta e comunicazione pubblica
La scienza 2.0 è una rete
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 21
22. 3. Scienza aperta e comunicazione pubblica
Le conseguenze sulla comunicazione
pubblica
Nuova scienza da raccontare
Nuove condizioni per riconoscere le scienza da raccontare
Nuovi metodi per sapere quale scienza raccontare
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 22
23. Riassunto del percorso
La comunicazione è il cuore della scienza
Il modello di pubblicazione tra scienziati basato sulla carta ha influenzato la
produzione della conoscenza e il modo di raccontarla ai non-esperti
La scienza sta diventando un network
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 23
24. Conclusioni
Se cambia l’ecosistema mediale in cui gli scienziati comunicano tra di
loro, cambiano anche i processi, le epistemologie e le pratiche della
comunicazione pubblica della scienza
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 24
25. Riferimenti bibliografici
•Hollimann R, Whitelegg E, Scanlon E, Smidt S e Thomas J (a cura di), Investigating Science
Communication in the Information Age. Implications for public engagement and popular
media, Oxford University Press, New York, 2009
•Hollimann R, Whitelegg E, Scanlon E, Smidt S e Thomas J (a cura di), Investigating Science
Communication in the Information Age. Theorising professional practices, Oxford University
Press, New York, 2009
•Russell N, Communicating Science, Cambridge University Press, 2010
•Weinberger D, Too big to know, Basic Books, 2012
Nico Pitrelli, 14/12/2012 La scienza come azione comunicativa 25