Crisi della Jugoslavia e massacro di Sbrerenica - by Lucia Gangale
La Sagra della Castagna a Cervinara
1. La Sagra della Castagna a Cervinara
Prof.ssa Lucia Gangale
2. La Sagra della Castagna a Cervinara
Prof.ssa Lucia Gangale
Angelo Renna
Foto Pro Loco Cervinara
La storia della sagra
La Sagra della Castagna di Cervinara è
una delle più importanti della Campania.
Tutto cominciò negli anni Settanta: il
professor Angelo Renna – cui è dedicata
la locale Pro Loco – allietava gli abitanti di
frazione Castello con il suo mandolino,
accompagnato da chitarra, distribuendo
agli amici vino e caldarroste. Fu così che,
a partire dal 1977, nacque a Cervinara la
più antica sagra della castagna della
provincia
di
Avellino.
Dopodiché
l’associazione culturale Il Mastio l’ha resa
un vero e proprio evento, che ha luogo
ogni anno ad ottobre nell’immensa
frazione Ioffredo Castello, tra i vicoli un
tempo popolati da boscaioli e carbonai,
briganti e ianare, feudatari e servitori.
3. La
formula
La formula è costituita da: degustazioni della
castagna in diverse lavorazioni culinarie,
esposizione di prodotti tipici locali ed
artigianali, musiche popolari e balli etnici,
giocolieri, clown e acrobati. Il percorso inizia
dai piedi di frazione Ioffredo Castello, nei
pressi della chiesa di San Nicola (su cui oggi
campeggia una lapide a ricordo delle vittime
dell’alluvione del 16 dicembre 1999), dove è
anche possibile fare una passeggiata nel
bosco alla ricerca di castagne che cadono
copiosamente sul terreno. Ci si inoltra quindi
nel borgo, nel quale, da ogni parte, si puo’
osservare il Castello (Castellone, in dialetto
locale) che sovrasta tutto l’abitato da
un’altura, insieme all’imponente monte
Pizzone, dal profilo inconfondibile. Ci si
incammina tra fiaccole dislocate lungo il
percorso, tra il sapore ed il profumo di piatti
a base di castagne.
Prof.ssa Lucia Gangale
6. Prof.ssa Lucia Gangale
Partecipare alla Sagra
della
Castagna
di
Cervinara, la più antica
dell’Irpinia, significa fare
un viaggio riposante tra
gli intricati vicoli di
frazione
IoffredoCastello, che si anima di
musica, sapori, odori,
arte,
spettacoli
e
riscoperta
di
antichi
mestieri, ed immergersi a
pieno titolo nell’anima
del popolo cervinarese,
che sorprende i molti
visitatori
per
le
innumerevoli risorse di
cui dispone e per la
cordialità
con
cui
accoglie il “forestiero”.
7. Prof.ssa Lucia Gangale
Significa acquistare a poco prezzo un sacchetto di fumanti caldarroste e fare un salto alla
pasticceria che si trova ai piedi dello storico “Castellone” che domina dall’alto tutta la valle. E
magari sedersi in un’osteria allestita in un caratteristico cortile o in un “basso” tra i molti
disponibili nella suddetta frazione e gustare una saporitissima montanara (pizzetta fritta con
sugo di pomodoro ed una spruzzata di parmigiano), o una minestra di legumi insaporita da
porcini e castagne, e trovarsi di fronte la sconvolgente bellezza del Partenio di sera,
punteggiato di luci ai suoi piedi.
8. Significa girare per ore i vicoli di frazione Castello e smarrire il senso del tempo che passa, tra degustazioni
di tutti i tipi e spettacoli di musica popolare, giocoleria e mangiafuoco dislocati qua e là. E scoprire i mille
modi in cui si possono preparare le castagne, fino ai barattoli di castagne al brandy dei conti Del Balzo. La
sagra ogni anno è un appuntamento ricercato ed apprezzato da visitatori provenienti da tutta la Campania,
che invadono letteralmente la grande frazione Ioffredo-Castello, con la sua offerta enogastronomica ricca
e variegata e con la sua voglia di vivere. L’occasione è anche appetita dagli amanti della fotografia e delle
suggestive location storiche, per effettuare escursioni in zona Castello.
Prof.ssa Lucia Gangale