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Futuro impresa up
Volume 4
MODULO B
LA GESTIONE FINANZIARIA
a cura di Lucia Barale, Stefano Rascioni e Giovanna Ricci
Modulo B
LA GESTIONE FINANZIARIA
Competenze Conoscenze Abilità
• Interpretare i sistemi
aziendali nei loro modelli,
processi e flussi informativi
con riferimento alle differenti
tipologie di imprese
• Compiti della funzione finanza
• Fabbisogno finanziario e fonti di
finanziamento
• Struttura patrimoniale e finanziaria
dell’impresa
• Condizioni di equilibrio finanziario
• Valutazione degli investimenti
aziendali
• Individuare le possibili fonti di
finanziamento in relazione alla forma
giuridica dell’impresa
• Analizzare la struttura patrimoniale e
finanziaria dell’impresa
• Valutare le relazioni fonti-impieghi
• Valutare la convenienza economica
di un investimento aziendale
Modulo B
LA GESTIONE FINANZIARIA
Lezione 1 - La funzione finanza e i finanziamenti aziendali
Lezione 2 - La struttura patrimoniale e finanziaria dell’impresa
Lezione 3 - La valutazione degli investimenti aziendali
Modulo B – Lezione 1
LA FUNZIONE FINANZA E I FINANZIAMENTI AZIENDALI
I finanziamenti sono le operazioni di gestione tramite le quali l’impresa si procura i
mezzi necessari per dare inizio e successivamente svolgere la sua attività.
Finanziamenti di capitale proprio
(provenienti dal soggetto proprietario + utili non distribuiti)
Finanziamenti di capitale di debito
(provenienti da soggetti terzi)
Modulo B – Lezione 1
LA FUNZIONE FINANZA E I FINANZIAMENTI AZIENDALI
La funzione finanza si occupa di reperire e impiegare i capitali necessari all’acquisto dei
fattori produttivi a breve e a medio/lungo ciclo di utilizzo.
Si occupa quindi della scelta delle fonti di finanziamento assicurando l’equilibrio finanziario
nel breve, medio e lungo periodo e della definizione del piano degli investimenti
dell’impresa.
Modulo B – Lezione 1
LA FUNZIONE FINANZA E I FINANZIAMENTI AZIENDALI
Capitale proprio
(capitale d’apporto + autofinanziamento)
• Non è soggetto a remunerazione
obbligatoria
• Non è vincolato ad alcuna scadenza
• È soggetto direttamente al rischio
d’impresa
Capitale di debito
(debiti finanziari + debiti commerciali)
• È soggetto a remunerazione obbligatoria
(interessi)
• È soggetto all’obbligo di rimborso a scadenza
• È soggetto indirettamente al rischio d’impresa
Modulo B – Lezione 1
LA FUNZIONE FINANZA E I FINANZIAMENTI AZIENDALI
L’ autofinanziamento può essere:
Diretto, formato dagli utili non distribuiti e reinvestiti
nell’impresa
Indiretto, formato dai costi non monetari che non
determinano uscite finanziarie
Modulo B – Lezione 1
LA FUNZIONE FINANZA E I FINANZIAMENTI AZIENDALI
Debiti finanziari
Somme di denaro che soggetti terzi
prestano all’impresa
Debiti commerciali
Dilazioni di pagamento accordate dai
fornitori, di solito a 30/60/90/120 giorni
Capitale di debito
• Finanziamenti bancari
• Prestiti obbligazionari
Modulo B – Lezione 1
LA FUNZIONE FINANZA E I FINANZIAMENTI AZIENDALI
A breve termine
•Apertura di credito in c/c
•Operazioni di smobilizzo dei crediti
commerciali
A medio/lungo termine
•Mutuo
•Leasing finanziario
Finanziamenti bancari
• Sconto di cambiali
• Anticipo su portafoglio s.b.f.
• Anticipo su fatture
• Factoring
Modulo B – Lezione 2
LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA
La struttura finanziaria è la combinazione dei finanziamenti ottenuti dall’impresa in
relazione alle scelte della funzione finanza ed è visualizzata esercizio dopo esercizio
dal Passivo dello Stato patrimoniale
Stato patrimoniale
ATTIVO PASSIVO
Impieghi Fonti di finanziamento
Modulo B – Lezione 2
LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA
L’equilibrio patrimoniale e finanziario comporta una stretta correlazione tra fonti di
finanziamento e impieghi. L’attivo immobilizzato deve essere finanziato con il capitale
permanente, l’attivo corrente può essere finanziato anche dalle passività correnti.
IMPIEGHI FONTI
Attivo corrente
•Disponibilità liquide
•Disponibilità finanziarie
•Rimanenze
Passività correnti
(debiti scadenti entro 12 mesi)
Passività consolidate
(debiti scadenti oltre 12 mesi)
Attivo immobilizzato
•Immobilizzazioni immateriali
•Immobilizzazioni materiali
•Immobilizzazioni finanziarie
Capitale proprio
(apporti iniziali e successivi dell’imprenditore
+ utili accantonati a riserva per
autofinanziamento)
Capitale
permanente
Modulo B – Lezione 2
LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA
I margini della struttura patrimoniale sono:
Margine di struttura = Capitale proprio – Attivo immobilizzato
Margine di copertura globale = Capitale permanente – Attivo
immobilizzato
Patrimonio circolante netto = Attivo corrente – Passività correnti
Margine di tesoreria = (Disponibilità liquide + Disponibilità
finanziarie) – Passività correnti
Modulo B – Lezione 2
LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA
Attivo corrente
Passività correnti
Passività consolidate
Attivo immobilizzato Capitale proprio
Se il margine di struttura è positivo il capitale proprio finanzia completamente
l’attivo immobilizzato e, per il resto, parte dell’attivo corrente. La situazione
patrimoniale e finanziaria dell’impresa è ottimale.
Se il margine di struttura è negativo il capitale proprio finanzia solo una parte
dell’attivo immobilizzato, ma questo non segnala necessariamente uno squilibrio
finanziario.
Modulo B – Lezione 2
LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA
Attivo corrente Passività correnti
Passività consolidate
Attivo immobilizzato Capitale proprio
Se il margine di copertura globale delle immobilizzazioni è positivo il capitale
permanente finanzia totalmente l’attivo immobilizzato. La struttura patrimoniale e
finanziaria dell’impresa è solida.
Se il margine di copertura globale delle immobilizzazioni è negativo una parte
dell’attivo immobilizzato è finanziato dalle passività correnti, evidenziando una
struttura patrimoniale e finanziaria non equilibrata.
Modulo B – Lezione 2
LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA
Attivo corrente Passività correnti
Passività consolidate
Attivo immobilizzato Capitale proprio
Se il patrimonio circolante netto è positivo l’impresa è in grado di far fronte ai
pagamenti a breve scadenza con le attività che si trasformano in forma liquida entro
l’anno. L’impresa è solvibile.
Se il patrimonio circolante netto è negativo l’impresa incontra difficoltà nell’adempiere
puntualmente ai pagamenti a breve termine.
Modulo B – Lezione 2
LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA
Disponibilità liquide Passività correnti
Disponibilità finanziarie Passività consolidante
Rimanenza
Capitale proprio
Attivo immobilizzato
La solvibilità dell’impresa può essere valutata in modo più efficace tramite il margine
di tesoreria, che esclude la parte meno liquida dell’attivo corrente, le rimanenze.
Se il margine di tesoreria è positivo o almeno uguale a zero l’impresa è in grado di far
fronte ai pagamenti a breve scadenza facendo ricorso alle disponibilità liquide e
finanziarie. Se il margine di tesoreria è negativo l’impresa è scarsamente solvibile.
Attivo
corrente
Modulo B – Lezione 2
LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA
La struttura patrimoniale e finanziaria dell’impresa è equilibrata quando l’impresa è:
Capitalizzata: capitale proprio = almeno 40% delle fonti
Solida: capitale permanente ≥ attivo immobilizzato
Solvibile: attivo corrente > passività correnti
Approfondimento online
I flussi finanziari
Modulo B – Lezione 3
LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI AZIENDALI
Gli investimenti sono le operazioni tramite le quali l’impresa impiega le risorse
finanziarie a sua disposizione per acquisire i fattori produttivi necessari a svolgere la sua
attività. Gli investimenti possono essere:
Durevoli: finalizzati all’acquisizione di fattori produttivi a
medio/lungo ciclo di utilizzo
Per l’attività operativa: finalizzati all’acquisizione di fattori
produttivi a breve ciclo di utilizzo
Finanziari: finalizzati all’impiego di temporanee eccedenze di
liquidità o ad acquisire partecipazioni strategiche in altre imprese
Modulo B – Lezione 3
LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI AZIENDALI
La valutazione della convenienza economica di un investimento deve tenere conto dei
flussi netti di cassa generati dallo stesso.
Il flusso netto di cassa è la somma algebrica delle entrate e delle uscite monetarie che
l’investimento produce nel periodo del suo utilizzo. I flussi netti di cassa, per poter essere
confrontati, devono essere attualizzati.
Modulo B – Lezione 3
LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI AZIENDALI
I metodi più utilizzati per valutare la convenienza economica di un investimento sono:
Metodo del pay-back period, che calcola il tempo necessario
affinché i flussi netti di cassa in entrata pareggino quelli in uscita
Metodo del valore attuale netto (VAN), che calcola il flusso
monetario netto dell’intero investimento

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La gestione finanziaria: la composizione

  • 1. Futuro impresa up Volume 4 MODULO B LA GESTIONE FINANZIARIA a cura di Lucia Barale, Stefano Rascioni e Giovanna Ricci
  • 2. Modulo B LA GESTIONE FINANZIARIA Competenze Conoscenze Abilità • Interpretare i sistemi aziendali nei loro modelli, processi e flussi informativi con riferimento alle differenti tipologie di imprese • Compiti della funzione finanza • Fabbisogno finanziario e fonti di finanziamento • Struttura patrimoniale e finanziaria dell’impresa • Condizioni di equilibrio finanziario • Valutazione degli investimenti aziendali • Individuare le possibili fonti di finanziamento in relazione alla forma giuridica dell’impresa • Analizzare la struttura patrimoniale e finanziaria dell’impresa • Valutare le relazioni fonti-impieghi • Valutare la convenienza economica di un investimento aziendale
  • 3. Modulo B LA GESTIONE FINANZIARIA Lezione 1 - La funzione finanza e i finanziamenti aziendali Lezione 2 - La struttura patrimoniale e finanziaria dell’impresa Lezione 3 - La valutazione degli investimenti aziendali
  • 4. Modulo B – Lezione 1 LA FUNZIONE FINANZA E I FINANZIAMENTI AZIENDALI I finanziamenti sono le operazioni di gestione tramite le quali l’impresa si procura i mezzi necessari per dare inizio e successivamente svolgere la sua attività. Finanziamenti di capitale proprio (provenienti dal soggetto proprietario + utili non distribuiti) Finanziamenti di capitale di debito (provenienti da soggetti terzi)
  • 5. Modulo B – Lezione 1 LA FUNZIONE FINANZA E I FINANZIAMENTI AZIENDALI La funzione finanza si occupa di reperire e impiegare i capitali necessari all’acquisto dei fattori produttivi a breve e a medio/lungo ciclo di utilizzo. Si occupa quindi della scelta delle fonti di finanziamento assicurando l’equilibrio finanziario nel breve, medio e lungo periodo e della definizione del piano degli investimenti dell’impresa.
  • 6. Modulo B – Lezione 1 LA FUNZIONE FINANZA E I FINANZIAMENTI AZIENDALI Capitale proprio (capitale d’apporto + autofinanziamento) • Non è soggetto a remunerazione obbligatoria • Non è vincolato ad alcuna scadenza • È soggetto direttamente al rischio d’impresa Capitale di debito (debiti finanziari + debiti commerciali) • È soggetto a remunerazione obbligatoria (interessi) • È soggetto all’obbligo di rimborso a scadenza • È soggetto indirettamente al rischio d’impresa
  • 7. Modulo B – Lezione 1 LA FUNZIONE FINANZA E I FINANZIAMENTI AZIENDALI L’ autofinanziamento può essere: Diretto, formato dagli utili non distribuiti e reinvestiti nell’impresa Indiretto, formato dai costi non monetari che non determinano uscite finanziarie
  • 8. Modulo B – Lezione 1 LA FUNZIONE FINANZA E I FINANZIAMENTI AZIENDALI Debiti finanziari Somme di denaro che soggetti terzi prestano all’impresa Debiti commerciali Dilazioni di pagamento accordate dai fornitori, di solito a 30/60/90/120 giorni Capitale di debito • Finanziamenti bancari • Prestiti obbligazionari
  • 9. Modulo B – Lezione 1 LA FUNZIONE FINANZA E I FINANZIAMENTI AZIENDALI A breve termine •Apertura di credito in c/c •Operazioni di smobilizzo dei crediti commerciali A medio/lungo termine •Mutuo •Leasing finanziario Finanziamenti bancari • Sconto di cambiali • Anticipo su portafoglio s.b.f. • Anticipo su fatture • Factoring
  • 10. Modulo B – Lezione 2 LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA La struttura finanziaria è la combinazione dei finanziamenti ottenuti dall’impresa in relazione alle scelte della funzione finanza ed è visualizzata esercizio dopo esercizio dal Passivo dello Stato patrimoniale Stato patrimoniale ATTIVO PASSIVO Impieghi Fonti di finanziamento
  • 11. Modulo B – Lezione 2 LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA L’equilibrio patrimoniale e finanziario comporta una stretta correlazione tra fonti di finanziamento e impieghi. L’attivo immobilizzato deve essere finanziato con il capitale permanente, l’attivo corrente può essere finanziato anche dalle passività correnti. IMPIEGHI FONTI Attivo corrente •Disponibilità liquide •Disponibilità finanziarie •Rimanenze Passività correnti (debiti scadenti entro 12 mesi) Passività consolidate (debiti scadenti oltre 12 mesi) Attivo immobilizzato •Immobilizzazioni immateriali •Immobilizzazioni materiali •Immobilizzazioni finanziarie Capitale proprio (apporti iniziali e successivi dell’imprenditore + utili accantonati a riserva per autofinanziamento) Capitale permanente
  • 12. Modulo B – Lezione 2 LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA I margini della struttura patrimoniale sono: Margine di struttura = Capitale proprio – Attivo immobilizzato Margine di copertura globale = Capitale permanente – Attivo immobilizzato Patrimonio circolante netto = Attivo corrente – Passività correnti Margine di tesoreria = (Disponibilità liquide + Disponibilità finanziarie) – Passività correnti
  • 13. Modulo B – Lezione 2 LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA Attivo corrente Passività correnti Passività consolidate Attivo immobilizzato Capitale proprio Se il margine di struttura è positivo il capitale proprio finanzia completamente l’attivo immobilizzato e, per il resto, parte dell’attivo corrente. La situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa è ottimale. Se il margine di struttura è negativo il capitale proprio finanzia solo una parte dell’attivo immobilizzato, ma questo non segnala necessariamente uno squilibrio finanziario.
  • 14. Modulo B – Lezione 2 LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA Attivo corrente Passività correnti Passività consolidate Attivo immobilizzato Capitale proprio Se il margine di copertura globale delle immobilizzazioni è positivo il capitale permanente finanzia totalmente l’attivo immobilizzato. La struttura patrimoniale e finanziaria dell’impresa è solida. Se il margine di copertura globale delle immobilizzazioni è negativo una parte dell’attivo immobilizzato è finanziato dalle passività correnti, evidenziando una struttura patrimoniale e finanziaria non equilibrata.
  • 15. Modulo B – Lezione 2 LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA Attivo corrente Passività correnti Passività consolidate Attivo immobilizzato Capitale proprio Se il patrimonio circolante netto è positivo l’impresa è in grado di far fronte ai pagamenti a breve scadenza con le attività che si trasformano in forma liquida entro l’anno. L’impresa è solvibile. Se il patrimonio circolante netto è negativo l’impresa incontra difficoltà nell’adempiere puntualmente ai pagamenti a breve termine.
  • 16. Modulo B – Lezione 2 LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA Disponibilità liquide Passività correnti Disponibilità finanziarie Passività consolidante Rimanenza Capitale proprio Attivo immobilizzato La solvibilità dell’impresa può essere valutata in modo più efficace tramite il margine di tesoreria, che esclude la parte meno liquida dell’attivo corrente, le rimanenze. Se il margine di tesoreria è positivo o almeno uguale a zero l’impresa è in grado di far fronte ai pagamenti a breve scadenza facendo ricorso alle disponibilità liquide e finanziarie. Se il margine di tesoreria è negativo l’impresa è scarsamente solvibile. Attivo corrente
  • 17. Modulo B – Lezione 2 LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL’IMPRESA La struttura patrimoniale e finanziaria dell’impresa è equilibrata quando l’impresa è: Capitalizzata: capitale proprio = almeno 40% delle fonti Solida: capitale permanente ≥ attivo immobilizzato Solvibile: attivo corrente > passività correnti Approfondimento online I flussi finanziari
  • 18. Modulo B – Lezione 3 LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI AZIENDALI Gli investimenti sono le operazioni tramite le quali l’impresa impiega le risorse finanziarie a sua disposizione per acquisire i fattori produttivi necessari a svolgere la sua attività. Gli investimenti possono essere: Durevoli: finalizzati all’acquisizione di fattori produttivi a medio/lungo ciclo di utilizzo Per l’attività operativa: finalizzati all’acquisizione di fattori produttivi a breve ciclo di utilizzo Finanziari: finalizzati all’impiego di temporanee eccedenze di liquidità o ad acquisire partecipazioni strategiche in altre imprese
  • 19. Modulo B – Lezione 3 LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI AZIENDALI La valutazione della convenienza economica di un investimento deve tenere conto dei flussi netti di cassa generati dallo stesso. Il flusso netto di cassa è la somma algebrica delle entrate e delle uscite monetarie che l’investimento produce nel periodo del suo utilizzo. I flussi netti di cassa, per poter essere confrontati, devono essere attualizzati.
  • 20. Modulo B – Lezione 3 LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI AZIENDALI I metodi più utilizzati per valutare la convenienza economica di un investimento sono: Metodo del pay-back period, che calcola il tempo necessario affinché i flussi netti di cassa in entrata pareggino quelli in uscita Metodo del valore attuale netto (VAN), che calcola il flusso monetario netto dell’intero investimento