4. I cambiamenti dell'arte La figura umana prese la parte più importante nello spazio stesso delle composizioni. Gli altri elementi sono sempre in secondo piano. Il tema al centro di questi pensieri, che con l’arte rinascimentale si fece all'improvviso impellente, era il recupero della bellezza. Negli anni addietro la bellezza, dalla quale ci si era staccati, era intesa come qualcosa che comunicava ai sensi, perciò pericolosa, in quanto può stimolare il peccato più che le buone prescrizioni. Nel Rinascimento partecipiamo al pieno recupero del concetto di bellezza: come era l’espressione della perfezione, di quella finitezza che diviene il metro per valutare le capacità dell’uomo di plasmare un mondo nuovo. Il Rinascimento recupera l’antico, il senso per il bello, l’armonia delle proporzioni, il gusto per la perfezione esteriore.
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6. La funzione della prospettiva La prospettiva è connessa all'architettura. Con la prospettiva le persone acquisirono carattere personale e attrazione nello sguardo, grazie ad essa il messaggio che il quadro voleva trasmettere acquisì maggior espressività. La prospettiva medievale ha una funzione ideologica, cioè rappresenta dei concetti e non la realtà così come la si vede. La prospettiva rinascimentale è uno strumento di comprensione del reale e si pone come razionale ed universale. La centralità dell’uomo in questa visione prospettica non indica un suo egocentrismo, ma la consapevolezza del proprio ruolo nel mondo e dell’esistenza di tale mondo circostante.
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8. Filippo Brunelleschi Nacque a Firenze nel 1377, morì nel 1446. A lui si deve l'invenzione della prospettiva a punto unico di fuga, o “prospettiva lineare centrica”. Egli si dedicò all'architettura costruendo soprattutto a Firenze edifici sia laici che ecclesiastici. Con lui nacque la figura dell'architetto moderno: non esercita più un'arte meramente “meccanica”, ma è ormai un intellettuale che pratica un'“arte liberale”, fondata sulla matematica, la geometria, la conoscenza storica.
9. Donatello Nacque a Firenze nel 1386, morì nel 1466. Diede un contributo fondamentale al rinnovo dei modi della scultura, facendo accantonare definitivamente le esperienze del tardo gotico e superò i modelli dell' arte romana classica , inventando lo stile “stacciato”, basato su minime variazioni millimetriche degli spessori. Particolare fu la sua capacità di infondere umanità e introspezione psicologica alle opere, spesso con accenti drammatici o di energia e vitalità trattenute ma perfettamente visibili.
10. Masaccio Nacque a Castel San Giovanni nel 1401, morì a Roma nel 1428. Rinnovò la pittura secondo una nuova visione rigorosa, che rifiutava gli eccessi decorativi e l'artificiosità del gotico internazionale. Ispirandosi alla prospettiva di Brunelleschi e alla forza plastica delle statue di Donatello, inserì figure “vive” in architetture e paesaggi credibili, modellandole attraverso l'uso del chiaroscuro. « Le cose fatte inanzi a lui si possono chiamar dipinte, e le sue vive, veraci e naturali. » (Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e archittetori )